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STORIA ROMANA GERACI MARCONE, Sintesi del corso di Storia

Dall'Italia preromana e le origini fino alla battaglia di Azio con approfondimento sull'alimentazione romana

Tipologia: Sintesi del corso

2017/2018

Caricato il 26/11/2018

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9 documenti

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Scarica STORIA ROMANA GERACI MARCONE e più Sintesi del corso in PDF di Storia solo su Docsity! PARTE PRIMA: POPOLI ITALIA ANTICA E ORIGINI DI ROMA CAPITOLO 1 E 2: ITALIA PREROMANA E GLI ETRUSCHI GLI ETRUSCHI . libro di Zgaja- importanza auruspicina Fegato di piacenza . no stato unitari ma città indipendenti guidate da LUCUMONI e poi magistrati chiamati ZILATH . fondano una dodecapoli (veio, vetulonia, chiusi ecc.) V-VI battaglai di Alaia (corsica) contro i Focei, sconfitti poi a Cuma contro i greci di Siracusa III l’Etruria passa ai romani LEGGENDA DEL RE SERVIO TULLIO: Demarato esule di corinto si trasferisce nel VI a Tarquinia e suo figlio è il lucumone Tarquinio Prisco L’influsso si presuppone sia di tipo urbanistico ma la divisione del corpo sociale non corrisponde GLI INDOEUROPEI 5000-3000 RUSSIA MERIDIONALE SHNAIDER-GIMBUTAS cultura kurgan (tumulo) espansione fino all’India DUMEZIL TRIPARTIZIONE FUNZIONALE: potenza magica e giuridica del sovrano, forza del guerriero fisica, funzione di fecondità e prosperità popolo dedito alla pastorizia UNITA LINGUISTICACORRISPONDENZE COSTANTI centum (articolazioni velari come il greco), satem (velari e labiovelari come il sanscrito) Es. Ber (lat.phero) barami sanscrito, phero in greco, baira in gotico. Si stanziano nel latium vetus a nord l’etruria a sud i volsci Albani e ciminisabbia, ghiaia, argilla>tufo>i sette colli AVENTINO, CAPITOLINO, CELIO, EQUILINO, PALATINO, QUIRINALE, VIMINALE Il palatino 50 m sul amre cima pianeggiante, germalo con lupercal, a est il velabro CAPITOLO 3: ORIGINI DI ROMA ROMA NASCE QUANDO LA DIMENSIOENE DEL PUBBLCIO PREVALE SUL PRIVATO (CIVITAS E URBE) TRADIZIONE LETTERARIA ATTO FONDATIVO 753 a.C. I primi annalisti Fabio Pittore e Cincio alimento e poi gli storici come Livio (storia di roma in 142 libri epoca dia augusto) Sacco gallico 390 Distanza cronologica La tradizione fonde leggende greche e latine attingendo ai carmina moralia e annales maximes 1184 enea fuoriesce da troia incendiata>evandro accoglie eracle ed enea XII>Enea genera Julo ascanio fondatore di albalonga, castel gandolfo>genealogia 12 re ultimo è numitore>rea silvia e marte>romolo e remo GEMELLARITA E REGALITA costante di interesse antropologico come castore e polluce, unicum è il FRATICIDIO (orazio reazione alla IV bucolica di virgilio) Virgilio nell’eneide dice che troiana ma legata all’etruria perché dardano, fondatore di troia era di cortona, enea ci ritorna. IPERCRITICISMO ETTORE PAIS RIGETTA I DATI DELLA TRADIZIONE DESTITUITI DI OGNI AFFIDABILITA 1899 GIACOMO BONI: LAPIS NIGER parola rex 1950 GJESTARD capanne primo quarto del VI poi bonifica ad opera degli etruschi esperti di idraulica e prima pavimentazione nel 575 1960 KARPE sul divenire in città VIII sinecismo (palatino e velia origine del septimontium. Questo più campidoglio e esquilino) e prima pavimentazione nel 625 1980 AMMERMAN fino all’VIII è palude capanne per depressione del paludamento 1980 CARANDINI mura di cui strato più antico è 730. Assertore attendibilità tradizione romulea preciso momento con rito classico. LA MONARCHIA 753-509 Re e collaboratori: . esercito: magister populi (fanteria) equitum(cavalleria) .giustizia: quaestores parricidi . religione: PONTEFICE (controllo calendario e diritto scelto ossia per cooptazione e a vita) FEZIALI (rapporti popoli e cerimonie) FLAMINI (specifiche divinità personificazione del dio stesso) SALI (dio marte della guerra) AUGURI (segni dei e valenza politica) AURUSPICI (solo viscere) MONARCHIA ELETTIVA VOTATA DAI COMIZI CURIATI SANCITA DALLA LEX CURIATA DE IMPERIO CORPO SOCIALE TITIES (sabini di tito tazio) RAMNES (romolo, latini) LUCERES (etruschi) 3 TRIBU 30 CURIE 300 SENATO ROMULEO ONOMASTICA TRINOMINALE O TRIA NOMINA Prenome: originario nome personale Nome gentilizio: gens di appartenenza trasmesso di padre in figlio Cognome: soprannome caratteriale o caratteristiche fisiche o cariche o provenienza Le donne solo gentilizio paterno Schiavi solo prenome Liberti, ex schiavi prenome, gentilizio ex padrone, cognome (antico nome da schiavo) FAMIGLIA UNITA PRESTATALE POLITICO ECONOMICA DOTATA DI SACRA PRIVATA 7 RE DI ROMA 753-15 ROMOLO fondatore eponimo (da il nome) principali istituti politici, sinecismo con i sabini, primo con divinazione postuma 715-672 NUMA POMPILIO basi religiose, era sabino progressi verso componente maggioritaria dei latini 672-40 TULLO OSTILIO esapansione guerra contro alba longa sfida orazi e curazi 640-16 ANCO MARCIO ostia e progressi infrastrutturali 616-578 TARQUINIO PRISCO costruisce la regia, amplia il numero dei coscritti scelti anche per meriti personali per indebolire l’aristocrazia senatoria 578-34 SERVIO TULLIO mura serviane e comizi centuriati 534-09 TARQUINIO IL SUPERBO vessazioni, tiranno greco, fedus con gabi e conrollo sulla lega serviana PARTE SECONDA: LA REPUBBLICA FINO AI GRACCHI CAPITOLO 1: LA NASCITA DELLA REPUBBLICA 509 NASCITA REPUBBLICA Come cade la monarchia? Il figlio di tarquinio il superbo SESTO TARQUINIO violenza ai danni di lucrezia moglie di LUCIO TARQUINIO COLLATINO che fa cadere a monarchio con altri nobili tra cui LUCIO GIUNIO BRUTO Il senato: ASSEMBLEA GERARCHICA patrizi più dei plebei Requisiti: . residenza a Roma . Mestiere non infamante come coltivazione terra . censo minimo 40000 sestersi (augusto 1ml) . aver prima ricoperto una carica Funzioni . decreto reclutamento nuovi sodati . equipaggio magistrato e conferimento trionfi generali vittoriosi . conformità della legge al diritto romano . commissioni d’inchiesta operato dei magistrati CAPITOLO 2: CONFLITTO PATIZI PLEBEI IL CURSUS HONORUM CARATTERISTICHE GENERALI: .a dibuto ossia a selezione avvantaggiati i blasoni ossia con antenati illustri . gerarchizzazione . no stipendio . cariche specializzate e elettive, con durata . dalla questura una volta ricoperta una carica si entra in senato PRIMA MAGISTRATURA PRELIMINARE tot. 26 magistrati Quattuorviricoadiuvano gli edili nella manutenzione delle strade Triumvirato capitale (inizialmente erano 3) 4 magistraticoadiuvano le esecuzioni capitali Triumviri monetaricoadiuvano i magistrati addetti alla zecca Decemviri (dativo arcaico)coadiuvano il pretore nella soluzione delle controversie 4 prefetti per Cuma e Capua soppressi nel 20 a.C. SECONDA MAGISTRATURA PRELIMINARE tot. 24 magistrati Tribunato militare delle prime 4 legioni. In ognuna ci sono 6 per un totale di 24 uomini. Durava inizialmente 10 anni poi 1 solo anno e si trattava di giurisdizione in vicende di disciplina militare. PRIMA MAGISTRATURA QUESTURA .sono 4 diventeranno 40 .elezioni a luglio agosto entrano in carica il 4 dicembre anno dopo .contabilità tesoro, erogazione somme per le spese . magistratura inferiose hanno podestas . eletti da comizi tributi presieduti da console o pretore SECONDA MAGISTRATURA TRIBUNO DELLA PLEBE In campania nel 474 crolla il dominio etrusco per la battaglai di Cuma a opera di ierone da siracusa. Danno per roma che aveva funzione di punto di passaggio per la via commerciale che collegava etruria e città etrusche campane. Il cattivo raccolto e le carestie del V secolo inoltre provocano crisi economica e indebitamento dei plebei> istituto del nexum porsi al servizio del creditore. Le condizioni militari facilitano il percorso di inclusione dei plebei* I plebei chiedono mitigazione norme debiti e distribuzione equa ager pubblicus (delle stato), parificazione diritti politici, codice scritto di leggi. PRIMA SECESSIONE 494 (o forse il 470) SULL’AVENTINO da cui: . assemblea chiamata CONCILIA PLEBIS TRIBUTA votava per tribù .rappresentanti i tribuni della plebe (ius auxilii, intercessionis, sacrosanctitas, ius agendi cum plebe) .edili plebei (organizzavano i giochi, sorvegliavano i mercati strade templi e edifici) DECEMVIRATO 451 commissione di dieci patrizi per scrivere il codice giuridico450 LEGGI DELLE XII TAVOLE La commissione cerca di prorogare i suoi poteri assoluti sotto la spinta del membro Appio Claudio. Le insidie di questo a Virginia figlia di un centurione portano a una seconda secessione con conseguente deposizione dei poteri. Nel 445 il PLEBISCITO CANULEIO che diviene legge abolisce il divieto di matrimonio tra patrizi e plebei. TERZA MAGISTRATURA: IL CONSOLATO tra il 444 e il 367 i consoli sono stati affiancati o sostituiti dai tribuni militum consolari podestate. Ma il primo venne eletto solo nel 400, mezzo secolo dopo la riforma non a caso durante la terza veientina. Nel 376 CAIO LICINIO STOLONE e LUCIO SESTIO LATERANO propongono un pacchetto di leggi approvate dieci anni dopo, nel 67 che prevedevano gli interessi del debitori detratti dal totale del capitale dovuto e il debito residuo estinguibile in tre rate annuali. Stabilivano massia estensione proprietà statale occupata da privato , infine abolizione tribuno militare podestate e i consoli dei quali uno poteva essere plebeo>LEGGI LICINIE SEXTIE .regolano e convocano il senato, presiedono i comizi, domilitiaeque . eletti da comizi centuriati presieduti da console Per compensare vennero create due cariche inizialmente riservate ai soli patrizi: PRETORE e EDILI CURULI (sella curulis) QUARTA MAGISTRATURA: LA CENSURA Viene creata nel 443 e inizalmente è solo per i patrizi che avevano perduto un altro privilegio. Già nel 356 venne nominato prima dittatore e poi censore il plebeo Marcio Rutilo. . 18 mesi eletti ogni 5 anni dai comizi centuriati presieduti da un console . fanno il census e se un pater familias o un senatore si è macchiato di infamia nota censoria . vita economica dello stato revisione di ultima istanza La parificazione tra patrizi e plebei si conclude con la Lex ortensia che consente l’ingresso dei plebei in ambito sacerdotale e la lex ortensia del 287 stabiliva che i plebisciti dell’assemblea della plebe non dovessero più essere ratificati dal senato va avevano subito valenza. Infine all’entourage di appio claudio, all’edile cneo flavio appartiene la decisione di pubblicare le formule giuridiche dei processi>ius civile flavianum e il calendario dei giorni fasti e nefasti nel 304. QUINTA MAGISTRATURA: LA DITTATURA .rei gerende costituende e comitiorum avendorum . limitazioni delle garanzie costituzionali, non c’è ius intercessionis che tenga CAPITOLO 3: LA CONQUISTA DELL’ITALIA La lega latina cerca di rinsaldare sul trono Tarquinio il superbo ma nella del lago Regillo del 496 venne sconfitta dai romani. Il trattato che ne consegue foedus cassianum prevedeva un accordo tra i due anche in caso di guerra, il botttino sarebbe stato diviso. Gli alleati vedevano riconosciuti ius connubii commercii e migrationis. Si alleano anche con gli Ernici. Volsci ed equi scendono dagli appennini e occupano la parte meridionale del Lazio poi avanzano verso città importanti come Tivoli, Preneste. Gli alleati di roma, Latini ed Ernici riescono a bloccarli al passo dell’Algido nel 431. Singolare l’episodio di Quinzio Cincinnato che assume la dittatura venendo sorpreso mentre faceva l’orto, sconfigge gli equi e torna a coltivarlo. GUERRE VEIENTINE Veio situata a 15 km a nord di roma è sua rivale per il controllo sulle saline (consumo di carne ridotta, grossa sssunzione di potassio, la pressione non deve crollare e ogni cinque molecole ne serve una di sale) 483-74 PRIMA VEIENTE i veientini occupano Fidene, 300 soldati di cui molti membri della famiglia Fabia furono annientanti per il loro tentativo di reazione (stessi anni della presunta serrata del patriziato e l’interruzione contatti con gli etruschi sconfitti nella battaglia di Cuma dai siracusani, lo si nota dall’assenza improvvisa delle terrecotte greche che arrivavano mediante gli etruschi) 437-426 SECONDA VEIENTE Aulo Corneluo Cosso vendica la sconfitta uccidendo in duello Lars Tolumnio tiranno di Veio. Fidene è riconquistata e distrutta dai romani. 405-396 Veio è assediata dai romani per dieci anni poi presa e distrutta; e Marco Furio Camillo si impossessa della loro divinità protettrice Giunone Ne consegue introduzione di una tassa chiamata tributum per la paga che si rese necessaria, stipendium dato che i soldati erano stati lontani dai loro campi. INVASIONE GALLICA I galli sarebbero calati da svizzera, francia e germaia centrale acquisendo diversi nomi ossia insubri in lombardia, boi in emilia, taurini in piemonte e valle d’aosta. I senoni avrebbero occupato quello che sarà l’ager gallicus ossia la romagna meridionale e le marche settentrionali. Da chiusi si diressero verso roma (incidente diplomatico ossia roma invia un’ambasceria agguerrita in favore di chiusi) e sconfissero i romani BATTAGLIA DI ALLIA (dies alliensis 18 Luglio 390 Livio giorno nefasto) poi presero e saccheggiarono roma, poi paghi dal riscatto pagato dai romani scomparvero e la ricerca archeologica non ha rivelato i segni del supposto incendio. La tradizione tenta di salvare l’onore dicendo che il campidogio aveva resistito e manlio camillo fosse piombato sui galli prima del pagamento del riscatto mettendoli in rotta. Si ritirano così docilmente perché secondo alcuni erano animati solo dall’oro romano, comunque una sconfitta che rimane nella memoria ma lascia poche conseguenze. Ne consegue ulteriore espansione, gli equi sono annientati, annessa tuscolo primo minicipium, la pontina del volsci e la valle del sacco degli ernici, tivoli e preneste. E l’inizio della costruzione forse delle mura serviane. LE SANNITICHE E LA GUERRA LATINA I SANNITI TRATTATO DEL LIRI 354 accordo di competenze territoriali con roma Occupavano il territorio lungo la catena appenninica tra il Sagro e l’Ofanto, il territorio del Sannio. Organizzato in PAGI entro cui si trovavano villaggi chiamati VICI goversati dal MEDDIS (-med radice ossia prendersi cura da cui mederi in latino). Le tribù chiamate TOUTO (da totus ossia insieme di elementi, omnis è insieme delle parti tuts che mantiene la compattezza del tutto) di cui alla testa era il meddis toutikis(colui quindi che si prende cura del tutto); 4 tribù: CARRICINI, PENTRI, CAUDINI, IRPINI. Parlano l’osco. L’esercito è composto di legioni, ripartite in coorti di 400 uomini ciascuna, ognuna divisa in manipoli, ripartito in unità sempre più ridotte per permettere maggiore liberta di movimento su territori impervi. Alcuni di loro si staccano andando a sud e formando la lega campana con centro CAPUA. PRIMA SANNITICA 343-345 i sanniti attaccano Teano occupata dai sidicini. Questi si rivolgono alla lega campana che a sua volta si rivolge a roma che aveva da poco concluso il trattato del liri. Ci sono delle esitazioni perché per i romani ci voleva il favore degli dei, la pax deorum per una guerra giusta ma soprattutto la nobiltà è divisa da chi vuole l’espansione a nord lungo la flaminia e chi a sud. In un solo caso si poteva iniziare la guerra venendo meno alla parola data ossia l’atto della deditio, completo assoggettamento di chi chiede aiuto. Valerio corvo li sconfigge sul mons gaus in campania, l’altro console Cosso è sconfitto invece a sapiculo poi la vittoria di suessola (tra capua e nola) di corvo pone fine alla guerra. Ma l’ammutinamento sul finire della (Cartagine fondata da Elissa (didone) in fuga da Tiro per l’uccisione del marito nel IX sec giunge sulla costa della tunisia, poi si sarebbe suicidata per non cedere alle offerte matrimoniali di un re libico. Impero da africa settentrionale, sardegna e parte ovest sicilia. Regime oligarchico di cui al vertice due magistrati, i suffeghi, potente la flotta, i capi militari sono eletti dall’assemblea popolare. Qart hadascht come Napoli, città nuova) Primi anNi di guerra i romani respingono cartaginesi e siracusani, re ierone passa dalla parte di roma. Dopo due anni cadde la base cartaginese di Agrigento. Nel 260 vittoria di Milazzo per il console Caio Duilio grazie alla costruzione dei quinqueremi (speronamento e abbordaggio, da battaglia di mare a terra grazie ai corviPolibio attinge a Filino di Agrigento un cartaginese, è quindi forse un espediente giustificazionista. Dubbi sul perché una tattica così rivoluzionaria non è riusata, anzi scompare.) 256 roma pensa di invadere l’africa, sbarcano a capo di bon. Il console marco attilio regolo viene sconfitto nel 255 dal comandante mercenario spartano Santippo grazie alla tecnica a tenaglia che permette alla cavalleria cartaginese di prenderli alle spalle dopo che il centro dell’esercito è arretrato. Nel ritorno la flotta romana superstite incappa in una tempesta. Roma costruisce una nuova flotta grazie a un prestito dai più facoltosi di 200 quinqueremi (stavolta a conchiglia con sperone in bronzo a forma di tripice fendente, il rostro. Appendice tagliente in modo da far imbarcare acqua al nemico senza incastrarsi, la nave si incunea e spezza i remi poi fa inversione a u speronando la nave nemica) I romani sono al comando di caio lutazio capulo mentre in Sicilia era arrivato amilcare barca, padre di annibale generale poco appoggiato dal senato cartaginese. Questo si porta vicino al mare per i rifornimenti: a valderice, vicino la tonnara di bonnagia (vicino trapani) nel 247. I cartaginesi hanno due guarnigioni: una a lilibeo (vicino Marsala), una alla tonnara di bonnagia. I romani riescono a sapere che Annibale da bologna sarebbe andato a tonnara passando per Levanzo per rifornire i cartaginesi. I cartaginesi furono sconfitti a Cala rossa (sangue cartaginese), Favignana sotto Levanzo nel 241. Qui nel 2004 fu ritrovati 18 elmi montefortini di forma cronica ogivale senza rinforzo frontale, con apex di piume in cima e il primo rostro, lo sperone staccato dei romani. Ad oggi ne sono stati rinvenuti 13, 18 elmi e 100 anfore. Il trattato di pace chiesto da cartagine comporta lo sgombero della Sicilia, le lipari e le egadi e il pagamento di indennizzo di guerra. TRA LE DUE GUERRE Mentre i soci di Roma avevano autonomia interna la Sicilia fu costretta a versare un decimo della produzione di cereali all’anno e l’amministrazione interna fu affidata a un nuovo pretore specificatamente preposto. Ha funzione di giudice retrocesso cioè concede appalti, si occupa dei processi de repetundis (che erano occasione di arricchimento per la vendita delle sentenze; è itinerante non come a roma che chi vuole un processo deve andare nelle prefetture) e raccoglie le tasse (vi era già il tributum capitis chiamata anche testatico che colpiva tutti, ma anche il tributum soli solo per i propietari fondiari, la vettigal per il pascolo e transito merci ecc.). la riscossione è poi subappaltata ai PUBBLICANI ossia imprese private che operano come società di tributo crediti. Ci sono città considerate comunque federate cioè che hanno trattato di alleanza fin da prima dell’istituzione della provincia e quindi si rivolgono direttamente a roma e non ai governatori e le immunes cioè hanno un’attenuazione dell’imposizione tributaria. Per ultimo c’è una guarnigione nelle province cui i cittadini devono far fronte per le spese di vitto e alloggio. Un altro pretore fu messo a capo della sardegna divenuta anch’essa provincia romana. Quindi mentre inizialmente il termine provincia sta ad indicare la sfera di competenza romana (se un console è incaricato di condurre una guerra la provincia è sua sfera di competenza come nella prima punica ad esempio) dopo la conquista della Sicilia sta ad indicare una porzione di territorio conquistata da Roma. La lex provinciae è un atto, uno statuto il cui ordinamento stabilisce i rapporti tra roma e quel territorio. LE GUERRE ILLIRICHE 241-218 L’Epiro era in declino per la sconfitta e la morte di Pirro e i pirati illiri arrecavano danni a città greche come Isso, Apollonia a Roma. Questa manda due ambasciatori a Teuta, regina dell’Illiri che li uccide, erano considerati sacri e scoppia la guerra. PRIMA GUERRA ILLIRICA 229 si risolve a favore di Roma che fa diventare le città suddette una sorta di protettorato romano e Demetrio, collaboratore di Teuta fu ricompensato con la concessione dell’isola di Faro. Di questo si teme l’alleanza con Filippo V di macedonia e riprendono gli atti ostili. SECONDA ILLIRICA 219 demetrio fugge presso filippo. Rimane la minaccia della lega etolica che insieme a quella achea era la più importante. I GALLI L’incursione dei galli si arresta davanti la colonia latina di Rimini nel 236 Il tribuno della plebe Caio Flaminio propone la distribuzione dell’ager gallicus, la regione occupata dai senoni precedentemente, a singoli cittadini per sorvegliare il corrdoio adriatico dove potevano penetrare i galli (ma è homo novus e viene guardato con preoccupazione da parte di un’ala del senato come tentativo di spiazzare tramite la forza del carisma, inoltre mandati lontani gli homi novus avrebbero determinato una diminuzione di voti certi in occasione dei comizi). Flaminio non ascolta preventivamente il senato perché sa che gli è contro e porta la legge direttamente ai concilia plebis tributa. Il senato fa pressione anche sul padre che lo schiaffeggia sui rostra ma la lex flaminia passa e diventa vincolante per tutto il popolo, progetto di egge caro al popolino da cui attinge Flaminio attinge così consenso. La gallia cisalpina, i boi (bologna) e gli insubri (milano) insieme a truppe della transalpina, i gesati penetrano in etruria ma vengono annientati a Telamone. Roma conquista la padana e con la vittoria di casteggio anche mediolanum (milano) nel 225 da parte di claudio marcello. Vittoriqa che assunse dei colori epici perché tra due capi, claudio marcello prese le spoie opimae del capo degli insubri, l’armatura consacrata al tempio di giove. Viene costruita la via flaminia da roma a romini per collegare i territori dell’ager gallicus distribuiti. PROFILO SOCIALE Alla fine della prima punica (243) Nasce la letteratura latina con il teatro su modello della produzione letteraria greca: Livio Andronico fa rappresentare la prima fabula (tragedia) a teatro rielaborando un’opera greca. Caratteristica del teatro romano è che è gratis, lo stato romano finanzia l’allestimento controllando la rappresentazione. Nasce il genere della pretexta: tragedia di ambientazione romana di fatti vicini nel tempo a patto che il protagonista sia morto. Il teatro è accompagnato da feste religiose: i ludi e sia autori che attori sonod i bassa estrazione sociale e spesso stranieri (Livio Andronico era di Taranto ad esempio) Nasce il genere dell’epica che rielabora sempre modelli greci, nasce con la traduzione di Livio Andronico dell’Odissea, i cui esametri sono resi con il saturnino, crea un epos storico. Nel 167 la biblioteca di Penna è traferita a Roma, affluiscono libri sconosciuti e nasce la storiografia latina. La prima fu in lingua greca con Fabio Pittore, poi nella metà del II sec. catone il censore con le origines in latino. Egli è fautore convinto del mos maiorum e propugnatore del livellamento delle personalità sulla scena politica, uglianza aristocratica, l’eroismo è solo collettivo. Mentre il teatro e l’epica ha autori di bassa estrazione sociale, la storiografia è prodotta dall’elitè senatoriale romana. Attività bancaria: gli argentari. A deposita i suoi soldi e la banca degli argentari li presta B. B diventa più ricco ma A non diventa più povero perché la banca gli garantisce il prestito. Il prestito bancario crea potere di acquisto senza decurtare il potere di acquisto di chi ha affidato i soldi alla banca perché questa mantiene vivo il suo credito. La banca salda se tutti rivogliono insieme i soldi depositati. Non esiste il concetto di debito pubblico ma si fanno leggi per obbligare i senatori a prestare allo stato per far fronte a spese straordinarie. C’è un alto tasso di inflazione (c’è più domanda che offerta, ciò coincide con alta liquidità) che roma incanala con nuove forme produttive. Nel III sec. comincia anche la coniazione delle monete che all’inizio riguarda l’argento e le leghe del rame, il bronzo. Poi nel 218 avviene la prima coniazione di monete d’oro e si stabilisce un rapporto di cambio: 1 moneta di argento sono 10 di bronzo. Poi ci sarà la riforma di Nerone. Non esiste la circolazione fiduciaria, in origine si possono stampare tot banconote corrispondenti al valore di metalli preziosi del forziere dello stato (oggi noi andiamo avanti non perché siamo sicuri che corrispondono all’equivalente in oro ma perché c’è intesa tra quello che produciamo, il Pil, e i parametri europei. A Roma il problema non esisteva perhcè la moneta valeva quanto il suo peso. Fino a quando cominciano a mettere meno oro e più leghe nelle moente coniate diminuendo il valore, quando i barbari non accettano le accettano più avviene la riforma. LA SEOCNDA GUERRA PUNICA Cartagine si riorganizza in Spagna sotto Amilcare Barca e il genero Asdrubale. Non appoggiati dal senato cartaginese che invece voleva massimizzare i profitti del commercio di porpora e tessuti. Nel 229 amilcare muore dopo aver portato il figlio al tempio di Giove e avergli fatto giurare odio eterno verso Roma. Ne eredita la figura Asdrubale che nel 226 stipula con Roma il trattato del fiume Ebro: tutto ciò che è al di sotto di competenza cartaginese, sopra invece sfera romana e l’alleata Marsiglia. Si procurano gli elefanti e prosciugano le miniere spagnole dai metalli preziosi. Asdrubale muore nel 221 e Annibale, non ancora trentenne prende le redini. I cartaginese assediano Sagunto a sud dell’Ebro con cui Roma aveva stretto alleanza, si pensa sia stata una zona di competenza romana all’interno di una macrozona cartaginese, oppure non era quello il fiume interessato dal trattato ma l’ojhar, italianizzato come Zucre. Annibale cercava lo scontro. Il suo piano era cercare di staccare gli alleati italici e una guerra lampo con 25000 uomini a confronto con i 750000 romani Annibale parte nel 218 da Nova Carthago, valica i Pirenei evitando Publio Cornelio Scipione inviato in Spagna. Attraversa le Alpi non sappiamo di preciso dove ma ipotesi maggiore sono le Alpi Cozie, Livio ci dice “spezza il monte con l’aceto”, secondo un esperimento riprodotto se si fa arroventare la roccia e poi ci si getta l’aceto gelido, la parte esterna si raffredda improvvisamente , l’interno arroventato fa espandere la massa e esplode. Oppure aceto in Livio è l’errata traslitterazione di Acaste in punico, cioè ad alto potere esplosivo quindi armi chimiche ante litteram. Insubri e Boi passano dalla sua parte. La battaglia del Ticino vide vincitore Annibale perché inizialmente è aiutato dai Numidi massimi di Massimissa e i massesimi di Siface, cioè la potente cavalleria numida (algeria). Scipione e Tiberio Sempronio Longo vennero sconfitti a causa della tecnica avvolgente venuta a conoscenza di annibale tramite il maestro sosilo; e a causa degli elefanti nord africani delle foreste, specie estinta per il colosseo, che pesavano di meno ed erano più docili, permettevano di essere cavalcati dal cornac con bastone chiodato. La battaglia del lago Trasimeno vide un totale annientamento dei romani sotto il console Caio Flaminio. Annibale si incunea a Borghetto di Tuoro prima dei prosciugamenti, e Caio Flaminio si accampa a Montegeto, vicino Passignano. Annibale li attira in una trappola balzandogli addosso dalle alture. Nominato dittatore quinto fabio massimo, membro della gens Fabia, si nota il peso delle alleanze famigliari a cui Roma era pronta a fare concessioni in cambio dell’appoggio. Per accontentare la plebe il magister equitum non fu fatto sciegliere ma nominato, Minucio Rufo membro della nobiltà plebea. -il mito storiografico del giuramento di annibale. Lo scopo oè dire che la guerra era voluta da incamponimento della famiglia barca. Ma l’assoluta non pericolosità di Cartagine se c’era amicizia con gli Scipioni. Posidonio toglie tradizione conformemente al pensiero politico degli Scipioni. La conquista si ebbe nel 146 ad opera di Publio Cornelio Scipione Emiliano, saccheggiata e rasa al suolo e fatta provincia. PARTE TERZA: LA CRISI DELLA REPUBBLICA E LE GUERRE CIVILI (DAI GRACCHI AD AZIO) CAPITOLO 1: DAI GRACCHI ALLA GUERRA SOCIALE Rivolte servili 140 e poi nel 100, la prima scoppia a Enna Le fazioni del senato: conservatori/ conservatori portabandiera della serrata (scipione Nausika) conservatori illuminati: aperture misurate, protagonista è Scipione Emiliano riformisti le fazione dell’aristocrazia: optimates sostenitrice del senato populares difensori del popolo TIBERIO GRACCO (figlio dell’omonimo Tiberio Sempronio che aveva vinto in Spagna e Cornelia, figlia di Scipione l’Africano) Tribuno della plebe nel 133. Nel viaggio verso Numanzia in Spagna avrebbe visto l’Etruria spopolata a causa dell’ager pubblicus cresciuto a dismisura (terreno demaniale) e abitualmente concesso dallo Stato in uso ai privati a titolo di occupatio: cioè poteva revocarlo quando voleva lo Stato e si pagava un canone, vectigal di 500 libre. Inoltre era spopolata perché i latifondisti per questioni di trasporto preferivano costruire ville nel basso Lazio, vicino Roma. La concentrazione andò nelle mani di pochi ricchi. Le teorie egualitarie si erano diffuse anche grazie a una delegazione di filosofi greci, memorabile Carnenade che teorizza la relatività del giusto e la legge di natura. Se si fosse giusti non ci sarebbe sottomissione ma se Roma lasciasse le proprie conquiste ricadrebbe contro i propri interessi quindi è relativo. La proposta di Tiberio: limiti di 500 iugeri + 250 iugeri per ogni figlio fino a massimo 1000 iugeri (250 ettari) per famiglia. L’eccedente lo stato lo avrebbe diviso in lotti di 30 iugeri ciascuno e distribuito ai nullatenenti che sarebbero tornati reclutabili. Il compito di fare ciò spettava a un colelggio di triumviri: Tiberio e Caio Gracco e il suocero Appio Claudio Pulcro. L’oligarchia dominante fece porre il veto alla proposta mediante un altro tribuno, Marco Ottavio che però fu destituito in quanto era venuto meno al mandato che il popolo gli aveva affidato. La legge sempronia agragia venne approvata. Tiberio, nel timore di perdere la sacrosanctitas e che si interrompesse la già iniziata distribuzione delle terre, presenta la candidatura all’anno successivo. L’opposizione (guidata da Scipione Nausica, pontefice massimo) insinua che aspira al potere personale e nel corso dei comizi elettorali lo uccidono. CAIO GRACCO Eletto nel 123 riprende e amplia la riforma del fratello -propone l’istituzione di colonie romane in Italia e nella distrutta Cartagine -legge frumentaria: per calmierare il mercato ed evitare la speculazione assicura a ogni cittadino una quota fissa a prezzo agevolato di grano. Furono costruiti appositamente grandi granai pubblici (horrea sempronia) uno dei primi interventi statali di welfare state -legge giudiziaria: i tribunali permanenti sarebbero stati costituiti di cavalieri (per le estorsioni dei magistrati ai danni dei provinciali) le quaestiones perpetae de repetundis erano di soli senatori. I cavalieri sarebbero stati quindi meno indulgenti. -legge per i socii italici: ai Latini concede la cittadinanza romana e la cittadinanza di diritto latino agli italici (cioè poter commerciare sposare o spostarsi a roma) Caio parte per Cartagine ad inaugurare la nuova Tulonia, e l’opposizionesi organizza. Ritorna nel 122 e si candida per il 121 ma la sua popolarità si era ridotta e non venne rieletto. Nel 121 il senato propone la deduzione della colonia di cartagine, Caio si oppone, scoppiano tumulti e il senato ricorre al SENATUS CONSULTUM ULTIMUM cioè da potere al console di fare ciò che vuole purchè lo stato non abbia a subire nessun danno. In quel momento è console Lucio Opimio (il miglior anno del vino, che venne chiamato falerno opimiano) che ordina il massacro dei gracchiani, Caio si fa uccidere da un suo schiavo. Ne consegue: i lotti attribuiti dichiarati alienabili, si pose fine al recupero e riassegnazione delle terre, abolita la commissione agraria. Le province romane: Sicilia (241), Sardegna e Corsica (237) Spagna Citeriore e ulteriore (197) macedonia (148 e 146 aggiunte guerra acaica) Africa (146) Gallia meridionale provincia narbonese. Fondano aquae sextiae (aix en provence) e sconfissero gli allobrogi e arverni. LA GUERRA CONTRO GIUGURTA IN NUMIDIA Micipsa dopo la morte di Massimissa era divenuto re di Numidia. Micipsa muore nel 118 e il regno venne conteso tra Giugurta suo nipote, Iempsale (morto per mano di Giugurta) e Aderbale che si rifugia a Roma chiedendo aiuto al senato. Roma divide la Numidia: ad Aderbale la zona orientale più ricca, a Giugurta la occidentale più vasta. Giugurta assedia la capitale della parte orientale trucidando il rivale, i romani (secondo le fonti 8000 ma esagerano) e gli italici. Forse lo fece corrompendo il senato romano, Sallustio ci racconta che tornando in Africa disse di Roma “ah che città in cui si può comprare qualsiasi cosa”. Roma scende in guerra che procede lenta per due anni finchè viene messa sotto il comando di Quinto Cecilio Metello che tuttavia non riuscì a dare una svolta decisiva alla guerra. Al seguito vi era Caio Mario. Viene eletto console CAIO MARIO nel 107 e gli venne affidata la guerra. Homo novus, uscito dall’ambienti dei possidenti equestri e dalla carriera militare, era divenuto tribuno della plebe grazie ai Metelli e poi aveva sposato Giulia zia del futuro Giulio Cesare, patrizia. Sallustio ricorda il discorso con cui Mario eterna le sue parole scoprendo il petto con le ferite riportate delle battaglie dicendo “questi sono i miei antenati, il modo con cui ho servito la mia patria”. Egli apre la via alla milizia professionale senza stipendio o pensione, il soldato si arruola sotto il comandante che chiede fondi al senato e si garantisce come veterano poi l’assegnazione di terre, dopo i 50 anni. Lo stato è come se appaltasse a grossi generali le guerre. Apre l’arruolamento volontario ai capite censi. La guerra n Africa si concluse per trattative diplomatiche, rompendo l’alleanza di Giugurta con il suocero, re della mauretania. Grazie a un legato di Mario, Silla, il suocero tradisce e consegna Giugurta ai romani. A Numidia fu cessata una parte al suocero, l’altra a un nipote di Massimissa alleato di Roma. Mario fu rieletto console per il 104 e celebra il trionfo su Giugurta giustiziandolo. CIMBRI E TEUTONI Scesi dallo Jutland, Danimarca furono affrontati da Cneo Papirio Carbone a Klagenfurt dove i romani subirono una sconfitta. Con la tecnica a cuneo contro il centro della legione romana, i galli sono i primi che mettono in crisi i romani nel corpo a corpo. Nel 105 la catastrofica sconfitta dei romani in Gallia nell’attuale Orange per il disaccordo tra i due consoli. Fu affida la guerra a Mario rieletto per il 104 e poi per cinque volte consecutive fino al 100. La legione romana venne modificata: non più 30 manipoli ma 10 coorti di 600 uomini ciascuna, ci è solo la fanteria pesante romana e rimane la cavalleria leggera degli italici (auxilia). I teutoni furono sconfitti ad acquae sextie e i cimbri furono annientati ai campi raudii, vercellae (forse odierna vercelli o una localià tra rovigo e ferrara) CONTESTO SOCIALE Sono anni di forti tensioni sociali, con l’aristocrazia sempre più divisa tra chi voleva continuare il progetto dei Gracchi e gli optimates. Inoltre il mediterraneo era infestato dai pirati tanto che si arriva all’emanazione della lex piratica che non risolve il problema. Continuava il conflitto tra senatori e cavalieri per i tribunali permanenti per il processi de repetundis (di concussione). L’episodio di Publio Rutilio Rufo che, accusato di aver malversato i provinciali in Asia, se ne era andato in esilio a Smirne, proprio in Asia ad evidenziare il carattere pretestuoso della condanna. Poi la legge Licinia Mucia aveva istituito una commissione per verificare le cittadinanze ed espellere ogni residente che fosse risultato illegamente inserito nelle liste di censo. Marco Livio Druso eletto tribuno della plebe nel 91 si era opposto a Caio Gracco proponendo una politica che si destreggiava tra gli interessi popolari e quelli dei senatori: una lex satura cioè su argomenti diversi teoricamente vietata dal diritto romano -ulteriore abbassamento del grano - restituiva a quest’ultimi i tribunali proponendo però l’ammissione dei cavalieri in senato con i membri aumentati da 300 a 600. - propose la concessione della cittadinanza agli alleati italici che dalle guerre non avevano alcun beneficio: non potevano votare, ne spartirsi il bottino e rimaneva per loro la tassa per rimanere nella milizia. Le sue proposte a causa dell’opposizione furono dichiarate nulle. LA GUERRA SOCIALE DEI SOCII ITALICI Inizia da Ascoli nel Piceno dove un pretore e tutti i residenti romani vennero massacrati nel 90 a.C. e mano a mano aderirono tutti eccetto Umbri e Etruschi. Si erano dati capitale a Corfinium, nel Sannio. A nord Publio Rutilio Lupo (con Cneo Pompeo Strabone padre di Pomepo Magno) e Caio Mario; a sud Lucio Giulio Cesare e Lucio Cornelio Silla. La lex iulia de civitate concesse la cittadinanza agli alleati rimasti fedeli e a quelli che avessero deposto le armi. La lex plautio papiria concedeva cittadinanza a quanti si fossero registrati entro 60 giorni presso il pretore romano. La lex pompeia di Cneo Pompeo Strabone dava diritto latino agli abitanti al di la del Po’. In questo modo si arginò la rivolta che venne soppressa anche grazie alle riconquiste di Silla che fu eletto console nell’88 mentre assediava l’ultima roccaforte della Campania, Nola. La concessione della cittadinanza fu fino alla Transpadana, e furono inscritti inizialmente in sole otto delle 35 tribù romane. Questo perché se fossero stati ripartiti in tutte e 35 sarebbero stati in maggioranza in ciascuna tribù, si contava un voto per tribù conforme alla maggioranza in essa espressa, i neocittadini avrebbero vinto ai comizi tributi. CAPITOLO 2: I PRIMI GRANDI SCONTRI TRA FAZIONI IN ARMI I Parti, dinastia Arsacidi, si erano insediati nell’altopiano iranico e avevano occupato a Mesopotamia. Era re del Ponto Mitridate VI Eupatore che aveva esteso il suo regno a nord sulle rive del Mar Nero. Approfittanto delle guerre civili si era ulteriormente espanso occupando la Cappadocia e la Bitinia (spodestando Nicomede IV) Roma invia una legione a capo di Manlio Aquilio con l’incarico di ristabilire sui troni i legittimi sovrani di Bitinia e Cappadocia ma venne fatto prigioniero, presentato come un generale pazzo e ucciso con l’oro fuso in gola. Mitridate decise la guerra contro i romani contornata da propaganda, si presenta come sovrano filoelleno e sollecito al bene, presto fu padrone di tutta l’Asia. 80000 romani compresi donne e bambini furono massacrati (90) Atene con il porto del Pireo, Delo passarono dalla parte di Mitridate, era una guerra del mondo greco contro Roma. Solo Rodi le rimase fedele. Ne 66 Caio Manilio con il sostegno dell’orazione di Cicerone fa approvare l’estensione dell’imperium di pompeo per la guerra mitridatica. Pompeo convince il re dei Parti a tenere impegnato Tigrane, e lui marcia sul Ponto costringendo Mitridate a trafiggersi pur di non cadere nelle sue mani. L’Armenia fu data a Tigrane (raffreddamento con i Parti) e fa della Siria provincia romana, avamposto per qualsiasi spedizione in Oriente. Nel 62 rientra a Roma e gli venne decretato il trionfo. LE CATILINARE Lucio Sergio Catilina si era arricchito, aveva provato il consolato del 65 ma per accusa di concussione non venne eletto, ci riprova per il 63 sostenuto da Crasso. Nel 63 venne eletto homo novus Marco Tullio Cicerone. Allora fece un programma elettorale per il consolato del 62 basato sulle novae tabulae (azzeramento dei debiti, che in genere venivano scritte su delle tavole bianche) rivolto alla plebe ma anche ai piccoli proprietari in misera; -ma il programma di demonizzazione attuato contro di lui provoca l’abbandono dei suoi sostenitori e la perdita delle elezioni. -Perché il programma del 63 non fa presa? Oggi il debito pubblico è rinnovato ogni mese, con i soldi che si guadagnano ci si ripaga il vecchio e pensioni/stipendi. Uno stato non può permettersi di dire non pago i debiti altrimenti nessuno presta più i soldi, poi necessariamente si deve essere autosufficienti. Non fece presa perché non c’erano misure strutturali: sono programmi che non prevedono il fatto che una persona se non contrae debito non può andare avanti, indispongono coloro che prestano. Il rifugio dalla miseria paradossalmente era la contrazione di debiti. -il nerbo dei sostenitori della bassa etruria vanno a roma per votarlo ma Cicerone rinvia i comizi per gli auspicia oblativa (i segni degli dei) posponendo le votazioni. Allora mette in piedi una cospirazione in Etruria con i veterani sillani, i popoli della Gallia gli allobrogi. PRIMA CATILINARA scoperto e sventato da Cicerone fu costretto a raggiungere Fiesole Arrestati cinque dei capi della cospirazione e trascinato da Marco Porcio Catone l’Uticense si pronuncia per la pena di morte. Fu un errore strangolare cinque cittadini romani senza fare appello ai comizi centuriati. Catilina cadde a Pistoia combattendo valorosamente: Sallustiotinte chiaroscurali, personaggio di grandi qualità al servizio di cause sbagliate. Cicatrizza una vita sbagliata con una morte eroica, un ritratto paradossale. CAPITOLO 3: DAL PRIMO TRIUMVIRATO ALLE IDI DI MARZO Quando nel 62 sbarca a Brindisi Pompeo smantella l’esercito convinto di ottenere la ratifica degli assetti territoriali ma gli avversari politici (metelli, lucullo e catone) rimandano questi riconoscimenti. PRIMO TRIUMVIRATO 60 a.C. POMPEO CRASSO E CESARE fu accordo privato e segreto. Cesare avrebbe dovuto fare il console per il 59 e varare una legge agraria che sistemasse i veterani di Pompeo. MATRIMONIO DI POMPEO CON LA FIGLIA DI CESARE, GIULIA . distribuzione agro pubblico rimanente ai veterani e acquisto di altre terre con i fondi del bottino di guerra di Pompeo. . ratifica decisioni di pompeo in Oriente . riduzione di un terzo del canone di appalto delle imposte in Asia come voleva Crasso (che era ricchissimo, praticava con i prestanomi tutte le attività finanziarie dei cavalieri gli mancava solo il successo militare) Il tribuno Publio Vatinio attribuì a Cesare per 5 anni il proconsolato in Gallia cisalpina, illirico e Gallia narbonese. tribuno Publio Clodio Pulcro: uno scandalo nel 62 dei misteri della buona dea gli preclude la carriera politica: in casa del pontefice massimo, giulio cesare, aveva insidiato una donna durante particolari riti. Cesare era intenzionato a far cadere la cosa dicendo che clodio non era a roma quel giorno ma Marco Tullio Cicerone dice di averlo visto e lo porta a processo. Inizia così l’inimicizia tra Cesare e Cicerone. Così si era fatto adottare da famiglia plebea per potersi candidare come tribuno. Venne eletto nel 58 e: -nessun magistrato eccetto auguri e tribuni avrebbe potuto intercedere nelle assemblee pubbliche per l’osservazione di auspici sfavorevoli. -legalizzati collegia associazioni religiose poi divenute bande paramilitari al suo servizio -distribuzioni frumentarie gratuite -esilio per chi condannava a morte un cittadino romano senza concedergli l’appello al popolo (cicerone si allontana prima che la legge passa) CESARE IN GALLIA La conquista della GaLlia comincia con l’attacco e la sconfitta degli Elvezi che avevano occupato le terre degli Edui (Loira). Gli Edui furono attaccati anche dagli Svezi, Roma interviene costringendoli a ritirarsi al di la del Reno. Cesare conquista la gallia per la disunione delle tribù ma anche perché condivideva le fatiche con i soldati e adattava la tattica alla situazione. Nel 57 comunica che la Gallia poteva ritenersi pacificata anche se la parte centro occidentale non era nemmeno mai stata attraversata dalle truppe romane. La notizia comunque comportò 15 giorni di festeggiamenti. NEL FRATTEMPO A ROMA Pompeo non si schiera e accetta l’incarico della cura annonae cioè l’approvvigionamento della città. ACCORDI DI LUCCA: dopo che Cesare si incontra con Crasso a Ravenna si riunisce anche con Pompeo a Lucca e si accordarono: Pomepo e Crasso consoli per il 55, altri 5 anni di proconsolato per Cesare in Gallia, poi dopo il consolato cinque anni di proconsolato a Pompeo le due Spagne, a Crasso la Siria. Cesare torna in Bretagna, fece costruire una flotta di vascelli che grazie a Decimo Bruto avevano uncini taglienti per recidere le sartie delle navi nemiche, immobilizzarle e abbordare. Nel 54 in gallia centro occidentale vercingetorige, re degli averni stermina i romani residenti a orleans. Cesare si precipita in pieno inverno in avernia, tenta di espugnare la città ma non ci riesce, gli edui defezionano. È costretto a chiedere aiuto al suo legato Tito Labieno e si misero a rincorrere Vercingetorige fino ad Alesia. Cesare cinse la città con due linee di fortificazione, una interna per bloccare gli assediati, una esterna contro i galli accorsi in loro aiuto. Vercingetorige si arrende nel 52, nel 46 prigioniero a Roma è costretto a sfilare davanti il carro trionfale di cesare e fu decapitato davanti il campidoglio. Si costituì la provincia della gallia comata. CRASSO E I PARTI I parti si erano espansi occupando la mesopotamia. Religione mazdaismo di impianto nazionalistico, sistema politico feudale con re ma senza esercito, i capi delle famiglie in caso di guerra si coalizzavano. Il loro modo di combattimento è incentrato sulla cavalleria catafratta ossia cavalieri corazzati che eccellevano nel lancio delle frecce. Crasso è in Siria nel 54 e nel 53 invece di invadere i Parti da nord, per le montagne dell’ Armenia, si mise in marcia tra le steppe della mesopotamia. Furono massacrati a Carre e le aquile di sette legioni catturate. Mentre si ritirava Crasso fu preso e ucciso. Muore anche il figlio. GUERRA CIVILE TRA CESARE E POMPEO Nel 54 Giulia, la figlia di Cesare muore e vengono meno i vincoli famigliari tra loro. Pompeo sceglierà di risposarsi con Cornelia, la vedova del figlio di Crasso ma anche la figlia di Metello Pompeo si comincia ad accostare ala fazione ottimate anticesariana. Nel 52 anarchia tanto che presso saxa rubra le bande di clodio si affrontano con quelle di Milone cadnidato al consolato. Clodio rimase ucciso. Pompeo nominato console senza collega. GLI INTRIGHI SUL CONSOLATO DI CESARE Cesare contava dieci anni a partire dal 58, quindi il suo mandato come proconsole sarebbe finito nel 49. I suoi avversari contavano invece cinque anni, quindi a partire dal 55 al 50 (accordi di Lucca rinnovo della carica). Quindi secondo Cesare con a lex vitinia il proconsolato gli era stato affidato dal 1 gennaio del 58 al 31 dicembre del 54, poi gli accordi di Lucca dal 1 gennaio del 53 al 31 dicembre del 49. E sono 10 anni. Le condizioni erano che doveva presentare la candidatura a Luglio del 49 in absentia sennò arrivato al pomerium avrebbe dovuto deporre il proconsolato, privilegio attribuito ad personam. Gli oppositori consideravano invece la lex trebonia quindi dal 1 marzo del 55 al 28 febbraio del 50. Cesare voleva l’estensione del comando fino a tutto il 49 per candidarsi al consolato del 48 in assenza. Invece gli oppositori volevano la sostituzione di cesare dal 50 Alla fine un tribuno, Caio Scribonio Curione propose di abolire le cariche ad ambedue i proconsoli, nel 50 il senato si pronuncia a maggioranza. Cicerone aveva pubblicato in quegli anni il De repubblica e il De legibus e la necessità di un princeps sopra le parti pensando a Pompeo o ferse a se stesso. Nel 49 cesare dice al senato che avrebbe deposto il comando se anche Pompeo l’avesse fatto, ma il senato gli chiede un’azione unilaterale. Il senato è minacciato dal veto di due tribuni della plebe di cui uno è marco antonio e li caccia, argomento di propaganda sarà la fuga di Antonio presso Cesare travestito da schiavo (cicerone seconda filippica) Il senato vota il senatus consultum ultimum e l’affida ai consoli e a Pomepo inoltre nomina i successori al governo delle province di cesare. Cesare varca in armi il rubicone con una sola legione sperando in una guerra lampo. Pompeo e parte dei senatori se ne vanno a brindisi per partire per l’Oriente. Cesare percorre l’Italia ma non riesce a fermare il piano di pompeo è di andare in grecia, Cesare glielo deve impedire perché la guerra si sarebbe estesa per raggio e forze incompatibili con le sue forze disposizione. Cesare torna a Roma e si concentra contro le forze pompeiane in Spagna sconfiggendole a Ilerda lasciando Marco Antonio a presidiare l’Italia, dandogli un imperium eccezione alla regola egli era un tribuno. Torna a Roma alla fine del 49 riveste la carica datagli da Lepido in assenza, di dittatore solo per convocare i comizi che lo elessero console per il 48. Pompeo aveva posto il suo quartier generale a Tessalonica, Cesare riesce a porre d’assedio Durazzo con l’aiuto dell’esercito di Marco Antonio. pompeo approfitta di un tumulto e sferra un contrattacco liberandosi dall’assedio e si ricongiunge con il resto dell’esercito in Tessaglia. lo scontro decisivo è la BATTAGLIA DI FARSALO IL 9 AGOSTO DEL 49. Vedeva 20000 uomini di Cesare contro 430000 di Pompeo. Cesare conta su legionari italici veterani delle campagne galliche che reggono il corpo a corpo. Pompeo ha nuove reclute e gli orientali, punta su cavalleria e arcieri. Pompeo ha il generale cesariano Abieno che attacca con la cavalleria il fianco dell’esercito di Cesare cominciando dalla prima e seconda linea. la terza linea di Cesare è composta da 24 coorti, 16 inizialmente le toglie. Rimangono 8 che rintuzzano la prima e seconda linea mettendosi a cuneo e arginando la cavalleria pompeiana. Dopo qualche ora lancia le 16 coorti tolte contro la cavalleria pomepiana che fugge e lascia scoperto il centro della legione. Cesare vince. Pompeo fugge in egitto dove venne giudicato compromettente per la contesa dinastica e fatto assassinare. Anche Cesare raggiunge l’Egitto e ci sta dal 48 al 47. In questo anno rimette sul trono Cleopatra VII e il fratello Tolomeo XIV, garantendosi l’appoggio di uno stato grande produttore di grano. Cesare ebbe un figlio chiamato Tolomeo Cesare. Poi cesare parte per l’Africa dove erano i pompeiani che si erano riorganizzati rifiutando la grazia, con l’appoggio di re Giuba di Numidia. Nel 46 li vinse a Tapso e la numidia divenne provincia con il nome di Africa Nova. Battaglia seguita da suicidi da parte dei vittimati tra cui Catone detto l’ Uticense perché si suicida a Utica vicino Tapso. Poi si reca in Spagna dove si erano organizzati i figli di Pompeo, Cneo e Sesto. Furono distrutti a Munda, Cordova nel 45, si salva solo sesto pompeo. Durante la sua assenza, suo magister equitum in Italia è Marco Antonio con ruolo inedito: rappresentare Cesare in una parte del suo dominio. Funerali. Il popolo vuole che sia cremato al campidoglio nel tempio di giove, ma ciò viene impedito e contro ogni norma cremano il corpo nel foro. Poi si scatena la caccia al congiurato. Antonio ricorre alla coercitio, i più facinorosi vengono buttati dalla rupe tarpea. Fu abolita la dittatura dalle cariche dello stato. Antonio falsifica le carte private di cesare per far passare una serie di progetti facendosi interprete della politica di cesare e suo continuatore. Ottaviano giunge a Roma dove reclama l’eredità e pone come caposaldo della sua politica la vendetta e la celebrazione del padre adottivo, divinizzazione postuma. (cicerone in tutto ciò passa dalla parte di Ottaviano coltivando però l’utopia che questo si fosse alleato con i cesaricidi contro antonio. Vedeva in antonio il prosecutore autocratico di cesare, sebbene antonio fosse un cesariano moderato) Antonio per controllare da vicino l’Italia allo scadere del suo consolato si era fatto assegnare la Gallia Cisalpina e la Comata per cinque anni. Le legioni macedoni tornano in Italia e antonio le va a prendere personalmente nella Cisalpina. Ma parte in anticipo illegalmente: l’anno di scadenza del governatore precedente (decimo bruto) si calcola da quando arriva in provincia, era arrivato ad aprile del 44. Quindi fino ad aprile del 43 antonio non può prendere il suo posto. Guerra di Modena Antonio cinge d’assedio Bruto a Modena. La terza filippica di Cicerone convince il Senato ad appoggiare Ottaviano contro antonio. Famoso è il detto di Cicerone: “laudandus ornandus tollendus” lo esaltiamo gli diamo i mezzi, e “tollo” che da portare aveva sviluppato accezione di portare su quindi innalzare e sollevare ma anche tolto di mezzo. Gli eserciti di Irsio e Pansa e il braccio destro del senato Ottaviano con i legionari macedoni passati dalla sua parte e quelli campani, accorrono in aiuto di Bruto. Antonio fu battuto e si ritira in Gallia dove contava di unirsi a Lepido. le attese del senato erano che Ottaviano lo seguisse ma non lo fa perché obbiettivo primario non è eliminare antonio. Voleva uccidere chi aveva ucciso cesare non il suo collega di consolato, voleva divinizzare cesare non diventare il braccio armato del senato conservatore repubblicano. Irso e Pansa muoiono. CAPITOLO 4: AGONIA DELLA RPEUBBLICA IL SECONDO TRIUMVIRATO Ottaviano propone, essendo morti i consoli, la candidatura per il 42 di se stesso e il cugino Quinto Pedio. Il senato rifiuta e lui fa irruzione a Roma e viene eletto console in spregio a ogni regola. Antonio in Gallia si era congiunto con Lepido, Caio Asinio Pollionesi fa crescere la barba e si veste di abiti lugubri scatenando la commozione dei soldati. Cicerone che ha corrispondenza con lepido pare che questo avesse promesso al senato di non accogliere antonio. Sono i soldati che impongono ai loro generali di accoglierlo sennò li avrebbero destituiti. Ottaviano istituisce un tribunale per perseguire gli assassini di Cesare. Nel 43 A BOLOGNALEX TITIA TRIUMVIRATO REI PUBLICAE COSTITUENDE OTTAVIANO ANTONIO LEPIDO È UNA MAGISRATURA DI 5 ANNI. Antonio: Gallia Cisalpina e Comata Lepido: Gallia Narbonese e Spagna Citeriore e Ulteriore Ottaviano: Africa, Sicilia, Sardegna e Corsicaminaccia di Sesto Pompeo comando forze navali Liste di proscrizione con i nomi dei nemici dei triumviri e gli assassini di Cesare. Venne ucciso Cicerone per gli attacchi contro Antonio, gli fu mozzata lingua e mani per aver scritto le filippiche. Nel 42 cesare viene divinizzato. Lasciano Lepido a Roma e Antonio con Ottaviano partono per l’oriente contro Bruto e Cassio. Scontro nel 42 a Filippi in Macedonia. Ottaviano è sconfitto da Bruto perché abile come politico ma non sul campo di battaglia. Antonio ha la meglio su cassio e credendo a torto che anche Bruto era stato sconfitto si uccide. Sebbene nel res geste ottaviano dice di aver vinto due volte, in realtà al seocndo scontro non partecipa. Plinio il Vecchio ci racconta che trascorre il tempo della battaglia nascosto in un canneto. Antonio quindi da solo sconfigge Bruto. Tornati in Italia accusarono Lepido di patti con sesto pompeo per la carestia e il blocco dei commerci, viene quindi esautorato, congelato. Antonio: oriente, gallie e spagnapiano di conquista dei parti Ottaviano: italiadoveva sistemare i veterani (espropriare terreni alle città non c’era più agro pubblico) e vedersela con sesto pompeo. Colpiti interessi piccoli proprietari che sfociano in rivolta. Sfruttata dalla moglie di antonio, Fulvia e il fratello Lucio antonio—> guerra di Perugia 40. Con gli eserciti dei generali delle provincie occidentali quindi di nuovo Apollonio, Vetilio Basso ecc. Lucio Antonio aveva 11 legioni cinque volte gli effettivi di Ottaviano. Ma i generali si oppongono di procedere senza il consenso diretto di Antonio dall’Oriente, che invece fa finta di nulla. Ottaviano quindi espugna la città mentre i legionari provinciali assistono allo scontro. Ottaviano punisce tutti coloro che avevano appoggiato gli insorti eccetto Lucio Antonio e Fulvia come a dire ad Antonio “non hai ucciso me, mi hai risparmiato facendo finta di nulla e io non mi sporco le mani” Ottaviano sposa Scribonia legata a Sesto Pompeo perché ha paura di un’alleanza di quest’ultimo con antonio. Allora antonio viene in Italia ma gli fu impedito di sbarcare ma grazie alla mediazione di alcuni personaggi ottaviano e antonio si incontrano a BRINDISI 40ANTONIO ORIENTE OTTAVIANO OCCIDENTE (eccetto l’Africa che era di Lepido) Antonio si sposa con Ottavia, sorella di Ottaviano. Sesto pompeo si rivendica e antonio è costretto a tornare nuovamente dall’Oriente nel 39accordo di Miseno sesto pomepeo si vede riconosciuta sicilia sardegna corsica e peloponneso. Gli esuli uniti a lui ottennero l’amnistia. Ottaviano ripudia Scribonia e sposa Livia Drusilla. Questa si era sposata con Tiberio Claudio Nerone da cui aveva già partorito Tiberio nel 42, mentre era incinta di Ducio dopo due mesi si sposa con Ottaviano. Per cui si diffuse il detto che ai potenti i figli nascono in 7 mesi. Sesto perde la sardegna e al corsica che vanno a ottaviano e inizia la lotta per la sicilia. Ottaviano perde e chiede aiuto a AntonioACCORDI DI TARANTO 37 triumvirato rinnovato per altri 5 anni, antonio da 120 navi da guerra a ottaviano contro sesto pompeo in cambio di 20000 legionari per la campagna partica che non avrebbe mai ricevuto. Agrippa aveva fatto nel frattempo opere di ingegneria come la costruzione di grossi edifici termali per le celebrazioni marine nel Pantheon ma aveva anche collegato Averno e Lucrino i laghi per costruirci un porto militare a Pozzuoli e aveva riunito una flotta. Con questa sconfisse Sesto Pompeo a Milazzo vicino lo stretto di Messina, usando l’arpax un arpione per attirare verso di se le navi nemiche. Sesto fugge in Oriente dove viene ucciso da Tito Tazio luogotenente di Antonio. Lepido pretese il diritto alla sicilia per aver preso parte alle operazioni ma le sue truppe passarono dalla parte di ottaviano che lo dichiara decaduto dei poteri di triumviro e si impossessa dell’africa. Lepido rimane con la carica di pontefice massimo e visse nel circeo fino al 12. ANTONIO IN ORIENTE In Oriente Antonio si preoccupa di procurarsi l’alleanza di Cleopatra VII e il figlio di Cesare, Tolomeo Cesare detto Cesarione. Prima di ciò, durante le idi di Marzo Cleopatra era a Roma in una villa vicino Trastevere perché voleva il riconoscimento di Cesarione come figlio legittimo di Cesare e l’egitto come alleato di Roma, ce ne parla Cicerone. Ottiene da Marco Antonio ciò e si reca in Egitto dove fa uccidere il fratello con cui cooregnava e si associa al figlio, piccolo quindi regna da sola. Da legame prima con Cesare poi con Marco Antonio non appoggia i cesaricidi. Nel 41 Antonio convoca Cleopatra a Tarso, in Cilicia e lei lo invita a passare l’inverno in Egitto. Antonio avev bisogno dell’Egitto come avamposto per la campagna partica e di rinforzi, Cleopatra invece ha il timore che il regno Tolemaico possa perdere l’indipendenza. Propaganda di Cleopatra: incontro presentato come tra due divinità, Afrodite e Dioniso (egitto sincretistico, divinità antiche come Iside convivevano con divinità greche). La scenografia dell’incontro non bada a spese e Cassiodone e Plutarco descrivono lei come in grado di esercitare fascino in virtù delle sue competenze. Plutarco racconta di come avessero fondato poi una società di coloro che conducevano una vita unica (un cinghiale all’ora). Antonio prese sul serio di piacere agli alessandrini assimilando usi e costumi che avrebbe deposto a Roma ma che in quel momento erano funzionali, propaganda avversaria come traditore della patria non a caso Ottaviano si metterà sotto la protezione di Apollo. Nel 40 i Parti invadono Siria, Asia minore e Giudea. Ma Ottaviano è richiamato in Italia per gli accordi di Brindisi. Nel 39 Publio Ventidio Basso respinge i Parti ricacciandoli al di la dell’Eufrate. Nel 37 c’è una crisi dinastica nel regno partico ma Antonio non può approfittarne perché è di nuovo in Italia per gli accordi di Taranto Nel 36 spedizione partica: trovando truppe alleate in Armenia, scende da nord per assediare Fraaspa. Divide l’esercito: lasciando indietro quelli rallentati dalle macchine. La battaglia volgeva al peggio non vengono raggiunti dalle truppe alleate e mezzo esercito è distrutto dai parti. La Vita di Antonio scritta da Plutarco evidenzia come una campagna attesa da anni gli si stesse sciogliendo tra le mani. In vista dell’inverno si ritira, ricordare il forte ascendente sui soldati che lo perdonano. Ottaviano restituisce solo 70 delle 120 navi prestategli e invece di 20000 invia a sorella Ottavia per consegnare solo 2000 legionari a Antonio. Questo la respinge ad Atene, viene usato in senso propagandistico, la sorella di Ottaviano oltraggiata a causa di un’amante orientale. Antonio come risposta celebra la vittoria sull’Armenia, che aveva riconquistato con l’inganno: aveva promesso suo figlio Alessandro Elios avuto con Cleopatra ala figlia del re, ma per il matrimonio si porta dietro un esercito. Poi procede alla spartizione del dominio orientale non ancora provincializzato a Cleopatra e i figli inaugurando la politica di assegnazione dei regni a personaggi fidati che avrebbe perseguito Augusto, non provincializza, affida a re. LA BATTAGLIA DI AZIO Nel 32 il triumvirato si avviava alla sua naturale scadenza e i consoli del 32 chiesero la ratifica delle decisioni di Antonio prese in oriente. Ottavinane ne impedisce l’approvazione e i consoli con 300 senatori al seguito si rifugino presso Antonio. Questo rispose inviando a Ottavia il ripudio. Ottaviano rivelando un falso testamento in cui Antonio disponeva di essere sepolto ad Alessandria ottenne che il triumviro fosse privato di tutti i suoi poteri. Ottaviano si presentò come difensore di Roma contro l’Egitto e intraprende una sorta di guerra santa dell’oriente contro l’occidente, la dichiarazione di guerra fu solo contro Cleopatra. Ottaviano e agrippa iniziano degli scontri interlocutori a loro favorevoli volti a far scoppiare le difficoltà interne all’esercito di Antonio e Cleopatra. Nell’agosto del 31 c’è una divisione: tornare in egitto o continuare la guerra che nel frattempo era nel golfo di Ambracia sulle coste dell’Epiro. I due schieramenti si tallonano. Una seconda divisione: i generali di Antonio credono che bisogna puntare su una battaglia di terra perché per mare contro Agrippa sarebbe stato un suicidio. Ma Cleopatra non vuole perché il ruolo della componente