Scarica Vita e opere di Tacito e più Appunti in PDF di Latino solo su Docsity! Publio Cornelio Tacito 55/58 - 120 d.C. Vita Anno di nascita incerto: nacque tra il 55 e il 58 d.C., pochi anni prima di Plinio il Giovane, che lo descrive come un coetaneo. Luogo d’origine incerto: alcuni lo collegano a Terni, altri alla Gallia Cisalpina o Narbonese, basandosi sulla diffusione del cognomen Tacitus in quelle regioni. Tacito si distinse presto per la sua eloquenza e notorietà come oratore. La sua carriera politica si sviluppò principalmente sotto la dinastia dei Flavi, e il suo matrimonio nel 78 con la figlia di Giulio Agricola, un influente generale e politico, evidenzia la sua appartenenza a una famiglia di alto rango sociale. Raggiunse la pretura nell'88 sotto Domiziano e divenne console sotto Nerva nel 97 come consul suffectus. L'ultimo incarico noto della sua carriera fu il proconsolato della provincia d'Asia, intorno al 112. Morì intorno al 120. L’attività letteraria ha inizio dopo la morte di Domiziano (96 d.C.): l'esperienza negativa della tirannide dell'ultimo imperatore flavio è assunta dall'autore come punto di partenza delle sue riflessioni politiche e dell'attività storiografica ➢ L’Agricola “De vita Iulii Agricolae” è una biografia encomiastica del suocero composta e pubblicata tra la fine del 97 e l'inizio del 98 d.C Prefazione (capitoli 1-3): lamenta la decadenza morale del suo tempo ed elogia Nerva - Tema: riflessione sull’incolmabile distanza tra presente e passato e tra sé e gli scrittori antichi - Differenza tra l'età repubblicana e il periodo di Domiziano (mai esplicitamente nominato): con la soppressione della libertas e delle attività culturali - Elogio della nuova era inaugurata da Nerva: “Si torna finalmente a respirare” (Agricola, 3, 1) con la morte del tiranno → speranza per una rinascita culturale e letteraria - Tacito vuole tramandare il “ricordo della passata servitù” durata 15 anni (81 - 96 d.C.) Figura di Agricola: collaboratore con i principi, non oppositore, uomo prudente e accorto che ha collaborato con i principi sia buoni che cattivi; le qualità di obsequium (obbedienza) e modestia (senso della misura, disciplina) lo avevano fatto diventare governatore della Britannia, assegnatagli da Domiziano Difesa dell’opportunismo: ➔ Tacito giustifica la scelta di Agricola di vita opportunistica, presentandolo come una vittima innocente di Domiziano geloso degli splendidi successi militari del suocero Morte sospetta di Agricola a causa del veleno fattogli somministrare dall'imperatore, sebbene trattata come rumor ➔ Tacito difende la collaborazione con il potere nell’interesse della patria I contenuti La biografia del suocero, Agricola, segue un ordine cronologico lineare: dalla nascita alla morte, vi sono notizie su famiglia, patria, educazione. Carriera fino al consolato (77 d.C.) → descrizione delle varie tappe e delle qualità emergenti 1. Dopo il consolato, comando in Britannia che terrà per sette anni - Excursus sulla geografia e i popoli della Britannia (capitoli 10-13) - Rassegna dei precedenti legati consolari (capitoli 14-17) - Resoconto delle imprese in Britannia: anno per anno, con particolare enfasi sull'ultimo anno e la campagna contro i Calèdoni 2. Discorsi di Calgaco e Agricola: i due generali rivolgono ai loro uomini un elaborato discorso di esortazione: in quello attribuito al capo dei Calèdoni, Calgaco, Tacito dà voce alle tradizionali accuse contro la brutalità dell'imperialismo romano; più convenzionale e pacato, nei temi e nei toni, è il contrapposto discorso di Agricola 3. Ultimi 9 anni e morte di Agricola sono condensati in pochi drammatici capitoli (39-43) - Gelosia di Domiziano e sospetti sulla morte di Agricola - Bilancio complessivo della vita: numerosi epitafi e apostrofe al defunto Caratteristiche Elementi insoliti e innovativi Allontanamento dagli schemi tradizionali della biografia: assenza di aneddoti e pettegolezzi, l'interesse è esclusivamente rivolto all'aspetto pubblico del protagonista; pochi dati essenziali sulla vita privata: ridotta a poche informazioni basilari; ritratto fisico appena accennato (differente dalle biografie consuete) È simile a una monografia storica (tipo De Catilinae coniuratione di Sallustio): - Excursus etnografico sulla Britannia: dettagliata descrizione della geografia e dei popoli della regione - L’ampio spazio dedicato alla rassegna dei predecessori di Agricola nella provincia è insolito per una biografia - Discorsi diretti di Calgaco e Agricola: aggiungono profondità e si avvicinano alla monografia storica Influenze - Sallustio e Livio nelle narrazioni delle vicende di guerra (frequente impiego di infiniti storici e ellissi, creando un ritmo incalzante), nei discorsi contrapposti dei generali sul campo di battaglia - Cicerone: periodi ampi e simmetrici nei discorsi finali (tono oratorio) Stile: duttile e vario, in armonia con il contenuto nobile e dignitoso la varietà di toni e registri è la dimostrazione della capacità dell'autore di utilizzare una molteplicità di toni, rifacendosi a modelli diversi ➢ La Germania Poco dopo l’Agricola, pubblicò il De origine et situ Germanorum nel 98 d.C. ("L'origine e la regione dei Germani") Carattere dell'opera: etnografico, in linea con gli excursus su paesi e popoli stranieri inseriti nelle opere storiografiche greche e latine corrotto e malvagio; Tiberio si ritira da Roma su suggerimento di Seiano, ma non perde completamente il controllo → dopo la caduta di Seiano, la narrazione subisce una lacuna ➢ Libri XI-XII: copre il principato di Claudio (47-54), dipinto come un principe debole dominato dai liberti e dalle mogli (Messalina e Agrippina), prevalenza delle vicende familiari indecorose sugli atti di governo ➢ Libri XIII-XVI: copre il principato di Nerone (54-68), che emerge come un tiranno malvagio, che si macchia di terribili delitti e vittime (Agrippina, Britannico, la moglie Ottavia) ○ I momenti di svolta della vita di Nerone: la morte della madre Agrippina nel 59, morte di Afranio Burro, ritiro di Seneca e ascesa di Tigellino nel 62 ○ Conseguenze: degenerazione dei costumi, e crescente passione per gare musica e canto ○ Atrocità e persecuzioni: eliminazione fisica di persone sgradite e oppositori; stravaganze, eccessi e crudeltà del principe; incendio di Roma (64 d.C.), inizio della persecuzione dei cristiani ○ Congiura di Pisone (65): congiura organizzata da Gaio Calpurnio Pisone, tradimento di un servo sventa l'uccisione del tiranno, serie di delazioni, arresti e condanne a morte; morti illustri: Seneca, Lucano, Petronio Struttura narrativa: narrazione anno per anno, alternanza di vicende interne ed esterne, accelerazione del racconto rispetto alle "Historiae", i libri coprono da un minimo di due a un massimo di nove anni ciascuno, unità compositive ampie, corrispondenti ai singoli regni, figura dell'imperatore al centro della narrazione La concezione storiografica di Tacito Tacito si inserisce nella tradizione di Sallustio e Livio, seguendo i principi fondamentali della: Veridicità: indagare e ricostruire il vero in modo oggettivo; si avvale di fonti letterarie, documentaria (verbali del Senato, discorsi, lettere ufficiali) e orali (testimonianze orali) Imparzialità: oggettività proclamata in celebri citazioni, tra cui "non con benevolenza... e senza odio" (neque amore... et sine odio: Historiae I) Metodo narrativo: presenta più interpretazioni di un fatto in quanto registra con scrupolo tutte le versioni, compresi i rumores ("dicerie, voci") ⤷ così il racconto risulta ambiguo e tendenzioso; rilievo dato a certi elementi a scapito di altri: orienta implicitamente l'interpretazione in una determinata direzione Concezione pessimistica della natura umana Tacito formula severi giudizi di condanna su difetti, vizi e debolezze dei personaggi → tendenza a scorgere o a sospettare di ogni atto le motivazioni meno nobili, ad accreditare o a suggerire, tra molte, quasi sempre l'interpretazione più sfavorevole Dichiara di essere consapevole dell’impoverimento dei contenuti storici: riferito a eventi di scarsa importanza rispetto al passato Temi principali: scadimento della classe senatoria, intrighi di corte e lotte per il potere La componente politica e morale viene accentuata ed esasperata, diviene l’elemento portante della narrazione storica → l’idea centrale è l’ineluttabilità del principato: sia causa che effetto della decadenza morale, politica e intellettuale della società romana - Problema si come si possa garantire allo Stato un principe capax imperii (di un principe all'altezza del compito) - La sua visione del principato diventa sempre più amara e pessimistica Evoluzione del giudizio sul potere assoluto: Agricola e Dialogus: esaltazione degli aspetti positivi del principato Historiae: interesse della pace affidato a un solo uomo Annales: governo di uno solo come rimedio necessario ma doloroso Tacito prende atto della profonda crisi che ha portato alla fine della repubblica, degenerazione della classe senatoria e della scomparsa del popolo come entità politica: si rende conto che il processo è irreversibile ● Giudizi severi e disincantati: ○ Non ha ideali né soluzioni da proporre ○ Giudica con severità e ferocia la realtà rappresentata La prassi storiografica Il personaggio è al centro della narrazione: soprattutto l'imperatore, che è centrale nella narrazione di Tacito Attenzione su personaggi mixti e contraddittori → Tacito si focalizza su personaggi con caratteristiche opposte e inconciliabili e comportamenti imprevedibili Differenza rispetto alla biografia: - Tacito si concentra sulla dimensione pubblica dei personaggi, a differenza delle Vite di Svetonio che includono dettagli minuti e futili; egli evita il biografismo - Analisi psicologica: approfondita e acuta, focalizzata su qualità e difetti morali; attenzione nelle cause delle azioni nell’animo umano e interpretazione dei fatti con motivazioni interiori Procedimenti con cui Tacito costruisce i suoi personaggi: - Ritratti: alla maniera sallustiana, si concentra su qualità e difetti morali, trascurando le caratteristiche fisiche; il ritratto è inserito all’inizio del racconto o può consistere in un epitafio, che segue la descrizione della morte, includendo dati essenziali, carattere, partecipazione agli eventi e un giudizio finale Storiografia "drammatica" Discorsi diretti: libere creazioni dell'autore o rielaborazioni di orazioni effettivamente pronunciate Funzioni: - Illustrano "drammaticamente" una situazione - Sviluppano temi politici generali (es. il discorso di Galba a Pisone) - Espongono le riflessioni dell'autore (es. analisi del governo romano da Petilio Ceriale) Discorsi indiretti Funzioni: - Senza interrompere il flusso narrativo, esprimono considerazioni, commenti, congetture e giudizi - Delineano lo sfondo e l'atmosfera degli eventi - Anticipano le conseguenze degli eventi Elementi drammatici e patetici: descrizioni di morti tragiche, di supplizi, catastrofi (es. incendio di Roma, Annales, XV, 38) e mutamenti di fortuna (carriere rapide e rovinose, es. Seiano) Impatto emotivo: partecipazione emotiva del lettore, rappresentato un quadro cupo e fosco, riflettente la visione sdegnosa, triste e amara del mondo e dell'uomo di Tacito Narrazioni drammatiche e patetiche Lingua e stile Stile originale: poco omogeneo e compatto, presenta differenze anche al’interno della stessa opera ➔ Brevitas: conferisce un andamento rapido e conciso alla prosa, che supera il modello di Sallustio ➔ Variatio: evita la simmetria nel periodare e soluzioni ovvie, creando uno stile asimmetrico, tormentato e difficile; la ricerca della varietas si nota nella struttura dei periodi ➔ Modo di esprimersi pieno di vigore, tensione e gravità ➔ Fonde in un risultato originalissimo elementi tratti dalla tradizione, caratteri dello stile contemporaneo e preferenze e scelte personali Lingua: ha una patina arcaica e poetica, lontana dall’uso comune per adeguarsi al genere alto della storiografia ➔ Coloritura arcaica: arcaismi fonetici come "quis" per "quibus", "-ère" per la 3 pers. plur. del perf. ind. ➔ Coloritura poetica: metafore ed espressioni tratte da Virgilio e Lucano, nessi ricercati, e usi tipici della poesia; il vocabolario è ricco ma selettivo, evitando termini "bassi" e volgari, nonché molti termini comuni Frequente è il ricorso alla chiusa epigrammatica: sententiae concise e brillanti che sintetizzano e generalizzano il senso di un avvenimento, aggiungendo un commento inatteso