Scarica Tacito, vita e opere e più Appunti in PDF di Latino solo su Docsity! Publio Cornelio Tacito Notizie scarse, probabilmente nacque nel 55 d.C, le fonti sono un’epistola di Plinio il Giovane che lo definisce “un suo coetaneo seppur un po’ più vecchio”. Forse nato a Terni nel Lazio, forse nato a Roma, poiché dalle sue opere storiche emerge il suo attaccamento ai Quirites e disprezzo per i Municipales. Altri pensano sia nato nella Gallia Narbonense (Provenza) poiché il suocero Giulio Agricola era originario di lì. Nelle iscrizioni il nome Tacitus era stato riscontrato in Provenza. CIL = corpus inscriptionum latinarum c’è un cenotafio (monumento funereo che non contiene le spoglie). Giovinetto si reca a Roma dove si forma e passa quasi tutta la sua esistenza. Forse allievo di Quintiliano. Sposò la figlia di Giulio Agricola (valoroso generale) Carriera politica e attività forense. Velocemente fece il cursus honorum, a 16 anni ricevette il laticlavium (striscia di porpora), sotto i Flavi. Venne accolto nei Quindecemviri sacris faciundis Probabilmente fu incaricato di reggere una regione in Germania. Con il peggioramento dell’impero di Domiziano, si ritira e riflette sulla storia, caratterizzato da pessimismo, perdita della libertas. Con l’avvento al potere di Nerva “nunc demum redit animus” = finalmente si torna a respirare. Nerva aveva dato segni di speranza poiché aveva conciliato il principatus e la libertas. Venne proclamato “Consul suffectus” (supplente) Poi sale Traiano, viene eletto proconsole in Asia minore, morì probabilmente intorno al 120, o nel 117 d.C Inizia a scrivere dopo il 96 dopo la morte di Domiziano. Opere Agricola - De vita et moribus Iulii Agricolae Operetta monografica, biografia del suocero divisa in 46 capitoletti, intento celebrativo,sul modello della laudatio funebris, scritto nel 98. Tacito aggiunge un forte messaggio politico, anche sotto imperatori cattivi e crudeli si può essere onesti, proprio come fece Agricola, si pensa che l’imperatore invidioso della fama e rettitudine di Agricola lo fece avvelenare. Atmosfera di sollievo post-morte Domiziano. Agricola è colui che nonostante la tristezza dei tempi ha giovato allo stato. Quando cadde in disgrazia avrebbe potuto togliersi la vita in maniera eclatante come Seneca ma non lo fece. Ricca di digressioni di carattere etnografico di popoli e terre lontane. Tacito pur essendo fautori dell'imperialismo ammira i britannici, popolo non corrotto dalla civiltà e dal servilismo. Per Tacito è più virtuoso assecondare il despota. Critica il principato ma non propone un’alternativa, comprende che post degenerazione repubblica era il male minore. Usa lo schema plutarcheo, espone le capacità del personaggio, seguendo l’ordine cronologico, non vi sono le dicerie, vita privata, aneddoti come in Svetonio ma si concentra sull’aspetto pubblico. Stile Sallustiano, infiniti storici, ellissi verbi. Modello i “Commentarii de bello Gallico” di Cesare Discorso fatto dal capo barbarico Calgaco: “ubi solitudinem faciunt, pacem appellant" Dove fanno il deserto lo chiamano pace. La germania - De origine et situ Germanorum Opera etnografica in 16 libri suddivisi in 46 capitoletti, affronta il problema del rapporto fra Romani e Barbari, confronta i rispettivi valori etici e politici. Prezioso documento conoscenza civiltà antichi germani, tacito convinto che fossero popolazione autoctone. L’opera è divisa in due parti: 1 - 27 = descrizione generale usi, costumi, istituzioni, religione Germanica 28 - 46 = passa in rassegna tutte le varie popolazioni germaniche Vede i germani come una popolazione ancora incorrotta, però evidenzia pure le debolezze come la tendenza all’ira e la violenza, l’ubriachezza, l’odio dei soldati in tempo di pace, i sacrifici umani. Li ammira per il coraggio, per lo spirito di libertà, rettitudine dei costumi in particolare delle donne. Seconda parte traspare un senso di superiorità, disgusto per la rozzezza. Una grande debolezza, forza per Roma, è la frammentazione (discordia) fra le varie popolazioni germaniche. La lode alle popolazioni germaniche va comparata alla critica alla decadenza civile e morale di Roma causata dall’instaurazione del principato e aggravata dall’involuzione autocratica, presente moralistica denuncia della corruzione delle donne romane.