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Storiografia: Erodoto, Tucidide e Senofonte, Appunti di Greco

Storiografia: Erodoto, Tucidide e Senofonte

Tipologia: Appunti

2021/2022

Caricato il 22/03/2022

giorgia-platania-2
giorgia-platania-2 🇮🇹

3.1

(7)

29 documenti

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Scarica Storiografia: Erodoto, Tucidide e Senofonte e più Appunti in PDF di Greco solo su Docsity! STORIOGRAFIA ERODOTO Si iniziò a parlare di storiografia con Erodoto, che viene considerato il padre della storia. Egli nacque intorno al 490 a.c. da una famiglia nobile di Alicarnasso e non ci sono informazioni certe sulla data e sul luogo di morte. A causa del tentativo della città di rovesciare il tiranno Ligdamo, fu esiliato a Samo. Spinto dalla curiosità, cominciò a viaggiare e visitò l’ Egitto, la Francia, la Mesopotamia, e Atene. In quest’ultima lesse le sue opere e conobbe personaggi di un certo spessore. Egli è il primo a definire la sua opera historie come ricerca della verità. Fu divisa in 9 libri, ciascuno contrassegnato dal nome di una musa, dai grammatici alessandrini. La sua opera parla di una storia universale, perché Erodoto scrive nel V secolo a.c. ad Atene, che era il centro egemone della Grecia, quindi, di fatto, la Grecia era il centro del mondo, infatti per i greci la loro storia è quella che riguarda tutto il conoscibile. L’argomento principale della sua opera sono le due guerre persiane. Lo scontro fra greci e persiani ha anche un valore allegorico perché: i greci rappresentano la democrazia, quindi la civiltà, invece i persiani rappresentano le barbarie. Con lui si ha un primo approccio scientifico che prevede una sorta di analisi delle fonti. Nella sua opera sono presenti aspetti mitici e numerosi excursus, cambi di argomento che si spostano dalla storia di cui si sta parlando per approfondire argomenti di carattere mitologico, geografico o etnografico, non vi è quindi un’opera in cui si parla esclusivamente della storia. Il metodo storiografico di Erodoto si basa sull’aver visto, fatti di cui lui è testimone diretto, sull’aver sentito dire, quindi utilizza fonti orali, e sul ragionamento, fonti non accreditate, a quel punto se di quel fatto ci sono 2 fonti diverse, le riporta entrambe. Manca lo studio scientifico e metodologicamente valido delle cause che sarà invece presente in Tucidide. TUCIDIDE La storiografia di Tucidide Tucidide è una figura fondamentale nello sviluppo della storiografia. Per comprendere la sua importanza occorre soffermarsi su tre elementi-chiave: • dimensione contenutistica: selezione della materia politico-militare; • dimensione letteraria: scelte stilistiche funzionali ad analisi complesse destinate a essere diffuse in forma scritta; • dimensione politica: la conoscenza e l’analisi del passato consentono di individuare costanti storiche e di conoscere risorse economiche e militari proprie dei nemici, elementi utili per l’uomo politico. Dati biografici Le notizie sulla vita di Tucidide sono scarse e di incerta interpretazione. *in seguito al fallimento della sua spedizione ad Anfipoli, Tucidide sarebbe stato assente da Atene per 20 anni, dal 423 al 404 a.c.; l’esilio fu immaginato in Tracia. Le Storie Le Storie trattano in 8 libri (opera divisa dagli alessandrini) la guerra del Peloponneso, che viene raccontata dal punto di vista politico e miliare, giungendo fino al 411 a.C, molti ritengono che l’opera non sia completa. Mette in risalto Pericle, considerato come un condottiero geniale e fondatore della democrazia ateniese.Ecco i contenuti più importanti e la loro ripartizione nei vari libri: ANNO EVENTI Ante 455 a.c. Nasce in una famiglia aristocraticaimparentata con Milziade e Cimone, quindi probabilmente ostile a Pericle, ma lui sarà a favore 424/423 a.c. Ricopre l’incarico da stratega durante la guerra del Peloponneso, è attivo nell’area della Tracia, dove aveva l’appalto per le miniere d’oro del Pangeo 424-404 a.c. *Esilio ventennale? In Tracia, nel Peloponneso o in Italia? Non sappiamo per quanto o dove Post 404 a.c. Morte Libro Contenuti I (cap. 1-23) Proemio (fine didascalico, pedagogico, insegnare la storia al futuro cittadino ateniese), archeologia (riprende la storia arcaica) e sezione metodologica (affronta una parte sul metodo utilizzato) I (24-88) Le cause del conflitto, motivo scatenante della guerra (casus belli= i meli non si alleano con gli ateniesi), ragione effettiva= profonda competizione tra Atene (potenza marittima) e Sparta (potenza militare) I (89-118) La pentekontaetia (50 anni prima, viene ripreso ciò che avviene prima della guerra del Peloponneso) II L’epitaffio di Pericle ( elogio per una persona morta) e l’inizio della peste (sintomi dettagliati della peste e si pensa che lui l’abbia avuta) L’ideologia politica Tucidide non approva nessun modello politico astratto, ma giudica in funzione degli uomini e dei risultati raggiunti. Ecco perché: • la democrazia periclea controllata dal primo cittadino è valutata positivamente (l. 2,65); • i successori di Pericle alla guida del partito democratico vengono aspramente criticati per la disastrosa conduzione della guerra; • viene approvata la costituzione moderata dei Cinquemila; • si esprime ammirazione per Sparta (in questo si deve forse leggere un omaggio alle tradizionali posizioni aristocratiche della famiglia di Tucidide). L’Epitafio di Pericle La pagina in cui Tucidide esprime maggiore vicinanza alla democrazia ateniese è senza dubbio l’epitaffio, pronunciato da Pericle per onorare i caduti del primo anno di guerra al momento della loro solenne sepoltura. In questo discorso Pericle presenta Atene come maestra della Grecia e ne tratteggia la civiltà in una prospettiva di forte idealizzazione: • la democrazia permette ai meritevoli di assumere responsabilità di governo, senza limitazioni dovute al censo; • nella sfera privata c’è tolleranza e valorizzazione dell’arte del vivere; • rispetto agli Spartani gli Ateniesi godono di maggiore liberà, ma non per questo mancano di coraggio. genere continuità/innovazione epica tre i tratti di continuità rispetto all’epica: -selezione della materia storica per completare un ciclo -la visione diretta è privilegiata rispetto ad altri tipi di documentazione -i discorsi sono una componente fondamentale dell’opera Erodoto il rapporto con Erodoto è all’insegna dell’allontanamento: -la storiografia non è historìes apòdexis (“esposizione di una ricerca”), ma analisi di avvenimenti -l’opera è destinata a un pubblico selezionato e ha di mira l’utilità Lingua e stile Nell’antichità Tucidide è stato considerato il massimo rappresentante dello stile elevato, severo e veemente. Ecco le caratteristiche fondamentali del suo stile: Dalla prospettiva Tucididea la religione non ha alcuna rilevanza, sono completamente esclusi gli dei, gli oracoli e i prodigi, infatti il destino e i fatti dell’uomo dipendono dalla tuke (sorte), intesa non come potenza metafisica, ma semplicemente come un imprevisto che può ostacolare o addirittura stravolgere i piani anche dell’uomo politico più accorto. La questione tucididea Quando Tucidide intuì la portata della guerra del Peloponneso all’interno del mondo greco? Fin dall’inizio del conflitto o nel corso delle ostilità? La risposta a questa domanda determina ipotesi differenti in merito alla genesi dell’opera. Le Storie: lingua e stile dialetto attico nella sua forma antica lessico preferenza per espressioni astratte (infiniti, participi e aggettivi neutri sostantivati), voci arcaiche, termini tecnici e qualche colloquialismo sintassi frequente uso di frasi nominali e participiali; inconcinnitas e variatio; ricchezza di antitesi e gnomai discorsi brevi e poco caratterizzati per essere ricostruzioni fedeli; probabile carattere esemplare: i discorsi sviluppano il maggior numero possibile di concetti generali adatti alla circostanza, ma devono essere abbastanza brevi per poter essere memorizzati teoria nuclei concettuali la doppia fase redazionale (Ullrich) prima stesura (dopo il 421): racconto dei primi dieci anni di guerra (ll. I-IV) seconda stesura (dopo il 404): Tucidide narra il seguito di una guerra che sembrava conclusa, ma che torna a riaccendersi (ll. V-VIII) la teoria unitaria (Finley) Tucidide concepisce un progetto unitario e alla fine della guerra scrive la sua monografia il doppio progetto (Ziegler) da un iniziale progetto di storia nazionale greca (Archeologia e pentekontaetia) si passa a una monografia sulla guerra del Peloponneso SENOFONTE Dati biografici Le notizie sulla vita di Senofonte derivano dall’Anabasi e dalla biografia che gli dedica Diogene Laerzio nelle Vite dei filosofi. nel 401 accolse l’invito a seguire i mercenari greci arruolati da Ciro il Giovane in lotta col fratello Artaserse II, re di Persia. Senza essere «né generale, né ufficiale, né soldato» (Anabasi III 1, 4), Senofonte probabilmente aveva ri- cevuto l’incarico di redigere un resoconto della spedizione, che si concluse con la sconfitta di Ciro a Cunassa. I mercenari sopravvissuti, sbandati e dispersi, furono ricondotti da Senofonte stesso, eletto a loro guida, in Grecia e consegnati al generale spartano Tibrone. Senofonte era stato condannato all’esilio da Atene e aveva subito la confisca dei beni. Scelse Sparta come nuova patria, legandosi d’amicizia ad Agesilao. Quando, durante l’egemonia tebana, ci fu un riavvicinamento tra Atene e Sparta, egli forse rientrò nella città natale. L’anno della morte non ci è noto, ma è da collocare intorno al 350. La produzione Senofonte fu uno storiografo eclettico e si interessò a diverse opere letterarie. Le opere di Senofonte possono essere suddivise in tre gruppi in base alla tematica che in ciascuna assume maggior spicco. anno avvenimenti 430 a.C. nasce ad Atene da famiglia di cavalieri discepolato presso Socrate 401 a.C. prende parte alla spedizione dei Diecimila 394 a.C. combatte a Coronea contro Atene al fianco dello spartano Agesilao; era già stato esiliato dalla città 394-371 si trova a Scillunte in Elide, in una proprietà donatagli da Agesilao; deve lasciarla dopo la sconfitta spartana a Leuttra (371) 355 ca. muore dopo la revoca del bando Ambito tematico Opere Opere etico-politico Elleniche, anabasi, ciropedia, costituzione degli spartani, agesilao, ierone, poroi Opere tecnico-didattiche Ipparchito, sulla’equitazione, cinegetico Opere socratiche Memorabili, simposio, economico, apologia di Socrate una biografia idealizzata di Ciro il Vecchio, fondatore dell’impero persiano. Tre i motivi che possono aver suggerito a Senofonte l’idea di scrivere un’ampia biografia di Ciro il Vecchio: • la curiosità dei Greci nei confronti dell’impero persiano, loro nemico mortale; • la volontà di delineare un modello educativo collettivo e statale, fondato sull’addestramento ginnico-militare; • la volontà di delineare la struttura di uno stato ideale, in forma di monarchia, retta da un sovrano virtuoso e di grande autorità morale. Ciropedia La Ciropedia e i generi letterari La Ciropedia, come l’Anabasi, fonde al suo interno tratti di generi letterari diversi: storiografia, encomio, novella (la storia d’amore di Abradata e Pantea), politeiai. Le politeiai o costituzioni sono trattati che descrivono l’assetto costituzionale di uno stato storico o che delineano uno stato ideale: nell’organizzazione data da Ciro al suo impero Senofonte addita un modello da seguire. Le altre opere etico-politiche Le altre opere etico-politiche sono di lunghezza minore rispetto alle opere maggiori: tradiscono la simpatia di Senofonte per Sparta e la sua competenza sul terreno dell’economia politica. Le opere tecnico-didattiche (no principali) opera contenuti Agesilao encomio per il re e generale spartano composto in occasione della sua morte (360 a.C.) e le vicende storiche, le sue imprese Costituzione degli Spartani esamina e addita a modello il sistema educativo e gli ordinamenti politico-militari istituiti a Sparta da Licurgo Ierone dialogo immaginario tra Ierone tiranno di Siracusa e il poeta Simonide di Ceo intorno alla tirannide; si insiste sull’infelicità del tiranno Poroi trattato di economia politica in cui si spiega come restaurare le finanze di Atene senza praticare una politica imperialistica Il gruppo delle opere tecnico-didattiche comprende brevi trattati di carattere tecnico, contenenti informazioni e consigli sulle attività che Senofonte predilige. Le opere socratiche Nel gruppo delle opere socratiche rientrano quattro scritti appartenenti a generi letterari diversi, ma aventi al centro la figura di Socrate, di cui Senofonte è stato allievo. Lingua e stile Senofonte scrive in dialetto attico; l’antichità ha esaltato la lingua dello scrittore per la sua purezza, chiarezza, semplicità e correttezza, attribuendogli il soprannome di “ape attica”. In realtà la prosa di Senofonte contiene anche alcuni ionismi e dorismi; anticipa inoltre qualche aspetto proprio della koinè diàlektos di età ellenistica. Caratteristiche delle opere di Senofonte: • le fonti non sono vagliate, sottoposte a nessun filtro • spesso si serve di informatori che sono casuali, che ha incontrato casualmente e che hanno raccontato qualcosa, che lui decide di riportare • Elemento autobiografico, in tutte le opere c’è sempre un aspetto che lo riguarda in prima persona Opera Contenuti Ipparchito I compiti del comandante e i metodi di addestramento della cavalleria Sull’equitazione Sull’addestramento del cavallo Cinegetico Sulla caccia, presentata come educazione del corpo e dell’anima opera contenuti Apologia di Socrate riporta il discorso pronunciato da Socrate davanti ai giudici e riferisce il suo comportamento prima e dopo il processo Ricordi di Socrate raccolta di conversazioni ed episodi di cui è protagonista Socrate, presentato come modello di saggezza, temperanza, amor di patria, opera in cui difende il maestro dalle accuse di un sofista Simposio Socrate partecipa al banchetto organizzato da Callia ed esalta l’amore spirituale e coniugale rispetto a quello sensuale Economico dialogo tra Socrate e un amico in tema di agricoltura e amministrazione domestica • L’attenta descrizione delle azioni militari e delle battaglie, offre quadri bellici dettagliati e che ci fanno capire come sia stato un capo di un esercito e un soldato in prima linea • L’analisi psicologica che egli riesce a compiere dei suoi personaggi • Stile e lingua semplice Senofonte si serve di fonti di cui non appura l’autenticità, perciò molte volte riporta ciò che ha sentito dire, quindi è più vicino ad Erodoto rispetto a Tucidide.