Scarica Storia romana- Geraci, Marcone e più Sintesi del corso in PDF di Storia Romana solo su Docsity! PARTE 1 ITALIA PREROMANA FONTI -> i materiali lasciati. Prevalgono altrimenti narrazioni leggendarie. Origine: Da età del bronzo medio a età del ferro -> organizzazioni protstatali incremento demografico <->sfruttamento intensivo di risorse Cultura terramaricola nella pianura emiliana Contatti con cultura micenea nell’Italia meridionale e isole, c’erano tante colonie cultura Villanoviana in Etruria/Emilia, forse antenati degli etruschi civiltà nuragica in Sardegna, derivazione dai fenici Lingue presenti : indoeuropee, come latino, celtico, etrusco; e non indoeuropee Alla fine del Bronzo medio c’è differenziazione con le cultura terramaricole nell’Italia medio tirrenica e adriatica e il meridione Il Lazio era abitato dal paleolitico, si sviluppa dai villanoviani Nell’ 8° secolo ac., abbiamo frequentazione orientale nelle coste meridionali, i rapporti sono commerciali (comunità popolose attraevano il mercato dei greci) e culturali, si arriverà alla colonizzazione mecenea del sud. Tra l’8° e il 5° secolo i sabini entrano nella zona latina e Roma, si afferma nell’area un cultura simile su stampo di Etruria e Lazio. “Italia” viene probabilmente da viteliu, dall’osco, territorio pieno di bovini, la v cade con i greci. GLI ETRUSCHI FONTI -> da autori greci e latini, ampia doc. archeologica, iscrizioni; enorme influenza degli etruschi sulla vita pubblica e religiosa romana Origine: Erano i Tirreni per i greci. Da sviluppo autonomo tra Toscana, Umbria e Lazio nord. Organizzati in città indipendenti con a capo i lucumoni, poi magistrati annuali (zilath). Lega delle 12 città con scopo religioso, il governo in mano a ricchi commercianti e propr. terrieri. l’Etruria passa nelle mani di Roma dopo le sconfitte contro i foci (530ac.), i romani (396 ac.), i Celti nella val Padana. Religione: Il defunto continuava la sua vita dopo la morte, poi l’aldilà diventa la meta di un viaggio. Le divinità sono assimilabili a quelle greche. Importante interpretare le volontà. L’Aruspicina: leggere l’ordine dell’universo con le viscere animali Romani ed etruschi: Debitori verso gli etruschi, la religione era come una disciplina, ricorrevano continuamente agli aruspici. Politica e religione romana intorno agli auspicia, lettura volo degli uccelli come volontà divina. Lingua: Riadattamento alfabeto greco ma non abbiamo elementi di studio, testi troppo brevi. 1 Origini: *sminuiti dalla storiografia classica in quanto “rivali” dei romani Sembrerebbero gli eredi dei villanoviani, migrati dall’area egea in cerca di metalli portando caratteri tipici che qui originano una civiltà. Le città etrusca nascono nell’8° secolo dopo l’accelerazione della differenziazione sociale delle società villanoviane. l’Etruria sta tra l’Arno e il Tevere, area prospera, che blocca le colonie della Magna Grecia nel sud. Predominio sull’Italia: Della lega di 12 città, quelle più vicine a Roma inizialmente emergono tra cui Tarquinia, che diventa centro artigianale del mediterraneo. Tecnica e arte: Le tombe sono abitazioni sotterranee, praticavano l’inumazione. Avevano tombe a modello di casa signorile e quelle che privilegiavano l’aspetto del sepolcro. L’arte è collegata alle tombe: abbiamo ceramiche, vasellame. Erano buoni agricoltori, artigiani artistici, metallurghi, estrazione ferro e rame. Nel I secolo dc. l’etrusco era una lingua morta studiata per svago (imperatore Claudio) ROMA FONTI -> fonti letterarie hanno gran componente leggendaria prime opere: poema epico di Nevio e Annali di Quinto Ennio (3°-2° sec ac.) Dal 4° secolo ac., inizia a perdere centralità Enea per dare spazio a Romolo, li separano 13 generazioni, quelle dei re Albani. Una via di trasmissione dei ricordi storicismi ha solo nella tradizione orale. La leggenda: Secondo il mito, tra l’arrivo di Enea nel Lazio e Romolo viene fondata Alba Longa e la dinastia dei re Albani. Dall’’Eneide di Virgilio: Enea fonda Lavinium, dal nome della moglie Lavinia. Ascanio, figlio di Enea, dopo 30 anni fonda Alba Longa. L’ultimo re di Alba Longa , privato del trono dal fratello, ha una figlia Rea Silvia, che con il dio Marte ha un figlio: Romolo. Da questa tradizione abbiamo anche le basi del conflitto tra Roma e Cartagine: Enea dopo la guerra di Troia incontra a Cartagine la regina Didone, che giurò odio eterno ad Enea e ai suoi discendenti nella città che fonderà, quando lui ripartì e non rimase assieme a lei. Il ruolo di Alba Longa nella storia si ritrova in quanto questa, era dominata dalla vetta del monte Cavo, su cui sorgeva la sede dei Populi Albenses, una delle più antiche leghe politico-religiose del Lazio Antico, riuniti sotto Alba Longa appunto, a cui si sostituirà Roma. I 7 re: La monarchia a Roma va dal 753-509 a C. I re sono P Fonti del racconto tradizionale: 1. Opere storiche perdute degli annalisti 2 Con le centurie si introduce la diversità per ordini dei cittadini secondo la ricchezza. Con le tribù organizza l’assetto territoriale e amministrativo di Roma perché con le tribù poi può prendere provvedimenti per l’organizzazione del territorio. GRANDE ROMA DEI TARQUINI Nel 7° secolo con Tullio Ostilio, ha il controllo da Roma al mare, così si ha il possesso del Tevere su ambo i lati. Abbiamo anche la prima pavimentazione in battuto rudimentale e la prima costruzione di case permanenti ed edifici pubblici (regia). Con i Tarquini Roma era in un’ottica espansionistica definita. Tra Tarquinio Prisco e Tarquinio il superbo Roma passa ad un controllo di raggio di 20 km a uno di 90km, dato che si deduce dal primo trattato tra Roma e Cartagine. Coi Tarquinia c’è anche la costruzione del tempio di Giove sul Campidoglio, opera immensa. ORIGINI DI ROMA SECONDO IMPERATORE CLAUDIO Quando nel 48 dc. Claudio fa un discorso in senato per dare l’ammissione all’assemblea di rappresentanti della Gallia Comata, per supportare l’apertura di Roma verso gli stranieri ricorda com’era nella tradizione antica: LA FAMIGLIA Tutti coloro che stavano sotto l’autorità dello stesso pater familias. Oltre i figli naturali anche tutti gli adottati che si sottoponevano alla potestas. gli antenati del ramo paterno erano i manes(“le anime dei defunti”), oggetto di culto della famiglia. Il pater si occupava delle cerimonie, il figlio stava sotto il padre finché questo moriva. LA DONNA La donna aristocratica aveva educazione intellettuale, accompagnava il marito nella vita pubblica, educavano i figli insieme. L’uomo ha un potere senza limiti sulla moglie (manus). L’età minima del matrimonio era 12 anni, le figlie erano promesse in sposa dal padre che aveva il compito di trovare l’uomo, con la cerimonia della sponsalia (premessa delle nozze). L’adozione si faceva per scelte di patrimonio o strategie politiche. Ci si sposava con l’usus, convivenza per un anno dei 2, per questa infromalità i testimoni servivano in caso di contestazioni. Il ripudio era unilaterale per l’uomo. PROPRIETÀ DELLA TERRA Prima la terra era collettiva poi forse con Romolo addirittura, i lotti di proprietà privata erano l’heredium, l’orto circostante la casa, escludendo la terra per il pascolo, e il sors, il lotto assegnato per sorteggio. IDEOLOGIA INDOEUROPEA SULLE ORIGINI DI ROMA 5 Un tempo i re tennero questa città, ma non accadde mai che la consegnassero a eredi dello stesso sangue. Si inseriscono nella successione estranei o addirittura stranieri: come nel caso di Numa, successore di Romolo, o nel caso di Tarquinio Prisco. Tarquinio a causa del suo sangue impuro, vedeva preclusa a Tarquinia la possibilità di giungere alle cariche pubbliche e per questo, emigrato a Roma, ottenne il regno. Fra lui e il figlio o il nipote si inserì Servio Tullio, dopo alterne vicende, occupò il colle Celio, dopo aver mutato il proprio nome in Servio Tullio[in etrusco si chiamava Mastarna]. Il comportamento di Tarquinio il Superbo cominciò ad essere inviso alla nostra comunità, e il governo dello stato passò in mano a dei consoli, magistrati eletti ogni anno. Gli indoeuropei sono le popolazioni della pianura russa vissuti tra 4°-3° millennio ac. Tra il 2°-3° millennio si spostano in varie direzioni portando ad avere: Ittiti in Anatolia, micenei in Grecia e Italia, indiani odierni, Iraniani, Slavi, Celti. Questa ideologia che ha la concezione del mondo indoeuropea è l’ideologia trifunzionale: tutto era da loro classificato per potenza del sovrano, fecondità degli uomini e della natura e forza fisica. Il ratto delle Sabine è costruito secondo uno schema d’origine indoeuropea. PARTE 2 NASCITA DELLA REPUBBLICA FONTI -> Sono tutte scritte dopo tanto tempo dai fatti che narrano, si basano su opere per noi perdute. La caduta della monarchia nel 510 ac. avviene ius seguito a una rivolta nata dal padre della giovane Lucreazia violentata dal figlio del re Tarquinio il Superbo. I poteri del re passano ai 2 magistrati eletti. Data l’incertezza degli autori, gli ottici hanno dubbi sulla datazione della caduta e sui suoi motivi. I FASTI Sono le liste dei magistrati che danno nome all’anno, i Fasti Capitolini redatti da Varrone sotto la fine della repubblica, hanno una cronologia che ci danno le 2 date 753 e 509 che usiamo noi oggi. PASSAGGIO MONARCHIA-REPUBBLICA: TRAUMA O EVENTO GRADUALE Il fatto che nella cacciata dei Tarquinia un ruolo entrale lo abbiano degli aristocratici e il fatto che il patriziato abbia dominato sulla prima repubblica ci fa pensare che la fine della monarchia venga da una rivolta aristocratica verso un potere autocratico. L’aristocrazia romana per tutti i secoli odia tutto quello che è collegato ad un potere monocratico, quindi probabilmente l’avvento della repubblica seguì un trauma. La repubblica arriva dopo un periodo di confusione in balia dei re condottieri. DATA DELLA CREAZIONE DELLA REPUBBLICA Nel 510 ac. Il tiranno Ippia di Atene venne cacciato, quindi forse l’anno fu scelto per creare un parallelismo, infatti la documentazione archeologica ci dimostra interruzione totale con l’Etruria tra i decenni 470 - 450 ac. Tuttavia Livio ci dice che dall’inaugurazione del tempio di Giove al primo anno della repubblica, il magistrato massimo in carica ogni anno appendesse un chiodo. Nel 304 ac. Cneo Flavio datò l’inaugurazione del tempio della concordia a 204 anni dopo l’inaugurazione del tempio di Giove, portandoci al 508 ac. I SUPREMI MAGISTARTI DI Roma Il potere del re passa con la repubblicani 2 consoli (inizialmente chiamati Praetores), eletti dai comizi centuriati, avevano comando dell’esercito, mantenimento dell’ordine, compiti giuridici civili e criminali, convocare il senato e assemblee popolari, censimento e funzione eponima. Il rexacrorum ricevette dai poteri monarchici alcun funzioni religiose, a loro si affiancheranno altre cariche religiose con peso politico maggiore come i pontefici e gli auguri. I poteri autocratici dei consoli avevano dei limiti di sicurezza: annualità, collegialità, vincolati al voto del populus. Un altro limite era la provocatio ad populum, per appellarsi 6 contro le condanne capitali, non valeva però fino all’età tardo repubblicana, fuori dal pomerio e con la dittatura. Potrebbe essere che inizialmente i poteri fossero dati a un solo magistrato e che solo dopo il decemvirato del 450 ac. o con le leggi Licinie Sestie del 367 ac., la magistratura sarebbe diventata collegiale. ALTRE MAGISTRATURE Al primo anno di repubblica (forse all’età regia) risalgono i questori: 2 che aiutavano i consoli nella finanza. I quaestore parricidii istituivano i processi per i delitti di sangue tra parenti, nel 443 ac., il censimento è affidato ai censori, inizialmente le ricadute del censimento riguardavano i militari, poi quando l’assemblea del popolo in armi, i comizi centuriati, diventano centrali nell’organismo della repubblica, i censori guadagnano sempre più rilievo politico. LA DITTATURA Il dittatore veniva eletta in casi di estrema necessità da consoli, pretori o interrex, su istruzione del senato. Il magister equitum era scelto dal dittatore e lo assisteva. Solitamente il dittatore fronteggiava crisi militari,. SFERA RELIGIOSA Rex sacrorum e flamini erano incarnazione della divinità, c’erano i flamini delle 3 divinità superiori, Giove, Marte e Quirini e i flamini delle 12 inferiori. Non aveva poteri politici, solo i pontefici, gli auguri ne avevano. Il collegio dei pontefici nominava i flamini maggiori, si occupava di norme giuridiche, e il pontifex veniva scelto dal collegio stesso. Il collegio degli auguri assisteva il magistrato interpretando gli auspici e le volontà divine (di solito tramite il volo degli uccelli) affinché un provvedimento potesse poi essere valido. Infine i duoviri sacris faciunids custodivano i libri Sibillini (oracoli) consultati su richiesta del senato in periodi nefasti, solitamente la soluzione dei duoviri sfociava nell’introdurre culti esterni. SENATO I magistrati erano in carica un anno, i senatori lo ero a vita. Il senato era composto da ex magistrati, le cui magistrature non avevano interesse nell’entrarci in conflitto. I membri del consiglio erano decisi sotto la repubblica prima dai consoli poi dai censori. I massimi magistrati della repubblica erano chiamati al comando delle campagne militari. CITTADINANZA E ASSEMBLEE POPOLARI L’assemblea popolare era composta di 4 organi: comizi curiati, centuriati, tributi e concili della plebe. 1) conferivano i poteri ai magistrati, col tempo però divenne una formalità. 2)erano quelli basati sulle centurie all’interno delle classi in base al censo. 3)cerano 4 tribù urbane mentre quelle rustiche passarono dal 16 dell’età regia a 31 nel 2° secolo ac. La popolazione delle campagne aveva allora più peso nonostante nell’urbe la popolazione aumentasse. Aveva occupazioni elettorali di magistrati minori, legislative. DIBATTITO SULLA NATURA DELLA REPUBBLICA Le istituzioni non sono nate da un disegno costituzionale ma in risposta alle esigenze presentatesi nel tempo. Da subito si voleva un’equa distribuzione tra i membri, infatti a ogni tentativo di accentramento del potere la classe dirigente rimase coesa sui valori della repubblica. 7 Dopo una crisi data dal problema dei debiti, Quinto Ortensio ditattore per il 287 ac., emana un provvedimento per cui i plebisciti erano valiti per tutta la cittadinanza (plebiscita=leggi). Da ora i comizi tributi hanno uguali poteri dei concili della plebe, sono nominati sì da figure diverse, pretori e consoli per i primi, tribuni o edili della plebe per i secondi, ma avevano un uguale sistema di voto per tribù, escludendo i patrizi dai concili della plebe. NOBILITAS PATRIZIO-PLEBEA Adesso ansa una nuova aristocrazia composta delle più ricche famiglie plebee e da quelle patrizie che si adattarono, la nobilitas. Le magistrature superiori erano riservate a poche famiglie grazie a un controllo sull’opinione pubblica e sul corpo elettorale. Nasce adesso l’homines novi, denominazione di chi raggiunge i vertici politici senza avere antenati nobili, anche se comunque di famiglia ricca. LA CONQUISTA DELL’ITALIA FONTI -> abbiamo Appiano di Alessandria con la sia Storia Roma del 2° secolo dc., le biografie di Plutarco come Vita di Pirro. Le Storie di Polibio riportano i trattati Roma- Cartagine, i rapporti con i celti. SITUAZIONE DEL LAZIO ALLA CADUTA DELAL MONARCHIA DI ROMA Quando la monarchia etrusca crolla Roma controllava dal Tevere a Pontina. Tra 6-5 secolo ac., le città limitrofe approfittarono della situazione a Roma per cercare di liberarsi da essa, componendo una lega che condivideva un’originaria unità etnica del popolo latino. BATTAGLIA DEL LAGO REGILLO E FOEDUS CASSIANUM La lega tentò di staccare Roma più volte, finché nel 496 ac., Tuscolo creò di riportare sul trono di Roma il suocero Tarquinio il Superbo. Roma sconfessa la lega sul lago Regillo, si ebbe il sigillo di un trattato con il console Cassiano, il Foedus Cassianum: un’alleanza difensiva tra le due parti, impegnate a non attaccarsi. Gli alleati si riconoscevano i diritti valenti nella lega latina: ius connubii, ius commercii e ius migrationis (diritto di avere matrimoni, siglare contratti, assumere diritti di un’altra comunità portandovi la residenza). CONFLITTI CON SABINI, EQUI E VOLSCI Queste 3 popolazioni si muovono verso punti più fertili a causa della crescita demografica, all'interno di un contesto più ampio da parte delle popolazioni italiche alla fine del 7º secolo, che coinvolgeva quasi tutta l’Italia centro settentrionale. Nel 5º secolo i conflitti con Roma la vedevano favorevole, ma trattandosi perlopiù di razzie, le sue forze si logorarono. Tuttavia i Volsci riuscirono ad occupare il Lazio meridionale, alleandosi con gli Equi nella zona dei colli Albani. Nel 431 ac. Romani e latini vinsero in battaglia contro equi e volsci coalizzati, limitandoli ai colli Albani. CONFLITTO CON VEIO Roma fronteggia la città rivale per il controllo delle vie di comunicazione del basso Tevere in 3 battaglie: 483-474 ac: abbiamo l'ultimo esempio di guerra condotta dai clan, i Veienti annientarono 300 soldati romani sul Tevere. 10 437-426: i romani distruggono Fidene 405-396:per 10 anni Roma assedia Veio e la distrugge La presa di Veio segna la svolta per l'esercito Roma, i soldati erano stati lontani dai loro campi per anni e avevano bisogno di un sostentamento per vivere, si introduce la paga, lo stipendium; si introduce anche il tributum, la tassa proporzionale al censo, che colpisce di più i facoltosi. Infine Veio fu fonte di terreno destinato sia all'ager publicus sia ai privati. INVASIONE GALLICA Livio data la prima invasione a metà 7º secolo, a causa del sovrappopolamento, fu una lenta infiltrazione, eliminarono gli etruschi dando vita agli Isubri e fondando Mediolanum, in seguito scesero nell'ager Gallicus, alte Marche e bassa Romagna. Nel 390 i Galli Senoni attaccarono Chiusi, che venne aiutata dai 3 ambasciatori romani, ma il senato rifiutò ai Galli di concedere riparazione a Roma, e a questo punto i Senoni la puntarono. L'esercito romano riparo a Veio mentre Roma veniva saccheggiata, dopodiché i Galli scomparvero. L'attacco non fu solo un saccheggio, l'episodio rientra in un tentativo di Dioniso di colpire etruschi e alleati, tant’è che Dioniso di Siracusa pochi mesi dopo arruolo un esercito per attaccare le città greche del meridione italiano. RIPRESA la ridistribuzione dei cittadini nei territori di Veio, organizzati nel 387 in 4 nuove tribù, fu decisiva insieme alla costruzione delle mura digestive chiamate serviamo (perché attribuite dalla tradizione a seri o Tullio). Roma adesso ha un atteggiamento offensivo con a capo Camillo. Ai limiti di Tarquinia sui Monti Cimini fondo 2 colonie, a nord il confine si rafforzo con un’alleanza con Cere, a sud sconfissero gli Equi e, con più difficoltà anche i Volsci. Nel 381 Tuscolo entra nel territorio come primo municipio, mantenendo l'organizzazione interna. MOTORI DELL'ESPANSIONE DOPO IL SACCO GALLICO Imperialismo difensivo: dalle fonti, ogni conflitto avviene in risposta alla mancata soddisfazione di una riparazione dei torti subiti. Se il nemico non avesse compiuto atti oltraggiosi, non avesse avuto le risorse per ripagare il torto, avesse ricevuto una dichiarazione di guerra formale, allora il bellum poteva ricevere il supporto divino. Roma aggressore/nati per essere lupi: Roma avrebbe avuto un desiderio espansionistico connesso a benefici economici. Si sviluppa un ethos sociale dei romani che vede l'attitudine guerriera corrispondente al rango sociale. Anarchia interstatale multipolare: partendo dal fatto che tuti gli stati antichi fossero bellicosi; i rapporti internazionali rudimentali vedevano nella guerra lo strumento per il potere, Roma avrebbe avuto successo grazie alla sua grande rete di alleanze e capacità di coinvolgere esterni nella sua politica. Roma era il perno del suo stesso sistema. 11 PRIMO SCONTRO COI SANNITI Nel 354 ci fu un trattato che stabiliva il confine Roma-Sannio sul fiume Liri. Il Sannio era organizzato i pagi entro cui stavano più villaggi/vici, governati dai un magistrato. Più pagi formavano una tribù, le 4 tribù principali formavano la Lega sannitica. Nel 5º secolo i sanniti iniziano a sposarsi sulla ricca costa campana, col tempo si distaccarono culturalmente dai connazionali del Sannio, e fondarono la lega campana. I consagrasti politici tra sanniti e campani si acuì e nel IV secolo ancora vediamo flussi migratori. Nel 343 i sanniti attaccano Teano, che chiede aiuto a Capua che chiede aiuto a Roma, concedendosi totalmente. Roma per non perdere un terreno così ricco lo difese, siamo nella prima guerra gsannitica, che in due anni si risolve con la parziale vittoria dei romani; infatti una rivolta dell'esercito impiegato in Campania obbliga Roma ad acconsentire alle richieste di pace dei sanniti che vedevano di loro proprietà Teano, e la Campania a Roma. GRANDE GUERRA LATINA E STRUMENTI DELL'EGEMONIA ROMANA SULL'ITALIA L'insoddisfazione della prima G.S. dei campani e di Teano, trova consenso tra i latini che voleva autonomia da Roma e tra i Volsci che volevano la rivincita. Tra il 341-338 abbiamo la grande guerra Latina, conflitto che porta allo scioglimento della lega Latina, entrando nello stato romano come municipi, altre città conservarono i diritti di connubium, commercium e migratio con Roma, ma non tra di loro;lo status Latino perde connotane etnica e diventa solo una condizione giuridica in rapporto con Roma. Altre città ancora persero i diritti consueti e divennero socii attraverso dei foedera/trattati, indipendenti per l'amministrazione, dovevano fornire contingenti in caso di guerra. Fuori dal Lazio, Roma concesse la civitas sine suffragio, lasciando l’amministrazione propria, obbligandoli a leva e tributum, ma non concedendo il diritto di voto. Instaurò rapporti di deditio a singole comunità, garantendo protezione in cambio di totale consegna di se a Roma, un rapporto tra amicitia e clientela. Questo sistema garantiva alleanze e integrazione di comunità sociae, sfociando durante il Iº secolo ac., con la diffusione del latino e con l'istituto del findus fieri, quando una città Latina o italica faceva propria una legge delle assemblee popolari di Roma. LA SECONDA GUERRA SANNITICA La causa si ritrova a Napoli dove si fronteggiavano classi agiate filoromane e masse popolari oro Sanniti. Nel 321 si risolve il tentativo di penetrare nel Sannio dell'alta Puglia quando l’esercito romano si ritrova circondato e costretto alla resa; per compensare, in Campania si rafforza creando 2 tribù e con alleanze con Apulia e Lucania, per circondare i sanniti. Nel 316 i romani attaccano una località sul confine Campania-Sannio, vedendo inizialmente favorevoli i sanniti che interrompono le comunicazioni Lazio-Campania e arrivano a penetrare il Lazio. La ripresa di Roma avviene grazie alla strategia a lungo termine del senato, e grazie alle colonie latine. A causa del terreno Appennino la formazione a falange dell'esercito non funzionava bene, allora la legione si divide in 30 reparti/manipoli composti dell’unione di 2 centurie, 120 uomini. La legione si schierava su 3 linee ognuna di 10 manipoli, i primi erano princeps, 12 OPERAZIONI MILITARI DELLA I^G.P. Quando Appio Claudio Cieco attraversa lo stretto inizia la prima guerra punica(264-241), Cartagine lasciò Messina e Roma rispose alla controffensiva cartaginese e di Siracusa, nel 263 Siracusa preferì stipulare una pace moderata e schierarsi con Roma, questo sostegno si rivelò centrale per i rifornimenti romani, nel 262 61 la base cartaginese Agrigento cade sotto Roma, portando i romani ad avere l’obiettivo di espellere totalmente Cartagine dalla Sicilia. Per eliminare Cartagine dalla costa siciliana Roma adotta una grande flotta di quinqueremi e grazie anche ai soci, nel 260 Roma vinse a Milazzo. A questo punto Roma vuole entrare in Africa, nel 256 sbarca a capo Bon, ma conquistata Tunisi, l’anno dopo l’esercito romano viene sconfitto e nel frattempo la flotta romana incappò in una tempesta. Nel 249 la flotta romana viene sconfitta a Trapani, e una seconda tempesta distrusse una seconda flotta, tuttavia Cartagine non seppe sfruttare la sua superiorità navale del momento, perché dal 247 nasce il problema delle ribellioni dei Numidi. Solo nel 242 Roma con una nuova flotta blocca Trapani e Lilybeo, imponendo clausole di pace a Cartagine. LA PRIMA PROVINCIA ROMANA Dal 227 con l'elezione di due nuovi pretori provincia significa soggetto all’autorità di un magistrato romano, il governatore provinciale; questo era inviato annualmente in Sicilia (e in Sardegna) per controllare. In Sicilia i tributi che doveva pagare oltre a una parte del raccolto era anche l’approvvigionamento degli eserciti romani, impegnati sul Mediterraneo. Sull’isola c’erano ancora stati di civitas foederata, comunità privilegiate che non erano controllate dal governatore romano e non pagavano il tributo. RIVOLTA DEI MERCENARI E CONQUISTA ROMANA DI SARDEGNA E CORSICA Cartagine in difficoltà economica vede una ribellione di mercenari sedata ad altissimo prezzo, che si estese fino alla Sardegna, che fece appello a Roma la quale decise di dichiarare guerra. Cartagine dovette cedere oltre alla Sardegna anche la Corsica, ma questa umiliazione porterà al sentimento di rivalsa dei cartaginesi causa della seconda guerra punica. CAMPAGNE DI ROMA NELL'ADRIATICO E ITALIA NORD Dopo il declino dell'epiro, il regno illirico si espande sulla costa dalmata, i pirati danneggiavano città greche e mercanti italici per cui il Senato protestò alla regina degli Illiri, che rifiutando portò alla dichiarazione di guerra di Roma nel 229, una guerra vinta dai romani che proibì la navigazione con più di due navi (disarmate). Nel 219 si crearono le basi per l’ostilità Roma-macedonia, quando Demetrio di faro, ex alleato romano, intraprese atti ostili, riparando da re Filippo V di macedonia. Nell’Italia settentrionale tra le due guerre puniche si avvia una difficoltosa conquista, intorno al 232 si propone una distribuzione dell'ager gallicus ai romani. Nasce il problema dell’amministrazione di un territorio sparso, si organizzò i cives romani in in centri pre urbani non autonomi, amministrati da prefetti che rispondevano al pretore di Roma.Nel 225 Roma capisce la necessità di conquistare la Val padana quando annienta i galli che avevano invaso percorrendo i passi appenninici di Emilia e Toscana.Nel 222 con la conquista del Mediolanum, e la fondazione di due colonie, Piacenza e Cremona, nel 218, consolidava la conquista di Roma.la resistenza più tenace fu quella delle tribù liguri e 15 delle Alpi occidentali, sottomessi con il sangue nel 180. Dopo bonifiche il territorio viene diviso e distribuito o si fondarono colonie, soprattutto a nel sud del Po, Roma controllava contrattati le antiche comunità celtiche locali.le colonie di Bologna, Modena e ParmaPer la prima volta ci portano attestazione sicura che all’interno vivessero famiglie che avevano ricevuto un lotto di terra significativo. A nord est della pianura Aquileia viene fondata nel 181, fondazione che provocò reazioni dalle tribù istriane, tuttavia sottomesse. Per consolidare il Nord fondamentali furono le strade, la principale tra Roma e l’Italia settentrionale fu la via Flaminia intrapresa nel 220. CARTAGINESI IN SPAGA E PRODROMI DELLA SECONDA GUERRA PINICA Amilcare, Asdrubale e infine Annibale, condussero operazioni nella Spagna sud orientale, allarmando Marsiglia che nella Spagna nord aveva interessi economici, e di conseguenza Roma, sua fedele alleata.Nel 226 Roma Conclude con Asdrubale Un trattato per cui non poteva oltrepassare il fiume ebbero, ma la questione di Sagunto era potenziale elemento di contrasto, in quantoEra alleata di Roma. SECONDA GUERRA PUNICA, SUCCESSI DI ANNIBALE Nonostante le richieste di aiuto, Roma si prepara una guerra con Cartagine solo quando Annibale aveva già espugnato Sagunto. Avendo i cartaginesi perso tante forze navali, l’unica via erano le frontiere settentrionali. Nella primavera 218 Annibale parte e riuscì ad attraversare le Alpi riscontrando sostegno dei galli. Sul trebbia Annibale sconfigge Publio Cornelio Scipione, evitato precedentemente in Spagna. Quinto Fabio Massimo a Roma divenne dittatore, la sua idea era di controllare Annibale e impedire che Cartagine Spagna gli mandassero rifornimenti, sarebbe stato costretto ad arrendersi. Ma a breve termine ci furono devastazioni per l’Italia, dopo i sei mesi di dittatura Roma ripassa all’offensiva, ma nel 216 Cartagine sconfigge i romani nella battaglia di Canne, accerchiandoli nonostante fossero numericamente inferiori. Questa vittoria fa sì che Annibale intavoli la sua tattica di cercare consenso nelle città ellenistiche nell’elemento popolare italico, mentre gli aristocratici erano filo romani; anche se realisticamente le singole comunità conducono le relazioni internazionale guidate da considerazioni concrete, pur non liquidando concetti come lealtà e difesa culturale.Nel 215 il nuovo re di Siracusa si schierò dalla parte di Cartagine e Annibale strinse un’alleanza con Filippo V di Macedonia. 2^ GUERRA PUNÌCA, RIPRESA DI ROMA E VITTORIA La salvezza dei rapporti degli alleati di Roma portarono Annibale ad avere risultati solo parziali. La strategia attendista di Fabio Massimo permette a Roma di riprendersi territori nel mezzogiorno, nel 212 anche a Taranto si schierò con Cartagine ma il presidio romano rimaneva nel porto bloccando i rinforzi di Annibale. Sempre nel 212 Roma conquista Siracusa, un esercito cartaginese ad Agrigento viene decimato da un’epidemia, nell’Adriatico grazie a una coalizione di Stati greci ostili, Roma riesce a paralizzare la flotta di Filippo V. Dopo Trebbia,Publio Cornelio Scipione e il fratello neo rimasero uccisi in Spagna, Bloccando gli aiuti ad Annibale, i romani riuscirono a difendere la Spagna settentrionale, finché viene mai nominato comandante Scipione l’africano. Nel 209 prende nuova Cartagine e nel 208-7, sconfigge Asdrubale nel tentativo di portare aiuto al fratello Annibale. Eletto console per il 205 si preparò a invadere l’Africa, riuscendo a rafforzare le truppe inizialmente composte dai reduci della battaglia di canne, con un gran arruolamento di volontari. Grazie all’alleanza con la tribù dei Massili, nel 203 Scipione e Massinissa vinsero a 130 km da Cartagine.Nonostante le trattative fallirono, grazie alla battaglia di Zama del 202 si arriva all’anno dopo al trattato di pace, che prevedeva la consegna della 16 flotta una fortissima indennità e tutti i prigionieri di guerra. Inoltre i punici consegnarono i territori in Spagna dove Roma fondò a nord della Spagna Citeriore e a sud la Spagna Ulteriore. EREDITÀ DI ANNIBALE La tattica di Annibale di disgregare il sistema di controllo romano sull’Italia portò Roma ad affermare il suo controllo In modo ancora più rigido, con duri provvedimenti contro gli italici. Serviva imporre i capisaldi di controllo. Roma delle perdite umane nell’esercito aveva la maggioranza piccoli e medi contadini; i campi erano in condizioni disastrose; le proprietà degli italici passati ad Annibale furono confiscate. Tutto questo portò all’inurbamento dei contadini impoveriti, E alla grande crescita demografica Del II secolo, quando l’aristocrazia investiva nell’acquisto di terre, questa concentrazione della classe dirigente sulla terra era “obbligata“ da un plebiscito del tribuno Quinto Claudio, In queste tenute lavoravanoGli schiavi, la necessità di cereali era soddisfatta da Sicilia e Sardegna, nelle proprietà si affermano coltivazioni intensive di ulivo e vite. Si afferma il modello economico della villa, tenute medie anche se di grandi proprietari terrieri, simil fattorie. Si afferma una agricoltura capitalista. LA 2^ GUERRA MACEDONICA Con la coalizione di Stati greci contro Filippo Roma entrò nella politica orientale-ellenistica. Nel 201 le operazioni di Filippo nell’Egeo e nell’Asia minore sfociano in una guerra, i coalizzati non riuscivano ad allontanarlo. Antioco Secondo re di Siria stabilì un’intesa con Filippo, gli Stati si rivolsero a Roma, Con cui Attalo I re di Pergamo aveva da tempo amicizia. Data la paura di un’altra invasione e possibilità di avere terreni e la macedonia, i comizi centuriati convocati da Galba dichiararono guerra Filippo. Gli si invia un ultimatum facendo guadagnare a Roma il sostegno di alcuni Stati tra cui Atene. Alla fine del 198 gli Stati della Grecia erano quasi tutti schierati dai liberatori, Roma. Filippo viene annientato in Tessaglia e deve accettare la pace, ritirando le guarnigioni in Grecia, un’indennità e consegna della flotta. GUERRA SIRIACA Negli stessi anni Antioco terzo di Siria si estendeva nella costa occidentale dell’Asia minore, città turche spalleggiate da re di Pergamo Eumene II si appellarono a Roma. Nel 192 città greche invitarono Antioco III a liberare la Grecia da Roma, ma gli unici aiuti concreti vennero Etoli e lega achea, il re di Siria venne dunque sconfitta Termopoli e cugina già minore. Nel 190 Lucio Cornelio Scipione e console affiancato come consigliere dal fratello Publio Cornelio Scipione africano, l’esercito romano si preparava a invadere l’Asia minore minore e la flotta sconfigge vai Siriani nell’Egeo. Nel 188 sia la pace con cui Antioco pagò un enorme indennità e sgombra tutti i territori a ovest e a nord dell’Asia minore questi non diventarono province ma vennero spartiti tra il re di pergamo Eumene II e Rodi. TENSIONI POLITICHE DI INZIO IIº SECOLO Con l’ampliamento degli orizzonti romani sia anche un cambiamento politico interno. Il processo degli Scipioni mostra l’aggravarsi del contrasto interno, nel 187 i tribuni accusarono Lucio Scipione Scipione africano di essersi preso parte dell’indennità di guerra del re di Siria. sempre in queste anni i devoti al culto di Bacco che si stava diffondendo 17 Questi cambiamenti portano a un’agricoltura tesa alla commercializzazione del prodotto più che all’autoconsumo, i piccoli proprietari spesso sono in difficoltà.L’agricoltura si basa adesso sul modello della villa rustica, azienda agricola, diretta da schiavi-manager che facevano lavorare schiavi-operai. Quei proprietari piccoli che dovevano vendere spesso affluivano a Roma, contribuendo a creare una massa urbana. RIVOLTE SERVILI Con l’aumentare del personale schiavi e il dilatarsi di queste grandi tenute che diventano teatro di rivolte servili, esplodono le insurrezioni; ad Enna vediamo la prima, seguita da Agrigento. OPTIMATES E POPULARES, 2 FAZIONI ARISTOCRATICHE Dalla nobilitas nascono queste due fazioni, gli optimates sostenevano autorità e Senato, i populares i diritti del popolo e la necessità di riforme politiche e sociali. QUESTIONE DELL'AGER PUBLICUS E RIFORMA AGRARIA DI CAIO LELIO essendo il terreno demaniale cresciuto con le guerre di conquista ai privati furono concesse a titolo di occupatio, Di proprietà statale, l’uso avveniva con il pagamento di un canone, non sempre richiesto dallo Stato in realtà. Con la crisi della piccola proprietà la maggior parte dell’agro finiva ai proprietari terrieri ricchi, per questo servivano norme che restringessero L’area che poteva essere occupata. Caio Lelio nel 140 propose l’ultima legge, che avendo attirato l’opposizione dei senatori la ritirò. TIBERIO GRACCO Nipote di Scipione l’africano, nel 133 ritenta una riforma agraria.Fissava il limite dell’occupazione dell'ager a 500 iugeri/125 ettari, con l'aggiunta di 250 aiuterai per figlio fino a 1000 iugeri per famiglia. Tiberio, il fratello Caio e il presidente del Senato avrebbero dovuto ripartire i lotti, Usando il tesoro di Attalo III. La destinazione del tesoro di Attalo, e i proprietari terrieri espropriati di risorse rappresentavano problemi dagli ambienti più conservatori un tribuno della plebe pone veto a Tiberio finche decade. La legge Sempronia viene allora approvata, Tiberio quasi giunto a fine incarico si ricandidò preoccupato che la sua opera sarebbe stata interrotta, così senatori e avversari lo fecero uccidere insinuando che aspirasse al potere personale. GAIO GRACCO, SCIPIONE EMILIANO E ALLEATI LATINI/ITALICI La commissione agraria andò rinnovata, Gli alleati latini e italici presentavano malcontento attraverso rivolte. Morto l’Emiliano, Fulvio Flacco del triunvirato agrario e console per il 125 propone la cittadinanza agli alleati o almeno il diritto della provocatio, ma data l’opposizione non insistette. GAIO GRACCO Eletto tribuno della plebe nel 123, con due mandati ampliò l’opera riformatrice. Aumentò i poteri della commissione, propose nuove colonie di cittadini romani in Italia e nell’ex Cartagine. La legge frumentaria garantiva prezzo agevolato del grano ai residenti di Roma, presupposti del futuro servizio dell’annona. Annona era il rifornimento Dei viveri essenziali a Roma, prima della legislazione di Gaio nelle emergenze alimentari l’approvvigionamento avveniva a sistematicamente. Con la legge giudiziaria Gaio limita il 20 Senato in questo Campo inserendo cavalieri nel corpo da cui formare gli albi dei giudici e riservandogli il controllo dei tribunali per la concussione e le estorsioni dei magistrati verso i provinciali. Così i senatori-governatori erano giudicati da quegli stessi cavalieri che avevano le imposte e gestivano le operazioni commerciali nelle province. Provvedimento non approvato, concedere ai latini la cittadinanza romana e agli italici il diritto latino. Per contrastarlo il Senato usò un altro tribuno, Druso, nel 121 a Roma scoppiarono disordini e il Senato ricorrendo alla procedura di tutela della sicurezza dello Stato ai consoli, permise l'ordine al console Opimio del massacro di Gracco e sostenitori. Gaio si fece uccidere da uno schiavo. SMANTELLAMENTO DELLA RIFORMA AGRARIA I sostenitori dei Gracchi nel 120 accusarono la legittimità di Opimio, questi venne assolto ma le riforme gracchiare non abolite, ma gli effetti ridimensionati. Si recuperarono le terre legittimamente occupate con il pagamento del canone e poi abolita la commissione agraria. PROVINCE, ESPANSIONISMO, NUOVI MERCATI La provincia significava assumere la gestione di un territorio, il magistratoFissava questioni territoriali, ager publicus, condizioni fiscali, ecc. Queste deliberazioni erano la formula provinciae, un prospetto ufficiale che descriveva obblighi, condizione giuridica e fiscale delle comunità. Quando il magistrato aveva un Imperium si può avere un’organizzazione totale del territorio su cui estendeva la sua giurisdizione. Nel 133 Attalo III aveva lasciato Pergamo a Roma, Aristonico, forse suo padre, preso il nome di Eumene III si pose a capo di una rivolta. Con la speranza di miglioramento sociale, combattè inizialmente con le alleate romane (Roma era in Spagna). Nel 130 Roma cattura Aristonico, e organizza il nuovo territorio nella nuova provincia d’Asia: a nord l’Ellesponto, In centro la Lidia. Nel frattempo il regno seleucide di Siria soccombeva sotto i Parti. La Gallia meridionale che permetteva il passaggio alla Spagna attirò l’impegno romano, in aiuto a Marsiglia contro i liguri e galli. Nel 118 si organizza la nuova provincia Narbonese intorno alla colonia di Narbona, Che permetteva il passaggio in Spagna. COMMERCIANTI ITALICI E AFRICA, GIUGURTA, CAIO MARIO Scipione l’emiliano nella nuova provincia d’Africa aveva regolato le questioni africani, i buoni rapporti con i limitrofi avevano portato alla Numidia commercianti e uomini d’affari romani e italici. Morto il figlio di Massinissa, I suoi tre eredi principali si contendevano il trono, Giugurta uccise uno degli altri due e il terzo si rifugiò a Roma dove il Senato optò per la divisione della Numidia tra i due: a Giugurta la parte occidentale più vasta ad Aderbale, l’Oriente più ricco. Nel 112 Giugurta a assediò la capitale e erroneamente fece ammazzare erroneamente anche romani e italici, a questo punto Roma scese in guerra nel 111. Dopo un'iniziale pace molto lieve verso Giugurta, il console in questione fa accusato di corruzione in quanto troppo morbido e Giugurta convocato nell’Urbe, dove sfuggì agli interrogatori per il veto di un tribuno. Nel 109 la guerra fu affidata a Metello, di cui Caio Mario era legato, sconfisse ripetutamente Giugurta, e nel 107 il comando passò a Caio Mario eletto console. Caio Mario era un homo novus, Di ceto equestre aveva buona connessioni con Scipione emiliano con cui aveva combattuto in Numanzia. ARRUOLAMENTO DEI NULLATENENTI 21 Il censo minimo per attribuire ai cittadini alla quinta classe così che potessero equipaggiarsi a spese dello Stato era diminuito. Mario bisognoso di nuove truppe apri l’arruolamento volontario ai capite censi, senza il minimo bene. Così tornò in Africa e per tre anni concluse il conflitto. CIBRI E TEUTONI, ALTRE TRASFORMAZIONI DELL'ESERCITO Rispettivamente dalla Danimarca e dallo Stato più settentrionale della Germania, stavano migrando verso sud per il sovrappopolamento. In Austria trovarono i romani che nel 113 furono sconfitti a Noreia, intorno al 110 li troviamo in Galia dove ebbero supporto. A Roma Mario viene eletto console per il 104, Ebbe il comando della guerra e apportò un lavoro di addestramento, armamento e logistica, la legione divisa in 10 corti di 600 uomini, in attesa di un nuovo scontro barbaro. Nel 103 quando ricomparvero Roma era pronta, Cimbri e Teutoni si erano divisi, Mario nel 102 e 101 li sterminò entrambi. ECLISSI POLITICA DI MARIO, SATURNINO E GLAUCIA Mentre Mario era in guerra, si appoggiava a Saturnino, nobile contro i conservatori, tribuno della plebe nel 103 con l’aiuto di Mario a cui in cambio aveva fatto approvare una distribuzione di terre in Africa a dei suoi veterani. Quando nel 100 Mario e console per la sesta volta, e Saturnino tribuno per la seconda, Glaucia diviene pretore.Durante le votazioni di Saturnino ancora per il tribuno e Glaucia per il consolato, Ci furono tumulti quando il competitore nel consolato fu assassinato, così Mario console dovette tutelare la sicurezza dello Stato contro suoi alleati, uscendone compromesso e costretto ad allontanarsi, ufficialmente contro Mitridate VI, re del Ponto. PIRATI, SCHIAVI, CIRENAICA Nell’Asia minore il brigantaggio era interno in cilicio, e sulle coste la pirateria minacciava l’Egeo che arrivava fino a Cipro e alla Siria, nel 102 il pretore Marco Antonio (nonno del triumviro)distrusse le principali basi dei pirati. Mario fu indotto dal suo gravoso impegno militare a chiedere contingenti agli italici e agli oltre mare tra cui la Bitinia declino in quanto gli uomini del suo regno erano stati presi dei pirati e venduti in schiavitù, esagerando. Roma ordina inchieste, provocando il ritorno alla libertà di molti ma l’opposizione dei detentori, sfociano in rivolte. MARCO LIVIO DRUSO E LA CITTADINANZA AGLI ITALICI abbiamo ancora il conflitto Senato-cavalieri per i tribunali permanenti per i processi di concussione. Nel 95 abbiamo una legge che istituisce una commissione di verifica per espellere da Roma i residenti italici e latini non inserito nelle liste di censo legalmente. In questa atmosfera nel 91 il tribuno Marco Livio Druso (figlio dell’oppositore di Caio Gracco) promulgò provvedimenti per il popolo come una legge agraria che dava nuovi appezzamenti; e dall’altro lato Restituì al Senato i tribunali proponendo l’ammissione dei cavalieri in Senato, che aumentava da 300 a 600 membri. Quando infine propose la cittadinanza agli italici l’opposizione fu tale da assassinarlo, ma questo punto il sentimento di ribellione degli italici era esasperato. GUERRA SOCIALE 22 plebe, e si introduce che chi fosse tribuno non avrebbe potuto accedere a qualsiasi altra carica. Il pomeriggio viene esteso fino a quasi comprendere tutta l’Italia che aveva la cittadinanza romana e si costruisce la Gallia Cisalpina. Finita la riorganizzazione, Silla abdica e nel 79 si ritira a vita privata. Le riforme di Silla: Venendo dalla fazione degli optimates il suo obiettivo è rialzare il senato; riorganizza il cursus honorum, impone la pretura prima del senato, lo rinforza con 300 nuovi personaggi a causa delle proscrizioni. I tribuni della plebe avevano grande forza in questo momento, impone riforme pesanti contro, vietando altre cariche dopo il tribunato. Le personalità che emergono dall'esercito assumono un peso prima impensabile. Per proteggere Roma dal Regnum (autarchia), imprese 10 tra un consolato e l'altro. I tribunali tornano al senato. L’effetto di queste riforme saranno violenze peggiori. TENTATIVO ANTISILLANO E MARCO EMILIO LEPIDO nel 78 il console Lepido che propone il richiamo dei proscritti in esilio, ripristino delle distribuzioni di frumento e restituzione delle terre confiscate date poi ai coloni di Silla. L’opposizione scatenò una rivolta in Etruria, Lepido così marciò su Roma con i ribelli reclamando la restaurazione dei Poteri dei tribuni e un secondo consolato. Il Senato rispolvera il Senatus consultum ultimum affidandolo a Pompeo anche senza aver rivestito magistrature superiori che risolse la situazione. ULTIMA RESISTENZA ROMANA; SERTORIO Sertorio nell’82 era governatore della Spagna Citeriore, creato uno Stato mariano in esilio, aveva messo in atto una guerriglia contro le truppe sillane della Spagna ulteriore.Nel 77 gli arrivarono altri truppe e quindi può creare un senato di 300 membri, è una scuola di educazione alla romana, e correvano voci su alleanze con pirati e Mitridate. Il Senato affida l’Imperium a Pompeo che nel 76 arriva in Spagna sollecitando rinforzi, Sertorio venne sconfitto e giustiziato da Pompeo nel 71. RIVOLTA DI SPARTACO Nel 73 a Capua scoppia una rivolta in una scuola per gladiatori, raggiunti da gladiatori di altre parti d’Italia e anche da uomini liberi ridotti in miseria. Spartaco era a capo ma mancava un piano preciso, voleva andare al di là delle Alpi ma ognuno voleva raggiungere il proprio paese, altri volevano razziare. Il Il Senato affidò il comando a crasso che isola sconfigge Spartaco in Lucania. CONSOLATO DI POMPEO E CRASSO E FINE DELL'ORDINAMENTO SILLANO Entrambi presentano la candidatura per il 70 anche se Pompeo non aveva l’età minima e nemmeno i requisiti di carriera. Eletti consoli, si smantella l’ordinamento sillano, Furono eletti i censori, eliminarono 64Membri del Senato indegni e si modificò la giuria dei tribunali permanenti, dividendola tra senatori, cavalieri e tribuni aerarii, molto vicini ai cavalieri. POMPEO IN ORIENTE, NUOVA GUERRA MITRIDATICA 25 tra l’80 e il 70 a.C. in oriente riemergono pirati e Mitridate, nel 78 - 75 si tenta di rafforzare Roma in Cilicia, nel 74 Marco Antonio si concentrò su Creta riportandovi però una sconfitta, si fece della Cirenaica a una provincia base contro la pirateria di Creta, che fu conquistata nel 68-67. Mitridate che voleva la rivincita nel 74 all’occasione da quando Roma aveva la Bitinia, poteva accedere al Mar Nero, così Mitridate la invade. Le 74 vengono mandati due consoli sulla Bitinia e sulla Cilicia, Nel 67 Lucullo occupa il Ponto portando Mitridate a rifugiarsi in Armenia, dal suocero. Lucullo sospende le operazioni e cerca di aiutare i provinciali stremati, invade poi l’Armenia. I finanzieri romani insoddisfatti dei provvedimenti presi da Lucullo per i provinciali lo destituiscono, permettendo a Mitridate di riprendere l’offensiva. Nel 67 un Imperium infinitum viene dato a Pompeo su tutto il Mediterraneo e entroterra. Così cacciò i pirati, preso il comando contro Mitri date lo costringe a rifugiarsi a nord, dove si fece trafiggere per non cadere in mano ai romani nel 63. Pompeo restituisceAl suocero di Mitridate l’ArmeniaMa gli leva la Siria, che diventa provincia.riunisce Bitinia e ponto sotto un’unica provincia e amplia la Cilicia fino ai confini della Siria e nel 62 torna Roma carico di gloria e bottino. CONSOLATO DI CICERONE E CONGIURA DI CATILINA Catilina A Roma intraprende nel 65 una campagna fortunata per il consolato che però viene respinta all’ultimo per indegnità. Nel 63 sostenuto ci riprova sostenuto da Crasso, Legato al Patrizio Caio Giulio Cesare, ma sprovvisto di mezzi per onori pubblici. Venne così eletto console Cicerone, homo novus, accusatore di Verre e sostenitore di Pompeo. Abbandonato dai sostenitori, Catilina viene battuto, e mette mano a una cospirazione: concentra in Etruria un esercito di veterani silani, ma Cicerone sventò il piano e indusse il Senato a emettere il Senatus consultum ultimum, portando Catilina a raggiungere le bande armate. Catilina cadde combattendo. EGITTO, CIPRO, CIRENAICA Il regno tolemaico comprendeva Egitto, Cirenaica, Cipro e dal II secolo ci furono fasi di monarchia unica o di diversi monarchi, con la morte di Tolomeo VIII Evergete II e le contese di successione si chiede a Roma di fare da garante del trono, così nel 96 gli si concede la Cirenaica. Tolomeo 10º Alessandro I legò per testamento l’Egitto a Roma, nell’80 rimanevano Tolomeo 12º Aulete re d’Egitto e Tolomeo re di Cipro. Aulete si fece comprendere tra i re amici di Roma solo nel 59, dopo che Pompeo si affacciò in Egitto nel 63; in quest’anno una legge agraria includeva l’Egitto nei terreni di assegnazioni fondiarie, ma fu bloccato da Cicerone. nel 58 Roma annette Cipro e Tolomeo 12º fu cacciato e si rifugiò a Roma. DAL Iº TRIUMVIRATO ALLE IDI DI MARZO FONTI-> cicerone è il più vicino agli eventi con orazioni lettere e opere filosofiche, infine i trattati come La Repubblica e Le leggi. Nelle vite di Plutarco abbiamo Pompeo, Cesare, crasso, Cicerone, Catone Uticense. Cesare scrisse la guerra gallica per la conquista della Gallia. Abbiamo fonti epigrafiche dell’azione di Pompeo in oriente, con iscrizione greche. Per la guerra civile tra Cesare Pompeo, e le idi marzo abbiamo le guerre civili di Appiano e Cassio Dione, la guerra civile di Cesare ancora le vite di Plutarco ma anche le vite di Cesare e Augusto di Svetonio. Ancora lette ed orazioni di Cicerone, E le iscrizioni in Grecia e oriente in greco. RITORNO DI POMPEO E Iº TRIUMVIRATO 26 Quando nel 62 sbarca Brindisi il Senato rimanda la concessione delle terre ai suoi veterani e ratifica la divisione territoriale da lui decisa per l’oriente. Si avvicina a Crasso E all’emergente Giulio Cesare, stringendo un accordo nel 60 di sostegno reciproco chiamato primo triumvirato. Era un patto segreto e privato per cui Cesare nel 59 doveva essere console così da varare una legge agraria per sistemare i veterani di Pompeo. A rafforzarlo, il matrimonio tra Pompeo e la figlia di Cesare. CESARE CONSOLE Per il 59 Cesare fu console. Distribuì l’agro pubblico rimanente in Italia ai veterani di Pompeo. Alla fine della carica, Cesare fu proconsole della Gallia cisalpina e dell’Illirico per cinque anni, con tre legioni e poter fondare nuove colonie. Pompeo poi propose di aggiungervi la Gallia Narbonense e una quarta legione. TRIBUNATO DI CLODIO Publio Clodio Pulcro fu eletto tribuno appoggiato da Cesare che, in partenza per le province voleva lasciare una presenza contro i suoi ostili. Le leggi di Clodio furono: limitazione dei censori per espellere membri del Senato; Divieto di interruzione delle assemblee pubbliche dai magistrati; nuovi collegia, Associazioni private religiose in precedenza soppresse perché strumento di mobilitazione di massa, egli ne fece bande armate; Distribuzioni di grano gratuite per i residenti a Roma; Esilio per chi condannava a morte senza concedere l’appello al popolo, Cicerone ne era il bersaglio, aveva fatto questa cosa in ambito catilinario. CESARE IN GALLIA E nella Narbonese Cesare attaccò gli Elvezi che minacciavano la provincia romana e gli Edui. Gli Svevi e i Sequani confinanti degli Edui li batterono più volte e si stabilirono in Alsazia, territorio dei Sequani. Cesare intimatogli di ritirarsi oltre il Reno, li sconfisse nel 58. Tornato in Cisalpina la presenza di Cesare allerto le tribù dei belgi, a causa delle legioni, non riuscendo e a contrastare Cesare li ridusse alla resa. Nel 57 il figlio maggiore di Crasso sottometteva gran parte della Normandia e della Bretagna. ACCORDI DI LUCCA E CONTINUA CONQUISTA DELLA GALLIA Finito al tribunale di Clodio, gli avversari premevano per il ritorno di Cicerone, tra cui Pompeo preoccupato dei successi di Cesare in Gallia, così nel 57 Cicerone tornò. Pompeo in un precario politico, accettò l’incarico di cura Annone, di provvedere all’approvvigionamento della città. Così Cesare nel 56 incontra crasso a Ravenna e Pompeo a Lucca, accordandosi per altri cinque anni in Gallia e le legioni a 10, con l’impegno di elezione al consolato per il 55 di Pompeo e crasso, dopo il quale avrebbe ricevuto Spagna e Siria rispettivamente. Continuava la sottomissione sul fronte del Reno, e nel 54 una missione verso il Tamigi sottomise parecchie tribù della costa, nel 53-52 si reprimono rivolte nel nord della Galia. CRASSO E I PARTI Nel 53 Crasso partì verso la Mesopotamia con sconsiglio dei suoi legati e del re di Armenia, a contatto con l’esercito dei parti i romani furono travolti, umiliante fu la perdita delle aquile di sette regioni. I parti iniziarono a minacciare anche la Siria, e la politica romana tardo repubblicana si concentrò sul vendicare l’oltraggio. Durante la ritirata, Crasso fu ucciso. POMPEO UNICO CONSOLE E GUERRA CIVILE TRA CESARE E POMPEO Tra il 54 e 53 iniziavano ad sparire i vincoli tra i due, Pompeo si accostò man mano alla fazione anticesariana. Nel 53 Pompeo fu nominato dittatore, nel 52 Clodio si scontrò con il Milione sulla via Appia e per evitare tumulti Pompeo, console senza collega, fece votare leggi repressive per le violenze e per il broglio elettorale. Gli avversari di Cesare gli rievocarono il pro consolato e una volta tornato a Roma lo accusarono da privato cittadino per come aveva condotto la guerra. Per evitare i procedimenti doveva diventare subito console, e presentare la candidatura da fuori Roma, Pompeo per contro, proponeva un 27 ruppe il patto con Ottaviano che gli invio solo 2000 uomini (dovevano essere 20.000 legionari) e la sorella Ottavia la provocazione rimando indietro la moglie, e offeso Ottaviano in quanto la sorella fu oltraggiata e scacciata era un'amante orientale. Antonio festeggia la conquista dell’Armenia ad Alessandra confermando ai figli con Cleopatra il trono d’Egitto, Cipro e Celeresia. SCONTRO FINALE: AZIO Quando nel 32 i consoli chiedono ratifica ad Antonio per l’oriente, Ottaviano ne impedisce l’approvazione al Senato, portando 300 senatori e i consoli a rifugiarsi presso Antonio. Il triumviro così acquistava prestigio, Ottaviano preso il testamento di Antonio, rivela che voleva essere sepolto ad Alessandria con Cleopatra e attribuiva ai figli i regni, Facendo privare così Antonio dei suoi poteri. Si presentò come difensore dell’Occidente contro una regina che snatura l’animo di un grande generale romano e, ottenuta L’approvazione dall’Italia dalle province dichiarò guerra all’oriente. Nel Mar Ionio ad Anzio nel 31 la battaglia navale determinante fu vinta da Agrippa per Ottaviano. Antonio e Cleopatra si rifugiarono in Egitto ma Ottaviano, padrone dell’oriente del Mediterraneo, entra in Egitto e prende Alessandria, portando i due a suicidarsi. L’Egitto diventa ora a provincia romana, anche il figlio di Cleopatra e Cesare, Tolomeo Cesare fu eliminato.I figli di Cleopatra e Antonio andarono a Roma e vennero allevati dalla sorella di Ottaviano Ripudiata da Antonio. PARTE QUARTA DA AUGUSTO ALLA CRISI DEL III SECOLO D.C. FONTI -> Dalle opere di secondo e III secolo d.C. ->Svetonio, Cassio Dione paterno colò, Tito Livio. Le opere di poesia restituiscono tanti riferimenti storici, e aiutano a comprendere idee e cambiamenti culturali dell’epoca, Orazio, Ovidio sono i principali.epigraficamente abbiamo le Res Gestae, incise su due pilastri di bronzo All’ingresso del mausoleo di Augusto a Roma, è pubblicata in tutte le province,riportanti l’autobiografia di Augusto. La tavola lex de Imperio Vespasiani, Le iscrizioni di opere pubbliche gli scritti dei giuristi, fondamentali per ricostruire la struttura amministrativa, i rapporti imperatore-autorità provinciale, ordinamento dello Stato delle province.importantissimi sono gli Annali (dalla morte di Augusto al suicidio di Nerone, 14-68 d.C.) e le Storie di Cornelio Tacito, Senatore, vittima del dispotismo di Domiziano, evidenzia gli aspetti più oppressivi del principato.Tra gli intellettuali, in età Giulio-Claudia ricordiamo Seneca tra parentesi quattro-65 d.C.) consigliere e precettore di Nerone,. IMPERO ROMANO E IMPERO DEI CESARI, AZIO E LA CESURA CON STORIA REPUBBLICANA, STORIA DLE PRINCIPATO Dopo il 31 Ottaviano era padrone assoluto, ma le guerre civili lasciavano aperta la questione della legalizzazione di consegnare il potere personale al vincitore, la morte di Cesare decretò il fallimento di un regime apertamente autocratico. Nel 32 consoli e più di 300 senatori erano andati presso Antonio, dalle truppe antoniane tanti confluirono da Ottaviano, che li congedo velocemente, le tensioni consigliavano una riduzione delle tasse e nel frattempo si scoprì un’insurrezione che comprendeva Lepido, figlio del triumviro deposto. L’impero che si crea si definisce e consolida per tappe. La soluzione di Ottaviano fu restauratrice nella forma ma rivoluzionaria nella sostanza. Risalente al 31 a.C. si instaura un principato incentrato su il Princeps. Progressivamente si integra nel Senato l’Elite di diverse regioni e gli eserciti delle province assumeranno ruolo politico e sociale, permettendo la costruzione di una storia romana come storia dell’impero, quindi una storia del rapporto e dell’integrazione di territori e popolazioni esterne rispetto al centro del potere. TRIENNIO 30-27 A.C. In questi anni si imposta il ritorno alla normalità. Cassio Dione con l’artificio di far pronunciare ad Agrippa e Mecenate due discorsi sulla formula di governo da adottare evidenza le insidie della monarchia con Agrippa e ne sottolinea le positività con Mecenate. Tacito, sottolinea l’importanza del consolato e della tribunicia potestas, Ottaviano deposto il triumvirato, sì propizia i soldati con donativi, il popolo con L’approvvigionamento e tutti con la pace, piano piano sia propria delle funzioni del Senato senza avere opposizioni. Si preferiva la sicurezza di quel presente rispetto ai pericoli del passato, neanche le province rifiutavano il nuovo assetto le magistrature mantenevano gli stessi nomi. Da Strabone 30 lèggiamo come Roma e alleati godessero della pace portata da Augusto quando ebbe poteri assoluti, e di come il figlio Tiberio la continuò. Nel 30 il primo atto di Ottaviano fu innovativa e tradizionale, a reggere la provincia di Egitto delegò un governatore equestre, Caio Cornelio Gallo,Per controllare esclusivamente il paese a senatore cavalieri di alto rango fu bloccato l’ingresso nella regione senza autorizzazione del princeps. Dal 31 al 23 Ottaviano Augusto viene in interrottamente eletto console, condividendo sempre la carica con membri fidati. Nel 28 e nel 27 il consolato fu diviso con Agrippa, che procedettero alla lectio senatus, Eppure andrò dai membri indegni, si dimisero 190 senatori antoniani e Augusto divenne princeps senatus. ORGANISMI REPUBBLICANI E POTERE DEL PRINCEPS, TRASLATIO DELLO STATO All’inizio del 27 Ottaviano era al settimo consolato, con collega Agrippa.rinunciò ai suoi poteri straordinari accendendo solo il comando sulle province non pacificate e guarnigioni legionarie per 10 anni.al popolo fu dato il potere sulle province pacificate, Così Ottaviano competeva su quasi tutte le forze legionarie, evitava che altri generali conquistassero gloria militare.a questo punto il Senato lo proclamò Augusto, proiettandoli in una dimensione sacrale. Le strutture repubblicane non furono abolite e il loro funzionamento divenne regolare, sia per magistrature, sia per Senato, sia per i comizi. Il principe deteneva quasi tutto l’esercito e ricevette man mano poteri della tradizione. DAL 26 AL 23 Continuando ad essere console, tutti erano suoi fedeli, tra il 27-25 andò in Gallia e in Spagna settentrionale, dimostrando di provvedere alla pacificazione dei territori del Senato. Successivamente passò trienni nelle province (dimostrando di adempiere alla pacificazione)e bienni a Roma. CRISI DEL 23 Augusto si ammalò e emersero tanti problemi riguardanti la successione, In mancanza di precedenti di potere monarchico, per evitare un vuoto di potere Augusto penso al genero che però morì la figlia sposò Agrippa che divenne il successore designato. Augusto consegna formalmente il potere attraverso i simboli (suo anello, lista delle sue legioni). Tuttavia Augusto guarì. Deposto il consolato nel 27 ottenne l’Imperium proconsolare su tutte le province, definito Imperius Maius, Che non consentiva di agire nella politica di Roma. Così ricevette dal Senato il potere di tribuno della plebe, vitalizio. PERFEZIONAMENTO DELLA PREMINENZA Nel 22 dopo una carestia Augusto rifiutò la dittatura e assunse cura annonae. Inoltre andò sul confine orientale dove recuperò le insegne delle legioni di Crasso e Marco Antonio. Nel 18 nascevano i figli di Giulia e Agrippa che Augusto adottò. Augusto riceve la sella curulis E altri cinque anni di Imperium proconsolare. Nel 12 divenne pontefice massimo e infine nel due divenne pater patriae. CETI DIRIGENTI:SENATORI E EQUITES Augusto a questo punto a un potere personale affiancato all’ordinamento repubblicano non riconducibile alla somma delle magistrature repubblicane da cui esso stesso era costituito. In questo ambito molti organi politici istituzionali subirono variazioni, il Senato arrivo ad avere1000 membri, con tanti sostenitori di Augusto, voleva ripristinare prestigio all’assemblea senatoria favorendo l’accesso di Elite provinciali romanizzate. Nel 29-28 la lectio senatus rivede le liste senatoria espellendo le persone che non soddisfavano il censo necessario. CURSUS HONORUM SENATORIO IMPERIALE Il vigintivirato era il nome che indicava i collegi magistraturali, le funzioni erano quattro, ricoperte da 20 magistrati (10,3,3,4,) Decemviro -> Per giudicare le controversie, cause sullo stato civile dei cittadini Triumviro -> Per la pena capitale, ausilio del magistrato che amministrava la giustizia 31 Triumviro monetale -> controllava la coniazione della moneta in bronzo Quattruviro->Per la cura delle vie era sotto il controllo edile Il tribunale militare sotto l’impero può essere di ordine equestre o di ordine senatorio. I tipi di questori potevano essere: Quaestor urbanus, tesoriere del senato Quaestor propraetore provincae, Amministrazione finanziaria delle Quaestor principis, Portavoce dell’imperatore al Questor consulis, portavoce Del console al Senato Tribunus plebis / Aedilis, cariche rivestitevi lì per poi passare al gradino successivo. Praetor: Urbanus, Amministrava a casa e giudiziarie per i Cittadini romani Peregrinus, amministrava le case in cui almeno una delle due parti non aveva cittadinanza Roma Aerarii, Sovrintendeva l’erario, la cassa statale Gli ex pretori rivestivano funzioni del loro rango. Consul, ordinari o suffetti ( quelli che entravano in sostituzione durante l’anno) Censor, sotto l’impero scompare perché la censura è rivestita dagli imperatori. Nel 18 torna a mettere i senatori a 600. I senatori si distinguevano da equites Per la loro carriera politica, con cui entravano in Senato, lo dimostravano con il laticlavio,Striscia porpora sulla toga. Augusto concede ad alcuni di non famiglia senatoria di entrare in Senato dopo aver rivestito magistrature. Così realizzò una distinzione netta tra equestri e Senato creando un ordine senatorio, non vincolato alla partecipazione al Senato ma composto dalle famiglie senatorie. CARRIERA EQUESTRE IN ETÀ IMPERIALE Per i primi due secoli dell’impero si svolge attraverso tappe: Comandi militari: della fanteria ausiliaria, legionario, della cavalleria ausiliaria. Le procuratele (carica e ufficio di procuratore) erano finanziarie, che amministravano gli uffici finanziari centrali, o procuratele-governatorati di alcune province. Le grandi prefetture erano della provincia di Egitto (il vertice della carriera equestre), del comando della guardia pretoriana, del responsabile dell’approvvigionamento della città, E il comandante delle squadre dei vigiles addetti alla sorveglianza notturna e spegnimento degli incendi. ROMA, ITALIA E PROVINCE Augusto fece costruire un tempio per Cesare Divi nel vecchio faro repubblicano, per recuperare la storia è la tradizione di Roma, restaurò la sede del Senato, costruì un nuovo foro (Forum Augusti), edificò il Pantheon e il suo mausoleo nel campo Marzio davanti al mausoleo c’erano i pilastri che riportavano le Res Gestae. Edificò e ristrutturò acquedotti, terme, teatri, mercati, organizza servizi importanti per l’alimentazione e per l’idraulica, Per la protezione di incendi e di inondazioni. Nell’8 a.c. Augusto istituisce il prefetto dell’annona. 32 cristiani, molti furono arrestati. Con la ricostruzione, i lavori della domus Aurea furono tali da provocare risentimenti. Cerco di rimediare con una riforma monetale nel 64 si riduce di peso la moneta d’oro e della moneta d’argento, la svalutazione portò all’aumento dei prezzi e ad altro risentimento. Con processi confische cerco di riempire le casse, A questo punto nel 65 fu vittima della congiura dei Pisoni, che coinvolse gran parte della classe dirigente, ma furono scoperti e tra le uccisioni vediamo anche Seneca. Tra il 62 e il 63 il re d’Armenia Rifiutò di riconoscere la sovranità di Roma e così presero la capitale. Si insediò un nuovo principe che attaccò il territorio partico finché non si ebbe un accordo che sanciva il ritiro delle armi romane ovest dell’Eufrate e di quelle dei parti dall’Armenia. Nel 66 Nerone parte per la Grecia per un tournée artistica nelle Polis greche, vinse tutti i premi compiendo gesti propagandistici. Sempre nel 66 in Giudea si requisisce parte del tesoro del Tempio di Gerusalemme porta a una violenta ribellione contro Roma Che rischia di estendersi in tutta la Palestina. A Roma serpeggiavano malumori quindi il capo dei liberti imperiali suggeriva a Nerone di tornare nell’Urbe, e subito arriva la notizia della ribellione del legato della Gallia Lugdunense cercando di procacciarsi alleanze tra cui Galba legato della Spagna Terraconense. Da qui il Senato dichiara nemico pubblico Nerone riconoscendo Galba come nuovo imperatore, Nerone si suicida. Così abbiamo la fine della dinastia Giulio-Claudia. ANNO DEI 4 IMPERATORI, I FLAVI FONTI -> le vite di Svetonio, parte delle storie di Tacito che si interrompono nel 70 e la vita di agricola sempre di Tacito. 68-69 ANNO DEI 4 IMPERATORI Dopo Nerone l’impero e senza disposizioni di successione, rotante intorno alle legioni, con un processo che accresceva l’importanza delle province, nel 69 in quattro si contendevano il titolo. Galba: anziano senatore fu riconosciuto imperatore dal Senato, si pose in cattiva luce per i tagli alle spese, per la crisi finanziaria di Nerone, non rispettava il donativo ai pretoriani, a inizio 69 una ribellione legionaria in Germania sud proclama imperatore Aulo Vitellio, aderendovi tutti gli eserciti germani. Galba prova ad adottare un esponente senatorio, ma la nomina era sgradita ai pretoriani e ai soldati, i portoni hai allora acclamano ottone imperatore e massacrano Galba. Otone: Ebbe l’approvazione del Senato dopo il linciaggio di Galba, le legioni sul Reno non riconoscevano la sua autorità e proclamarono Aulo Vitellio, legato della Germania superiore. Aulo Vitellio: senatore consolare sconfigge le truppe di Otone, Che si suicidò. Ebbe difficoltà a regolare la disciplina dei soldati di ottone, le legioni sul Danubio e orientali proclamarono imperatore Vespasiano. Vespasiano : il padre era equestre, aveva sedato la rivolta in Giudea del 66 con tre legioni, nel 69 il prefetto di Egitto organizza la sua acclamazione ad Alessandria, seguito da eserciti in Giudea e sul Danubio. DINASTIA FLAVIA(69-96) Con vespasiano inizia la dinastia dei Flavio, che comprende anche Tito e Domiziano, suoi figli nel 96 Domiziano aveva una tale opposizione del Senato e nella sua corte che portarono alla sua uccisione. PRINCIPATO DI VESPASIANO (69-79) E fino al 70 era ad Alessandria e i suoi generali concludevano la guerra in Giudea e la rivolta dei Batavi. Questi alla foce del Reno, erano alleati di Roma, le basi militari romane erano considerate opportunità di espansione, Roma controllava attraverso i rapporti con l’Elite e locali. I Batavi protestavano contro la durezza degli ufficiali di Vitellio, alla fine del 69 prestavano giuramento a Vespasiano. Con l'eco degli scontri avvenuti a Roma le tribù galliche, colsero l’opportunità di creare un autonomo Imperium Galliarum. Batavi e celti si ribellarono ma i generali di vespasianoLi spinsero sempre più a nord placando la rivolta. In Palestina vespasiano spense tutte le ribellioni e nel 70 affidò il comando a Tito, che saccheggia Gerusalemme e distrugge il tempio. Il nuovo principe fu definita con La Lex de 35 Imperio Vespasiani, in cui si elencano i poteri e la formalizzazione di tutte le prerogative. A Roma l’opera di normalizzazione svolta da Luciano e Domiziano allontanò Vitaliani e magistrati di poca fiducia, nel 71 Tito arriva a RomaE nel 73-74 vespasiano e Tito esercitarono la censura accentrando le cariche completamente. L’integrazione delle province ci fu attraverso il diritto latino in Spagna e l’immissione in Senato dell’Elite delle province occidentali, e poi africane e orientali. L’amministrazione finanziaria aumentò le entrate, con riorganizzazione di riscossione e controllo delle imposte, i liberti della casa imperiale furono sostituiti da funzionari di ordine equestre sottolineandone la socialità dei servizi. TITO (79-81) Durante il suo regno ci furono gravi calamità naturali, come l’eruzione del Vesuvio nel quale morì Plinio il vecchio. Dalla pratica di governo con il padre come consolato e censura, Gli porta responsabilità e popolarità. Avendo solo una figlia sarà Domiziano a succedere Tito, ammalatosì è morto nell’81 d.C. DOMIZIANO (81-96) Seguì un governo autocratico, era in viso dal Senato ma la sua politica fu benefica per l’impero. Nelle province represse abusi dei governatori e promuove la burocrazia del ceto equestre, rinuncio a conquiste militari per consolidare la frontiera sul Reno, sul Danubio e in Britannia.Impiantó accampamenti fortificati, e collegati fra loro da una rete di strade sul confine dell’impero. Vespasiano guidò la campagna in Germania superiore contro la rivolta di Saturnino che costrinse Domiziano a una pace provvisoria; Saturnino portò un senso di minaccia continua a Domiziano che sfociò in un periodo di persecuzioni. Nel 96 in quanto tiranno fu vittima di una congiura, dopo processi contro i senatori e presunti simpatizzanti per il cristianesimo, accusati di non praticare i culti ufficiali, il Senato ne proclamò la damnatio memoriae. SORGERE DEL CRISTIANESIMO Nasce dalla predicazione di Gesù Cristo, nato a Nazareth, in Galilea, nato sotto Augusto è morto sotto Tiberio.le prime comunità sorgono intorno alla diffusione del suo messaggio e tra i diversi gruppi troviamo mi aristocratici e conservatori(sadducei) e i popolari e liberali(farisei). Gli zloty tentavano autonomia da Roma ma non fecero altro che aumentare l’annientamento in Giudea con due grandi rivolte nel 66-70, E nel 132-135 con la distruzione di Gerusalemme. E dal II secolo d.C. le comunità cristiane si organizzano con strutture guidate da un singolo episcopus, autorità romana interviene considerando il problema di nazionalità non di religione, senza distinguere i vari movimenti da Nerone il contratto si intensifica in quanto la religione cristiana considerata pericolosa perché non integrabile con quella tradizione del culto imperiale. IL SECONDO SECOLO FONTI -> Non abbiamo biografie né per Nerva nel per Traiano, il panegirico di Plinio il giovane riporta un discorso pronunciato in Senato di ringraziamento a Traiano per l’accesso al consolato, fonda la concezione dell’imperatore come optimum princeps. Con comodo inizia la storia dell’impero romano dopo Marco Aurelio di erodiano. Il movimento della seconda sofistica cinque forma sulle città greche e intellettuali greci in relazione col potere imperiale. Abbiamo il pensiero, la biografia di Marco Aurelio, impostata come meditazione filosofica. NERVA (96-98) Si concentrò su scongiurare l’anarchia e controllare le reazioni all’uccisione di Domiziano, ottenne giuramenti dalle truppe provinciali, abolì le misure impopolari di Domiziano. La sua politica finanziaria e sociale vota una legge agraria per dei lotti ai nullatenenti, il programma delle istituzioni alimentari che testimoniato solo da Traiano però, ovvero prestiti concessi dallo Stato agli agricoltori che ipotecavano i propri terreni. L’interesse dei prestiti andava sostentare fanciulli indigenti. Il mantenimento delle strade fu trasferita alla cassa imperiale, riorganizza il sistema idrico. durante il ripristino delle prerogative senatoria e ci fu una crisi nel 97, molte di queste iniziative aggravarono le difficoltà già presenti. Adottò Traiano, senatore spagnolo, nel 98 alla sua morte la sua nomina fu subito ratificata e gli eserciti giurarono fedeltà. L'IMPERO AFFIDATO AL MIGLIORE:TRAIANO (98-117) 36 Andò a Roma solo nel 99 dopo aver consolidato il confine renano nella Germania superiore.fu una figura di esperienza militare ma di senso di appartenenza al Senato, all’opinione pubblica questi pareva un optimus princeps. Attraverso Traiano Plinio delinea il comportamento del buon principe. Voleva espandere il territorio con campagne daciche, La dacia diviene provincia e porta un gran bottino a Roma grazie alle miniere, così si finanziano imprese militari e opere pubbliche nella capitale.si annette la provincia d’Arabia (Giordania e penisola dei Sinai) portando al controllo delle vie di mare per l’India. Nel 114 una campagna contro i parti fece occupare Armenia, a Siria e Mesopotamia e fece prendere la capitale partica. In ritorno a Roma Morì e le truppe acclamarono Adriano, suo cugino. In generale attuò il programma di sussidi alimentari Minerva, migliorò la logistica del rifornimento granario, le comunicazioni marittime dell’Italia costruendo un nuovo porto ad Ostia, creò la funzione del procuratore per le strutture portuali,Sostituì la via Appia con la via Traiana che congiungeva Benevento a Brindisi, edificò molto a Roma, tra cui il foro di Traiano, la colonna traiana, regolarizzò le rive del Tevere. ADRIANO (117-138) affidò le province orientali a sovrannni clienti, inaugurando un consolidamento interno e mettendo fine all’espansione del predecessore. Riforma la disciplina militare formando unità che conservavano armamenti e sistemi di combattimento delle popolazioni tra le quali erano reclutati. Alleviò il malessere economico cancellando i debiti con la cassa imperiale. Favorì arte, letteratura, tradizione e culti, Incoraggiò promozione dell’Elite orientali nel Senato. Molto tempo lo passo nelle province fortificandole e rafforzando i nuovi territori oltre il Reno, la Britannia con il vallo, l’Africa con il fossatum Africae. Nel 132 affronta la ribellione in Palestina degli ebrei minacciosa per l’impero, invia Sesto Giulio Severo, la sua tattica a tempi lunghi riuscì a porre la fortezza di Bethar Sotto assedio nel 135, dove il capo dei ribelli morì, e l’inizio del 136 la rivolta finì per eliminare ogni riferimento al popolo ebraico la provincia di Giudea cambio nome in Syria Palestina. Ufficializzò il consilium pricipis come una corte stabile di natura giuridica e consulenza amministrativa, dedicata alla cerchia di amici dell’imperatore. Divide l’Italia in quattro distretti giudiziari per l’amministrazione della giustizia, ognuno con la capo un senatore consolare e per questo fu accusato di intaccare il privilegio dell’Italia rispetto alle province. Capita l’importanza degli equestri nell’amministrazione finanziaria ne riorganizza la carriera introducendo distinzioni fra carriera politica e militare. Adriano adottò il senatore Antonino che per volontà dell’imperatore adottò Lucio comodo figlio della defunta prima scelta dell’imperatore, insieme a un nipote chiamato Marco Annio vero, il futuro imperatore Marco Aurelio. ANTONINO PIO (138-161) Fu un periodo privo di avvenimenti significativi, le condizioni generali dell’impero erano positive. Fece divinizzare il predecessore, il vallo di Adriano in Britannia avanzò nella Scozia del sud come vallo di Antonino Pio. Morì nel 161 assistito dal figlio Marco Aurelio devoto collaboratore. LO STATUTO DELLE CITTÀ Sotto Antonino Pio l’impero raggiunge l’apogeo dello sviluppo e del consenso delle elites delle provincie. Si integrano i ceti dirigenti provinciali con la cittadinanza romana e il valore attribuito alla vita cittadina, in cui la cultura greca si esprimeva. Le tipologie cittadine e le diversità di statuti dell’impero romano sono tante. Le civitates in Occidente e le poleis in oriente erano organizzate secondo tre tipologie, a seconda dell’integrazione nell’impero: - Città peregrine sono quelle preesistenti all’impero, si distinguono in base allo status giuridico nei confronti di Roma in città stipendiare (pagano un tributo), città libere (diritti speciali), città libere federate (hanno concluso un trattato di eguaglianza con Roma). - I municipi sono città che hanno elevato il precedente status di città peregrina, i cui abitanti hanno diritto romano o latino Le colonie originariamente erano città di nuova fondazione di colonie che godevano della cittadinanza romana, su terre sottratte ai vinti.Le città erano il centro economico e culturale, le condizioni erano diverse da provincia a provincia.Roma era un avere propria 37 DECIO E LA PERSECUZIONE DEI CRISTIANI (249-251) L’esercito acclama imperatore il senatore Decio, inviato a Filippi per combattere sul Danubio. Doveva difendere anche lui le frontiere imperiali, voleva rafforzare i culti tradizionali, portando a una forte discriminazione per i cristiani, emana una disposizione che obbligava gli abitanti dell’impero a dimostrare la fedeltà ai culti con un sacrificio. Chi non accettava veniva condannato a morte. Decio è responsabile della prosecuzione violenta del 250-51. Nel 251 muore contro i Goti, alla sua morte l’impero era minacciato su più fronti e non si conosceva la sua sopravvivenza. VALERIANO (253-260) Tra il 251 e 253 imperatori militari vengono eletti deposti velocemente dagli stessi eserciti fino all’avvento di Valeriano, un anziano senatore che ebbe l’accortezza di associare il potere al figlio Gallieno e gli affidò la difesa dell'oriente, la sua campagna contro i persiani finì tragicamente. In questo ambito abbiamo il rovesciamento dei rapporti di forza tra Roma e Persia, tra i 240 e 272 i contrattacchi romani all’esercito dei parti furono sconfitte,2 imperatori vennero uccisi e uno catturato, Valeriano. GALLIENO (260-268) Riuscì a bloccare Alamanni in Gallia e i Goti in Germania ma arretrando la frontiera al Danubio, perdendo la dacia. Vide ribellioni degli usurpatori e tendenze di autogoverno, e dovette tollerare che si formassero due regni separatisti: quello delle Gallie esteso anche alla Spagna e alla Britannia, e quello di Palmira comprendente Siria, Palestina e Mesopotamia. Le riforme di Gallieno si svilupperanno in seguito, affida il comando del legione ai cavalieri, difende i confini in modo diverso, privilegiando la concentrazione di contingenti dentro il territorio invece che dislocare le truppe lungo la frontiera. Pone fine alla persecuzione dei cristiani che Valeriano aveva iniziato nel 257. AURELIANO GLI IMPERATORI ILLIRICI La congiura che porta al potere Claudio II, il primo degli imperatori illirici, ebbe successi con gli Alamanni e i Goti. Morì di peste nel 270 e Aureliano (270-5), prevarica sui barbari penetrati nella pianura padana. Fa circondare Roma da delle mura imponenti, che trasmettono la pericolosità della situazione.sottomette i due Stati autonomi creato con Galiano. Restituì prestigio alla figura del sovrano, riorganizzò lo Stato in settori essenziali e iniziò la divinizzazione del monarca. La riforma monetaria introdusse la moneta “antoniano”, rafforzò l’autorità imperiale introducendo il culto di mitra, divinità cara i soldati, l’autocrazia militare diventava una teocrazia e il culto solare diventava il culto dell’imperatore. Venne ucciso nel 275 alla vigilia di una campagna di Persia. Dopo Tacito, Probo, Caro il potere fu detenuto dall’Illirico Diocleziano nel 285. DIOCLEZIANO Con il suo regno finisce la fase di travaglio. È un’età di riforme cominciando dall’organizzazione del potere imperiale, con Diocleziano si passa dal principato al dominato, la volontà e di restaurare lo stato su tutti i livelli, Diocleziano stabilisce la propria sede a Nicomedia, in Bitinia perché Roma era troppo lontana dalle frontiere più esposte, consolida il potere monarchico, la situazione richiedeva più di un imperatore capace di interventi militari, dati i confini estesi, ma bisognava prevenire le usurpazione, Diocleziano concepisce un sistema dell’impero con a capo un collegio di quattro monarchi detti tetrarchia, due detti augusti, superiori agli altri 2 detti cesari. Sì fronteggiava così meglio le crisi regionali, si garantiva una successione ordinata, con la cooptazione al collegio stesso. Nel 286 l’altro Augusto era Cesare Massimiano, cooreggente. Con questa nuova articolazione si svaluta il potere degli organi di tradizione, ma il sovrano come Dominun (Dominatio) era generalmente accettato. Il nuovo potere imperiale portava l’espressione di una forma di religione politica ovvero, il sovrano portava in sé lo spirito della divinità, degli dei romani tradizionali come Giove ed Ercole, tra l’altro popolari presso i soldati. RIFORME DI DIOCLEZIANO Assicurata la pace con la tetrarchia Diocleziano: Riduzione delle dimensioni delle province e perdita del privilegio dell’Italia, Se aveva un centinaio di province governate principalmente da equestri. Le province erano raggruppate in 12 distretti amministrativi detti diocesi, retti da un vicario, rappresentante del prefetto del 40 pretorio che operava a contatto con l’imperatore. Le teorie si erano raggruppate in quattro aree: oriente, Illirico e Grecia, Italia e Africa, Gallia-Britannia e Spagna. La riforma dell’esercito aumenta il numero delle legioni e la creazione di un esercito mobile di cavalleria e fanteria, era concepito come di pronto intervento. Per il sistema fiscale con l’articolazione dell’impero in diocesi il censimento creava un catasto dei lavoratori attivi sui terreni, anche in Italia provincializzata i cittadini residenti perdono l’antico privilegio di non essere soggetti al versamento di imposte. Prima di Diocleziano il denario Era la moneta più diffusa ed era bronzo rivestito d’argento, il suo valore non corrispondeva a quello imposto dallo Stato. Diocleziano conia monete d’oro ed argento di ottima qualità ma queste vennero presto tesaurizzate. Il follis , Una moneta in bronzo fu coniata per la necessità quotidiane. Nel 301 impone un calmiere che poneva un prezzo massimo per ogni merce. PERSECUZIONE DEI CRISTIANI Negli ultimi anni di Diocleziano si esprime la persecuzione. Il cristianesimo era diffuso e le chiese disponevano di ingenti beni e a volte di autorità anche fuori dalla comunità cristiana.si crea un potere temporale in contrasto col potere dello Stato. Il cristianesimo predicava l’astensione delle cariche pubbliche, era contrario alla guerra e non riconosceva la divinità dell’imperatore. Diocleziano voleva rafforzare l’impero anche sul piano religioso. Nel 303 un primo editto dispone la distruzione delle chiese, il rogo dei libri sacri e divieto di assemblee liturgiche. Poi si procede all’arresto dei sacerdoti e costrizione a sacrificare o punizione con la morte, nel 304 si ha l'editto che ordina il sacrificio per tutti scatenando una persecuzione generalizzata, la persecuzione fu applicata con durezza in oriente, da Diocleziano e Galerio. Nel 311 l'editto di tolleranza concluse le repressioni, Galerio motiva la propria scelta ponendosi come interprete fedele di Diocleziano, noi sappiamo che per Galerio il Dio dei cristiani era un vero Dio, da qui Costantino inizierà la sua considerazione sulla religione in senso tradizionale da lui intesa fondamentalmente come culto.Non era tuttavia insensibile riguardante i culti tradizionali, in Serbia il suo palazzo, la sua base, fu dedicato a Giove ed Ercole, Essendo gli augusti entrati nella famiglia divina di Giove e avendo assunto Ercole come patrono. Nel 311 il cristianesimo diveniva religio licita In tutto l’impero. Nel 306 Cloro muore a York e l’esercito proclama Costantino. DA COSTANTINO A TEODOSIO MAGNO, TARDA ANTICHITÀ E CRISTIANIZZAZIONE ETÀ DI RINNOVAMENTO E NON DECADENZA Dal regno di Costantino I fino alla morte di Teodosio magno nel 395 si afferma il cristianesimo come religione ufficiale, è un periodo significativo, il governo è diretto dalle più alte cariche civili e militari, secondo la gerarchia, l’imperatore non risiede a Roma e quindi è distaccato dall’aristocrazia senatoria,Occupata a difendere il proprio ceto. COSA SI INTENDE PER TARDA ANTICHITÀ È un’epoca portatrice di valori positivi, l’invasione longobarda in Occidente e la fine del regno di Giustiniano in oriente ne definiscono la fine. SOCIETÀ AUTORITARIA Presenta caratteri autoritari e repressivi, è fonte di contraddizione. La tortura nella Repubblica riguardava solo gli schiavi, col tempo si estende a tutti i sospettati di complotto contro l’imperatore, Nel 316 Costantino estende la tortura ai membri delle Elite provinciali in certi casi. Si introduce la detenzione per reati che in precedenza portavano a esilio o multa. La condanna morte trova esecuzioni più crudeli, perseguendo la sofferenza, quasi necessaria per l’espiazione. Prima del cristianesimo sarebbe logico che la dottrina storica influenzi Il diritto, donne, figli e schiavi stessi ebbero un miglioramento di posizione. L’inasprimento delle pene ha un componente politica che sfocia in un parallelismo tra le tendenze assolutistiche e lo sviluppo del culto imperiale. Da Agostino nel V secolo leggiamo che i nemici della Chiesa debbano essere puniti “secondo quello che richiede la mansuetudine cristiana”. L'ECONOMIA 41 E le aziende agrarie cambiano gestione tra secondo e III secolo, sintomo di crisi. Gli schiavi non erano più centro produttivo autonomo. I barbari colpendo città e campagne ruppero i confini imperiali e chiusero i circuiti mediterranei commerciali. Nasce la figura del colono nelle campagne, uomo libero ma vincolato alla sede, Milano vede un aumento di fabbisogno quando Massimiano trasferisce la sua residenza lì.si crea una circolazione limitata di beni garantita dalle nuove classi sociali tra cui i magistrati, funzionari, ecclesiastici. COSTANTINO FIGURA CONTROVERSA L’impero tornò lacerata dai conflitti religiosi e politici, la tarda antichità è fonte di contraddizione. COSTANTINO (312-337) Alla morte di Galerio, Costantino ebbe la meglio contro l’imperatore eletto dai pretoriani nel 312 sul Tevere, alle porte di Roma dopo aver posto un segno di Cristo sullo scudo dei soldati, data una visione avuta in sogno dallo stesso Costantino. La conversione di Costantino significa inserire le strutture ecclesiastiche nello Stato dell’imperatore. L’editto di Milano del 313 tra Costantino e Licinio (successore di Severo, Oriente ), concede a tutti cittadini la libertà di culto. Nel 324 ad Adrianopoli, Costantino diviene imperatore unico, Nello scontro finale con Licinio,volle proteggere la Chiesa come mostra il concilio di Nicea dell’anno successivo che egli presiedette. Dopo Andrianopoli fondò la nuova Roma nel 330, Costantinopoli. L’esercito di Costantino è mobile chiamato comitatus perché accompagnava l’imperatore, i soldati avevano la paga più alta portando i soldati del limes di secondo ordine e meno pagati. Costantino contribuì a riformare lo Stato romano. La burocrazia imperiale viene rinforzata introducendo cariche ancora più gerarchizzate. Si trasforma in una classe sociale sempre più chiusa e potente, in cui il potere ereditario dentro famiglie aristocratiche. Al vertice c’era l’imperatore che era un’autorità assoluta e sacra. Completò il rinnovamento dell’esercito iniziato da Diocleziano. Il comitatus venne reso più efficiente, rafforzando i reparti mobili di cavalleria che affiancavano la fanteria. Questo permise di intervenire in modo più rapido alle minacce anche nelle zone lontane dell’impero. A capo dei reparti di cavalleria stava il magister equitum, nel 312 abolisce il corpo militare dei tre giuliani che erano una costante minaccia. Al vertice dell’esercito mette il magister militum, ruolo centrale dell’impero.economicamente cerca di porre freno alla svalutazione e all’inflazione, introducendo una nuova moneta d’oro, il solido, con un metallo prezioso interno immutabile. Lo usavano però solo le classi sociali più abbienti e i grandi mercanti, era una moneta stabile che garantiva ricchezza. I ceti meno elevati continua servizi di monete d’argento e rame che si salutavano sempre più. Questi ceti vedono l’accentramento di difficoltà economiche e effettuano scambi in natura. NUOVA CAPITALE E con Costantino si accentua l’allontanamento del centro del potere da Roma, nel 330 Bisanzio venne rifondata sotto il nome di Costantinopoli, residenza dell’imperatore. Dandogli il proprio nome Costantino celebrava la propria grandezza, Bisanzio era una città strategica situata sul passaggio tra il Mar Nero e il Mediterraneo era favorevole per il controllo delle vie di transito tra oriente e Occidente e garantiva sorveglianza sulle frontiere orientali. Inoltre Costantino così manifestava la volontà di allontanarsi da Roma, sede del Senato e dell’aristocrazia tradizionale, Forza debole ma in grado di influenzare ancora le vicende. Con i suoi successori Costantinopoli si abbellì e divenne uno dei centri più attivi e vitali dell’Impero. COSTANTINO E IL CRISTIANESIMO Già Galerio nel 311 aveva posto fine alle persecuzioni in oriente. Nel 313 Costantino e Licinio emanarono l’editto di Milano con cui concedeva a tutti gli abitanti la libertà di professare la propria fede, alle comunità cristiane vennero restituiti i luoghi di culto e i beni. L’editto apre una nuova epoca nei rapporti tra potere imperiale e la Chiesa, molti cristiani entrano a far parte dell’amministrazione imperiale e l’imperatore concesse numerosi privilegi, come l’immunità fiscale.inoltre si concesse la possibilità di ricorrere ai tribunali ecclesiastici per alcune questioni legali. I tribunali del clero erano equiparati a quelli civili. 42 tributi ai capi barbari perché non attaccassero i territori imperiali.questa politica ebbe effetti positivi nell’immediato evitando rischi maggiori per l’Occidente. Alla lunga però, non poteva che favorire i germani, sempre più presenti nell’esercito e determinanti per la difesa. All’inizio del V secolo Stilicone fronteggiò i Visigoti, spina del fianco dell’oriente. Quando arca Dio divenne intransigente nei loro confronti e non pagò i tributi,I Visigoti andare in Occidente.Stilicone li affrontò nel 402 presso Asti e poi a Verona sconfiggendoli.non ha niente al nemico e consentì ai Visigoti di rientrare nelle loro terre lungo il Danubio. Nella sua visione potevano essere in futuro una risorsa militare su cui contare per contrastare invasioni più pericolose come gli unni. Già all’inizio del V secolo l’impero non era più in grado di mantenere il controllo sul territorio così grande, per proteggere la penisola dei Visigoti, Stilicone lascio sguarnite altre aree soprattutto il fiume Reno, nell’inverno tra il 406-7, i popoli germanici coalizzarono e sfondarono il confine del Reno. Tra loro i vandali, suebi, Burgundi, dilagarono in Galia raggiungendo poi la Spagna.furono delle vere proprie migrazioni di popoli, perché non comprendevano solo i guerrieri ma tutta la popolazione con i propri effetti. A metterli in movimento furono proprio gli unni che premevano le loro spalle. Per Stilicone quando l'aristocrazia e il Senato gli imputarono il fallimento della politica di tolleranza verso i barbari la situazione divenne insostenibile. L’Occidente favorì una politica di intransigenza verso i germani e nel 408 Stilicone venne ucciso in una congiura. Dopo il Controllo del confine sul Reno, la corte andò da Milano a Ravenna in quanto, circondata da paludi e più difendibile dalle incursioni. Anche questa era segnale di grande violenza. Le invasioni barbariche non furono un sovvertimento traumatico della civiltà romana, la situazione interna era già dilaniata dal punto di vista economico, demografico e sociale. Le invasioni appaiono come il culmine di un processo storico, caratterizzato dall’immigrazione e dall’infiltrazione.le invasioni barbariche sono in realtà migrazioni di popoli. SACCO DI ROMA La fine di Stilicone fece precipitare i rapporti con i Visigoti che calarono in Italia. I visigoti di Alarico compirono razzie e strinsero d’assedio Roma nel 408. Dopo due anni di trattative diede ordine di entrare in città, Roma fu sottoposta a un saccheggio durato tre giorni nel 410. Anche se non era più la capitale aveva un valore simbolico enorme, il sacco fu perciò uno shock terribile per tutto il mondo romano, il sacco di Roma fu per molti una fine del mondo così come era conosciuto, la decapitazione dell’impero romano come disse San Gerolamo. I Visigoti andarono in Galia e Spagna come federati, la corte di Ravenna riprese una politica di accordo e combatterono contro le popolazioni germaniche in Galia e in Spagna. I vandali, sotto la spinta dei Visigoti andarono nei territori romani dell’Africa. Nuove popolazioni si insediavano dentro confini: i franchi nel nord della Gallia e i Burgundi nel sud orientale, Angli e sassoni in Britannia. Gli insediamenti avvennero perché riconosciuti come federati dell’impero e venne attuato il sistema di ospitalità. Nel V secolo l’ospitalità che era sempre temporanea, divenne condizione permanente. Soprattutto per l’impossibilità di ricacciare i germani altri confini. I soldati germanici così si insediarono in modo perpetuo su una parte delle terre imperiali questo sistema di insediamento presupponeva la conservazione delle strutture amministrative, agrarie e sociali precedenti, della romanità. Era il male minore dal punto di vista dell’aristocrazia romana. In alcune zone dell’impero i generali resistevano i germani, ma spesso si creavano domini personali, come in Gallia. E con Valentiniano III al trono nel 425 figlio della sorella di Onorio, l’impero d’Occidente fu sottoposta un protettorato da parte di Costantinopoli. La corte orientale era contraria ogni politica di accordo con i barbari, ma quando anche in Occidente arrivò la minaccia degli unni guidati da Attila, fu Chiaro che le alleanze con i popoli germanici erano indispensabili per preservare quel che rimaneva dell’impero. Gli unni non erano solo un popolo nomade, intorno al 400 non usavano capi provvisori per le azioni belliche, dal 445 Attila fu in grado di imporre un’unificazione maggiore alle diverse tribù un e ai loro sottomessi, riuscendo così a estendere i domini su un territorio vastissimo dal Caucaso, alla Danimarca alla Francia.Il dominio di Attila non aveva ossatura politica, era un’aggregazione di tribù barbare che affidava il proprio sostentamento alla guerra.L’oriente versó ingenti somme ad Attila per allontanarlo, e l’Occidente pagava mercenari. Attila varcò il Reno nel 451 e devastò Gallia costringendo Roma a mandare un esercito. Nei campi campi Catalaunici Quell’anno l’esercito in scontro era composto principalmente da federati germanici. Alla guida Ezio, sostenitore della collaborazione, si trovò a fronteggiare l’opposizione del Senato, i sentimenti antigermanico del Senato si basavano sulla convinzione che l’impero d’Occidente fosse in grado con le proprie forze di arginarli. Tentando di trasformare gli unni in alleati, Nel 452 Attila penetrò in Italia da nord- est, giungendo alla pianura padana fermandosi a Mantova. Ezio preso alla sprovvista non poter intervenire, questa seconda invasione fu devastante teorizzò il popolo, tanto che 45 Attila passò alla storia come flagello di Dio. È una missione diplomatica inviata dal Senato romano i capeggiata da Papa Leone I incontro Attila presso Mincio. Dopodiché Attila si ritirò con i suoi, rinunciando la conquista di Roma. Più probabilmente rispetto alla figura sacrale del Papa, a farlo recedere fu la stanchezza delle truppe e la minaccia dell’imperatore d’oriente. Ad ogni modo la missione diplomatica rivela l’affermarsi del potere e dell’autorità politica del vescovo di Roma. Leone I fu riconosciuto dal Senato come legittimo rappresentante difensore dei loro interessi.Il fallimento di Ezio diede forza Al Senato, e 454 venne assassinato per ordine di Valentiniano III. Privando così Roma del suo miglior generale. Nel 455 infatti Roma venne raggiunta via mare dai vandali, questo secondo saccheggio durò 14 giorni e fu molto più devastante del primo. I soldati di Ezio, assassinarono Valentiniano III nel 455. Per vent’anni si succedettero sovrani imposti dalla corte di Costantinopoli o scelti dei capi dell’esercito di origine germanica. L’imperatore Occidente stava solo sulla penisola italica, e sulle province confinanti, ma anche qui era un potere formale. L’instabilità politica si accentuò. Ricimero, generale filo-stiliconico, voleva collaborare con i barbari.Nel 472 si ruppe i rapporti con Antemio, funzionario bizantino eletto grazie l’imperatore d’oriente, che chiamò in Italia milizie germaniche per un terzo sacco di Roma. E imperatore d’oriente pose sul trono d’Occidente nipote, a cui si posero le truppe barbariche in Italia, e riconobbero Oreste. Questi proclamò imperatore nel 475 il figlio Romolo, soprannominato dal popolo Augusto, e fu l’ultimo imperatore d’Occidente. ROMOLO AUGUSTOLO Non ebbe mai un’autorità reale, il potere era nelle mani del padre Oreste, egli si basava sulla promessa alle milizie germaniche in Italia di applicare il sistema di ospitalità anche alla penisola. Oreste non mantenne fede al patto e le truppe si ribellarono proclamando come loro sovrano Odoacre, che uccise Oreste conquistando Ravenna e deponendo Romolo Augusto nel 476. Non scegliendo il nuovo imperatore inviò le insegne imperiali, segni distintivi dell’autorità dell’imperatore, come scettro o vessillo con l’aquila, all’imperatore Zenone, Riconoscendolo come unico.inoltre chiese di governare la penisola come legittimo rappresentante imperiale con titolo di Patrizio romano.la decisione di Odoacre di non nominare un nuovo imperatore come i precedenti comandanti germanici, segnò la fine dell’impero romano d’Occidente. Applico sistemato ospitalità anche all’Italia dove per la prima volta i soldati germanici si stanziarono stabilmente, allo stesso tempo cerco collaborazioni con i romani per amministrare il regno. L’anno 476 non portò sovvertimenti traumatici, la penisola perse prestigio di ospitare la capitale e divenne un luogo in cui convivevano potere militare germanico e potere economico-amministrativo romano. Per la mancanza dopo cinque secoli di un imperatore in Occidente e il comando affidato ai barbari convenzionalmente indichiamo il 476 come la data dell’inizio del medioevo. In realtà la fine della successione imperiale fu solo il culmine della disgregazione e trasformazione del mondo romano in atto da due secoli. Per i contemporanei il 476 non era forse così epocale, lui era di più il sacco di Roma del 410 o la sconfitta di Andrea Napoli nel 378, dipendeva tutto dal punto di vista dell’osservatore. Odoacre si muove in continuità, il nuovo padrone della penisola riconosce l’autorità dell’imperatore D’oriente sull’Occidente, ricostituendo formalmente l’unità imperiale. La stessa cosa in tutti i territori dell’impero che ormai erano controllati dai barbari costituirono i regni denominati romano-germanici, perché frutto dell’incontro tra civiltà romana e popolazioni germaniche. Il passaggio del potere ai germani non fu una frattura netta, nel V secolo non vi fu la scomparsa del mondo romano e delle sue istituzioni e della sua cultura. L’epoca tardo antica vede la scomparsa di una autorità centrale e un’unità territoriale in Occidente ma lingua, diritto, burocrazia e struttura amministrativa dell’impero sopravvissero in Occidente ancora per secoli.La Chiesa e la religione cattolica ampliò l’influenza sulla società occidentale. In oriente lo stato romano-cristiano basato sul sistema assolutistico conobbe un nuovo slancio. La civiltà romana sposta il suo centro vitale a Costantinopoli. 46