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Strazza riassunto e appunti, Schemi e mappe concettuali di Tecniche Di Protezione Dell'informazione

Appunti del libro con integrazione del libro di Strazza

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

2023/2024

Caricato il 13/11/2024

mariachiara-pioggia-2
mariachiara-pioggia-2 🇮🇹

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Scarica Strazza riassunto e appunti e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Tecniche Di Protezione Dell'informazione solo su Docsity! Il gesto e il segno Il segno è una rottura nella continuità cromatica del foglio. Non è solo espressione statica e formale di un’idea astratta, di puri nomi e simboli ma è la risultante necessaria tra razionale e irrazionale di un nostro modo di essere. Fare e organizzare dei segni vuol dire realizzare la sintesi istantanea di qualcosa che è in movimento. Essi postano con loro l’ambiguità delle nostre valutazioni e si presentano come necessità di istantanee e continue ridefinizioni. Facendo dei segni, esprimiamo l’appagamento di questa necessità. Le condizioni fisiche e psichiche inducono a gestire, fare o interpretare segni in modi sempre diversi in virtù delle loro infinite combinazioni. Privilegiare una lettura piuttosto che un’altra non comporta né sottintende, l’annichilimento di altre possibili interpretazioni ma significa muoversi nel mare dell’ambiguità. È nei modi di attuarsi di contraddizioni o concordanze che consiste il significato dei segni ed è sulla loro individuazione e manipolazione che si fonda la creatività. La creatività consiste nella capacità e nel modo di compromettere continuamente la consueta tendenza all’ordine con un nuovo tipo di ordine improvviso, inatteso e provocatore di sempre nuove contraddizioni Il segno nella sua globalità ammette sempre una valutazione genericamente di tipo qualitativo. Tutto avviene come se ci fossero alcuni modi di valutazione innati o acquisiti che permettono di percepire un certo segno come dinamico o statico. Le costanti di riferimento che vengono prese in considerazione sono: Direttrice verticale -> direzione orientata di equilibrio dinamico. Dall’alto al basso si è in accordo con il suo orientamento, viceversa si è in contraddizione Direttrice orizzontale -> è la direttrice lungo la quale la forza di gravità non può esercitare influenza e porta con sé il significato di equilibrio indifferente, di riposo. Solo lungo di essa è possibile la simmetria assoluta. Le direttrici inclinate intermedie sono tutte direttrici dinamiche e di non equilibrio nella misura e nel modo in cui contraddicono più l’una che l’altra delle direttrici fondamentali. Organizzazioni fondamentali di riferimento in relazione alle tre figure tipiche più semplici quali il quadrato, il triangolo e il cerchio: Il quadrato nella posizione di concordanza con le direttrici verticale-orizzontale esprime il massimo equilibrio possibile. L’equilibrio viene trasformato in tensione dinamica con il crescere delle contraddizioni di allineamento tra i lati del quadrato e le direttrici di riferimento. Il triangolo nega sempre con qualche suo elemento la verticalità-orizzontalità ed è per questo sempre immagine inquietante. Il cerchio è la figura tipica della condizione di indifferenza alle direzioni fondamentali di riferimento verticale-orizzontale. È espressione di equilibrio in qualsiasi posizione. Qualità e misura: qualità è ciò che del segno non si può misurare. Essa nasce spontanea dalla coordinazione degli etti e delle cose ed è sorpresa. Il segno è qualità e ogni forzatura della tecnica produce il contrario della qualità. La vera qualità è quella che nasce spontanea dalla coordinazione degli arti e delle cose ed è sorpresa. Con la tecnica della puntasecca, essa dipende più dal gesto che dalla materia mentre per l’acquaforte è il contrario. Dimensioni: date determinate organizzazioni di segni, compresi i segni che sono il contorno del foglio che si può stabilire un rapporto tra grandezze in base al quale riconoscere che un segno è più grande o più piccolo rispetto un altro. I segni e i loro raggruppamenti ci appaiono come immagini di una trasformazione che si è compiuta in un certo tempo dipendente dalla velocità del gesto e che si ripete in qualche modo quando sono ripercorsi con gli occhi. Un insieme di segni viene interpretato come un organismo in espansione. La frequenza è la ripetizione ritmata dei segni, del loro modo di rarefarsi o addensarsi. La valutazione della frequenza avviene in base alla distanza fra i segni e dal numero di segni in un dato spazio ma non dipende dalla forma o dalle dimensioni dell’immagine. Questo tipo di valutazione è univoco solo quando i segni hanno spessore e qualità accettabilmente uguali. La valutazione della frequenza dipende più dalla quantità di segni in un determinato spazio mentre la valutazione energetica dipende più dalla vicinanza tra i segni che dalla loro quantità. L’addensamento complesso ha complessità ritmica tale da non suscitare né permettere valutazioni di frequenza. Le valutazioni qualitative che subentrano sono sempre imperniate sui caratteri di vibrazione, velocità e modo di aggregazione che la frequenza riassume ed esprime. La tensione dinamica di un segno ha stretti legami con la dinamica del gesto, la sua forza, velocitò e modo di variare. Di qui l’importanza della corrispondenza tra atteggiamento mentale e fisico: armonia tra concentrazione psicologica e muscolare, posizione del corpo ecc. il segno è la conclusione di un processo. Come conseguenza, la variazione progressiva di un elemento ripetitivo di una figura tende a farla apparire più dinamica e/o più grande. La terza dimensione -> l’effetto della terza dimensione si fonda, più che sulle analogie e sui conseguenti confronti di scala e lontananza, sui modi di variazione progressiva di alcuni parametri: variazione di forma e dimensione variazione di posizione e direzione variazioni di qualità Segno indotto L’interruzione e l’interferenza di trame creano un segno indotto. Esso conserva il carattere vibratorio delle trame che lo producono. In caso di un contorno (interruzione), il segno indotto è sospensione di una variazione. In caso di sovrapposizioni parziali (interferenza), il segno indotto è accentuazione ritmica. Trama indotta I segni indotti dalle interferenze di contatto o dal distacco di più trame organizzate insieme costituiscono una trama nella trama. La nuova trama indotta sovrappone il suo ordine prevalente a quello divenuto complementare delle trame componenti e ne costituisce la struttura organizzatrice. La sua crescita è interna e coerente per qualità a quella delle trame che lo generano. Il suo tipo di organizzazione può essere in contraddizione con quella delle trame componenti. Colore Il colore è luce percepita secondo le diverse collocazioni nello spettro visibile ed è priva di dimensione, direzione e verso di espansione, di dà come stato. La trama è luce percepita come vibrazione dal bianco al nero, alternanza ritmica tra presenza e assenza di luce e si dà come struttura dinamica con verso e direzioni di espansione. Trama e colore costituiscono due modi della luce contraddittori e complementari. L’incisione e la stampa Non si fa incisione per imitare e produrre qualità di alte tecniche, ma per ottenerne di nuove ed esprimere particolar modi della creatività. Si tratta di un mezzo espressivo originale, basato sullo sdoppiamento oggettivo e temporale di una unica volontà creativa. L’incisione della matrice e la prova di stampa sono i momenti catalizzatori complementari, la riproduzione delle compie il ripetuto momento interpretativo. Tipi di incisione Incisioni in cavo: risultano nella stampa solo le zone e i segni incisi sulla matrice. Di questo tipo è la calcografia che può essere suddivisa in tecniche dirette (bulino, punta secca, punzone, maniera nera) e tecniche indirette (acquaforte e acquatinta). Un’applicazione meccanica della calcografia è il rotocalco. Incisioni a rilievo: risultano nella stampa solo le zone e i segni lasciati in rilievo sulla matrice. Di questo tipo è la xilografia (incisione su legno). La tipografia è un tipo di incisione di questo tipo. La litografia, anche se la pietra viene preparata con acidi, subisce tuttavia trasformazioni chimiche e non meccaniche come si intende per la vera incisione. Si tratta dunque di un’incisione anomala ed è comunque una tecnica disponibile per altre tirature uniformi e meccanizzabili. Materiali sui quali incidere Il rame, anticamente martellato. In lavori impegnativi è preferibile allo zinco. Lo zinco è meno resistente del rame ma rende ugualmente e costa meno. Per lavori normali è bene che le lastre non siano troppo sottili o troppo grosse. Lo spessore medio è di 1 mm. Preparazione delle lastre Materiali: carta da smeriglio, raschietto brunitoio, lima, bianco di spagna, punta d’acciaio. Fasi: smussatura dei bordi per evitare la rottura della carta e dei feltri sotto il torchio. Si passa prima la lima creando una scivola inclinata di 40/45°, poi il raschietto e infine il brunitoio. lucidatura -> da essa dipende la possibilità di ottenere bianchi assoluti nella stampa. Incisione diretta Bulino: tecnica originaria dell’incisione per segni lineari. Viene inciso un solco che asporta il metallo e ne risulta un segno netto senza sbavature che non lascia spazio ad effetti casuali. Il bulino può essere a sezione quadrata, losanga o triangolo. La misura con la quale vengono contraddistinti i bulini si riferisce allo spessore del corpo. Per fare segni molto larghi non è possibile tuttavia allargare troppo l’incisione perché il solco non terrebbe bene l’inchiostro durante la pulitura. È dunque