Scarica storia Romana, Tra diritto e potere + dalle origini alla tarda antichità+ appunti lezione e più Sintesi del corso in PDF di Storia Romana solo su Docsity! AUGUSTO E IL PRINCIPATO Fine 33 o inizi 32 a.c. Ottaviano ottiene l’imperium triumvirale per 10anni di seguito e nel 31 inizia a ricoprire la carica di console con il rinnovo fino al 23,avendo l’imperium consolare, poi nel 23 ebbe l’imperium proconsolare e dal 19 ebbe l’imperium allargato al potere consolare con le insigne relative. Egli però aveva bisogno di un potere che coprisse tutte le prerogative, infatti quelle consolari davano la possibilità di convocare i comizi. Quando Augusto era a Roma procedeva alla nominatio,quindi l’accettazione delle candidature alle elezioni di consoli e pretori, la quale era un prerogativa del presidente dell’assemblea consolare. Comandava le truppe urbane e quindi aveva una deroga speciale dell’imperium proconsolare da esercitarlo all’interno del pomerium. Egli assume dei poteri censori: nell’8 e 14 consulari cum imperio, dal 19 un imperium completo andando oltre le prerogative di quello consulare. Nelle sedute del gennaio del27 egli annuncia di rinunciare ai suoi poteri e restituisce al Senato e al popolo romano la res pubblica rimessa in piedi dopo le catastrofi per cui ebbe come merito dal senato il nome di Augusto. Inoltre nel 27 ha avuto un imperium proconsolare sulle provincie sedi di legioni. Per cui essendo riconosciuto il titolare dell’imperium sulle provincie e capo militare,sotto i suoi auspicia combattevano le legioni. Ma solo a lui toccava il trionfo. Il suo imperium proconsolare è definito maius rispetto agli altri. Ed è lui stesso a chiarire che quanto a potestas lui non ha ricevuto di più di chi gli è stato collega, ma era superiore a loro per l’auctoritas. Inoltre l’imperium gli dava potere in ogni ramo civico e militare e l’auctoritas rendeva tale potere superiore agli altri; inoltre l’auctoritas era un’acquisizione per meriti. Ma da l senatoconsulto del 20d.c seguito al processo di Gneo Pisone, risulta che l’imperium maius fosse di Tiberio. Oltre all’imperium , Augusto dal 23 ebbe la tribunicia potestas e fu utilizzata per l’attività normativa. Dal 2 a.c. ebbe il titolo di pater patriae che sanzionava l’aspetto ideologico del potere come paternità. Ottenne la pienezza dei poteri tribunizi a vita senza titolarità della carica che assicura il carattere sacrosanto della persona; ha acquisito lo ius agendi cum patri bus degli antichi magistrati cum imperium convocando e presidiando il Senato. Con il regime di Augusto le istituzioni restavano le stesse, i ruoli dei poteri erano devitalizzati non solo dai poteri di Augusto ma dalla serie concorrenziale di prefetture che ricoprivano i nova officia che rappresentano il nucleo delle riforme amministrative augustee. Una decadenza del consolato è il raddoppiamento della coppia consolare dell’anno. Per le assemblee popolari tramite i concilia plebis aveva ancora una funzione legislativa ma la tendenza era l’esautoramento, e dopo di lui le leggi comiziali erano rarissime. Augusto stabilì di concedere un’autorizzazione imperiale a dei giurisperiti,avevano la facoltà di dare responsa ex auctoritate Augusti,dava loro un avallo pubblico ufficiale. Con l’istituzione delle quaestiones perpetuae i comizi avevano perso la funzione giudicante, in quanto quelli erano tribunali sentiti come delegati dal popolo cpn legge fondante. Poi questi decaddero a favore delle quaestiones extra ordines: il senato in un primo momento era solo per i senatori e per i processi politici, successivamente agli altri. La funzione delle assemblee popolari è quella elettiva. Nel 5 d.c una legge Cornelia istituisce come dedicate 10 centurie senatorie-equestri ai principi defunti,cosi da destinare i candidati al consolato e alla pretura; poi nel 19 si aggiungo 5 per Germanico e nel 23 altre 5 per Druso; ma durante il regno di Tiberio si sciolgono. La destinatio passa al senato a cui passano le elezioni delle magistrature minori. Il senato è l’unico organo a non perdere potere ma a guadagnare in campo legislativo,elettorale,giudiziario. Con il principato il ruolo del senato è subalterno ai tre settori e il principe ha tre strumenti per intervenire: relatio in senato per i senatus consulta; adlectio,nominatio,commendatio, per il reclutamento; per cui il senato decade politicamente per via del principato. Ai luoghi soliti del potere ne viene aggiunto un altro: LA CORTE che diventa prima nucleo dell’apparato burocratico e poi luogo di mediazione sociale e politica fra principato e vecchia nobiltà. L’ideologia del principato a roma non nasce per via istituzionale come ideologia del potere personale ma come l’ideologia del privato che interviene per la salvezza pubblica, per cui la figura di Augusto passa da privato benemerito a espressione esclusiva del pubblico, infatti la casa di Augusto diventa il luogo legato al culto di Vesta, poiché lui nel 12 diventa pontefice massimo dopo la morte di Lepido. Nella concentrazione del pubblico lui monopolizzò l’autorizzazione per dedicare monumenti pubblici a roma. E nel principato anche il magistrato è considerato un privatus. La manifestazione più eccentrica di tale processo è l’estensione del crimen di lesa maiestas ovvero l’offesa recata al principe. Nel 17 Augusto adotta entrambi i figli maschi di sua figlia Giulia e di Agrippa. Come successori alla sua statio ma qaundo entrambi i nipoti morirono nel 2 e 4 d.C , Augusto adotta Tiberio fece si che questo adottasse Germanico. La politica interna di Augusto è gestione del potere e politica istituzionale,amministrativa,socilae. Per cui la politica intesa come lotta per il potere è ridotta solo ad alcuni casi. Augusto era stato in Gallia e in Spagna dal 27 a al 24 ma nel 23 si ammala e interrompe il suo potere con il consolato. Il 22 è l’anno dei disordini interni a causa di carestie e ciò porta la plebe ad acclamarlo dittatore ma nello stesso anno egli inizia la missione interna che lo porta al recupero delle insigne tolte a Crasso. Altri disordini ci saranno nel 19 alle eleszioni consolari per mano di Rufo che venne condannato per tradimento e fu giustiziato. I dissensi per Augusto vennero dalle corti che non volevano un principato legato alle tradizioni. ( attorno alla figura della figlia sorsero intrecci scandalosi, Giulia fu accusata di Adulterio con Iullo Antonio che era console nel 10 e proconsole d’asia nel 7, Giulia venne esiliato e lui si suicidò, anche Giulia minore fu accusata di adulterio e relegata), quindi questa immoralità nascondeva lineamenti non legati ad una politica augustea. Augusto ha comunque la premura di rafforzare la sua popolarità e quella della famiglia presso la plebe urbana, riassettare i ceti superiori, razionalizzare la composizione del Senato. La sua politica mirava a recuperare la tradizione dei sani costumi e la difesa della famiglia. Importanti del 18 sono la lex Iulia de mutandis ordinibus e la lex Iulia de adulteriis coercendis a cui era affidata la protezione della famiglia. Egli mostra attenzione anche nel limitare il numero delle manomissioni con le leggi Fufia Caninia del 2 ed Aelia Sentia del 4. Con la procedura di destinatio si segnava la fase di passaggio dalla società centuriata a quella per ordines. L’ordine senatorio comprendeva non solo senatori ma anche le mogli e i figli in linea maschile, cosi permise si figli del laticlavio e dettata per loro l’avvio della carriera senatoria. Con le sue lectiones del 29, 18 e 11 egli espulse persone considerate indegne, con quella del 18 completa la revisione dell’assemblea ritornando a 600. La carriera senatoria iniziava con una carica del vigintiviriato proseguiva con il tribunato laticlativo,questura tappa per l’accesso in senato. Il normale cursus era spezzettato da varie curatele che contraddistinguevano i nova officia affidati dal principe. Nella magistratura politica era inserito il funzionamento amministrativo. Per il senato i suoi senatori vennero ridotti al numero di 600, con l’allontanamento dei membri introdotti da Cesare;il censo minimo dell’ordo era da 400.000 a 1milione di sesterzi, Augusto sovvenzionò le famiglie senatorie che non lo raggiungevano; la selezione dei nuovi senatori dipese dal principe,tale scelta di magistrati dipendeva dal suo potere di designare i candidati tramite il suo diritto di commendatio; il senato fu coinvolto dal principe nelle sue iniziative,ad esso resterà il controllo parziale delle finanze mentre per l’amministrazione dell province, resteranno quelle antiche o non pacificate. L’ordine equestre era la riserva degli amministratori al servizio del principe, un processo che prendeva il via con la riforma augustea della riscossione di tasse che era affidata alle strutture locali stesse con vari appaltatori, vennero soppiantati i liberti nella gestione di ruoli amministrativi. Molti cavalieri avevano il rango solo a titolo onorifico senza svolgere la carriera amministrativa. La nobilitas si andava restringendo,per cui gli uomini nuovi costituivano il senato e dovevano la loro ascesa al principe per cui erano divisi:1) fedeltà al principe,2) rimergenza di orgoglio di libertas senatoria. Il censo richiesto per magistrature locali era di 100.000 sesterzi, e per l’ordine equestre si entrava anche da semplice soldato con la carica di centurione. La manomissione di schiavi e l’elemento libertino riguardava processi più veloci. Ai liberti tradizionali era aggiunta la figura del libero imperiale. I primi Augustali erano addetti al culto dei Lari e del Genio di Augusto. La lex Visellia del 24d.c. snaciva il divieto per i liberti di rivestire cariche municipali. Si avrà una distinzione tra honestiores, ceti superiori a cui non toccavano le pene più dure che si allargavano ai ceti più umili; e humiliores, la massa del restante popolo. Cambiavano i rapporti sociali,la nuova modalità di elezione, l’aumento di posti amministrativi, i rapporti tra centro e periferia attraverso governatori e magnati locali. In campo elettorale non si ha più una struttura clientelare impostata per un sostegno che arriva con il voto dal basso ma con quello che avviene per raccomandazione dell’altro. In mancanza di apparati burocratici il patronato era la mediazione tra società e principe, al cui vertice vi era appunto il principe stesso. Augusto aveva chiari gli elementi di forza e debolezza: il sistema amministrativo lasciava irrisolti i problemi relativi alla gestione dell’impero, la struttura della magistratura era insufficiente in quanto l’annualità non permetteva programmi di interventi politici per lunghi periodi, l’onere finanziario delle magistrature inferiori evidenziava le difficoltà nelle candidature. I comizi sono indeboliti per questo Augusto deve intervenire per sedare i disordini in campo elettorale. Il riguardo istituzionale non era sufficiente a ripristinare la normalità, bisognava guadagnare il consenso della plebe urbana e dei militari per ottenere la conservazione dell’ordine pubblico e sociale. L’azione di Ottaviano è impostata su due livelli: politico istituzionale per ripristinare la legalità e le funzioni repubblicane; quello dell’ordine della salute pubblica per la dimensione privata del civis. Augusto interviene prima sull’amministrazione di Roma, la città fu divisa tra i vici urbani che avevano propri magistrati che e erano eletti da più vici e dediti alle pratiche della vita del quartiere; ragiones funzionale alla funzione della città. Intervenne assumendo incarichi