Scarica Verbale sulla povertà educativa e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Sociologia solo su Docsity! 27/04/2023, I.C. ‘’A Malerba’’ TAVOLO TEMATICO 1 ANALISI DELLA POVERTA’ EDUCATIVA E DELLA DISPERSIONE SCOLASTICA E INDIVIDUAZIONI DI AZIONI CORRETTIVE Al tavolo tematico N. 1 erano presenti i componenti convocati dalla Dott.ssa Agata Pappalardo: P. Orazio Tornabene referente della Curia Vescovile di Acireale; Lidia Curcio referente della Curia Vescovile di Catania; il Dott. Giuseppe Vecchio Garante Regionale per l’infanzia e l’Adolescenza; la Dott.ssa Elena Trincanato e la Dott.ssa Angelamaria Giuliano referenti dell’Ambito territoriale di Catania; la Prof.ssa Teresa Consoli referente dell’Università degli Studi di Catania; Ufficio Diocesano per la dispersione scolastica. Il seguente gruppo di lavoro è stato convocato per discutere i seguenti punti all’o.d.g.: rilevazione dati e proposte. Il Dott. Giuseppe Vecchio propone l’idea di una progettazione che riguarda l’adozione culturale, ovvero trovare una famiglia affidataria a tempo determinato per un’ipotesi di affido culturale (doposcuola, cinema, teatro ec.) per far comprendere al minore diverse realtà rispetto alla condizione di disagio in cui vive. La famiglia affidataria deve essere inserita in un contesto di rete sociale. (parrocchia, ass. di volontariato ec.) per creare un’integrazione reciproca all’interno di un meccanismo Si fa pressione in tal senso, sull’Assessorato alla Famiglia per far in modo di avviare una procedura volta alla costituzione di un albo di famiglie che possono farsi carico di questo servizio. Sono molti i finanziamenti che fanno capo all’assessorato per le politiche familiari che potrebbero essere utilizzati in tal senso; tuttavia, sta cercando un modo per utilizzare tali finanziamenti attraverso altre procedure. Aldilà dei fondi disponibili, si pensa ad azioni di solidarietà, aiuto e supporto da parte delle famiglie, distingue così forme di sussidiarietà originaria dalla sussidiarietà derivata. Inoltre, emerge in relazione ai Centri per le famiglie che in molte città del nord sono stati attivati degli sportelli per le famiglie, mentre, in Sicilia la legge regionale non è mai stata recepita quindi si sta cercando di muoversi in tal senso. Il referente della Curia di Acireale parla di un incontro con altri direttori della Caritas della città del nord, da cui ne emerge una gestione di queste attività caritative molto diversa rispetto alla realtà in Sicilia. Inoltre, è emerso che le parrocchie e le diocesi sono delle strutture di riferimento per le famiglie. Le famiglie si rivolgono alle parrocchie per i sacramenti di iniziazione battesimo e prima comunione, dopodiché avviene una sorta di ‘’diaspora’’, dovuta al fatto che molti giovani dopo la scuola secondaria di secondo grado vanno a studiare in altre città italiane. Un altro aspetto che emerge è la solitudine dei parroci nell’affrontare queste problematiche, soprattutto una difficoltà a lavorare insieme ed entrare in rete con le varie istituzioni.