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tesina sui disturbi specifici dell'apprendimento, Tesine universitarie di Psicologia Generale

tesi sui disturbi specifici dell'apprendimento , strumenti compensativi e misure dispensative , didattica individualizzata e personalizzata

Tipologia: Tesine universitarie

2019/2020

Caricato il 08/06/2020

giovacchia
giovacchia 🇮🇹

4.3

(7)

13 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica tesina sui disturbi specifici dell'apprendimento e più Tesine universitarie in PDF di Psicologia Generale solo su Docsity! 1 Indice Introduzione …………………………………………………..2 I Capitolo I disturbi specifici dell’apprendimento 1.1 Dislessia …………………………………………………….3 1.2 Disgrafia …………………………………………………….4 1.3 Disortografia ……………………………….........................5 1.4 Discalculia………………………………………………….6 II Capitolo La diagnosi 1.1 La valutazione diagnostica ……………………………..7 III Capitolo La didattica per i DSA 1.2 La didattica individualizzata e personalizzata ………….9 1.3 Il PDP………………………………………………….11 1.4 Strumenti compensativi e misure dispensative ………15 Bibliografia……………………………………………….16 2 Introduzione Negli ultimi anni le conoscenze riguardo i disturbi dell’apprendimento hanno ricevuto l’attenzione che meritavano. Innanzitutto è necessario spiegare che con l’acronimo DSA ci si riferisce ad un gruppo di disturbi che interessano la strumentalità della lettura, scrittura e calcolo, e ostacolano il normale processo di acquisizione delle abilità scolastiche. Tali disturbi possono presentarsi isolati, ma molto spesso sono presenti contemporaneamente. Vengono definiti “specifici” poiché interessano uno specifico dominio di abilità in modo significativo, ma circoscritto, lasciando intatto il funzionamento intellettivo generale in soggetti con QI uguale o superiore alla media. Accanto alle difficoltà legate puramente all’apprendere, il soggetto sviluppa e porta con sé un vissuto di insuccessi con risvolti emotivi e motivazionali importanti. Quindi la presenza di un DSA non incide solo sull’apprendimento del bambino, ma anche sul benessere generale. Nel DSM 5 che costituisce il testo più accreditato per la classificazione dei disturbi a livello internazionale , il DSA viene inteso come un disturbo del neurosviluppo con un’ origine biologica che è alla base delle anomalie a livello cognitivo che sono associate ai sintomi comportamentali del disturbo .L’origine biologica comprende un’interazione di fattori genetici, epigenetici e ambientali , che colpiscono le capacità cerebrali di percepire o processare informazioni verbali o non verbali in modo efficiente e preciso. Sul piano legislativo , la legge 170/2010 ( Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico ) ha riconosciuto la dislessia , la disortografia, la disgrafia, discalculia come disturbi specifici di apprendimento , che si manifestano in presenza di capacità cognitive adeguate , in assenza di patologie neurologiche e di deficit sensoriali , ma possono costituire una limitazione importante per alcune attività della vita quotidiana , soprattutto quelle relative all’ apprendimento scolastico. 5 e spesso il livello del disegno è inadeguato all’età . Nella copia delle immagini i particolari sono quasi assenti. La copia di parole e frasi è scorretta e copiare dalla lavagna risulta particolarmente difficile .Inoltre, la disgrafia è anche definita come anomalia del movimento corsivo e della condotta del tratto che si traduce nella difficoltà di coordinamento , spaziature, malformazioni e discordanze di ogni tipo associate ad tratto di pessima qualità. Senza alcun aiuto il bambino disgrafico farà sicuramente fatica a scuola , con tutte le conseguenze negative sia a livello emotivo che comportamentale. 1.3 La disortografia La disortografia si può definire come un disordine di transcodifica del testo scritto che viene attribuito a un deficit di funzionamento delle componenti centrali del processo di scrittura , responsabili della transcodifica del linguaggio orale nel linguaggio scritto . Chi soffre di disortografia ,dunque, non rispetta le regole di trasformazione del linguaggio parlato in linguaggio scritto e non è in grado di tradurre correttamente i suoni che compongono le parole in simboli grafici. I sintomi della disortografia possono essere omissioni di grafemi o parti di parola sostituzioni di grafemi oppure inversioni di grafemi. Può derivare da una difficoltà di linguaggio da scarse capacità di percezione visiva e uditiva,da un’orgaznizzazione spazio temporale non ancora sufficientemente acquisita oppure da un processo lento nella simbolizzazione grafica. 6 1.4 La discalculia La discalculia ,nota come disturbo dell’aritmetica, riguarda l’abilità di calcolo sia nell’area dell’intelligenza numerica basale , sia nei meccanismi si quantificazione, seriazione, comparazione , strategie di composizione di scomposizione di quantità, strategie di calcolo a mente. La discalculia si distingue in primaria e secondaria : la discalculia primaria rappresenta un disturbo delle abilità numeriche e aritmetiche la discalculia secondaria si presenta associata ad altri problemi di apprendimento quali la dislessia e la disgrafia …ecc. In queste situazioni ci si occuperà soprattutto del problema dislessia e della sua riabilitazione. Bisogna intervenire all’origine del problema e non sul disturbo del calcolo in sé , che da solo non darebbe risultati soddisfacenti .Spesso alla base della discalculia ci sono difficoltà di orientamento spaziale e di organizzazione sequenziale che si evidenziano sia nella lettura che nella scrittura dei numeri .Di solito è presente , la capacità di numerare in senso progressivo , cioè di procedere da zero in avanti ma non quella di numerare in senso regressivo , partendo cioè da una una cifra e andando a ritroso. La discalculia si manifesta altresì nell’incapacità di memorizzare la tavola pitagorica con conseguente impossibilità ad eseguire correttamente moltiplicazioni e divisioni. II Capitolo Diagnosi La diagnosi di dislessia e disortografia è effettuata con certezza entro la fine della seconda elementare, invece, la diagnosi di discalculia si puo’ eseguire solo al termine della terza elementare. Va compilata un’impegnativa da parte del pediatra oppure dal medico di base contenente la seguente dicitura “ Visita specifica neuropsichiatrica infantile per sospetto disturbo specifico degli apprendimenti”. 7 L’accordo Stato-Regioni del 25 Luglio del 2012 Indicazioni per la diagnosi e la certificazione diagnostica dei disturbi dell’apprendimento ha definito valide ai fini dell’ applicazione della legge 170/2010 le diagnosi effettuate : - presso i servizi pubblici e gli enti accreditati dal SSN -presso i professionisti privati accreditati L’iter diagnostico prevede : primo colloquio amnestetico; esame neurologico e psichico del bambino da parte del neuropsichiatra infantile ; misurazione delle competenze cognitive , neuropsicologiche ed emotive del bambino da parte del psicologo; colloquio di restituzione ; contatto con la scuola con il consenso della famigli, lo psicologo prende contatto con la scuola al fine di individuare le strategie di potenziamento più funzionali da utilizzare per gli apprendimenti e da inserire nel Piano Didattico Personalizzato(PDP). Inoltre , vi sono delle linee guida del Consensus Conference sui disturbi evolutivi specifici di apprendimento del 2007 e della successiva del 2010, che uniformano i criteri e la tempistica della diagnosi a livello nazionale .La valutazione permette di capire finalmente cosa sta succedendo ed evitare gli errori più frequenti , come colpevolizzare il bambino o attribuire la causa a problemi psicologici . Si tratta di errori che comportano sofferenze, frustrazione e scoraggiamento nel bambino. Una volta ,ottenuta la diagnosi si possono mettere in atto aiuti specifici ,tecniche di riabilitazione e misure dispensative la dove siano necessarie. 1.1 Valutazione diagnostica Ultimata ,la fase dell’amnesi ,si può procedere alla fase di valutazione e al bambino verranno sottoposti dei test atti a valutare le seguenti aree : 1.livello cognitivo base 2. abilità scolastiche strumentali ( lettura, scrittura e calcolo) 3.in alcuni casi linguaggio 10 individuale in classe o in momenti ad esse dedicati , secondo tutte le forme di flessibilità del lavoro scolastico consentite dalla normativa vigente . Mentre per quanto concerne, la didattica personalizzata calibra l’offerta didattica e le modalità relazionali sulla specificità ed unicità a livello personale dei bisogni educativi che caratterizzano gli alunni della classe, considerando le differenze individuali soprattutto sotto il profilo qualitativo. Nel rispetto degli obiettivi generali e specifici di apprendimento la didattica personalizzata si sostanzia attraverso l’impiego di una varietà di metodologie e strategie didattiche , tali da promuovere le potenzialità e il successo formativo di ogni alunno: l’uso dei mediatori didattici, l’attenzione agli stili di apprendimento, la calibrazione dei gli interventi sulla base dei livelli raggiunti , nell’ottica di un ‘apprendimento significativo. La sinergia tra didattica personalizzata e individualizzata determina dunque le condizioni più favorevoli per il raggiungimento degli obiettivi di apprendimento. Pertanto, la legge 170/2010 richiama le istituzioni scolastiche all’obbligo di garantire l’ introduzione di strumenti compensativi , compresi mezzi di apprendimento alternativi e le tecnologie informatiche, nonché misure dispensative da alcune prestazioni non essenziali ai fini della qualità dei concetti da apprendere. 1.2 Competenze del referente d’istituto e del docente Gli istituti didattici hanno la facoltà di nominare un referente per le problematiche relative ai DSA .Tale docente avrà il compito di approfondire le tematiche connesse ai disturbi specifici dell’apprendimento e di supportare i colleghi direttamente coinvolti nell’elaborazione dell’offerta didattica. Le linee guida allegate al Decreto Ministeriale del 12 luglio 2011 precisano che, nei confronti del collegio docenti il referente : -fornisce informazioni circa le disposizioni normative vigenti 11 -collabora, ove richiesto, alla elaborazione di strategie volte al superamento dei problemi nella classe con alunni con DSA -offre supporto ai colleghi riguardo a specifici materiali didattici e di valutazione -cura la dotazione bibliografica e di sussidi all’interno dell’istituto -diffonde e pubblicizza le iniziative di formazione specifica o di aggiornamento -fornisce informazioni riguardo associazioni, enti, università ai quali poter fare riferimento per le tematiche in oggetto - funge da mediatore tra colleghi , famiglie , studenti , operatori dei servizi sanitari enti locali, ed agenzie formative accreditate nel territorio. - infine , informa eventuali supplenti in servizio nelle classi con alunni con DSA L’individuazione di un referente d’istituto per i DSA non solleva i docenti disciplinari dal compito di elaborare strategie e misure didattiche orientate all’inclusione; si tratta infatti di una figura di supporto , alla quale fare riferimento per ricevere informazioni e consulenza .La normativa precisa, infatti, che tutti i docenti sono corresponsabili del progetto formativo elaborato e realizzato per gli alunni con DSA. In particolare, si legge ancora nelle Linee guida, ogni docente , per sé e collegialmente, durante le prime fasi degli apprendimenti scolastici cura con attenzione l’acquisizione dei prerequisiti fondamentali e la stabilizzazione delle prime abilità relative alla scrittura , alla lettura e al calcolo , ponendo contestualmente attenzione ai segnali di rischio in un’ottica di prevenzione e ai fini di una segnalazione, inoltre, mette in atto strategie di recupero e segnala alla famiglia la persistenza delle difficoltà nonostante gli interventi di recupero posti in essere e prende visione della certificazione diagnostica rilasciata dagli organismi preposti , attua strategie educativo-didattiche di potenziamento e di aiuto compensativo e realizza incontri di continuità con i colleghi del precedente e successivo ordine o grado di scuola al fin di condividere percorsi educativi e didattici effettuati dagli alunni , in particolare quelli con DSA, e per disperdere il lavoro svolto. 12 1.2 PDP Le norme di riferimento prevedono che a seguito di diagnosi di DSA e di presentazione della documentazione presso la scuola , i docenti provvedano alla stesura di un PDP con strumenti compensativi e misure dispensative , interventi didattici individualizzati e personalizzati e criteri di valutazione del profitto centrati sugli aspetti sostanziali piuttosto che formali. Il PDP deve essere definito entro tre mesi dall’inizio dell’anno scolastico , viene redatto dal Consiglio di classe , ma rappresenta un patto di intesa tra gli insegnanti , famiglia e istituzioni socio-sanitarie , che devono operare in maniera sinergica e collaborativa. Il PDP, obbligatorio in caso di DSA deve essere stilato in base alle peculiarità dell’allievo e se ne devono rispettare i contenuti . Emerge che la formulazione del PDP costituisce un vero e proprio contratto formativo , un documento che individua il percorso scolastico adeguato alle specifiche modalità di apprendimento di un allievo. Esso impegna gli attori coinvolti ad attivare le misure necessarie perché tale apprendimento possa realizzarsi in maniera efficace. Deve essere perciò seguito in maniera attenta da tutti i docenti e dallo stesso allievo con la costante collaborazione delle famiglie. 1.6 Strumenti compensativi e misure dispensative 15 segnala l’opportunità di prevedere tempi più lunghi di quelli ordinari per lo svolgimento delle prove scritte , di curare con particolare attenzione la predisposizione della terza prova scritta, con particolare riferimento all’accertamento delle competenze nella lingua straniera, di adottare criteri valutativi attenti soprattutto al contenuto piuttosto che alla forma. Pertanto, ogni alunno durante la sua carriera scolastica ha il diritto di utilizzare gli strumenti compensativi concordati a inizio anno nel PDP, senza eccezioni, anche durante l’esame di Stato. Bibbliografia Difficoltà e disturbi dell’apprendimento C.Cornoldi ed. Milano “Disgrafia e discalculia” Dario Ianes “Dsa e strumenti compenasativi” Luciana Ventigra “Le strategie didattiche” Giovanni Bonaiuti Potenziali di sviluppo e di apprendimento nelle disabilità intellettive Indicazioni per gli interventi educativi e didattici di Renzo Vianello Difficoltà e disturbi dell' apprendimento a cura di Renzo Vianello Tutti diversamente a scuola a cura di Laura Nota, Maria Cristina Ginevra, Salvatore Soresi. Dislessia oggi_Prospettive di diagnosi e intervento in Italia dopo la legge 170 a cura di Giacomo Stella e Enrico Savelli. 16 Sitografia www.didatticapersuasiva.com www.neuroscienze.net www.odipa.it www.aiditalia.org www.fondazionedislessia.org www.tuttodsa.it http://www.istruzione.it/urp/dsa.shtml https://www.aiditalia.org/ http://dsaleggimialcontrario.altervista.org/mappa-dislessici-famosi/ http://www.who.int/classifications/apps/icd/icd10online 17 .