Scarica Weird and the Eerie - Lo strano e l'inquietante nel mondo contemporaneo Mark Fisher e più Sintesi del corso in PDF di Teorie e tecniche della comunicazione multimediale solo su Docsity! The Weird and the Eerie Mark Fisher Il Weird: Dallo spazio e dal tempo - Lovecraft Il weird è un particolare genere di perturbazione, che chiama in causa un senso di non- correttezza, che genera la sensazione che un oggetto o un’entità non dovrebbe esistere, o non dovrebbe trovarsi lì. Il weird non può soltanto respingere il lettore, ma deve anche imporsi alla sua attenzione, provocare attrazione. Bisogna distinguere il weird dal fantasy e dal fantastico. Il fantastico è una categoria piuttosto ampia che può comprendere gran parte della fantascienza e dell’horror. Il fantasy denota un insieme più specifico di proprietà di genere; è ambientato in mondi del tutto diversi dal nostro, oppure lontani dal nostro in termini spaziali e temporali. Il weird invece apre un passaggio da questo mondo verso altri, dove si verifica un’interazione, uno scambio, un confronto e anzi un conflitto tra questo e gli altri mondi. Weird Vs Mondano - H. G. Wells La centralità di porte, soglie e portali significa che l’idea dell’in mezzo risulta cruciale per il weird. Il weird de-naturalizza tutti i mondi, mettendo in mostra la loro instabilità, la loro apertura verso l’esterno. Per mondano si intendono i meschini confini dell’ordinario che il weird continua a demolire e criticare. “Il corpo un caos di tentacoli” - Grottesco e weird: i Fall Il termine grottesco deriva da un genere di motivo ornamentale romano scoperto in alcune grotte che consisteva in forme umane e animali mescolate a foglie, fiori e frutti in motivi fantastici che non avevano nessuna relazione con le categorie razionali dell’arte classica. Così come il weird, il grottesco evoca qualcosa che si trova fuori posto. la reazione alla comparsa di un oggetto grottesco genererà riso ma anche ripugnanza. Prigioniero delle spire di ouroboros - Tim Powers Il racconto del viaggio nel tempo combina entità e oggetti che appartengono a mondi diversi. La soglia è l’apparato che consente di viaggiare tra diversi periodi temporali (macchina del tempo, varco o specie di porta) e l’effetto weird si manifesta come un senso di anacronismo oltre che quando il viaggio nel tempo racchiude uno o più paradossi temporali. Simulazioni e demondificazione - Rainer Werner Fassbinder e Philip K. Dick Esiste un altro tipo di effetto weird generato dagli strange loop. Non solo i grovigli di causa ed effetto nei loop temporali, ma anche confusioni sul piano ontologico. Ciò che si dovrebbe trovare ad un livello ontologicamente superiore si trova ad un livello inferiore e viceversa, creando un senso di non-correttezza, le cose non stanno dove dovrebbero essere. Il weird cognitivo non è visto o sperimentato in modo diretto: si tratta di un effetto cognitivo generato privando il realismo apparente di ogni senso di realtà. Lo “straniamento cognitivo” prende la forma di una demondificazione, di una caduta abissale da ogni idea che esista un qualsiasi livello “fondamentale” che possa fungere da base, garantendo ciò che è davvero reale. Sipari e buchi - David Lynch Le opere di Lynch erano costruiti attorno alla contrapposizione tra un’America provinciale stereotipata e vari altri mondi o sottofondi (criminali, occulti). Questa separazione era segnata da uno dei motivi visivi di Lynch, i sipari. Sipari che nascondono e al tempo stesso rivelano (tra i vari oggetti anche lo schermo cinematografico). Non si limitano a marcare una soglia ma la costruiscono: un passaggio verso l’esterno. I sogni ed illusioni sono canali verso un Reale che non può essere affrontato in modo ordinario. I sogni non sono soltanto spazi d’interiorità solipsistica, ma anche un terreno su cui si può spalancare il “sipario rosso” verso l’esterno. Mulholland Drive fa nascere la sua weirdness dal modo in cui il film appare come la versione “sbagliata” di un modello riconoscibile di pellicola hollywoodiana. In Inland Empire invece è pieno di corridoi, come potenziale soglia verso un altro mondo. Il motivo dominante del film è però un altro tipo di soglia, il vuoto. L’Eerie: Approccio all’Eerie L’Eerie è un particolare tipo di esperienza estetica procurata da specifiche forme culturali, ma non trae origine da esse. Certe storie, certi film, certi romanzi evocano questa sensazione ma non è un’invenzione letteraria. Il weird è costituito da una presenza, di qualcosa che non è al suo posto. L’eerie è costituito da un fallimento di assenza o un fallimento di presenza. La sensazione di eerie si verifica quando c’è qualcosa dove non dovrebbe esserci niente, o quando non c’è niente dove dovrebbe esserci qualcosa. Fallimento di assenza: questo tipo di eerie implica forme di congettura e suspense che non costituiscono un carattere essenziale del weird. Una volta che domande ed enigmi vengono risolti, l’eerie svanisce all’istante. L’eerie riguarda l’ignoto: quando la conoscenza è raggiunta, l’eerie scompare. Fallimento di presenza: è la sensazione di eerie prodotta da rovine o altre strutture abbandonate. L’enigma di fondo dietro ogni manifestazione dell’eerie concerne la questione dell’agentività (agency). Nel caso del fallimento di assenza, il problema riguarda l’esistenza stessa di un’agentività. Nel caso del fallimento di presenza, il problema riguarda la particolare natura dell’agente che opera. Una riflessione sull’eerie è importante perché ruota in maniera cruciale intorno al problema di agentività, riguarda le forze che governano le nostre esistenze e il mondo. Simili forze non sono del tutto disponibili alla nostra comprensione sensoriale. Qualcosa dove non dovrebbe esserci niente, niente dove dovrebbe esserci qualcosa - Daphne du Maurier e Christopher Priest Le storie di Daphne du Maurier ruotano spesso intorno all’influenza di entità o oggetti che dovrebbero essere privi di agentività riflessiva. L’effetto eerie presente in alcuni romanzi di Priest fa leva invece sui vuoti di memoria, vuoti che minano fatalmente alla base il senso d’identità dei personaggi. I racconti di Daphne du Maurier riguardano un’agentività che non dovrebbe esistere; i romanzi di Christopher Priest sono organizzati intorno a delle assenze, spazi vuoti in cui invece dovrebbe esserci un operato. Nei suoi romanzi risulta quindi eerie l’operato dell’inconscio stesso. L’unità e trasparenza che di solito attribuiamo alla mente sono illusorie. Vuoti ed incongruenze sono costituivi di ciò che siamo. Queste lacune sono nascoste da storie, le quali possiedono perciò una loro agentività. come l’amnesia, anche l’invisibilità è un chiaro esempio di “niente dove dovrebbe esserci qualcosa”. L’amnesia produce un vuoto che viene riconosciuto e avvertito, un vuoto che viene riconosciuto ed avvertito, un vuoto che chiede di essere colmato; l’invisibilità è un vuoto che dissimula se stesso, è un esempio di allucinazione negativa. Nell’allucinazione negativa, oggetti ed entità vengono percepiti ma non visti dall’individuo. Getta luce sulle qualità eerie dell’inconscio: l’inconscio qualcosa che costituisce esso stesso uno spazio vuoto, un’invisibilità, è a sua volta generatore di vuoti invisibili. Eerie Thanatos - Nigel Kneale e Alan Garner Per Eerie Thanatos intendiamo una pulsione di morte transpersonale e transtemporale. Al centro dell’opera di Kneale sta la questione di agentività e intento. La capacità d’intenzionalità è ciò che separa gli esseri umani dal mondo naturale. L’intenzionalità si riferisce alla capacità di sentire in un certo modo rispetto alle cose. Esiste una pulsione di morte, che nella formulazione più radicale non è pulsione verso la morte, ma pulsione della morte. Sotto la prospettiva di Thanatos, noi stessi diventiamo un caso esemplare di eerie: esiste un’agentività che opera in noi (l’inconscio, la pulsione di morte), che però non si trova dove o come ci aspettavamo che fosse. “Non davvero ora non più”: fatale temporalità, il presente si è sgretolato. Come l’opera di Kneale, anche quella di Garner è ossessionata da un problema di agentività e internazionalità. Il paesaggio si presenta come elemento cruciale di strutture mitiche che traggono potere dalle persone che segregano al loro interno. Garner addita le forze eerie del paesaggio, ricordandoci come lo spazio fisico condizioni la percezione e come determinati luoghi siano segnati da eventi traumatici. Dentro-fuori / Fuori-dentro - Margaret Atwood e Jonathan Glazer Tornare a galla è il romanzo di Margaret Atwood e il film Under the skin di Jonathan Glazer e presentano due casi completamente diversi di eerie. In Tornare a galla ci spostiamo da un’ambigua posizione “interna” verso una esterna; in Under the skin l’interno è percepito