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Storiografia greca: gli incipit di Erodoto e Tucidide a confronto, Appunti di Greco

Paragone tra gli esordi delle opere di Erodoto e Tucidide con somiglianze e differenze

Tipologia: Appunti

2020/2021

In vendita dal 13/10/2022

annatiengo
annatiengo 🇮🇹

4.5

(2)

17 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Storiografia greca: gli incipit di Erodoto e Tucidide a confronto e più Appunti in PDF di Greco solo su Docsity! I PROEMI DI ERODOTO E TUCIDIDE: LE DIFFERENZE ERODOTO: IL PROEMIO “Ἡροδότου Θουρίου ἱστορίης ἀπόδεξις ἥδε, ὡς μήτε τὰ γενόμενα ἐξ ἀνθρώπων τῷ χρόνῳ ἐξίτηλα γένηται, μήτε ἔργα μεγάλα τε καὶ θωμαστά, τὰ μὲν Ἕλλησι, τὰ δὲ βαρβάροισι ἀποδεχθέντα, ἀκλέα γένηται, τά τε ἄλλα καὶ δι' ἣν αἰτίην ἐπολέμησαν ἀλλήλοισι.” Appena iniziamo a leggere il testo non possiamo non accorgerci del nome dell’autore: Erodoto di Turii, che però non è in caso nominativo bensì in caso genitivo: il nominativo è infatti ἀπόδεξις che vuol dire esposizione (dobbiamo sottointendere un verbo essere, è). Altra parola chiave che incontriamo è ἱστορίης, che deriva dalla radice -id di vedere; assume il significato di “ricerca” e successivamente di “ricerca sul passato” quindi storia. Segue una finale, introdotta da ὡς, dove Erodoto ci spiega perchè sta scrivendo di storia, ovvero affinchè le imprese compiute dagli uomini di quel tempo non vengano dimenticate; continua dicendo μήτε, tradotto nè, le imprese grandi e mirabili (ἔργα μεγάλα τε καὶ θωμαστά, sono quindi queste le cose da non dimenticare) che sono però sia dei Greci che dei Barbari, siano senza gloria, ἀκλέα, notiamo l’alfa privativo. Ci dice infine che vuole spiegare la causa ( αἰτίην) per la quale combatterono gli uni contro gli altri. TUCIDIDE: IL PROEMIO “Θουκυδίδης Ἀθηναῖος ξυνέγραψε τὸν πόλεμον τῶν Πελοποννησίων καὶ Ἀθηναίων, ὡς ἐπολέμησαν πρὸς ἀλλήλους, ἀρξάμενος εὐθὺς καθισταμένου καὶ ἐλπίσας μέγαν τε ἔσεσθαι καὶ ἀξιολογώτατον τῶν προγεγενημένων, τεκμαι‐ ρόμενος ὅτι ἀκμάζοντές τε ἦσαν ἐς αὐτὸν ἀμφότεροι παρασκευῇ τῇ πάσῇ καὶ τὸ ἄλλο Ἑλληνικὸν ὁρῶν ξυνιστάμενον πρὸς ἑκατέρους, τὸ μὲν εὐθύς, τὸ δὲ καὶ διανοούμενον. “ Anche qui la prima parola che leggiamo è il nome dell’autore: Tucidide Ateniese. La differenza sostanziale con il proemio di Erodoto è che mentre Erodoto non poneva se stesso come soggetto della prima frase, qui Tucidide lo fa, quindi cambia il focus della frase, che prima era l’esposizione ed ora l’autore vero e proprio. Il verbo è ξυνέγραψε che è un aoristo e vuol dire “descrivere con cura”. Anche Tucidide usa ἐπολέμησαν πρὸς ἀλλήλους come aveva fatto Erodoto per dire -combattere gli uni contro gli altri- e come farà anche Manzoni. Tucidide ci sta parlando della guerra del Peloponneso, che vede Sparta contro Atene, quindi oligarchia contro democrazia. ἀρξάμενος è un participio congiunto in caso nominativo, seguito da καθισταμένου che ci sta a significare qualcosa che inizia all’improvviso. Tucidide reputa questa guerra la più grande e la più degna di memoria tra le imprese avvenute in precedenza, richiamo al tema della memoria già visto in Erodoto (μέγαν τε ἔσεσθαι καὶ ἀξιολογώτατον τῶν προγεγενημένων). CONCLUSIONI: