Scarica Storia Romana Geraci- Marcone e più Sintesi del corso in PDF di Storia Romana solo su Docsity! (prima parte) L’ITALIA PREROMANA Intorno al (III e I millennio) si assiste a uno sviluppo di grandi proporzioni nella penisola italiana, infatti il passaggio tra età del bronzo media all’età del ferro si passa da una situazione caratterizzata dalla presenza di una miriade di gruppi umani(di piccole dimensioni) ,al sorgere di forme complesse di organizzazioni protostatali è possibile che questo sviluppo abbia causato una cesura tra le due età. Infatti: -Italia nell’ età del bronzo si caratterizza per la sua uniformità ,infatti ci sono siti disparsi un po’ ovunque , numerosi sono quelli situati sulla dorsale che va da nord a sud ( Appenninica) e da un innalzamento demografico . Nella CULTURA TERRAMARICOLA evidente è questo fenomeno , cioè quando il numero degli insediamenti si riduce, gli abitanti sopravvissuti iniziano a stabilirsi e ad ingrandirsi su quel territorio ,ciò è accaduto nella penisola emiliana più a sud del Po. Questa cultura si caratterizzava per le capanne poste sugli insediamenti di legno per creare una difesa dagli animali selvatici e dal terreno acquitrinoso che le circondava. Il nome <Terramare> è il nome dei grandi cumuli di terra grassa che circondava queste capanne. Dai resti da loro lasciati, si può capire la forma trapezoidale dei villaggi , circondati da argine e da un fossato, attraversati da due strade perpendicolari fra loro. Nel corso dell’ età del bronzo si assiste a scambi commerciali( lo sappiamo dai rinvenimenti di merci dell’ arte micenea, questi contatti favorivano aggregazioni più consistenti e poteri politici più forti. Nell’ età del ferro in Italia esistono 2 gruppi che praticano riti diversi: cremazione( Italia settentrionale e costa tirrenica fino alla Campania) e inumanazione(nelle restanti regioni) . Distinguiamo quindi le culture diverse: GOLOSECCA tra i laghi del Piemonte e Lombardia; CULTURA D’ESTE nelle vicinanze di Padova, VILLANOVIANA In Etruria e Emilia , molti importanti siti villanoviani si svilupperanno nelle città-stato etrusche. Questa cultura presenta caratteri vicini alle altre sviluppatesi in Europa. Gli uomini villanoviani erano capaci di costruire utensili e armi in ferro; le loro sepolture consistevano in delle urne destinate al raccoglimento delle ceneri del defunto e in tombe a pozzo, ALCUNI STUDIOSI TENDONO A CONSIDERARE I VILLANOVIANI COME GLI ANTENATI DEGLI ETRUSCHI. Le diversità culturali hanno un riscontro anche sul piano linguistico ci sono le lingue INDOEUROPEE e NON INDOEUROPEE. Le INDOEUROPEE, sono il latino e il fallisco(LAZIO) da dividere nei tre sottogruppi:- umbro nel centro-nord,-osco nel centro-sud, men noto riconducibile ai Enotri e Siculi. Erano anche il celtico e il messapico. La lingua principale è l’etrusco. **Gli indoeuropei parliamo quindi di una popolazione vissuta in un epoca remota e che si colloca nella pianura russa. Gli indoeuropei si spostarono in diversi posti ( il loro passaggio è segnalato in : Anatolia, Grecia e in Italia), e imposero la loro lingua ai popoli che conquistavano e ne adottarono la scrittura. Un posto eccezionale tra le culture dell’Italia preromana è rivestito dalle colonie della Magna Grecia fondate nell’Italia meridionale dai coloni greci di provenienza diversa, infatti lungo la zona tirrenica fino alla Sicilia sono sorse tante città importanti. In Sicilia hanno avuto un ruolo importante le colonie fenicie. Altre culture si svilupparono in quest’arco: Civiltà nuragica -> in Sardegna <delle nuraghe> cioè una torre a forma di tronco di cono. Questa civiltà dovette svolgere un ruolo di controllo sulle attività economiche e di organizzazione infatti fu particolarmente influenzata dagli insediamenti fenici. Le fonti letterarie ci forniscono notizie sulle popolazioni stanziatesi in Italia, ciò si deve soprattutto agli storici greci , che hanno scritto la storia di Roma all’epoca di AUGUSTO. Lo storico Dionigi evidenzia il passaggio dalle due età che ha segnato un momento di svolta demografica prima le aree appaiono deserte poi ricche di una fitta rete di insediamenti. Dionigi dice che alla sua origine non può esserci stato l’ arrivo della popolazione greca., poiché gli insediamenti sorgevano sulle zone collinari , e per ragioni di sicurezza collocavano l i villaggi per difendersi e per controllare il territorio agricolo coltivato. Un primo periodo fu caratterizzato dalla crisi micenea dove si scambiava con il Mediterraneo orientale solo ferro, poi si riprese con la ceramica. Tra VIII e V sec a.C , c ‘ è un fenomeno di espansione : con I SANNITI, , anche in ABRUZZO , nel Piceno dove si inizia ad affermarsi una certa élite formata da principi, qui si registra l’ arrivo di prodotti che favoriscono l’artigianato . GLI ETRUSCHI Sono la popolazione più importante dell’Italia preromana. Chiamati dai Greci , con il nome di Tirreni, Erodoto li attribuisce a un gruppo di Lodi (Asia Minore),Dionigi li riteneva genti autoctone, altri invece pensava fossero genti del Nord. La ricerca archeologica e moderna spiega l’origine etnica degli etruschi sorto dall’incontro di due processi: l’evoluzione della struttura interna delle società e delle economie locali e i rapporti con le colonie greche. L’origine della civiltà etrusca sembra essersi sviluppata lungo le rive del Tevere e Arno, conosce la sua massima espansione nel VII- VI sec dove gli Etruschi controllavano l’Italia centro-occidentale e competevano con i Greci e Cartaginesi per il controllo delle principali rotte marittime. Gli Etruschi si organizzarono in città indipendenti ed erano governate da un <lucumone> sostituiti poi a pretori romani. Si unirono poi in una lega formata da 12 città principali ,unite per scopi religiosi. La società etrusca si distingueva per la sua straordinaria ricchezza, poiché era governata da ricchi proprietari terrieri e commercianti. Il processo di espansione si arrestò nel 530 a.C in seguito ad una battaglia navale vinta dai Focei, neppure l’alleanza con i Cartaginesi contribuì a sconfiggerli. Nel 474 a.C furono sconfitti dai Greci, contribuirono poi la presa della città di Veio e la perdita dei possedimenti in val Padana… SUCCESSIVAMENTE L’ ETRURIA PASSA NELLE MANI DEI ROMANI. La sfera religiosa etrusca contiene una serie di ricchezze di culti e di scritti sacri ben codificate, le divinità del pantheon etrusco sono simili a quelle greche, alcuni nomi sono di origine ellenica, altri dèi di origine indigena. La divinità suprema degli Etruschi è Tinia dispensatrice dei folgori, tutte le divinità erano divise secondo una gerarchia che li suddividevano in sfere di giudizio. Il famoso libro di lino di Zagabria è il più lungo documento scritto in lingua etrusca, esso riporta nella forma di calendario con giorni e mesi , le preghiere, l’anno liturgico e i cerimoniali d’offerta. Nella religiosità etrusca è di importanza particolare la concezione dell’aldilà, il defunto sembra che potesse continuare la sua vita nella tomba , concepita come la dimora del defunto nella quale si ripone cibo, bevande, oggetti simboli dello stato sociale a cui il defunto appartiene. Gli etruschi inoltre interpretavano i segni della volontà divina, ARUSPICINA ovvero esame attraverso le viscere degli animali sacrificati per scopi religiosi. Essa si basava sull’idea che negli organi si potrebbero riprodurre l’ordine dell’universo , in modo da trovare risposte e domande rivolte alle divinità. I testi etruschi possono essere letti con facilità poiché l’ alfabeto etrusco è composto da 26 lettere, solo che l’ etrusco è una lingua non indoeuropea, i testi ci sono giunti in formule compare solo il nome del defunto e la carica che ricopriva. I siti archeologici è possibile trovare segni della loro cultura esempio lo sono i grandi centri VOLTERRA e TARQUINIA (nota per le necropoli). Le necropoli: erano organizzate come una sorta di abitazioni sotterranee, distinte in: tombe a pozzo che accudivano le ceneri del defunto e le tombe a fossa per l’inumanazione del cadavere. Le tombe più diffuse erano quelle a camera destinate a riporre più membri della stessa famiglia, accanto gli etruschi erano noti anche per l’arte sepolcrali nelle necropoli importante erano anche le statuette , pitture, oreficeria ,ceramiche, spesso raffiguravano scene di caccia , di vita quotidiana. Gli etruschi praticarono con successo anche l’agricoltura, artigianato e metallurgia , tanto che scambiarono con il Mediterraneo oro, bronzo ,cereali, anfore. Gli etruschi furono abili anche nell’estrazione dei minerali, lavorazione dell’oro e metalli nobili. Roma A partire dalla fine dell’Ottocento a rivoluzionare prospettive di ricerca contribuì l’archeologia per confermare la veridicità su Roma arcaica. Ci sono casi in cui i dati archeologici devono essere apprezzate senza fare un confronto con le fonti letterarie. Essa ha affermato l’influenza greca e orientale su Roma e il Lazio. Le fonti letterarie rappresentano il capofamiglia si preoccupava che le cerimonie venissero eseguite puntualmente e in modo corretto. Un altro diritto prevedeva che il figlio era sotto l’ autorità del padre fino alla sua morte, per tutelare i figli si penso di annullare il testamento. La vita quotidiana prevedeva il mantenimento economico dei figli in base al patrimonio, se non potevano soddisfare ciò diventavano vittime degli usurai. La donna: il ruolo della donna aristocratica non si esaurisce solo alla vita domestica con il controllo sulle schiave e lo svolgimento di lavori , ricamo e tessitura ma anche all’educazione intellettuale che si poteva spaziare dalla letteratura alle arti della musica e della danza. La moglie accompagnava il marito nella vita pubblica e condivideva con lui l’educazione dei figli. Il carattere della famiglia patriarcale era caratterizzato dall’ autorità dell’ uomo sulla donna, il potere che l’uomo aveva sulla donna si chiama <manus>, l’uomo può punirla se commette qualche mancanza, può anche ucciderla se lo tradiva. Lo scopo di norme così rigide si lega al concetto di matrimonio in quanto era finalizzato al solo scopo di avere figli, lo scopo della donna era importante ed era importante reprimere ogni atto di costume più libero. I Romani si sposavano presto, la donna aveva solo 12 quando contraeva , matrimonio con l’uomo più grande di lei, al padre era affidato il compito di scegliere l’uomo per la figlia, , la cerimonia di fidanzamento era detta sponsalia, il matrimonio si fondava sull’ avere figli, se una donna era sterile era ripudiata e ritornava nella casa paterna. Molte donne morivano durante il parto, c’erano poi istituti x l’adozione, adottare figli sui altri era finalizzato per concretizzare il matrimonio o per strategie politiche. Il matrimonio era un’istituzione privata; c’erano forme diverse per contrarre matrimonio ( divisione d una focaccia di farro, e l’atto di compravendita). Era importante anche la convivenza <usus>, era importante conoscersi prima di sposarsi. Nel matrimonio i testimoni era fondamentale , il divorzio era un atto informale. Alimentazione: l’organizzazione pastorale fu indispensabile in Italia a partire dalla prima metà dell’età del ferro, caratterizzato da un processo di nomadismo al trasferimento in altura del bestiame. Il Tevere costituiva la linea di demarcazione in due aree quella etrusca a nord e quella laziale a sud, un prodotto importante era il sale che proveniva dalle saline situate alla foce del Tevere passavano di lì e venivano trasportate all’interno della regione ,costituendo la cosiddetta Via Salaria ( via del sale). La Roma arcaica era caratterizzata dalla scarsa qualità del terreno e dalle tecniche agricole. C’erano varie specie di cereali: l’orzo e il farro ,che i Latini chiamavano <farrago>. Lo scopo del farrago era quello di assicurare un minimo di sopravvivenza viste le scarse condizioni climatiche, ci fu un periodo in cui essa non produceva x gli uomini ma per il bestiame. Poi tornò a essere consumata dagli uomini. Il cereale maggiormente coltivato era il farro ed era seminato in quantità maggiore rispetto al grano, poiché il grano non rendeva quanto il farro. Il farro quindi veniva abbrustolito battuto e oi macinato, la farina di farro non era usata per la panificaziione.ma era alla base della mola salsa ( farina di grano tostato e salato) e della puls ( i nostri spaghetti, piatto tipico romano anche se è originariamente l’antenato della nostra polenta). Infatti i Romani erano noti a i Greci come mangiatori di puls, -un piatto semiliquido, tra una pappa e farinata. ALLEVAMENTO E AGRICOLTURA erano complementari l’uno per l’altro , perché il bestiame serviva a produrre concime e quest’ultimo era indispensabile per la terra visto chiude in alcuni periodi esso non era lavorato e gli animale da tiro ( il bue e l’asino) aiutavano l’uomo nel lavoro. La tradizione relativa alla prima assegnazione di lotti in proprietà privata porta a una ricostruzione delle proprietà terriere nella Roma arcaica , inizialmente ci si limitava solo alla casa e all‘orto ( heredium) mentre da essa era esclusa la terra arabile e il pascolo. Poi successivamente modificarono le assegnazioni di terreno e si svilupparono le attività artigianali e commerciali. (**) IL LAPIS NIGER: La storia di Roma arcaica si avvalse dell’ aiuto dell’archeologia( santuari di Enea a Lavinio , i resti di un muro sul Palatino, attribuibile a Romolo. Una stagioni di scavi si apri nel 19 esimo secolo. Nel Foro ad opera di Giacomo Boni , la scoperta sollevò un grande scalpore poiché c’era una parte del pavimento in marmo nera distinta dalle altre in travertino (? ) , al di sotto del pavimento fu scoperto un complesso monumentale, vicina alla quale sorgeva un altare e un tronco di una colonna dove c’era un’ iscrizione in un LATINO ARCAICO. La scoperta fu associata alla fonte letteraria << pietra nera nel Comizio>> . da ciò si deduce che sia stata una dedica fatta a un re e si minacciano delle pene terribili a chi sarebbe stato in questo luogo vietato. Molti attribuiscono la figura del re monarca a Romolo, poiché fondò la città. -La tradizione sulle origini di Roma è incerta , molti storici antichi non conoscono quello che c’è stato prima dell’origine di Roma ( nell’età arcaica).Nella ricostruzione degli storici antichi, il quadro politico del Lazio è stato condizionato dall’espansionismo romano. Prima di Roma c’era Alba Longa e le conquiste delle località vicine erano prese da Anco Marcio,tutte queste conquiste portarono al possesso delle saline situate sulla costa vicino al fiume Tevere.il controlllo di Roma è caratterizzato dalla costruzione di un ponte in legno a valle dell’isola Tiberina. VII sec al VI cacciata di Tarquinio il Superbo ciò pota a un cambiamento dell’organizzazione e dell’ assetto urbano delle comunità situate nel Lazio questo è riportato anche dallo stesso Polibio uno storico greco, dove parla del primo trattato tra CARTAGINE E ROMA., ANCHE perché Roma esercita un controllo e un ruolo prevalente nel Lazio. (seconda parte) La nascita della Repubblica La storiografia antica di Roma è descritta da un altro storico Sesto Tarquinio(figlio dell’ultimo re etrusco di Roma ,sposato con Lucrezia violentata da quest’ ultimo e prima di suicidarsi dice tutto al padre, insieme ad altri Bruto ecdeterminano il crollo della monarchia. Il re che in quel periodo regnava Tarquinio il Superbo non riesce a porre un rimedio (510 a.C). Il 509 a.C è il primo anno della Repubblica e segna una trasformazione ovvero i poteri del re passano a 2 magistrati, ovvero due consoli, uno dei quali è lo stesso Bruto. Agli studiosi, però non è chiara : la caduta della monarchia , il passaggio al regime repubblicano e la datazione dell’evento. I Fasti: sono liste dei magistrati della Repubblica, essi ci sono giunti attraverso la tradizione letteraria, sia attraverso documenti epigrafici, <Fasti Capitolini> che trovano riflesso nella cronologia di Varrone < varroniana> il quale pone la fondazione di Roma al 753 a.C e il primo anno di Repubblica al 509 a.C, molti definiscono questa cronologia errata , lo dimostra Polibio il quale la colloca tra la presa dei Galli e la pace di Antalcida ( tra le maggiori città greche)., quindi colloca questo sacco nel 386 a.C e non nel 390 a.C come fa Varrone. Nell’ età arcaica la cronologia varroniana ebbe un valore quasi canonico, per ragioni di praticità. Molti dubitano sui Fasti riguardo alla comparsa di gens plebea tra i consoli (essere governati da un plebeo e da un patrizio). Gli storici hanno persino pensato a una coincidenza storica tra Atene e Roma; il 510 a .C era anche l’anno del tiranno Ippia che fu cacciato da Atene proprio come Tarquinio fu cacciato da Roma. Per questo motivo gli storici preferiscono collocare la nascita della Repubblica intorno al 470-450 a.C. Livio era a favore della datazione tradizionale, secondo lo storico una legge scritta arcaica diceva che il maggior console conficcava un chiodo nel tempio di Giove Capitolino, costruito dagli etruschi ,questo periodo era segnato da pestilenze e carestie e segnava una collocazione precisa della nascita della Repubblica ,visto il numero di chiodi conficcati nel tempio. La tradizione storiografica è d’accordo sul fatto che i poteri del re vengano affidati a due consoli, o meglio come diceva LIVIO i pretori, eletti dai comizi centuriati e esercitavano il comando dell’esercito, poteva convocare il senato e assemblee popolari., nella sfera religiosa ai consoli rimase il controllo sugli auspici(interpretare la volontà degli dèi. I poteri dei consoli erano soggetti a limiti, quindi rimanevano in carica 1 anno, e ognuno di loro aveva eguali poteri e poteva opporsi alla decisione del collega .C’era inoltre la possibilità di ogni cittadino di appellarsi al giudizio dell’assemblea popolare contro le condanne capitali inflitte dal console tramite la legge P. VALERIO PUBLICOLA, in effetti il diritto del popolo della libertà repubblicana era ritenuto giusto dagli antichi. Questo però non venne tenuto conto in tarda età repubblicana. Altri invece ritengono che i poteri del re siano trasferiti a un magistrato,affiancato da un assistente. Altre magistrature : Questori, erano 2 ,assistevano i consoli nelle attività finanziare probabilmente la candidatura era a discrezione del console ,la carica divenne poi elettiva; Censori ,il compito di tenere il censimento era affidato ai due consoli, poi passò ai censori a essi era affidata la redenzione delle liste dei membri del senato, la cura morum affidava ampi poteri di intervento sugli aspetti della vita pubblica e privata, duravano in carica 18 mesi; Il Dittatore, i supremi poteri della Repubblica erano affidati al dittatore, non veniva eletto in assemblea popolare ma a discrezione del console, era il comandante della cavalleria(quindi armi, cavalli),era in carica 6 mesi; Importante è il ruolo dei sacerdozi , vi erano i cosiddetti flamini, i sacerdoti di una divinità rappresentavano la personificazione terrena del Dio stesso. Dodici flamini minori erano addetti al culto altri alla divinità. A essi era limitato il diritto di esercitare cariche pubbliche , per questo si allontanano dalla città. Tre erano i collegi che rivestivano la sfera culturale ma anche politica: Collegio dei pontefici, guidato da un pontefice massimo che costituiva l’autorità massima religiosa, interpretava le norme giuridiche; Collegio degli àuguri, assiste i magistrati nel loro compito di trarre auspici e di interpretare la volontà degli dei, attraverso le viscere delle vittime sacrificali , oppure osservare il volo degli uccelli o i fenomeni naturali; I duoviri sacris faciundis, custodivano i Libri Sibellini, un’antica raccolta di oracoli; - I feziali avevano una rilevante funzione politica, anche dal punto di vista formale come nella conclusione di un trattato, ed erano loro che dichiaravano guerra. Il senato : era formato dai capi delle famiglie nobili, il loro principale strumento era <l’auctoritas patrum> il diritto di sanzione, esso inoltre avevano la possibilità di dispiegare la loro politica con continuità d’azione. Oltre alle magistrature e al senato Roma era costituita anche dalle assemblee popolari , organismi presieduti solo da maschi adulti con cittadinanza romana. Si diveniva cittadini romani solo per diritto di nascita cioè se si era figli legittimi di padre con piena cittadinanza. Sulla questione dei diritti civici Dionigi mostrò una notevole apertura con l’accoglienza di città latine , un caso clamoroso si dimostrò con la migrazione del clan Claudi, in sabino che venne accolto e data la cittadinanza, ultimo caso è quello degli schiavi liberati che avrebbero dovuto avere anch’essi la cittadinanza. Durante quest’età i comizi curiata persero significato, avevano la funzione di conferire i poteri ai nuovi magistrati. L’assemblea più importante a Roma è quella dei comizi centuriati, fondata sulla ripartizione della cittadinanza in classi di censo. Il meccanismo prevede le risoluzioni a maggioranza delle unità di voto costituite dalle centurie. le centurie non era uguale il numero dei componenti infatti c’erano molti di più nelle classi 46-70anni che nella classe dei meno ricchi 17-45anni. C’erano quindi, 18 centurie di cavalieri e 80 centurie di I classe x un tot. di 194. Le centurie erano unità di reclutamento dell’esercito, ciascuna centuria doveva fornire lo stesso numero di reclute x l’esercito. Le centurie di I classe comprendeva un numero limitato di cittadini. La funzione più importante era quella elettorale, spettava a loro l’elezione dei consoli e altri magistrati superiori . I comizi tributi si riunivano solo i cittadini di Roma, il popolo qui votava x tribù (territoriali) istituite già da Servio Tullio, venne a crearsi una disuguaglianza, il numero delle tribù era fissato a 4 e mentre quelle rustiche arrivava a 31. La popolazione delle campagne poteva prendere parte alle assemblee, essa aveva funzione elettorale e legislativa. CONFLITTI TRA PATRIZI E PLEBEI Il 287 a.C fu dominato dai contrasti tra il patriziato e la plebe, la plebe veniva definita in modo negativo , i loro scontri non impedirono a Roma di conquistare un’egemonia sul mediterraneo. Gli eventi precedenti segnarono ripercussioni sulla situazione economica a Roma. La sconfitta subita dagli etruschi segnò la loro fine in Campania, creando un grave danno anche a Roma, che era importante perché il Tevere faceva da passaggio tra l’Etruria e la Campania, di conseguenza anche e saline a Ostia subirono le conseguenze, poiché i Sabini controllavano quella che poi sarà la VIA DELLA SALARIA. ----- > ripercussioni esterne Anche il raccolto ne risentì poiché la terra con produceva nulla e la popolazione cadde in carestia ,indebolita dalla fame e vennero anche le epidemie. A questo si aggiunse la crisi economica evidente nella tradizione letteraria in cui si descriveva questa crisi , che faceva da sfondo alle lotte tra le due classi. Questa crisi colpiva i piccoli agricoltori che per sopravvivere ,si indebitavano con i proprietari terrieri, e molto spesso per ripagarlo erano al loro servizio, questo però poteva anche essere venduto o ucciso. -----> ripercussioni interne Gli strati più ricchi della plebe si interessavano di far rimanere pari i diritti dei due ordini, ma il patriziato ne aveva assunto il monopolio visto che la plebe era in difficoltà economica. Inoltre pensarono a un codice scritto di leggi che ponesse i cittadini al riparo dalle norme dei patrizi. La plebe afferma un nuovo modello tattico come presa di coscienza del mutamento dell’esercito, secondo il quale i fanti combattono con un armatura pesante,in una formazione chiusa detta falange., è ereditata dai Greci . Italia fu SENONI che si insediò nel meridione, questi invasero l’Italia centrale e attaccarono Roma. Il loro primo obbiettivo fu dirigersi verso Chiusi(città etrusca ) e poi andarono a Roma. L’esercito romano frettolosamente si incontrarono sull’ Allia, fuggì da Roma e si rifugiò tra le rovine di Veio, venne poi trovata e saccheggiata. Poi i Galli soddisfatti del bottino, uscirono dalla città e scomparvero alla ricerca di altre imprese. Le ricerche archeologiche non rivelano alcun segno di incendio da parte dei Galli. Il disastro gallico fu un evento traumatico, Roma si riprese con la politica estera. In quegli anni l’attacco dei Galli rappresentava un’umiliazione, quindi a pochi anni dall’evasione iniziarono a costruire le mura serviane sfruttando il tufo della cave di Grotta Oscura (vicino Veio). Le mura appunto dovevano difendere la città da una futura invasione gallica e si rivelò fondamentale negli anni successivi dagli invasori PIRRO E ANNIBALE. Dopo l’invasione, gli Equi vennero annientati, dalla battaglia contro i Volsci che trovarono l’appoggio dagli Ernici e Latini. La città latina di Tusculo fu annessa ai Romani, essa conservò la sua autonomia interna e le strutture di governo, divenne poi una città indipendente, di conseguenza le altre città iniziarono a cedere ( i Volsci , la pianura Pontina e gli Ernici la Valle del Sacco) cessò la resistenza su TIVOLI E PRENESTE. Nel 354 a.C venne concluso un trattato tra i Sanniti e Roma, siglando un confine al fiume Liri. I Sanniti, occupavano un’area più vasta che si estendeva lungo la catena appenninica, un’area montuosa consentiva lo sfruttamento agricolo e la pastorizia. Questo territorio era povero e l’unico rimedio era emigrare verso terre più fertili, per evitare la carestia. Era diviso in cantoni a sua volta in piccoli villaggi, governati da un magistrato. C’erano quattro tribù che formavano la Lega Sannitica, alcune tribù si distaccarono da questa e si stabilirono sulle zone costiere della Campania, che sotto l’influenza degli Etruschi e Greci formarono la Lega Campana(centro principale Capua). 1. GUERRA SANNITICA :La tensione sfociò in una guerra (343-341 a.C)i Sanniti arrivarono in Campania(a Teano) la lega campana fronteggiò i Sanniti e chiese l’aiuto a Roma che secondo Livio l’avrebbe dato stilando un atto di <<deditio>>. La guerra si risolse con la vittoria di Roma, che sconfisse Capua. Roma cedette alla pace, e fu così che a Roma andò la Campania e ai Sanniti, Teano. La grande guerra latina : Nel 341 a.C ci fu un ribaltamento delle alleanze, dove Roma si dovette fronteggiare con i suoi vecchi alleati, ai Latini si unirono i Volsci desiderosi di sconfiggere Roma. Il conflitto si concluse con la vittoria dei Romani (341-338 a.C). La Lega latina si sciolse vi erano alcune città avevano fatto parte dello Stato romano, come municipi; altre conservavano la propria indipendenza, altre ancora erano vecchie città latine alle quali se ne aggiunsero altre nuove colonie latine, create su iniziativa di Roma, composte da cittadini romani e da alleati. I LATINI VECCHI E I NUOVI furono costretti a fornire aiuto in caso di necessità a Roma. I LATINI ottennero il diritto di voto ( la prima volta nel 212 a.C). le due città adesso annesse a Roma erano città di etnia latina, che poi divennero alleati di Roma . Questa cosa si rivelò negativa perché crearono trattati dove costringevano a fornire molte truppe in caso di guerra, gli alleati poi, dovevano impegnarsi a mantenere le spese delle truppe chieste e Roma così poté mantenere il suo impegno finanziario. Roma poi attuò la concessione di una parziale cittadinanza romana, gli abitati dovevano rispettare gli obblighi, a pagare tasse. Ad Anzio, vennero create una serie di colonie dove si attribuiva la cittadinanza romana e sul suo modello si crearono altre colonie. 2. GUERRA SANNITICA : ( 326-304 a.C) le cause della guerra vanno ricercate nelle divisioni interne di Napoli. I Romani a sconfiggere la guarnigione dei Sanniti installata a Napoli che venne conquistata, nel 321 l’idea di entrare nel Sannio risultò errata perché l’esercito romano venne sconfitto nelle FORCHE CAUDINE. Infatti sospesero le operazioni militari e i romani ne approfittarono x compensare le perdite, vennero poi create due tribù nel tentativo di isolare la Lega sannitica. Nel 316 a.C i romani attaccarono la località di Saticula, ciò suscitò la rabbia dei Sanniti che sconfissero i romani, quest’ultimi negli anni cercarono di recuperare il terreno perduto. Saticula viene conquistata, Fregelle ripresa. Roma quindi, si preparò per affrontare i Sanniti, prepararono l’esercito a falange che si era rivelato incapace di fronteggiare i sanniti. La legione suddivisa in 30 parti, , detti monopoli. C’erano 10 monopoli, dove i primi fronteggiavano il nemico . Roma, così fu pronta x fronteggiare i Sanniti su due fronti .Roma infatti riuscì a sconfiggerla nel 304 a.C e firmarono una pace. 3. GUERRA SANNITICA : lo scontro con Roma si riaprì nel 298 a.C, quando i Sanniti sfidarono i Lucani ,i Romani corsero subito in loro aiuto, ma la guerra si doveva svolgere al NORD. Lo scontro ci fu nel 295 a.C a Sentino, dove i Sanniti persero. L’occasione si ripeté con la pace di Aquilonia nel 290 a.C e i Sanniti si videro costretti ad accettarla. I Galli e gli Etruschi furono bloccati nella battaglia del lago di Vadimonte nel 283 a.C . Alcune narrazioni sono rimaste incompiute per via degli avvenimenti che segnarono Livio. Nella marcia verso l’ Adriatico, vennero sconfitti i Sabini e Pretuzzi e confiscata una nuova colonia Hadria, gli venne concessa la cittadinanza.. I Piceni , dichiararono guerra contro Roma, pochi anni dopo si arresero, conquistarono il Piceno e crearono una nuova colonia latina FERMO. GUERRA CONTRO TARANTO E PIRRO I Sanniti conservarono la loro indipendenza, così come TARANTO, secondo un trattato Roma non doveva oltrepassare le acque del golfo di Taranto. Nel 282, Turi chiese aiuto a Roma, entrambe inviarono una nave a Taranto, i Tarantini attaccarono le navi romane, poi marciarono su Turi. Le richieste di Roma vennero ignorate e fu subito guerra. Taranto decide di chiedere l’aiuto a un condottiero greco PIRRO , re dei Molossi, era noto per la fama di generale e x la sua ambizione, questo si trovava sull’altra costa della Puglia, egli diede alla sua spedizione carattere di crociata, si procurò l’appoggio delle potenze ellenistiche. Pirro era imparentato con Alessandro il Grande e poteva rivendicare la conquista dell’Occidente, aveva sposato Lanassa, figlia del re di Siracusa, morto il padre, crollò l’egemonia sulla Sicilia e Italia meridionale che Pirro poteva risollevare. Quindi sbarcò in Italia, con un esercito imponente composto da fanti, elefanti, cavalieri diretto su ROMA , i Romani vennero sconfitti a Eraclea, mise in pericolo l’Italia meridionale, qui altre si schierarono contro i Romani. Il tentativo di Pirro di scatenare una ribellione tra Romani e Etruschi fallì. Pirro quindi mosse trattative di pace e anch’esse fallirono , ci fu lo scontro ad Ascoli contro le colonie romane , vinse Pirro , aveva vinto due battaglie ma non riuscì a concludere la guerra. Roma protetta dalle sue mura sembrava che poteva resistere all’infinito intanto i rapporti di Pirro e delle altre città erano peggiorate a causa delle pesanti richieste finanziarie, accorse in aiuto di Siracusa che non era in grado di sostenere da sola la lotta e che con la presenza di Pirro di sicuro avrebbe accresciuto potenza, si recò in Sicilia e ottenne numerose vittorie, , assediò LILIBEO e decise di invadere l’Africa, ma il suo progetto fallì, anche in Italia la situazione stava peggiorando, Pirro, visto che i Romani stavano avanzando , decise di tornare in Italia lasciando incompiute le imprese siciliane. Lo scontro con Roma avvenne nel 275 a.C con la fuga e sconfitta di Pirro, si lanciò poi in altre imprese dinastiche in Grecia, morì nel 272 in quell’anno TARANTO SI ARRESE. La conquista del Mediterraneo La prima guerra punica : Nel 264 a.C Roma controllava tutta l’Italia peninsulare fino allo stretto di Messina, per la prima volta gli interessi di Roma erano anche quelli di Cartagine. Lo scontro precipitò con la questione dei Mamertini (mercenari di origine italica), che dopo la morte del re si erano impadroniti dello stretto di Messina. Questo comportamento provocò la reazione dei Siracusani che agirono sconfiggendo i Mamertini, quest’ultimi chiesero aiuto alla flotta cartaginese poiché era probabile che essi si impadronissero dello stretto. I cartaginesi installarono una guarnigione e il re Ierone dei Siracusani fu costretto alla ritirata. Ben presto i Mamertini si stancarono dell’ aiuto di Cartagine e decisero di fare appello a Roma. Era rischioso per Roma, anche perché era già successa una cosa simile, ma non era da escludere la loro nemica , Cartagine colonia fondata dai Fenici , era il centro di un vasto impero, era guidata da un sistema oligarchico infatti era in grado di mettere in campo grandi eserciti, potenti flotte. Roma non aveva dichiarato guerra a Cartagine è per questa indecisione si aprì la lunghissima PRIMA GUERRA PUNICA (264-241a.C ),i primi mesi furono decisivi perché Roma riuscì a respingere i Cartaginesi e i Siracusani . il re di Siracusa vide che Cartagine poteva essere una minaccia, concluse una pace e si schierò con Roma, il suo aiuto si rivelò fondamentale per fornire rifornimenti agli eserciti quando cadde in un lungo assedio la base cartaginese di Agrigento, Cartagine conservava il suo controllo sulle coste siciliane, mentre Roma costruiva navi a remi preparandosi al prossimo scontro, l’occasione si presentò e i Romani sferrarono un colpo decisivo a Cartagine, sconfiggendo la sua flotta sul capo Ecnomo. Intanto Attilio Regolo, un console, preparò trattati di pace e non riuscì ad approfittare del malcontento dei cartaginesi per allearsi ,la flotta romana a causa di una tempesta perse buona parte delle navi, fu cosi che nel 249 a.C la flotta romana fu sconfitta dai cartaginesi A TRAPANI. Intanto Roma costruì una nuova flotta di 200 navi a remi, e sconfisse nel 241 a.C la flotta cartaginese alle isole Egadi. PRIMA PROVINCIA ROMANA :A seguito della guerra punica, Roma venne in possesso di un ampio territorio al di fuori dell’Italia. Il sistema che adottò Roma segnò una svolta , nella penisola erano state incorporate città nello Stato romano e prevedevano l’invio di truppe e non il pagamento di un imposizione in denaro. A Cartagine la cosa fu diversa perché venne imposto il pagamento di un tributo annuale ( in CEREALI), mentre quello siciliano era il versamento di un decimo della produzione. L’amministrazione dell’ isola ecc venne affidato a un magistrato romano inviato annualmente lì. Da questo momento in poi, il termine provincia assume il significato di territorio, soggetto all’autorità di un magistrato romano. Questa provincia romana di Sicilia, non si estendeva sull’intera isola. Il periodo che va dalla fine della prima e lo scoppio della seconda guerra punica, vide il consolidarsi tra le due avversarie, in vista dello scontro decisivo. I primi anni x Cartagine, segnata dalla sconfitta , non era in grado di risarcire i mercenari ,che avevano combattuto con Roma. I mercenari stanchi di attendere si ribellarono a Cartagine, la rivolta si placò ma a caro prezzo da Amilcare Barca. I Cartaginesi allestirono una spedizione per recuperare la Sardegna, intanto i mercenari chiesero aiuto a Roma. Cartagine poi venne accusata di prepararsi di nascosto per la guerra contro Roma e qui le dichiarò guerra. I Cartaginesi, accettarono e di pagare una tassa e di cedere la Sardegna, che insieme alla Corsica formarono la seconda provincia romana. - Le guerre illiriche: Roma approfittò del declino dell’Epiro, della morte di Pirro, intervenendo sull’ Adriatico, i pirati illiri recavano danni alle città greche e ai mercanti che frequentavano quei porti. In loro risposta la regina dell’ illiria TEUTA, decise di dichiarare guerra. La prima guerra illirica si risolse a favore di Roma, Teuta fu costretta a cedere la reggenza a Demetrio, diventando possessore di Faro, agli Illiri proibito di navigare con DUE NAVI. Roma intervenne sull’ Illiria. La seconda guerra illirica: non fu un gran successo, Demetrio fuggi da Filippo V , re macedone, Faro entrò nel protettorato romano , si creò involontariamente un’ostilità tra Roma e Macedonia. L’attenzione di Roma è rivolta all’incursione dei Galli bloccati a Rimini nel 236 a.C un tribuno della plebe Flaminio, istituì un provvedimento << ager gallicus >> ovvero controllare meglio il corridoio adriatico per prevenire incursione dei Galli; i Galli riuscirono ad entrare in Etruria e a ottenere successo, ma Roma nel 225 a.C si rese conto che poteva allontanare la minaccia gallica conquistando la valle Padana, sconfissero gli Insubri a Casteggio. Ci fu la fondazione di due colonie latine Piacenza e Cremona. Roma fondò altre colonie come Aquileia, importante per la sua posizione strategica. Nel 220 a.C si rivelò fondamentale la via Flaminia per la costruzione della rete stradale Roma-Rimini, negli anni successivi poi la via Emilia e Postumia. Cartagine intanto cercava di costruire una nuova base per la sua potenza in Spagna, la conquista della Spagna potrebbe apparire un affare privato della famiglia Barca, le operazioni furono condotte prima da Amilcare poi Asdrubale, Annibale; l’ avanzata dei Barca diede avviso delle città greche di Marsiglia, che era alleata di Roma. Perseo ottenne l’aiuto del re d’Illiria e dei Molossa, la svolta si ebbe quando nel 168 a.C quando il re d’illiria venne sconfitto e l’esercito fu distrutto sotto l’ordine del comandante romano a Pidna CONSEGUENZE DELLA SCONFITTA : Il re fu prigioniero in Italia e in Macedonia non c’era più la monarchia., venne divisa in 4 repubbliche erano proibiti i matrimoni tra gli abitanti delle diverse repubbliche e non era concesso avere terre. I quattro Stati dovevano versare un tributo a Roma simile sorte fu x L’ ILLIRIA, divisa in 3 stati tributari a Roma. - I Molossi schierati con Perseo, furono puniti con la totale devastazione del loro territorio e la riduzione in schiavitù degli abitanti. -Rodi, fu privata DELLA LICIA e CARIA , venne colpita nella sua prosperità economica perché le esportazioni erano bloccate dai consueti dazi. La quarta guerra macedonica e guerra acaica : Tesi erano i rapporti tra la Lega achea e Roma, Andrisco figlio di Perseo, riuscì a riunire i macedoni sotto la bandiera monarchica, ma nel 148 a. C venne ucciso. Il senato si occupò delle questioni riguardanti la Lega Achea e di Argo e Corinto. L’ assemblea della lega decise la guerra , che fu brevissima. Gli Achei vennero invasi da Metello e sconfitti, Corinto venne data alle fiamme e distrutta 146 a.C .la Macedonia divenne una provincia romana e tutte le leghe vennero sciolte . La terza guerra punica: Nello stesso anno Cartagine viene distrutta; -PRIMA: dopo la sconfitta subita nella seconda guerra punica, si era data da fare e si era ripresa dal punto di vista economico, aveva pagato una pesante indennità a Roma e le forniva cereali in grandi quantità. Un elemento che causava dispute era il confine tra Numida di Massinissa e Cartagine , il re numida, pretese sempre più territori da Cartagine, la quale si rivolse alla potenza egemone e rimaneva sempre delusa. Nel 151 venne inviato un esercito di banditi contro Massinissa, ma l’esercito cartaginese venne distrutto. La violazione della clausola ( Cartagine doveva dichiarare guerra solo con il consenso di Roma) fece aprire il pretesto per una terza guerra punica per questo Cartagine era in pericolo. Nel 149 a.C sbarcò un imponente esercito in Africa, i cartaginesi acconsentirono a cedere il bottino, ma i Romani chiesero di allontanarsi a 10 miglia dalla costa, ma questo fu per loro un lungo e difficile assedio in quanto la città fu saccheggiata e rasa al suolo e trasformato nella nuova provincia d’Africa. La Spagna: Eppure Roma aveva distrutto Corinto e Cartagine ma non avevano messo mano alla Spagna, nella seconda guerra punica i Romani si erano impadroniti di alcune zone :città di Cadice e Guadalquivir. Nel 197 a.C le due aree vennero organizzate in due : Spagna Citeriore a nord e Ulteriore a sud, governati da due nuovi pretori. Le due comunità spagnole dovevano versare il tributo e fornire truppe a Roma. Le sconfitte furono numerose, molte erano soggette alle tribù altre si ribellavano, si generò un malcontento che sfociò in ribellione e guerra sporca, ciò costrinse i romani a convocare un tribunale per giudicare i reati di concussione. Vennero nominati due figure di governatori : Porcio Catone e Sempronio Gracco, Catone venne inviato in Spagna Citeriore come console , lì sottomise la valle dell’ Ebro, Gracco divenne governatore della Spagna Citeriore ,con il suo atteggiamento conciliatorio placò le ostilità con Roma. Dopo la guerra contro Lusitani, la lotta si concentrò intorno alla città di Numanzia, sotto le sue mura venne sconfitto Caio Mancino e x evitare la distruzione del suo esercito ,fu costretto dagli abitanti della città a firmare un umiliante pace x Roma. Il trattato fu disconosciuto, dopo poco tempo Scipione Emiliano distrusse la città, ma non riuscì a rimuovere l’umiliazione. I figli di Gracco , prossimi tribuni di plebe porteranno una svolta decisiva a Roma. ( parte terza) La crisi della repubblica e le guerre civili Dai GRACCO alla Guerra sociale La storiografia ha definito l’età dei Gracchi come l’origine della degenerazione dello stato romano fondato sul rispetto della tradizione, segnerà l’inizio delle guerre civili segnato da violenza e stragi di cittadini. Le conquiste esterne avevano portato a un afflusso di ricchezze nelle mani di pochi, enorme massa di schiavi. Erano caduti nelle mani di Roma consistenti bottini di guerra. I Romani e gli Italici si erano introdotti nel grande commercio diventando negotiatores ( uomini d’affari). I Greci chiamavano Romaioi i romani, esercitavano varie professioni bancarie, queste fecero fare fortuna a molti senatori, avevano favorito l’ascesa degli equites ( i cavalieri) , erano esclusi dalle cariche pubbliche erano determinati a difendere i propri interessi ed entrare a far parte del tribunale permanente che perseguiva le estorsioni. Tutto ciò contribuì alla nascita dell’ ELLENISMO. Gli schiavi greci colti, amministravano case ,curavano mense, l’aspetto fisico dei loro padroni infatti erano massaggiatori ,barberi , medici. Lo sviluppo degli scambi commerciali aveva modificato tutto ciò che riguardava l‘agricoltura poichè si ricorreva all’uso della manodopera servile, si importavano grano e materie prime ( oro e argento), i proprietari terrieri rimasti impoveriti dalle varie guerre, si trovarono a vendere le loro terre. La concentrazione letteraria si dedicava all’autoconsumo, piuttosto che alla commercializzazione; il modello di proprietà tendeva a diventare una villa rustica, basata sullo sfruttamento degli schiavi, diretta da schiavi- manager che facevano lavorare gli schiavi artigiani e agricoltori. Molti affluivano a Roma per cercare lavoro o perché erano attirati dalle possibilità che la città poteva offrire, Roma crebbe di grandi dimensioni, iniziando la trasformazione della metropoli e di li a poco iniziarono a sorgere i primi problemi. Rivolte servili : il bestiame era ben difeso, vegliato da schiavi pastori armati ciò preannunciò l’inizio di rivolte . Teatro di queste rivolte fu la Sicilia, le masse servili insorsero nel 140- 132 e nel 104-100 a.C , la prima si tenne nelle proprietà di un ricco proprietario terriero, si estese in tutta l’isola , i mezzi per placare la rivolta erano insufficienti e Roma fu costretta a mandare sull’isola 3 consoli, l’ultimo di essi PUBLIO RUPILIO riuscì a fermare la rivolta. C’erano due fazioni GLI OPTIMATES e I POPULARES. – optimates si definiscono boni , cercavano di ottenere x la propria politica l’approvazione dei benpensanti, ispirata da buoni principi;- populares si consideravano i difensori dei diritti del popolo e richiedevano necessità di riforme in campo politico e sociale. Le guerre di conquista facevano accrescere l’ager publicus, terreno di proprietà dello Stato italiano, alcuni parti erano concesse ad uso privato , a titolo di OCCUPATIO, la proprietà era sempre dello Stato, chi voleva utilizzarlo doveva pagare un canone (vectigal). La crisi delle proprietà fondiaria portava nelle mani dei ricchi proprietari terrieri dell’ ager publicus, allora si decise di applicare una serie di norme che limitavano l’estensione dell’ager publicus che ciascuno poteva occupare. Questo progetto venne proposto da Caio Lelio, a cui si opponevano molti e quindi fu costretto a ritirare il progetto. Tiberio Gracco: era membro della nobilitas , figlio di Sempronio Gracco, il governatore della Spagna. Nel 133 a.C volle riprendere il tribuno della plebe, che con la riforma agraria voleva limitare le quantità di ager publicus posseduto. Si dice che l’idea gli sarebbe venuta dall’ Etruria, un tempo terra di coltivatori adesso era governata da latifondi e coltivata da schiavi. Il progetto della legge agraria, riprende le riforme delle leggi LICINIE SESTIE che propose in quello stesso anno ai comizi centuriati, imponeva il limite di 500 iugeri all’ ager publicus , più 250 iugeri per ogni taglio fino al massimo di 1000 iugeri x famiglia. Venne eletto un triumviro composto da 3 uomini tra cui Tiberio , il fratello Caio e Appio Claudio Pulcro ( princeps, presidente del senato) che avrebbe avuto il compito di dividere i lotti e recuperare i terreni in più. Lo scopo di questa legge sembra essere l’esigenza di conservare un ceto di piccoli proprietari per garantire reclutamento dell’esercito. La legge era legittima e rispettava le norme riguardanti la proprietà dello Stato, l’oligarchia si oppose. Così nel giorno in cui la legge doveva essere votata, un altro tribuno di plebe MARCO OTTAVIO, pose il veto e impedì l’approvazione, Tiberio propose all’assemblea di destituirlo perché interponendo il veto era venuto meno al mandato che il popolo gli aveva affidato e facendo così si escludeva dal la carica. La questione non si risolse e Tiberio decise di presentare l sua candidatura al tribunato l’anno seguente. Fu facile attaccarlo perché faceva pensare a un interesse personale e fu così che un gruppo di avversari guidato da Publio Cornelio Scipione Nasica , uccise lui e i suoi sostenitori. La sua morte non mise un freno alle attività del triumvirato, ci furono lamentele degli alleati latini e italici guidate da Scipione Emiliano che poi morì, sostituito da Flacco che propose la cittadinanza romana a coloro che si erano lamentati , questa proposta fu respinta e Flacco preferì non insistere, ciò porto la repressione degli alleati che rasero a suolo la città Fregellae l’anno dopo venne istituita una nuova colonia < Fabrateria Nova> Caio Gracco: nel 123 a.C fu eletto il fratello come tribuno della plebe, egli riprese e ampliò la legge del fratello . La legge fu perfezionata e modificata, Caio propose nuove colonie di cittadini romani sia in Italia e sulla Cartagine distrutta. - La legge frumentaria: assicurava ad ogni cittadino di Roma una quota mensile di grano ad un prezzo accessibile, vennero costruiti grandi granai pubblici ed erano il luogo x la distribuzione. –la legge giudiziaria, Caio propose una legge per limitare il potere del senato, unendo cavalieri da cui attingere x la formazione degli albi dei giudici, poi cavalieri a cui erano affidati i processi di concussione, così che i senatori-governatori sarebbero stati giudicati da rappresentanti dei cavalieri che gestivano l’appalto delle imposte e grandi operazioni commerciali nelle province, ai cavalieri vennero affidati appalti di tasse in Asia. Un provvedimento impediva di decidere prima delle elezioni popolari quali tra le province classificare consolari. Caio rispose con una legge più moderata rispetto a quella di Flacco. Proponendo ai Latini di cedere la cittadinanza romana e agli Italici quella latina, esso viene respinto e generò ostilità. Per contrastare queste idee l’oligarchia senatoria si servì di MARCO LIVIO DRUSO, che fece proposte di insinuata larghezza. Caio si accorse che la sua situazione politica era in declino e si candidò x il 121 ma non venne eletto. Caio e Flacco si opposero ai provvedimenti, ma il senato ricorse al SENATUM CONSULTUM ULTIMUM con cui si affidava ai consoli la sicurezza e tutela dello Stato e questo provvedimento fu forte tanto da abbattere Flacco e Caio si fece uccidere da un suo schiavo. Le leggi stilate dai Gracchi rispondevano ai problemi reali, infatti non vennero abolite ma ridotti gli effetti come quelli della legge agraria, vennero dichiarati inalienabili i lotti, posto fine al recupero delle terre, lasciate agli attuali detentori. Le PROVINCE : Nel 133 a.C ROMA aveva 6 province: Sicilia, Sardegna, Corsica, Spagna Citeriore, Ulteriore , Macedonia e Africa. Per Roma si trattava di occuparsi di regioni e larghe zone che erano lontane e non sotto il suo controllo. La situazione si evolve con nuove acquisizioni quando il magistrato insieme a una commissione di un decemvirato, decide di occuparsi di questioni territoriali, ager publicus, regolamenti ecc.. L’insieme di più deliberazioni di riferimento da vita alle LEX PROVINCIAE . Una delle leges più note è quella RUPILIA, x la Sicilia o l’espressione REDACTIO IN FORMAM (cioè , descrive gli ambiti geografici, gli statuti, gli obblighi delle singole comunità). Nel 133 a.C il re di Pergamo, lasciò il suo regno ai Romani, Aristonico (forse il figlio di Eumene III) tenne testa x tre anni alle rivendicazioni di Roma, si rivolse alle popolazioni dell’interno e diede vita all’instaurazione della Città del Sole, dove tutti erano liberi e uguali. Dopo varie sconfitte, Roma riesce a placare la ribellione, grazie a Manio Aquilio. La Gallia meridionale attirò l’attenzione di Roma rispondendo alle richieste di aiuto della Francia, lì fu inviato Flacco e Caio Sestino Calvino che fondò Aquae Sextiae, con le vittorie ottenute crearono una Ciò andava peggiorando a causa delle guerre sociali e Mitridate , anche con un impoverimento dello Stato romano e dei singoli, i massacri e le devastazioni aveva portato a molte perdite, per fronteggiare questi problemi SULPICIO RUFO adottò una serie di provvedimenti: inserire i nuovi cittadini nelle 35 tribù; un limite massimo di indebitamento di due mila denari x ogni senatore, fece poi trasferire il comando di guerra da Silla a Mario. Silla marciò su ROMA , con i soldati che erano legati al loro comandante, condivideva con loro il bottino e campagne. Impadronendosi di Roma, Silla dichiarò i suoi nemici pubblici : SULPICIO che fu ucciso e MARIO che riuscì a scappare in Africa. Prima di recarsi in Oriente , Silla fece approvare nuove norme: ogni proposta di legge doveva essere approvata dal senato, i comizi centuriati dovevano divenire un assemblea legislativa. PRIMA GUERRA MITRIDATICA :SILLA sbarcò in Epiro, arrivò ad Atene e la saccheggiò, si diresse verso la Grecia centrale sconfisse le truppe pontiche a Cheronea e a Orcomeno. Uno dei due consoli nel 87 a.C LUCIO CORNELIO CINNA , aveva ripreso l’idea di unire i neocittadini nelle 35 tribù, benne cacciato da Roma, si rifugiò in Campania e lo raggiunse Mario, EBBE INIZIO UNA NUOVA MARCIA SU ROMA. La città venne presa con la forza e Silla venne dichiarato nemico e ci furono stragi atroci ai suoi sostenitori. Mario fu eletto console insieme a Cinna nel 86 a.C che morì dopo poco tempo essere entrato in carica. Un nuovo esercito si scontrò in Oriente contro Mitridate , Cinna , nel 84 fu eletto console fu risolta la questione della cittadinanza con l’immissione dei neocittadini nelle 35 tribù. Alla notizia del ritorno di Silla, Cinna cerco di anticiparlo ma venne ucciso da una rivolta dei suoi stessi soldati. CONCLUSIONE DELLA GUERRA Nell’ 86 due armate romane di opposte fazioni si trovarono in Grecia, da una parte c’era Silla dall’altra Cinna. Esse non si scontrarono mai, agirono ricacciando Mitridate in Asia. La posizione del re pontico era sempre più precaria e Silla cercava di liberarsi delle ostilità, si giunse a trattative di pace a Dardano dove: MTRIDATE continuava a regnare nel suo regno ed era obbligato a versare una forte indennità di guerra e consegnare la propria flotta, il figlio Nicomede IV recuperò Britinia e Cappadocia. Intanto Silla dopo aver sistemato la situazione in fimbria , sbarcò in Italia a BRINDISI, carico di bottino nell’83. La pace non pose fine alle ostilità in Anatolia, LUCIO LICINIO MURENA interveniva su molti territori pontici e all’ennesima provocazione Mitridate reagì sconfiggendo Murena, dilagò in Cappadocia ma viene fermato da Silla questo prolungamento prende il nome di seconda guerra mitridatica. A BRINDISI, raggiunse Silla il figlio, CNEO POMPEO con 3 legioni assoldate privatamente nel Piceno che riuscì a riprendersi la Campania, Apulia e Piceno, l’anno seguente sconfisse CAIIO MARIO IL GRANDE , si impadronì di Roma, grazie a Marco Licinio Crasso, distrusse nella battaglia di PORTA COLLINA le resistenze avversarie. Il figlio si distinse e ottenne l’epiteto di MAGNUS. LISTE DI PROSCRIZIONE: Silla le introdusse per iscritto , erano degli elenchi avversari politici , venivano notificati in pubblico, chiunque poteva ucciderli, i loro beni erano confiscati e venduti all’asta e i figli erano esclusi da ogni carica. GLI OBIETTIVI principali erano: -i cavalieri e senatori più in vista che furono uccisi con una caccia all’uomo, di cui le fonti conservano un atterrito ricordo. Un certo numero di famiglie scomparvero e altre si arricchirono, questi si trovarono a scendere nelle gerarchie patrimoniali e a detenere il potere. Le proscrizioni continuarono fino al 81 a.C. Poiché entrambi i consoli erano morti nel 82 a.C nel conflitto, il senato nominò un princeps senatus VALERIO FLACCO e nominava Silla dittatore. Il vecchio ordinamento non riusciva a restare a passo con i cambiamenti come: l’aumento delle province, allargamento del corpo civico a un estensione di tutta l’Italia. RIFORME SILLANE :Nell 88 lui già aveva fatto approvare alcune norme, (che ogni norma doveva avere il consenso del senato, i comizi centuriati dovevano divenire la sola assemblea legislativa), il senato fu portato da Silla a 600 membri, alzò a 8 il numero dei pretori, così da poter far fronte alle necessità nei tribunali, i tribunali erano riservati al senato. Le loro competenze suddivise in modo che ciascuno si occupasse del proprio reato: estorsione e concussione, tradimento, frode ecc. . -Silla rinnovò la legislazione suntuaria , limitava le spese per i banchetti e funerali.- Poi, vennero introdotti dei regolamenti , la successione alle magistrature e l’età consentita per accedere: questura(30) edilità(36) pretura (39) consolato (42);-accedevano alle promagistrature i consoli e i pretori,- furono ridimensionati i poteri dei tribuni della plebe,-venne esteso il pomoerium , il limite sacro del territorio cittadino, esteso tra ARNO E RUBICONE. Compiuta l’organizzazione dello Stato Silla abdicò e si ritirò a vita privata in Campania nel 79 e l’anno dopo morì. --Nel 78 a.C un altro tra i consoli era Marco Emilio Lepido, tentò di modificare l’ordinamento sillano, proponendo il richiamo dei proscritti in esilio. L’opposizione incontrata dai suoi progetti scatenò una rivolta in Etruria, Si fermò lì, fece causa comune contro i ribelli, marciò poi su Roma. Il senato gli mise davanti la legge del senatus consultum ultimum ordinando di difendere con qualsiasi mezzo lo Stato. A Pompeo venne conferito l’imperium, la rivolta venne stroncata e Lepido fuggì in Sardegna dove morì, il suo luogotenente Perperna si stabilì in Spagna con parte del suo esercito. --Quinto Sertorio, si era distinto nelle file mariane nella guerra sociale, nell’ 82 aveva raggiunto il posto di Silla governando la Spagna Citeriore, là creò una sorta di Stato mariano, tutti i tentativi x abbatterlo erano inutili, grazie alla perfetta conoscenza del suo paese. Alle truppe di Sertorio si erano aggiunte quelle di Lepido, ciò gli consentì di istituire a Osca un senato di trecento membri, imitando quello romano, era una scuola dove i capi delle tribù spagnole potevano inviare i loro figli per educarli a modo romano. --Il senato decise di ricorrere all’imperium di Pompeo che non aveva ancora congedato l’esercito che avevano combattuto contro Lepido, arrivato il Spagna si trovò in gravi difficoltà iniziò a subire sconfitte da Sertorio ei intanto scrisse una lettera al senato minacciandolo e chiedendo di mandargli rinforzi. La situazione andò migliorando, mentre nel campo avversario la popolarità di Sertorio andava calando tanto che Perperna lo uccise a tradimento nel 72 a.C . Perperna venne sconfitto e giustiziato da Pompeo(71 a.C). RIVOLTA SERVILE DI SPARTACO: Nel 73 a.C scoppiò la terza rivolta di schiavi , essa era scoccata a Capua in una scuola di gladiatori e schiavi arrivati da ogni parte dell’Italia meridionale, SPARTACO E CRISSO ebbero degli ordini dai loro eserciti, la rivolta si estese a tutto il sud, dell’Italia, dove riuscirono a tenere a scacco pretori e due consoli, inviati contro di loro. Spartaco aveva un piani spingerli al di là delle Alpi, abbandonarsi alla razzia e al saccheggio, vagarono lì in Italia, spingendoli fino alla Cisalpina. Il senato decise di affidarli a un esercito e al comando di Licinio Crasso , riuscì a isolare Spartaco e i suoi alleati, passarono per la Sicilia ma furono costretti a spezzare il blocco di Crasso li sconfisse e lo stesso Spartaco cadde in battaglia. Migliaia di prigionieri vennero crocifissi da Crasso lungo la via Appia tra Roma e Capua. --Pompeo e Crasso nel 70 a.C si candidarono al consolato ed entrambi furono eletti. Nel 73 a.C i consoli avevano fatto approvare una legge frumentaria che ripristinava le distribuzioni a prezzo politico del grano , i due consoli recuperarono la pienezza del loro titolo di tribuni di plebe, e poterono proporre leggi e opporre il veto alle iniziative degli altri magistrati. Furono eletti i censori che formarono il senato di 64 membri, condussero il censimento di 900 mila cittadini. Infine, il pretore Lucio Aurelio Cotta, fece modificare le composizioni delle giurie dei tribunali permanenti, dividendole in porzioni uguali tra senatori e cavalieri. - IN ORIENTE POMPEO erano ritornate due minacce i PIRATI e MITRIDATE , la pirateria fece molti danni ai romani che aveva flotte disseminate un po’ ovunque, attaccavano le navi commerciali le rubavano i carichi e si scappavano. Il trasporto delle merci era diventato sempre più difficile, rischioso e costoso, si tentò di attaccare le roccaforti dei pirati conquistandosi l’appoggio dell’ISAURIA, nel 74 a.C fu inviato un comando speciale di Marco Antonio, che preferì concentrarsi sull’isola di Creta e portò una pesante sconfitta. Nel 74 fu deciso di far diventare la Cirenaica una provincia. -----L’operazione di Creta fu affidata a Quinto Metello, che condusse con energia la riconquista dell’isola di Creta, era inevitabile così la guerra contro Mitridate, dopo la pace egli maturava una rivincita, e l’occasione si presentò nel 74 a.C con la morte di Nicomede IV risultò che aveva lasciato il regno in eredità ai Romani, ciò dava ai Romani il controllo sul mar Nero. Contro di lui furono mandai MARCO AURELIO COTTA e LUCIO LICINIO LUCULLO, quest’ultimo occupò Il PONTO, invase l’Armenia e la conquistò , fondando la capitale TIGRANOCERTA, si spinse più a nord ma la sua marcia fu fermata da un malcontento , i suoi soldati stanchi si rifiutarono di proseguire, i finanzieri romani fecero in modo che venne destituito. -- nel 67 a. C un altro tribuno AULO GABINIO propose di assumere misure più drastiche contro i pirati, le loro incursioni colpivano le forniture di grano, e che fosse attribuito x 3 anni a Pompeo un imperium infinitum su tutto il Mediterraneo dalle coste, venne accettato. POMPEO cacciò i pirati dal Mediterraneo, e furono stanziati in varie località orientali. -- nel 66 a.C un altro tribuno Caio Manila, propose che a Pompeo venisse affidato anche il comando della guerra contro Mitridate, POMPEO convinse il re dei Parti, a tenere le minacce di TIGRANE lontane , e di tenerlo impegnato, POMPEO sconfisse e scacciò dal Ponto Mitridate che fuggì a nord, lì si fece trafiggere x non cadere in mano ai Romani. ----POMPEO, intanto compì una spedizione nel Caucaso, a Tigrane venne confermato il trono dell’Armenia, lui lo privò della Siria che divenne una provincia romana. Passò alla Palestina, s’ impadronì di Gerusalemme e del tempio, costituì uno stato autonomo e tributario, dopo le varie conquiste in Asia Minore , POMPEO rientrò a Roma e gli venne decretato il suo trionfo. IL CONSOLATO DI CICERONE e LA CONGIURA DI CATILINA : Dopo l’assenza di Pompeo a Roma ne approfittò LUCIO SERGIO CATILINA che si era arricchito durante l’età sillana, ma continuava a spendere denaro per arricchire la sua immagine che la sua carriera richiedeva. La campagna per il consolato del 65 a.C gli costò una fortuna, ma venne respinta, assolto dall’ accusa di concussione egli si ricandidò nel 63 a.C, sostenuto da Crasso e Caio Giulio Cesare , in quell’anno riuscì ad essere eletto console Marco Tullio Cicerone, ma Catilina non mollò e in preparò il suo programma elettorale, basato sulla cancellazione dei debiti e rivolto non solo alle classi sociali più basse ma anche agli aristocratic rovinati dalle campagne elettorali , ma abbandonato dai suoi sostenitori che erano fuggiti , Catilina venne battuto. Allora mise mano a una cospirazione che terrorizzava la città ,si impadroniva del potere e sopprimeva i consoli, intanto preparò un esercito. Il piano fu scoperto da Cicerone che potè indurre il senato a emettere il senatus consultum ultimum , un attacco fortissimo (la prima catalinaria) costrinse Catilina ad allontanarsi da Roma, Cicerone acquisì le prove scritte della congiura e potè far arrestare cinque che avevano partecipato alla congiura, Cicerone propose la pena di morte, ma Cesare fu il solo a insistere x il carcere a vita. Catilina decadde, Cicerone aveva salvato la sua patria da un pericolo mortale. I tre nuclei EGITTO, CIPRO e CIRENAICA si erano trovati uniti sotto lo stesso re e altre volte retti da monarchi diversi. Tutto sempre sotto il consenso di Roma infatti molti testamenti parlano di un legame del regno al popolo romano per tutelarsi dagli avversari. Anche Tolomeo X Alessandro I, in lotta con il fratello maggiore legò l’Egitto al popolo romano, questo atto è sto attribuito in passato al figlio, che era fuggito e si era rifugiato da Silla, ritornato in Egitto salì al trono, sposò la cugina che poi fece uccidere, venne poi ucciso dagli alessandrini Gli unici Tolomei rimasti erano i due figli, Tolomeo XII e Tolomeo, Roma non li riconosceva e si rifiutava di farlo, ci vollero venti anni x riuscirci sotto l’appoggio di Cesare. Il problema ebbe l’interesse di Roma solo quando la Siria divenne una provincia romana (ridotta così da Pompeo). Una legge agraria di RULLO sembrò includere l’Egitto, ma Cicerone la fece bloccare, nel 58 Roma riconobbe l’annessione a Cipro. Tolomeo XII scappò a Roma, ma Aulo Gabino lo riportò in Alessandria. Primo Triumverato: Nel 62 a.C Pompeo sbarcò a Brindisi, smontò l’esercito convinto i ottenere dal senato gli assetti territoriali, ma in senato i suoi avversari lo umiliarono e lo accusarono allora Pompeo deluso, si riforma del calendario civile, per limitare la disoccupazione vennero obbligati in Italia di impiegare i proprietari di 1/3 di uomini liberi. Erano i primi mesi del 44 a.C e Cesare preparò una grande campagna militare contro i Parti, per ristabilire l’egemonia romana in Asia ,a Roma venne messo in giro un oracolo che diceva che i Parti dovevano esser sconfitti da un re fu allora ordita una congiura prima che Cesare si preparasse x la spedizione . Cesare viene ucciso da dai pugnali, dei cospiratori di Pompeo era il 44 a.C <le idi di marzo>. AGONIA DELLA REPUBBLICA : - EREDITA’ DI CESARE : Abbattuto Cesare, quelli che avevano lo ucciso volevano uccidere anche i suoi collaboratori Lepido e Marco Antonio che era uno dei luogotenenti più fidati, questi si organizzarono, intanto i congiurati arrivati a Roma vennero accolti in modo freddo e si ritirarono sul Campidoglio per decidere un programma. ANTONIO: riuscì ad imporre una politica di compromesso che insieme al senato ottenne: da una parte l’amnistia dei congiurati dall’altra la convalida degli atti del defunto dittatore e il consenso ai funerali di Stato. Publio Dolabella sarebbe stato console insieme a Antonio, a Antonio sarebbe toccata la Macedonia e a Dolabella la Siria. Antonio si fece consegnare dalla moglie le esequie e celebrò una cerimonia popolare, Antonio si fece interprete autentico delle politiche di Cesare approfittando delle carte private di Cesare che potevano assicurargli una certa popolarità. Leggendo il testamento, si scoprì che il dittatore aveva nominato un erede, suo nipote di 19 anni, CAIO OTTAVIO e il resto tra i parenti. Questo si diresse in Italia , giunse a Roma e vi reclamò l’eredità, entratone in possesso , onorò gli ingenti lasciti in denaro previsti dal testamento. In lui cominciò a emergere il senso di superare il potere di Antonio. che intanto si era fatto assegnare le due province dai comizi GALLIA CISALPINA e COMATA x 5 anni, Antonio si mosse verso la Cisalpina ma Bruto non volle concedergliela, e si richiuse a MODENA. E si scatenò la guerra di Modena, Poiché entrambi i consoli erano scomparsi, Ottavio chiese al senato ricompense per sé e per i suoi soldati, gli viene rifiutato e marcia su Roma. Nel 43 a.C venne eletto console insieme al cugino Quinto Pedio, i due fecero revocare tutte le misure di amnistia e istituirono un tribunale speciale per perseguire gli assassini di Cesare. Ottavio fece ratificare la sua adozione dai comizi centuriati. IN GALLIA Antonio si era congiunto con Lepido, Decimo Bruto fu ucciso mentre cercava di passare le Alpi x ritrovate i cesaricidi. Venne annullato il provvedimento che dichiarava Antonio nemico, OTTAVIANO, ANTONIO E LEPIDO, si incontrarono nei pressi di Bologna , stipularono un accordo. Venne istituito un secondo TRIUMVIRATO PER LA RIORGANIZZAZIONE DELLO STATO. Per la durata di 5 anni fino al 38 a. C che aveva il diritto di convocare il senato e il popolo. Tutti governavano una regione ad Ottaviano toccò CORSICA, AFRICA, LA SICILIA, E LA SARDEGNA quest’ ultime erano minacciate da Sesto Pompeo figlio di POMPEO, che negli anni successivi alla guerra di Modena ebbe il comando delle forze navali. Vennero resuscitate le liste di proscrizione, con i nomi degli assassini i Cesare , i nemici dei triumviri e i loro seguaci. Furono uccisi migliaia di uomini e confiscati i beni una di esse fu Cicerone. I triumviri si prepararono verso l’ Oriente, dove c’erano BRUTO e CASSIO avevano il potere e avevano un grande esercito. Si provvide alla divinizzazione di Cesare , ne beneficiò Ottaviano che divenne figlio di Dio. Lo scontro decisivo ci fu nella battaglia dei Filippi, in Macedonia con due battaglie, Ottaviano si trovò in difficoltà. Cassio venne battuto da Antonio e Bruto sconfitto e poi si suicidò. Il loro posto fu preso da una nuova aristocrazia, si realizzò un mutamento che modificò l’elite di governo. Antonio si trovò al comando di tutto l’ORIENTE, a Lepido fu assegnata L’AFRICA. Ottaviano ebbe il controllo delle Spagne e Sesto Pompeo dominava la Sicilia. L’incarico di assegnare le terre ai veterani era un compito difficile, perché significava espropriare terreni nei territori delle diciotto citta italiane, vennero colpiti i piccoli proprietari terrieri. Sfociò tutto in una protesta LUCIO CONSOLE, fratello di Antonio ebbe il comando. OTTAVIANO, fu costretto ad affrontare gli insorti la città di Perugia fu saccheggiata Antonio scappò in Grecia e Ottaviano si appropriò delle Gallie. Preoccupato, Antonio si mosse dall’ Oriente e si incontrò con Ottaviano a Brindisi, venne sottoscritta un intesa, a ANTONIO L’ORIENTE e A OTTAVIANO L’OCCIDENTE, inoltre Antonio si sposò con la sorella di Ottaviano. A ciò si aggiungono le rivendicazioni di Sesto Pompeo, che bloccò le forniture di grano, che venivano da Roma, Antonio tornò in Grecia fece un accordo con Ottaviano, <<l’accordo di Miseno>>, Sesto Pompeo riprese le azioni di scorrerie in ITALIA, negli anni successivi perse la Sicilia e la Corsica , la <Sicilia> fu una lotta x il possesso, Ottaviano iniziò con una sconfitta e chiese l’appoggio a Antonio. Il triumvirato fu rinnovato x 5 anni, avrebbe quindi ricevuto 120 navi x sconfiggere SESTO, Sesto venne sconfitto, scappò in Oriente e venne ucciso l’anno seguente. LEPIDO, pretese di rivendicare il possesso dell’ isola, ma le sue truppe lo abbandonarono e Ottaviano prese l’Africa dichiarandolo decaduto. Ottaviano venne riconosciuto di onori, in seguito a due anni di campagne illiriche. Antonio si concentrò su tutte le problematiche in Oriente , in particolare quelle finanziarie si preoccupò di ristabilire il rapporto tra il re e i principi orientali. Il regno più potente era quello dell’ Egitto, che costituiva un’ immensa riserva di risorse economiche. Sotto il regno di Cleopatra VII che ospitò Antonio in Egitto. I Parti invasero la Siria, arrivarono in Asia Minore, in Giudea. Antonio non poté reagire a questi scontri in seguito della guerra di Perugia. Ottavia partì con lui a Atene, Publio Ventidio Basso divenne il governatore della Siria e respinse i Parti alle sponde del Eufrate. Antonio poi si recò a Taranto x rinnovare il triumviro, lasciò Ottavia in Italia. Cercò di dare un buon assetto ai suoi territori, rincontrò Cleopatra e riconobbe i figli che aveva avuto con lei. Erano state distrutte le macchine per avanzare dei Parti e Antonio si ritirò. Nel 35 a.C si era consumata la rottura tra Antonio e Ottaviano gli restituì le 120 navi, gli inviò la sorella, si ribaltò la situazione dove OTTAVIANI ERA L’OFFESO. Antonio celebrò la conquista dell’Armenia. Il triumviro stava scadendo ei due consoli e trecento senatori abbandonarono l’Italia e si rifugiarono da Antonio in Oriente, Antonio stilava un testamento che vedeva la sua sepoltura accanto a quella di Cleopatra. Ottaviano chiese che il triumviro venisse privato dei suoi poteri, si presentò come difensore di Roma e intraprese una guerra DELL‘ OCCIDENTE CONTRO L’ORIENTE. La battaglia decisiva fu quella di Anzio e Antonio e Cleopatra si rifugiarono in Egitto. Ma quando Ottaviano si presentò in Egitto la invase e prese Alessandria e sia Antonio che Cleopatra si suicidarono, l’Egitto fu dichiarata provincia romana, il figlio naturale di Cesare venne ucciso. (parte quarta) L’impero da Augusto alla crisi del III secolo Augusto si trovò a essere padrone dello Stato romano, l’ipotesi di un regime monarchico era stata messa in atto da Cesare, ma il suo assassino in senato fu il fallimento di questo disegno. L’errore ricorrente è quello di ritenere che il disegno sia stato prima di Ottaviano e sia un frutto di un progetto politico. Quello che noi chiamiamo impero è un processo che si concepisce con tante tappe. Nel 31 a.C iniziò il principato, un regime istituzionale con la figura importante del princeps, arrivò il compimento del processo di personalizzazione con l’emergere di figure politiche e affermato il suo potere personale. Il problema di una nuova sistemazione tra Roma e Mediterraneo segnò questo periodo. PARLARE DI STORIA ROMANA SIGNIFICA PARTIRE DA AUGUSTOPARLANDO DELLA STORIA DELL’IMPERO. Il ritorno in Italia di Augusto, fu segnato da tre trionfi : campagne dalmatiche, vittoria ad Anzio e in Egitto. ----31-23 a.C -> Ottaviano-Augusto venne eletto console, ricopre la carica più alta quella ‘’d’imperium’’. Ottaviano entrò nel suo settimo consolato e ebbe come fedele collega Agrippa, Ottaviano rifiutò tutti i poteri accettando l’imperium di proconsole x dieci anni sulle province non pacificate, Qualche anno dopo il senato lo proclamò AUGUSTO , un epiteto che lo proiettava verso una scena sacrale e religiosa. Si aggiunse la concessione della colora civica fatta di foglie di quercia e l’onore di uno scudo d’oro, su quale erano elencate le virtù di Augusto: virtù, clemenza, giustizia e pietà verso gli dei e della patria. Per comprenderle meglio è necessario ricordare il documento scritto da lui stesso LE RES GESTAE (LE IMPRESE) un vero testamento politico che redasse verso la fine della sua vita e fece affliggere in varie città , che faceva di lui il principe (primo uomo dello Stato). Il principe si imponeva un punto di riferimento che poteva definirsi imperiale , il benessere materiale dipendeva dalla prosperità delle province. Dal 26 al 23 a.C fu rieletto console, il suo regime non si era ancora stabilizzato e dovette combattere con i Cantabri e i Asturi, si mostrava alla pacificazione dei territori provinciali assegnati dal senato, rafforzando il rapporto con l’esercito, qui alternerà periodi di permanenza a Roma e non si rifiutava del suo compito di pacificazione delle province. Nel 23 ci fu una crisi, in Spagna Augusto si ammalò e si sentì morire. Uno degli aspetti fondamentali era quella della successione al principe, la situazione peggiorava perché poneva una sola persona al trono. La scomparsa di Augusto avrebbe portato a delle guerre civili, egli inoltre stava pensando a chi far succedere ma il tempo era insufficiente Non aveva figli maschi, la sua figlia maggiore Giulia, era diventata il fulcro delle sue strategie politiche, Marcello morì e GIULIA fu data in sposa a Agrippa, che divenne un possibile suo successore. Augusto depose il consolato che aveva detenuto dal 31 a.C questo potere non consentiva a Augusto di agire nella vita politica a Roma. Diveniva il protettore della plebe, pose il veto ai tribuni , continuava a detenere dei poteri della tradizione repubblicana. Rinunciando alla carica di console c’era possibilità tra i membri della nuova aristocrazia di essere eletto. C’era la nominatio accettazione della candidatura del magistrato che sovraintendeva l’elezione , la commendatio, la raccomandazione dell’imperatore stesso. Augusto rifiutò la dittatura offertagli dal popolo e l’incarico della cura annonae , cioè l’incarico di provvedere all’approvvigionamento di Roma, Agrippa ricevette un imperium proconsulem di 5 anni, Augusto arrivò su confine orientale dove sistemò la questione partica e armena, attraverso una trattativa riuscì a recuperare le insegne delle legioni di Crasso e Marco Antonio, Agrippa sposò la figlia di Augusto ,Giulia. Ad entrambi scadevano i mandati di 10 legioni sulle province non pacificate, e si videro a rinnovarli, Egli adottò LUCIO CESARE e CAIO come possibili successori. Quando morì Lepido, Augusto gli fu conferita la carica di pontefice massimo ‘’guida della vita religiosa di Roma’’ e il titolo di padre della patri riconosciutagli dal popolo nel 2 sec a.C. L’amministrazione delle province era di competenza del princeps e della tradizione repubblicana , il senato era un principale organo della politica romana , c’erano numerosi sostenitori di Cesare e Augusto agì in questa situazione adottando una serie di provvedimenti che miravano a ripristinare la dignità e il prestigio dell’assemblea senatoria favorendo l’ingresso dell’élite provinciali, fece conferire quindi una potestà censoria e procedette alla revisione delle liste di senatori. Anche i figli dei senatori, erano semplici cavalieri e si distinguevano dagli equites per aver intrapreso e gli assicurava l’ingresso in senato, nell’ultima fase della Repubblica questi avevano usurpato il diritto portando il laticlavio senza essere eletti realmente qu Augusto proibì questo e alzò il censo minimo a sesterzi , poi concedeva l’ingresso in senato solo alle famiglie di rango senatorio, designando una distinzione precisa tra eques e senatus ,creò un ordo senatorius. I senatori detenevano le più importanti magistrature a Roma e esercitavano il comando civile e militare. L’azione di Augusto la vediamo sul piano monumentale e quello razionalizzazione dei servizi , ecco perché gli vennero conferiti segni di onorificenza ad es: pontefice massimo, accanto alla sua casa fece costruire un tempio di Apollo , continuò i lavori del Foro romano, dove fece costruire un tempio per Cesare, accanto c’era un’ arco partico su cui c’erano le insegne di Antonio e Crasso. Costruì un nuovo Foro Augusti Trasformò l’aspetto del Campo Marzio, edificò il Pantheon e il suo mausoleo , celebra l’opera del princeps. Aspirò alla successione, imprigionò i figli accusandoli di tramare contro Tiberio, Antonia sua madre riuscì a smascherare insieme a Tiberio, Seiano venne processato e giustiziato. Scoppiò una grande crisi finanziaria, che aumentò i contrasti con il senato. Iniziò un periodo di TERRORE, con molti suicidi processi ,condanne per lesa maestà a carica di numerosi senatori. Agrippina si suicidò, i suoi due figli uccisi Caligola successe a Tiberio, l’unico sopravvissuto dei figli di Germanico. Tiberio in seguito nominò i suoi eredi ma quelli furono uccisi. CALIGOLA(37-41 d.C.): L’impero di Gaio fu molto breve, fu accolto con grande entusiasmo dall’esercito e dalla plebe, al giovane si appoggiò il consenso dei pretoriani, della popolazione di Roma, al contrario c’era il senato, dalle fonti di Svetonio lo si reputava un folle tiranno ,poco interessato al governo e preoccupato solo di aumentare il suo potere personale, dalle fonti sembra che avesse una malattia mentale e l’adesione al dispotismo orientale e l’ondata di esecuzione, come quella di Macrone. In questo periodo si colloca l’uccisione del re Tolomeo, ultimo discendente di Antonio. Caligola si preoccupò dell’Oriente, in un sistema degli Stati Cuscinetto, esemplare fu il caso Commagene che venne restituita al sovrano cliente, Fu proprio con gli ebrei che nacque uno scontro con Caligola l’imperatore volle porre una statua nel tempio di Gerusalemme suscitando proteste, la richiesta di Caligola aprì un conflitto tra Greci e Ebrei, nel 41 a. C Caligola cadde vittima di una congiura organizzata da pretoriani, la sua morte che si che non ci fosse alcuna guerra. Il breve principato portò a dei rischi di involuzione assolutistica e autocratica.. CLAUDIO(41-54 d.C.) : Claudio , zio di Caligola, anch’egli venne giudicato male nelle fonti, come uno sciocco e inetto, nonostante avesse buoni rapporti con il senato, Claudio attuò una riforma, l’amministrazione centrale venne divisa in quattro grandi uffici, uno segretario e gli altri tre per le finanze , per le suppliche e per l’ istituzione di processi davanti all’imperatore. Claudio venne ricordato come il << regno dei liberti>>. La sua linea politica di razionalizzazione dei servizi lo portò a trovare delle nuove soluzioni relative ai problemi dell’approvvigionamento granario e idrico. Costruì il porto di Ostia, per consentire l’attracco delle navi granarie, questo sistema venne rimodernato, l’amministrazione dl servizio dal senato passò al prefetto dell’ annona. Costruì un acquedotto e bonificò la piana del Fucino (ABRUZZO). La prova della concessione di Claudio della Gallia Comata ai notabili è a Lione su una tavoletta di bronzo, inoltre adottò altri provvedimenti come l’intesa opera di fondazione di colonie, concessione della cittadinanza romana ad alcune popolazioni alpine. Claudio dovette risolvere le questioni lasciate in sospeso da Caligola, affrontò la guerra in Mauretania, pose fine a due province e anche alla questione orientale. I privilegi delle città orientali furono ristabiliti tutelò anche quelle greche in modo da non creare conflitti. L’impresa più rilevante di Claudio fu conquistare la Britannia , che diventò provincia il regno di Claudio era pieno di intrighi di corte. Claudio aveva sposato Messalina che venne accusata di tramare contro di lui e venne uccisa , sposò Agrippina che non esitò ad avvelenarlo e lo uccise. La società imperiale: Augusto fu il primo imperatore a differenziare le condizioni e prerogative dei ceti dirigenti a Roma, senatori e equites . Introdusse degli elementi di distinzioni per i ceti dirigenti dei municipi, poi regolò i privilegi, lo statuto e articolazione di altri gruppi: quello della schiavitù. La schiavitù era un fenomeno caratteristico della società e dell’ economia. -Molti schiavi erano impiegati nelle terre dai proprietari di vaste tenute, erano impiegati nei lavori domestici e artigianali, una categoria importante era quella rappresentata dagli schiavi imperiali, familia Caesaris che si occupavano di gestire le finanze e di amministrare il patrimonio imperiale, gli schiavi a capo dei dipartimenti potevano avere una ricchezza superiore della nobiltà senatoria. Lo schiavo che riusciva ad ottenere la libertà con il patrimonio personale che il padrone gli lasciava acquisire, rimaneva legato da un rapporto di clientela con il suo ex padrone. - I liberti erano il ceto più attivo economicamente in vari settori dell’economia. (commercio, artigianato, ecc.. ) il loro massimo livello lo acquisirono presso la casa imperiale dove arrivarono possibilità di avanzamento nella gestione pubblica e privata del governo. -I provinciali liberi, un gruppo molto rilevante nella società romana, che comprendeva abitanti delle poleis greche, come pervenuto da una lettera inviato da Claudio per ristabilire l’ordine tra GRECI e ROMANI, l’ imperatore poteva intervenire nelle questioni relative allo status e ai privilegi dei gruppi cittadini e vegliare sulla tutela del corpo civico della polis, il princeps promuoveva i diversi ceti e i cittadini romani godevano di particolari garanzie personali e le tasse gravavano sui provinciali. L’intervento dell’imperatore era fondamentale, per l’avvio all’integrazione nel senato e l’accesso nella carriera equestre. I cittadini romani potevano raggiungere posizioni importanti nel ceto equestre grazie al patronato, raccomandazioni da superiori. L’ esercito, fu uno dei fattori più importante per la promozione sociale. I veterani delle legioni una volta tornati nella loro città d’origine acquisiva prestigio la famiglia e entrava nell’ èlite municipale. Nerone ( 54-68 d.C.) : Le premesse del suo principato furono diverse da quelle di Augusto che aveva dimostrato debolezza nel consolidamento del suo principato, il mutamento nella concezione del potere si nota nel De Clementia, composta da Seneca, nel 55 a.C. Si tratta di un manifesto teorico, ovvero un programma di governo x Nerone, l’ideale di Augusto era superato. Secondo Seneca , lo Stato da Augusto in poi è nelle mani di una sola persona, il potere e la ricchezza sono assoluti e dono degli déi, implicano per il principe la responsabilità di porre virtus e clementia . Nerone assecondò l’influenza che Seneca esercitava su di lui, fino a distaccarsi completamente e inclinare la sua idea assoluta del potere imperiale. La sua vena artistica lo portò ad essere attratto dalla Grecia, Oriente e dall’Egitto ciò gli fornì spunti per trasformare la sua idea del potere imperiale in assolutistica e monarchica . Nerone fu considerato l’imperatore che era vicino alla plebe, l’immagine di Nerone ben presto si macchiò di numerosi delitti da lui commessi. Nel 59 uccise Britannico, il fratellastro, la madre Agrippina, temeva che questi delitti avessero creato opposizioni. Nel 62 divorziò con Ottavia e sposò Pompea, in quell’anno iniziarono una serie di processi di lesa maestà da parte di alcuni senatori , il suo DISPOTISMO culminò con l’incendio di Roma nel 64 d.C. dove furono incolpati cristiani e molti senatori , non sappiamo se ciò corrisponde a realtà, i costi per la ricostruzione furono alti creando tensioni tra il senato e la plebe. Nerone cercò di rimediare alla crisi ponendo una riforma monetale che consentiva la riduzione di peso e di fino della moneta d’argento. Tale necessità di moneta spiega la costruzione edilizia come da programma di Nerone della DOMUS AUREA un grande palazzo .che fece costruire nel pieno centro di Roma dopo l’incendio. Nelle province, vi fu una grave ribellione delle popolazioni locali che ebbe tra le cause il duro comportamento dei procuratori imperiali impiegati nelle esazioni fiscali. Per accrescere le casse dello Stato , Nerone avrebbe utilizzato lo strumento dei processi, esso fu minacciato da una congiura dei Pisoni il cui ispiratore fu Pisone ,furono coinvolti molti come Seneca Nerone perseguì l’eliminazione di coloro che tentarono di tramare contro il princeps. In politica estera, Nerone ottenne numerosi successi grazie al suo valoroso generale che ebbe la meglio sui Parti e sull’Armenia. Il re Tiridate venne incoronato da Nerone e ciò portò a risanare l’impero. Nerone partì x la Grecia, dove intendeva compiere una tournée agonistica infatti riscosse numerosi premi e proclamò la libertà delle città greche, In Giudea scoppiò una ribellione, e Nerone aveva mandato Munciano e Vespasiano contro le truppe giudeane , la ribellione venne placata da Servio Sulpicio Galba a cui venne riconosciuto il titolo di nuovo princeps. Ciò segnò la fine della Dinastia Claudia e diede inizio a successive guerre civili. L’anno dei 4 imperatori: IL 68/69 d.C. Si crearono presupposti per una guerra civile che vide scontrarsi senatori, governatori di provincia, ecc. Tacito definì quest’anno come un caposaldo del potere cioè che poteva essere nominato un imperatore anche fuori da Roma, l’esito finale mostrò come il Principato lo poteva rivestire anche un uomo modesto. Il dramma di corte della dinastia claudia passò in secondo piano , con l’affermarsi del ruolo delle province e dell’esercito. La crisi del 69 con quattro imperatori GALBA, OTONE, VITELLO e VESPASIANO, mostra come l’asse si fosse spostato da Roma. L’adozione al regno di Galba di Pisone, non si rivelò efficiente, si pose l’alternativa di una successione. I Quattro imperatori erano: SERVIO SULPICIO GALBA -> era un anziano senatore, le sue truppe lo nominarono Cesare, ma egli rifiutò il titolo ritenendo che le truppe non avessero il diritto di dargli quel titolo, allora cercò di acquisire il consenso degli oppositori di Nerone e dei pretoriani. Grazie a Nerone e al prefetto di Nimfidio diventò imperatore, sventò il tentativo di Nimfidio di usurpare il principato Galba non seppe guadagnarsi gli appoggi e la popolarità per mantenere il potere allora decise di nominare suoi successori PISONE che era criticato e OTONE. OTONE-> amico di Nerone, era preferito tra i pretoriani e il ceto equestre, venne riconosciuto dal senato, fu poi proclamato imperatore nel 69 , nomino il suo successore Vitello il comandante del suo esercito. VITELLIO -> senatore di rango consolare, rivestì incarichi importanti sotto i Claudi, venne riconosciuto imperatore poiché era comandante dell’esercito di Otone che si suicidò, si trovò in difficoltà a frenare il suo e l’esercito di Otone che devastava e distruggeva le città. Fu per questo che venne proclamato imperatore Vespasiano. La dinastia Flavia comprende il periodo 69 -96 d.C. dove a Vespasiano succedono i suoi due figli TITO e DOMIZIANO. Il fatto di garantire una stabilità al suo Impero fu un fattore di successo. Durò fino al 96 quando la sua politica non suscitò opposizione. Vespasiano (69-79 d.C.) - > Con il suo principato, si nota un progressivo dell’istituzione, non è estraneo il fatto che a Vespasiano si associasse il nome di Tito il titolo di Cesare, successivamente fu un decreto del senato a decidere l’autorità del princeps, una parte i questa la sappiamo a seguito della tavoletta di bronzo conservata nei musei Capitolini. Dal decreto si elencano tutti i poteri del princeps, ‘’avrà il diritto di convocare il senato, avanzare o respingere proposte, di far votare un senato consulto con o senza discussione. ‘’ inoltre sarà autorizzato a ‘’ trattare e fare qualunque cosa divina, pubblica e privata’’. Vespasiano dovette fronteggiare il deficit di bilancio , i provvedimenti presi nelle fonti lo descrivono come uno tirchio e esoso anzi si rivelò un ottimo amministratore; estese ai cavalieri la libertà di alcuni uffici della burocrazia, togliendo ai liberti., favorendo la cittadinanza ai provinciali. Il denaro per ricostruire il Campidoglio venne anche dai bottini di guerra. Nel 70,si impadronì di Gerusalemme e distrusse il Tempio, distrusse anche la fortezza di Masada. Negli anni successivi, ristabilì l’ordine in alcune zone di confine che avevano partecipato alle guerre civili come il Danubio e la Britannia , qui riprese nell’estensione dei confini e in Germania, annetté i territori tra i fiumi Reno e Danubio, che poi, Domiziano estese il limes, Vespasiano riuscì a godere di consenso, un circolo di filosofi sembrò opporsi, allora Vespasiano decise di uccidere lo stoico Elvidio Prisco. I 2 figli : -TITO (79-81 d.C.) Vespasiano adottò lo stesso sistema di Augusto, il figlio Tito ricopriva il consolato, il pretorio e l’imperium proconsolato. Il suo fu un breve regno perché fu segnato da catastrofi naturali, l’eruzione del Vesuvio e la distruzione di POMPEI e ERCOLANO. -DOMIZIANO(81-86 d.C.) la sua azione politica fu efficace e benefica per l’impero, si preoccupò dell’amministrazione delle province, di promuovere i compiti burocratici del ceto equestre. Rinunciò alle conquiste militari su Reno, sul Danubio e in Britannia. Dopo una battaglia combattuta nell’83 d.C. contro i Roma poi affianco a Traiano. Adriano decise di abbandonare la politica di controllo diretto delle nuove province orientali create da Traiano e preferì affidarle a sovrani clienti. Questa cosa suscitava opposizione degli uomini che erano stati vicini a Traiano, una traccia del dissenso può ritrovarsi nell’episodio della condanna a morte di quattro ex consoli incriminati di aver tramato contro il nuovo princeps, Adriano si preoccupò di sollevare il popolo eliminando i debiti contratti a Roma e in Italia con la cassa imperiale, le ricevute vennero bruciate nel Foro. La scelta di Adriano di abbandonare la politica espansionistica di Traiano non deve far pensare che Adriano fosse disinteressato all’esercito, anzi fu un attento amministratore e riformatore della disciplina militare. Per far fronte alla riduzione del numero di reclute creò delle unità I NUMERI, formati da soldati e da armamenti, un famoso discorso documenta al meglio l’organizzazione militare , Adriano fu anche uomo di cultura, favorì l’arte, la letteratura i corsi e le tradizioni. Fu un appassionato costruttore di palazzi e fondatore di nuove città, a Roma fece costruire per sé un mausoleo(Castel sant’Angelo) che faceva concorrenza a quello di Augusto. A Tivoli ci sono ancora i resti della sua villa, Adriano passò nel suo regno viaggiando tra le province dove iniziò la costruzione dell’istmo del TYNE SOLWAY, passò in Gallia, trascorse gli anni tra il 112 -129 d.C. tra Roma e Africa, qui costruì il fossatum Africae con lo scopo di controllare gli spostamenti dei popoli nomadi. Durante il secondo dei suoi viaggi, nel 132 d.C. dopo il suo passaggio in Palestina scoppiò una rivolta , generata dall’idea di Adriano di unire gli Ebrei alle popolazioni dell’impero questa rivolta fu violentissima vennero uccisi mezzo milione di morti e distrutti villaggi. Adriano trascorse 12 anni , del suo regno fuori da Roma e dall’Italia, riorganizzò il gruppo di consiglieri introducendo giuristi e due prefetti del pretorio, adoperò l’amministrazione della giustizia, , l’Italia fu divisa in distretti giuridici assegnata ai giudici di rango consolare. Facendo così intaccò il senato tanto che il provvedimento dal suo successore fu abolito. Riorganizzò il ceto equestre e la sua carriera, introdusse inoltre una distinzione tra la carriera civile e militare. Come successore scelse Lucio Cesare che adottò, morto prematuramente passò poi a Antonino Pio . ANTONINO PIO (138-161 d.C.): A differenza di Adriano, Antonino non compì viaggi attraverso l’impero e rinunciò ad essi, preferì gli incarichi amministrativi piuttosto che militari. Il suo regno fu privo di avvenimenti significativi tant’è vero che ebbe buoni rapporti con il senato, poiché fu un coscienzioso amministratore. Durante il suo regno non furono recate minacce al suo impero. Ci fu una ribellione in Mauretania , avanzo la valle di Adriano fino alla Scozia meridionale. Lo statuto delle città: Nell’età di Antonino Pio , l’ impero raggiunse il massimo splendore, ebbe il consenso dell’élite e delle province. La città rappresentava il mondo antico e non la rozzezza e le barbarie, i Romani affidavano alle istituzioni cittadine per il controllo amministrativo. Nell’impero romano c’erano diverse tipologie di cittadini e diversi statuti, in Oriente c’erano le polis e in Occidente le civitas seguendo 3 tipologie: 1) Città peregrine , all’inizio erano più numerose, si distinguevano in città stipendiarie, libere e libere federate. 2) i municipi, è una città in cui Roma ha concesso di elevare il suo status di città peregrina ai ci abitanti è accordato il diritto latino,3) le colonie, citta di origine di nuova fondazione con apporto di coloni, che godono della cittadinanza romana su terre sottratte alle città. Si generava così una gerarchia delle città , le città costituivano il punto di riferimento delle attività economico e i nuclei della vita culturale. Nell’ Oriente l’esperienza cittadina si basava sulla tradizione della polis, le tradizioni greche si mescolavano ai territori della Spagna , Africa. In quelle di tipo celtico come la Germania non vi era nessuna cultura urbana. MARCO AURELIO( 161- 180 d.C.) Successe a Antonino e regnò insieme a suo fratello LUCIO VERO, si tratterebbe di doppio principato ossia la piena condivisione collegiale tra due imperatori su un piano eguale. Si aprì una guerra con i Parti guidata da Vero, si concluse con la vittoria nel 166 d.C. essa fu la causa della guerra negli anni successivi. L’esercito tornato dall’Oriente venne colpito dalla peste che portò alla scomparsa di molti uomini e a conseguenze economiche e demografiche. Inoltre i barbari , QUADI e MARCOMANNI , entrarono nella frontiera settentrionale ed erano molto pericolosi poiché invasero la Pannonia, giunsero persino a minacciare l’Italia, arrivando ad assediare Aquileia, Marco Aurelio e Vero difendevano la frontiera del Danubio. Lucio Vero morì e Marco Aurelio ristabilì l’odine e respinse i barbari a nord della frontiera danubiana le sue imprese sono raffigurate sulla colonna posta a Roma. Ci fu una rivolta dell’imperatore di Siria CASSIO che si autoproclamò tale, fu ucciso dalle sue stesse truppe. Marco Aurelio è autore di un brano chiamato A SE STESSO e passò alla storia come un imperatore-filosofo. Il caso volle che il figlio Commodo gli succedesse, ma secondo lui non era all’altezza della carica, durante il regno di Aurelio, a Lione ci fu una persecuzione contro i cristiani << martiri di Lioni>>. COMMODO( 180-192 d.C.): divenne imperatore a soli 19 anni e si dimostrò come l’opposto del padre ed è il segno di come fosse a rischio. Il suo primo atto fu quella di chiudere la pace con le popolazioni che stavano sul Danubio. Le inclinazioni dispotiche , le innovazioni in campo religioso portarono a rompere i rapporti con il senato, nel 186 il governo fu posto nelle mani del prefetto pretorio, Perenne che poi venne ucciso e sostituito da Cleandro, nel 189 era il nuovo potere del Palazzo rispetto allo Stato, approfittò del disinteresse di Commodo per vedere i titoli di magistrature e di console. Una grave carestia fece cadere il potere di Cleadro, prima di morire l’imperatore affidò l’impero a Eclecto e Leto ordinarono una congiura che pose fine al regime. Sotto il principato di Commodo, ci furono una serie di fenomeni di integrazione della cultura provinciale. Si venne a creare intorno a Commodo un dissenso divino da parte del senato che venne giudicato come il peggiore dei tiranni, alla sua morte la sua memoria fu cancellata e con lui ogni monumento. L’economia romana in età imperiale: uno dei fattori che caratterizzano la storia dell’impero romano è il fabbisogno alimentare, Roma prese l’appellativo di megalopoli, il milione di abitanti che vi era concentrato rappresentava un dato numerico molto alto , 1/6 della popolazione si trovava a Roma. La gestione dei servizi era destinata alla magistratura, prefettura della annona era del rango equestre .L’annona si dedicava al rifornimento e conservazione dei viveri essenziali necessari alla sussistenza della città come il pane, olio, vino e carne. Il servizio annonario comportava un regolare afflusso di merci nel mare. Il fabbisogno di vino è stato oggetto di stime e tentativi di calcolo. Quello del grano invece, le stime ipotizzano un consumo di cereali l’anno pro capite di 200 kg. Le aree di provenienza del grano erano diverse rispetto a quello del vino. La produzione vinaria conobbe un vero boom, nelle province si stava realizzando il fenomeno dell’urbanizzazione, l’organizzazione delle ville e aziende agricole. (Parte quinta) Crisi e rinnovamento III-IV sec Con il regno di Marco Aurelio, Commodo si erano manifestati segnali di crisi in campo politico il senato si trovò esautorato a vantaggio dei militari, in campo fiscale, la svaluta della moneta impoverì i ceti medi, questi elementi di crisi condussero lo Stato romano in una situazione difficilissima due sono le componenti di decisive: all’interno l’esercito, all’esterno i barbari. La tendenza dell’esercito è quella assolutistica, cambia il rapporto tra senato e imperatore, poiché quest’ultimo al senato riconosce solo la funzione burocratica soggetta all’autorità assoluta. Gli imperatori illirici estranei a questa politica cercarono di fronteggiare ma non ci riuscirono. Il cristianesimo: si diffonde un clima di sfiducia nei valori religiosi caratterizzando quest’epoca definendola angosciosa. Il III sec è un epoca dedita al costituirsi di strutture primitive della Chiesa cristiana. Mentre tranquillizza la fede fa paura l’autorità politica, nel 250 ci fu la prima persecuzione sistematica dei cristiani da parte dei popoli barbari. La dinastia dei Severi : il regno dopo Commodo fu effimero si capì che la vera lotta x il potere riguardava il controllo delle forze militari, in una di queste si caratterizzò con la vittoria Settimio Severo, generale africano , si impossessò del potere e diede vita alla dinastia che resse le sorti fino al 235 d.C. grazie alle successioni di Caracalla, Alessandro Severo, Macrino. Con Settimio ebbe inizio una <<monarchia militare>> ovvero l’autorità dell’imperatore si basa sulle forza dell’esercito. L’attenzione la volse verso l’Oriente, che era minacciato dai Parti, qui il suo intervento fu coronato da una vittoria ovvero riuscire ad impadronirsi della capitale nemica ,che fu rasa al suolo, Severo spinse la frontiera romana fino al Tigri, ebbe obbiettivi propagandistici. Grazie al successo sui Parti prese forma il suo progetto dinastico, Severo venne dichiarato il figlio maggiore di Augusto, Antonino detto Caracalla, allo stesso tempo Geta, suo figlio minore venne proclamato Cesare, avrebbero dovuto regnare tranquillamente ma non fu così. Severo restò a Roma non intraprese campagne militari rilevanti, anzi pochi anni dopo ci fu una spedizione in Britannia che si concluse con la morte di Severo nel 211 d.C. Prima di morire fece delle dichiarazioni ai suoi figli e qui si nota la sua filosofia politica, gli dice di andare d’accordo, di pagare i soldati , sotto di lui infatti il denaro era cresciuto, la paga dei soldati era un privilegio. Il carattere assolutistico del suo impero è noto dall’enorme quantità di beni posseduti. A lui successero: M. Aurelio Antonino, noto come Caracalla e Geta, questa diarchia durò poco tempo, perchè Caracalla non esitò ad uccidere il fratello, poco dopo adottò un provvedimento estendendo la cittadinanza romana a tutti gli abitanti dell’impero. Essa prese il nome di CONSITUTIO ANONINIANA, alla quale non erano legati solo trasformazioni x il popolo, ma anche ragioni di carattere fiscale, essa aumentava il numero di contribuenti. Adottò un altro provvedimento , la coniazione di una moneta (cioè due denari che avevano il valore di uno e mezzo) per fronteggiare la forte inflazione. Partì per una battaglia contro i Parti dove perse e morì a Carre, durante una congiura militare, fu acclamato pretore Macrino, il quale venne proclamato imperatore. La sua sfiducia verso l’aristocrazia portò a trovare l’ opposizione del senato., la scontentezza dell’esercito che lo aveva portato al potere. Insoddisfatti fecero durare il suo regno solo un anno. Un altro aspetto importante è quello delle figure femminili, Giulia Domna, moglie di Severo e Giulia Mesa, questa riuscì a far salire suo nipote Elegabalo, a parte la sua giovane età poiché salì a 14 anni al regno e caratterizzò un periodo oscuro, venne ricordato per lo sperpero di ingenti risorse di denaro ; è noto per il suo misticismo e per il tentativo di imporre come religione dello Stato il culto esotico. Arrivò al punto di portare a Roma una pietra nera di forma conica, far erigere un tempio sul Palatino. La zia di Elegabalo gli impose i regnare con Bassiano, lui rifiutò e ciò fece tramare una congiura , fu assassinato dai pretoriani successe il cugino con il nome di Severo Alessandro. Il suo regno trasse profitto poiché il potere venne affidato al grande giurista Ulpiano, era prefetto del pretorio, iniziò conflitto poi decisero di collaborare.ci fu un evento che segnò lo sviluppo della politica estera romana. La dinastia persiana, i Sasanidi, pretendeva di discendere dai popoli che avevano sconfitto i Greci, con uno spirito nazionalista i Persiani minacciarono la Siri, Severo riuscì a bloccare l’offensiva , a andò in Gallia minacciata da incursioni barbariche. Qui fu assassinato a Magonza, insieme a lui la madre. La dinastia dei Severi quindi aveva accresciuto il potere dell’esercito e indebolito la classe dirigente. Ebbero inizio 50 anni di lotte civili e militari. L’ANARCHIA MILITARE: Morto Severo, il senato nominò imperatore Massimino, inizia un periodo di crisi, succedono una serie di imperatori legittimi e illegittimi, questo periodo prende il nome di <ANARCHIA MILITARE> . Massimino il Trace, dotato di forza fisica, ed impressionò i contemporanei, ottenne successi nelle campagne contro i barbari, fu la pressione fiscale e la coesione del senato a dichiararlo nemico dello Stato. Il senato aderì a proclamare l’anziano Gordiano e il figlio, questi furono uccisi in una rivolta da Massimino. Egli trovò la morte ad Aquileia, fu il primo imperatore a non recarsi a Roma. A Roma, Rupieno e Balbino due pretoriani che furono uccisi. Successe Giordano III ,che resse l’impero fino al 243 d.C. nel 244 fu acclamato imperatore Filippo l’Arabo, riprese la politica orientale. , terminò il suo regno in modo Egli pianificò la successione ovvero ai suoi due nipoti, che furono subito eliminati. Si susseguirono COSTANTINO II e COSTANTE raggiunsero un accordo con l’impero, alla fine entrambi morirono e l’unico che rimase fu COSTANZO II , che rimasto solo chiamò in aiuto al governo il cugino Giuliano. Egli riuscì a garantire la sicurezza delle Gallie, proclamato imperatore nel 360 d.C. egli regnò come tale per 18 mesi nel corso della quale organizzò una campagna contro i Persiani, elaborò un programma che ebbe 2 difficoltà. La prima era la battaglia stessa contro i Persiani, nel secondo si crearono forti tensioni perché il sovrano aspirava a restaurare il paganesimo, ciò scatenò attriti , in città c’era una crisi economica a seguito delle speculazioni dei proprietari terrieri, lo stile del sovrano peggiorò la situazione in quanto non accoglieva le problematiche del popolo e proprio con esso ci fu una crisi, con la morte di Giuliano la situazione venne ripresa grazie a Gioviano, che stipulò una pace con i Persiani, nel 364 d.C. venne proclamato imperatore Valentiniano che si associò al fratello Valente, lo scopo era quello di difendere le frontiere. Per fronteggiare meglio il pericolo uno decise di risiedere a Treviri l’altro a Costantinopoli, Valentiniano riuscì a difenderle dai barbari, poi alla sua morte successe il figlio Graziano e il figlio minore Valentiniano II anche se aveva solo 4 anni, Nel frattempo lo zio Valente continuava a fronteggiare i barbari, ma la battaglia decisiva fu ad Adrianopoli dove venne sconfitto. La convivenza con i barbari diventa il tema principale e una collaborazione sarà promossa da Teodosio, Graziano era inesperto, allora chiamò Teodosio al governo, il suo scopo era quello di far fronte l’Oriente, firmò un trattato con il capo dei Goti, dove i Goti ricevevano terre e rimanevano una popolazione autonoma .In Occidente, Magno Massimo invase la Gallia e Graziano si suicidò. Massimo regnò per quasi un anno, fino a quando Teodosio lo sconfisse, il comandante Arbogaste fece assassinare Valentiniano II, nominò Eugenio che venne sconfitto da Teodosio. Teodosio, manifestava una attenzione per la religione cristiana che veniva eletta all’interno dell’ impero. Egli convocò un concilio dove ribadiva la religione cristiana e promulgava una legislazione per i seguaci pagani. Un protagonista del regno di Teodosio è la figura di Sant’Ambrogio, vescovo di Milano, una personalità decisa , impose la sua autorità sull’imperatore, impose una penitenza pubblica per riammetterlo nella comunità cristiana, questa punizione era dovuta all’atto dell’imperatore che aveva incendiato una sinagoga. La vittoria del cristianesimo affermano la figura fondamentale quella del vescovo, dell’uomo santo e della donna sono i protagonisti di un mondo rinnovato. Giuliano, continuava ad affermare il suo credo pagano e tentava di affermarlo con il suo credo e religione rigorosa, ma si rivelò un insuccesso. Tra il II e il III sec si assiste a una crisi delle aziende agricole, le ville erano abbandonate, la produzione agricola si teneva solo in alcune aree. Le incursione barbariche colpirono l’Italia, rompendo il limes, le frontiere, la crisi portò a una crescita fiscale ciò è noto nelle fonti, esse però provocò distorsioni. La figura importante è quella del colone di uno stato libero, vincolato dalla sede in cui lavora assumendo per molti anni l’aspetto di schiavo. Sia l’economia che la gestione agraria ebbero un ruolo importante nelle diverse capitali strategicamente fondate. Roma cessò di essere residenza dell’imperatore da quando Massimiano spostò a Milano la sua residenza questo accrescerà anche il fabbisogno della città nel corso degli anni. La periodizzazione ha due aspetti di componenti diverse: la ricerca storica che la precede e la differente sensibilità tra le varie epoche, un cambiamento si nota tra l’Antichità e il Medioevo. Il termine tarda antichità è stato coniato a Vienna da un storico dell’arte, che lo utilizzò per descrivere i tessuti. In quest’età le varie forme di potere interagiscono con il governo romano. Secondo le teorie, il sovrano governava come una legge vivente, già la figura del sovrano aveva una storia dietro sé, ad es: con l’attribuzione del epiteto di Augusto a Ottaviano, aveva una dimensione sacrale. L’imperatore tardoantico è cosi per merito della grazia divina, Diocleziano si serve di questo concetto per ridare vigore all’impero romano vacillante per l’anarchia militare e per la pressione dei barbari. Costantino faceva sua l’idea della retorica utilizzata per controllare il potente poiché lo costringeva a seguire dei codici di un discorso formalizzato. Molti propagandisti lo accentueranno e sistematizzeranno, anche secondo le virtù della teologia cristiana. L’immagine che Costantino puntava di sé era una bella e giovane, da un bel portamento e da un forte fisico insomma, ci teneva molto a essa. Giuliano era il suo opposto, esprime contraddizione di sé, turbò e portò la rovina dell’ Impero. La figura dell’impero che si divide in due culture greca e latina, la fine dell’impero di Costantino ci evidenzia la non coincidenza tra l’impero e Chiesa. Importante è la commemorazione della madre Elena e Costantino, santificarli significava mettere da parte le avversità politiche, al culto di imperatore in santo contribuì Eusebio. Attorno alla figura dell’imperatore si formano leggende, protagonista è la madre. Durante l’età repubblicana, l’ultima indagine era riservata agli schiavi, accusati di complottare contro l’imperatore, accuse di tradimento, magie, divinizzazione. Estese una tortura ai curiali, in caso si falsificazione di documenti, per le torture si esibivano forme crudeli di esecuzione per far soffrire il condannato. Migliorò la posizione della donna, figli e schiavi. Giuliano perseguì il tentativo di ritorno al paganesimo. (parte sesta) La fine dell’impero romano d’Occidente e Bisanzio Verso la metà del IV sec i Goti erano la forza predominante nella regione del Ponto, divisi in due gruppi: - i Greutungi: abbiamo notizie dagli archeologi , a est del fiume DNIESTER; - i Tervingi, le disponiamo solo nelle fonti letterarie, a sud del fiumi. I rapporti tra Goti e Romano erano regolati dal trattato di pace del 332 d.C. che fece Costantino, dove i Goti Greutungi erano Stati-clienti dei Romani, questo trattato contiene numerose novità ovvero poneva i barbari al servizio e schiavi di Roma. La situazione ebbe una svolta drammatica in seguito alla minaccia degli Unni, ci fu prima una crisi e i Tervingi sentendosi minacciati si rifugiarono al sud del Danubio lontano dagli Unni. L’accordo del 332 non impediva un successo militare bensì un ristretto controllo sui Goti accettando il loro insediamento nella TRACIA. Il disastro di Adrianopoli portò la morte di Valente e a una delle pagine più drammatiche della storia. Il trattato del 382 finì x consentire all’ insediamento dei Goti in Tracia, all’interno dell’ impero romano. Questa portò dei risvolti sociali, una nota presenza massiccia di Germani . Gli imperatori si appoggiarono alle tribù germaniche e sui loro capi. Nel IV seguì un evolversi del processo ovvero l’influsso dei Germani si basa sulla posizione guadagnata nella gerarchia militare. Iniziò l’assegnazione della terre ai coloni barbari entro i confini dell’impero, successivamente sembra che ci fosse un controllo sull’estensione territoriale dei barbari affinché non superino il limite consentito. Solo eccezionalmente veniva concessa loro la cittadinanza romana. Fino alla sconfitta di Adrianopoli si penso di mantenere i barbari nelle terre e mantenere estranei i barbari e i Romani. Valentiniano I impose una legge che non venne rispettata dall’ Oriente, poiché in Occidente era avvertito in modo eccessivo rispetto all’Oriente che implicavano i caratteri religiosi , in Occ caratteri politico- sociale e etnici. Chiesa e barbari -> In tema di matrimonio i barbari sconsigliano i matrimoni misti, la disparità di culto si sconsiglia x le unioni miste, i barbari si occupano di eresie e a loro non interessano le delibere conciliari. Un esempio può essere la lettera inviata da Ambrogio al vescovo di Vigilio, parte del contenuto della lettera era un programma pastorale, dove Ambrogio assume una posizione dura, dicendo che niente era più grave che unirsi con una straniera, rappresenta la lussuria, discordia Ambrogio, il suo atteggiamento cambia quando deve parlare con alte persone barbare , è disponibile verso i barbari per questioni di utile difesa. Anche Onorio, successore e figlio di Teodosio emana tre leggi sui barbari, gravi pene a chiunque libero o schiavo assuma modi di vestire e di fare come i barbari. Questo effetto è la politica teodosiana. Il trattato del 382 d.C fu far si che i Goti venissero insediati da Teodosio nella zona del Danubio nella Mesia Inferiore e in Tracia. Il fatto delicato fu che erano sottomessi a Roma, dovettero continuare a pagare tasse a prestare servizio militare e a campagne straordinarie come quella contro gli usurpatori (struttura tribale). Nel 395 d.C. muore Teodosio e per la prima volta c’è una svolta nell’Impero Romano tardo, L’impero venne diviso in due parti dai due figli di Teodosio ossia ARCADIO andò l’Oriente e ONORIO invece l’Occidente. L’esito di tale ideologia unitaria si rivelò rovinoso perché l’Occidente era minacciato frequentemente dalle incursioni barbariche, mentre l’Oriente dove fronteggiarsi contro la Persia. Il principio unitario doveva rimanere integro dal generale Stilicone incaricato da Teodosio, il cui compito si rivelò per lui impossibile per l’aggravarsi della situazione militare. Riuscì a placare una rivota in Africa, ma l’incursione dei barbari scosse l’Impero alle radici, Stilicone riuscì a fermare l’invasione dei Goti, ma fu travolta dalle popolazioni germaniche Vandali, Franchi, Svevi, ecc Mentre la Britannia si staccava dall’impero, Vandali, Alani e Svevi varcarono i Pirenei e giunsero in Spagna. Il suo piano suscitò una reazione violenta che lo stesso Onorio si schierò contro che venne condannato a morte. Sacco di Roma: L’Italia fu abbandonata alla mercé di Alarico ( che aveva guidato i Goti ) nel 410 d.C. entrò a Roma e la saccheggiò. L’evento suscitò una grave impressione perché la prima volta che la città cadeva in mano ai suoi nemici . Alarico, si diresse poi verso il sud dell’ Italia portando con sé la sorella di Onorio come ostaggio, la sua morte improvvisa risparmiò l’Italia di altre atrocità. I Goti diedero vita a uno stato autonomo, con capitale Tolosa. Il successore di Alarico, suo cognato sposò Gallia Placidia, che divenne la regina dei Visigoti. Il marito fu assassinato. Un valoroso generale Flavio Costanzo sposò Gallia si fece proclamare imperatore ma morì, in successione ci fu il figlio Valentiniano III, aveva solo sei anni ma fu la madre a reggere il trono, attraverso un generale Ezio, che difendeva l’ Occidente. Vandali e Unni: nel V sec i Vandali posero fine alla storia dell’Africa Romana, passarono dalla Spagna in Africa attraverso lo stretto di Gibilterra, occuparono un tratto della costa l’Algeria, lì morì un vescovo S. Agostino. Nel 499 cadde Cartagine, il re dei Vandali Genserico, il riconoscimento del suo regno. Questo regno non riuscì mai ad organizzarsi su basi stabili, privo di coesione, questo regno durò poco conquistato da Giustiniano e inglobato nell’impero d’Oriente. Il pericolo erano gli Unni, guidati da Attila, si diressero contro l’Oriente, furono sconfitti da Ezio, Attila si mosse verso l’Italia e qui si verificò un evento inatteso. Gli Unni lasciarono la penisola e si diressero verso il Mincio, qui Attila morì e il regno degli Unni si dissolse. L’Occidente era privo di un difensore valido, Ezio fu ucciso, le conseguenze furono rapide, Valentiniano III fu assassinato su ordine di Petronio Massimo . Nel 455, Roma fu saccheggiata per la seconda volta ad opera dei Vandali, Petronio fu ucciso dalla folla e al suo posto divenne imperatore, Eparchio Avito. Maggioriano è l’ultimo detentore del potere in Occidente, alleviò la crisi economica e sociale con delle riforme. Sul trono di Ravenna si succedettero vari imperatori effimeri, Maggorano fu ucciso da Ricimero, , poi ci fu Antemio e Olibrio. Scomparsi questi, Zenone imperatore d’Oriente, nominò Giulio Nepote ma contro di lui si ribellò un generale, Oreste. LA FINE DELL’IMPERO ROMANO D’OCCIDENTE SI EBBE NEL 476 D.C. QUANDO ROMOLO DETTO AUGUSTOLO FU SCACCIATO DA UN CAPO NARNARICO,ODACRE , CHE NON RIVENDICA IL TRONO PERDUTO, SENZA ROMORE CADDE L’IMPERO D’OCCIDENTE. Molte sono le ragioni che la storiografia cerca di dare alla caduta dell’impero : una monocausale -> crisi interna o esterna dell’impero stesso; l’altra pluricausale cioè che in parallelo c’era la crisi economica e la minaccia barbarica da fronteggiare.