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TACITO: vita e opere, Appunti di Latino

LATINO: appunti sulla vita e opere di Tacito

Tipologia: Appunti

2018/2019

Caricato il 17/12/2019

sara-bova
sara-bova 🇮🇹

4.5

(10)

34 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica TACITO: vita e opere e più Appunti in PDF di Latino solo su Docsity! TACITO Le notizie sulla vita di Publio Cornelio Tacito non sono molte; egli fu amico di Plinio il Giovane che affermò che Tacito era più anziano di lui, perciò nacque intorno al 55 a.C. Il luogo di nascita è anch’esso incerto, si pensa:  Terni  Roma  Gallia Narbonese: di cui era originario il suocero Agricola Inoltre Tacito apparteneva a una famiglia agiata, infatti conseguì degli studi rispettosi, sotto la guida di Quintiliano, seguendo i canoni dell’età dei Flavi: studi di retorica all’inizio e successivamente degli studi giuridici per intraprendere la carriera forense. Nel 78 sposò la figlia di Giulio Agricola, personaggio di primo piano nella burocrazia flavia, grazie al quale riuscì a percorrere rapidamente tutti gli scalini del cursus honorum. Poi ricoprì incarichi importanti fuori Roma, ma vi tornò dopo la misteriosa e improvvisa morte del suocero, dopo la quale la sua carriera politica cominciò a rallentare (infatti egli divenne in ritardo console). Agricola era corso in Britannia, dopo il matrimonio della figlia, per sottomettere l’isola e tornò a Roma trionfante; probabilmente Domiziano, invidioso dei suoi successi, lo fece addirittura avvelenare. Su questo avvenimento esiste un vero e proprio “giallo”, alimentato dallo stesso Tacito. Nel 112 ricevette da Traiano l’incarico di recarsi in Oriente con l’amico Plinio il Giovane per assumere il proconsolato d’Asia, dopo questo momento si perde ogni traccia di Tacito; probabilmente si ritirò a vita privata, dedicandosi alle opere storiografiche e morì alla fine del principato di Traiano. DIALOGUS DE ORATORIBUS È probabile che Tacito abbia fatto il suo esoridio come scrittore con il Dialogus de oratori. Comprende 42 capitoli che trattano i motivi che hanno causato la crisi dell’eloquenza, argomento affrontato anche da Quintiliano con il “De Cousis corruptae eloquentiae; Quintiliano, a differenza di Tacito, evita di ricercare cause politiche e sociali che potevano metterlo in difficoltà col principato, Tacito dimostra di possedere già la tendenza di storicizzare i problemi. È un trattato in forma di dialogo che si svolge tra degli intellettuali nella casa di Curazio Materno, essi discutono sul fatto che possa esistere o meno l’oratoria sotto il principato o se essa è morta con la dissoluzione della Res Publica; viene fuori che la causa della crisi dell’eloquenza è proprio il principato che ha distrutto la libertas, senza la quale l’oratoria non può esistere. Anche se ha eliminato la libertas ha il merito di garantire la pace e la sicurezza, perciò la crisi dell’eloquenza appare un male necessario se si vuole salvaguardare la pace. GERMANIA Comprende 46 capitoli ed è l’indagine storica, etnica e geografica sulla popolazione germanica. Da sempre ostile e ostica nei confronti dei romani, Tacito voleva mettere in guardia i romani sulla forza e l’unione propria di questo popolo, che era barbaro ma capace di approfittare di questo momento di debolezza causato dalla perdita del mos maiorum. A differenza dei modelli cesariani e liviani che usano degli escursus all’interno di un’opera più vasta, la Germania costituisce una monografia. AGRICOLA Dopo la morte di Agricola, Tacito si dedica alla composizione di una monografia dedicata a lui, in cui traspare subito il nuovo clima che si respirava a Roma dopo gli anni del principato di Domiziano (è in particolare rilievo lo spirito antidomiziano che pervade l’opera). L’opera comprende 46 capitoli a tratta:  Carriera politica di Agricola  Escursus sulla Britannia  Spedizione di Agricola in Britannia  Ultimi anni della vita L’opera può essere considerata nello stesso tempo:  Biografia  Monografia  Laudatis funebris Questi tre generi insieme descrivono la natura dell’Agricola. La virtus di Agricola è diversa da quella di Catone l’Uticense, la sua è la virtus di un onesto funzionario dell’Impero, che ha militato con onestà sotto il Principato e che ha operato per il bene dello Stato. Mette in evidenza la sua capacità di rimanere integro nonostante i tempi corrotti. Secondo tacito il principato non si deve abbattere ma dignitas e virtus consistono nell’essere sempre scrupolosi e onesti e saper stare in mezzo tra servilismo e opposizione senza mai perdere l’onorabilità. All’interno dell’excursus sulla Britannia ha un ruolo importante il discorso di Colgaco, un capo dei Caledoni, che va contro l’imperialismo romano: i romani non hanno più terre da devastare e ora vanno scrutando anche il mare; essi chiamano “impero” ciò che realmente si dice massacrare, rubare, e dove fanno deserto dicono pace. Non bisogna fare l’errore di identificare il pensiero di Colgano con quello di Tacito, egli volle solo esporre tesi diverse dalle sue. LE HISTORIAE Le Historiae è la prima opera storiografica di Tacito; egli voleva analizzare il periodo dei Flavi:  Parte introduttiva in cui scrisse gli avvenimenti precedenti all’avvento di Vespasiano  Trattazione degli eventi accaduti durante l’età dei Flavi L’opera doveva avere 12 o 14 libri ma si sono salvati i primi 4 e parte del quinto e affrontano gli avvenimenti durante la successione rapida dei quattro imperatori: Galba, Otone, Vitellio e Vespasiano. Nel narrare i fatti fece uso di molte fonti storiografiche ma si avvolse anche dell’esperienza personale, si trattava perciò di una materia ancora vicina al cuore e alla mente di Tacito ma egli fin dall’inizio affermò che sarebbe stato obiettivo e non parziale. Il primo libro si apre con la notizia che le legioni lungo il reno si erano ribellate; gli altri libri continuano con la trattazione degli anni dei quattro imperatori, mentre il quinto libro tratta la guerra giudaica condotta da Tito e un excursus sui giudei. Non si limita a descrivere gli avvenimenti, ma anche ad analizzare la società:  Senato: incapace di essere protagonista  Truppe: avevano preso il sopravvento e infatti ormai loro sceglievano gli imperatori