Scarica TFA Sostegno per Secondaria di 1° Grado con risposte esatte 2015 - Bari e più Prove d'esame in PDF di TFA Sostegno solo su Docsity! Università degli Studi di BARI Corso formazione attività di sostegno per la scuola secondaria di 1° grado 1 PROVA PER L'ACCESSO AL CORSO DI FORMAZIONE SPECIALISTICA PER L'ATTIVITÀ DI SOSTEGNO DIDATTICO PER LA SCUOLA SECONDARIA DI 1° GRADO Anno Accademico 2014/2015 Test di Competenze linguistiche e comprensione del testo Brano I Leggere il brano e rispondere ad ogni quesito collegato solo in base alle informazioni contenute. Le varie teorie sulla didattica, a partire dagli anni Settanta, hanno centrato la propria attenzione su questioni come la scuola, l’istruzione, l’insegnamento-apprendimento, il curriculum, ecc. Intorno a queste aree si sono sviluppati differenti modelli che hanno suggerito chiavi interpretative e proposte operative per sviluppare teorie adeguate. Ogni modello, a sua volta, fa ovviamente riferimento a un approccio teorico collocato sempre all’interno di un paradigma che ha a che fare con la dimensione metateorica (ma non necessariamente filosofica) della riflessione sulle pratiche didattiche. Così, ad esempio, tra i modelli teorici che hanno ispirato più o meno direttamente teorie didattiche, si riconoscono modelli di tradizione filosofica ispirati all’idealismo, al pragmatismo, al marxismo e alla teoria critica, alla fenomenologia, all’ermeneutica, alla teoria dei sistemi, alla filosofia analitica. Oppure modelli di derivazione psicologica ispirati al comportamentismo o al cognitivismo; o d'ispirazione socio-antropologica, ispirati al funzionalismo o allo strutturalismo; o ancora, modelli legati alle scienze della comunicazione e all’interpretazione letteraria, come i modelli semiotici, narratologici, argomentativi (legati alla nuova retorica). Come si vede, le pratiche didattiche sono di fatto fondate su modelli teorici che, a loro volta, si collocano in orizzonti teoretici precisi (il più delle volte interrelati fra loro). Dunque, dietro a ogni strumento operativo, anche al più formalizzato, si riconosce un percorso di elaborazione teorica che affonda le proprie radici in una solida tradizione teorico-culturale, non sempre adeguatamente compresa dagli utilizzatori di tali strumenti, troppo spesso alla ricerca soltanto di soluzioni semplici e veloci. Ma l’alto numero di modelli teorici e la loro profonda differenziazione interna ci dicono anche che, benché siano molti gli approcci disciplinari che enfatizzano aspetti particolari del processo didattico (modelli filosofici, psicologici, sociologici, tecnologici), nessuno di essi può esaurire l’intero campo disciplinare della didattica. Ciò è particolarmente importante soprattutto in riferimento a quegli approcci psicologici che forniscono una teoria dell’istruzione e pretendono di sostituirsi a un impianto più propriamente didattico. Non sono una didattica in sé: per diventarlo devono compiere una sorta di processo di pedagogizzazione, il quale traduce le interpretazioni parziali e limitanti dei processi cognitivi in teorie didattiche legate alla complessità degli eventi, non tutti riducibili al cognitivo, che caratterizzano l’esperienza dell’insegnamento-apprendimento. 1. Quale, fra le seguenti alternative, NON potrebbe essere usata per sostituire correttamente “enfatizzano” nel passaggio “benché siano molti gli approcci disciplinari che enfatizzano aspetti particolari del processo didattico”? (vedi Brano I) A) Mettono in risalto B) Sottolineano C) Accentuano D) Evidenziano E) Circoscrivono 2. Quale tra le seguenti affermazioni è deducibile dal brano I? A) Le pratiche didattiche sono fondate su modelli teorici collocati in orizzonti teoretici precisi, generalmente non interrelati tra loro B) Gli approcci metateorici hanno influito sulla pratica didattica in Italia e in Europa a partire dal secolo scorso C) I modelli di tipo psicologico e quelli di tipo sociologico enfatizzano aspetti diversi e particolari del processo didattico ed, insieme, esauriscono quindi l’intero ambito della didattica D) Non è frequente il caso di utilizzatori degli strumenti didattici che si limitano a cercare soluzioni semplici e veloci E) Anche i modelli di derivazione socio-antropologica ispirati allo strutturalismo possono aver ispirato indirettamente delle teorie didattiche 2 3. Dal brano I si può verosimilmente dedurre che l’autore è: A) un antropologo B) un mediatore culturale C) un pedagogista D) uno storico E) un giornalista generalista 4. L'autore del brano I utilizza un linguaggio: A) colloquiale B) prettamente filosofico C) letterario D) specialistico E) burocratico 5. L’autore intende richiamare l’attenzione del lettore: (vedi Brano I) A) sul contenuto non democratico della pedagogia di origine idealista B) sull’impossibilità per la pedagogia di origine marxista di giungere a una didattica compiuta C) sul ruolo fondamentale dei modelli narratologici nell’elaborazione della didattica D) nessuna delle altre risposte è corretta E) sul fatto che l’approccio psicologico può produrre una teoria dell’istruzione, ma non può, di per sé, produrre un impianto propriamente didattico Brano II Leggere il brano e rispondere ad ogni quesito collegato solo in base alle informazioni contenute. Tutte le lingue che derivano dal latino formano la parola “compassione” con il prefisso «com-» e la radice «passio-» che significa originariamente «sofferenza». In altre lingue, ad esempio in ceco, in polacco, in tedesco, in svedese, questa parola viene tradotta con un sostantivo composto da un prefisso con lo stesso significato seguito dalla parola «sentimento» (in ceco: soucit; in polacco: wspó-czucie; in tedesco: Mit-gefühl; in svedese: med-känsla). Nelle lingue derivate dal latino, la parola compassione significa: non possiamo guardare con indifferenza le sofferenze altrui; oppure: partecipiamo al dolore di chi soffre. Un'altra parola dal significato quasi identico, “pietà” (inglese pity, francese pitié, ecc.) suggerisce persino una sorta di indulgenza verso colui che soffre. Aver pietà di una donna significa che siamo superiori a quella donna, che ci chiniamo, ci abbassiamo al suo livello. È per questo che la parola “compassione” generalmente ispira diffidenza; designa un sentimento ritenuto mediocre, di second'ordine, che non ha molto a che vedere con l'amore. Amare qualcuno per compassione significa non amarlo veramente. Nelle lingue che formano la parola compassione non dalla radice «sofferenza» (passio) bensì dal sostantivo «sentimento», la parola viene usata con un significato quasi identico, ma non si può dire che indichi un sentimento cattivo o mediocre. Avere compassione (co-sentimento) significa vivere insieme a qualcuno la sua disgrazia, ma anche provare insieme a lui qualsiasi altro sentimento: gioia, angoscia, felicità, dolore. Questa compassione (nel senso di soucit, wspóczucie, Mitgefühl, medkänsla) designa quindi la capacità massima di immaginazione affettiva, l'arte della telepatia delle emozioni. Nella gerarchia dei sentimenti è il sentimento supremo. Quando Tereza aveva sognato di infilarsi gli aghi sotto le unghie, si era tradita, rivelando così a Tomàs di aver frugato di nascosto nei suoi cassetti. Se glielo avesse fatto un'altra donna, lui non le avrebbe mai più rivolto la parola. Ma lui non solo non l'aveva cacciata via, ma le aveva preso la mano e le aveva baciato la punta delle dita, perché in quell'istante sentiva lui stesso il dolore sotto le unghie di lei, come se i nervi delle dita di Tereza fossero collegati direttamente al suo cervello. Chi non possiede il dono diabolico della compassione (co-sentimento), non può che condannare freddamente il comportamento di Tereza, perché la vita privata dell'altro è sacra e i cassetti con la sua corrispondenza intima non si aprono. Ma dal momento che la compassione era diventata il destino (o la maledizione) di Tomàs, gli sembrava di essere stato lui stesso a inginocchiarsi davanti al cassetto aperto della scrivania e a non poter distogliere gli occhi dalle frasi scritte da Sabina. Egli capiva Tereza e non solo era incapace di arrabbiarsi con lei, ma le voleva ancor più bene. (Milan Kundera, “L'insostenibile leggerezza dell'essere”, Adelphi) 6. Secondo il brano II, nelle lingue neolatine provare compassione per qualcuno significa: A) provare insofferenza per le sofferenze altrui B) amare chi soffre C) provare insieme a lui qualsiasi tipo di sentimento D) partecipare al dolore di chi soffre E) ispirare diffidenza Università degli Studi di BARI Corso formazione attività di sostegno per la scuola secondaria di 1° grado 5 14. In generale, la collaboratrice dell’Accademia della Crusca pensa che il linguaggio degli sms: (vedi Brano III) A) impoverisca la lingua italiana e andrebbe quindi eliminato B) sia un fenomeno importante che deve essere documentato C) vada limitato il più possibile D) vada allungato perché troppo conciso E) rappresenti inevitabilmente lo sviluppo del linguaggio comune 15. L’esigenza di essere sintetici: (vedi Brano III) A) caratterizza soprattutto il modo di scrivere dei giovani B) c’è sempre stata, anche se viene attuata con modalità diverse a seconda del periodo storico C) è tipica della fascia d'età adolescenziale D) è nata con l’avvento degli sms E) è tipica dei manoscritti medievali Brano IV Leggere il brano e rispondere ad ogni quesito collegato solo in base alle informazioni contenute. Le differenze tra donne e uomini possono essere ricondotte a due grandi dimensioni: quella che ha a che fare con il sesso e quella che ha a che fare con il genere. Il sesso è determinato dalle specificità nei caratteri che, all interno della stessa specie, contraddistinguono soggetti diversamente preposti alla funzione riproduttiva: livelli ormonali, organi sessuali, capacità riproduttive. Il genere un termine entrato a far parte da qualche decennio del lessico comune come mutuazione dell anglosassone “gender” è qualcosa di diverso. Ha a che fare con le differenze socialmente costruite tra i due sessi e con i rapporti che si instaurano tra essi in termini di comportamenti distintivi, “appropriati”, “culturalmente approvati”. Da un lato, il concetto indica che non basta l appartenenza sessuale in quanto tale a definire l essere donna o l essere uomo. Nella specie umana, femminilità e maschilità non sono rigidamente determinate dalla dimensione fisica e biologica: sono, infatti, molto importanti l educazione e la cultura intesa come l insieme dei valori che i membri di un dato gruppo condividono; delle norme, regole e principi che rispettano e sono tenuti a osservare; dei beni materiali che producono; include molte dimensioni, tra cui la vita familiare, i modelli lavorativi, le cerimonie religiose, l uso del tempo e la loro trasmissione e assimilazione. Dall altro lato, il termine si differenzia dal concetto di condizione femminile in quanto sposta il centro dell attenzione dalla “donna” al “rapporto” tra i due sessi, un rapporto dialettico, di scambio continuo e in costante mutamento. L approccio di genere assume e fa propria la critica al determinismo biologico ponendo l attenzione sull aspetto della trasformazione della sessualità in attività e comportamenti e porta alla luce l essenzialità della componente relazionale alla base della costruzione dei ruoli maschili e femminili. Generalmente pensiamo che essere donna o essere uomo e le differenze tra i sessi (per esempio il fatto che gli uomini lavorano di più e le donne di meno e che le donne si occupano dei figli e della famiglia) siano qualcosa di normale, ovvio, innato, nell ordine delle cose. Eppure tali differenze non sono così naturali: il genere (in quanto socialmente definito) è un prodotto della cultura umana (come il linguaggio, la parentela, la religione), dunque variabile nel tempo e nello spazio. (Elisabetta Ruspini, “Le identità di genere”, Carocci) 16. L'autrice del brano IV include nel termine “cultura” una serie di elementi, valori, regole e dimensioni. Quale dei seguenti NON rientra in tale elenco? A) I beni materiali che sono prodotti da un gruppo B) L'uso del tempo C) La dimensione fisica e biologica della vita umana D) I modelli lavorativi E) Le cerimonie religiose 17. Perché, secondo l’autrice, è importante fare una distinzione tra sesso anatomico e genere? (vedi Brano IV) A) Per dimostrare che i ruoli maschili e femminili non sono innati B) Per contrastare l'imperante cultura maschilista C) Per confermare che la differenza sessuale comporta di per sé un agire appropriato D) Per migliorare la dialettica tra i due sessi E) Per far meglio risaltare i problemi tipici della condizione femminile 6 18. Nel contesto del brano IV, “determinismo biologico” significa che: A) le donne e gli uomini devono osservare le regole stabilite dal gruppo in cui sono inseriti B) nessuna delle altre alternative è corretta C) gli uomini sono costretti a lavorare di più D) è la dimensione fisica e biologica a determinare comportamenti e ruoli E) l’uomo e la donna hanno diverse funzioni riproduttive 19. Secondo l'autrice del brano IV, il rapporto tra i due sessi è: A) essenziale, statico e culturale B) dialettico, paritario e specifico C) innato, naturale e predeterminato D) basato sulle differenze biologiche e, pertanto, naturale e non culturale E) dialettico, sempre in trasformazione e di scambio continuo 20. Quale relazione esiste tra sesso e genere? (vedi Brano IV) A) Il sesso è un termine scientifico; il genere un termine generico B) Non esiste nessuna relazione C) Sesso e genere sono sinonimi, ma il primo si usa in riferimento agli organi sessuali, il secondo per denotare le differenze comportamentali D) Il sesso è un concetto neutro; il genere definisce l’essere donna o l’essere uomo E) Il sesso riguarda le differenze biologiche e anatomiche tra maschio e femmina; con genere si intende il processo di costruzione sociale dei due sessi Test di Competenze didattiche 21. La tassonomia degli obiettivi educativi è un aspetto: A) del rapporto scuola-società B) delle rilevazioni dei tassi di analfabetismo C) della pedagogia curricolare D) del lavoro di gruppo E) della ricerca-azione 22. In ambito sociologico e scolastico, il comportamento di chi cerca di imporre la propria personalità con atteggiamenti prevaricatori o di sopraffazione è chiamato: A) egocentrismo B) misantropia C) individualismo D) disturbo narcisista E) bullismo 23. Riguarda il sentirsi parte di un gruppo, richiama l’idea di “speciale normalità”, che comprende sia la normalità intesa come bisogno di essere come gli altri, sia la specialità intesa come accoglimento dei bisogni soggettivi presenti in ogni bambino o ragazzo. A quale concetto fa riferimento questa descrizione? A) Relazione B) Inclusione C) Affettività D) Solidarietà E) Apprendimento Università degli Studi di BARI Corso formazione attività di sostegno per la scuola secondaria di 1° grado 7 24. Nell’approccio cognitivista, il processo attraverso il quale si è consapevoli di ciò che si conosce e si riflette sulle attività cognitive richieste da diversi tipi di compiti e sulle strategie per affrontarli, prende il nome di: A) strategia intellettiva B) metodo di studio C) metacognizione D) quoziente intellettivo E) intelligenza 25. Quale stile comunicativo dà la possibilità di ascoltare e rispettare l’altro e di esprimere con chiarezza ciò che si desidera? A) Direttivo B) Nessuna delle altre alternative è corretta C) Aggressivo D) Assertivo E) Passivo 26. Con il termine “multimedialità” si intende: A) una tecnica di comunicazione che impiega linguaggi diversi (per esempio testi scritti, immagini, suoni) B) la necessità di scegliere, tra i diversi disponibili, lo strumento comunicativo più adeguato per la didattica C) la necessità di un maggiore impiego delle tecnologie informatiche a scuola e nel mondo del lavoro D) una situazione di interscambio comunicativo tra l’uomo e la macchina, fino al raggiungimento di una condivisione di codici, valori e significati E) qualunque tecnica educativa che non utilizzi la didattica frontale 27. Se un insegnante organizza una lezione in cui gli studenti sono chiamati a simulare dei comportamenti e improvvisare dei dialoghi, a partire da una scena iniziale prefissata, con il fine di migliorare le proprie competenze relazionali e sociali, quale metodologia didattica sta utilizzando? A) Didattica frontale B) Brainstorming C) Test sociometrico D) Role playing E) Nessuna delle altre alternative è corretta 28. Si indichi quale tra le seguenti è una modalità d’intervento che si può applicare a scuola per favorire la cooperazione e dare valore alle competenze degli alunni. A) Mastery learning B) Didattica multiculturale C) Peer tutoring D) Dimostrazione E) Circle time 29. Nel lavoro di équipe educativa, l’apprendimento cooperativo: A) presuppone una forte individualità B) presuppone relazioni sociali intense e a volte confuse C) prevede la figura del leader negativo D) prevede un gruppo di persone impegnate su un compito E) presuppone necessariamente scontri e dissapori 10 Test di Competenze su creatività e pensiero divergente 41. Cosa si intende con il termine “insight” nell’ambito delle ricerche sulla creatività? A) Una forma di pensiero convergente B) Un avvicinamento alla soluzione caratteristico delle persone con basso quoziente intellettivo C) Un avvicinamento alla soluzione per prove ed errori D) Una modalità di comprensione immediata E) Un tipo di intelligenza 42. Si indichi quale, tra le seguenti alternative, costituisce un ostacolo alla creatività: A) saper ipotizzare B) chiedersi e spiegarsi il perché di una data situazione C) essere aperto verso le novità e le caratteristiche discordanti D) eliminare le informazioni discordanti con la propria ipotesi E) saper scomporre e confrontare 43. Si indichi quale, tra le seguenti, NON è una caratteristica del pensiero divergente: A) genera molte soluzioni B) è flessibile C) elabora diversamente le proprie idee D) genera soluzioni insolite E) produce soluzioni standard 44. Per “focalizzazione” si intende: A) un approccio alla conoscenza per tentativi ed errori B) in ambito didattico, la difficoltà nel mettere a fuoco un problema C) una tecnica volta a sviluppare la creatività, che consiste nel fissare volontariamente l’attenzione su qualcosa che in genere si trascura D) una metodologia pedagogica basata sull’attenzione al tutto anziché alle singole parti E) una teoria psicologica riguardante le capacità di percezione di forma e contenuti 45. Quali sono i due approcci principali all'apprendimento, secondo Howard Gardner? A) Linguistico e grafico B) Linguistico e spazio-temporale C) Concreto e astratto D) Matematico e cinestetico E) Senso-motorio e operatorio Test di Competenze organizzative e giuridiche delle istituzioni scolastiche 46. Quale dei seguenti compiti NON è proprio del collegio dei docenti, così come descritti dall’art. 7 del d.lgs. 297/1994? A) Provvedere all'adozione dei libri di testo, sentiti i consigli di interclasse o di classe e, nei limiti delle disponibilità finanziarie indicate dal consiglio di circolo o di istituto, alla scelta dei sussidi didattici B) Eleggere i docenti incaricati di collaborare con il dirigente scolastico, uno dei quali sostituisce il dirigente scolastico stesso in caso di assenza o impedimento C) Adottare il regolamento interno dell'istituto che stabilisce, tra l’altro, le modalità per il funzionamento della biblioteca e per l'uso delle attrezzature culturali, didattiche e sportive D) Eleggere, al suo interno, i docenti che fanno parte del comitato per la valutazione del servizio del personale docente E) Promuovere iniziative di aggiornamento dei docenti del circolo o dell'istituto Università degli Studi di BARI Corso formazione attività di sostegno per la scuola secondaria di 1° grado 11 47. A norma dell'art. 9 del d.P.R. 275/1999, gli ampliamenti dell'offerta formativa che tengano conto delle esigenze del contesto culturale, sociale ed economico delle realtà locali, sono realizzate: A) esclusivamente dalle singole istituzioni scolastiche B) esclusivamente attraverso la stipula di accordi di rete da parte delle istituzioni scolastiche C) dalle istituzioni scolastiche previo invio dell’apposita documento all’Ufficio scolastico regionale che delibera nel termine di 30 giorni dalla presentazione della domanda di ampliamento D) dalle istituzioni scolastiche, singolarmente, collegate in rete o tra loro consorziate E) dalle Regioni con la collaborazione dei Comuni 48. In merito all'insegnamento della matematica, con particolare riferimento ai numeri, quale dei seguenti NON rientra tra gli obiettivi di apprendimento al termine della scuola secondaria di primo grado, stabiliti con decreto del ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca 16 novembre 2012, n. 254? A) Eseguire lo studio di funzioni di primo e secondo grado B) Individuare multipli e divisori di un numero naturale e multipli e divisori comuni a più numeri C) Descrivere con un'espressione numerica la sequenza di operazioni che fornisce la soluzione di un problema D) Rappresentare i numeri conosciuti sulla retta E) Comprendere il significato di percentuale e saperla calcolare utilizzando strategie diverse 49. Il d.lgs. 59/2004 ha previsto che la cura dei rapporti di una scuola secondaria di primo grado con le famiglie e il territorio sia affidata prioritariamente: A) al docente della scuola in possesso di specifica formazione B) al dirigente scolastico C) al Presidente del consiglio di istituto D) a un apposito ufficio di relazioni con il pubblico istituito presso il provveditorato agli studi E) a un apposito ufficio di relazioni con il pubblico istituito presso la scuola 50. Secondo le definizioni riportate nella legge 170/2010, quale disturbo specifico dell'apprendimento si manifesta con una difficoltà nella realizzazione grafica? A) Disgrafia B) Dislessia C) Disgrafologia D) Dismetria E) Disortografia 51. I disturbi specifici di apprendimento (DSA): A) rientrano tra i casi di disabilità disciplinati dalla legge 104 del 1992 B) sono riconosciuti come tali dalla legge 170 del 2010 C) sono oggetto solo di alcuni documenti del ministero dell'Istruzione D) sono riconosciuti come tali dalla legge 104 del 1992 E) nell'attuale assetto normativo non obbligano le scuole ad adottare specifici interventi 12 52. Ai sensi del d.P.R. 275/1999, l’autonomia didattica per le scuole prevede: A) di regolare i tempi dell’insegnamento e dello svolgimento delle singole discipline e attività nel modo più adeguato al tipo di studi e ai ritmi di apprendimento degli alunni B) di stabilire i contenuti dei programmi delle diverse discipline in base alle conoscenze di partenza degli alunni C) di regolare l’assunzione diretta dei docenti da parte del dirigente d’istituto, tramite procedure di selezione locali D) di decidere i contenuti dei programmi delle diverse discipline a seconda delle competenze degli insegnanti E) di regolare il numero minimo di ore di insegnamento indipendentemente da quanto stabilito a livello nazionale 53. Ai sensi del d.P.R. 89/2009, nelle scuole secondarie di primo grado, il tempo prolungato a 36 ore: A) comprende solamente le ore destinate agli insegnamenti e alle attività didattiche stabilite a livello nazionale B) comprende le ore destinate agli insegnamenti, alle attività e al tempo dedicato alla mensa C) non comprende la quota di orario riservata alle Regioni D) non comprende le ore destinate alle attività e al tempo dedicato alla mensa E) non comprende la quota riservata alle istituzione scolastiche autonome 54. In base al d.lgs. 59/2004, il primo ciclo di istruzione: A) dura cinque anni B) comprende la scuola d'infanzia C) è costituito dalla scuola primaria e dalla scuola secondaria di primo grado D) comprende la scuola secondaria di primo grado e dura 10 anni E) costituisce il secondo segmento in cui si realizza il diritto-dovere all'istruzione e formazione 55. Quale delle seguenti materie NON è oggetto di insegnamento nella scuola secondaria di primo grado, secondo il d.P.R. 89/2009? A) Inglese B) Geografia C) Musica D) Economia E) Scienze motorie e sportive 56. Nell'ambito della valutazione del rendimento degli alunni disabili della scuola secondaria, in riferimento alla legge 104/1992, quale delle seguenti alternative è corretta? A) Non sono consentite prove equipollenti, ma devono essere concessi tempi più lunghi rispetto agli altri alunni per risolvere la stessa prova B) I docenti sono esentati dall'obbligo di valutazione degli alunni C) Sono consentite prove equipollenti ma non la presenza di assistenti per l'autonomia e la comunicazione D) Sono consentite prove equipollenti e tempi più lunghi per l'effettuazione delle prove scritte o grafiche e la presenza di assistenti per l'autonomia e la comunicazione E) I docenti possono utilizzare, nella valutazione di un alunno, unicamente o prove scritte o prove orali, in funzione del tipo di disabilità