Scarica Storia Romana Geraci Marcone e più Appunti in PDF di Storia Romana solo su Docsity! ROMA ARCAICA Prima della fondazione di Roma si pensa ci fossero diversi villaggi basati sulla pastorizia e sull'agricoltura di stampo Latino. Infatti si parla di Civitas Latina. La pianura era paludosa, infatti la maggior parte delle popolazioni erano sui colli. La struttura di queste societ piuttosto primitive era basata su clan di tipo pastorale nel quale i regnanti coincidevano con i sarcedoti. La religione era di tipo animistico e aveva uno stretto legame con la natura, ed era molto importante l'osservazione di quest'ultima perch secondo i Latini essa manifestava il volere della divinit tramite la quantit del raccolto, il volo degli uccelli. Gli individui vivevano in una condizione piuttosto eligataria, poich osservando le varie sepolture non si notano elementi di supremazia di una rispetto all'altra. FONDAZIONE DI ROMA Roma fu fondata secondo lo storico Varrone nel 735 a.C. Altri storici romani indicano come data l'814 o il 728. Probabilmente la prima la data che pi si avvicina grazie alla scoperta di muri paralleli con significato sacro, i Pomeria, risalenti al 720/730 a.C. Secondo la leggenda/favola fu fondata da Romolo dopo aver commesso un giustificato fratricidio. Concretamente invece gli storici pensano che fu fondata in seguito ad un Sinecismo, cio la scelta di varie popolazioni latini di unirsi e vivere assieme, grazie alle condizioni favorevoli di quei luoghi dal punto di vista naturale e militare. Inoltre si trovava in una zona che era un importante crocevia di commerci fra i popoli gi esistenti e vicino alla foce del Tevere dalla quale si ricavava il sale, risorsa molto importante e costosa. Tornando al mito di Romolo e Remo, ci dice molto su certi aspetti del modo di pensare degli antichi romani. L'importanza ad esempio dell' Auspicatio o dell' Inauguratio, cio dell'interpretare il volere della divinit prima di una particolare azione, come in questo caso il luogo della fondazione della nuova citt. Oppure l'importanza del concetto di confine per i Romani, ai quali avevano attribuito una divinit, cio Terminus (Termine). Infatti l'uccisione di Remo giustificata in quanto lui oltrepass i confini tracciati dal fratello. Questo mito pu essere interpretato come rappresentante in maniera metaforica del passaggio dal selvaggio e naturale alla civilt e l'ordine del popolo Romano. Infatti secondo i Romani era la prerogativa del barbaro inferiore vivere in una societ senza leggi e senza confini. Uccisione di Remo anche interpretabile come eliminazione della parte primitiva dalla propria mente. Iniziano a crearsi le prime stratificazioni sociali, osservando sempre i corredi sepolcrali diversi. Importanti sono i banchetti, come quelli greci (Simposi), dove si riunivano i membri pi importanti di questa societ sempre pi complessa. MONARCHIA I Re di Roma secondo gli storici antichi furono 7 ed il regno di ognuno dur 35 anni, fino alla cacciata da Roma di Tarquinio il superbo nel 509 a.C. Si pensa che i Re siano esistiti veramente, grazie ad alcune iscrizioni ritrovate di quei tempi e i nomi dei 7 Re, che non presentando alcun riferimento a gens e simili sembrano reali e non artifici narrativi per dar lustro alle sopracitate. Probabilmente furono ben di pi che 7 ma quelli furono gli unici ricordati. I Re detenevano la trifunzionalit: potere religioso, legislativo e militare. Per ognuno di questi poteri c'era una divinit alla quale si dedicava il Flamen. Il potere militare era l'Imperium. Al Re si affiancava il Senatus, composto da 100 membri, da senex anziano. Questa istituzione era l'evoluzione del consiglio dei membri anziani nelle societ pi primitive. Erano capifamiglia, e dunque Patres (da qui il termine Patrizi) C'era anche il populus, il resto degli uomini. Non chiaro il ruolo ma si crede potessero deliberare leggi e nominare un monarca temporaneo dopo la morte di quello precedente. Il populus, cio i cittadini, era diviso in 3 trib, probabilmente in base alle origini: Tities, Ramnes e Luceres. Ogni trib, divisa in 10 Curie, forniva 1000 fanti e 100 cavalieri. Col tempo, Roma acquisisce potere ed autorevolezza, attraendo cos membri delle regioni vicine. Ad esempio Tarquinio Prisco , re di origine etrusca. Artefice di numerose innovazioni a livello tecnologico grazie alla sua competenza ingegneristica ed idraulica. Sedentarizzazione di Roma, costruzione della Cloaca Massima e di edifici imponenti come il Circo Massimo per mostrare la potenza della citt in crescita e dare lavoro ai membri della societ nullatenenti e disoccupate. Anche Servio Tullio , sempre Etrusco, fu artefice di importanti rinnovamenti. Divide Roma in 4 parti per finalit di reclutamento, tasse e censimento. Riorganizz l'esercito e nacque una fanteria oplitica. Divise i territori extraurbani in Pagi per lo sfruttamento dei cittadini. Divisione della popolazione in base al reddito e inseriti in unit: 18 di cavalieri, i pi ricchi, 170 di fanti e 5 di artigiani, suonatori e simili. I fanti erano divisi in 5 categorie redditizie a seconda dell'equipaggiamento che si potevano permettere. Erano esclusi gli infra classem, cio quelli non arruolabili in quanto nullatenenti. I militi si procuravano con il loro denaro l'equipaggiamento. Si riunivano nei comizi centuriati, dove per i ricchi si alleavano fra loro a discapito dei poveri, visto che ogni centuria costituiva un'unit di voto. L'ultimo Re fu Tarquinio il Superbo , e con la sua cacciata nel 509 a.C. fin la dinastia dei Re etruschi. Mito della rivolta a Tarquinio in seguito alla violenza di suo figlio ai danni della matrona ideale Lucrezia, che si toglie la vita per pudore. Riacquisizione del potere Latino e divisione del potere in pi cariche. Nascita della Repubblica. Magno. Per la prima volta Roma si ritrov ad affrontare un importante esercito di stampo ellenistico di mercenari che si basava su tattiche di Alessandro Magno. Utilizzava la tecnica della falange oplitica ed era supportato da elefanti da guerra. L'esercito Romano all'inizio ebbe la peggio ma l'alto numero di vittime nell'esercito vincente in quelle battaglie fece nascere l'espressione vittoria pirrica, cio una vittoria ma a caro prezzo. Pirro poteva forse marciare su Roma ma decise di ripiegare in Sicilia, e nel mentre Roma si riorganizzò. Sconfisse Pirro a Malevento, che secondo la leggenda visto il successo ebbe il nome cambiato in Benevento. Pirro rientr in Patria. Durante la guerra, una flotta Punica si ferm sulle coste del Lazio nel mentre delle ultime trattative fra le due potenze entrambe ostili al potere Greco sul mediterraneo. Taranto fu costretta ad accogliere un presidio romano. In seguito a questa importante vittoria (la prima con una potenza) molte popolazioni magnogreche si allearono a Roma, diventando socii navales, cio che fornivano imbarcazioni. Inizia il processo di ellenizzazione della Repubblica romana. PRIMA GUERRA PUNICA Roma inizia ad adottare il metodo di espansione via mare, oltre che quello classico via terra, iniziando ad entrare in contrasto con la sua vecchia alleata, Cartagine , che da sola contrastava le mire espansionistiche delle citt greche. Scoppi la guerra nel 264 a.C. e si protrasse per 23 anni. Cartagine aveva un' imponente forza navale con la quale controllava ampi territori mediterranei mentre Roma era abbastanza inesperta nei conflitti marini. Perci escogitarono uno stratagemma tecnologico, cio i corvi: strumenti che agganciavano le navi avversarie e fungevano da passerelle per poterle abbordare e quindi rendere le battaglie navali terrestri, dove Roma aveva una certa esperienza. In seguito a queste vittorie, il generale Attilio Regolo cerc di far capitolare Cartagine portando le truppe in Africa ma fu una grave sconfitta. Secondo la leggenda il generale affront con eroismo il supplizio. I trattati di pace molto duri per la sconfitta Cartagine contribuirono allo scoppio della seconda Guerra Punica. Roma inizia a conseguire il dominio sul Mar Mediterraneo, infatti strappa Corsica e Sardegna a Cartagine. Inoltre prosegue la conquista di territori in Italia e sulle coste dei territori balcanici. Vista la grande quantit di popolazioni assoggettate il mercato schiavistico Romano raggiunse quasi la saturazione. SECONDA GUERRA PUNICA Inizi nel 219 a.C. e dur 17 anni. Fu una devastante guerra principalmente difensiva. Fu guidata dal grande condottiero Annibale Barca , che allest un grande esercito di mercenari grazie anche alle numerose miniere possedute nella penisola Iberica, territorio di Cartagine. Conquisto ed oltrepass Sagunto, che secondo il patto fatto dopo la prima guerra era il limite della sfera d'influenza di Cartagine. Poi entr in Italia valicando le Alpi, sempre con il supporto degli elefanti da guerra. Una delle tattiche di Annibale era di separare Roma dai suoi alleati. Si allea infatti con i Liguri ed i Celti Padani. Inizia una serie di vittorie Cartaginesi devastanti per Roma, specialmente quella nel 216 a Canne dove oltre a numerosissimi militari perirono ufficiali, questori e consoli. Annibale si ispirava alle strategie di Alessandro Magno. Quinto Fabio Massimo attu una tattica di logoramento, cio impedendo i rifornimenti dall'Africa, evitando i scontri diretti e inizi il recupero di importanti piazzeforti strategiche. Nel 209 inizi ad operare in Spagna il giovane Publio Cornelio Scipione , detto poi l'Africano. Dopo molti successi conquist la Spagna e fond la citt di Italica, che diede poi a propri veterani che lo onoravano col nome di Imperator. Uccise Asdrubale , fratello di Annibale, nel 207, mentre era testa di una spedizione di rifornimento per il fratello. Quest'ultimo, nonostante le numerose vittorie, era sempre pi confinato nel sud dell'Italia, e, stretto d'assedio a Crotone decide di abbandonare la campagna in Italia. Nel 202 a Zama ci fu la battaglia definitiva fra Scipione e Annibale dove quest'ultimo fu sconfitto e Cartagine si arrese. Le condizioni anche in questo caso furono molto dure. Roma si ritrov ad amministrare territori extraitalici che divise in provincie. Ogni provincia era amministrata da un propretore o proconsole con l'imperium. In una provincia valeva sempre il Divide et impera, quindi c'erano citt foederate, stipediariae (che ogni tot di tempo dovevano pagare una tassa a Roma) e le liberae et immunes, autonome ed esentate dai pagamenti. CONQUISTE IN ORIENTE La guerra pi importante dopo quelle puniche fu il secondo conflitto in Macedonia, nel 200 a.C. Le potenze nella zona al di l dell'adriatico erano le eredi dell'impero di Alessandro Magno. La seconda guerra Macedonica fu contro Filippo V . La prima invece fu una sorta di appendice della guerra punica, vista l'alleanza Macedone con Cartagine. La seconda guerra macedonica fu il primo intervento in larga scala in Grecia e nelle zone limitrofe. Fu una guerra vinta grazie anche alla propaganda, che dichiarava i Romani invece che come oppressori liberatori della Grecia dal dominio Macedone. Nel 197 la guerra fin e durante i giochi a Corinto, nel 196, viene proclamata la libert per i Greci dai Romani. Questo conflitto fu vinto anche grazie a Lucio Emilio Scipione , fratello dell'Africano. Successivamente si apr la guerra Siriaca, e la terza guerra Macedonica, contro il figlio di Filippo, Perseo, animato da forti sentimenti di rivalsa. Vinte entrambi, nel 168 fu la fine per il regno di Macedonia. Il merito di queste vittorie oltre a che la potenza dell'esercito fu la conoscenza da parte della classe dirigente Romana della cultura e delle lingue dei popoli greci, oltre alla capacit di adottare politiche piuttosto flessibili. SCONFITTA FINALE DI CARTAGINE La minaccia di Cartagine era sempre in agguato, sebbene ovviamente non avesse pi la potenza di un tempo. La causa della guerra fu la tensione fra il regno di Numidia, alleato di Roma e ricompensato con del territorio per la sua fedelt e ovviamente Cartagine. Fu una guerra dura a causa dell'inefficienza delle truppe dovuta a corruzione e generali poco capaci. Entr in guerra Publio Cornelio Scipione Emiliano , nipote dell'Africano e adottato dal figlio di quest'ultimo. Finalmente, nel 146, Cartagine venne assediata, conquistata e distrutta. Secondo certe fonti non antiche, fu versato sale sulle macerie come gesto simbolico. Per alcuni storici, la liberazione di questo peso port Roma a rilassarsi troppo e la maturazione di degrado morale, inefficienza e corruzione visto il pericolo non pi incombente. SOCIETA' ROMANA NEL III E II SECOLO Roma diventava sempre pi oligarchica: 300 famiglie dominavano circa 5 milioni di persone. La forbice sociale iniziava ad aprirsi, cio il ceto medio era in calo, c'erano molti ricchi e moltissimi poveri. La corruzione era in aumento, e l'accusa di essa era utilizzata come arma nei tribunali fra avversari politici. Persino Lucio Emilio Scipione ed il fratello furono accusati di corruzione, probabilmente solo come scusa per ridurre il loro grande e crescente potere. L'Africano si ritir a vita privata, indignato per le pesanti accuse, e mor. Venne arginato il fenomeno di personalit giovani che ottenevano troppo potere in troppo poco tempo come Scipione ---> Cursus Honorum , una serie di cariche che portavano al Consolato, ognuna con un'et minima ed un periodo di tempo obbligatorio. I senatori diventavano sempre pi ricchi e potenti, difatti per arginare il loro strapotere venne indetta la legge Claudia che li viet di possedere navi commerciali con capacit superiori alle 300 anfore. La schiavit per debiti venne abolita anche perch ormai gli schiavi sul mercato avevano un prezzo bassissimo grazie ai moltissimi prigionieri di guerra ottenuti con le varie battaglie del periodo. Roma divenne sempre di pi una societ basata sulla schiavit. Venne ad della corruzione dei senatori( Il regno era molto ricco) e l'inefficienza dell'esercito. Mario interviene militarmente, cattura Giugurta e lo fa giustiziare nel 104 a.C. Parte dell'esercito di Gaio Mario aveva una particolarit: era composto da soldati volontari, che facevano i militari come professione. L'arruolamento era aperto a tutti, in quanto il soldato non doveva pi pagarsi da solo l'equipaggiamento. Il soldato riceveva un salario, parte del bottino di guerra ed anche un lotto di terra al termine del servizio. Avviene dunque una proletarizzazione dell'esercito. Gaio Mario intensific di gran lunga l'addestramento dal punto di vista tecnico e fisico, a tal punto che i legionari di Mario vennero chiamati Muli Mariani. Si afferm il fenomeno dei Signori della Guerra, cio clientela militare nella quale importanti uomini politici in testa di eserciti che promettevano terreni e doni ai loro uomini in cambio di consenso. Mario col tempo diventa console ma and volontariamente in esilio da Roma nel 100 a.C. per avere offerto protezione a due uomini politici che vennero uccisi dopo essere stati dichiarati nemici pubblici in seguito ad un loro assassinio. Rientr nel 91 a.C. ed inizi a radicalizzarsi la sua rivalit con Publio Cornelio Silla , importante esponente degli Optimates, la fazione rivale di Mario. Si apr per Roma nel'88 a.C un nuovo conflitto, cio quello contro Mitridate, che nutriva forti mire espansionistiche in Grecia ed uccise migliaia di commercianti ed i loro familiari in Asia. Il Senato affid a Silla la conduzione della guerra, ma in seguito a problemi interni il mandato fu trasferito a Mario. Temendo di perdere l'Imperium, Silla marci su Roma con le sue truppe e fece una strage di avversari. Mario fugg in Africa e Silla prosegu per la Grecia, dove termin con successo la prima guerra Mitridatica nell'84 con il supporto di un contingente Mariano. Mario torn a Roma e divenne console per la settima volta assieme a Lucio Cornelio Cinna, della sua stessa fazione. Promisero repressioni contro Silla ma Mario mor poco dopo, nell'86. Nell'84, dopo due anni di dittatura Cinniana, anche l'altro mor, ucciso dai suoi stessi uomini. Un anno dopo Silla torn nell'Urbe mentre scoppiava la seconda guerra Mitridatica, che venne vinta grazie a Lucio Licino Murena, governatore della provincia d'Asia. Silla fece una lista di proscrizioni che caus quasi un genocidio di avversari politici. Fu eletto dittatore con l'incarico di riscrivere le leggi e rifondare lo stato. Fece una serie di riforme, cio aument il numero di Senatori a 600 unit, increment il numero dei questori a 20 e quello dei pretori a 10. Depotenzi la figura del tribuno, abol le frumentazioni e confisc i territori dei suoi avversari politici e li distribu ai suoi veterani. Infine, ampli il pomerium di Roma all'Arno/Rubicone. Nel 79 si ritir a vita privata ed un anno dopo mor. Il suo successore, Marco Emilio Lepido, reintrodusse la distribuzione di grano al popolo. Ci furono rivolte che condurranno alla morte di quest'ultimo, infatti fece parte di una ribellione in Etruria contro le confische Silliane che fu sedata dal giovane Gneo Pompeo con la conclusione della fuga in Sardegna di Lepido e l il suo decesso. Pompeo era un filosilliano ed abile vir militares. GUERRA CONTRO I SOCII Fra il 91 e l'89 a.C. Ci fu una guerra contro gli alleati, che non avevano il diritto Romano e avevano visto parte delle loro terre confiscate durante le riforme gracchiane. Gli alleati crearono uno stato autonomo simile alla Repubblica, con capitale Corfino(rinominata Italia). Nemici ben organizzati, furono sottovalutati all'inizio, infatti non ci furono battaglie con vittorie decisive. Roma dunque agisce in modo politico e chi non si ribellava otteneva la cittadinanza. Successivamente la Lex Calpurnia garantiva la cittadinanza agli alleati meritevoli e la Plauxia Papiria a chi si arrendeva e deponeva le armi. Infine col tempo tutta la penisola e le colonie latine ebbero il diritto romano, godendo dunque del massimo livello di diritti e diventando colonie romane(differenti da quelle italiche) o municipi. GUERRE SERVILI Ce ne furono 3, e la pi importante fu quella diretta da Spartaco dal 74 al 71 a.C. 120000 fra schiavi e disagiati si riunirono e compirono razzie. Questa rivolta fu soffocata da Pompeo a Capua. Queste battaglie erano i sintomi di una repubblica sempre pi malata ed inefficiente. AFFERMAZIONE DI GRANDI PERSONALITA' In questo periodo diversi uomini cercano di sovvertire la Repubblica. Uno di questi Lucio Sergio Catilina, patrizio decaduto che ottenne poteri grazie al consenso dei disagiati. Fu fortemente criticato dallo storico moralista Sallustio. Cerc di diventare console nel 65, 64 e 63 a.C. fallendo. In quel momento l'altro console era Cicerone. Mira ad eliminare quest'ultimo e vari senatori. La congiura fu per scoperta ed una volta sconfitto, i suoi alleati vennero trucidati per strangolamento, senza un regolare processo. Questa cosa fu contestata da due importanti figure, Gaio Giulio Cesare e Marco Licinio Crasso . Si pensa che loro due fossero dietro questa figura. Publio Clodio Pulcro, che fece esiliare Cicerone per il suo abuso di potere, era un patrizio che divenne plebeo tramite adozione per poter far parte della Tribuna della plebe ed aizzare dunque questa massa di persone contro i poteri Romani. Sua figlia Clodia sposer Ottaviano Augusto. Fece diverse leggi a favore della plebe (definite demagogico-populistiche) e mor in seguito allo scontro con una squadra di Milone, sostenitore di Pompeo. Probabilmente Clodio era un uomo di Cesare, che in quel periodo (50 a.C.) era in Gallia. Quest'ultimo assieme a Crasso e Pompeo form il Triumvirato , al fine di consolidare ognuno i propri poteri. Cesare era una figura politica e militare che godeva di ottimo successo soprattutto fra le masse ed infatti era uno dei Populares. Pompeo era un console (carica ottenuta senza per rispettare i requisiti anagrafici) ed eccellente generale, con molte vittorie alle spalle, tra le quali quella contro Spartaco, i pirati che infestavano ed i Mariani. Ma forse il suo pi grande successo fu aver posto fine alle guerre con Mitridate, che andavano avanti da pi di un ventennio. Infine Crasso possedeva un'enorme fortuna, rendendolo l'uomo pi ricco a Roma. Il triumvirato venne fondato nel 60 a.C. e aveva durata quinquiennale. GAIO GIULIO CESARE Nacque nel 100 a.C. da una famiglia patrizia che vantava origine divine(il figlio di Enea, Iulo) che per dal punto di vista economico era in difficolt. Sua zia fu la moglie di Gaio Mario e spos la figlia di Cinna. Si alle con uomini potenti, svilupp una clientela composita, composta anche da soldati arruolati in certe parti della Gallia. A proposito di quest'ultima, Cesare ne individu le le potenzialit conquistandola in 10 anni. Ci gli fece ottenere fama ed un ritorno economico notevole. Grazie a queste vittorie inizi ad oscurare Pompeo Magno, che come lui era un generale vittorioso. L'accordo del triumvirato venne rinnovato a Lucca nel 56, ed inoltre esso aveva previsto per Pompeo il comando delle Spagne e della Siria per Crasso, che voleva condurre una campagna contro il potente impero dei Parti, per consolidare con prestigio militare la sua posizione. Per lui e suo figlio Publio perirono nel 53 a Carre, ed i nemici fecero strage della spedizione. Il triumvirato divenne quindi una diarchia. Inoltre la figlia di Cesare e sposa di Pompeo, muore di parto, incrinando ancora di pi i rapporti fra i due membri rimasti. Cesare doveva rinnovare la sua carica di console, per temeva che tornando a Roma privo di carica (quella proconsolare era scaduta) e quindi senza protezione, i suoi avversari avrebbero intentato numerosi processi contro di lui. Fece richiesta di rinnovare la carica senza doversi presentare a Roma, ma gli fu negata. Essendo costretto dunque a tornare a Roma come normale cittadino, e ovviamente senza il suo esercito, decise di intraprendere la via estrema gi percorsa da Silla: varc il Pomerium con le sue truppe al Rubicone, esclamando la frase Il dado tratto e marci su Roma. Pompeo, spaventato, fugge in Asia per reclutare un esercito. Cesare sottomise tutte le citt italiane. In seguito ad una sconfitta nella battaglia di Farsalo, Pompeo fugge in Egitto contando di contare sull'accoglienza di Tolomeo XIII ma venne ucciso a tradimento. Per punire Tolomeo dell'assassinio, riconobbe sua sorella Cleopatra come sovrana legittima (era in corso una disputa dinastica). Ci caus un'insurrezione da parte degli Alessandrini e fu costretto a rifugiarsi nel palazzo di Alessandria in attesa di rinforzi. A causa di ci, l'omonima biblioteca fu incendiata. Intrattenne una relazione amorosa con Cleopatra dalla quale nacque un figlio, molta importanza alla figura degli Equestri, in quanto confer loro vere e proprie cariche retribuite in maniera differente, ottenibili seguendo una carriera equestre: Milizie equestri, un periodo di 3 almeno anni nel quale l'equestre svolgeva un impiego nell'esercito. Procuratele, attivit burocratiche di vario tipo, erano divise in base allo stipendio percepito: si partiva dai Sexagenari(cio quelli che percepivano uno stipendio di 60 mila sesterzi) a quelli che ne percepivano 100 mila, 200 mila, e 300 mila. Prefettura, l'equestre poteva arrivare ad eseguire importanti compiti come governare piccole provincie, governare una delle flotte, l'Egitto o diventare il comandante dei pretoriani. Era l'apice della carriera equestre. Gli Equestri venivano scelti dal Principe stesso nell'ambito clientelare e nelle varie citt, spesso nel Decurione (senato locale) delle sopracitate citt, che erano municipi o colonie. Miglior la burocrazia nell'Impero, us le ali ausiliare come cavalleria, e di particolare rilievo, istitu il corpo dei Pretoriani , militari scelti che erano stanziati all'interno del pomerium. Fungevano come guardia del corpo ma in non poche occasioni influenzarono la corretta successione degli Imperatori. Stabil 2 flotte, ormeggiate a Ravenna e a Capo Miseno e cre un corpo di vigili e urbaniciani, per la sicurezza pubblica. Infine istitu un Consilium nel quale parenti ed amici lo aiutavano nelle decisioni. Inoltre si dot della Domus Augusta, una vera e propria reggia nel quale viveva con la famiglia ed aveva una vera e propria corte, sul colle Palatino. Ovviamente aveva una funziona anche rappresentativa del suo potere e della sua divinit. Idolizzazione del Genius Agusti , cio della genealogia di Augusto. Ampli l'appena nato Impero Romano con diverse conquiste. SUCCESSIONE Augusto per trovare un successore, valut tre opzioni,: legame di sangue, soluzione dinastica e scelta del migliore. Non ebbe figli maschi da sua moglie Scribonia, perci la prima opzione non fu disponibile. Adott vari giovani, e alla fine quello che scelse fu Tiberio Claudio Nerone , sebbene fosse una delle ultime opzioni per l'ormai vecchio Principe. Fra i candidati ci fu anche Agrippa, amico fin dall'infanzia e sottoposto fedele. Augusto dunque design Tiberio ma con la premessa che quest'ultimo a sua volta avrebbe adottato Germanico, per garantire un futuro Giulio all'Impero. DINASTIA GIULIO-CLAUDIA Con l'ascesa di Tiberio si apr la dinastia Giulio-Claudia. Non ampli l'impero, forse per rispetto di Augusto, e amministr con oculatezza l'Impero. Germanico, il suo designato successore mor in circostanze oscure, e anche suo figlio naturale Druso Minore. Seiano, uno dei favoriti per la successione, fu ucciso per la sua intenzione di eliminare gli altri eventuali successori al trono. Alla fine venne scelto Gaio Cesare Germanico detto Caligola dai soldati del padre per via delle calzature. Per la prima volta la successione imperatoria veniva influenzata dai Pretoriani, che divennero sempre pi potenti. Il nuovo imperatore segu inizialmente il modello di Tiberio di dialogo col Senato per poi cambiare direzione e discostarsi da quest'ultimo. Accusato di gravi problemi mentali, venne assassinato in una congiura pretoriana alla quale parteciparono anche senatori, pretori, equestri ed altri politici. Ricevette la Damnatio Memoriae, cio la cancellazione delle sue memorie. Il suo successore fu Tiberio Claudio Druso , uomo intellettuale sfuggito alle epurazioni di Seiano forse per la sua a ccentuata balbuzie che lo escludeva dalla carriera oratoria. Anche in questo caso si ebbe l'intervento dei Pretoriani. Attu una politica di conquista ed opere pubbliche. Ebbe ben 4 mogli, che influenzarono la sua politica e successione. Infatti l'ultima, Agrippina, fece adottare a Claudio il figlio Nerone e fece sposare a quest'ultimo Ottavia, la figlia dell'imperatore. Mor avvelenato, forse per colpa di Agrippina. Lucio Domizio Enobarbo, chiamato Nerone , fu fortemente voluto come imperatore anche dal Senato e dai Pretoriani. Per i primi anni govern con il supporto della madre Agrippina, fatta poi assassinare, il prefetto Afranio Burro, ed il filosofo Seneca. Ebbe una buona politica estera ed introdusse un'importante riforma monetaria, che ebbe come effetto un deciso aumento degli scambi monetari. Durante il suo impero un devastante incendio fece enormi danni a Roma, ed alcuni attribuirono la causa a lui, il quale a sua volta incolp i Cristiani, che vennero severamente perseguitati. Sopravvisse la congiura dei Pisoni, ma nel frattempo la sua popolarit era in calo e dopo alcune ribellioni il Senato lo dichiar nemico pubblico. Rimasto solo e senza supporto, si tolse la vita nel 68 d.C. Non lasciando eredi, con lui termin anche la dinastia Giulio- Claudia. L'ANNO DEI 4 IMPERATORI Negli ultimi anni di vita di Nerone i governatori delle province occidentali si rifiutarono di obbedire Nerone e proclamarono imperatore l'anziano Servio Sulpicio Galba. Adott Lucio Calpurnio Pisone, aristocratico senatore, al fine di farlo diventare successore. Per ci non fu gradito dalla potente fazione dei Pretoriani che non ricevettero il donativo richiesto. Dunque linciarono Galba ed al suo posto proclamarono Marco Salvio Otone. Le truppe per insorsero e nominarono imperatore Aulio Vitellio, che scese in Italia dalla Germania e sconfisse Otone, che si suicid. Il vincitore ebbe per un altro avversario: Tito Flavio Vespasiano , definito imperatore dalle truppe in oriente. Ci furono diverse battaglie, nelle quali Vespasiano fu aiutato dai figli Tito e Domiziano. Quest'ultimo riusc a salvarsi per poco dopo essersi asserragliato sul Campidoglio con Flavio Sabino, fratello di Vespasiano, che invece fu ucciso. Scoppi un incendio sulla collina nel quale bruciarono il tempio di Giove Ottimo Massimo e i Tabularium, che raccoglieva tutte i provvedimenti legislativi fin dall'antichit. Vitellio mor linciato dalla folla e Vespasiano venne riconosciuto nel 69 d.C. come nuovo imperatore dal Senato. Questo periodo fu definito da Tacito il lungo ed insolito anno. DINASTIA FLAVIA Vespasiano era un uomo nuovo ed primo imperatore non facente parte della dinastia Giulio-Claudia. Sotto di lui la figura del Principe divenne istituzionalizzata, con competenze ed ambiti ben definiti. Suo figlio Tito sed la rivolta giudaica a Gerusalemme, dando cos inizio alla diaspora ebraica. Segu il modello di Augusto del rispetto delle tradizioni e di una condotta moderata. Nell'Urbe fece edificare il Tempio della Pace e l'anfiteatro Flavio, chiamato anche Colosseo, dove si trovava in precedenza la domus aurea di Nerone. Ci fu fatto anche col fine simbolico di restituire un'area appartenente alla precedente dinastia, con tutti i suoi difetti, al popolo. Gli successe il figlio Tito , che gi prima venne associato al padre, ricevendo poteri e titoli. Per a causa di una malattia non visse molto, e nei suoi due anni di impero fu ben voluto dalla popolazione, specialmente negli strati pi umili. A lui subentr il fratello Domiziano , che attu una buona amministrazione interna. Ci furono per diverse rivolte militari e cospirazioni che causarono un clima di terrore. Venne ucciso in una congiura di palazzo nel 96 d.C. e il Senato proclam la damnatio memoriae. DINASTIA ANTONINA I cospiratori contro Domiziano favorirono l'ascesa di Marco Cocceio Nerva , vecchio consolare designato dal Senato che evit lo scoppio della guerra civile tenendo a bada i pretoriani e guadagnandosi il rispetto delle legioni. Adott il generale Marco Ulpio Traiano , venendosi a formare una dinastia fittizia che vede in Nerva il capostipite anche se non ebbe rapporti parentali con i suoi successori. A lui successe colui che sedare i frequenti attacchi si fece aiutare dal figlio Gallieno , con la carica di Cesare inizialmente e poi di Augusto. Il figlio combatt in Occidente mentre lui in Oriente. I Goti,i barbari pi pericolosi ed aggressivi, continuavano ad assediare i territori dei Romani con cadenza annuale mentre Shapur I , alla guida dell'impero Sasanide (Persiano) sconfisse Valeriano nel 260 a.C. e lo cattur. L'imperatore fin i suoi giorni in prigionia. Gallieno a differenza del padre toller i Cristiani. Ci furono movimenti secessionistici nelle Gallie e in Siria, cio l' Impero delle Gallie e Il regno di Palmira , citt molto ricca. Questi separatismi aiutarono l'Impero a fronteggiare le minacce, in quanto mentre loro fronteggiavano le popolazioni germaniche e i Sasanidi, Gallieno pot concentrarsi sui Goti, e riacquisire il controllo delle frontiere. L'impero delle Gallie dur fino al 274 mentre l'altra fino al 272. Il lungo impero di Gallieno si concluse nel 268 in seguito ad una congiura. IMPERATORI ILLIRICI I congiurati misero al posto di Gallieno Claudio II, che fu il primo degli Imperatori Illirici. Questa categoria di imperatori condivideva l'area di origine, cio i Balcani. Riusc a respingere i Goti e ci gli valse il soprannome di Gotico. Mor di peste dopo aver respinto i nemici. A lui successe uno degli ufficiali che partecip alla congiura, Aureliano , che subito dovette fronteggiare nuovi incursioni barbariche. Infatti una coalizione fra popoli nordici penetr le frontiere e raggiunse la penisola. Furono sconfitti nei pressi del fiume Metauro, a Fano. Questo infausto avvenimento spinse Aureliano a far edificare imponenti mura attorno a Roma, per la evenienza che i barbari fossero riusciti a raggiungere Roma. Le due zone dell'Impero che si furono separate caddero: Il regno di Palmira tramite impegno militare da parte dell'Impero e l'Impero delle Gallie per via di lotte interne. Aureliano pot fregiarsi del titolo di restitutor orbis, e celebrare nel 275 un fastoso trionfo. Assassinato lo stesso anno dai suoi stessi ufficiali, dopo di lui si succedettero numerosi imperatori, di maggioranza di provenienza illirica. L'ultimo fu Carino, dopo aver perso il fratello Numeriano ed il padre Caro. Fu ucciso da un ufficiale equestre, acclamato imperatore dalle truppe orientali, nel 284, cio Caio Aurelio Valerio Diocle , chiamato poi Diocleziano , che divenne il nuovo imperatore. In questi anni il potere dei Senatori si affievol al contrario di quello degli equestri, infatti ci furono sempre pi imperatori con quella origine, spesso eletti dai propri militari. AVVENTO DEL DOMINATO In questo periodo l'impero divenne il dominato, da dominus, padrone. Si manifesta la condizione di fragilit dell'impero e dunque la necessit di dividere il potere in pi parti, tramite la delega del potere. Infatti Diocleziano si fece associare con Massimiano , che prima fu un Cesare e poi un Augusto. Si ebbe dunque un co-impero. Diocleziano ebbe la parte orientale e Massimiano l'occidentale, poi entrambi gli Augusti scelsero un Cesare: Diocleziano Galerio e Massimiano Costanzo Cloro . Si venne a creare una tetrarchia nella quale i membri formarono una famiglia. Ci furono vittorie su tutti i fronti grazie all'impegno coordinato dei 4 delegati. Si vennero a creare le capitali tetrarchiche, nelle quali ognuno dei delegati aveva il suo centro di potere, con collocazioni strategiche. Si ebbe: Nicomedia (in Turchia), Sirmio (in Serbia), Mediolanum (l'odierna Milano) e Treviri (in Germania). Ci fu un periodo di conservatorismo religioso nel quale vennero pesantemente perseguitati i Cristiani. Confiscarono i loro beni,anche a fini economici. Diocleziano ed il suo collega Massimiano abdicarono. Fu il primo caso di abdicazione, e infatti fu un evento molto inaspettato. I due si ritirarono a vita privata. I loro sottoposti subentrarono a loro e proclamarono Cesari Flavio Severo e Massimino Daia. Costanzo Cloro mor e subentr a lui Flavio Severo come nuovo Augusto, mentre il Cesare divenne il figlio di Costanzo, Flavio Valerio Costantino . Massenzio, figlio di Massimiano, fu acclamato imperatore e i due uccisero Flavio Severo, al cui posto elessero Licinio . Costantino successivamente sconfisse Massenzio sul ponte Milvio. Secondo alcuni Cristiani, il vincitore ebbe una visione Cristiana che lo spinse a combattere Massenzio. Lui ed il suo collega Licinio, che vinse Massimino Daia, si incontrarono a Milano nel 313 ed emanarono un editto che affermava la libert di Culto nell'impero. I loro rapporti peggiorarono e nel 324, dopo numerose battaglie, Licinio venne sconfitto e l'impero pass nuovamente ad un unico sovrano. Fond Costantinopoli , sul luogo dell'antica Bisanzio, di fronte a dove sconfisse Licinio. Si proponeva come una nuova Roma, su 7 colli, divisa in 14 regioni e circondata da un pomerium. Monumentale come Roma, aveva un proprio senato filo-cristiano. Non aveva templi pagani. Abol i Pretoriani e istitu i Palatini, cio i guardiani di palazzo. Istitu le diocesi, macroregioni che includevano diverse province, governate da vicari. Le diocesi a loro volta furono raggruppate in quattro prefetture Sconfisse i Goti ed era pronto per una rivalsa contro i Sassanidi, per a causa dell'et e di una malattia la missione fu annullata. Sul punto di morte si fece battezzare da Eusebio, il vescovo della citt. Mor nel 337 dopo 31 anni di potere imperiale. I suoi discendenti Costantino II, Costante e Costanzo II si divisero l'impero. Per mantenere il potere, sterminarono gli eventuali pretendenti al trono. Ben presto scoppi l'ostilit anche fra i 3 imperatori. L'unico rimasto fu Costanzo II, dopo aver sconfitto i fratelli e un ufficiale di nome Magnenzio. Rimanevano solo due cugini sopravvissuti, cio Gallo e Giuliano , entrambi divenuti Cesari. Il primo mor, mentre il secondo era in procinto di affrontare Costanzo II dopo esser stato nominato Augusto quando quest'ultimo mor. Divenne imperatore, e al contrario dei precedenti che cercarono di eliminare il Paganesimo, lui tent di ripristinarlo, forse per via della sua educazione ricevuta da parte di filosofi Pagani. Mor cercando di espugnare la capitale dell'impero Persiano. DINASTIA VALENTINIANA Dopo Giuliano ci fu Giovano, durato solo 8 mesi, e successivamente Valentiniano I , nel 364 che si fece aiutare dal fratello pi giovane Valente . Il primo fu tollerante verso i Pagani, a differenza del secondo. Si occuparono della questione alle frontiere, e nel farlo aumentarono molto la spesa militare. Nel 375 mor durante una campagna militare. Nel 378 l'esercito romano sub una pesante sconfitta ad Adrianopoli nella quale per anche Valente. Le cause furono una serie di rivolte di Goti, altri barbari, contadini e minatori. Graziano , che nel frattempo era l'imperatore, per risolvere la minaccia si fece affiancare dal comandante esperto Flavio Teodosio nel 379. Tramite alcuni accordi diplomatici, i Goti divennero alleati. Graziano e Valentiniano II fratello pi giovane di Graziano, che quando Valentiniano mor aveva solo 4 anni), influenzati dal vescovo di Milano Ambrogio , emanarono nel 380 un decreto chiamato editto di Tessalonica che stabil il Cristianesimo come religione di stato. Nel 382 Graziano depose la sua carica di pontefice massimo, la prima volta per un imperatore. Questo perch il Papa, cio il vescovo di Roma, aveva la stessa carica. Graziano e Valentiniano II furono uccisi rispettivamente da Massimo nel 383 ed Eugenio nel 392, entrambi ufficiali, e alla fine dopo la morte anche di quest'ultimi Teodosio rimase per ultimo a governare l'impero. Per sopravvisse per poco tempo e indic come successori i figli Arcadio ed Onorio . DINASTIA TEODOSIANA Onorio ricevette i territori occidentali mentre Arcadio la parte orientale. In quel periodo l'oriente superava l'occidente in termini di condizioni politiche ed economiche, e Costantinopoli teneva testa a Roma stessa. Quando Onorio sal sul trono era estremamente giovane e quindi fu affiancato da Stilicone, generale che spos Serena, cugina di Arcadio e Onorio. Nel frattempo i barbari invadevano e razziavano e i Goti acquisivano sempre pi potere nell'impero. A Costantinopoli ci non era gradito