Scarica Tesina povertà educativa e più Tesine universitarie in PDF di Pedagogia solo su Docsity! 1 Laurea Magistrale in Scienze Pedagogiche TESINA DI PEDAGOGIA DELLA COMUNICAZIONE. Povertà educativa e organizzazioni a confronto. RELATORE Studente Ch.mo Prof. Mario Caligiuri Noemi Melara Matricola: 227658 Anno Accademico 2020 / 2021 2 INDICE 0. INTRODUZIONE………………………………………………………………. CAPITOLO I: LA POVERTÀ EDUCATIVA…………………………………….. 1.1 Povertà educativa in Calabria……………………………………………………… 1.2 Pandemia da covid-19 e ripercussioni sull’individuo .……………………………. 1.3 Attività di contrasto e Save the Children…………………………………………… CAPITOLO II: ORGANIZZAZIONI SCOLASTICHE A CONFRONTO…………. 2.1 Esperienze scolastiche in Toscana………………………………………………… 2.2 Azioni per il sostegno e sviluppo del sistema 0-6 ………………………………… 3. CONCLUSIONI 4. BIBLIOGRAFIA ………………………………………………………………….. 5. SITOGRAFIA ……………………………………………………………………… 5 Per la crescita e lo sviluppo dell’individuo non sono essenziali solo le competenze cognitive, ma anche e soprattutto quelle relazionali e socio-emozionali, necessari per la società in cui oggi viviamo. 1.1. Povertà educativa in Calabria. Quando si parla di povertà educativa, bisogna soffermarsi anche e in particolare sul divario tra nord e sud. Come già detto, l’Italia si trova in fondo alle classifiche europee per le competenze alfabetiche dei propri studenti e i dati Ocse-Pisa riportano che ci sono significative differenze da una regione all’altra.3 La Calabria si trova agli ultimi posti per competenze alfabetiche, un ragazzo su quattro non raggiunge le competenze nella lettura e nella matematica, competenze essenziali sia per il contesto scolastico che extra-scolastico e presenta il tasso più basso per quanto riguarda le opportunità scolastiche sin dalla prima infanzia. Quando parliamo di povertà educativa calabrese, bisogna anche dire che 7 ragazzi su 10 non leggono libri, il 64% non usufruisce della mensa scolastica, il 57% non fa attività sportiva e 89% non hai mai partecipato ad un concerto. il 16% abbandona gli studi, infatti, oggi si parla di Early school leavers, ovvero coloro che abbandonano la scuola precocemente, frequentando solo la scuola dell’obbligo, senza concludere la carriera scolastica. La differenza geografica influisce molto sulla povertà educativa, un fattore importante è anche l’appartenenza ad una popolazione svantaggiata dal punto di vista socio-economico, altra condizione riguarda l’appartenenza ad una famiglia di migranti. ActionAid, si impegna ogni giorno nella lotta alle cause della povertà, in questo periodo sta puntando l’attenzione sulla povertà educativa, con vari progetti. In Italia il progetto coinvolge circa 3mila studenti e punta a contrastare la dispersione scolastica attraverso la riqualificazione di spazi fisici di partecipazione e aggregazione all’interno di scuole situate in aree caratterizzate da forte disagio sociale e un alto tasso di abbandono. L’iniziativa si inserisce in un progetto più ampio di contrasto all’abbandono scolastico che vede ActionAid impegnata da anni nel capoluogo calabrese, infatti, in questo ultimo periodo, a Reggio Calabria, gli interventi riguarderanno il liceo 3 Storni J., I ragazzi italiani? Ultimi in lettura: la classifica in Europa, 2020, in https://www.corriere.it/buone- notizie/20_settembre_08/i-ragazzi-italiani-ultimi-lettura-classifica-europa-79fca7c0-f1e8-11ea-a04c- fd3ebc88ed6c.shtml 6 Gullì, le scuole medie Telesio e Radice Alighieri, quartieri dove il prolungato isolamento dalla comunità educante non ha fatto che acuire la povertà educativa e il rischio dispersione. Molto importante è il progetto sperimentale a carattere regionale, Crescere in Calabria, di cui è capofila l’Associazione Civitas Solis di Locri, promosso da una rete formata da 9 enti di terzo settore, 13 istituti scolastici, contraddistinti per i fenomeni di abbandono e dispersione, l’Assessorato regionale Istruzione, Ricerca scientifica e Innovazione, il Centro di Giustizia Minorile per la Calabria del Ministero di Giustizia e l’Istituto per la Ricerca Sociale di Bologna come soggetto valutatore. L’iniziativa si attuerà in particolare nelle aree con maggiore criticità sociale della regione, tra gli scopi vi è quello di garantire il successo formativo e la permanenza per i vari percorsi di istruzione e formazione di adolescenti colpiti da maggiore fragilità, ricorrendo anche all’utilizzo di nuove metodologie della formazione esperienziale e motivazionale.4 Ad aumentare la povertà educativa sono anche vari fattori regionali, poiché la regione non si è mai interessata per quanto riguarda lo sviluppo del sistema 0-6. La Calabria, come anche Sicilia e Campania, sono le uniche regioni d’Italia a non avere asili nido pubblici, o per meglio dire, la percentuale di asili pubblici è del 2,5%, contro il 6,3% dei privati, e la percentuale che si raggiunge in totale con l’unione tra pubblico e privato, è ugualmente molto bassa rispetto il resto del paese. Come ben sappiamo, la Calabria non vive in una delle migliori situazioni economiche, proprio per questo motivo, vediamo ogni giorno, l’aumentare della povertà educativa, perché non tutte le famiglie hanno la possibilità di mandare i propri figli in un asilo privato, infatti molti bambini fino ai 3 anni, stanno in casa con i genitori, nonni e parenti che si prendono cura di loro. Dopo i 3 anni vi sono le scuole statali e quindi i genitori hanno la possibilità di far entrare i propri figli nel mondo scolastico. Molti studi hanno rilevato, che i bambini entrati prima nel mondo scolastico, sviluppano maggiori competenze, non solo per quanto riguarda il livello scolastico, ma anche a livello socio- affettivo, poiché il bambino già nei primi anni di vita ha la possibilità di relazionarsi con i coetanei. Il nido rappresenta inoltre la tipologia di offerta che meglio permette di conciliare i tempi dei bambini con i tempi dei genitori. È il servizio con maggiore flessibilità organizzativa, che consente alle famiglie di scegliere tra offerte diversificate quella che meglio si concilia con i propri bisogni: tempo corto, tempo lungo e in taluni casi anche prolungamento orario. 4 Redazione, Dal 14 l’iniziativa “Tutte le strade portano a Scuola”, 2021, in https://calabria.live/catanzaro-dal-14- liniziativa-tutte-le-strade-portano-a-scuola/ 7 1.2. Pandemia da covid – 19 e ripercussioni sull’individuo. Come ben sappiamo l’inizio del 2020 ha portato ad uno sconvolgimento del mondo scolastico, lavorativo, sanitario, a causa della pandemia da covid-19. Abbiamo visto l’aumentare a dismisura il livello di esclusione sociale di bambini e ragazzi, sottratti dalla possibilità di frequentare la scuola in presenza e di svolgere attività sportive e formative, vi è stato negato l’accesso alle più basiche opportunità di inclusione sociale. In questi mesi di lockdown, milioni di bambini e adolescenti, con i loro genitori, hanno subìto una doppia crisi: economica ed educativa, in un Paese che mostrava già dati preoccupanti e gravi disuguaglianze nelle opportunità di crescita, di apprendimento e di sviluppo. Nel mondo 1 miliardo e 650 milioni di bambini e ragazzi hanno interrotto le normali attività scolastiche per l’emergenza, in Italia sono 9,8 milioni, ovvero, il 16,8% della popolazione. ‟La crisi innescata dalla pandemia ha confermato, il legame strettissimo e drammatico tra povertà economica e povertà educativa. Negare il diritto all’istruzione ai bambini e alle bambine significa precludere loro l’unica strada verso un futuro migliore. Per questo è necessario raddoppiare gli sforzi affinché nessuno resti indietro”, commenta Katia Scannavini, vice segretaria generale di ActionAid Italia.5 La Calabria registra il tasso di abbandono scolastico più alto dopo Sicilia e Campania e le disuguaglianze causate dalla pandemia, non hanno fatto altro che aumentare questo fenomeno. A pagare il prezzo, sono stati, in particolare, i minori provenienti da contesti socio-economici svantaggiati; se un ragazzo o una ragazza era a rischio di abbandono scolastico prima della pandemia, oggi lo è ancor di più, con la chiusura delle scuole e soprattutto delle attività extra- scolastiche. C’è dunque bisogno di potenziare gli sforzi per garantire a tutti, in Italia e nel mondo, il diritto all’istruzione; proprio per questo motivo, ActionAid rinnova il proprio impegno nella lotta contro povertà educativa e abbandono scolastico in Italia e nel Sud del mondo con la campagna “Tutti a Scuola!”, iniziativa solidale attiva fino al 31 ottobre 2021. Dal punto di vista educativo, la didattica a distanza (DAD), ha avuto un impatto negativo, in 5 Redazione, Il costo della pandemia: con le scuole chiuse aumentano le spose bambine e le gravidanze precoci, 2021, in http://www.vita.it/it/article/2021/10/05/il-costo-della-pandemia-con-le-scuole-chiuse-aumentano-le-spose- bambin/160622/#:~:text=%C2%ABLa%20crisi%20innescata%20dalla%20pandemia,strada%20verso%20un%20futuro %20migliore. 10 2e. Tutte le aule didattiche dovranno dotarsi di connessione ad internet veloce in ogni regione italiana. Inoltre, tutte le scuole dovranno garantire percorsi didattici finalizzati all’acquisizione da parte degli studenti delle competenze digitali necessarie ad utilizzare con dimestichezza. 3. Eliminare la povertà minorile: per favorire la crescita educativa, eliminando il tasso di povertà economica assoluta dei minori in ogni regione italiana. Per quest’azione sono fondamentali interventi di sostegno al reddito delle famiglie, il rafforzamento dei servizi sociali ed educativi, il sostegno alla genitorialità, la fruibilità di servizi essenziali a titolo gratuito per le famiglie in difficoltà. Le finalità prefissati da Save the Children appaiono molto ambiziosi, se paragonati alle attuali performance, ma secondo l’organizzazione internazionale sono “obiettivi realistici” se si dispone di un intervento integrato tra i diversi livelli di responsabilità che si devono impegnare nel rafforzamento progressivo dell’investimento globale sull’infanzia e nella creazione di un pacchetto di misure che comprendano non soltanto la scuola e il welfare, ma anche le politiche urbane, l’ambiente, lo sport e la cultura. E’ necessario trasformare la scuola in una “comunità educante”, che si apra al territorio e che potenzi le competenze degli studenti con attività extra-curriculari e strumenti di didattica laboratoriale.6 Inoltre Save the Children si appoggia a Idela, International development and early learning assessment, come strumento di indagine sulla parte che riguarda lo studio sui minori di età compresa tra i 3 e 6 anni. Idela permette di analizzare i progressi dal punto di vista di competenze e sviluppo cognitivo in quattro dimensioni: fisico-motorio, matematico, linguistico, socio-emozionale e la valutazione avviene su base linguistica, ma attraversi giochi. Grazie a organizzazioni, come Save the Children, ogni giorno in Italia e nel mondo, vi sono piccoli ma grandi cambiamenti, perché grazie al loro constante impegno in vari ambiti, portano benefici e allontano per quanto possibile; bambini, famiglie e comunità da uno stato di disagio economico, educativo e sociale. Save the Children, ad esempio, concorda obiettivi grandiosi per migliorare la qualità di tutto ciò che riguarda i bambini, valorizzano le diversità e sono sempre disponibili a nuove idee, cercando di sviluppare soluzioni sostenibili per e con i bambini. 6 Payra B., Strategie di contrasto alla povertà educativa, 2015, in https://www.secondowelfare.it/primo-welfare/inclusione-sociale/strategie-di-contrasto-alla-poverta-educativa/#3 11 CAPITOLO II: Organizzazioni scolastiche a confronto. 2.1 Esperienze scolastiche in Toscana. La Toscana è una delle sette Regioni insieme a Valle d'Aosta, Piemonte, Friuli-Venezia Giulia, Emilia Romagna, Umbria e Marche, in cui risulta confermata una percentuale di copertura dei servizi educativi 0-2 anni superiore al 33%. La regione Toscana, è la prima regione italiana, ad inserire i servizi educativi per la prima infanzia, 0-3 anni, già nel 1995, all’interno di politiche per l’educazione e l’istruzione e non più all’interno di politiche sociali. I servizi educativi per la prima infanzia sono servizi educativi, ed è essenziale attivare politiche 0-3, poiché è fondamentale per il loro sviluppo, inoltre questa fascia rappresenta il primo tassello del percorso educativo. La Regione Toscana istituisce una progettazione integrata di zona e propone di mettere in evidenza il ruolo dei soggetti istituzionali su vari livelli (Regione, Province, Zone, Comuni) attuando i principi di sussidiarietà verticale e orizzontale, in modo da fare sviluppare la cooperazione con soggetti non istituzionali. Un obiettivo importante per la regione, è quello di creare una comunità educante valorizzando tutte le determinazioni e le collaborazioni presenti sul territorio.7 La Toscana è attenta su vari aspetti, come: la formazione obbligatoria annuale gratuita per chi opera all’interno di un servizio educativo per la prima infanzia, che sia educatore o ausiliare, ma anche per tutti i docenti della scuola dell’infanzia e la regione prevedeva già dal 2013 la qualifica universitaria per educatori di nido, prima ancora del D.lgs. 65 del 2017. Fin dagli anni ’90 sono stati introdotti i piani di zona con i quali la regione supportava i comuni per la gestione dei servizi educativi per la prima infanzia, questo provvedimento è andato avanti fino al 2012, quando sono stati introdotti i pez, progetti educativi zonali, ovvero interventi che la regione attua per assegnare risorse alle conferenze zonali per educazione e istruzione. Nei pez infanzia, la regione finanzia il coordinamento pedagogico e gestionale 0-3 e la formazione degli educatori; vi sono anche finanziamenti rivolti all’edilizia scolastica per la costruzione di nidi e centri 0-6, mentre per il segmento 0-3 vengono forniti dei buoni di cui le famiglie possono beneficiare per iscrivere i propri bambini ai servizi educativi per la prima infanzia. La regione eroga finanziamenti come contributi alle scuole private, paritarie e comunali, oltre a ciò, porta avanti 7 Mele S., Nidi e nuovi servizi per l’infanzia le politiche della regione toscana, 2019, in https://www.minoritoscana.it/sites/default/files/TA%20abstract.pdf 12 un’azione di sistema denominata <<leggere forte! Ad alta voce fa crescere l’intelligenza>>, con la quale si vuole modificare il sistema educativo e di istruzione, introducendo l’ora di lettura e l’ascolto in classe, dal nido alla scuola secondaria di secondo grado, poiché si ritiene che la lettura a voce alta, sia uno strumento essenziale per accrescere le competenze cognitive e promuovere il successo scolastico nella vita. Il Comune di Livorno si pone vari obiettivi, quale l’incremento di politiche di rete che mirano alla realizzazione di un sistema integrato pubblico/privato per l’educazione dell’infanzia; nel sistema integrato, vengono presentati molti servizi che vanno ad agevolare le famiglie, garantendo opportunità sulla base di bisogni, di valori e preferenze culturali di ognuna. Il Comune ha deciso di essere accanto ai privati e di aiutare le famiglie nell’offerta pubblica integrata e quindi dà la possibilità di scegliere a pari caratteristiche e di costi e di avere come garante l’ente locale.8 2.2 Azioni per il sostegno e sviluppo del sistema 0-6. Il Sistema integrato di educazione e di istruzione garantisce sin dalla nascita, pari opportunità di educazione e di istruzione, di cura, di relazione, di gioco a tutte le bambine e i bambini e di sviluppare le proprie potenzialità di relazione, autonomia, creatività e apprendimento per superare disuguaglianze economiche, etniche e culturali, si fa quindi riferimento al Decreto legislativo 65 del 2017. Il D.lgs. mette in evidenza l’esperienza educativa dalla nascita a sei anni, con l’obiettivo di dare corretta posizione a tale esperienza all’interno del percorso di formazione della persona. Il Sistema 0-6 anni mira a: promuovere la continuità del percorso educativo e scolastico ridurre gli svantaggi culturali, sociali e relazionali promuovendo la piena inclusione di tutti i bambini e rispettando e accogliendo tutte le forme di diversità sostenere la primaria funzione educativa delle famiglie favorire la conciliazione tra i tempi di lavoro dei genitori e la cura dei bambini 8 Bottigli L., Il governo del sistema integrato dei servizi per l’educazione all’infanzia 0/6, 2019, in https://www.minoritoscana.it/sites/default/files/TA%20abstract.pdf