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Storia romana, Geraci-Marcone, Sintesi del corso di Storia Romana

Riassunto completo capitolo per capitolo del libro

Tipologia: Sintesi del corso

2020/2021

Caricato il 05/11/2021

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thomas-granata 🇮🇹

4.4

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Scarica Storia romana, Geraci-Marcone e più Sintesi del corso in PDF di Storia Romana solo su Docsity! GIOVANNI GERACI - ARNALDO MARCONE STORIA ROMANA Introduzione Datazione e cronologia Il modo di indicare le date in riferimento alla nascita di Cristo non è mai stato utilizzato nel mondo antico; l’Era “cristiana” è stata introdotta dal monaco DIONIGI ESIGUO (nativo della Scozia tra V-VI secolo d.C.) che elabora un sistema che comprendeva solo gli eventi accaduti d.C., mentre quelli accaduti precedentemente venivano calcolati partendo dalla creazione del mondo; i sistema si diffonde: - InItalia dal VII secolo - Intutta Europa occidentale nel X secolo - Contare gli anni prima di Cristo dal XVIII secolo per unificare il punto di riferimento Datazione prima del cristianesimo: - ARoma + O Dall’età repubblicana mediante i nomi dei magistrati eponimi (lett. “che danno il nome all’anno”) quindi tramite la menzione dei due consoli. Il “Calendario Romano Repubblicano” rimane in vigore fino alla riforma di Cesare del 46 a.C. che prevede 355 giorni divisi in dodici mesi (quattro da 31 giorni, sette da 29 e uno da 28), quello da 28 giorni (febbraio) è diviso in due parti (primi 23, ultimi 5) e ad anni alterni aggiunto un “mese intercalar” di 22 giorni, artificio per uguagliare l’anno civile a quello solare e al ciclo delle stagioni: in questo sistema si aggiungono i giorni di mercato (nundinae) “ogni nono giorno” segnati sui calendari con un ciclo di lettere dalla A alla H O Dall’inizio dell’età imperiale tra i dotti si usa come punto di partenza la fondazione di Roma, 753 a.C. data fissata da MARCO TERENZIO VARRONE che partendo dall’inizio della repubblica del 509 a.C. ipotizzò che ogni re avesse regnato 35 anni circa - In Grecia tramite le Olimpiadi Onomastica romana I cittadini romani nell’età antica hanno 1 nome ma col tempo diventano 3 (tria nomina): * Prenomen: nome personale ® Nomen: gentilizio che indica il gruppo familiare, la gens di provenienza tramandato padre-figlio * Cognomen: soprannome individuale assegnato per caratteristiche fisiche, alla carica di alcuni esponenti della famiglia o in base al luogo di provenienza, diventando ereditario per gli aristocratici Adozione: - Uomolibero + eredita i tria nomina di chi lo adotta, e si aggiunge un quarto nome che corrisponde al nomen modificato della famiglia d’origine (da Emilio a Emiliano) - Donne romane + non avevano un prenomen, come nome il solo nomen paterno adattato al Scaricato da Thomas Granata ([email protected]) femminile mantenuto anche da sposate. - Schiavi + denominati con un unico nome personale mentre i liberti ereditano il prenome ed il gentilizio del proprio ex padrone e portavano come cognomen il loro antico nome da schiavo. Il mondo di Roma Il mondo di Roma è definito “uno, duplice e molteplice”: - “Uno” + perché sotto Roma furono unificati amministrazione, cittadinanza, esercito e diritto - “Duplice” -— perché il mondo romano fu fortemente influenzato da quello greco, soprattutto dal punto di vista linguistico e culturale (greco rimase sempre il modo di espressione principale) - ‘“Molteplice” -— perché a Roma si creò una fitta rete interculturale che comprendeva molteplici popoli che convivevano tra loro sotto il comune denominatore della romanità. II sistema monetario Età Repubblicana: - Denario (argento) — 1 vale 10 assi, 1 vale 4 sesterzi - Sesterzio (argento) — 1 vale 2 e mezzo assi - Asse (rame) Sotto Augusto: -. Aureo (oro) — 1 vale 400 assi, 100 sesterzi, 25 denari - Denario (argento) — 1 vale 16 assi, 4 sesterzi - Sesterzio (rame e zinco) — 1 vale 4 assi - Asse (rame) Sotto Diocleziano: - Aureo (oro) — 1 vale a1250 denari, 250 follis, 25 argentei - Nummus Argentus (argento) — 1 vale 50 denari, 10 follis - Follis (rame) — 5 denari - Nummo Radiato o Denaro (rame) Parte prima | popoli dell'Italia antica e le origini di Roma Capitolo 1 L'Italia preromana Le fonti La protostoria dei popoli italici, a causa della mancanza di fonti scritte, si basa sui resti materiali ritrovati (utensili, armi, sepolcri, sculture, resti di abitazioni etc.). Le fonti letterarie e storiografiche successive hanno ricostruito la genealogia dei popoli italici individuandone tre: Etruschi, Latini, Italici. Scaricato da Thomas Granata ([email protected]) ®. Secondo DIONIGI DI ALICARNASSO etruschi erano genti autoctone indigene della penisola italica * Secondo ELLANICO DI LESBO gli antichi Tirreni corrispondono ai Pelasgi, un antico e misterioso popolo che precedette i greci nel Mediterraneo orientale e poi emigrò in Italia La ricerca archeologica e linguistica moderna colloca l'origine etnica degli Etruschi attorno all'VIII a.C. nella regione compresa tra l'Arno e il Tevere: si pensa che questa etnia sia un punto di incontro di due processi. - Un’evoluzione della struttura interna delle società e delle economie locali - Riconosce l’influenze esterne, in particolare i rapporti con le colonie greche dell’Italia meridionale Nella massima espansione (VII-VI secolo a.C.) gli etruschi controllavano gran parte dell'Italia centro occidentale senza dar vita ad uno stato unitario. Si erano piuttosto organizzati in città indipendenti governate da sovrani detti lucumoni sostituiti poi da magistrati eletti annualmente: gli zilath, ma mantiene poi un carattere fortemente aristocratico e la direzione delle città in mano a proprietari terrieri o ricchi commercianti.L'unica forma di aggregazione vigente nelle comunità etrusche che ci è nota è la Lega Etrusca, un’unione di tipo religioso delle 12 città principali. Fine del processo di espansione degli Etruschi: - Nel 530 a.C. sconfitta nella battaglia navale contro i Focei, popolo proveniente dall'Asia minore che aveva fondato una colonia in Corsica E NE Figura 3 La lega etrusca (VII-VI sec. a.C.) - Dal 474 a.C l'espansionismo degli Etruschi verso l'Italia meridionale fermato dopo la sconfitta a Cuma dai greci di Siracusa - Presa della città di Veio a opera dei romani (396 a.C.) - Perdita dei possedimenti in val Padana caduti in mano ai celti (originari dell'Europa centrale) > Nel corso del III secolo a.C. l’Etruria passa progressivamente in mano romana. Religione e cultura e Romani La sfera religiosa etrusca appare vasta ed interessante, comprendeva una ricchezza di riti, culti, scritti sacri e tecniche magiche, dove è importante la concezione dell'aldilà per cui la vita continua dopo la morte e nella bara dovevano essere inseriti elementi della dimora del vivo (cibi, bevande e simboli del suo status sociale), ma col tempo l'idea dell’aldilà cambia e l'oltretomba viene considerato come una destinazione raggiungibile dopo un lungo viaggio. Le divinità del pantheon etrusco sono assimilabili a quelle greche e organizzate in un sistema simile a quello dell'Olimpo ellenico dove, al di sopra di Zeus (Tinia per gli Etruschi, dispensatrice di fulmini), dominava il Fato; gli altri dei sono disposti gerarchicamente e organizzati in collegi per competenze, dove per ciascuno equivalgono dei segni della loro volontà divina visibile in terra, quindi attraverso l’aruspicina si comprendono i segni della volontà divina ad attraverso l'esame delle viscere degli animali sacrificati. I romani ereditarono moltissimo dagli etruschi soprattutto per quanto riguarda la sfera religiosa, in quanto la religione etrusca era considerata una vera e propria scienza trasmessa attraverso i libri specifici a cui i romani attinsero: erano attirati dalle capacità divinatorie etrusche quindi l’intera vita Scaricato da Thomas Granata ([email protected]) LA LEGA ETRUSCA politica e religiosa di Roma era basata sugli auspicia II problema della lingua I testi etruschi possono essere letti con facilità poiché l'alfabeto, composto da ventisei lettere, è un riadattamento di quello greco. Ciononostante, la difficoltà principale nell’interpretare l'etrusco deriva dal fatto che essa non è una lingua indoeuropea e che dunque non disponiamo di elementi di confronto con altre lingue a noi note. Inoltre esistono pochissimi testi in etrusco e sono costituiti per lo più da brevi formule. Secondo i linguisti la lingua etrusca non può essere ricollegata a nessuna lingua del passato oggi conosciuta, infatti non sappiamo nemmeno come gli etruschi si definissero se stessi. La questione delle origini Nell'isola egea di Lemno è stata ritrovata un’iscrizione su una stele e diverse epigrafi frammentarie risalenti al VI secolo a.C. che risultano strettamente imparentate con l'etrusco. Una possibilità nell’interpretazione di queste scoperte è che probabilmente gli etruschi fossero indigeni dell'Italia emigrati in Oriente. Sembra però maggiormente condivisibile la possibilità che alcuni gruppi umani provenienti dalla Grecia siano migrati in Italia alla ricerca di metalli, dove avrebbero poi fondato unitamente ad altri gruppi indigeni, la civiltà etrusca. Possiamo dunque affermare che la civiltà etrusca si sia formata in Italia alla fine dell'età del Ferro sotto influenze esterne orientali. Gli etruschi sembrano quindi essere gli eredi dei Villanoviani ossia quelle popolazioni che praticavano la cremazione dei morti durante la prima età del Ferro soprattutto in Toscana ma anche nella pianura padana e nella zona di Capua. Poco a poco le società villanoviane, che sino ad allora si caratterizzavano per un fondamentale egualitarismo, diverranno grossi centri che daranno vita le città etrusche. Le coste etrusche saranno frequentate dai coloni greci che trasmetteranno agli etruschi alcune tradizioni come la pratica del banchetto aristocratico. L'Etruria era compresa tra l'Arno e il Tevere e basava la propria ricchezza sulla ricchezza mineraria e sull'agricoltura (grano, vino e olio) che divenne sempre più fiorente grazie alle capacità tecniche del popolo etrusco (in campo idraulico capacità di irrigazione). Gli etruschi possedevano anche un buon controllo delle risorse metallurgiche e del mare etrusco (Adriatico) che li rendevano la principale potenza della penisola italica. Predominio etrusco sull'Italia L'Italia fu quasi completamente sottoposta al dominio etrusco, organizzato in dodici città autonome federate in una lega e governate prima da dei lucumoni (figure assimilabili a re, espressione delle aristocrazie guerriere) e successivamente da magistrati detti zilath, che presentavano qualche tratto di somiglianza con quelli della Republica romana. Esisteva poi una dodecapoli Padana che aveva sede a Felsina (Bologna) e una campana con sede a Capua. La lega campana fu travolta dai Sanniti nel V secolo a.C., quella padana dai galli nel IV secolo a.C. Tecnica e arte Le principali manifestazioni dell'arte etrusca sono state ritrovate nelle necropoli che possiamo annoverare tra le più estese del mondo antico. L’architettura delle necropoli etrusche era intesa ad avvicinare la casa dei morti a quella dei vivi, dunque si trattava di vere e proprie abitazioni sotterranee per i defunti in cui sono stati ritrovati molti reperti di statuaria, terrecotte, pittura e oreficeria. Le più evolute sepolture a camera avevano una struttura architettonica complessa: costruite come veri e propri Scaricato da Thomas Granata ([email protected]) appartamenti con diversi ambienti (nicchie, celle) per i membri della stessa famiglia. Uno dei campi forti della civiltà etrusca oltre all'agricoltura alla metallurgia era l'artigianato artistico in particolar modo la produzione di oggetti in bronzo e oreficeria che raggiunsero ampie aree del Mediterraneo attraverso il commercio. Gli Etruschi furono abili sia nell’estrazione dei minerali (ferro e rame soprattutto) sia nel trattamento dei metalli in fornaci. La lavorazione dell’oro e dei metalli nobili era mirata a produrre accessori personali, come collane, spille, anelli o orecchini. L’Etruscologia Etruscologia, intesa come interesse per il mondo etrusco ed è nata a partire dal I secolo d.C. e il primo degli etruscologi fu l'imperatore romano Claudio a cui seguirono molti intellettuali romani. L’etruscologia come disciplina scientifica nacque invece nel XIX secolo. Capitolo 3 Roma Le fonti La ricostruzione della storia della Roma arcaica richiede il ricorso a fonti di diversa natura: archeologiche, letterarie (danno cronologia articolata ma elementi leggendari inverosimili) e storiografiche. Roma non sembra aver suscitato grande interesse negli storiografi greci fino al IV secolo a.C., solo dopo quest’epoca, a causa dell’espansionismo romano in Italia meridionale, ci si preoccupò di organizzare le informazioni disponibili. Le origini di Roma sono state molto dibattute; la versione canonica risale all'età augustea e consiste in una rielaborazione della tradizione precedente che aveva elementi leggendari La leggenda La versione più nota e diffusa della leggenda delle origini di Roma inserisce la fondazione di Alba Longa e la dinastia dei Re Albani tra l'arrivo di Enea nel Lazio e il regno di Romolo. Nel primo libro dell’Eneide, VIRGILIO (I secolo a.C.) si ispira a questa tradizione; Alba Longa è fondata dal figlio di Enea. Ascanio, trent'anni dopo la fondazione di Lavinium, la città a cui Enea diede il nome della moglie Lavinia. Secondo la leggenda il fondatore e primo re di Roma è Romolo, figlio di Marte, dio della guerra, e di Rea Silvia, figlia di Numitore, l'ultimo re di Alba Longa che era stato illegittimamente privato del trono dal fratello più giovane, Amulio. I sette re di Roma La tradizione fissa la nascita di Roma nel 753 a.C. e la fondazione della Repubblica nel 509 a.C.: durante questo periodo su Roma avrebbero regnato sette re: * ROMOLO: fondatore di Roma a cui sono state attribuite le prime istituzioni politiche tra cui il senato; * NUMA POMPILIO: creatore dei primi istituti religiosi; ®* TULLO OSTILIO: promotore di alcune campagne militari (tra cui la distruzione di Alba Longa); *. ANCO MARZIO: fondatore della colonia di Ostia; ® TARQUINIO PRISCO: di origini etrusche, iniziatore della seconda fase della monarchia Romana; * SERVIO TULLIO: costruì le prime Mura della città e istituì le assemblee elettorali e i comizi centuria ® TARQUINIO IL SUPERBO: ultimo sovrano caratterizzato con i tratti tipici del tiranno. Scaricato da Thomas Granata ([email protected]) 10 Lo Stato romano arcaico Le diverse organizzazioni della società in età arcaica: - Famiglia — slla base dell'organizzazione sociale dei latini la famiglia con a capo il pater (sui componenti della famiglia, schiavi e clienti - Gens + tutte le famiglie che riconoscevano un antenato comune formano la gens, un gruppo organizzato politicamente e religiosamente, componente molto importante in età arcaica e poi nella vita politica - Curie — la popolazione dello Stato romano era divisa in gruppi religiosi e militari chiamati curie che comprendevano tutti gli abitanti del territorio, tranne schiavi (ignota funzione e organizzazione) - Tribù — come per le Curie c’è incertezza, la cui nascita delle tribù fu attribuita allo stesso Romolo: erano originariamente tre (si ipotizza un origine etrusca): o Tities o Ramnes O Luceres > In età più tarda lo Stato si organizzerà suddividendo ogni tribù in 10 curie e da ogni tribù scelti 100 senatori La monarchia romana La monarchia romana era elettiva ed originariamente il re era affiancato da un consiglio di anziani composto dai capi delle famiglie più nobili e ricche, quindi dal futuro Senato, e il re anche il supremo capo religioso e celebrava riti di culto affiancato da sacerdoti e pontefici Patrizi e plebei Sull'origine della divisione sociale tra patrizi e plebei a Roma regna l’incertezza: 1. Secondola tradizione i patrizi erano i discendenti dei primi senatori la cui nomina si faceva risalire a Romolo e i plebei sarebbero stati i loro clienti; 2. Secondo alcuni i patrizi sarebbero stati i latini abitanti nel Palatino mente i plebei sarebbero i Sabini abitanti del Quirinale, entrati a far parte della città in una condizione di inferiorità; 3. Secondo altri i patrizi sarebbero i grandi proprietari terrieri mentre i plebei corrisponderebbero alle classi degli artigiani e dei ceti emergenti economicamente ma inferiori politicamente > Tutte le teorie non sono soddisfacenti, probabile che la differenza si sia evoluta nel tempo e che in età arcaica non ci fosse L'influenza etrusca, Servio Tullio e Tarquinio il Superbo Roma ebbe un notevole sviluppo nel VI secolo a.C soprattutto grazie l'influenza etrusca che ha lasciato segni visibili nella tradizione; figura importante di origine etrusca è quella di Tarquinio Prisco che figlio di un greco, sposato con una aristocratica della Tarquinia, che alla morte del padre va a Roma dove si guadagna il favore di Anco Marzio (4° re di Roma) diventando il 5° re di Roma. Servio Tullio nato da una schiava e da un Tullio, signore di Cornicoli, sarà molto vicino a Tanaquilla, moglie di Tarquinio Prisco e verrà educato alla corte del re, per infine sposare sua figlia. All’assassinio del re Tarquinio Prisco da parte dei figli di Anco Marzio, Servio Tullio diventa re provvisorio grazie a Tarquinia per farlo abituare al popolo (non si dice della morte di Tarquinio), il quale lo accetta come re (poi rivelando la morte di Tarquinio) ma senza una vera legittimazione non essendo mai stato eletto. Scaricato da Thomas Granata ([email protected]) 11 La figura di Tarquinio il Superbo possiede i connotati tipici del tiranno, promotore di grandi opere pubbliche e di una politica espansionistica, ma sempre malvisto dal popolo, e viene cacciato da una congiura capeggiata da Publio Valerio che avrebbe poi instaurato la Repubblica (509-27 a.C) La “grande Roma” dei Tarquini Il quadro politico del Lazio appare all’avvento dei Tarquini decisamente condizionato dall’espansionismo romano. Roma partecipa dalla seconda metà del VII secolo a.C al generale sviluppo urbanistico dell'Italia centrale: nel 650 a.C. realizzata la prima pavimentazione dibattuto rudimentale, per poi continuare con la costruzione di edifici in pietra, i primi edifici pubblici (la “regia” = luogo di residenza del re nel foro), per poi arrivare ai diversi complessi monumentali. La famiglia La famiglia romana è la prima forma di aggregazione che si sostituisce al primitivo legame basato sui vincoli di sangue: la famiglia romana è un raggruppamento sociale ampio, presieduta dal capofamiglia, il paterfamilias (controllo dell’intero gruppo, beni) che non lega i gruppi famigliari con matrimoni ma con il potere (potestas) del pater sulle persone che riconoscevano la sua autorità (moglie, figli nati dal matrimonio, figli adottati, clienti, schiavi). In età arcaica diritto del padre era quello di avere il controllo su di lui fino alla morte e di rifiutare i figli alla nascita, anche legittimi, quindi necessita un atto ufficiale di riconoscimento. Un forte legame della famiglia sono i riti familiari (sacra privata) trasmessi di padre in figlio e la loro osservanza legge. assolutamente doverosa. La donna Nella Roma arcaica la donna aristocratica riceve un’educazione e non partecipa alla pulizia o faccende domestiche, visto che accompagnava il marito durante la vita pubblica e condivideva con lui il compito dell'educazione dei figli. La donna era soggetta all’autorità dell'uomo, il potere del marito sulla moglie (manus) non aveva limiti, egli poteva punirla o ucciderla in caso di adulterio. I matrimoni romani erano vietati prima dei dodici anni di età ma venivano comunque combinati molto prima dai padri attraverso un'apposita cerimonia di fidanzamento detta sponsalia: scopo principale del matrimonio era quello di avere figli legittimi, così le donne sterili venivano ripudiate e costrette a tornare alla casa del padre. 3 forme per contrarre un matrimonio: -. Confarreatio: divisione di una focaccia di farro tra i due sposi; - Mancipatio: una sorta di atto di compravendita - Usus: interrotta convivenza dei coniugi per un anno Il matrimonio poteva essere interrotto attraverso: - Divorzio: un atto informale e consensuale - Ripudio: consisteva nella separazione di fatto dei coniugi, di solito quando la moglie veniva cacciata Agricoltura e alimentazione L'agricoltura di Roma nell'età arcaica era un'agricoltura di sussistenza, limitata dalle condizioni sfavorevoli del terreno e consisteva nella produzione di cereali, farro, orzo e farrago (legume). Questi cereali erano la base del sostenimento sia della popolazione romana sia del bestiame da allevamento. Scaricato da Thomas Granata ([email protected]) 12 La proprietà della terra in Roma antica La questione sull’originaria forma di proprietà agraria a Roma è dubbia, ma si sa che la prima forma di proprietà era limitata alla casa e all'orto circostante (heredium) mentre le terre arabili e adibite al pascolo erano escluse. L'ideologia “indoeuropea” nei racconti sulle origini di Roma Il termine indoeuropei identifica una popolazione vissuta nella grande pianura russa tra il VI-II millennio a.C. che successivamente (tra il III e il II millennio a.C.) si spostò in diverse direzioni. In genere gli indoeuropei imponevano la loro lingua ai popoli conquistati ma ne adottavano la scrittura. Sono così, almeno in parte, ricostruibili i rapporti di dipendenza tra le varie lingue e quella madre. Nel corso secondo millennio a.C. sono presenti Indoeuropei in Turchia, Grecia, Italia, India, Iran, Francia, Est Europa. GEORGES DUMEZIL ha cercato di ricostruire l’universo mentale degli Indoeuropei riprendendo il concetto di “ideologia trifunzionale”, ovvero gli indoeuropei cogliessero e analizzassero il mondo attraverso un riferimento a tre ambiti o “funzioni” distinte ma tra loro complementari: - La potenza del sovrano che si manifesta secondo l'aspetto magico e giuridico; - La forza fisica in particolar modo quella del guerriero; - La fecondità degli uomini degli animali della natura. Secondo Dumézil nell’origine di Roma, il ratto delle Sabine (fecondità), la figura di Servio Tullio (potenza del sovrano), alla teologia romana (forza) sono il frutto di schemi narrativi e scenari ereditati dal sostrato indoeuropeo Parte seconda La Repubblica di Roma dalle origini ai Gracchi Capitolo 1 La nascita della Repubblica Le fonti Le fonti narrative che descrivono la nascita della Repubblica risalgono ad autori essenziali già per il periodo monarchico (DIONIGI DI ALICARNASSO, TITO LIVIO, DIODORO SICULO, PLUTARCO e CASSIO, DIONE), e ad accomunarli è la distanza dello scritto dai fatti narrati redatti grazie a opere per noi oggi perdute di carattere annalistico: importante per lo studio delle istituzioni di Roma è la letteratura antiquaria (PLINIO IL VECCHIO, MACROBIO e TERENZIO), oppure anche i documenti epigrafici La tradizione storiografica sulla nascita della Repubblica Sesto Tarquinio, figlio dell'ultimo re etrusco di Roma Tarquinio il Superbo, respinto dalla giovane aristocratica Lucrezia, la violenta, ma lei lo dice al padre Spurio Lucrezio, al marito Lucio Tarquinio Collatino e ad amici (Giunio Bruto e Publio Valerio Publicola): scoppia una rivolta che porta alla caduta della monarchia (nel 510 a.C.) l'anno successivo, il 509 a.C. è il primo anno della Repubblica in Scaricato da Thomas Granata ([email protected]) assicurarsi il favore degli dei. Il senato Il vecchio consiglio regio, formato dai capi delle famiglie nobili, sopravvisse alla caduta della monarchia prendendo il nome di senato, perno della nuova Repubblica a guida patrizia (dai patres). Il principale strumento istituzionale in possesso del senato per influire sulla vita politica della Repubblica era costituito dalla auctoritas patrum, cioè il potere di convalida delle deliberazioni delle assemblee popolari. Inoltre se la carica dei Consoli è 1 anno quella dei senatori (ex magistrati) era vitalizia. Quindi a capo della Repubblica si pone l’élite sociale ed economica di Roma, costituita prima dal patriziato e in un secondo momento dalla nobiltà patrizio-plebea. La cittadinanza e le assemblee popolari 13 pilastri della Repubblica romana: - Magistrature - Senato - Assemblee popolari - partecipavano i maschi adulti liberi in possesso del diritto di cittadinanza acquisita per nascita. A Roma c’erano 4 assemblee popolari: *. Comizi curiati —- i cui compiti sono riferibili al diritto familiare dove ci sono 30 Curie su base territoriale o gentilizia (delle gentes) per il conferimento ufficiale dei poteri ai nuovi magistrati, ratifica adozioni e testamenti * Comizi centuriati -- fondati sulla ripartizione della cittadinanza in “classi di censo” e all'interno di queste, in “centurie”. L'assemblea ha una funzione elettorale, ovvero spettava ai comizi centuriati l'elezione dei consoli e degli altri magistrati, quindi le risoluzioni siano prese non a maggioranza dei voti individuali ma a maggioranza delle unità di voto costituite dalle centurie, assicurando così un consistente vantaggio all’elemento più facoltoso e anziano. Le centurie non avevano tutte lo stesso numero di componenti: ci sono 193/194 centurie su base censitaria Classe Censo Centuri e Cavalieri oltre 100.000 assi 18 98 centurie Centurie I Classe oltre 100000 assi 80 Centurie II Classe oltre 75000 assi 20 Centurie INI Classe oltre 50000 assi 20 centurie IV classe oltre 25000 assi 20 95 . . centurie Centurie V Classe oltre 11000 assi 30 Centurie VI Classe Fabbri oltre 11000 assi 2 Centurie VII Classe Suonatori di corno | oltre 11000 assi 2 Centurie VIII Classe meno di 11000 1 Centuri 15 Scaricato da Thomas Granata ([email protected]) 16 [_assi Î a Î - Comizi tributi — affidata l'elezione dei questori dove il popolo vota per tribù territoriali (in totale 35) istituite da Servio Tullio per tradizione. Questi comizi sono più equi rispetto ai comizi centuriati (ricchi e anziani sono privilegiati), ma anche in questi comizi si avvantaggiano le tribù rurali (31 tribù) più numerose di quelle urbane (4 tribù) - Concili della plebe — compito di elegge1$a<re i tribuni della plebe e gli edili plebei > I poteri di tutte le assemblee popolari erano limitati poiché esse non potevano autoconvocarsi né assumere alcuna decisione autonoma, spettava ai magistrati che le presiedevano indire il comizio, stabilire l'argomento e sottoporre al voto le proposte di legge, che l’assemblea poteva accettare o respingere ma non modificare, inoltre per ragioni valide i consoli possono non convocare i comizi popolari Capitolo 2 Il conflitto tra patrizi e plebei Le fonti A partite dalla nascita della Repubblica sino al 287 a.C. Roma è caratterizzata dai contrasti tra patriziato e plebe per molte differenze tra loro (origine, ricchezza, attività esercitata, prestigio sociale), e il contrasto si legge in Dionigi di Alicarnasso, Livio, Diodoro, Cassio Dione, Plutarco e la letteratura antiquaria. Cause del conflitto patrizio-plebei Il conflitto tra patrizi e plebei interessò diversi piani: - Problema economico — caduta dei Tarquini del V a.C. e il crollo del dominio Etrusco in Campania causa indirettamente un grave danno a Roma prosperata grazie alla sua funzione di punto di passaggio tra l’Etruria e la Campania. Lo stato quasi permanente di guerra tra Roma e gli stati vicini provoca continue razzie e devastazioni dei campi portando gravi carestie che lasciarono la popolazione indebolita dalla fame e afflitta dalle epidemie, danneggiando soprattutto i piccoli agricoltori costretti a indebitarsi con i ricchi proprietari terrieri, ma spesso per ripagare il debito ci si deve mettere al servizio del creditore attraverso il nexum, che riduceva i debitori in una condizione simile allo schiavo: la popolazione afflitta chiede una mitigazione delle norme sui debiti (tasso di interesse massimo), condizione dei debitori insolventi e una più equa distribuzione dei terreni statali - Problema politico — Gli strati più ricchi della plebe erano meno interessati alla crisi economica e rivendicavano equità sul piano politico chiedendo una parificazione dei diritti politici tra i due ordini (patrizi e plebei) e la stesura di un codice scritto di leggi per tutelare i propri diritti contro le vessazioni di chi detiene il potere decisionale Scaricato da Thomas Granata ([email protected]) 17 - Presa di coscienza della plebe — la plebe capisce la sua importanza nella società nel V secolo a.C rivendicando equità anche sul piano civile, in quanto l’esercizio dei diritti civili era proporzionale alle capacità di difendere lo Stato con le armi. Al V secolo a.C corrisponde anche il nuovo modello tattico: si va a sostituire la “Cavalleria” tipica dell’aristocrazia con i fanti con armatura pesante (opliti) uniti nella formazione detta falange”, sistema proveniente dal mondo greco. Con questo nuovo modello di combattimento si arruolano sia plebei sia patrizi e aristocratici senza distinzioni La prima secessione e il tribunato della plebe Il conflitto tra i due ordini si apre nel 494 a.C quando la plebe esasperata dalla crisi economica, organizza uno sciopero generale lasciando la città priva della sua forza lavoro e indifesa contro le aggressioni esterne, ritirandosi sull’ Aventino (secessione dell’Aventino o prima secessione). La plebe si dette propri organismi politici: - Concilia plebis tributa -- assemblea generale che poteva emanare provvedimenti detti plebiscita - Tribuni della plebe -» scelti dei rappresentanti (prima 2 poi 10) che possedevano diversi poteri: * Ius auxilii: ossia il diritto di intervenire a favore di un cittadino contro l'azione di un magistrato * Iusintercessionis: ossia il diritto di porre il veto sui provvedimenti di un magistrato * Ius sacrosanctitas: ossia di inviolabilità personale (chi aggredisce i rappresentanti della plebe è messo a morte) * Potere di convocare e presiedere l'assemblea della plebe e sottoporre le proprie proposte - Edili plebei - due rappresentanti della plebe affiancati ai tribuni per organizzare i giochi, sorvegliare i mercati, controllare le strade, i templi e gli edifici pubblici La prima secessione ottiene: - Riconoscimento da parte dello Stato a guida patrizia dell’organizzazione interna della plebe, con la sua assemblea e i suoi rappresentanti - Problema dei debiti rimase per il momento irrisolto - La difficile situazione economica dovuta alla crisi che colpisce le classi più povere della plebe è strumentalizzata dai plebei più ambienti — caso Spurio Cassio che vuole la redistribuzione delle terre II Decemvirato e le leggi delle XII tavole Dopo aver ottenuto il riconoscimento di una propria organizzazione politica interna, la plebe incominciò a premere affinché fosse redatto un codice di leggi scritto. Nel 451 a.C. venne nominata una commissione composta da dieci uomini patrizi, chiamata decemvirato e incaricata di stendere il primo codice giuridico scritto. Nel corso del primo anno di attività i decemviri compilarono un complesso di norme che vennero pubblicate su dieci tavole di legno esposte nel Foro, ma essendoci punti irrisolti nel 450 a.C. venne convocata una seconda commissione decemvirale con anche presenti i plebei, aggiungendo due tavole di legge formando le XII Tavole. La commissione (il + influente Appio Claudio) vuole approfittare del potere ottenuto nella redazione legislativa ma si oppone la plebe e il patriziato moderato: come con la caduta della monarchia il tentativo di presa di potere e una violenza di Scaricato da Thomas Granata ([email protected]) 20 giochi al culto di Giove Ottimo Massimo -. Tribuni della plebe - prima 2 poi 10, 1 anno, eletti dal concilio della plebe, presidenza del concilio della plebe - Questori > prima 2 poi di più, 1 anno, prima designati dai consoli poi eletti dai concili dei tributi, competenze finanziarie Capitolo 3 La conquista dell’Italia La situazione del Lazio alla caduta della monarchia di Roma Alla caduta della monarchia Roma controllava un territorio Laziale che si estendeva dal Tevere alla Regione Pontina. Tra la fine del VI e l’inizio del V secolo a.C. buona parte delle città latine, approfittando delle difficoltà interne di Roma, si unirono in una Lega con a capo un Dittatore in cui i cittadini condividevano alcuni diritti: ® Ius connubi - permetteva di contrarre matrimoni legittimi concittadini di altre città latine appartenenti alla Lega; ®* Ius commercii — permetteva di avere contratti legali tra cittadini appartenenti a diverse città latine; lei ® Ius migrationis + un latino poteva assumere i diritti civici di altre comunità prendendovi residenza La battaglia del lago Regillo e il foedus Cassianum La lega latina tentò di affermarsi definitivamente attaccando Roma, per alcuni l’obbiettivo è rimettere sul trono di Roma Tarquinio il Superbo. Nel 496 a.C. i romani sconfissero la lega sul lago Regillo e nel 493 a.C. stipularono il “Trattato Cassiano” (foedus Cassianum), sigillato dal console Spurio Cassio che avrebbe regolati i rapporti tra Roma e latini: - Si impegnavano a mantenere la pace e creare un’alleanza difensiva (prestarsi aiuto reciproco se attaccati) - L’eventuale bottino delle campagne di guerra comuni sarebbe stato equamente diviso (terre, beni mobili) 3Nel 486 a.C Roma completa il proprio sistema di alleanze stringendo un accordo con gli Ernici (sud- est di Roma), Equi e Volsci I conflitti con Sabini, Equi e Volsci L'alleanza stretta da Roma con la Lega latina e gli Ernici si rivelò preziosa per fronteggiare la minaccia delle popolazioni che dagli Appennini premevano verso il Lazio a causa delle scarse condizioni di sopravvivenza del territorio appenninico (Sabini, Equi e Volsci). Quindi nel V secolo a.C si vedono moltissimi conflitti tra Roma e le popolazioni appenniniche che finiscono per logorare le forze di Roma (una delle sottocause della crisi economica del V sec. a.C). Volsci I volsci discesero dagli Appennini verso la fine del IV secolo a.C. e occuparono tutta la parte Scaricato da Thomas Granata ([email protected]) Figura 4 Territorio romano alla fine dell'età monarchica meridionale del Lazio, un tempo parte del regno di Tarquinio il Superbo. | Equi Gli Equi riuscirono a conquistare i monti prenestini e alcune importanti città latine come Tivoli e Preneste. Roma, insieme ai suoi alleati Latini ed Ernici, riuscì a bloccare questa popolazione ai Colli Albani. | Sabini I sabini minacciarono direttamente Roma e furono i primi ad essere integrati nel l'impero: tale integrazione possedeva sia un volto pacifico sia uno minaccioso, infatti i romani organizzarono una serie di campagne contro la Sabina. Presto nel territorio sabino vennero create due nuove tribù rustiche. Il conflitto con Veio Per bloccare l'avanzata delle popolazioni montanare, Roma conta sull'aiuto dei latini e degli Ernici, per sconfiggere la città etrusca di Veio a nord di Roma, si ETRUSCHI trova da sola portando un conflitto per tutto il V secolo a.C. in 3 guerre: a d SABINI - Prima guerra veiente (483-474 a.C) -— i Veienti occupano Fidene, i î venisE importante città sulla riva sinistra del Tevere, portando al fallimento di [iù ETRUSCHI Fidene Roma che viene sconfitta sul fiume Cremera: quindi a Veio si riconosce il possesso su Fidene 300 Risp, TI ECLENII ROMA LATINI - Seconda guerra veiente (437-426 a.C) -— i romani riuscirono a vendicare la sconfitta grazie a AULO CORNELIO Cosso che uccise in Figura 5 Prima guerra veiente duello il tiranno di VEIO LARS Tolumnio e Fidene venne conquistata e distrutta dai romani -. Terza guerra veiente (405-396 a.C) — le operazioni si spostano verso Veio, su una posizione strategica, quindi Veio è assediata per 10 anni dai romani e infine distrutta che segna la svolta per Roma che per gli alti costi introduce una paga, stipendium, per il sostentamento dei soldati dei loro familiari, a anche una tassa straordinaria, tributum, basata sul censo e che grava in misura proporzionale sulle diverse classi dell'ordinamento censitario La vittoria su Veio frutta soprattutto la conquista di un ampio e fertile territorio, in parte ridistribuito a coloni a titolo di proprietà privata e il resto in qualità di ager publicus L'invasione gallica: il sacco di Roma I risultati ottenuti da Roma con il successo su Veio furono messi in crisi dalla Calata dei Galli in Italia intorno alla metà del VI secolo a.C. Questa prima ondata celtica, dopo aver battuto gli Etruschi, avrebbe dato vita alla tribù degli Insubri e alla fondazione di Mediolanum (Milano), alla quale si aggiungono altre tribù che spingono verso sud. L’ultima tribù a entrare in Italia sarebbe stata quella dei Senoni, che avrebbe occupato il territorio corrispondente alla Romagna meridionale e alle Marche settentrionali. La presenza celtica nella pianura Padana derivò da una lenta infiltrazione di popolazioni dall’Europa centro- settentrionale che assorbirono e si fusero con i popoli insediati in precedenza. Scaricato da Thomas Granata ([email protected]) 22 Nel 390 a.C. i Senoni guidati da Brenno invasero l'Italia centrale puntando alla città etrusca Chiusi e poi su Roma. L’esercito romano fu sconfitto e riparò a Veio, lasciando la città indifesa che viene saccheggiata dai Galli che poi scompariranno rapidamente (sacco di Roma). La ripresa La calata dei Galli non è però così grave in quanto Roma si riprende velocemente organizzando un'ampia politica estera dal 390 a.C e sentendo gli effetti positivi della conquista e della distribuzione del vasto territorio fertile di Veio ai cittadini romani (costruite le mura Serviane), ma nonostante la costruzione delle mura difensive l'atteggiamento di Roma è decisamente offensivo: * Vengono consolidati i confini settentrionali spingendosi al confine con la città etrusca di Tarquinia, fronte che venne reso ancora più sicuro dalla stretta intesa con Cere * Sul fonte sud-orientale gli Equi (facilmente) e i Volsci (difficile, uniti agli Ernici) furono annientati 3 ipotesi sulle tipologie relative al concetto di imperialismo e espansionismo romano: 1 Imperialismo difensivo - secondo il quale Roma ha espanso il proprio dominio grazie ad alcune guerre difensive casuali e sparse nel territorio. 2 Romaaggressore - secondo il quale Roma si è espansa perché mossa da una volontà espansionistica e per perseguire un duplice scopo: militarismo e benefici economici 3. Anarchia interstatale multipolare - secondo la quale Roma si è espansa grazie alla propria bravura nel tessere alleanze favorevoli. La prima guerra sannitica Roma nel 354 a.C. conclude un trattato con i Sanniti nel quale viene fissato il confine tra le zone di egemonia delle due potenze che combacia con il fiume Liri. I Sanniti occupavano un area più vasta di quella di Roma lungo la catena appenninica centro- meridionale (chiamata Sannio) che era però povera e quindi incapace di sostenere una forte crescita demografica: il rimedio alle carestie è l’immigrazione verso terre più fertili. Durante il V secolo a.C. alcune popolazioni sannitiche si allontanarono dal Sannio e occuparono alcune regioni della Campania adottando la politica della città [DI] samniti e loro alleati Figura 6 Prima guerra sannitica stato e alcune di queste città stato si riunirono nella Lega Campana, con centro Capua. Nonostante le affinità etniche i contrasti politici tra Sanniti e Campani si vennero sempre più acuendo. Nel 343 a.C. scoppia la “prima guerra sannitica” (343-341 a.C.). I sanniti attaccarono la città di Teano occupata dai Scaricato da Thomas Granata ([email protected]) Roma (Lucani, Bruzzi, Sanniti) schierandosi con Pirro. Il tentativo di Pirro era quello di suscitare una ribellione tra gli alleati di Roma anche nell’Italia centrale - Roma — Pirro consapevole di non poter assediare Roma propose delle trattative di pace che chiedevano libertà e autonomia per le città greche dell’Italia meridionale e la restituzione dei territori strappati a Lucani, Bruzi e Sanniti, ma richieste rifiutate -. Ausculum -— il rifiuto porta l’attacco di Pirro nella battaglia decisiva di Ausculum nel 279 a.C con la vittoria di Pirro, ma perde posizione -. Lilibeo -. Pirro accetta l’aiuto di Siracusa pensando di riuscire a ottenere il controllo della ricchissima Sicilia, ma nel mentre Roma fa un’alleanza difensiva con Cartagine (mutua collaborazione militare contro i Molossi): Cartagine aiuta Roma, Pirro li sconfigge svariate volte con l’assedio di Lilibeo, ma la superiorità su mare di Cartagine permette la vittoria di Roma - Benevento - in Italia in assenza di Pirro, i romani riconquistano le loro posizioni costringendo il re epirota Pirro a tornare in Italia subendo perdite vicino a Messina ad opera dei cartaginesi, ma Pirro recluta mercenari ma non avendo denaro sufficiente Pirro fu costretto a imporre un contributo speciale a Taranto e saccheggiare beni sacri di alcune città della Magna Grecia portando malumore verso Pirro. Lo scontro decisivo è nel 275 a.C. a Benevento dove le truppe di Pirro furono messe in fuga Cosa ottiene Roma dalla vittoria con Taranto: - Taranto costretta a diventare alleata romana - Le città greche meridionali non subirono danni - I territori italici che avevano appoggiato Pirro furono costretti a donare dei territori 267- 266 a.C Romani attaccano in Puglia costringendo le comunità locali all’alleanza Il concetto di romanizzazione Il termine romanizzazione è inteso come il processo di uniformazione modelli romani dell’Italia e, in seguito, del Mediterraneo, sotto un profilo giuridico istituzionale socio-economico e culturale. Questo processo può essere considerato solo in parte imposto da Roma poiché significativa sarebbe stata l’adesione spontanea delle comunità soggette al controllo di Roma agli schemi della città egemone (si parla di “autornomanizzazione”). È cioè impensabile pensare che questa adesione ai modelli romani sia derivata da un processo unilaterale e unidirezionale, sembra corretto affermare che in realtà ogni popolo assoggettato ai Romani subì un processo di romanizzazione differente, derivato dal contesto geografico cronologico nel quale si trovava. Capitolo 4 Scaricato da Thomas Granata ([email protected]) 26 La conquista del Mediterraneo Le fonti Le fonti migliori sono: Polibio, Storie (264 a.C-distruzione di Cartagine), Livio, TROG! DOIONE, PAOLO OROSIO, ELORO, CORNELIO NEP MACROBIO, PUSANIA, SESTO GIULIO FRONTINO II contrasto tra Roma e Cartagine Nel 264 a.C. Roma controllava tutta l’Italia peninsulare e i suoi interessi entrarono in conflitto con quelli di Cartagine a partire dal caso dei Mamertini, mercenari italici che si erano impadroniti con la forza di Messina, ma sono minacciati da Siracusa chiedendo quindi prima aiuto a Cartagine, ma presto l’aiuto di Roma la quale pondera se mettersi contro Cartagine: Roma decide di aiutare i Mamertini voltando le spalle all’alleanza con Cartagine temendo che possa conquistare la Sicilia. La prima guerra punica (264-241 a.C.) Roma non dichiara guerra formalmente a Cartagine ma l’attraversamento dell’esercito romano dello stretto comincia la guerra: all’inizio Cartagine alleata con i Siracusani riuscì ad avere la meglio senza nemmeno combattere ma presto Siracusa comprese che l’alleanza con Cartagine era pericolosa, perciò, si . Mar Mediterraneo schierò con Roma ricoprendo un ruolo importante nell’approvvigionamento delle risorse: - Battaglia di Agrigento del 262-261 a.C + vittoria romana - Battaglia a Milazzo del 260 a.C. a Milazzo e conquista di altre città sicule — vittoria romana LIBIA ia spin (n - Attilio Regolo pensando di vincere nel 265 a.C impone delle condizioni di resa molto dure a Cartagine che si ribella e rivolta la situazione sconfiggendo Regolo nel 255 a.C - Nel 249a.C sconfitta della flotta di PUBLIO CLAUDIO PULCRO a Trapani Roma non riesce a creare una nuova flotta, mentre Cartagine solo nel 242 a.C riuscì a creare una nuova potente flotta attaccando Trapani e Lilibeo. Lo scontro finale porta alla vittoria romana nelle isole Egadi nel 241 a.C. La pace porta al pagamento di un indennizzo, la restituzione di prigionieri di guerra e lo sgombero dell’intera Sicilia. La prima provincia romana Dopo la prima guerra punica Roma è l’egemonia sulla penisola ed entra in possesso di un ampio terreno della Sicilia centro-occidentale (prima cartaginese). Ma c’è una differenza: - Nella penisola — città e popolazioni erano state direttamente incorporate nello stato romano oppure legate da trattati che prevedevano l’invio di truppe in aiuto della potenza egemone lasciavano alle comunità sociae una larga autonomia interna - In Sicilia — venne creata una provincia, ovvero alle comunità un tempo soggette a Cartagine venne imposto un tributo annuale in cereali, fattore indispensabili che ha permesso il decollo Scaricato da Thomas Granata ([email protected]) Figura 10 Possedimenti di Roma e Cartagine precedentemente alla prim: 27 demografico della città e l’approvvigionamento degli eserciti romani. I possedimenti siciliani sono affidati a un magistrato romano inviato annualmente sull’isola, il quale doveva garantire il mantenimento dell’ordine e la difesa, poi sono istituiti due nuovi pretori, che andarono ad affiancarsi al pretore urbano e al pretore pellegrino (uno in Sicilia e uno in Sardegna). In breve il termine provincia, che originariamente indicava semplicemente e genericamente la sfera di competenza di un magistrato, assunse un significato più specifico: territorio soggetto all’autorità di un magistrato romano Nei suoi compiti il governatore era assistito da personale piuttosto limitato: Questore: assisteva il governatore in materia di finanze; Legati: giovani aristocratici a inizio carriera politica che collaboravano con il governatore nell’amministrazione della giustizia; Un gruppo di funzionari e impiegati di livello inferiore; Publicani: compagnie di privati cittadini che esercitavano l’attività di esazione delle tasse, spesso abusavano del popolo La prima provincia romana non comprendeva l’intera Sicilia ma ci sono differenze nella provincia: Stati indipendenti, come gli alleati Siracusa e Messina; Civitates liberae et immunes, città all’interno del territorio provinciale che erano però libere dal controllo amministrativo e giudiziario del governatore ed esenti dal pagamento del tributo, come la città di Centuripe; Civitates foederatae, con statuto simile a quello delle civitates liberae et immunes, privilegi che erano però il risultato di un accordo bilaterale che in linea di principio poneva Roma e la città alleata sullo stesso piano; Civitates stipendiariae, sono il resto delle città siciliane (la maggior parte), soggette al pagamento del tributo e l’elenco delle città tributarie è detta formula provinciae, mentre i principi dell’amministrazione delle province sono regolate dalla lex provinciae, documento che comprendeva una serie di regole dettate dal conquistatore o dal senato, talvolta non emanate La rivolta dei mercenari e la conquista di Sardegna e Corsica Nel periodo che va dalla fine della prima guerra punica (241 a.C.) e lo scoppio della seconda (218 a.C.) Roma e Cartagine consolidarono le proprie potenze in vista dello scontro decisivo: Roma — si rafforza grazie sia ai cereali di Cartagine sia i cereali della Sicilia Cartagine > dopo la sconfitta della Prima Guerra Punica gli effetti sono drammatici, non aveva fondi per pagare i debiti dei mercenari che avevano combattuto, quindi si ribellano coinvolgendo alcune popolazioni dell’ Africa settentrionale soggette a Cartagine: la rivolta è sedata da AMILCARE BARCA, ma la rivolta si estende anche alle colonie in Sardegna, che chiesero aiuto a Roma. Cartagine avendo represso la rivolta in patria, riorganizza le forze per il riordino della Sardegna, ma Roma lo vede come una minaccia. Cartagine non può ancora combattere quindi accetta le condizioni di pace: * Concessione della Sardegna — costituzione della Seconda Provincia romana dopo la Sicilia * Concessione della Corsica — costituzione della Seconda Provincia romana dopo la Sicilia Scaricato da Thomas Granata ([email protected]) 30 In Italia — Annibale non potendo ricevere soccorsi dalla madrepatria si ritirò a Bruzio; nel mentre Scipione sconfisse definitivamente Cartagine in Spagna nella battaglia di Ilipa nel 206 a.C e tornato in Italia dopo l’elezione a console progetta l’invasione dell’Africa: essenziale è l’alleanza con MASSINISSA re dei Numidi. Lo sbarco in Africa avvenne nel 204 a.C. con la vittoria della battaglia dei Campi Magni. Le trattative di pace fallirono a cause delle dure condizioni di Roma: lo stesso anno Annibale torna in Africa e nel 202 a.C., combatté l’ultima e decisiva battaglia a Zama, vinta dai Romani. Nel 201 a.C. fu firmato il trattato di pace che imponeva a Cartagine di: * Consegnare tutte le navi, eccetto dieci ZA + Matauro * Pagare una forte indennità Marsiglia Mi dix capua £ * Consegnare prigionieri di guerra Di À a” Crotone pe stes tacr\ * Cedere tutti i possedimenti eccetto] P) D Lilibeox}}siàiia / l'Africa e le fu vietato di dichiarare rr dia gini Bro . . Numidia > guerra senza il permesso di Roma se (difficoltà di fronte alla crescente] ta Li Territorio cartagincse aggressività di Massinissa) Territorio romano Prozioali bartagie “ /(* tincraro di Annibale L’eredità di Annibale L’impresa di Annibale ha dato origine ad una trasformazione di Roma portando alla creazione di nuove e più rigide forme di controllo: Punire gli alleati voltafaccia imponendo un censimento rigido Capua privata dell’autogoverno e amministrata da Roma e sottratti ampi porzioni dell’ ager publicus (uguale per Bruzio, Lucania, Apulia, Sannio) Progetto di fondazione di otto colonie tra 197-192 a.C per creare capisaldi di controllo (Volturno, Literno, Pozzuoli, Manfredonia, Salerno, Policastro, Lamezia, Crotone; poi anche Copia e Valentia) Sul piano economico + una crisi dei piccoli e medi proprietari terrieri causata dalla crisi demografica portata dalla guerra, distruzioni materiali causate dagli eserciti. Piano della gestione della terra > cambia nel II a.C: Sistema precedente — famiglia di agricoltori che coltivava per autoconsumo Sistema nuovo — l’aristocrazia investì nelle terre, talvolta usurpando territori statali, facendoci lavorare una massa sempre crescente di schiavi non soggetti al servizio militari (quindi sempre disponibili) e non retribuiti. Si afferma il modello della “Villa”, fattoria di 25 ettari che consentì il passaggio dall’agricoltura di sostentamento a quella “capitalista” coltivando cereali, ulivi e viti La seconda guerra macedonica Poco dopo la Seconda Guerra Punica contro Cartagine, Roma si scontra con re Filippo V di Macedonia, soprattutto aa causa dell’espansionismo di Filippo V nell’area dell’Egeo e delle coste dell’Asia Minore. Filippo attaccò alcune alleate di Roma della Lega Etolica, scontrandosi con le due maggiori potenze Scaricato da Thomas Granata ([email protected]) 31 dell’area, il regno di Pergamo e la repubblica di Rodi. Le tensioni sfociarono nel 201 a.C. in guerra portando Pergamo e Rodi a chiedere a Roma che manda un ultimatum ordinando di non attaccare gli Stati greci e ripagare i danni di guerra inflitti agli alleati di Roma (mossa propagandistica per presentare Roma come la protettrice della Grecia). Filippo ignora l’ultimatum, e dopo un periodo di staticità inizia lo scontro: - 198 a.C Roma guidata da TITO QUINZIO FLAMININO vinse su Filippo portando molti stati greci, anche la lega Achea (da sempre alleata della Macedonia), dalla parte di Roma - 197 a.C. la battaglia di Cinocefale, in Tessaglia, vede annientato l’esercito di Filippo che è costretto ad accettare le condizioni di pace imposte da Roma: * Ritiro guarnigioni macedoni presenti in Grecia * Pagamento delle indennità * Consegna della flotta (tranne 5 navi) * 195 a.C Flaminino attacca il RE NABIDE di Sparta in contrasto con gli Achei per la città di Argo, minaccia per la stabilità sociale dell’intera Grecia: Nabide viene battuto e costretto a cedere Argo * 194a.C l’esercito romano evacua dalla Grecia Filippo riuscì tuttavia a mantenere il suo regno di Macedonia, con disappunto degli Etoli La guerra siriaca Durante la fine della guerra seconda guerra macedone il re ANTIOCO III di Siria, approfittando della debolezza dell’Egitto e della Macedonia stava estendendo la propria egemonia in Asia Minore dove le città (Smirne e Lampasco) sostenute dal re di Pergamo EUMENE II chiesero aiuto a Roma. Roma chiede la cessazione degli attacchi contro l’Asia Minore e Tracia e l'evacuazione dell’Europa, ma Antioco non accetta dando inizio nel 192 a.C alla guerra siriaca quando la Lega Etolica indusse Antioco II a liberare la Grecia dal controllo romano. Antioco attacca il territorio degli Etoli che però erano alleati della Lega Achea che si schiera con Roma, con Antioco rimane la Lega Etolica, venendo sconfitto alle Termopili fuggendo in Asia Minore. Quindi Roma nel 190 a.C vuole invadere invadere 1’ Asia Minore: i due fratelli Scipioni (Publio Cornelio Scipione Africano e il meno famoso Lucio Cornelio Scipione) invasero l’Asia Minore sia via terra che via mare, vincendo nello scontro finale nella città Magnesia al Sipilo con la sconfitta di Antioco III. Nel 188 a.C. fu stipulata la pace di Apamea che imponeva ad Antioco di: - Pagare un’enorme indennità di guerra - Affondare tutta la sua flotta (tranne 10 navi) - Consegnare i nemici di Roma che avevano trovato rifugio alla sua corte - Liberare i territori a Nord e a Ovest del massiccio montuoso del Tauro (spartiti tra Pergamo e Rodi) - Lega Etolica ridimensionata e resa innocua Le tensioni politiche dei primi decenni del Il secolo a.C. L’ampliamento degli orizzonti di Roma tra il III e il II secolo porta ad alcuni cambiamenti: * Processo degli Scipioni (187 a.C.): Lucio Scipione è accusato di essersi impadronito di parti dell’indennità di guerra versata al Re di Siria, stesa cosa anche Scipione Africano che si rifiuterà di rispondere alle accuse e si ritirerà in esilio politico in Campania Scaricato da Thomas Granata ([email protected]) 32 * Legge Villia (180 a.C.): introduce l’obbligo di unetà minima per le cariche di magistratura e l’intervallo di un biennio da una carica all’altra, proibisce inoltre di rivestire un secondo consolato entro i 10 anni dalla prima elezione * Culto di Bacco: si diffuse in Italia il culto di Bacco, quindi i “baccanali”, seguaci di Bacco, furono puniti dal Senato dal 186 a.C, mentre la devozione a Bacco fu sottoposta a una rigida regolamentazione. Il motivo non la necessità di reprimere le pratiche orgiastiche ma piuttosto il fatto che i devoti di Bacco si fossero dati un’organizzazione interna simile ad uno stato nello Stato romano La terza guerra macedonica Dopo la pace di Apamea si crearono i primi contrasti tra Roma e la Macedonia a causa delle ambizioni di Filippo V sulle città della costa della Tracia. In Grecia tra le diverse polis ci sono alterchi, quindi Roma adotta una linea che privilegiava i gruppi aristocratici, filoromani, e penalizzava le fazioni democratiche indipendentiste (esempio la linea politica di Polibio, Filopemene, Licorta, -. 179 a.C morte di Filippo V al quale succede come re della Macedonia il figlio PERSEO liberandosi del fratellastro privilegiato da Roma Demetrio - Inizio della guerra il 171 a.C - 168 a.C Perseo sconfitto e portato in Italia da prigioniero dal nuovo comandante romano, console LUCIO EMILIO PAOLO Conseguenze della Terza guerra macedone: - Territorio diviso in 4 repubbliche indipendenti che non potevano intrattenere rapporti tra di loro - Proibiti i matrimoni tra gli abitanti di due diversi stati, non era concesso possedere terreni o case in più di uno stato - Versare untributo a Roma - Abolizione del tributum, imposta pagata dai cittadini romani per finanziare la paga dei soldati, poiché il bottino di guerra era stato decisamente ricco La quarta guerra macedonica e la guerra arcaica La sistemazione della Grecia non convince Roma, che prende dei provvedimenti che in una rivolta in Macedonia. Qui ANDRISCO, facendosi passare per il figlio di Perseo e assumendo il nome di Filippo, si schierò contro i Romani nella Quarta Guerra macedonica contro i quali perse nel 148 a.C. Quindi il Senato decide la secessione dalla Lega Achea delle città di Sparta, Argo e Corinto il che segnava la fine della Lega stessa come organismo di rilevanza politica. L'assemblea della Lega Achea si ribella tentando di contrastare Roma, ma la veloce sconfitta porta alla definitiva fine dell’ultimo esercito acheo e la distruzione di Corinto nel 146 a.C. La Macedonia venne ridotta a provincia romana e tutte le leghe vennero sciolte. La terza guerra punica Dopo la seconda guerra punica Cartagine si era ripresa bene: era in conflitto con la Numidia di MASSINISSA che avanzava pretese espansionistiche sempre maggiori inducendo Cartagine a chiedere a Roma il permesso di dichiarare guerra alla Numidia (secondo il trattato di pace deve chiedere a Roma), ma il Senato non lo permette e quindi nel 151 a.C. a Cartagine prevalse il partito della guerra e fu inviato contro Massinissa un esercito capitanato da ASDRUBALE che viene facilmente distrutto. Roma decide di: Scaricato da Thomas Granata ([email protected]) 35 * Fissava il limite massimo di terreno pubblico a 500 iugeri con l’aggiunta di 250 iugeri per ogni figlio fino ad un massimo di 1000 iugeri per famiglia * Istituì un collegio di triumviri eletto dal popolo e composto da lui stesso, il fratello CAIO GRACCO e il suocero APPIO CLAUDIO PULCRO, per ripartire i lotti e recuperare i terreni in eccesso donati ai cittadini più poveri in piccoli lotti (30 iugeri) usando il capitale non ereditato dall’assenza di eredi del re di Pergamo: questo suscita incertezze (prerogativa del Senato) dai grandi proprietari terrieri a cui vengono prese le terre in eccesso > Progetto contrastato da MARCO OTTAVIO che viene destituito perché contro l’interesse del popolo facendo promuovere la legge: Ottavio di ricandida e accusato di egoismo è assalito e ucciso da un gruppo di senatori avversari capitanati dal pontefice massimo PUBLIO CORNELIO SCIPIONE NASICA Da Tiberio a Caio Gracco La morte di Tiberio non pose fine all’attività del triumvirato che portò alla riassegnazione di nuovi territori nel Piceno, in Campania e in Lucania. Ciò scatenò il malcontento di latini e italici, le cui aristocrazie di ricchi proprietari avevano occupati grandi porzioni di ager publicus, e che ora si trovavano a dover restituire. Prima SCIPIONE EMILIANO e poi il figlio console FULVIO FLACCO, propose che tutti gli alleati italici potessero ottenere la cittadinanza romana o il diritto di appellarsi al popolo in caso di abusi da parte di magistrati romani — Progetto Contestatissimo e fallito Nel 123 a.C fu eletto Tribuno della plebe CAIO GRACCO, fratello minore di Tiberio che: -. Ampliai poteri della commissione triumvirale introdotta dalla legge agraria del fratello Tiberio - Propone l'istituzione di nuove colonie di romani in Italia e nei territori della distrutta Cartagine - Legge Frumentaria + assicura a tutti i cittadini residenti a Roma una quota mensile di grano a prezzo agevolato, grano conservato nei granai pubblici che permette la presenza continua di grano finalizzata anche all’annona, operazioni indispensabili per rifornire i mercati di Roma di derrate per soddisfare le esigenze alimentari della popolazione -. Legge giudiziaria -- per limitare il potere del Senato integra molti Cavalieri nel corpo da cui attingere per la formazione degli albi dei Giudici; i senatori non sarebbero più stati giudicati solo da giudici provenienti dal senato ma anche da Cavalieri. Il Senato per ostacolare Caio usa il tribuno MARCO LIVIO DRUSO facendo proposte opposte, ed essendo Caio in Africa al suo ritorno nel 122 a.C è in declino e non rieletto >Per demolire il prestigio di Caio il Senato revoca la fondazione della colonia Cartaginese (presagi funesti), da qui nascono disordini generali che causarono l’istituzione del senatus consultum ultimum, misura eccezionale che permise al console LUCIO OPIMIO di ordinare il massacro dei sostenitori di Gracco > I sostenitori dei Gracchi furono perseguitati ma le leggi furono mantenute poiché utili, anche se perdono forza: - 121 a.C legge che i lotti attribuiti fossero alienabili, permettendo che i lotti tornassero nelle mani dei più abbienti - 119 a.C fine alle operazioni di recupero delle terre che furono lasciate ai detentori attuali dietro pagamento di un canone e fu abolita la commissione agraria Scaricato da Thomas Granata ([email protected]) 36 - 111a.C. un'altra legge soppresse il tributo e le terre furono trasformate in proprietà private Provincie, espansionismo e nuovi mercati: Asia, Gallia, Baleari, Dalmazia danubiana Prima del 133 a.C. Roma aveva costruito sei province: 1. Sicilia (241 a.C.), 2. Sardegna e Corsica (237 a.C.), 3. Spagna Citeriore e Spagna Ulteriore (197 a.C.), 4. Macedonia (148 a.C.) 5. Africa (146 a.C.). L’annessione di una provincia è da considerare come un atto non di annessione ma di guerra e le linee di riferimento (amministrazione, ager publicus, regole etc.) sono decide da un decemvirato che emanava una lex provincae Asia Nel 133 a.C. il re di Pergamo ATTALO I aveva lasciato il proprio regno ai romani ma ARISTONICO, forse figlio naturale di Eumene (padre di Attalo), Di assunto il nome di EUMENE III si de n mura pose a capo di una rivolta contro Roma. Egli fa appello allo spirito di indipendenza delle città greche (senza successo), si rivolse alle popolazioni dell’interno a cui fece promesse di miglioramento sociale promulgando l’instaurazione di uno stato utopico, dove tutti sarebbero stati liberi e uguali. Il compito di combattere Eumene III fu sostenuto inizialmente soprattutto dai re alleati di Roma, dalle comunità locali e dalle poleis. Solamente nel 130 a.C. la rivolta fu arginata e Eumene III fu catturato. I territori di Pergamo furono riorganizzati nella provincia d’Asia (che comprendeva Misia, Troade, Lidia, Frigia e Caria). Gallia La Gallia meridionale, che consentiva il passaggio terrestre dalle regioni liguri alla Spagna, attirò l’attenzione e l’impegno a una romano. Rispondendo richiesta d’aiuto dell’alleata| Marsiglia contro tribù celto-liguri e galliche, fu inviato nel 125 a.C un' esercito che sconfisse i Galli meridionali nel 121 a.C creando la provincia narbonese, organizzata intorno alla Scaricato da Thomas Granata (thomas1669£ 37 città di Narbona Baleari Figura 14 Provincia di Dalmazia danubiana Nel 123 a.C. furono conquistate le isole Baleari che erano divenute basi di attività piratiche dannose ai traffici marittimi. Le Baleari furono annesse alla provincia di Spagna Citeriore e sottoposte a un prefetto nominato dal governatore Dalmazia danubiana 119-110 a.C sono condotte campagne militari contro tribù illiriche della Dalmazia (Scordisci, Taurisci) I commercianti italici e l’Africa; Giugurta; Caio Mario Molti commercianti e uomini d’affari romani e italici erano stati attirati in Africa dalle potenzialità economiche della regione. Nel 118 a.C. alla morte di Micipsa, figlio di Massinissa e anch'egli filoromano, il regno fu conteso tra i suoi 3 eredi. Uno di essi, GIUGURTA, suo nipote e figlio adottivo, uccise uno dei due, IEMPSALE, mentre l’altro, ADERBALE, fu costretto a rifugiarsi a Roma chiedendo l’arbitrato del Senato che, nel 116 a.C. optò per la divisione della Numidia tra i due contendenti. - AdAderbale — la parte orientale più ricca Figura 15 Regno di Numidia diviso tra Giugurta e Aderbale - A Giugurta — la parte occidentale più vasta, ma non contento attaccò Cirta, la capitale, in cui uccise il rivale e uomini romani. Roma nel 111 a.C inizia la guerra: * LUCIO CALPURNIO BESTIA + dopo successi si limitò a pretendere che Giugurta chiedesse la pace, ma a Roma lo accusano di corruzione e Giugurta condotto a Roma per un’inchiesta, ma fugge facendo ripartire la guerra * SPURIO POSTUMIO ALBINO perde dovendosi ritirare dalla Numidia * QUINTO CECILIO METELLO e CAIO MARIO — nel 109 a.C prima Metello e poi Mario ma necessitando soldati apre l’arruolamento volontario ai capite censi, cioè coloro senza il minimo bene patrimoniale: i nullatenenti. Può ritornare in Africa e nel 105 a.C cattura Giugurta procedendo alla spartizione della Numidia: a) Numidia orientale data a un nipote di Massinissa, GAUDA, fratellastro di Giugurta ma fedele a Roma b) Numidia Occidentale a BOCCO, suocero di Giugurta, con cui venne stipulato un trattato di alleanza Cimbri e Teutoni; ulteriori trasformazioni dell'esercito 2 popolazioni germaniche i Cimbri e i Teutoni, provenienti dall’attuale Danimarca, stavano Scaricato da Thomas Grand Invasione dei Cimbri ‘e dei Teutoni (113-101 a.C.) 40 Figura 1/ rima guerra mitriaalca Bitinia, ma Mitridate dichiarò guerra a Roma cercando di allearsi al mondo greco promettendo autonomia e l’immunità dai tributi. Presto conquista tutta l'Asia. Manlio Aquilio fu costretto a fuggire e rifugiarsi ma viene consegnato e ucciso portando lo scontro tra Mondo Ellenico e Mondo Romano con a capo LUCIO CORNELIO SILLA II tribunato di Publio Sulpicio Rufo e il ritorno di Mario; Silla marcia su Roma A Roma si discute dalla diffusione della cittadinanza agli Italici e Latini della penisola, ma dando la cittadinanza c’è il problema dell’inserimento dei cittadini italici nelle tribù romane, potendo portare a mutamenti radicali: se fossero stati ripartiti tra le 35 tribù queste se fossero andati a votare in massa a Roma sarebbero stati in maggioranza in ciascuna tribù per l’alto numero, quindi si immettono in numero limitato di tribù, così nei comizi tributi i cittadini votavano entro la tribù e si contava un voto per ogni tribù, i neocittadini avrebbero potuto influire soltanto sul voto di poche tribù mentre i vecchi cittadini avrebbero mantenuto l’equilibrio precedente. La guerra sociale e la campagna contro Mitridate avevano prodotto una profonda crisi economica. Per far fronte a questo problema Publio Sulpicio Rufo propose provvedimenti: ® Richiamodall’esilio di quanti erano stati perseguiti per collusione con gli italici ® Inserimento dei neocittadini in tutte le 35 tribù * Limite massimo di indebitamento di 2000 denari per ciascun senatore, oltre espulso dal senato ® Trasferimento del comando della guerra contro Mitridate da Silla a Mario, quindi Silla marcia su Roma e uccide Sulpicio, mentre Mario invece riuscì a fuggire in Africa Silla e la prima fase della prima guerra mitridatica Sbarcato nell’Epiro nell’87 a.C Silla conquista Atene, saccheggia Delfi e Olimpia e in Grecia centrale sconfisse le truppe di Mitridate perndendo il suo predominio in Grecia, come anche in Asia dove perde il consenso di cui godeva in precedenza a causa dei suoi tratti tirannici e dispotici Lucio Cornelio Cinna e l’ultimo consolato di Mario Nel 87 a.C Lucio Cornelio Cinna riproponendo l’iscrizione degli Italici nelle tribù viene cacciato da Roma, e trovandosi con Mario ritornato dall'Africa insieme marciano su Roma riprendendo con la forza la città e definendo Silla nemico pubblico: Cinna e Mario eletti consoli nel 86 a.C, ma Mario muore presto mentre Cinna fu rieletto nell’84 a.C. risolvendo: - Definitiva immissione dei cittadini italici nelle 35 tribù - Affronta il problema dei debiti riducendone l’ammontare - Fissa un nuovo rapporto tra la moneta di bronzo e quella d’argento > Nel 84 a.C alla notizia del ritorno di Silla cerca di anticiparlo ma fu ucciso da soldati ammutinati Conclusione della prima guerra mitridatica Nell’86 a.C. due armate romane opposte occupavano la Grecia parallelamente, una di Silla non riconosciuta ufficialmente e l’altra di LUCIO VALERIO FLACCO inviata da Cinna, senza scontrarsi ricacciarono Mitridate in Asia. Flacco riprese la Macedonia e la Tracia fino al Bosforo, poi passò in Asia ma un ammutinamento lo uccide, sostituito da CAIO FLAVIO FINBRIA che riprende Pergamo cacciando Mitridate. Isolato Mitridate giunse a trattative di pace stipulata a Dardano nell’85 a.C: - Mitridate conservava il proprio regno - Evacuare il resto dell'Asia - Versare una forte indennità di guerra e consegnare la propria flotta Scaricato da Thomas Granata ([email protected]) 41 Silla incorporò l’esercito di Fimbria al proprio e sbarcò in Italia, a Brindisi, con un bottino nell’83 a.C. Seconda Guerra Mitridatica (83-81 a.C.) — la pace di Dardano non mette fine alle ostilità in Anatolia dove LUCIO LICINIO MURERA, governatore d’Asia lasciato da Silla, non cessò di effettuare incursioni nel Ponto accusando Mitridate di prepararsi a riprendere le armi. Mitridate reagì sconfiggendo Murera e dilagando di nuovo in Cappadocia, finché entrambi i contendenti non furono fermati da un intervento personale di Silla Le proscrizioni; Silla dittatore per la riforma dello Stato A Brindisi raggiunsero Silla CNEO POMPEO e altri fautori in armi per èrendere il potere in 2 anni: - Si impadronì di Roma - Grazie all’aiuto di MARCO LICINIO CRASSO distrusse le ultime resistenze avversarie - Restano da eliminare gli oppositori mariani rifugiatisi in Africa e in Sicilia - Silla introdusse le Liste di Proscrizione, elenchi di avversari politici i cui nomi venivano notificati al pubblico: chiunque poteva ucciderli impunemente, i loro beni erano confiscati e venduti all’asta, i loro figli e discendenti esclusi da ogni carica. Il provvedimento cambia la composizione dell’aristocrazia romana: * Alcune famiglie scomparvero e altre si arricchirono * Le comunità italiche che avevano parteggiato per i mariani subirono confische territoriali Poiché entrambi i consoli dell’82 a.C. erano morti nel conflitto il senato nominò un interrex, il princeps senatus LUCIO VALERIO FLACCO, il quale invece che designare nuovi consoli presentò una proposta (lex valeria) che nominava Silla dictatori legibus scribundis et reipublicae costituendae (dittatore con l’incarico di redigere leggi e organizzare lo Stato), ma diverso dalla tradizione una dittatura a tempo indeterminato (non solo 6 mesi) dal 80 a.C. Compiuta la riorganizzazione dello Stato Silla abdicò alla dittatura portando nel 79 a.C a nuove elezioni consolari abbandonando la vita pubblica. Dopo Silla ci si vuole opporre: - Nel 78 a.C uno dei consoli MARCO EMILIO LEPIDO cerca di ridimensionare l'ordinamento Sillano richiamando gli esiliati, distribuendo il frumento a prezzo politico, restituendo delle terre confiscate: provoca diverse opposizioni ma in Etruria lo sostengono per vedersi restituite le proprie terre, quindi Lepido con i ribelli marcia su Roma, ma il senato attua contro di lui il senatus consultum ultimum stroncando la rivolta e facendo fuggire Lepido - Nell’82 a.C QUINTO SERTORIO era giunto in Spagna dove aveva creato uno stato mariano in esilio, che viene attaccato più volte, fino all’arrivo di Pompeo che fu inviato in Spagna. Dopo alcune sconfitte da Sertorio, nel 74 a.C pompeo lo sconfigge (Sertorio ucciso dall’interno) La rivolta servile di Spartaco Nel 73 a.C. scoppia la terza rivolta di schiavi a Capua in una scuola di gladiatori, dove una settantina di essi ribellatisi si erano rifugiati sul Vesuvio, dove vengono raggiunti da altri gladiatori, schiavi e uomini di condizione libera ridotti in miseria e la rivolta si estese a tutti il sud Italia. A capo della rivolta furono posti tre gladiatori: SPARTACO (il trace), CRISSO (un gallo) ed ENOMAO. Spartaco Scaricato da Thomas Granata ([email protected]) 42 intendeva condurre i rivoltosi aldilà delle Alpi e farli tornare nei propri paesi di origine, altri preferivano darsi al saccheggio. Il senato decise di affidare il comando al console MARCO LICINIO CRASSO, che riuscì a bloccare Spartaco e i suoi in Calabria, sconfiggendoli definitivamente in Lucania (morte di Spartaco) consolato di Pompeo e Crasso e lo smantellamento dell'ordinamento sillano Pompeo (non avendo l’età e l’esperienza necessaria) e Crasso furono eletti consoli nel 70 a.C. e smantellarono la riforma di Silla: Restauro della pienezza dei poteri dei tribuni della plebe Distribuzione del grano a prezzo politico Elezione di censori che epurarono il senato da 64 membri definiti indegni e condussero il censimento Pompeo in Oriente; operazioni contro i pirati; nuova guerra Mitridatica Tra 80-70 a.C in Oriente sono riemerse le minacce di Mitridate dei pirati, che scacciati dal mediterraneo erano ancora in Asia minore: 74 a.C inviato MARCO ANTONIO per sedare la pirateria, ma viene sconfitto a Creta e sostituito da QUINTO CECILIO METELLO che riconquistò l’isola 74 a.C. si riapre la guerra con Mitridate, quando, alla morte di Nicomede IV il suo regno di Bitinia fu lasciato in eredità ai romani, con un documento che si sospettava essere falso. Mitridate decise di invadere la Bitinia e contro di lui furono inviati MARCO AURELIO COTTA e LUCIO LICINIO LUCULLO che costrinse Mitridate a fuggire in Armenia. Lucullo sospese le operazioni per ristabilire la situazione in Asia ma fermat dai suoi soldati e finanzieri romani (contrari alle sue riforme in Asia) che lo destituirono e Mitridate e Tigrane ne approfittarono per riaprire le ostilità Nel 67 a.C il tribuno della plebe AULO GABINIO propose una soluzione drastica contro i pirati: dare per 3 anni a Pompeo un imperium infinitum su tutto il Mediterraneo: * Pompeorisolse la questione dei pirati cacciandoli dal Mediterraneo * Prendeil comando contro Mitridate costringendolo a fuggire nel Mar Nero dove si uccise. * Crea una provincia romana in Siria — in Palestina conquista Gerusalemme costituendo uno stato autonomo ma tributario di Giudea sottoposto al controllo del governatore di Siria *. Congiura a Roma + con l’assenza di Pompeo LUCIO SERGIO CATILINA si era arricchito e dopo un’accusa di concussione da cui viene prosciolto si candida per il consolato nel 63 a.C. ma venne battuto da MARCO TULLIO CICERONE. Catilina decise di intraprendere una cospirazione contro i consoli organizzando un colpo di stato, che viene scoperto contro il quale si attua un senatus consultum ultimum che costrinse Catilina alla fuga e poi allo scontro dove morì * Alla morte di TOLOMEO VIII EVERGETE II (116 a.C.) il suo regno (Egitto, Cirenaica e Cipro) fu contesa tra i suoi successori che chiedono ai romani l'appoggio. Il problema egiziano Scaricato da Thomas Granata ([email protected]) 45 Pompeo console unico; guerra civile tra Cesare e Pompeo Nel 54-53 a.C diminuiscono i vincoli politici e familiari tra Pompeo e Cesare: nel 54 a.C. era morta Giulia moglie di Pompeo e figlia di Cesare, mentre Pompeo aveva sposato Cornelia Metella, figlia di Quinto Cecilio Metello Pio Scipione, in più la morte di Crasso: Pompeo si accosta alla fazione anticesariana in un clima di caos politico andando a nominare 2 consoli e proporre nel 53 a.C Pompeo dittatore. Nel 52 a.C a causa di uno scontro tra le bande di due magistrati, Clodio (rimane ucciso) e Milone, Pompeo è nominato console senza collega per riportare l’ordine approvando leggi per la repressione in materia di violenza e di broglio elettorale (condanna di Milone). I nemici di Cesare gli vogliono togliere la sua carica e farlo processare a Roma per il modo di condurre la guerra in Gallia: per evitarlo Cesare deve ottenere il consolato senza interruzioni dopo il proconsolato. Ma nel 52 a.C Pompeo emana una legge che vieta di il passaggio da una magistratura a una promagistratura prima di 5 anni, quindi anche se Cesare fosse diventato console, alla fine della carica sarebbe divenuto privato cittadino (possibile processarlo). Ma nel 50 a. C si propone di abolire tutti i comandi straordinari (di Pompeo e Cesare), proposta accettata che induce Cesare a rinunciare alla sua carica se lo avesse fatto anche Pompeo ma con un magheggio e un Senatus Consultum Ultimum Pompeo e i Consoli ricevono il compito di difendere lo stato, mentre Cesare perde la carica e viene sostituito nel governo delle province assegnategli La Guerra Civile Romana inizia con: - Nel 49 a.C Cesare invade il territorio civico di Roma, Pompeo fuggì a Durazzo con i consoli e i senatori: Pompeo dalla Grecia con la flotta blocca i rifornimenti per affamare l’Italia, per poi tentare la rivalsa su Cesare. Ma Cesare mette nel 48 a.C sotto assedio Durazzo ma viene respinto ritirandosi inseguito da Pompeo, svolgendosi lo scontro decisivo in Tessaglia con la sconfitta di Pompeo che scappa in Egitto - Pompeoin Egitto trova rifugio dai figli di re Tolomeo XII Aulete, ma in Egitto c’era una contesa dinastica tra il giovane Tolomeo XIII e la sorella maggiore Cleopatra VII. I consiglieri del re giudicando compromettente l’accogliere Pompeo lo fecero assassinare - Cesare arriva ad Alessandria dove ci resta (48-47 a.C.) per risolvere la successione e assicurarsi l'appoggio di quel regno ricco e produttore di grano. Cesare deve aspettare l’esercito prima di poter affrontare il re che viene sconfitto e ucciso: Cleopatra VII fu confermata regina d’Egitto (insieme a suo fratello minore Tolomeo XIV) partorendo il figlio di Cesare detto Tolomeo Cesare - Nel 47 a.C Cesare a Roma riparte per l'Africa per distruggere Catone e i pompeiani vinti: Cesare li sconfigge a Tapso (in Tunisia) nel 46 a.C, proclamando la provincia di Africa Nova - Nel 45 a.C Cesare attacca e sconfigge i nemici in Spagna sotto la guida dei figli di Pompeo Cesare dittatore perpetuo Nel 44 a.C. a Cesare venne conferito: - Titolo di dittatore a vita (dictator perpetuus) - Facoltà di sedere tra i tribuni della plebe — quindi le prerogative dei tribuni come l’inviolabilità personale, diritto di veto pur senza ricoprirne la carica in quanto patrizio - Potere di fare trattati di pace o dichiarazioni di guerra senza consultare il senato e il popolo - Presiedere all’attribuzione delle magistrature e designare i suoi candidati alle elezioni Scaricato da Thomas Granata ([email protected]) 46 - Assegnare a propri legati le provincie pretorie - Offerti gli onori del primo posto in senato, del titolo di imperator (detentore dell’imperium) a vita e di quello di padre dalla patria (parens patriae) Dal 49 a.C aveva ideato una serie di riforme: * Perdonoerichiamoin patria agli esuli e condannati politici * Accordate facilitazioni ai debitori ® Diritto di cittadinanza romana agli abitanti della Transpadana ® Ilsenato da 600 a 900 membri con l’immissione di un grande numero di seguaci di Cesare * Da20a40i questori, da 4 a 6 gli edili, da 8 a 16 i pretori — + possibilità di carriera ai suoi sostenitori ® Abbassato il censo minimo per l'ammissione all’ordine equestre ® Reintrodottele giurie tribunali equamente distribuite * Legge suntuaria per porre freno agli sperperi e all’ostentazione di ricchezza ® Discioltele associazioni popolari che avevano contribuito alle guerre civili degli anni precedenti * Distribuzioni gratuite di grano * Programma di colonizzazione e distribuzione delle terre per i veterani di Cesare e cittadini + poveri * Attività urbanistiche e di edilizia — fornire lavoro ad abbondante manodopera ® Combattuta la disoccupazione ® Riforma del calendario civile (aiuto astronomo SOSIGENE) con l’alternarsi di anni ordinari e bisestili Le idi di marzo L’eccessiva concentrazione di poteri, il moltiplicarsi di onori senza precedenti, crearono allarme a Roma. Nel 44 a.C Cesare aveva preparato una campagna militare contro i Parti, ma si diffonde un oracolo secondo cui i Parti potevano essere sconfitti solo da un re, quindi maggiori voci sulle aspirazioni monarchiche di Cesare: si diffondono dissapori verso Cesare che il 15 marzo del 44 a.C. (idi di marzo) fu ucciso da una congiura organizzata in Campo Marzio da: MARCO GIUNIO BRUTO CAIO CASSIO LONGINO DECIMO GIULIO BRUTO ALBINO Capitolo 4 Agonia della Repubblica L'eredità di Cesare; la guerra di Modena Ucciso Cesare i 3 assassini non si preoccupano di MARCO EMILIO LEPIDO e MARCO ANTONIO, si radunano sul Campidoglio per discutere sul da farsi. Lepido e Marco Antonio non si vendicano ma fanno con compromesso anche col Senato: - Amnistia peri congiurati - Convalida degli atti del defunto Cesare - Consenso ai suoi funerali di Stato - Consolato dato a PUBLIO CORNELIO DOLABELLA con Marco Antonio - Riconferma delle province — ad Antonio la Macedonia, Dolabella la Siria Scaricato da Thomas Granata ([email protected]) 47 Marco Antonio trova le carte di Cesare mettendole in atto spacciandosi per il continuatore e successore spirituale. Nel testamento di Cesare, morto senza figli naturali tranne quello avuto da Cleopatra, si scoprì che il dittatore aveva lasciato: - 34 dei benia un giovane di 18 anni, il figlio adottivo CAIO OTTAVIO (suo pronipote) - Ilresto ai suoi parenti Lucio Pinario e Quinto Pedio - Al popolo romano i giardini di Trastevere e a ogni cittadino romano la somma di 300 sesterzi Marco Antonio per controllare l’Italia, si era fatto assegnare il controllo della Gallia Cisalpina e Comata, ma essendo di Decimo Giulio Bruto Albino inizia la guerra di Modena (43 a.C): il Senato appoggia Albino riuscendo a sconfiggere a Modena Antonio, che si ritira verso la Narbonese per unire le forze a quelle di Lepido II triumvirato costituente; le proscrizioni; Filippi Non essendoci consoli Caio Ottavio (pronipote di Cesare) molto voluto dal Senato, chiede la carica di Console, ma al rifiuto del Senato marcia su Roma diventando nel 43 a.C console insieme a suo cugino e coerede QUINTO PEDIO, che insieme fanno dei provvedimenti: - Revocare le misure di amnistia - Istituire un tribunale speciale per perseguire i congiurati di Cesare - Ottavio riesce ad ottenere la denominazione di Caio Giulio Cesare Ottaviano In Gallia Antonio si era unito a Lepido riuscendo a sconfiggere Decimo Giunio Bruto Albino che abbandonato fu ucciso. Dopo la revoca delle misure di amnistia Marco Antonio, Ottaviano e Lepido si accordano per istituire un Triumvirato Costituente per la riorganizzazione dello stato dalla durata di 5 anni (fino al 38 a.C) dove si decide di: - Riaprire le liste di proscrizione con i nomi degli assassini di Cesare e dei nemici dei Triumviri e dei loro seguaci — centinaia di senatori e cavalieri furono uccisi e i loro beni confiscati risistemando le loro finanze - Divinizzazione di Cesare e all’istituzione del suo culto nel 42 a.C - Coni fondi adeguati il Triumvirato affronta in Oriente Bruto e Cassio + scontro decisivo a Filippi in Macedonia, portando al suicidio di Cassio e Bruto > Le guerre civili e le battaglie avevano decimato la vecchia aristocrazia senatoria che viene sostituita da una nuova aristocrazia di minore prestigio, composta in larga parte da membri delle classi dirigenti italiche e da persone di fiducia dei Triumviri Consolidamento di Ottaviano in Occidente; la guerra di Perugia; Sesto Pompeo; gli accordi di Brindisi, di Miseno e di Taranto; Nauloco Spartizione: - Marco Antonio — possesso sulle Gallie in aggiunta del comando su tutto l'Oriente, Scaricato da Thomas Granata ([email protected]) 50 1. In Spagna Augusto si era ammalato gravemente quindi pensa alla successione; i suoi poteri sarebbero tornati agli organi istituzionali poiché erano personali e non trasferibili e lui senza eredi maschi: punta sulla figlia Giulia, sposato con il cugino MARCO CLAUDIO MARCELLO (figlio di Ottavia sorella di Augusto). Ma Augusto sconfigge la malattia riassumendo tutti i propri incarichi contrariamente, mentre Marcello morì nel 23 a.C e Giulia fu data in moglie ad Agrippa 2. Critica ad Augusto che dal 31-23 a.C Augusto aveva sempre avuto la carica di primo console: nel 23 a.C Augusto abbandona per molto il consolato (ripreso nel 5 e 2 a.C), ma ottiene: * Unimperium proconsolare a vita (agire anche sulle province pacificate) * Insignito della tribunicia potestas vitalizia — tutti i diritti dei tribuni della plebe senza però l’obbligo di non allontanarsi da Roma; * Diritto di convocare il senato * Potere di influenzare le elezioni con due procedure: a) mominatio cioè l'accettazione delle candidature da parte del magistrato che sovrintendeva alle elezioni b) commendatio cioè la raccomandazione da parte dell'imperatore 3. La congiura organizzata da FANNIO CEPIONE e dal console TERENZIO VARRONE MURENA fu sventata e quest’ultimo fu sostituito al consolato da CNEO CALPURNIO PISONE Dopo il 23 a.C ottiene altre cariche: - Nel 22 a.C dopo una carestia rifiutò la dittatura offertagli dal popolo e assunse la cura annonae cioè l’incarico di provvedere all’approvvigionamento pubblico - Nel 23 a.C anche Agrippa assunse un imperium proconsolare per 5 anni per potersi recare in Oriente e risolvere problemi - Dal 17 a.C non vi furono variazioni nei poteri di Augusto, salvo nel 12 a.C quando morì Lepido, ad Augusto conferito il ruolo di pontefice massimo che lo poneva anche alla guida della vita religiosa - Conferimento del titolo di pater patriae (padre della patria) nel 2 a.C I ceti dirigenti (senatori ed equites) L'attribuzione dell’imperium proconsolare, del potere tribunizio e delle atre prerogative di Augusto lo rendono fortissimo, e nel Senato ci sono negli ultimi anni di Repubblica una profonda trasformazione della sua composizione con un aumento dei membri, in seguito all’inclusione dei seguaci di Cesare e poi dei triumviri da 600 a 1000 membri, ma Augusto provvede: - Per ripristinare la dignità e il prestigio del Senato, favorisce l’accesso delle élite provinciali più romanizzate, quindi ottenendo la potestà censoria con la lectio senatus può espellere dall’assemblea le persone indegne riportando il numero di senatori a 600 e rese la dignità senatoria una prerogativa ereditaria - InEtà Repubblicana chi ha un censo di 400 mila sesterzi e virtù doti (nascita libera, esercizio di professioni non disonorevoli) appartiene al “Ceto Equestre”, ovvero denaro necessario per mantenere un cavallo, quindi essere “Cavalieri”, titolo posseduto anche dai figli dei senatori finché non accedono a una carriera politica che gli permette di diventando senatori (entrare in Senato) e distinguendosi così dai cavalieri, anche indossando il laticlavio (striscia color porpora sulla toga). Augusto innalza il censo minimo per entrare in Senato ad 1 milione di sesterzi, una Scaricato da Thomas Granata ([email protected]) 51 distinzione netta tra ordo equestre (Cavalieri) e ordo senatorius (Senatori), famiglie senatorie da cui l’assemblea poteva scegliere i propri membri, quindi i senatori hanno tutte le più importanti magistrature a Roma e le principali posizioni di comando civile e militare in provincia, ma non essendo molti a volte si chiamano anche dei Cavalieri Roma, l’Italia, le province Roma ha 1 milione di abitanti ma è caotica, Augusto migliora dal punto di vista monumentale e dei servizi: Parte monumentale: regioni ital ® Costruire un tempio ad Apollo * Progetti del foro romano: - Tempio per Cesare divinizzato - Nell’arco partico le lastre dei fasti consolari e trionfali - Restauròla sede del senato ® Un nuovo “forum augusti” con al centro il tempio di Marte Ultore ® Modifica il Campo Marzio costruendo il Pantheon e Costruì un proprio mausoleo con le Res Gestae (autobiografia) * Costruì l’Ara Pacis Jane soti * Molti acquedotti, terme, teatri, edifici pubblici e mercati Parte dei servizi: Circoscrizioni q Ror ® Per l’approvvigionamenti e per la protezione da incendi e inondazioni ® Divise la città in 14 “regiones” (circoscrizioni) suddivise “in vici” (quartieri), che si danno propri magistri per l’ordine xy pe LE \ . % pubblico e la vita religiosa del quartiere. * Perilrifornimento granario dalle province con a capo un prefetto equestre e * Corpodi vigili del fuoco * L’Italia divisa da Augusto in 11 regioni per il censimento delle persone e delle proprietà * Provvedimenti perl’organizzazione di un sistema di strade e vie di comunicazione L’amministrazione delle Province: - Provincie non pacificate — crebbero da 5 a 13 e venivano governate da appositi legati scelti tra i senatori, che governavano la provincia e comandavano le legioni ma non riscuotevano tasse o si occupavano dei beni fondiari, miniere e cave - Province pacificate — i governatori erano senatori scelti a sorte tra i magistrati e restavano in carica 1 anno, comandavano le forze militari assistiti dai questori. Unica eccezione era l’Egitto assegnato a un prefetto equestre nominato da Augusto che comandava le legioni ed era responsabile dell’amministrazione e della giustizia - Ammontare dei tributi delle province -— Augusto stabilì un nuovo sistema basato sulla misurazione dei terreni su cui era imposta una tassa fondiaria e il censimento della popolazione Scaricato da Thomas Granata ([email protected]) 52 con cui determinare il numero dei provinciali che dovevano pagare la tassa L'esercito, la “pacificazione” e l'espansione Dopo la battaglia di Azio ci sono troppi soldati per le necessità che rendono impossibile il pagamento dei veterani in cambio di terre, quindi attua delle riforme e usa strategie: - Soldati pagati sia con terre sia conil bottino di guerra e il patrimonio personale di Augusto - Per diminuire il numero di soldati rende il servizio militare riservato ai volontari professionisti, in carica per almeno 20 anni per 225 denari annui, formando un esercito di 28 legioni (170.000 uomini) - Istituita un guardia pretoriana permanente, cioè un corpo militare d’élite composto da circa 9000 uomini reclutati tra i cittadini romani residenti in Italia - Truppe ausiliarie reclutate tra i popoli soggetti all’impero e comandate da ufficiali romani e capi di tribù locali, al congedo chi vi aveva militato riceveva la cittadinanza romana -. La flotta militare (cittadini non romani) stazionava nei porti di Miseno e Ravenna sotto il comando equestre, anche i marinai una volta congedati ricevono la cittadinanza romana Politica estera di Augusto: - In3 occasioni la chiusura del tempio di Giano (simbolo dell’inizio di un periodo di pace) - Politica di consolidamento e di espansione mai vista prima tanto da controllare un territorio vastissimo (imperium sine fine): «Alla diplomazia le questioni orientali * Egitto — estesi i confini e stabilizzati diplomaticamente grazie a rapporti pacifici con gli stati vicini detti “stati cuscinetto” * Armenia — zona critica contro interessi dei Parti dove fu insediato il re cliente Tigrane II * Occidente + Augusto conquista: a) Penisola Iberica divisa in 3 province (Spagna Ulteriore, Spagna Citeriore e Lusitania) b) Gallia (tranne Narbonese) divisa in 3 province (Aquitania, Belgica, Lugdunese) c) Conquista della Germania — al comando Druso, poi Tiberio (lascia per assistere in Armenia) e poi Varo tentano di espandersi in Germania oltre il Reno In Oriente la situazione peggiora, alla morte di Tigrane II, i romani vogliono sul trono il fratello del re deceduto Artavasde II, i Parti sostenevano Tigrane III, ma lo scontro necessita l’invio di Tiberio (impegnato in Germania) e di Caio Cesare (nipote di Augusto), portando alla rivolta nel 2 d.C e la morte di Caio Leggi augustee Augusto fa approvare tra 19-18 a.C le Leggi Augustee: ® Legesiuliae su famiglia, matrimonio, celibato, adulterio, rafforzata dalla “Lex Papia Poppaea” che incentiva alla procreazione con incentivi economici e sanzioni per celibi e nubili esclusi dai testamenti; i reati sessuali (stupri e adulterio) tramutati in crimini pubblici e puniti pubblicamente * Leggi suntuarie — limiti a sontuosità, differenze tra quanto è lecito spendere in giorni feriali/festivi Scaricato da Thomas Granata ([email protected]) 55 * Palestina (Giudea) — rimosso il prefetto Ponzio Pilato accusato di incapacità e malefatte Tiberio muore nel 37 d.C in Campania e fu subito riconosciuto come successore il maggiorenne Caio, detto CALIGOLA, figlio di Germanico Caligola (37-41 d.C.) Il principato di Caio detto CALIGOLA dura poco anche se ben accolto dall’esercito e dal popolo, ma mal visto dal senato. Morto Tiberio, nonostante il suo testamento designasse come coeredi Caligola insieme al figlio di Druso minore, Tiberio Gemello, il senato riconobbe come solo erede al principato Caligola che adottò come figlio Tiberio Gemello. Caligola divenne princeps e dichiarò: -_ Nullii processi degli ultimi anni di Tiberio - Richiamando gli esiliati e restituendo la libertà ai detenuti - Bruciando pubblicamente gli atti processuali -. Celebra la sua famiglia riportando le ceneri della madre e fratello a Roma nel mausoleo di Augusto - Eletto console ogni anno eccetto nel 38 d.C - Nel 37 d.C. si ammalò gravemente a cui segue un governo dispotico, come uccidere Tiberio Gemello, eliminare Silano e progetti di costruzione megalomani - Nel 39 a.C. va in Germania per un progetto espansionistico o per una congiura dove uccide Lepido, marito di Drusilla ed esilia le sue stesse sorelle a Ponza - Scontro con gli ebrei per voler mettere nel tempio di Gerusalemme una sua statua - Nel 41 d.C fu ucciso da una congiura di equestri e senatori (uccisi anche la moglie e figlia) Claudio (41-45 d.C.) Il suo successore, suo zio CLAUDIO, fratello di Germanico, sale al trono nel 41 d.C. dopo la congiura contro Caligola punendo a morte i congiurati, ma ritirò molti provvedimenti di Caligola migliorando anche il rapporto con il Senato. Riforma l’amministrazione che divenne centrale, organizzata in quattro uffici con a capo i “Liberti”, con tanto potere dando il nome al suo impero di “impero dei liberti”: ® Unsegretario generale ® Uno perle finanze ® Uno perle suppliche e la corrispondenza istituzionali ® Uno peri procedimenti da tenersi davanti all’imperatore L’imperatore migliora molti servizi: - Costruì il porto di Ostia per l’attracco ed il deposito delle merci - Miglioro il sistema delle distribuzioni dei granai - Nuovi acquedotti e bonifica la piana del Fucino in Italia - InOriente modifica l’assetto dei regni clienti creati da Caligola - Nel 43 d.C la conquista della Britannia ridotta a provincia romana - La 3° moglie adultera eliminata, la 4° è Agrippina Minore con cui Claudio adotta il figlio Nerone Scaricato da Thomas Granata ([email protected]) Claudio muore misteriosamente nel 54 d.C e Agrippina fu accusata di avvelenamento La società imperiale Alla base della società romana c’è la distinzione tra gli status giuridici delle persone, da Augusto la distinzione per ceti tra senatori ed equites La schiavitù diventata un fenomeno caratteristico della società e dell'economia della repubblica romana (40% della popolazione in Italia) usati in agricoltura e a scopi domestici (attività artigianali), mentre tra gli schiavi più istruiti greci nell’ambito dei servizi (istruttori, medici, segretari, amministratori). Da schiavo si può avere la libertà e diventare un Liberto (schiavo liberato) che rimane legato all’ex padrone con un rapporto clientelare e è limitato nella vita pubblica e magistrature Il princeps poteva conferire la cittadinanza a singoli individui, a città o a categorie di persone, così alcuni gruppi godevano di uno status giuridico privilegiato L’esercito è uno strumento importante di promozione sociale in età imperiale dove i veterani che svolgono tutto il servizio tornando a casa entrano nelle élite municipali con magistrature locali Nerone (54-68 d.C.) NERONE assunse il principato a 16 anni affiancato dal prefetto Burro, dal suo precettore Seneca e dalla madre Agrippina. Il principato era cambiato rispetto a quello di Augusto, adesso la res publica era nelle mani di un solo individuo. All’inizio Nerone asseconda il prefetto, precettore e il Senato, poi si distacca. L'esercito è giura alla fedeltà al solo Nerone, e non a Britannico figlio naturale di Claudio che viene escluso dal principato. Anche se dice di volersi ispirare a Augusto intraprese una linea politica controllata dalla madre che ne approfitta per eliminare i suoi nemici, ma il loro rapporto si inclina a causa della sua relazione con Poppea Sabina e il suo disinteresse nei confronti della moglie Ottavia, quindi Nerone tenta di sbarazzarsene fallendo, poi la fa uccidere: Si affascina allo spettacolo e alla cultura, quindi dal 59 d.C dopo aver vietato i combattimenti tra gladiatori organizza i Ludi teatrali-musicali di tipo greco e diede vita ai Neronia quinquennali ad imitazione dei giochi olimpici Nel 61 d.C fa costruire a Roma un ginnasio e delle Terme Dopo la morte del prefetto e la fuga del precettore Nerone annienta l'opposizione eliminando i propri nemici e ripudiando la moglie Ottavia Incendio di Roma del 64 d.C — bruciata per 2/3, quindi Nerone per discolparsi accusa il popolo Cristiano che venne severamente perseguito: nella ricostruzione si fanno nuovi edifici (Domus Aurea) che gravano sulle finanze e sul rapporto con Senato e plebe portando alla Crisi Finanziaria del 64 d.C che porta alla riforma monetaria riducendo il peso delle monete (d’oro e argento). Inoltre per fare cassa Nerone usa processi e confische aumentando il malumore del Senato che organizza nel 65 d.C la congiura dei Pisoni (ispirata da Pisone) con l’obiettivo di assassinare Nerone in pubblico, ma è scoperto e i congiurati uccisi: si tenta nel 66 d.C la congiura viniciana (organizzata da VINICIANO) anche questa scoperta e stroncata Politica estera: 56 Nel 64 d.C il regno del Ponto annesso alla provincia Galazia e la Panfilia fu separata dalla Licia e riunita alla Galazia Scaricato da Thomas Granata ([email protected]) 57 - Nel 65 d.C annesse anche le Alpi Cozie - Interviene in Armenia dopo una travagliata vicenda è riconosciuto come re Tiridate nel 66 d.C -. InBritannia popolata da ribellioni locali che i romani sedano -. In Giudea venne requisito parte del tesoro del tempio di Gerusalemme causando una rivolta contro i romani che Vespasiano riuscì a sedare riportando il controllo in Palestina - Nel 66 d.C parte per la Grecia dove ottenne molti premi agonistici - Nel 68 d.C a Roma inizia una catena di sollevazioni e il senato dichiara Nerone “nemico pubblico”, riconoscendo Galba come nuovo imperatore: Nerone si suicida mettendo fine alla dinastia Giulio-Claudia non avendo figli o possibili successori Capitolo 3 | quattro imperatori e la dinastia Flavia L'anno dei quattro imperatori: 68-69 d.C. C'è il rischio della guerra civile che vede contrapporsi senatori, truppe urbane, governatori di provincia e comandanti militari che assunsero il titolo di “imperatore”, Crisi del 69 d.C con 4 Imperatori: - SERVIO SULPICIO GALBA (giugno 68-gennaio 69 d.C) - esponente dell’aristocrazia senatoria, governatore della Spagna Tarraconense proclamato imperatore dai suoi soldati (rifiuta, non hanno il diritto), poi si avvicina agli oppositori di Nerone (l’ex marito di Poppea, Marco Salvio Otone) ottenendo l’appoggio dei pretoriani e venendo riconosciuto imperatore del Senato, ma non ottiene abbastanza popolarità per mantenere il potere, sia tra pretoriani sia nella plebe; cerca di risolvere la crisi finanziaria creatasi sotto Nerone per poi fare un’epurazione dei suoi oppositori. Nel 69 d.C quando c’è il rinnovo annuale della fedeltà all’imperatore molte Legioni della Germania si rifiutano e si ribellano proclamando Imperatore il proprio legato, AULO VI arrabbiare MARCO SALVIO OTONE (voleva lui quel ruolo), quindi i pretoriani acclamarono Otone LIO. Galba cerca di mantenere il proprio ruolo assumendo un collaboratore, facendo imperatore e massacrarono Galba e i suoi seguaci - MARCO SALVIO OTONE (15 gennaio 69-14 aprile 69 d.C) + esponente dei pretoriani molto voluto anche tra l’ordine equestre. Dopo il linciaggio di Galba fu riconosciuto imperatore dal Senato e da molte province (Danubiane, Africa, Oriente) e proclamato il 15 gennaio fino al 14 aprile, quando viene proclamato Vitellio Imperatore - AULO VITELLIO (15 aprile 69-21 dicembre 69 dC) — esponente dell’esercito, un senatore di rango consolare che aveva investito molti incarichi importanti sotto tutti i Giulio-Claudi. I suoi legati sconfissero le truppe di Otone (battaglia di Bedriaco) che si uccise e Vitellio venne proclamato unico imperatore in Gallia (giunse a Roma soltanto in giugno). Mentre Vitellio si era installato a Roma, le legioni delle province danubiane che non erano riuscite a dare supporto ad Ottone, si ribellarono. Nessuno dei governatori delle tre province danubiane era però di rango tale da essere contrapposto a Vitellio come imperatore: la scelta cadde su Vespasiano comandante delle truppe in Giudea - TITOFLAVIO VESPASIANO + sponente dell’esercito, appartenente a una famiglia italica di Rieti nella Sabina, inviato da Nerone in Giudea per sedare una rivolta nel 66 d.C, poi proclamato imperatore dalle sue truppe, poi anche in Egitto e Giudea. Dalla Pannonio ANTONIO PRIMO Scaricato da Thomas Granata ([email protected]) 60 - 85-86 d.C prende il nome dominus et deus e alla moglie, Domizia Longina il titolo di Augusta - 96 d.C ucciso in una congiura da parte di alcuni senatori, i nuovi prefetti del pretorio, vari funzionari di palazzo e forse anche la moglie, e verrà sottoposto dal senato alla damnatio- memorie cioè la cancellazione del suo nome e volto dalle iscrizioni e dai monumenti finalizzata a cancellarne il ricordo - proclamato imperatore MARCO COCCEIO NERVA II sorgere del cristianesimo Tra II secolo d.C si sviluppa il cristianesimo derivato dall’ebraismo e scaturito dalla predicazione di Gesù ritenuto il Cristo venuto in terra a portare il messaggio universale di salvezza. Le prime comunità cristiane sorsero grazie all'annuncio degli apostoli della morte e resurrezione di Gesù. Nel corso del II secolo prevalse la struttura di comunità guidate da un singolo responsabile detto episcopos. I rapporti tra cristiani e impero furono travagliati, infatti l’autorità imperiale aveva affrontato la questione giudaica non distinguendo tra ebrei e cristiani, considerandola un problema di nazionalità piuttosto che di religione. Augusto aveva concesso alle comunità ebraiche libertà di culto, a conservare i propri costumi e di mantenere il proprio legame con il tempio di Gerusalemme. Le comunità ebraiche furono però spesso avvertite come elemento estraneo, gli ebrei che furono espulsi da Roma sotto Tiberio, Claudio poi ristabilì la tolleranza di Augusto, ma anch’egli nel 49 d.C. espulse gli ebrei da Roma, sotto Nerone, divenne evidente il contrasto tra l’autorità imperiale e la nuova religione cristiana, la quale veniva considerata come sovversiva e pericolosa, in quanto non poteva integrarsi in nessun modo con la religione tradizionale e il culto imperiale, anche l’opinione pubblica riteneva che i seguaci della setta fossero dediti a pratiche mostruose. Nerone né approfittò per accusare i cristiani dell’incendio di Roma avvenuto nel 64 d.C. Sotto Vespasiano e Tito fu distrutto il tempio di Gerusalemme e stroncata la rivolta, ma non furono poste limitazioni di culto. Ebrei e cristiani subirono invece l’ostilità di Domiziano che per attuare una politica di legittimazione religiosa volle promuovere la figura del principe come rappresentante di Giove sulla terra. Nel corso del II secolo d.C. il cristianesimo mise salde radici in tutto l'Impero, diventando un fenomeno che non poteva più essere ignorato dalle autorità. Capitolo 4 Il Il secolo Nerva (96-98 d.C.) Il Il secolo è considerato l’età più prospera per l'impero romano che gode di uno sviluppo economico e culturale soprattutto grazie alla figura di MARCO COCCEIO NERVA che ha instaurato la successione per adozione. L'adozione di Traiano da parte di Nerva fu accolta positivamente dall’aristocrazia senatoria. Il principato di Nerva. - Ripresi buoni rapporti con il Senato - Nonsi sa bene perché è scelto Nerva: * Nonaveva mai assunto cariche militari + non aveva legami con gli eserciti Scaricato da Thomas Granata ([email protected]) 61 *. Aveva un’età avanzata, uno stato di salute non buono e non aveva figli * Scelto perla sua mitezza e estraneità ai gruppi di potere precedenti Nerva ottiene subito i giuramenti delle truppe provinciali e fece abolire le misure più impopolari di Domiziano, richiamando gli esiliati e avvallando in senato la damnatio memoriae del tiranno Legge agraria per dare lotti ai nullatenenti e un programma per dare prestiti agli agricoltori che ne beneficiavano ipotecando i propri terreni incentivando un miglioramento sulla produttività di fondi e un sostegno dei meno abbienti per contrastare il calo demografico Il Principato di Nerva ha popolarità tranne nel 97 d.C con un problema politico-militari: i pretoriani chiesero la punizione degli assassini di Domiziano, ma coloro che avevano fatto la congiura sono quelli che hanno eletto Nerva, quindi la sua immagine sarebbe stata compromessa, quindi come successore deve scegliere un successore affermato nell’esercito per tenere sotto controllo i pretoriani — adotta MARCO ULPIO TRAIANO al potere nel 98 d.C Traiano (98-117 d.C.) MARCO ULPIO TRAIANO nacque da una famiglia di remote origini italiane: 91 d.C carica di console per la prima volta e nel 96-97 d.C legato della Germania Superiore 98 d.C in Germania nominato princeps dal senato alla morte di Nerva per restare in Germania per consolidare le difese sul Reno e sul Danubio (Pannonia e Mesia) Traiano ha esperienza militare e senso di appartenenza allo stato che lo rendono agli occhi dell’opinione pubblica optimus princeps, quindi ha molta popolarità ed è gradito Cambiamento in politica estera della Roma Imperiale, diventa aggressiva: * Questione della Dacia > Domiziano aveva fatto una tregua nel 89 d.C con il re Decebalo che si era rafforzato minacciando la Mesia. Nel 101 d.C Traiano attacca la Dacia dalla Mesia Superiore, ma Decebalo senza prendere battaglia attacca la Mesia Inferiore sguamnita: nel 102 d.C Decebalo è costretto a chiedere la pace accettando condizioni molto dure, ma nel 105 d.C. riprende le ostilità ma Traiano lo sconfigge annettendo la Dacia e ridotta a provincia romana e il bottino ricavato contribuì a risanare le casse dello Stato Romano * 106-107 d.C la Pannonia è divisa in Superiore ed Inferiore * Creatala provincia dell’ Arabia + Roma completa il possesso del Medio Oriente * 107-113 la Cappadocia e la Galizia furono separate * Questione dell'Armenia — Traiano uccide il nuovo re d’Armenia PARTAMASIRIS, e il regno fu annesso alla provincia di Cappadocia *. 114d.C. Traiano occupa la Mesopotamia — Provincia di Mesopotamia * Traiano morì nel 117 d.C e come successore l’imperatore Adriano Adriano (117-138 d.C.) Adriano nacque una famiglia di origine italica emigrata in Spagna e rimasto orfano tra i tutori Traiano che lo introduce alla carriera politica diventando Imperatore nel 117 d.C, ma alcuni collaboratori di Traiano non lo gradiscono — congiura che fallisce e responsabili uccisi Decise di abbandonare la politica espansionistica di Traiano arrestando la frontiera sull’Eufrate Per acquistare la simpatia del Senato e opinione pubblica allevia il malessere economico: * Cancellai debiti con la cassa Imperiale * Donazioni al popolo Scaricato da Thomas Granata ([email protected]) 62 Reintegra il patrimonio dei senatori che erano stati privati del loro censo Potenzia il programma alimentare inaugurato da Traiano - Riorganizza l’esercito e la disciplina militare e favori il reclutamento dei provinciali - Uomo di cultura favorisce l'arte, la letteratura e la cultura costruendo palazzi e fondando nuove città, edificando un mausoleo per sé stesso (Castel Sant'Angelo) e curando la restaurazione del Pantheon, ristrutturazione delle poleis greche - Dopo Roma passa in rassegna e migliora le Province: 121-125 d.C + la Gallia e regioni del Reno e Danubio per curare la disciplina e le difese In Britannia — costruzione del Vallo di Adriano sull’istmo Tyne-Solway a difesa della zona meridionale pacificata contro le tribù non romanizzate a nord Poi Gallia meridionale, Spagna, Mauretania, Africa In Asia + risolve problemi lungo la frontiera partica Poi Cappadocia, Ponto e 1’ Asia Minore -. 125-129 d.C -— sempre a Roma e Africa per costruire il fossatum Africae, una serie di fortificazioni che avevano lo scopo di controllare gli spostamenti delle popolazioni nomadi e le attività economiche legate alla transumanza - 129-134 d.C — viaggio in Grecia e nelle province orientali: In Giudea per far risorgere Gerusalemme come colonia romana sotto il nome di Aelia Capitolina con un tempio dedicato a Giove Capitolino sul sito del distrutto Tempio giudaico. Nel 132 d.C scoppiata in Palestina una rivolta guidata da Simone Bar Kochbà che come un nuovo Messia con azioni di guerriglia; forte repressione seguita dal divieto di abitare ed andare ad Aelia Capitolina (sollo 1 giorno fissato dalle autorità) e per eliminare ogni riferimento al popolo ebraico, la provincia di Giudea venne mutato in provincia di Syria Palaestina - 136 d.C peggiora la salute di Adriano che sceglie come successore Tito Aurelio Antonino che salì in carica nel 138 d.C alla morte di Adriano e fu detto Antonino Pio per la dirittura morale Antonino Pio (138-161 d.C.) Antonino Pio era un ricco senatore che prosegue l’opera di Adriano. - Nonsi interessò ai viaggi nelle province e non si spostò mai dall’Italia - Mantenne rapporti di collaborazione con il Senato -. Le operazioni militari condotte tutte dai suoi luogotenenti: 139 d.C conquistata la Scozia meridionale 155 d.C espansi i confini della Germania Superiore Altri conflitti in Dacia e in Armenia - Antonino fu un grande amministratore e sotto il suo impero vennero realizzate molte opere pubbliche (e sussidi alle orfane italiche), muore nel 161 d.C e sostituito dal figlio maggiore Marco Aurelio Lo statuto delle città Nell’età di Antonino Pio l’impero raggiunse l’apogeo del proprio sviluppo: le città rappresentavano il segno distintivo della civiltà rispetto alla rozzezza di altri popoli. Nell’Impero Romano vi erano diverse tipologie di citta: * Città peregrine preesistenti alla conquista e riorganizzate nell’impero, con uno status giuridico Scaricato da Thomas Granata ([email protected]) 65 - Condanna a morte gli assassini di Pertinace - Scioglie la guardia pretoriana che sostituì con uomini delle sue legioni - A Roma Severo consolida il proprio rapporto con il senato - Settimio Severo passa maggior parte del tempo in campagne militari, e nomina suo figlio Bassiano (noto come CARACALLA) come suo successore dell’Impero, mentre elevò il figlio minore GETA al rango di Cesare — contrasti tra fratelli visto che Severo vorrebbe che l’Impero fosse retto congiuntamente da Caracalla e da Geta, ma alla morte di Severo a York nel 211 d.C Caracalla uccide Geta - Anche se l’Impero è integro i successori da lui designati erano indegni e inetti Caracalla (213-218 d.C.) Il regno di Caracalla è caratterizzato da una serie di atti di crudeltà, abusi e da dissesto finanziario: - Elimina i sostenitori di Geta e cancella la sua memoria (dagli atti ufficiali, raffigurazioni) - Concessione nel 212 d.C della cittadinanza romana a tutti gli abitanti dell’Impero, ad eccezione dei dediticii, forse da riferire ai barbari non ancora assimilati - Dal 213 d.C. una serie di campagne militari per proseguire la politica aggressiva del padre - Caracalla fu assassinato da un soldato in forza alla guardia pretoriana nel 218 d.C Macrino e i regni di Elagabalo e di Severo Alessandro Alla morte di Caracalla ne approfitta LLIO MACRINO (neanche del senato), ma si dice che ELAGABALO, pronipote di Severo, fosse figlio naturale di Caracalla, quindi acclamato come Antonino: c’è lo scontro tra le forze di Elagabalo e di Macrino che viene sconfitto: - A 14annial trono imperiale è uno dei momenti più scuri dell’Età Imperiale - Ha innumerevoli stranezze, ricordato soprattutto per il suo intenso misticismo e per il tentativo di imporre come religione di Stato un culto esotico e stravagante, quello del dio Sole - 222 d.C Elagabalo fu assassinato dai pretoriani, che proclamarono imperatore Bassiano, che gli successe con il nome di SEVERO ALESSANDRO, ma sale al trono a 13 anni ed aiutato riesce dopo un lungo periodo di conflittualità, a riprendere relazioni buone con il Senato La minaccia persiana In Persia alla Dinastia degli Arsacidi succedette quella dei Sasanidi: da tempo non riesce a contrapporsi ai romani, quindi da questo parte una ribellione che si concluse con la conquista del potere di ARDASHIR che nel 226 d.C. si fece incoronare Re dei Re a Persopodi dando vita alla nuova dinastia che rivuole conquistare tutti i territori persi a favore di Roma. - Severo Alessandro reagisce nel 232 d.C, ma la mancanza di fiducia che i soldati avevano in lui gli fu fatale - 235 d.C. un soldato di modeste origini noto con il nome di MASSIMINO IL TRACE, fu proclamato imperatore dalle reclute che gli erano state affidate da addestrare: Severo Alessandro e la madre uccisi a Magonza Massimino il Trace e l'anarchia militare Dal 235 d.C all’ascesa di Diocleziano nel 284 d.C c’è il periodo detto “anarchia militare” dove il potere fu detenuto da una ventina di imperatori, più numerosi usurpatori: - Problema dell’Impero — ogni volta che il sovrano legittimo si concentra su una parte dell’Impero altrove entrano in agitazione capi militari e funzionari ambiziosi Scaricato da Thomas Granata ([email protected]) 66 -. Regno di Massimino il Trace + * Ottenne successi nelle sue campagne contro i barbari * Durezza del regime e fortissima pressione fiscale per far fronte alla grave situazione militare * Senato giunge a dichiararlo nemico dello stato — tenta di sostituirlo con GORDIANO, proconsole in Africa - 238 d.C. Massimino cadde assassinato dai suoi stessi soldati - Primo imperatore a non recarsi mai a Roma - A Roma i pretoriani proclamarono Augusto il giovanissimo nipote di Gordiano I, GORDIANO III, ma alla sua morte nel 244 d.C, quindi si acclama imperatore FILIPPO detto l’Arabo per le sue origini, ma anche lui finisce rapidamente Decio e la persecuzione dei cristiani L’esercito proclamò come successore il suo prefetto urbano, il senatore MESSIO DECIO tra 249-251 d.C: - Governo caratterizzato dalla volontà di rafforzare l’osservanza dei culti tradizionali, tra cui quello ufficiale dell’imperatore (strumento di coesione interna): * Per i cristiani forte discriminazione — chi non accettava di sacrificare agli dei e all'imperatore veniva condannato a morte * Persecuzione dei cristiani + - Decio muore nei Balcani nel 251 d.C combattendo contro i Goti Valeriano L'Impero attaccato da vari fronti: - Sul confine gallico e germanico - Alamanni e Franchi - Frontiera del basso Danubio + Goti - InOriente — i Persiani che prendono la Siria VALERIANO un anziano senatore che associa a sé il figlio Gallieno e di decentrare il governo dell’impero. Sconfitto dai Persiani, fatto prigioniero e ucciso nel 260 d.C Gallieno (260-268 d.C) GALLIENO rimane da solo da governare l'Impero tra il 260-268 d.C: - Rimane in Occidente per contrastare Alemanni e Goti, arretrando su tutta la linea di frontiera del Danubio perdendo la Dacia - Gallieno deve accettare la formazione di 2 regni separatisti: * Regno delle Gallie — retto da Postumo ed esteso anche alla Spagna e alla Britannia * Regnodi Palmira — con Siria, Palestina e Mesopotamia - Gallieno per evitare le ribellioni dei comandanti militari di estrazione senatoria prende loro il comando delle legioni ai senatori affidandolo ai cavalieri -. Gallieno mette fine alle persecuzioni contro i cristiani disponendo della restituzione dei beni sequestrati alle comunità stabilendo una sorta di tregua durante la quale la Chiesa si consolida in Oriente: comunità cristiane si organizzano in province ecclesiastiche rette da un vescovo, quello di Roma inizia ad avere una posizione di direzione generale su tutte le comunità ecclesiastiche - Gallieno ucciso in una congiura nel 268 d.C dai suoi ufficiali Scaricato da Thomas Granata ([email protected]) Aureliano. Gli imperatori illirici Alla morte di Gallieno succede il comandante della cavalleria: prima CLAUDIO II (268-270 d.C.) come serie di “imperatori illirici” perché originari di questa regione. Morto Claudio II di peste nel 270 d.C la sua opera fu completata da AURELIANO (270-275 d.C): - Aureliano circonda Roma con un’imponente cinta muraria - Sottomette i due stati autonomi formati prima, Siria e Gallie -Riorganizzazione dello Stato e diede impulso al processo di divinizzazione del monarca - Introduzione del culto ufficiale di Sol invictus, una divinità cara ai soldati, era funzionale al rafforzamento dell’autorità imperiale — l’autocrazia militare diventa quasi una teocrazia Ucciso Aureliano nel 275 d.C arriva PROBO, soldato di origine illirica: - Vari pronunciamenti militari - Rinnovata pressione barbarica sulle frontiere renana e danubiana — successi di Probo - Ucciso Probo succede Caro Ucciso Probo arriva il prefetto del pretorio CARO: - Vince la campagna contro i persiani prendendo la capitale nemica ne 283 d.C - Viene ucciso in una congiura militare facendo arrivare l’illirico DIOCLEZIANO nel 285 d.C Diocleziano (285-305 d.C.) Con Diocleziano si ristabilisce la stabilità nell’impero finendo il periodo travagliato del III secolo. Nella storiografia si definisce il regno di Diocleziano (285-305 d.C) e quello di Costantino (306-337 d.C) come il momento iniziale dill’età di rinnovamento nella storia del mondo antico, definita come Tarda Antichità. Il regno di Diocleziano ha una forte volontà restauratrice dello Stato a tutti i livelli: - Luogo di residenza dell’imperatore - Roma troppo lontana dalle frontiere più esposte ai pericolo di invasioni, quindi si stabilisce in Oriente a Nicomedia, la capitale della Bitinia - Riesce a consolidare il potere monarchico - Da solo non riesce a occuparsi dell’impero troppo vasto, quindi concepì un sistema originale con al vertice dell'Impero un collegio imperiale composto da quattro monarchi, detti tetrarchi, due dei quali (detti Augusti) erano di rango superiore ai secondi (detti Cesari), tramite “cooptazione” (Augusti nominano Cesari a ripetizione) con lo scopo di: * Fronteggiare meglio le varie crisi regionali attraverso una ripartizione territoriale del potere * Garantire una successione ordinata senza nuove guerre interne - 285 d.C Diocleziano nomina Cesare MASSIMIANO, anno dopo al rango di Augusto (cooreggente): * DIOCLEZIANO — Augusto, con Galerio come suo Cesare con residenza di Nicomedia governava le province orientali *. MASSIMIANO — Augusto, con Costanzo Cloro come suo Cesare con residenza a Milano, reggeva l’Italia, l'Africa e la Spagna * GALERIO — da Tessalonica, ha autorità sulla penisola balcanica e sull’area danubiana Costanzo CLORO — da Treviri ha autorità sulla Gallia e la Britannia >Il nuovo sistema svaluta gli organi di tradizione repubblicana, il senato e le magistrature annuali il cui significato decadde in misura irreparabile Scaricato da Thomas Granata ([email protected]) 70 * Dal 312 d.C Costantino fa opere a Roma, come la soppressione delle coorti pretorie (a sostegno del figlio di Massimiano), nuova chiesa per il culto della nuova religione (Basilica Lateranense) * Dal 324 d.C Costantino fonda la città di Costantinopoli (o “città di Costantino”, l’odierna Istanbul) quale “nuova Roma” nel 330 d.C II problema della conversione Conversione con battesimo nel 337 d.C di Costantino: - Ragione religiosa + ricevere il battesimo in punto di morte per essere certo di essere lavato dai peccati e meritarsi la vita eterna - Motivo politico — Costantino si battezza anche come simbolo di stabilità per creare una possibile “religione di Stato” in futuro - Costantino muore a Pentecoste, il 22 maggio del 337 d.C, giorno molto significativo in cui la Chiesa festeggia la discesa dello Spirito Santo sugli Apostoli > Santificazione di Costantino La morte di Costantino e la fine della dinastia costantiniana Dopo tutto Costantino non pensa alla successione: - Siipotizza volesse per le due parti dell’Impero entrambi i figli o i nipoti * Dalmazio e Annibaliano, nipoti del defunto sovrano, potevano rappresentare un’alternativa alla successione ma furono eliminati * Altro metodo per la successione: a) COSTANTINO II + dato il governo delle Gallie, Britannia e della Spagna b) COSTANTE + riservate l’Italia e l'Africa c) COSTANZO + prende l’Oriente Fanno un accordo per il governo congiunto dell’Impero, ma è precario perché: - Costantino II paga con la vita l’incursione compiuta nei territori affidati al governo di Costante - Costante muore per mano di un usurpatore > Rimasto Costanzo II fu costretto a cercare un collega a cui affidare il governo dell’Occidente: la scelta cadde sull’unico sopravvissuto, il cugino GIULIANO, mentre Costanzo muore nel 361 d.C. Giuliano governa dal 361-363 d.C quando muore in una campagna contro i persiani, e prima cerca di rintrodurre la religione politeista pagana abolendo i privilegi fiscali che erano stati concessi alla chiesa cristiana, ma è criticato sia da cristiani sia da pagani La morte di Giuliano. Il regno di Valentiniano L’ascesa di VALENTINIANO (della Pannonia) alla carica imperiale si deve alla crisi politica alla morte di Giuliano in Persia e agli eventi successivi, convocato l’esercito che procedette all'elezione imperiale di Valentiniano: - Provvide a scegliersi un collega nella persona del fratello VALENTE con il titolo di Augusto nel 364 d.C a Costantinopoli - Valentiniano come prima residenza scelse Milano nel 364 ma resta in Gallia per provvedere ai problemi fino a qualche mese prima della morte nel 375 d.C - Riorganizzazione militare della regione e nella difesa della frontiera renana - Sceglie come suo successore Augusto il figlioletto Graziano - Nel 368 d.C. la più importante e ultima spedizione transrenana che vede i romani vittoriosi Scaricato da Thomas Granata ([email protected]) 71 -. Valentiniano muore nel 375 d.C e subito all’insaputa di Valente e Graziano fu elevato al trono dai soldati anche il secondo figlio VALENTINIANO II che aveva 4 anni per rafforzare la dinastia La sconfitta di Adrianopoli. Teodosio | L’Europa centro-orientale subisce l’incursione di una popolazione nomade, gli Unni che avevano abbandonato le steppe asiatiche premendo sui Goti, che spingono sui confini danubiani dell’Impero. - Falliti i tentativi di insediare i Goti pacificamente dentro i confini, irrompono in Tracia e Valente li affronta ma viene sconfitto ad Adrianopoli nel 378 d.C (Valente muore) + rappresenta uno degli episodi che annunciano la fine dell’Impero romano d’Occidente - L’inesperto Graziano, rimasto imperatore da solo con il piccolo Valentiniano II, chiamò un generale spagnolo TEODOSIO a condividere con lui il governo dell’Impero. Teodosio, consapevole dell’impossibilità di ricacciare i Goti al di là del Danubio, concluse nel 382 d.C un accordo con il loro capo — avrebbero ricevevano delle terre all’interno dell’Impero come popolazione autonoma e mantenevano i loro capi e le loro leggi, pur essendo tenuti a fornire dei soldati in caso di necessità - 383 d.C usurpazione in Britannia da parte di un ufficiale spagnolo, Magno Massimo che invade la Gallia portando al suicidio di Graziano: Massimo regna per qualche anno sulla Gallia e con la sua invasione dell’Italia provoca la risposta di Teodosio che sconfisse Massimo nel 388 d.C - 392 d.C Valentiniano II muore — Teodosio si fa carico del problema religioso emanando l’editto del 380 d.C., con cui la religione cristiana diventa religione di Stato dell'Impero Parte sesta La fine dell'Impero Romano d'Occidente e Bisanzio Capitolo 1 La fine dell'Impero Romano d'Occidente L'Impero Romano e i barbari A metà del 300 d.C i Goti sono la forza predominante nella regione del Ponto divisi in: - Greutungi - Tervingi Per buona parte del IV sec. d.C le relazioni tra Roma e i Goti furono condizionate dal trattato di pace di Costantino che faceva dei Goti uno stato cliente dei romani: - Trattato del 332 d.C — novità, perché poneva le condizioni per l’impiego di barbari Goti come soldati al servizio di Roma - Stabilità sicura delle relazioni romano-gotiche fino al 360 d.C -. Svolta drammatica — pressione sui Goti degli Unni, che li porta a fare un accordo che permette ai Goti di insediarsi all’interno delle frontiere imperiali in cambio di un impegno a fornire soldati in caso di necessità - Il trattato del 382 d.C — finissce per consentire definitivamente l’insediamento di Goti in Tracia - Non è una novità introdurre nuove popolazioni nel confine, ma tutto cambia l’aumento esponenziale della presenza barbarica nell’esercito, che porta alcuni a prende re anche cariche Scaricato da Thomas Granata ([email protected]) politiche Cristianesimo e mondo barbarico Risposta della Chiesa alla questione barbarica già alla fine del IV secolo: - Nonsi interessano dei barbari in quanto tali, solo indirettamente, quando si occupano di eresie e di eretici - Leggi emanate dal figlio e successore di TEODOSIO in Occidente, ONORIO, tra la fine del IV e l’inizio del V secolo d.C — le leggi si comminano (si distinguono) a dipendenza dello Status (libero o schiavo) e qualunque sia l’etnia (romano o barbaro) , assuma modi di vestire e di acconciarsi propri dei barbari. La maggiore presenza barbarica all’interno dell’impero romano è, d’altra parte, un chiaro effetto degli sviluppi della politica Teodosiana. - Trattato del 382 d.C — i Goti venissero insediati da Teodosio nella zona di frontiera Danubiana nella Mesia Inferiore e in Tracia: a prescindere dall’atto di formale sottomissione a Roma i Goti continuano a mantenere anche all’interno dell’impero romano la loro struttura tribale La divisione dell’Impero. Stilicone e Alarico La morte di TEODOSIO nel 395 d.C si divide l’Impero tra i figli di Teodosio: - ARCADIO + prende l’Oriente - ONORIO — prende l'Occidente L’esito della divisione è rovinoso per l’occidente, minacciato dalle sempre più frequenti e pericolose incursioni barbariche mentre l’Oriente, superata la crisi gotica del 378 d.C. era chiamato a fronteggiare soprattutto il tradizionale nemico persiano. Nelle intenzioni di Teodosio, in realtà, il principio unitario doveva essere mantenuto dal generale STILICONE a cui affida i due figli ragazzini, ma non riesce per l’aggravarsi della situazione militare: - 398 d.C Stilicone reprime una rivolta in Africa - Inizio V secolo d.C — serie di invasioni barbariche scosse l’Impero: * 402-406 d.C.l’Italia invasa dai Goti guidati da ALARICO, il quale Stilicone riusca a fermare * 406d.Cla frontiera renana fu travolta da numerose popolazioni germaniche: a) Vandali b) Alamanni c) Burgundi d) Franchi e) Svevi f) Alani Popolazioni dilagano in Gallia meridionale e in Spagna, la Britannia si stacca dall'Impero * Stilicone decise di contrapporsi a Costantinopoli rivendicando per sé Dacia e Macedonia, e per farlo fa un’alleanza con Alarico che vuole un patto militare con Roma in cambio di terre, ma l’attacco a Costantinopoli non avviene per l’invasione nel 407 delle popolazioni: cresce verso Stilicone astio e la reazione della corte imperiale che accusato è ucciso Il sacco di Roma La morte di Stilicone provoca un ulteriore aggravamento della situazione in Italia ed è all’origine della crisi finale: -. Alarico aumenta le proprie pretese trattando con il senato assediando Roma nel 408 d.C per 72 Scaricato da Thomas Granata ([email protected]) 75 collaborazione tra greci e romani, utilizzando come collaboratori gli esponenti dell’aristocrazia romana: è un periodo prospero dell’Italia senza conflitti e ripresa. Ma la collaborazione con l’impero d’Oriente non funziona essendo i Goti ariani, quindi c’è lo scontro con i cristaini che porta Teoderico a imprigionare il Papa Giovanni I. Nel 526 d.C Teoderico muore lasciando il regno alla figlia AMALASUNTA, che non riesce a rinsaldare i rapporti tra Goti, Romani e Greci: lo scoppio è l'assassinio di Amalasunta nel 535 d.C che fa partire la “Guerra Greco Gotica” tra Ostrogoti e Bizantini che porta la degrado della situazione in Italia e al calo demografico Il Regno dei Visigoti: - Regno creato da VALLIA nel 418 d.C con Gallia sud-occidentale, riconosciuto da Roma - 470-480 d.C conquista quasi tutta la Spagna e la Provenza - Conversione al cattolicesimo del re RECAREDO nel 589 d.C che diventa religione di Stato -. Il regno Visigotico dura fino al 711 d.C. quando fu piegato dagli arabi Regno dei Franchi: - Più importante regno barbarico dove decisivo è Clodoveo, della dinastia dei Merovingi re nel 481 d.C - Conversione al cattolicesimo di Clodoveo a fine del V secolo fu fondamentale nel favorire l’integrazione dei Franchi con gli esponenti dell’aristocrazia gallo- romana Britannia Anglosassone: - Nell’Europa del Nord le azioni di pirateria condotte dalle popolazioni germaniche di Angli e Sassoni portarono all’occupazione di territori romanizzati La società romano-germanica La maggioranza dei barbari, con l'eccezione dei Franchi, era cristiana ma di credo ariano (Angli e Sassoni pagani), quindi a dipendenza delle regioni c’è una maggiore o minore integrazione: - Piena fusione (Franchi) - Dualismo amministrativo con Romani e barbari sottoposti a gerarchie differenti (Ostrogoti) Il monachesimo Una delle conseguenze delle invasioni germaniche del V secolo d.C. fu l’affermarsi del monachesimo: - Comunità di religiosi che attorno al loro vescovo o vere fondazioni monastiche -. I monasteri funzione importante come centri di cultura > promuovono cultura latina di stampo cattolico/morale, escludendo del tutto quella greca - Nel VI secolo scomparve definitivamente qualsiasi forma di istruzione pubblica, gli unici centri di vita culturale e di istruzione furono i monasteri Le trasformazioni della città alla fine del mondo antico Le trasformazioni della città romana tra la fine del mondo antico e l'Alto Medioevo sono diverse a seconda delle varie aree geografiche: - Caso dell’Italia — tradizione urbanistica romana particolarmente forte - Altre regioni — il foro romano continuò a svolgere la sua funzione di centro economico in quanto sede del mercato, ma perse il suo ruolo di direzione politica con il venir meno dei Scaricato da Thomas Granata ([email protected]) consigli cittadini - L’età tardoantica è caratterizzata dalla costruzione di chiese di notevoli dimensioni all’interno delle città, non solo nelle capitali (Roma, Milano, Ravenna) ma anche in città minori - Le aree urbane furono dotate tra la fine del IV e l’inizio del V sec., di mura difensive. Capitolo 3 Bisanzio L'Impero d’Oriente fino al regno di Giustiniano Alla divisione dell’Impero con Teodosio nel 395 d.C tra i due figli, alla morte di Arcadio (governa l'Oriente) nel 408 d.C gli successe il figlio Teodosio II (8 anni) assistito dal prefetto del pretorio. Con Teodosio II (408 al 450 d.C.) anche l’Impero d’Oriente affronta i barbari, soprattutto degli Unni, che arrivarono a minacciare la stessa Costantinopoli, ma riesce a uscire dalla situazione senza rilevanti perdite territoriali e mantenendo la propria compattezza interna: - Anastasio (451-518 d.C.) — sono le divergenze sulla vera natura di Cristo a creare disordini, ma situazione risolta da Anastasio - Giustino — succede ad Anastasio - GIUSTINIANO + succede a Giustino nel 527 d.C essendo il nipote II regno di Giustiniano Il regno di Giustiniano (527-565 d.C.) rappresenta l’estrema conclusione del mondo antico: -. Ci lascia la raccolta normativa del 535 d.C., conosciuta come Corpus Iuris Civilis, una compilazione omogenea della legge romana, tutt'oggi alla base del diritto civile - Attività edilizia di Giustiniano - Forte impatto dal commercio e a nuove attività economiche (produzione della seta) - Grande disegno di riconquista dell’Occidente + nel 533 d.C l'Africa del Nord, la Sardegna e la Corsica passarono sotto il controllo bizantino, ma difficile la Guerra Greco Gotica in Italia - Costantinopoli — inaugurata nel 330 capitale dell’Oriente da Costantino, città con una delle densità maggiori di popolazione - In Oriente di orma una “società bizantina” con alcune caratteristiche proprie: * forte apparato burocratico * Il governo non era retto dai magistrati ma da burocrati (funzionari con funzioni specifiche al servizio diretto dell’imperatore) * Se prima l’imperatore mantiene la tradizione romana, ovvero per volontà popolare, poi si afferma che l’investitura imperiale fosse concessa da Dio, quindi una distanza abissale tra il sovrano (inaccessibile) e il popolo (non sono più cittadini ma sudditi) * Chiesa Bizantina + tra IV-VI secolo d.C la funzione pubblica dei vescovi e l’importanza da loro assunta all’interno delle città era una caratteristica della vita urbana in Oriente, e i vescovi organizzati gerarchicamente: vescovi (nelle città), arcivescovi (nelle metropoli), patriarchi (nelle tre città principali: Costantinopoli, Alessandria e Antiochia). Forte il monachesimo bizantino concepito come rifiuto della società urbana e votazione all’eremismo come prova di vicinanza a Dio. Nel IV-V secolo c’è lo scontro tra: Scaricato da Thomas Granata ([email protected]) 77 a) La visione di Antiochia — per cui privilegia la natura umana di Gesù, sosteneva che Maria non poteva dirsi “madre di Dio”, ma solo “madre di Cristo”, in quanto in Cristo coesistono due nature distinte b) La visione di Alessandria — affermava la piena unità della natura divina e umana di Gesù * Il sistema politico dell’Impero d’Oriente sin dall’inizio è detto “cesaropapismo”: consisteva nell'accentrare nelle mani dell'imperatore il potere spirituale e temporale facendolo diventare capo della chiesa e dello Stato, ma il potere ecclesiastico era considerato sottoposto a quello civile, il quale esercitava la sua autorità anche in ambito teologico e disciplinare * Assistenza ai poveri — in Oriente ci sono specifiche istituzioni assistenziali in quanto la povertà e l’impoverimento hanno conseguenze sull’ordine pubblico: a) Poveri di origine non costantinopolitana inviati nelle campagne a lavorare la terra b) Poveri originari della città impiegati in attività di interesse pubblico c) Poveri invalidi aiutati attraverso forme di filantropia regolarizzata d) Vecchi accolti in luoghi di ricovero e gli orfani in orfanotrofi La fine del mondo antico Augusto all’inizio crea un sistema dove il potere personale cercava il riconoscimento dal popolo romano attraverso i meccanismi dell’ordinamento repubblicano (primo tra eguali), ma la crisi del III secolo con le sue incessanti guerre trasformò l’imperatore in un soldato professionista, un autocrate: - InOriente — con il cristianesimo assume elementi divini (il regno per grazia divina) - In Occidente — i nuovi regni realizzano presto le condizioni per un’organizzazione del tutto nuova dell’economia e della politica, avendo un debole collegamento con le strutture politiche romane tradizionali e organizzandosi attorno alla figura di capi militari alla testa di una varietà di gruppi etnici e linguistici utilizzando la vecchia aristocrazia e classe dirigente romana istruita per la burocrazia Dal VII secolo arriva anche Espansione Araba spinta dalla forza della nuova religione predicata da Maometto Scaricato da Thomas Granata ([email protected])