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Terremoti, deriva dei continenti, Appunti di Scienze della Terra

Appunti presi a lezione + libro, per ripassare

Tipologia: Appunti

2023/2024

In vendita dal 20/11/2024

giulia-mantovani-13
giulia-mantovani-13 🇮🇹

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Scarica Terremoti, deriva dei continenti e più Appunti in PDF di Scienze della Terra solo su Docsity! TERREMOTI Il terremoto, chiamato anche scossa tellurica o sisma, è definito comunemente come una serie di rapidi movimenti del terreno prodotti, nella maggior parte dei casi, dall'improvvisa rottura di grosse porzioni della crosta terrestre (faglie), in seguito all'accumulo di forti tensioni protrattasi nel tempo, per centinaia, migliaia o anche milioni di anni. L'energia maggiore viene liberata durante la scossa principale; le repliche, definite nel linguaggio comune scosse di assestamento, liberano minore energia e il loro numero diminuisce con il passare del tempo. > La sismologia studia i terremoti e la struttura interna della Terra. Infatti, lo studio dei terremoti e dell'interno della Terra si basa sulle onde sismiche. > Le onde sismiche sono onde generate dai terremoti stessi, siano essi eventi naturali oppure artificiali provocati durante esplosioni. Le vibrazioni del terreno causate da un terremoto possono manifestarsi come oscillazioni orizzontali (scosse ondulatorie) o come oscillazioni verticali (scosse sussultorie); di solito i due tipi di scosse si verificano contemporaneamente. | terremoti, a seconda della profondità a cui si verifica la rottura delle rocce, si suddividono in: * superficiali (fino a 70 km di profondità); * medi (da 70 a 300 km); * profondi (da 300 fino a 700 km). | terremoti più profondi sono comuni nelle Ande, in Giappone, in Indonesia, nelle Antille. | terremoti più catastrofici sono spesso quelli più superficiali, che sono generati da faglie presenti da pochi kilometri a poche decine di kilometri di profondità in funzione delle loro caratteristiche e della modalità con cui viene applicata la forza, * fragile se, all'applicazione di una forza, la roccia arriva a rottura dopo una piccola deformazione plastica iniziale; + plastico se, all'applicazione di una forza, la roccia subisce una deformazione permanente che si mantiene anche quando la forza cessa di essere applicata; Harry Fielding Reid (1859- 1944) formulò la teoria del rimbalzo elastico. Quando un blocco crostale è sottoposto a sforzi si comporta in modo elastico: anziché fratturarsi subito si deforma lentamente, ma nel contempo accumula energia elastica. Continuando lo sforzo, l'energia accumulata supera un punto critico, detto carico di rottura, e le rocce si spaccano improvvisamente. Il luogo del sottosuolo dove ha origine un terremoto è detto ipocentro o fuoco. La proiezione dell'ipocentro sulla superficie terrestre è detta epicentro. Una volta esaurito il sisma, siccome le forze che l'hanno determinato operano su tempi dell'ordine dei milioni di anni, inizia ad accumularsi nuova energia. La faglia, a causa dell'enorme attrito delle rocce, si rimetterà in movimento solo quando lo sforzo applicato avrà superato un certo limite. Ci sarà così un nuovo scatto e quindi un nuovo terremoto. Le faglie si muovono per scatti ricorrenti; lungo tali faglie ci si devono aspettare terremoti altrettanto ricorrenti. | terremoti sono fenomeni ciclici, caratterizzati da un periodo che dipende dalle caratteristiche geologiche del suolo e dalle forze che agiscono dall'interno del pianeta. Per una data regione è > Il periodo di ritorno è il La conoscenza del periodo di ritorno, basata su dati storici, consente una previsione statistica dell'attività sismica nell'area considerata. Più lungo è l'intervallo di tempo tra due eventi sismici (50, 100, 200 anni), più violento e disastroso e il sisma che si produce, perché maggiore e l'energia accumulata nel frattempo. ONDE SISMICHE Dall'ipocentro del terremoto si propagano due tipi di onde: 1. Le onde longitudinali si propagano per compressioni e dilatazioni successive, facendo vibrare le particelle del corpo attraversato nella stessa direzione della propagazione. 2. Le onde trasversali si propagano facendo vibrare le particelle lungo piani perpendicolari alla | direzione di propagazione. La velocità delle onde sismiche dipende dalla densità e da altre caratteristiche del materiale ittraversato. , pur partendo dall'epicentro del sisma insieme a quelle ‘asversali, arrivano per prime agli strumenti che le rilevano. Quindi sono registrate come onde rime o onde P. Esse si propagano Dopo un certo tempo, proporzionale alla distanza percorsa, arrivano le onde trasversali, dett perciò onde seconde o onde S. Le onde S perché questi non ‘oppongono resistenza al taglio. Un terzo gruppo di onde, che hanno la massima ampiezza (arriva per ultimo al sismografo. Queste onde, relativamente lente, si propagano soltanto sulla superficie terrestre, dette onde lunghe o onde L. MAREMOTO Il maremoto, o tsunami, è un fenomeno che si manifesta attraverso colossali onde marine, alte più di venti metri, che possono inondare e devastare regioni costiere anche molto vaste. Le onde di maremoto hanno(caratteristiche molto diverse dalle onde provocate dal vento. La massa d'acqua interessata dall'onda di maremoto è l'intero spessore marino, non solo lo strato superficiale. Frequente nell'oceano Pacifico. STUDIO DEI TERREMOTI A noi giungono onde sismiche provenienti da(qualsiasi ipocentro, persino quelle generate agli antipodi. ‘er questo motivi sensibili alle più lievi vibrazioni del terreno. Gude $ seguendo la distribuzione di rocce e terreni. Il territorio italiano è interessato da frequenti terremoti. > La pericolosità sismica di un territorio è l'ntitàdellorscuotimentorattesorinjun determinato La pericolosità sismica dipende esclusivamenterdalla matturardellteritoriordunque è indispensabile studiare per pianificare interventi a scopo preventivo. Il rischio sismico (R) di un territorio è un indicatore dei danni che un evento sismico può causare in una determinata area. Essolderiva dal prodotto di tre fattori: pericolosità sismica (P), vulnerabilità (V) ed esposizione (E) del territorio. > La vulnerabilità (V) è la tendenza delle costruzioni a subire danni in seguito a scosse sismiche di una data entità. > L'esposizione (E) è una valutazione socio-economica in termini di vite umane, beni culturali, (infrastrutture[presentisul[territorio») LA DERIVA DEI CONTINENTI Dal fissismo al mobilismo > Fino all'Ottocento il fissismo prevedeva che gli esseri viventi fossero destinati a rimanere sempre uguali a sé stessi; in geologia si pensava che esistesse una sostanziale staticità dei rapporti geodinamici tra continenti e oceani. Questa teoria negava la possibilità di movimenti laterali delle masse continentali ma ammetteva movimenti verticali imputabili alla contrazione della parte esterna del globo, che si andava raffreddando da un'originaria massa fusa. Durante il raffreddamento, i materiali più leggeri sarebbero migrati verso la superficie, originando rocce ignee e metamorfiche di tipo granitico definite con la sigla sial (silicati di alluminio tipici delle rocce sialiche continentali) ricoprenti rocce più dense di tipo basaltico, gabbrico o peridotitico definite con la sigla sima (silicati di magnesio delle rocce fe-miche oceaniche). La parte superficiale del sial si sarebbe corrugata, formando le catene montuose, per effetto della contrazione. > La teoria del catastrofismo, ideata nel 1815 da Georges Léopold Cuvier (1769- 1832), spiega le estinzioni degli esseri viventi attraverso improvvisi e violenti sconvolgimenti della crosta terrestre. Dopo ogni catastrofe, di cui il Diluvio universale sarebbe stata l'ultima e la mag-giore, le forme viventi, quasi del tutto distrutte, sarebbero state sostituite da altre fino alla comparsa dell'essere umano sulla Terra. Il catastrofismo fu esteso anche ai grandi eventi geologici e così, quando in seguito alla stampa delle prime carte geografiche dettagliate si cominciò a notare una certa similarità e complementarità delle coste dei continenti circostanti l'Oceano Atlantico, furono invocati eventi catastrofici per ipotizzare un originario accostamento e una successiva separazione. Le visioni fissista e catastrofista furono largamente accettate per diversi secoli fino a quando, proprio all'inizio dell'Ottocento, a partire dalle osservazioni eseguite sulle specie viventi da Jean- Baptiste Lamarck (1744-1829) e Charles Darwin (1809-1882), nacque una nuova corrente di pensiero: l'evoluzionismo. L'evoluzionismo è la teoria secondo cui gli esseri viventi mutano lentamente e continuamente tramite la trasmissione dei caratteri ereditari di generazione in ge-nerazione. Le teorie evoluzionistiche influenzarono anche le scienze della Terra.