Scarica Virgilio: Lettera Latina - Eneide: Analisi di testo e temi e più Appunti in PDF di Lingue e letterature classiche solo su Docsity! LETTERATURA LATINA - VIRGILIO Arma virumque cano, Troiae qui primus ab oris Italiam, fato profugus, Laviniaque venit litora, multum ille et terris iactatus et alto vi superum saevae memorem lunonis ob iram; multa quoque et bello passus, dum conderet urbem, inferretque deos Latio, genus unde Latinum, Albanique patres, atque altae moenia Romae. Musa, mihi causas memora, quo numine laeso, quidve dolens, regina deum tot volvere casus insignem pietate virum, tot adire labores impulerit. Tantaene animis caelestibus irae? 1. Commenta la frase posta in grassetto: cosa vogliono sottolineare i due complementi oggetti posti al'inizio? (3) Arma e Virum sono i due complementi oggetti che introducono il proemio e sottolineano che Virgilio prende spunto dall'Odissea e dall’Iliade Arma: iliade Virum: Odissea 2. Commenta la frase posta in rosso: perché si presenta sottoforma di domanda? Cosa vuole sottolineare l'autore? (2) Con questa domanda diretta Virgilio entra in empatia con i personaggi,ed esprime il disagio di fronte agli dei. Il nostro autore chiede il motivo di tanta ira su Enea, dovuta da Giunone in collera con lui. 3. Trova l'ipallage presente nel testo e spiega di che cosa si tratta. (2) L'ippalage presente è: altae moenia Romae, in cui alta non descrive le mura ma la città di Roma. 4. Individua nel testo tutte le caratteristiche dell'eroe epico di Virgilio, spiegandole. (4) La più importante opera di Virgilio è l’Eneide, il protagonista di quest'opera è Enea, un valoroso guerriero, che rispetta i mos maiorum, cioè i valori tradizionali e relativi al cristianesimo. Nel testo ho evidenziato “pietate" che evidenzia le caratteristiche di Enea , il quale è devoto agli Dei e alla famiglia, ne consegue una grande responsabilità, la quale la si rivede anche quando Virgilio con il termine “primus” accordoto ad Enea, non sta ad indicare il primo che cronologicamente approda a Roma ma fu il primo ad approdare per volere degli dei e del Fato Dixerat. Ille [GViSMaOnIEIS immota tenebat lumina et obnixus curam sub corde premebat. tandem pauca refert: ‘ego te, quae plurima fando enumerare vales, numquam, regina, negabo promeritam, nec me meminisse pigebit Elissae dum memor ipse mei, dum spiritus hos regit artus. pro re pauca loquar. neque ego hanc abscondere furto speravi ne finge fugam, nec coniugis umquam praetendi taedas aut haec in foedera veni. me si fata meis paterentur ducere vitam auspiciis et sponte mea componere curas, urbem Troianam primum dulcisque meorum reliquias colerem, Priami tecta alta manerent, et recidiva manu posuissem Pergama victis. sed nunc Italiam magnam Gryneus Apollo, Italiam Lyciae iussere capessere sortes; hic amor, haec patria est. si te Karthaginis arces Phoenissam Libycaeque aspectus detinet urbis, quae tandem Ausonia Teucros considere terra invidia est? et nos fas extera quaerere regna. me patris Anchisae, quotiens umentibus umbris nox operit terras, quotiens astra ignea surgunt, admonet in somnis et turbida terret imago; me puer Ascanius capitisque iniuria cari, quem regno Hesperiae fraudo et fatalibus arvis. nunc etiam interpres divum love missus ab ipso testor utrumque caput celeris mandata per auras detulit: ipse deum manifesto in lumine vidi intrantem muros vocemque his auribus hausi. desine meque tuis incendere teque querellis; 5. Individua, nel discorso tenuto da Enea a Didone, i versi che sottolineano maggiormente la pietas dell'eroe, facendone un breve commento. (4) [Gvistmonitisi ablativo di causa si riferisce ai comandi di Giove recati a Enea da Mercurio [Ea iam Mons ponteSSguoni qua Enea cerca di far comprendere a Didone che non segue l'Italia per sua scelta ma per volere degli dei Le parti che ho evidenziato e l'anafora di “ego”, me, me , enfatizzano il compito che Enea deve svolgere, sottolineando il fatto che non lo fa per egoismo ma per fondare una nuova città 6. Nel duello finale con Turno quali sono le somiglianze con il topos classico ripreso dall'Iliade e quali le differenze (in quali aspetti ricorda il duello tra Ettore e Achille e in quali no) (4)? Dal settimo libro vi sono raccontate le guerre intraprese da Enea contro le popolazioni del Lazio, a capo della resistenza anti troiana c'è Turno, re dei Rutuli,il quale dichiara guerra ad Enea perchè non sopporta l'idea che Lavinia venga data in sposa a lui. Dopo diverse sconfitte dei Rutuli, Turno decide, per il bene del suo popolo di combattere a duello contro Enea. Intrecciata a questa vicenda c'è la storia di Pallade, che sarà decisiva per la sconfitta definitiva di Turno. Durante il combattimento dei due contingenti , vi è l'intromissione delle due dee: Giunone e Venere. Giunone con i suoi interventi cercava di procrastinare la vittoria di Enea, ma Giove deciso a finire questo duello, le promette che il popolo dei latini, avrebbe tenuto il nome, il modo di vivere e la propria coltura se lei avesse smesso di allontanare il