Scarica Storia romana - Geraci, Marcone e più Sintesi del corso in PDF di Storia Romana solo su Docsity! Storia Romana Geraci - Marcone La data di fondazione di Roma nell’anno 753 a.C. è quella più comunemente accettata, a prescindere da come fosse denominata o se si trattasse di un nucleo urbano o di un’area occupata da vari villaggi. Foro Romano Foro Romano Che la prima forma di organizzazione politica dell’area fosse di tipo monarchico è confermato dai reperti archeologici e dalle fonti classiche. Negli scavi emersi nella Regia (la casa dove viveva il re) del Foro Romano, fu trovato un vaso di bucchero della fine del VII secolo a.C. con apposta l’iscrizione “Rex”. Inoltre si trova la parola “regei” sulla Lapis Niger, il cippo del Foro Romano con l'iscrizione della legge sacra. Si può inoltre dedurre l’antichità della monarchia da altre iscrizioni rinvenute nel territorio, come quella del rex nemorensis (re del bosco), ovvero il sacerdote che si occupava della cura dei boschi dedicati a Diana (dal VI secolo a.C. all’epoca dell’Impero). La tradizione afferma che il primo re fu Romolo, il figlio di Marte che diede a Roma le sue primitive normative politiche. L’espansione di Roma Le fonti narrano che Romolo, dopo aver fondato la città, cercò d’incrementare il numero dei suoi sudditi aprendo un rifugio sulla collina del Capitolino, dove si insediarono commercianti stranieri e le persone emarginate di altre comunità. Inoltre, il numero della popolazione femminile aumentò con il Ratto delle Sabine, avvenimento leggendario nonché uno dei temi iconografici più rappresentati nelle opere d’arte, come nella scultura di Giambologna di Firenze o nel quadro di Jacques-Louis David del Louvre. -possibilità di proporre una possibilità di guerra con l’accettazione del popolo -> es. la prima guerra punica scoppiò perchè il console (APPIO CLAUDIO)propose la guerra e il popolo accettò, anche se l’altro console era in contrasto e aveva la possibilità di opporsi grazie al diritto di veto, tenne in considerazione l’opinione del popolo. -potevano inoltre convocare il senato e le assemblee popolari. -cura del censimento. -controllo sugli auspici -> interpretare la volontà degli dei riguardo le decisioni importanti della vita pubblica. Tacito , Digesto- QUESTORI: Nel 421 5sec vennero creati altri 2 questori, età massima 30 anni, eletti anche loro annualmente, in origine designati dai consoli in seguito eletti dai comizi tributi. - -il loro compito era gestire le casse di Roma(ERARIO). - -questori parricidii: istituivano i processi per i delitti di sangue familiari. - -duoviri perduellionis: collegio che si occupava dei reati di alto tradimento • Digesto, Aulo Gellio, Dionigi di Alicarnasso -DITTATORE: creata nel aC, in caso di necessità I poteri supremi della Repubblica venivano affidati ad un dittatore, con un incarico di durata massima di 6 mesi che veniva nominato da un console, un pretore e un interré(magistrato che governava durante l’interregno. SILLA/CESARE/ 5 FABIO MASSIMO furono dittatori. -Nominato per far fronte alle difficoltà militari. • Cicerone, Aulo Gellio CENSORI: dal 443 ac I censori erano sempre di numero 2, età minima 44 anni, la carica durava 18 mesi ma venivano eletti ogni 5 anni perchè il loro compito prevedeva di svolgere un operazione necessaria da attuare ogni 5 anni. -effettuavano il censimento della popolazione, importante per definire la classe di ceto. -più avanti assumono anche il ruolo di castigare i costumi (avevano il potere di poter cacciare via gli appartenenti al senato se non consoni ai costumi) • PRETORI: aggiunti nel 4 secolo per sostenere I consoli. Età minima 39 anni, Erano formati da 1 urbano, 1 peregrino e 4 provinciali. Il loro numero aumenta nel corso del tempo, hanno durata 1 anno, sono eletti dai comizi centuriati. -inizialmente avevano solo funzione militare in seguito pure quella giurisdizionale. -nel 241 vi fu uno sdoppiamento tra pretore urbano e peregrino. Urbano gestiva le controversie tra cittadini romani/Peregrino gestiva le controversie tra cittadini romani e non. • EDILI: si classificavano in: -CURULE-> introdotti nel 366 ac, età minima 36 anni, sono 2 e hanno durata annuale, sono eletti dai comizi triubiti e organizzano I ludi maximi(giochi tenuti nel mondo romano come forma di intrattenimento) Dionigi di Alicarnasso -PLEBEI-> introdotti nel corso della prima successione età minima 36 anni, sempre 2, hanno durata annuale sono eletti dai concilia plebis tributa e hanno il compito di avere cura dei mercati, delle strade, templi ed edifici pubblici. Le loro funzioni originarie, quando erano semplici rappresentanti della plebe e non una carica dello Stato rimangono tuttavia oscura, è probabile siano stati custodi del tempio di Cenere, Libero e Libera nel quale venivano conservate le somme delle multe inflitte a coloro che avevano recato offesa alla plebe. • TRIBUTI DELLA PLEBE: introdotti nel 496 ac, in origine 2 in seguito 10, hanno durata annuale sono eletti dai concilia plebis tributa. -riservata alla plebe -diritto di convocare il senato -diritto di presiedere I concilia plebis CARICHE RELIGIOSE: Aulo Gellio, Dionigi di Alicarnasso, Cicerone, Livio A Roma spesso la medesima persona rivestiva contemporaneamente una magistratura e un sacerdozio. • FLAMINI: costituiscono un eccezione e sono la personificazione di alcune divinità: Giove, Marte e Quirino. 12 flamini inferiori erano addetti al culto di altrettante divinità. Al flaminato era connessa una serie di tabù religiosi, poichè vennero limitati a loro il diritto a rivestire cariche politiche o ad allontanarsi da Roma. I 3 collegi più importanti avevano poteri sia religiosi ma anche politici e sono: • COLLEGIO DEI PONTEFICI: guidato da un pontefice massimo, inizialmente la massima carica religiosa in seguito no. -hanno il compito di stabilire il calendario santo sacro(giorni adatti o meno alle attività commerciali ecc) -tenere memoria dell’elenco dei magistrati • COLLEGIO DEGLI ÀUGURI: osservavano il volo degli uccelli, tuoni e fulmini ed in base a questo veniva stabilito cosa pensavano gli dei riguardo delle decisioni importanti. • DUOVIRI SACRIS FACIUNDIS: sacerdoti incaricati di custodire I LIBRI SIBILLINI(una raccolta di oracoli di cui tenere conto quando non si sapeva cosa fare a Roma) In seguito abbiamo anche: • ARUSPICI: tagliavano il ventre degli animali e in base alla disposizione delle viscere stabilivano se gli dei erano favorevoli o meno alla decisone presa. • FEZIALI: indicavano ai consoli come scrivere un trattato ed inoltre dichiaravano guerra seguendo un complesso cerimoniale e si assicuravano del sostegno da parte degli dei. -Il senato Polibio, Cicerone Il vecchio consiglio regio, formato da capi di famiglie nobili sopravvive alla caduta della monarchia, diventando il centro della Repubblica guidata dai patrizi: Il senato. Il principale strumento istituzionale in possesso al senato per influire sulla vita pubblica era l’AUCTORITAS PATRUM(diritto di sanzione). La carica al senato durava tutta la vita ed era costituito da ex magistrati. -La cittadinanza e le assemblee popolari. Cicerone, Aulo Gellio, Polibio Si diventava cittadini romani per diritto di nascita, Roma inoltre manifestò apertura nell’accogliere soggetti provenienti dalle città latine o da altre comunità dell’Italia centrale. I cittadini erano divisi per classi di censo e I dati si possono ricavare da Livio e Dionigi di Alicarnasso. Quando ancora non vi era presente la monete la valutazione della ricchezze era verificate in base ai possedimenti terrieri e al numero di bestiame. All’interno di queste classi di censo vi sono I numeri di centurie che distinguevano giovani e anziani. Il terzo pilastro, oltre alla magistratura e al senato è costituito dalle assemblee popolari, riservate ai maschi adulti e in possesso del diritto di cittadinanza. • COMIZI CENTURIATI: partecipava tutta la cittadinanza. I cittadini romani venivano suddivisi per curie. Non si votava a maggioranza dei voti individuali ma a maggioranza dell’unità di voto, assicurando un vantaggio perchè le centurie non avevano un numero uguale. La funzione più importante di questa assemblea era di tipo elettorale, venivano eletti magistrati particolarmente importanti: consoli pretori e censori ; avevano inoltre attività legislativa. Quando un console voleva proporre una legge fondamentale per lo stato o una dichiarazione di guerra la propone ai comizi centuriati che si dichiarano pro e contro. • COMIZI TRIBUTI: poteva partecipare tutto il popolo. All’epoca di Servio Tullio la città viene divisa in tribù urbane che rimasero nel tempo sempre 4 e rustiche che da 16 divennero 31. Il loro compito era quello di approvare le leggi di secondaria importanza eleggevano pure magistrati di secondaria importanza (questori ed edili). votava 1 solo esponente per tribù per conseguenza nei comizi tributi venne a crearsi una forma di disuguaglianza : il numero delle tribù rustiche essendo maggiore aveva maggior rilevanza rispetto alla popolazione urbano. • COMIZI CURIATI: I cittadini romani venivano suddivisi per curie( create da Romolo). Principale organismo assemblare romano nei primi anni della Repubblica ma in seguito perde valenza perchè i poteri dei comizi curiati vengono traferiti ai comizi tributi. Venivano suddivisi in 30 gruppi di uomini, 10 uomini per ciascuna delle 3 tribù formatesi(latini, sabini, etruschi). • CONCILIA PLEBIS TRIBUTA: Costituito dalla plebe e avevano la possibilità di esercitare un’attività legislativa ed eleggevano inoltre I tributi della plebe e gli edili plebei. PATRIZI E PLEBEI. -Problemi economici. Aulo Gellio La caduta dei Tarquini, la sconfitta degli Etruschi durante la battaglia navale combattuta davanti Cuma che porta al crollo del dominio etrusco in Campania causando un grave danno alla stessa Roma 474 ac , lo stato di permanente guerra tra Roma e I suoi vicini provoca continui saccheggiamenti e devastazione di campi. Una posizione particolare viene ricoperta dagli agricoltori che per sopravvivere erano spesso costretti ad indebitarsi nei confronti dei più ricchi proprietari terrieri, incapace di poter estinguere il debito gli agricoltori erano spesso costretti a porsi al servizio del creditore, una condizione che non si allontanava molto dall’essere schiavo; l’agricoltore inoltre poteva anche essere venduto Il plebiscito fatto votare da Canuleio, riconosceva il matrimonio tra plebei e patrizi, aprendo le porte al consolato alla plebe perchè di fatto approvando il matrimonio il sangue delle famiglie plebe si mescolava con quello patrizio, diventa dunque difficile escludere un plebeo. La tradizione storiografica ci narra che: Il patriziato, vista la minaccia al suo monopolio, ricorre ad un espediente: dal 444 a.C. ogni anno il senato decide se vi debbano essere dei requisiti per poter divenire consoli. Potevano farlo: 1. due consoli con il diritto di prendere gli auspici e provenienti dal patriziato 2. un numero di tribuni militari con poteri consolari, dei quali potevano far parte i plebei ma senza poteri auspici, inizialmente 3 in seguito 6. Questo ordinamento rimase in vigore fino al 367 a.C. Il quadro delineato dalle fonti crea un tribunato consolare accessibile alla plebe, I patrizi infatti perdevano comunque il controllo sulla massima magistratura repubblicana raggiungendo così un risultato opposto a quello che la loro riforma si proponeva di eseguire . Tra le diverse spiegazioni che si sono proposte sulla questione, una delle più lineari ritiene che i consoli in possesso del diritto agli auspicia ed esclusivamente patrizi, non sono stati sostituiti ma affiancati dai tributi consolati nello svolgere I compiti. Per porre rimedio invece all’esigenza economica della plebe ricordiamo Spurio Melio(un ricco plebeo) che intervenne per rimediare agli effetti della carestia distribuendo a proprie spese grano ai poveri, questa mossa viene interpretata come una mossa demagogica e venne giustiziato. -Le leggi Licinie Sestie La crisi economica dei plebei si accelerò dopo che la minaccia dei Galli si era allontanata da Roma. Nel 387 a.C. per rispondere all’esigenza dei plebei di un terreno da coltivare, il territorio di Veio e di Capena conquistato pochi anni prima, viene suddiviso in piccoli appezzamenti di terra e distribuito tra i cittadini romani con la creazione di 4 nuove tribù territoriali. Tuttavia questo provvedimento non fu sufficiente nell’alleviare la crisi economica. Pochi anni dopo il patrizio Manlio Capitolino propose una cancellazione dei debiti e una nuova legge agraria, ma fu accusato di tirannide ed eliminato come Cassio e Melio. Era divenuto evidente che I problemi di Roma non venivano risolti con un mutamento di regime bensì con una riforma interna. Avvenne così il tentativo di Capitolino 376 ac ; L’iniziativa ritornò ai riformisti, ai tribuni della plebe : Caio Licitino Stolone e Lucio Sestio Laterano( sposa la figlia di un notevole patrizio Marco Fabio Ambusto), che presentarono un pacchetto di proposte contenenti: 1. •Il problema dei debiti. 2. •La distribuzione delle terre di proprietà statale. 3. •L’accesso dei plebei al consolato. Le proposte assunsero un valore di legge e prendono il nome di leggi Lacinie Sestie e prevedevano che : gli interessi pagati dai debitori fossero detratti dal capitale dovuto che il debito dovuto fosse estinguibile in tre rate annuali, inoltre stabilivano la massima estensione di terre statali occupabili da un privato (125 ettari:500 iugeri). La possibilità che uno dei due consoli fosse un plebe; quindi si è consentito ai plebei di accedere al consolato, ma ciò non si verificò. -Verso un nuovo equilibrio. Le leggi Lacinie Sestie segnarono la fine della contrapposizione tra patrizi e plebei. Nel 342 ac secondo Livio, un plebiscito ammise la possibilità che entrambi I consoli furono plebei ma non si verificò. Nei decenni successivi i plebei ebbero accesso a tutte le altre cariche dello stato. Si decise che gli edili curuli, fossero scelti ad anni alterni tra plebei e patrizi, vennero nominati dittatori plebei, censori plebei, fu tolto al senato il diritto di veto ed in fine fu permesso ai plebei l’accesso ai collegi pontefici e degli àuguri. Per compensare la perdita di controllo del consolato viene introdotta la pretura nel 366. -La censura di Appio Claudio Cieco.Diodoro Siculo, Livio, Plinio il vecchio Nella seconda metà del IV secolo (312 ac) divenne censore, e durante la sua censura cambiò molte leggi, attuò numerose riforme rivoluzionarie, e tutto ciò senza chiedere permesso allo stato. • Costruì il primo acquedotto della città • Aprì la strada verso I territori del sud (via appia, la via che congiungeva Roma e Capua e si verificò strategica nel corso della seconda guerra sannitica) • Rivoluzionò il senato, inserì nobili e figli di liberti(figli di schiavi) • Diede diritto di essere arruolati a qualsiasi tribù e consentì alla plebe di iscriversi in una delle qualsiasi unità esistenti, mentre in precedenza erano obbligati a registrarsi nelle sole 4 tribù urbane. L’anno successivo I senatori si lamentarono e si ribellarono e decisero di non tenere in considerazione la legge sui liberti. Il censo che fin’ora era stato calcolato in base ai terreni e al bestiame posseduto viene valutato in base al capitale mobile, in metallo prezioso consentendo anche a coloro che non erano impegnati nelle attività agricole, di vedere il loro peso economico. -La legge Ortensia. Nel 287 ac termina la lotta tra patrizi e plebei con la legge di ortensia. Questa legge stabilisce che I plebisciti votati dall’assemblea della plebe avessero valore per tutta la cittadinanza di Roma. -La nobilitas patrizio-plebea. Le leggi Licinie Sestie e le grandi conquiste della plebe chiusero per sempre l’età del dominio esclusivo dei patrizi sullo Stato. Al posto del patriziato si venne formando una nuova aristocrazia, formata dalle famiglie plebee più ricche e dalle stirpi patrizi. A questa nuova elite si da il nome di nobilitas. La nobiltà patrizio-plebea si rivelò in goni modo esclusiva perchè l’accesso alle magistrature superiori era riservato ai membri di poche famiglie e anche se non si basava su norme scritto vi erano dei prerequisiti infatti prima di intraprendere la carriera politica un giovane romano doveva servire per almeno dici anni la cavalleria ed ad avere un censo minimo di 100.000 assi che in seguito venne elevato a 1.000.000 di assi , dunque si doveva necessariamente appartenere ad una delle famiglie più facoltose. LA CONQUISTA D’ITALIA -La situazione del Lazio alla caduta della monarchia di Roma. Alla caduta della monarchia etrusca, Roma controllava il territorio che andava dal Tevere alla regione Pontina, il dato è confermato dal primo trattato romano-cartaginese, risalente secondo Polibio al 1 anno della Repubblica. Tra il VI e l’inizio del V sec la maggior parte delle città latine approfittarono delle difficoltà di Roma per arricchirsi della sua egemonia. Le città latine si strinsero in una lega in ricordo forse di un’unità etnica del popolo latino, i cui membri condividevano gli stessi diritti: • ius connubii: contrarre matrimoni legittimi con cittadini di altre comunità latine. • ius commercii: siglare contratti con valore legale fra cittadini appartenenti a diverse comunità. ius migrationis: potevano assumere pieni diritti civici in comunità prendendovi residenza. -La battaglia del lago Regillo e il foedus Cassianum. La Lega latina sconfisse Arrunte nella battaglia di Aricia. Qualche anno dopo tentò di attaccare Roma, alcuni pensano per via di Ottavo Mamilio di Tuscolo che aveva la speranza di rimettere sul trono della città il proprio suocero Tarquinio il Superbo; la lega latina fu sconfitta nel 496 a.C. nel Lago Regillo. Questo segnò l’allontanamento di Tarquinio e la sottoscrizione di un trattato, siglato nel 493 a.C. dal console Cassio e noto come contratto Cassiano in cui le due parti si impegnavano a: 1) Mantenere la pace. 2) Risolvere amichevolmente eventuali dispute commerciali. 3) Difendersi a vicenda nel caso una delle parti fosse stata attaccata. 4) L’eventuale bottino di guerra sarebbe stato diviso equamente. Nel 486 a.C. Roma completò il suo sistema di alleanze stringendo un accordo con gli Ernici, con gli stessi punti di quello stipulato con la Lega. -I conflitti con Sabini,Equi e Volsci. Le alleanze strette da Roma si rivelarono preziose per fronteggiare la minaccia delle popolazioni appenniniche. Dato l’alto tasso demografico e la scarsa abbondanza dei quelle regioni le loro sedi originarie non erano in grado di assicurare la sopravvivenza e queste popolazioni dovevano migrare verso terre più fertili. Le fonti riportano per il V secolo una serie di conflitti tra Roma e le popolazioni montanare. I Volsci riuscirono ad occupare in pochi anni tutta la parte meridionale del Lazio. Gli Equi conquistarono regione dei monti Prenestini e furono fermati solo da un’azione congiunta di Roma e dei suoi alleati. Più a nord i Sabini minacciavano direttamente Roma. In ogni caso più che vere guerre questi conflitti assumevano il tratto di scorrerie. -Il conflitto di Veio.Livio plutarco La guerra di Veio è importante per diverse ragioni: • Veio è una città ricca sia territorialmente che religiosamente e dunque culturalmente parlando. • I Romani sconfiggendo gli etruschi dimostrano la loro fortezza. • In questa guerra viene introdotto il soldo cioè la paga dei soldati(stipendium) che utilizzavano per mantenersi perchè Veio essendo diventato campo di battaglia non offriva più cibo come conseguenza del fatto che I campi erano incolti. Per far fronte alle spese militari viene dunque introdotta una tassa chiamata (tributum) che dunque comprendeva intorno a 120 uomini la legione veniva schierata su 3 linee ciascuna delle quali era composta da 10 manipoli i primi ad affrontare il nemico erano i principes poi gli hastati e infine i triarii. di Autore sconosciuto è concesso in licenza da Negli stessi anni cambiò anche l'equipaggiamento che adottarono: lo scudo e il giavellotto. Roma fu così in grado di affrontare una minaccia su 2 fronti a sud contro i sanniti e nord contro gli etruschi, la guerra si concluse con il rinnovamento del trattato di alleanza tra Roma e i sanniti del 354, Roma tornò definitivamente il possesso di fregellae e cales. Gli ernici vennero inglobati nello stato romano, gli equi furono sterminati e le popolazioni minori furono costrette a concludere trattati di alleanza con Roma. -La terza guerra sannitica. La sconfitta del 304 era stata grave ma non aveva indebolito i sanniti; lo scontro decisivo con Roma si riaprì nel 298 quando i sanniti attaccano i Lucani, i romani sono accorsi prontamente loro aiuto. Qui il comandante dei sanniti dopo una marcia di centinaia di chilometri è riuscita a mettere in piedi una potente coalizione anti romana che ricomprendeva: etruschi, Galli e umbri. Lo scontro decisivo avvenne nel 295 a Sentino ai confini tra l'attuale Umbria e Marche; Roma, diventata forte e potente, sconfisse i Sanniti, una prima volta e poi, definitivamente, ad Aquilonia nel 293 a.C. Nel 290 a.C. I Sanniti, sconfitti ma non domati, accettarono di diventare Alleati di Roma. -La guerra contro Taranto e Pirro. Appiano, Plutarco,Polibio Dionigi di Alicarnasso All'inizio del terzo secolo Roma rivolse i suoi piani di conquista contro la Magna Grecia(Italia meridionale in cui si erano insediati I greci a partire dall’8 secolo ac) Nel 282 una città greca(TURI) era minacciata dai lucani e aveva richiesto l'aiuto di Roma; i romani insediarono una guarnigione nella città e inviarono una flotta davanti le acque di Taranto come segno di sfida. Di fronte alla provocazione, alla minaccia rappresentata dall’ occupazione romana i tarantini attaccarono le navi romane affondandole alcune, poi minacciarono Turi espellendo la guarnigione romana ed inoltre chiesero aiuto a Pirro (re d’Epiro attuale Albania ) che era un generale astuto ed abile. Nel 280 ac Pirro sbarcò in Italia con le esercito per affrontare questo terribile schieramento, Roma si vede costretta ad arruolare per la prima volta i capite censi ovvero i nullatenenti, fino ad allora esentati dal servizio militare. Nonostante la superiorità numerica i romani subirono una sanguinosa sconfitta . L’ esercito epirota dall'altra parte era assolutamente insufficiente per assediare la città nemica(Roma), ben difesa dalle sue mura, per questo motivo Pirro decise di intavolare trattative di pace; la risposta fu un fallimento e quindi dopo aver rafforzato il suo esercito e reclutato mercenari nel 279 minaccia le colonie latine, ancora una volta la vittoria fu di Pirro ma di nuovo le sue perdite furono gravissime. Dunque Pirro aveva vinto due grandi battaglie ma non riusciva a concludere la guerra perché Roma era protetta dalle sue mura e sembrava in grado di poter resistere all'infinito ed inoltre il suo esercito non riusciva a colmare le perdite. Per questo motivo Pirro accolse la domanda di aiuto che le aveva fornito Siracusa che non era più in grado di sostenere la lotta con i cartaginesi, Pirro sostiene che il possesso di questa grande e ricchissima isola avrebbe accresciuto la sua potenza consentendogli appunto di dare una svolta decisiva alla guerra contro Roma. Pirro dunque si reca in Sicilia con parte del suo esercito e lascia una guarnigione a Taranto. In Sicilia Pirro passò di vittoria in vittoria costringendo i cartaginesi a chiudersi a Lilibeo, tuttavia l'assedio di questa fortezza si rivelò comunque un insuccesso dal momento che questa città poteva essere costantemente rifornita via mare. Nel frattempo approfittando dell'assenza del re i romani avevano riconquistato altri territori. Pirro decise dunque di lasciare la sua impresa siciliana e fece ritorno in Italia qui si ebbe lo scontro decisivo con le forze romane che avvenne nel 275 a Benevento in cui le truppe di Pirro in gravi di inferiorità numerica furono questa volta messi in fuga. LA CONQUISTA DEL MEDITERRANEO. Guerre puniche furono una serie di 3 guerre combattute tra Roma e Cartagine. 1. -La prima guerra punica. 264/241 Polibio Nel 264 Roma Controllava ormai tutta l'Italia peninsulare fino allo Stretto di Messina, che era fondamentale per la sua importanza economica. Inizialmente Roma e Cartagine erano in buoni rapporti; Cartagine era una colonia fondata dai Fenici sulle coste dell’attuale Tunisia. Era guidata da un regime oligarchico e poteva mettere in campo grandi eserciti. I cartaginesi avevano stretto dei trattati commerciali e militari con Roma, I cartaginesi si impegnava a non espandersi in Italia e Roma a non commerciare con I paesi del mediterraneo. Lo scontro tra le 2 dipende dalla questione dei mamertini, che erano dei mercenari congedati dal re di Siracusa, che si erano impadroniti con forza dello Stretto di Messina dedicandosi all'attività redditizia di saccheggiare le vicine città vicine; questo comportamento provocò la reazione dei siracusani che inflisse ai mamertini una severa sconfitta. I mamertini accolgono dunque l'aiuto della flotta cartaginese e instaurarono una guarnigione a Messina. I mamertini si stancarono subito della tutela di cartagine e decisero di ricorrere aiuto a Roma. A Roma inizia un dibattito : se essere a favore o contro l'intervento a Messina; perché sostenere i mamertini poteva apparire incongruente con il comportamento tenuto qualche anno prima dove i romani erano intervenuti per cacciare la guarnigione di soldati campani ed inoltre l'intervento a Messina avrebbe causato un grave incidente con cartagine. Molte ragioni consigliano di mantenere la pace, dall'altra parte non considerare la proposta di aiuto dei mamertini significava lasciare ai cartaginesi il controllo dello stretto e perdere dunque l'occasione di mettere piede nella ricchissima Sicilia. Anche se formalmente Roma non aveva dichiarato guerra a cartagine, di fatto la decisione di intervenire a favore dei mamertini apri la lunghissima guerra punica 264- 241. Quindi la prima guerra punica scoppia perché i romani non hanno mantenuto l'accordo che avevano stabilito in precedenza con cartagine ed invadono la sicilia. I primi anni di guerra furono decisivi perché i romani costringono alla resa siracusa che si era alleata con cartagine, conquistando tutta la Sicilia orientale e fino ad Agrigento. Grazie alla sua superiorità nelle forze navali cartagine conservava il controllo su molte località, Roma decise quindi di creare una grande flotta contando sull'aiuto delle città greche dell'Italia meridionale. Lo sforzo viene premiato in una vittoria nel 260, a questo punto Roma pensa di poter attaccare Cartagine direttamente nei suoi possedimenti africani; le prime operazioni furono favorevoli ma tuttavia il console e non seppe sfruttare i successi e e face fallire le trattive di pace, rafforzando dunque la determinazione dei cartaginesi. Le posizioni che tenevano ancora i cartaginesi sulle coste della Sicilia occidentale potevano essere riprese solo se bloccare dal mare, nel 249 a seguito della sconfitta della battaglia navale di Trapani, Roma era ormai priva di forze ma anche i cartaginesi erano esausti, dopo qualche anno Roma riuscì a costruire una flotta chiedendo un prestito di guerra ai cittadini più facoltosi che sarebbe stato restituito in caso di vittoria, nel frattempo i cartaginesi avevano allestito un equipaggio molto povero e questo ne determina la loro sconfitta nel 41 e furono costretti a chiedere la pace. Al termine della guerra I romani diventarono padroni non solo della Sicilia ma anche della Sardegna e della Corsica. Fonti: La prima provincia romana: Più Cicerone parla della Sicilia e dei suoi interessi la differenza tra la Sicilia e le altre provincie riguarda le imposte dinanzi arie le altre province sono costrette a pagare un tributo ma la Sicilia fornisce il grano e le alla flotte il rifugio presso I porti. 2. -La seconda guerra punica. 218/202Livio ,Polibio Il periodo che va dalla fine della prima guerra punica e lo scoppio della seconda vede un consolidamento della posizione delle 2 grandi avversarie Roma e Cartagine. I cartaginesi allestirono una spedizione per recuperare la Sardegna, Cartagine fu accusata di prepararsi ad aprire le ostilità contro Roma, che si disse pronta a dichiarare guerra ai cartaginesi, che non avevano alcuna possibilità di affrontare un nuovo conflitto e accettarono di pagare un indennizzo supplementare e cedere la Sardegna. Nel 226 Roma e cartagine firmano un trattato (dell’Etro) affermando che i romani non potevano spingersi a sud del fiume Etro, e i cartaginesi non poteva spingersi al nord chi avesse violato questo confine avrebbe avuto la responsabilità dello scoppio della seconda guerra. CAUSE: La città di sagunto (a sud del fiume etro territorio di cartagine) chiede alleanza e Roma che accorda. Nel frattempo diventa comandante dell' esercito cartaginese Annibale che fin da piccolo cresce con l’odio nei confronti dei romani; il primo atto che compie è molto strategico perché attacca sagunto che a sua volta chiede aiuto ai romani, in questo modo fa cadere la responsabilità della guerra ai romani e quindi I romani per 2 volte non rispettano il trattato e decidono di difendere sagunto salendo per le Alpi. Annibale non lascia tregua ai suoi soldati attraversa le Alpi e gli Appennini e si ritroverà davanti ai romani con un esercito di 30 mila uomini e 37 elefanti ma troverà I romani impreparati e riesce a sconfiggerli a Canne nel 216. i romani nominano un direttore vista la difficoltà, ed eleggono Fabio quinto massimo, detto temporeggiatore, chiamato così perché temporeggia che l’esercito si irrobustisce. Non appena decade l’incarico di 6 mesi nel 216 biennio tra una carica e l'altra, questo per regolare una competizione politica che stava diventando sempre più accesa. Negli stessi anni viene diffuso il culto del Bacco tramandato dalla Magna Grecia, i baccanali dovevano essere stroncati anche il costo di calpestare la autonomia giurisdizionale delle comunità alleate dell'Italia. -La Spagna. Per quanto riguarda la Spagna, all'indomani della seconda guerra punica i romani si erano stabiliti in 2 zone distinte della penisola iberica. Nel 197 ac le 2 aree vennero organizzate in nuove province Spagna Citeriore al nord e Spagna Ulteriore a sud, le comunità spagnole erano soggette a Roma, pagano un tributo detto stipendium e fornivano truppe ausiliarie. La sottomissione della penisola iberica venne completata solo con Augusto .Più le sconfitte determinate dalla guerriglia furono numerose e la vittoria non furono mai decisive perché sottomesso una tribù le altre si ribellavano. Nell’esercito si diffonde malcontento perché questa guerra non portava a un bottino, a nessuna gloria e questo malcontento sfociò in episodi di renitenza alla leva. Decisero di intervenire Porcio Catone e Sempronio Gracco ; Catone riuscì ad ottenere dei successi militari ma tuttavia Roma fu costretta a impegnare numerose truppe nella provincia l'anno successivo, differente fu la politica di sempronio gracco che dove aver tenuto successi militari cercò di rimuovere le ragioni di ostilità verso Roma, quest’ultime vengono coronate con un trattato di pace. Dopo la guerra contro i lusitani la lotta si sposta nella Numanzia , il console e Caio ostilio mancino, sconfitto, per evitare la distruzione del suo esercito fu costretto a firmare una trattato umiliante per Roma ,interviene dunque Scipione che conquistò la Numanzia e la distrusse come aveva fatto con cartagine. PARTE QUINTA -La crisi del III secolo e le riforme di Diocleziano. Erodiano Già durante il regno di Marco Aurelio, e in modo più evidente durante il regno del figlio Commodo, all’ interno del Regno si erano manifestati diversi fattori di crisi che divennero elementi di disgregazione . La storia Augusta riporta che settimo severo elaborò una lunga lista di prescrizioni, per motivazioni economiche oltre che politiche. Altri studiosi ritengono che la maggior parte dei nomi sia stata inventata per gettare discredito su settimo severo. Il Senato si trovò privo di autorità davanti ai militari, in campo fiscale: la svalutazione della moneta impoverì i ceti medi portando con sè la decadenza economica delle città ed una profonda crisi morale. Questi elementi di crisi si aggravarono nel III secolo e hanno condotto lo stato romano in una situazione difficilissima; due furono le componenti decisive in questo processo: l'esercito e I barbari. La forte perdita di valore della moneta è una delle calamità che afflisse la popolazione civile e l'economia della città in questo periodo. -Tendenze assolutistiche. Si ha un nuovo esercito, questo si deve la trasformazione della ideologia del potere imperiale verso forme più marcate e assolute. Cambia anche il rapporto tradizionale tra imperatore e Senato, ormai l’ imperatore riconosce al Senato solo la funzione di organismo burocratico soggetto alla propria autorità assoluta e dipende sempre più dal esercito. -Il cristianesimo. Si rifonde nell'impero romano una progressiva fiducia nei valori religiosi e civili tradizionali, che favorisce il manifestarsi di nuove tendenze religiose che si propongono a soddisfare i bisogni dell'uomo in un epoca che è stata definita epoca di angoscia. Verso il 250 dc il pericolo barbarico si manifestò in tutta la sua gravità, decise di scatenare, per reazione o per paura, la prima grande persecuzione sistematica dei cristiani. -La dinastia dei Severi. vennero elaborate le DOMINATIO MEMORIAE: tutti coloro che venivano colpiti da questa condanna dovevano essere cancellati dall’impero e dal punto di vista iconografico e epigrafico. La situazione confusa che segue l'uccisione di Commodo, nel 192 dopo Cristo presenta un periodo di regni di breve durata: 1. Pertinace: tentò una restaurazione 2. Didio Giuliano: appoggiando le richieste dei pretoriani Si capì subito che la vera lotta per il potere riguardava chi aveva il controllo delle forze militari più consistenti. 3. Settimo Severo, era un generale africano che ottenne la vittoria decisiva sui rivali nel 197 dc e mosse con i suoi soldati direttamente alla volta di Roma. Impossessatosi del potere diete vita a una dinastia che resse le sorti dell’ impero fino al 235 dopo Cristo. Con Settimo Severo ha inizio quella che viene definita una monarchia militare nella quale le autorità degli imperatori si basa sulla forza degli eserciti. Settimo Severo rivolge subito la sua attenzione verso la frontiera orientale minacciata dai Parti. Il suo intervento fu coronato con un successo importante, è riuscito a impadronirsi della capitale nemica che fu rasa al suolo. Settimo Severo portò la frontiera romana al Tigri, I suoi obiettivi erano per lo più propagandistici. Prese forma il suo progetto dinastico ovvero quello di programmare Augusto (il figlio maggiore di severo) Antonino detto Caracalla e allo stesso tempo il figlio minore Geta fu programmato Cesare. Negli anni successivi non vi sono campagne militari rilevanti da parte di Severo perché è rimasto a lungo a Roma ad amministrare nel miglior modo il nuovo regime. Nel 208 decise una spedizione in Britannia le operazioni di difesa dei confini non si erano ancora concluse quando nel 211 severo trovò la morte a York. La sua filosofia del governo si può riassumere nella raccomandazioni date ai figli sul punto di morire, egli disse “andate d'accordo a richiedere soldati e non preoccupatevi degli altri “. Sotto il suo governo era cresciuto la paga dei soldati ai quali era stato concesso una serie di privilegi: fu abolito il divieto per i Legionari di sposarsi fino a quando si trovavano in servizio . 4. Caracalla era violento ed ambizioso e non esitò a fare assassinare il fratello . Alla base della promulgazione del constitutio antoniniana (editto di Caracalla) non ci fu solo la legalizzazione di una trasformazione di fatto della società romana ( il superamento della distinzione tra italici e provinciali dando la cittadinanza a tutti gli abitanti dell’impero) ma giocavano anche ragioni di carattere fiscale infatti con questo provvedimento aumentarono il numero dei contribuenti. Cassio dione parla di questo Caracalla non si sottrasse al desiderio di condurre la grande campagna in Oriente contro i Parti e infatti durante questa spedizione nel 217 viene assassinato senza aver provveduto a nominare un successore, viene nominato imperatore 5. Macrino uno dei capi della congiura contro Caracalla, la progressiva sfiducia nell'aristocrazia spinge imperatori a potenziare il ruolo dei cavalieri , che avranno il compito dei comandi militari e dell’ amministrazione delle province. L'opposizione al Senato e la scontentezza del suo esercito fecero sì che il regno di Macrino durasse un solo anno. Durante la dinastia dei severi emerge un altro aspetto cioè l'importanza del ruolo svolto da alcune figure femminili di rilievo e in modo particolare Giulia Mesa. Giulia Mesa riuscire a far si che l’esercito, dopo l'uccisione di Macrino acclamasse imperatore suo nipote Vario Aviro Bassiano, conosciuto come 6. Elagabalo, salì al trono a 14 anni, questo segno è uno dei momenti più oscuri della storia imperiale del III secolo , a parte le sue innumerevoli stranezze, Elagabalo viene ricordato soprattutto per il suo intenso misticismo e per il suo in tentativo di imporre la religione di Stato come un culto esotico e stravagante, La storia Augusta racconta la biografia dell'imperatore . Arrivo al punto di portare a Roma il suo simulacro(statua) e farli erigere un tempio sul palatino . Di fronte a un atteggiamento simile la stessa Giulia Mesa impose al nipote di associare al potere il cugino 7. Giulio Bastiano . Questa soluzione non impedì che si organizzasse una congiura e nel 222 Elagabalo fu assassinato dai pretoriani. Bastiano prende il nome di Severo Alessandro; Erodiano descrive ritorno alla tradizione con severo Alessandro, è particolarmente interessato alla istituzione di un consiglio composto da 16 senatori che avevano il compito di affiancare l'imperatore lo storico presentava una visione idilliaca di un impero che in realtà fu attraversato da innumerevoli tensioni. Le redini del potere erano in realtà nelle mani delle donne della dinastia severiana la nonna e la madre del giovane imperatore , anche lui era un ragazzino, dopo un lungo periodo di conflittualità, I rapporti tra imperatore e Senato tornarono ad essere basati su uno spirito di collaborazione. Durante il regno di severo Alessandro si verifica un evento destinato ad avere conseguenze importanti per lo sviluppo della politica estera romana: nel 224 dopo Cristo in Persia, alla dinastia degli arsacidi succede quelle quella dei sasanidi. Animati da uno spirito fortemente nazionalista, I persiani scatenano un'offensiva contro la mesopotania romana arrivando a minacciare anche la Siria . Severo interviene in Oriente anche se non risolse la situazione ma riuscì a bloccare le offensive nemiche, rientrato a Roma fu chiamato in Italia perché fu minacciato dalle popolazioni barbariche. Nel 235 mentre era impegnato a fronteggiare questa nuova crisi viene assassinato insieme alla madre perché venne accusato di cercare di trattare con i barbari anziché combatterli . Finisce così in modo brusco e violento la storia della dinastia dei severi chi è ha provocato un indebolimento della classe dirigente . residenza abituale dell’imperatore . diocleziano risiedeva a nicomedia e massimiano a Milano . • l'esercito fu potenziato ulteriormente, le truppe furono messe a disposizione dei tretarchi • aumenta anche il numero delle province, si riduceva l'estensione del loro territorio all’imperatori perché si voleva evitare che i vari governatori diventassero troppo potenti tanto da ispirare il potere centrale. • diocleziano si impegna o anche nella riorganizzazione del sistema economico e nel sistema fiscale con l'introduzione di una nuova tassa su reddito agricolo, teneva conto del rapporto tra la terra coltivabile è il numero di coltivatori . Per semplificare il calcolo che era realizzabile solo grazie ad un censimento capitale dei terreni e dei sudditi l'impero viene diviso in 12 unità regionali dette diocesi . Anche l'Italia viene organizzata in diocesi e perde il suo privilegio di non far parte del sistema provinciale. • Per quanto riguarda la riforma monetaria si deve tener presente che al momento della salita al trono di diocleziano la moneta maggiormente usata dalla popolazione era il denariom una moneta di bronzo appena rivestita di argento. diocleziano coniò monete di oro e argento di ottima qualità e queste scomparvero presto dalla circolazione perché la gente preferiva tesaurizzarle. • Per sbloccare la continua ascesa dei prezzi delle merci diocleziano tentò di imporre un calmiere con il quale si indicava voce per voce il prezzo massimo che non era consentito superareCome dei documenti più significativi della politica di diocleziano e rappresentato dal tentativo di calmierare i prezzi Credito n'è la prova storiografica . • Elaborò due editti uno che riguarda la tutela del matrimonio basato sul desiderio di ridare vigore ai tradizionali valori morali romani e l’altro la messa al bando della setta dei Manichei. In campo militare i successi significativi più ottenuti durante il regno di diocleziano riguardano -la soppressione di una serie di rivolte scoppiate in Britannia in Egitto . Come previsto dal sistema a tetrarchico diocleziano e massimiano abdicarono e al loro posto subentrarono due Cesari Costanzo cloro per l'occidente e Galerio per l'oriente . Essi nominarano a loro volta come Cesari severo e Massimino daia. Il sistema tetrarchico entrò subito in crisi ,alla morte di Costanzo cloro a York l’ esercito proclamò imperatore il figlio Costantino. diocleziano aveva promosso un intensificazione del culto imperiale facendosi chiamare figlio di Giove ,la persecuzione scatenata contro i cristiani inizia verso la fine del Regno di diocleziano quando la chiesa cristiana, che godeva ormai di una situazione di pace, aveva consolidato le prime strutture , le vicende di questa nuova persecuzione sono legate a quelle della tetrarchia .in occidente, specialmente nelle regioni sottoposte al governo di Costanzo cloro, cesso quasi subito. In Oriente invece fu cruenta e durò diversi anni . La fine delle persecuzioni fu ordinata da Galerio ma perseguirono ancora nelle regioni sottoposte al governo di Massimino daia , poterono dirsi concluse definitivamente solo con la vittoria conseguita da Licinio. DA COSTANTINO A TEODOSIO MAGNO: LA TARDA ANTICHITA’ E LA CRISTANIZZAZIONE DELL’IMPERO. Il periodo che inizia con Costantino e che arriva sino a Giustiniano non è considerabile come un periodo di decadenza, un antefatto del medioevo. Per dare ragione agli aspetti originali di questa età di transizione si parla di basso impero la storiografia moderna preferisce chiamarlo tarda antichità . Concetti fondamentali che caratterizzano in senso negativo la tarda antichità sono quelli dominato e stato coercitivo .Oggi pregiudizio negativo può essere considerato superato perché è un periodo caratterizzato da esperienze culturali, artistiche e al suo interno si distingue una fase particolarmente significativa che inizia con il regno di Costantino e che arriva alla morte di teodosio I. L'impero uscito dalle riforme di diocleziano e di Costantino è diverso rispetto al passato , le esigenze dello stato per il mantenimento della sua burocrazia e del suo esercito pone una forte pressione sulla società . - In questo periodo si assiste alla scomparsa dell’ ordine su cui ricadevano le principali cariche burocratiche quello dei cavalieri che viene assorbito dal Senato. - Il Senato non ha più potere reale , si accede al senato dopo che si è rivestita la questura. Tuttavia le tappe fondamentali della carriera senatoria rimangono questura , pretura e il consolato. Si tratta ormai di magistratura che non implicano alcuna capacità decisionale . I questori e pretori si occupavano di organizzare dei giochi per la plebe di Roma. Per quanto riguarda il consolato si tratta di un titolo onorifico conferito dall’ imperatore . - L'imperatore non risiede più a Roma , questo lo vediamo già con diocleziano , questo comporta un distacco dell'aristocrazia senatoria degli organismi di potere e si assiste alla scomparsa dell'ordine e queste assorbito da quello del senatorio . -Costantino.Lattanzio narrano che alla vigilia della battaglia di Ponte Milvio contro Massenzio Costantino ebbe secondo le fonti cristiane una visione che lo esorta a porre su gli scudi dei soldati un simbolo cristiano. l'autorizzazione concessa da Costantino in Umbria verso la fine del suo regno per la costruzione di un tempio dedicato alla sua gens è indicato come apprezzamento da parte del popolo al culto imperiale Gli anni che seguono la morte di Costanzo cloro videro con i suoi figli il fallimento del sistema tetrarchico. Costantino conduce per alcuni anni una politica prudente, ma nel momento in cui abbandona l'ideologia della tetrarchia mostra di propendere per una religione di tipo solare e monoteista. Nel giro di due anni la situazione si semplifica, Galerio muore dopo avere ordinato di cessare le persecuzioni contro i cristiani , Costantino ebbe la meglio su Massenzio sul Tevere e s'impadronì di Roma . Questa vittoria ha un significato che trascende quello della storia strettamente politica perché ottenuta nel segno di Cristo di un imperatore che dichiarava di avere abbandonato in quella circostanza il paganesimo per il cristianesimo . La conversione di Costantino fu un evento di portata rivoluzionaria perché significa inserimento delle strutture della chiesa . Costantino appare più in sintonia con il suo tempo, la sua conversione al cristianesimo ebbe luogo subito dopo la vittoria di Massenzio e non prima . Costantino si converti al cristianesimo per puro calcolo politico, dobbiamo immaginare Costantino come un uomo dotato di grande ambizione e dominato dal senso di una missione . nel 313 dopo Cristo Licinio e Costantino si incontrano a Milano dove vengono affrontati delle questioni fondamentali per la politica religiosa . Viene elaborato un accordo noto come editto di Milano. Incominciarono molto presto i contrasti tra Costantino e Licinio, inizio una forma di persecuzione anticristiana e finì quando Costantino con la vittoria di adrianopoli divenne il solo imperatore . La conseguenza della vittoria di adrianopoli determinò la Fondazione di Costantinopoli (odierna Instanbul) . Costantinopoli fu dotata nel corso degli anni di tutte le strutture che la dovevano equiparare a Roma, ebbe un suo Senato all'inizio composto da 300 membri che divennero quasi 2000 . l'assemblea Costantinopoliana però non conseguì mai il prestigio di quella romana sia per mancanza di tradizione sia per l'estrazione modesta di molti suoi membri . Tra le riforme attuate da Costantino una delle più significative riguarda - l’ esercito, a lui si deve la creazione dell' esercito mobile detto comitatus perché accompagnava l’ imperatore. I soldati che ne facevano parte ricevevano una paga più alta rispetto agli altri, i soldati posizionati sulla frontiera finivano per essere soldati second ordine di scarsa esperienza e malpagati . Il comando dell' esercito mobile fu affidato a due distinti generali uno della cavalleria e uno della fanteria . Nonostante ciò il problema militare non viene superato perché per fare fronte alle esigenze si ridusse l'altezza richiesta alle reclute, si incrementò la caccia ai disertori, si rafforzò l'ereditarietà della professione militare e si concessero privilegi ai veterani per attirare dei volontari . La minaccia barbarica era così grave da non consentire soluzioni definitive, da un lato lo stato combatteva i barbari con l'impiego di tutte le risorse di un apparato militare, che sia diocleziano sia costantino avevano ristrutturato profondamente, dall’altro lo stato attraverso una politica di assorbimento dell’organismo imperiale dalla quale derivò un processo di barbarizzazione della società . Le fonti ci presentano esempi di entrambi questi aspetti ammiano marcellino ci descrive due battaglie decisive lo scontro di adrianopoli e la vittoria di Giuliano Cesare a Strasburgo . Date importanti per Costantino: Nel frattempo in occidente le cose si andavano complicando : nel 383 dopo Cristo si ha l’ usurpazione di Magno massimo in Britannia . Egli invade la Gallia, nel frattempo Graziano si tolse la vita perchè venne abbandonato dal suo esercito e Magno massimo dopo aver governato per alcuni anni sulla Gallia invade l'Italia , Dove governava Giustina per conto del figlio Valentino secondo , l'invasione provocò la reazione di teodosio che sconfisse massimo nel 388 dopo Cristo; la situazione era appena ristabilita quando un generale Franco pensò di assassinare valentiniano e nominò imperatore Eugenio . intervenne di nuovo teodosio nel 394 dopo Cristo che sconfigge Eugenio diventando unico imperatore. Teodosio manifesta particolare attenzione al problema religioso , nel 380 dopo Cristo viene fatto un editto con il quale religione cristiana diventava religione ufficiale dell'impero . Nel 381 teodosio convocò un Concilio che ribadì una legislazione sempre più severe nei confronti dei seguaci del paganesimo .Bella politica gotica di teodosio scrivono pacato e temistioCodice teodosiano è una legge emanata da teodosio esegnalato conclusivo dell affermazione del cristianesimo nell'impero romano -La vittoria del cristianesimo e la risposta pagana IV secolo dopo Cristo rappresenta un età di cambiamenti decisivi in ambito religioso . il trionfo del cristianesimo porta novità fondamentali sia nella politica che nella società ,il vescovo, l'uomo santo e la donna diventano protagonisti. Solo a Roma l'aristocrazia senatoria difende il paganesimo anche per tutelare la propria identità politica . -La crisi economica Vi è una profonda crisi economica poiché le incursioni barbariche che colpirono l'Italia determinarono la rottura del limes, la chiusura dei circoli commerciali mediterranei . ll tipo di Stato che emerge da questa crisi del III sec è caratterizzato da una maggiore pressione coercitiva sulla società e da una irrigidimento tutti i livelli sulla articolazione sociale ed un'accresciuta fiscalismo . Nelle campagne , compare una nuova figura , il coltivatore di Stato libero vincolato dalla sede in cui lavora, pern molti aspetti simile a uno schiavo . Vi è la perdita dell Italia della sua posizione privilegiata dal punto di vista fiscale . La frammentazione politica seguita dalle invasioni barbariche e provocò alla definitiva rottura delle relazioni commerciali all’ interno del Mediterraneo che determinarono un abbassamento delle condizioni di vita e un declino demografico .In peso dell' esercito tardoantico rappresentava per la società non era costituito solo dalla pressione fiscale necessario per le paghe dei soldati, un ulteriore problema era l'obbligo di alloggiare nelle proprie case i soldati di passaggio spesso con conseguenze rovinose per la proprietà sì Monaco interviene presso un conoscente per esentare la casa dei figli di un suo amico da tale obbligo Un anonimo autore ha proposto innovative sulla riduzione delle spese per l'esercito l'autore suggerisce una riduzione nella durante la ferma E di insediare i militari in zone di confine in maniera tale da costituire una valida riserva in caso di emergenza -Che cosa si intende per tarda antichità Si intende crisi e trasformazione, La tarda antichità va dalla tetrarchia e il regno di costantino fino all'invasione longobarda dell'occidente e la fine del regno di giustiniano , e dunque dall'antichità al medioevo . si è venuta a consolidare nella storiografia con caratteri originali e distintivi portatrice di valori positivi . -L’ideologia dell’imperatore tardoantico Sinesio temistio nell'età tardoantica cambia anche il potere dell'imperatore : il sovrano è colui che conforma in massimo grado alle leggi e che per conseguenza è il più giusto . il potere del re è irresponsabile nel senso che non deve rendere contoa chicchessia , ma non per questo si sottrae alla legge proprio perché lo incarna .Un compito specifico del buon sovrano consiste nell'incrementare il sentimento morale dei suoi sudditi .per questo si deve presentare loro come una sorta di immagine di riflesso della divinità . il monarca diventa sempre più riflesso di una divinità in una dimensione sacrale, l’ unico intermediario per arrivare al cielo. l'imperatore tardoantico è tale per grazia divina . la tarda antichità e un età di forti contraddizioni dove sono presenti anche i caratteri autoritari e repressivi che fecero largo uso della tortura che prima era solo riservata agli schiavi . LA FINE DELL’IMPERO ROMANO D’OCCIDENTE zosimo, olimpiodoro sozomeno, teodoreto, socrate Nella metà del IV dopo Cristo i goti erano la forza predominante nelle regioni del ponto, operavano nei due raggruppamenti fondamentali di ostrogoti e visigoti .per buona parte del secolo le relazioni tra romani e Goti furono condizionate dal trattato di pace di Costantino del 332 che faceva dei visigoti uno stato-cliente dei romani, questo trattato contiene un importante elemento di novità perché poneva le condizioni per l'impiego di barbari goti come soldati al servizio di roma .la situazione ebbe una svolta drammatica quando i vari regni gotici entrarono in crisi a loro volta per la pressione esercitata su di loro dagli unni, che avevano distrutto il loro terra e più settentrionali : Nel 376 dopo Cristo i visigoti fecero la richiesta di essere accolti a sud del Danubio in tracia fuori dalla portata degli unni. dopo la disfatta di adrianopoli nel 378 questa fase critica si chiude nel 382 con il trattato stipulato da teodosio che ha consentito definitivamente l'insediamento dei Goti entro le frontiere dell impero. da questo momento in poi gli imperatori si appoggiarono sempre più alle tribù germaniche e ai loro capi. L'influsso dei germani sulla politica romana si basa quasi esclusivamente sulla loro posizione guadagnata all ‘interno della gerarchia militare ,non si sa se abbiano occupato cariche anche l'amministrazione civile . L’ Italia settentrionale centrale nel corso del quarto IV secolo conobbe una serie di accantonamenti di barbari come risultato di una politica mirata e di accordi pacifici :solo eccezionalmente , però veniva concessa ai barbari la cittadinanza romana. la chiesa sembra conciliante e disponibile verso i barbari in quanto ne rivela l'utilità per funzioni di difesa . nel 395 dopo Cristo muore teodosio ed è un momento di svolta per l'impero romano . per la prima volta fu diviso territorialmente in due parti tra i due figli di teodosio 1. ad arcadio andò Oriente 2. ad onorio l'occidente vennero create due corti ,due amministrazioni ,due eserciti completamente autonomi . l'occidente era minacciato sempre più dalle invasioni barbariche mentre l'oriente dovette fronteggiare il tradizionale nemico persiano . nelle intenzioni di Teodosio in realtà il principio unitario doveva essere mantenuto dal generale di origine Pandalica stilicone , a cui affido alla tutela dei due figli .questo compito fu impossibile da realizzarsi a causa del continuo aggravarsi della situazione militare. Nel 398 vi fu una rivolta in Africa repressa a fatica da Stilicone, ma una serie di invasioni barbariche scosse l’impero. Nel 402 e406 si ha l’invasione dei goti guidati da Alarico e da Randagaiso. In entrambi I casi Stilicone riuscì a fermare l’avanzata, ma alla fine del 406 dc la frontiera renana fu travolta da numerose popolazioni germaniche: -vandali/allemanni, burgundi/ franchi/ svevi/ alani dilagarono in Gallia. – La britannia si staccò definitivamente dal suo impero. Vandali/ Alani e svevi si stabilirono in Spagna dopo aver varcato i pirenei. Stilicone viene accusato di intesa con i barbari e viene messo a morte nel 408, l'Italia fu di fatto abbandonata alle scorribande nel 455 roma viene saccheggiata, dopo aver saccheggiato Roma si diresse verso il sud Italia . sozomeno racconta la caduta di stilicone, la sua morte improvvisa risparmia ulteriori disagi in Italia :i Goti si ritirarono in Italia meridionale dove dettero vita a uno stato vero e proprio con la capitale Tolosa .poco dopo i vandali posero fine alla storia dell' Africa Roma nel 429.l'anno dopo assediarono ippona nel quale morì il vescovo della città Sant’ Agostino .nel 439 cadde anche cartagine, il re vandalo ottenne dalla Corte il riconoscimento del suo regno .il regno vandalico non dura a lungo fu conquistato da giustiniano nel 534 è inglobato l'impero d'oriente .contemporaneamente in come vanno gli unni guidati da Attila .in un primo tempo si diressero verso Oriente ma in seguito si indirizzarono verso l'occidente dopo avere invaso la già gli unni e vennero sconfitti da pezzo nel 451 quando Attila mosse alla volta di Italia l'anno successivo gli uomini lasciarono improvvisamente la penisola dopo avere incontrato una delegazione guidata da Papa leone Ila morte di Attila provocò la rapida dissoluzione del suo regno. In contrasto tra onorio e stilicone viene affrontato da Gerolamo Quando Roma fu presa e saccheggiata da Gerusalemme San Gerolamo rievoca -IL II SECOLO Il secondo secolo dopo Cristo è considerato come l'età più prospera dell impero romano che poté godere di un notevole sviluppo economico e culturale. -NERVA 96/98 D C In breve principato di nerva vide la restaurazione delle prerogative del Senato e un tentativo di riassetto degli equilibri istituzionali interni .la prima preoccupazione di nerva fu quella di controllare le reazioni all'uccisione di domiziano e scongiurare il pericolo dell’anarchia. Garantito l'ordine Interno l'imperatore si volse un'opera costruttiva di politica finanziaria e sociale a favore di Roma e dell'Italia: fu varata Una legge agraria per assegnare lotti di terra ai nullatenenti e furono concessi dei prezzi da parte dello Stato sugli agricoltori . nel 97 avanti Cristo vi furono dei sintomi di crisi che minacciano questa politica di buon governo .si trattava di problemi sia economici che politici e militari, gli sgravi fiscali non rimediavano nelle difficoltà economiche, già emerse sotto domiziano , mentre sul piano politico i pretoriani chiesero di punire gli assassini di domiziano .nerva accettò ma in questo modo puniva coloro che lo avevano portato al poter compromettendo il proprio Prestigio.l'unico sistema per impedire una nuova disgregazione dell impero era scegliere un successore che fosse in grado di affermarsi anche militarmente contro i pretoriani .nerva adottò Traiano un senatore di origine spagnola che nel 98 gli succedette come imperatore . TRAIANO 98/117 DC quando fu disegnato imperatore Traiano stava svolgendo le sue funzioni di governatore in Germania meridionale . A Roma si recò nel 99 dopo aver completato il consolidamento del confine renano .Traiano è stato paragonato a una sorta di generale della Repubblica :tra i suoi programmi un posto di rilievo all'espansione territoriale . nel 101 /102 e 105/ 106 dopo Cristo vengono realizzate le campagne daciche : dove sconfitto decebalo, che domiziano non era riuscito a battere. la Dacia regione ricca d'oro fu ridotta a provincia .l’enorme bottino ricavato dalla conquista e l’oro che arrivava a Roma nelle miniere daciche servì per finanziare le imprese militari e la costruzione di diverse opere pubbliche. L'imperatore mostrò grande interesse per la frontiera orientale .istituì la provincia d‘ arabia nel 114 dopo Cristo , Istituì una grande campagna contro i parti durante la quale furono occupate armenia la Siria e la mesopotamia. richiamato a fronteggiare una rivolta degli ebrei scoppiata in mesopotamia decide di abbandonare le nuove conquiste morì in Sicilia sulla via del ritorno verso Roma, le truppe acclamarono imperatore il governatore della Siria, Adriano un parente spagnolo di Traiano . ADRIANO 117/138 DC Adriano di origine spagnola aveva percorso la carriera senatoriale romana probabilmente grazie all'aiuto di Traiano che dopo la guerra partica le aveva affidato la provincia della Siria .per acquisire la pubblica benevolenza Adriano si preoccupò di alleviare il malessere economico cancellando il debiti arretrati contratti a Roma e in Italia con la cassa imperiale facendo distribuzione al popolo. Fu un amministratore attento e un riformatore della disciplina militare, fu anche uomo di grande cultura e favori in modo l'arte e la letteratura .A Roma fece costruire per lui un mausoleo Castel Sant'Angelo Adriano, passò gran parte del suo regno viaggiando attraverso le province ,attraversò le province renane e danubiane e la Bretagna dove comincia la costruzione del Vallo a difesa della zona meridionale contro le tribù non romanizzate del nord .passò poi in Gallia,Spagna,Africa e infine in Asia minore e in Grecia .nel 132 dopo il suo passaggio scoppiò in Palestina una gravissima rivolta provocata dalla volontà di Adriano di assimilare gli ebrei ad altri popoli dell'impero la ribellione fu repressa in maniera spietata Adriano passò 12 dei 21 anni di regno lontano da Roma si preoccupò personalmente di dare una forma definitiva alle competenze giurisdizionali dei governatori provinciali e si adoperò per un efficiente amministrazione della giustizia. l'Italia fu divisa in quattro distretti giudiziari assegnati a senatori di rango consolare. come successore Adriano scelse il console del 136Lucio Elio Cesare che adotto. dopo la sua prematura morte la scelta di adrano cadde verso un senatore Della gallia narborense, arrio antonino. Costui adottò a sua volta Lucio Vero e il futuro Marco Aurelio. ANTONINO PIO 138/161 DC Il regno di Antonino Pio fu all'insegna della continuità con quello precedente a differenza di Adriano però rinunciò ai grandi viaggi si tratta di un periodo sostanzialmente privo di avvenimenti. il principe ebbe buoni rapporti con il Senato e fu un parsimonioso amministratore. durante il suo regno non ci furono minacce per la sicurezza. nell età di Antonino Pio Roma raggiunse l'apogeo del proprio sviluppo, le città presentavano il segno distintivo della civiltà rispetto alla rozzezza e alla barberia. nell'impero vi era dunque una grande varietà di tipologie cittadini e una grande diversità di statuti, le città erano organizzate secondo tre tipologie fondamentali 1. città peregrina quelle preesistenti alla conquista e alla loro organizzazione all'interno dell'impero. a loro volta si possono dividere entro in 3 gruppi in base allo status giuridico nei confronti di Roma o le città stipendiate che pagavano un tributo o le città libere o le città libere federate che hanno concluso con Roma un trattato sul piano dell’ugualianza 2. municipi agli abitanti di questa città veniva accordato il diritto latino o romano 3. colonia città di nuove fondazioni con apporto di coloni che godono della cittadinanza romana su terre sottratte a Città e popoli vinti . le città costituivano il punto di riferimento delle attività economiche e i nuclei della vita culturale .Roma diffondendo la cultura urbana e promuovendo la crescita e la collaborazione con l’elite cittadina si assicurava il controllo dell'ordine e della stabilità su tutto l'impero . MARCO AURELIO 161/180 come voleva Antonino Pio ,inizialmente il potere fu diviso tra Marco Aurelio e il fratello adottivo Lucio vero . nel 166 vero concluse vittoriosamente la guerra contro i parti ,ma portò a Roma la peste ,che si diffuse negli anni successivi ,causando lutti e devastazioni nell impero . a nord superato il Danubio i barbari invadono la pannonia, la rezia e il norico, giungendo perfino a minacciare l'Italia. morto Lucio vero nel 169 marco aurelio riuscì a ristabilizzare la situazione nel 175 respingendo i barbari al di là del Danubio .Nel 175 mi fu la rivolta del governatore di siria avidio crasso venne ucciso dai suoi stessi soldati che prevenirono cosi il conflitto armato. Marchio aurelio è passato alla storia come l'immagine stessa dell'imperatore filosofo con lui si ritornò alla prassi della successione dinastica. COMMODO 180/192 Como diventa imperatore a 19 anni .il suo primo atto fu quello di concludere la pace con le popolazioni che premevano sul Danubio .le sue inclinazioni dispotiche e le sue stravaganze determinarono la rottura con il Senato .Dal 182 al 185Il governo fu di fatto in mano il prefetto del pretorio Tigidio perenne. quando questi fu ucciso il suo ruolo fu preso da un liberto cleandro che arrivo nel 189 ai fastigi dell ordine equestre .nel 190 vi fu una grave carestia che fece cadere il potere di cleando offerto come capo espiatorio alle ire della plebe .tra il 190 e la sua morte avvenuta nel 192 comodo lasciò il potere in mano a un cortigiano electo e al prefetto leto che e completarono il dissesto finanziario e ordinarono la congiura che uccise l'imperatore commodo. commodo non dimostrò cura per le province né per gli eserciti ,il consenso intero era fondato sulla plebe e su i pretoriani piuttosto che sull aristocrazia e sul Senato. sotto il principato di commodo molte divinità straniere entrarono nel Pantheon romano,alla sua morte la sua memoria fu condannata e il suo nome cancellato donne un monumento .