Scarica Una questione privata di Giuseppe Fenoglio riassunto capitolo per capitolo e analisi e più Appunti in PDF di Italiano solo su Docsity! CAPITOLO 1 Milton si trova di fronte alla villa dove ha abitato per un periodo Fulvia, la ragazza di cui è innamorato. La villa si trova su una collina sopra il paese di Alba, in Piemonte. Si chiede quando potrà rivedere Fulvia e si ripromette di andare a cercarla a Torino il giorno in cui la guerra (ll Guerra Mondiale) finirà. Milton si trova sulla collina con Ivan, che insiste per andarsene da quel luogo, che è pericoloso per il possibile arrivo di pattuglie fasciste. Milton è descritto come “brutto”: “alto, scarno, curvo di spalle”. L’unica cosa apprezzabile del suo aspetto sono gli occhi. Milton entra nel cancello della villa e ricorda alcuni momenti che ha passato lì con Fulvia. Milton ricorda di quando Fulvia si arrampicò per raccogliere delle ciliegie e di come lui stesse in pena per lei. Temeva che potesse farsi male. In uno dei ricordi di Milton, Fulvia gli dice che é brutto, nel complesso, ma non così tanto. Fulvia chiedeva a Milton di scriverle delle lettere, e di tradurle delle canzoni dall’inglese, gli dice più volte che ammira molto il modo in cui scrive. Fulvia non vive più in quella villa da due autunni. Milton ricorda che lei leggeva libri come Il cappello verde, La signora Elsa, Albertine Disparue, ma lui non sopportava che lei leggesse quei libri. Allora le traduceva poesie e racconti, come Evelyn Hole. Fulvia si chiedeva come mai Milton non traducesse mai cose allegre. Quando incontrava Fulvia, Milton era stato reclutato nell’UNPA (unione nazionale protezione antiaerea), così come Giorgio. Era stato Giorgio Clerici (uno degli unici due personaggi di cui conosciamo il cognome) ad aver presentato Fulvia a Milton. La famiglia di Fulvia viveva a Torino ma lei era sfollata in quella villa sopra Alba, che una volta apparteneva al notaio, a causa dei bombardamenti aerei sopra la città. Mentre ricorda, Milton sente l’arrivo di qualcuno. CAPITOLO 2 Si tratta di una donna, la custode della villa, prima impaurita per la presenza di un partigiano armato (Milton), ma che poi si tranquillizza quando lo riconosce. Lo chiama “uno degli amici della signorina”. Milton le chiede se ha notizie di Fulvia, ma lei non ne ha. Milton le chiede di poter rivedere la casa. Una volta entrato ricorda il suo primo regalo a Fulvia, il disco Over the rainbow, comprato con i pochi soldi che aveva per le sigarette. Ora é novembre, ed è un periodo molto piovoso. L’interno della villa ha un aspetto spettrale, con una sola luce accesa e le federe bianche a copertura dei mobili. Mentre Milton ricorda le ore passate con Fulvia a parlare e ad ascoltare dischi, la custode gli dice che pensa che Fulvia non tornerà più qui, suo padre aveva comprato la villa solo per farla sfollare lì nel periodo dei bombardamenti. Milton si innervosisce a sentire quel discorso. A volte quando ascoltavano i dischi Fulvia ballava con Giorgio, che è il più bel ragazzo di Alba, oltre che il più ricco. Una volta Fulvia aveva chiesto a Milton di ballare ascoltando Over the rainbow, lui, di solito, non ballava mai. Milton si mosse in maniera goffa, curvo come sempre, e Fulvia gli andò addosso per questo. Ivan interrompe i ricordi entrando e chiedendo a Milton di andare via con lui. Milton gli chiede ancora due minuti. La custode allora racconta a Milton che le faceva piacere quando era lui ad andare a trovare Fulvia. Quando Milton le chiede perché preferiva lui a Giorgio, la custode esita; Milton le promette di non raccontarlo a Giorgio, allora la governante gli racconta che oltre ad essere la custode della villa, faceva anche un po’ da governante. La mamma di Fulvia, che aveva accompagnato la figlia alla villa, aveva chiesto alla custode di tenerla d’occhio. Poi la custode racconta che durante l’estate del ‘43, mentre Milton era soldato, Giorgio andava a trovare Fulvia, stavano insieme per ore senza parlare. Facevano tardi, poi alcune sere iniziarono ad andare a passeggio verso il fiume e fare ancora più tardi, finché iniziarono a darsi appuntamento fuori dalla villa. Questo finché, dopo l’armistizio, Fulvia andò via dalla villa con suo padre, perché la campagna stava per diventare più pericolosa della città. Ivan richiama Milton, che lo raggiunge. Era entrato nella villa per ricavarne forza d’animo ma ora si sente distrutto a causa di ciò che ha saputo dalla custode. CAPITOLO 3 Milton e Ivan rientrano a Treiso, dove si trova la loro brigata. La sentinella, un ragazzino chiamato Gilera, va a parlare con Milton, che precede Ivan. Milton non gli risponde. Ivan chiede a Gilera cosa c'è per cena, poi si siede a riposare mentre sbuffa. Gilera gli chiede che é successo e Ivan racconta che Milton, una volta uscito dalla villa, ha preso a camminare velocissimo. Gilera insiste con le domande, ma Ivan non vuole che si sappia che Milton si è comportato in modo strano; se la notizia si spargesse Milton se la prenderebbe con lui. Ivan rispetta e teme Milton. Ivan ricorda tra sé e sé di quanto veloce andasse Milton sulla strada di ritorno e dalla fatica fatta per stargli dietro. Milton è uno studente e secondo Ivan gli studenti “sono tutti un po’ tocchi”. Ivan capisce che deve essere stato qualcosa che gli ha detto la custode a farlo comportare in quel modo, perché Milton non è uno che perde la calma. Immagina che si tratti di una questione riguardante una ragazza. Nel tornare indietro Milton era così preso dai suoi pensieri che stava per incamminarsi sul ponte di San Rocco, che tutti sanno essere minato: Ivan l’aveva fermato giusto in tempo con delle urla. Gli altri compagni della brigata si trovano al fiume, a vedere quanto si sia ingrossato a causa delle piogge. Milton sta cercando Leo, che si trova al comando dopo essere appena rientrato dalla casa del dottore, dove va ad ascoltare Radio Londra. Milton chiede a Leo mezza giornata di permesso per andare a Mango, dove si trova la vecchia brigata di Milton. Lì c'è anche Giorgio e Milton vuole andare a parlare con lui. Quando Leo afferma che lui e Giorgio sono molto amici, Milton risponde: “siamo nati insieme”. Quando Leo gli dice di prendersi la giornata, Milton risponde che tornerà comunque per mezzogiorno. Leo gli chiede se ha visto delle ronde ad Alba nel loro giro di ricognizione, ma Milton è insofferente alle domande, dice CAPITOLO 9 Milton, passa la notte in collina e, la mattina seguente, viene svegliato da un gallo e da un cane. Milton ha la febbre (se ne fa accenno anche nel capitolo 8, ma qui abbiamo conferma). Si sente debole, ma nonostante ciò rifiuta il pane che il contadino gli offre. Guarda giù dalla collina il paese deserto e poi si incammina verso la sua meta: Canelli. D’un tratto sente rumore di camion. Appena li sente, si getta nel fiume a lato della strada e, alla cieca, lo attraversa. Dai camion, scendono dei soldati per controllare i quattro angoli della piazza e Milton li riconosce: sono i soldati della San Marco di Canelli. Non appena può, Milton risale la collina dall'altra parte della piazza, passando per il primo sentiero che viene lui all'occhio. Qui si fa prendere dallo sconforto. “Mi hanno tagliato la strada. Mi obbligano a fare un giro pazzesco. E io sto male. A casa, a casa, Tanto non saprò mai. Lui è già stato fucilato”. Ma ci ripensa subito: “Non l’hanno ancora fucilato. E io non posso stare senza sapere”. Da lì, passa sul sentiero che porta alla cresta e poi, giunto in vetta, entra in una boscaglia dove incontra altri partigiani che stanno spiando i fascisti. Lui e il più anziano parlano della guerra, poi Milton decide di percorrere un lungo ciglione parallelo al rettilineo della stazione che degrada dirimpetto alla stazione stessa. Dopo un paio di ore di cammino, Milton arriva a casa sua dove sua madre, incredula, lo abbraccia e lo riempie di domande. Poco dopo s’incammina nuovamente e scendendo le pendici del monte, per non farsi vedere, entra nella vigna di una casa, dove incontra una donna che, dopo averlo riconosciuto come badoglioni, parla con lui. La signora gli parla di un fascista, un sergente, che potrebbe benissimo essere scambiato con Giorgio. Questo va spesso da una loro vicina sarta, una donna nemica dei partigiani. Ma la donna non dà l’informazione per ferire lei, piuttosto per aiutare Milton. Va da lei verso le sei di sera, quasi ogni sera. Milton decide di catturarlo per utilizzarlo come cambio per Giorgio. CAPITOLO 10 Milton sente arrivare il sergente e, con un balzo, gli è alle spalle e gli punta la pistola sulla schiena. Gli dice che non lo ucciderà a patto che egli non provi a scappare. Milton conduce il suo prigioniero sul sentiero che porta a Canelli. Milton spiega al sergente dove dovranno passare e egli, subito dopo, disobbedisce provando a scappare. Milton, d’istinto, gli spara. CAPITOLO 11 Milton, incontra a Trezzo Fabio: un suo ex-compagno di brigata. Dialogando, sorge la questione di Giorgio e Fabio afferma di sospettare che, il loro giovane amico Giorgio, sia vivo perché altrimenti qualcuno di Alba lo avrebbe comunicato. Essendo un ragazzo ricco, con due genitori importanti, probabilmente gli faranno il processo. In attesa di potersi avvicinare ad Alba, Milton resta a dormire dai suoi compagni. Nella stalla incontra Maté. I due iniziano a parlare della guerra e del fatto che anche Milton, essendo uno studente universitario, riceverebbe lo stesso trattamento di Giorgio se fosse prigioniero dei fascisti. Parlano di una marachella di Milton e Giorgio, di quando andarono di nascosto a vedere un film, La Venere cieca. Parlano adesso di una giovane maestra molto bella e di una statistica: 9 maestre su 10 sono fasciste. Quando tutti vanno a dormire, Milton resta sveglio e pensa alla custode della casa di Fulvia e alle sue parole. Decide di tornare alla casa di Fulvia per chiarire ogni dubbio sulla faccenda una volta per tutte. CAPITOLO 12 Caserma dei fascisti. Il tenente chiama a rapporto Riccio. Il tenente annuncia a Riccio che la sua sentenza di morte deve essere realizzata. Il ragazzino, di soli 14 anni, cerca di convincere il tenente a lasciarlo stare, ma questo non si fa intenerire perché il tenente Rozzoni è stato ucciso (intuiamo sia la vittima di Milton). Verrà ucciso anche Bellini. Trascinano Riccio via per un po’, poi il ragazzino decide di andare incontro alla propria morte con dignità. CAPITOLO 13 Milton ritorna alla villa di Fulvia ripercorrendo la strada che aveva fatto con Ivan. Camminando, inciampa e quando si rialza trova i soldati davanti a lui. Milton fugge, seguito da una serie di pallottole. Dopo un po’ riesce a seminare i soldati. Per essere sicuro di essere vivo, cammina in mezzo alla gente per noi nascondersi in un bosco, dove sembrerebbe crollare a terra… morto. TEMI Tema della guerra, che ha il ruolo di sfondo e cornice durante tutto il racconto; tema dell’amore, per cui il protagonista svolge ogni azione descritta; tema della curiosità; tema della ricerca della verità; tema della pietà e dell’indifferenza; tema della solidarietà e della condivisione; tema dell’amicizia; tema della libertà; tema della speranza. Le tematiche sono divise in due gruppi principali: la guerra e il privato. I temi ricorrenti della guerra sono la lotta partigiana, il disagio, l'aspirazione alla pace e il rimpianto dei tempi passati. L'autore vede la guerra come un'esperienza violenta che provoca dolore e sofferenza, che incute nelle persone il timore di non risvegliarsi dal sonno e li spinge ad azioni irrazionali. Quelli del privato sono l'amore e l'ossessione, che spingono Milton a ricercare la verità e le risposte alle sue domande. Tema sempre presente e importantissimo è la ricerca del senso della vita. CONTESTO STORICO E SOCIALE L’ambiente sociale è quello medio-basso dei partigiani e delle vittime della guerra. Non ha una grande importanza, poiché l’unica differenziazione è determinata dai gradi di potere sia tra i partigiani che nell’esercito. È in corso la Seconda guerra mondiale (1939-1945) e la resistenza partigiana sta combattendo la sua lotta contro il fascismo e il nazismo. STILE L’autore utilizza molto discorso diretto. Questo e la brevità dei periodi conferiscono un carattere frammentario al testo che suggerisce un’atmosfera piuttosto fredda e distaccata, anche se molte parti sono affrontate con un certo coinvolgimento dei sentimenti. Non ci sono ripetizioni, l’autore è stato capace di variare nel lessico nella costruzione delle frasi. Un particolare dello stile di quest’opera è il repentino cambio di scena in presenza, per esempio, di flashback. Ne troviamo un esempio a pagina 72-73. Nel complesso è uno stile chiaro e coinvolge pienamente il lettore. TIPOLOGIA TESTUALE Il discorso non è particolarmente complesso, ma presenta numerose forme dialettali e termini specialistici della guerra e delle armi. NARRATORE E FOCALIZZAZIONE Il narratore è esterno, ma non è onnisciente. Infatti mancano molte informazioni che sia il protagonista che il lettore stesso hanno voglia di conoscere (verità su Fulvia, condizione di Giorgio, ecc...). La focalizzazione è esterna. TEMPO E SPAZIO La narrazione si svolge nelle Langhe, in vari paesi (Alba, Canelli, Belbo…) durante la Seconda guerra mondiale, in inverno. Prevalgono i luoghi aperti, che hanno un rilievo notevole poiché fanno da cornice all’intera narrazione e sono descritti nei minimi dettagli. Anno: 1944 Durata: 4 giorni circa; vengono descritti sia il giorno sia la notte. Analisi: Il tempo è suddiviso tra reale e immaginario, che si scambiano costantemente. Milton vive nel suo tempo mentale e rivive il passato tramite flashback: questo tempo è "indeterminato", senza indicazioni precise; la sua durata è praticamente illimitata, grazie al continuo avvicendarsi dei ricordi nella sua mente. Il tempo reale è ben diverso, caratterizzato dalla frenesia e dalla corsa contro il tempo nella costante ricerca della verità.