Scarica Domande e risposte economia degli intermediari finanziari e più Prove d'esame in PDF di Economia degli Intermediari Finanziari solo su Docsity! Possibili domande (+ risposte dal libro) intermediari finanziari prof. Paolo Gualtieri 1. Definizione di DEALER e BROKER I broker ricercano una controparte per conto di un cliente non assumendosi però il rischio dell’esecuzione dell’operazione (discount broker), i full service broker svolgono anche servizi di consulenza e analisi. I dealer invece negoziano per conto proprio sopportando il rischio di mercato. Il loro scopo è di dare liquidità al mercato, il compenso per la loro attività è rappresentato dal prezzo. 2. Contribuzione definita (nello specifico) La contribuzione definita è un tipo di fondo pensione in cui il rischio dell’investimento finanziario ricade interamente sui partecipanti. I contributi da versare sono stabiliti. Sono anche chiamati fondi chiusi poiché vi possono partecipare solo i lavoratori di certi settori o di specifiche imprese. Concedono al gestore maggiore flessibilità non vi sono precisi vincoli di rendimento. 3. Cos’è lo spread bid ask Lo spread bid ask è la differenza tra il prezzo a cui l’intermediario è disposto a vendere strumenti presenti nel portafoglio e il prezzo a cui è disposto ad acquistarne. Consiste nel compenso del dealer. 4. Perché lo spread bid-ask è un costo per gli investitori? Poiché rappresenta la remunerazione del dealer per il servizio di liquidità che consente agli investitori di veder eseguiti gli ordini, in quanto è lo stesso dealer a porsi come controparte e a mantenere lo strumento nel proprio portafoglio fino all’acquisto da parte di un altro investitore. 5. Come intervengono gli intermediari nelle asimmetrie Le banche si collocano tra i risparmiatori e i prenditori, trasformando il loro rischio d’investimento ed evitando che il risparmiatore debba procurarsi informazioni. Le agenzie di rating acquistano informazioni ed emettono giudizi e valutazioni sugli emittenti. Le autorità di vigilanza e il governo si occupano della regolamentazione dei contratti, mercati e scambio (obbligo di trasparenza e di informazione). 6. Asimmetrie d’informazione Per le decisioni di investimento sono essenziali determinate informazioni. Queste sono specifiche se trattano di una singola attività o generali se trattano dell’economia nel complesso, pubbliche o private a seconda che siano disponibili a tutti gli operatori o solo ad alcuni. Una ridotta asimmetria di informazioni facilita l’afflusso di capitali, in quanto permette ai risparmiatori di fare delle più corrette scelte di investimento. Le asimmetrie provocano il fenomeno della selezione avversa alla risoluzione del contratto e il fenomeno del rischio morale alla conclusione del contratto. Per lo studio della selezione avversa in condizioni di asimmetria informativa, si fa riferimento al modello di Akerlof, che evidenzia come tale asimmetria danneggia la domanda. 7. Selezione avversa e modello di Akerlof La selezione avversa è un problema che si presenta prima che un contratto venga concluso a causa dell’asimmetria informativa, in quanto gli investitori, non riescono a fare il miglior investimento per loro. Tale fenomeno è spiegato dal modello di Akerlof, che ricorse al modello delle auto usate. In questo tipo di mercato i venditori conoscono le reali condizioni delle auto usate ma, i potenziali compratori, con conoscendole, offriranno un valore medio tra quello delle auto in buone condizioni e quelle più scadenze. Si avrà dunque che per i venditori delle auto in buone condizioni, quel prezzo sarà troppo basso, non saranno quindi disposti a vendere. Sul mercato rimarranno solo auto scadenti e, se il prezzo dovesse abbassarsi, la qualità sarà sempre più scadente. Ciò potrebbe portare al fallimento del mercato. 8. Saldi finanziari Il saldo finanziario si ha quando non tutto il risparmio è destinato agli investimenti. Si tratta della differenza tra risparmio e investimenti. Questo produrrà un aumento delle attività finanziarie o una diminuzione delle passività. Se il risparmio è maggiore degli investimenti si avranno attività finanziarie (unità in surplus), se viceversa è minore si avrà un indebitamento (unità in deficit). 9. Contratto debito Viene trasferito potere d’acquisto in cambio di una remunerazione rappresentata dal tasso d’interesse, ovvero il costo della privazione del potere d’acquisto. Il prenditore ha l’obbligo di restituzione dei fondi ma al creditore rimane comunque il rischio di credito. Il tasso d’interesse è calcolato mediante la somma del prestito risk free e del premio per il rischio. Il premio per il rischio è invece la somma tra la probabilità di default e la perdita attesa in caso di default. 10. Contratto di partecipazione prevedono il trasferimento del potere d’acquisto in cambio della partecipazione ai risultati. Non si ha alcun obbligo di restituzione, la remunerazione è subordinata ai creditori, il partecipante al capitale corre il rischio d’impresa. Si parla per eccellenza di azioni 11. Contratti derivati I contratti derivati sono così definiti in quanto prevedono un’esecuzione nel tempo e il cui valore deriva appunto dal prezzo di un’altra attività finanziaria definita sottostante. Vengono divisi in contratti a termine fermo, in cui entrambe le parti assumono un’obbligazione e in opzioni, qui una parte è obbligata, l’altra ha la facoltà di eseguire o meno ma pagando un premio. Questo genere di contratti è negoziato sia nei mercati organizzati (futures e options), sia negli OTC (plain vallina ed esotici). 12. Funzione monetaria La funzione monetaria spetta esclusivamente alle banche e consiste, sotto il profilo operativo, nella gestione dei meccanismi di pagamento e, sotto il profilo macroeconomico, nel calibrare la quantità di moneta in circolazione. 13. Funzione politica monetaria La politica monetaria è l'insieme degli obiettivi, strumenti e interventi adottati dalla BCE per modificare e orientare la moneta, il credito e la finanza, al fine di raggiungere obiettivi prefissati di politica economica. Questi obiettivi sono la stabilità dei prezzi, con un tasso d’inflazione basso e stabile, un tasso di occupazione elevato, la crescita economica e la stabilità dei mercati, dei tassi d’interesse e dei cambi. 14. Perché viene definito l’autofinanziamento all’aumento del capitale Perché, per via delle asimmetrie di informazione, il management preferisce l’utilizzo delle risorse interne. Ciò fa sì che a finanziatori e creditori arrivi un segnale positivo. Il management compie questa scelta ritenendo che il rendimento atteso è più alto del costo del capitale dell’impresa. 15. Cartolarizzazione Operazione che consente alla banca originator di disinvestire una parte del portafoglio prestiti cedendoli a società veicolo che emettono strumenti finanziari denominati asset backed securities. Viene disinvestita una parte del proprio portafoglio prestiti, togliendola dallo stato patrimoniale se trasferisce anche i rischi. In tal modo attivi non liquidi si trasformano in un’attività finanziaria negoziabile. Le finalità sono il funding (raccolta di risorse finanziarie per una durata medio-lunga), una gestione dinamica del portafoglio crediti e una gestione dei crediti non performing. 16. Operazioni bancarie Operazioni di raccolta: raccolta al fine di erogare prestiti per l’acquisizione di titoli. Questa operazione prevede una corresponsione di interessi. Operazioni di impiego: erogazione di prestiti nell’ambito di un rapporto di fido prestabilito Prestazione di servizi: principalmente di pagamento e d’investimento, la loro remunerazione è espressa nel conto economico per conto delle commissioni ricevute. 17. HEDGE FUND Sono spesso definiti fondi speculativi. Sono classificabili in: market neutral (si punta ad ottenere rendimenti positivi indipendente dall’andamento del mercato, per esempio i fondi long/short equity market neutral. Il rischio non è omogeneo), event-driven (si basano sull’analisi di particolari situazioni aziendali o di operazioni di natura straordinaria con lo scopo di individuare opportunità di guadagno conseguenti prevalentemente alla crescita di valore e talvolta clamorosi ribassi dei titoli azionari coinvolti), equity hedge fund (investimento in azioni con l’esposizione netta lunga. Il loro rendimento dipende dalla crescita di valore del mercato azionario), fondi short selling (fondi in cui i gestori ricercano società le cui azioni/obbligazioni sono fortemente sopravvalutate per effetto di situazioni aziendali non ancora note agli investitori) global asset allocators (assumono posizioni su azioni, obbligazioni, valute, futures e merci. Solitamente hanno patrimoni grandi che puntano a ottenere profitti dall’andamento economico di interi settori) 18. Rischio operativo Consiste nel rischio di perdite derivanti da azioni di natura umana, procedure o eventi esogeni che provocano una riduzione dei ricavi e un aumento dei costi. I fattori che definiscono questo rischio sono: malfunzionamento e disfunzioni della tecnologia, errori nella progettazione di processi interni, frodi interne e calamità naturali. 19. Rischio di interesse Si tratta del rischio di variazione dei tassi d’interesse determinando l’effetto reddito e l’effetto valore di mercato. Il primo consiste nel rischio di una compressione del margine di interesse (rischio di rifinanziamento e di reinvestimento), e il secondo consiste nel rischio che si determini una variazione del valore attuale dei flussi di cassa attesi. Le banche possono proteggersi da tale rischio, allineando la scadenza delle loro attività e passività. 20. Rischio di credito Fa parte dei rischi di controparte e consiste nel pericolo di inadempimento da parte del debitore che possa non rimborsare il capitale o pagare gli interessi convenuti. Questa crisi può propagarsi ad altre banche e dar luogo al fenomeno del rischio sistemico. Per evitare ciò, la banca deve svolgere la valutazione della capacità di rimborso del singolo prenditore e la costruzione del portafoglio prestiti per realizzare la migliore combinazione di operazioni. Esiste inoltre l’obbligo per tutte le banche di partecipare al fondo interbancario di tutela dei depositi. Questo ha lo scopo di fornire una garanzia di restituzione non oltre i 100 000 euro ai depositanti in caso di crisi sistemica, anche questo serve a fornire fiducia ai depositanti nei confronti delle banche. 21. Rischio liquidità e modi per prevenirlo Il rischio di liquidità consiste nel pericolo che l’intermediario non riesca temporaneamente a far fronte alle proprie obbligazioni per un disallineamento dei flussi di cassa in entrata e in uscita. Questo rischio si verifica quando i risparmiatori perdono la fiducia nelle banche e temono il default. Affinché ciò non una pronta liquidità. Sono scelti per gli investimenti in strumenti quotati. I fondi chiusi hanno un portafoglio fisso, conferito all’atto della sua costituzione. L’emissione delle quote avviene ad un periodo e ad un prezzo prestabiliti. Il riscatto può essere richiesto solo alla scadenza del fondo. Queste quote possono comunque essere negoziate in Borsa. Sono indicati per sostenere l’attività di società non quotate. 37. Qualità dei fondi comuni a) Il patrimonio dei fondi è separato da quello di eventuali altri fondi, quindi il patrimonio del fondo è al riparo da creditori esterni. b) Assicurano al risparmiatore una gestione professionale ed informata degli investimenti c) Poiché il loro portafoglio è costituito da strumenti con rendimenti attesi poco correlati, ha funzione di diversificazione, riuscendo così a realizzare anche una trasformazione dei rischi. d) Tramite il fondo, i sottoscrittori delle quote possono beneficiare delle economie di scala, ciò produce una riduzione dei costi di transazione. e) Poiché le quote dei fondi aperti rappresentano un buon grado di liquidabilità, il fondo contribuisce alla trasformazione delle scadenze f) Svolgono efficacemente il monitoraggio delle società quotate 38. BCE La BCE è dotata di personalità giuridica e gode di poteri propri. Garantisce che le funzioni e i compiti dell’Eurosistema siano effettivamente svolti. Ha inoltre il diritto esclusivo di autorizzare l’emissione di moneta legale all’interno dell’euroarea. È composta da: consiglio direttivo, comitato esecutivo e consiglio generale. Il primo è composto dai presidenti delle BCN e dai sei membri del comitato esecutivo, è l’organo decisionale. Il secondo è composto da presidente, vicepresidente e altri 4 membri che hanno esperienza in ambito economico. Il terzo è composto da presidente, vicepresidente e dai governatori delle BCN dell’eurozona. 39. Patrimonio di vigilanza È la definizione di patrimonio di una banca, introdotta dall’accordo di Basilea 1. È definito fondi propri composti dal capitale di classe 1 (componenti patrimoniali di migliore qualità e patrimonio di base) e del capitale 2 (capitale supplementare). Su tale patrimonio si basano i requisiti patrimoniali delle banche, infatti ogni banca è tenuta a rispettare un rapporto minimo tra patrimonio di vigilanza e attività ponderate per il rischio. Il risultato è il coefficiente di solvibilità, il cui valore non può scendere sotto l’8%. 40. Criteri di scelta delle imprese e gerarchia finanziaria delle scelte Le decisioni finanziarie delle imprese riguardano le scelte d’investimento, le decisioni di finanziamento e le decisioni sulla politica di dividendi. Generalmente si osserva una gerarchia finanziaria delle scelte di finanziamento che prevede al primo posto l’autofinanziamento, in quanto si tratta di un segnale positivo per creditori e finanziatori. Al secondo posto si trova l’indebitamento, che ha un costo inferiore in quanto fiscalmente avvantaggiato. Al terzo posto si ha l’emissione di azioni. 41. Perché gli intermediari sono canale indiretto e le varie funzioni Nel canale indiretto i flussi non vanno dal risparmiatore direttamente al prenditore, ma il risparmio viene trasferito dapprima agli intermediari che si occupano appunto dell’allocazione. La funzione di allocazione del risparmio è la principale degli intermediari, ma altre funzioni svolte sono il trasferimento dei rischi ripartiti quindi tra i vari agenti economici e la funzione monetaria, esclusiva delle banche. Si occupano poi di ridurre le asimmetrie informative. 42. Allocazioni tramite mercati e intermediari I mercati e gli intermediari si occupano dell’allocazione delle risorse, ovvero fungono da sistema di collegamento tra datori e prenditori di fondi permettendo il trasferimento delle risorse. Gli intermediari finanziari si occupano di allocare il risparmio dei clienti nei migliori investimenti. Alcuni risparmiatori però si rivolgono direttamente al canale mercati con la speranza di ottenere un rendimento maggiore, ma così facendo aumentano anche i rischi 43. Come la teoria economica giustifica l’esistenza degli interemdiari (4 condizioni) Le ragioni dell’esistenza degli intermediari sono riconducibili, secondo la teoria economica, alla loro capacità di risolvere 4 tipi di problemi riscontrati da unità in surplus e unità in deficit: a) ricerca della controparte, riducono infatti i costi di ricerca e transazione e offrono servizi di liquidità b) diversità di preferenze temporali tra risparmiatori e imprese (tramite il frazionamento delle passività) c) diverso atteggiamento verso il rischio di famiglie e investitori, redistribuiscono i rischi allocandoli in maniera efficiente presso i soggetti in grado di sopportarli d) asimmetria informativa, ridotta dagli intermediari 44. La regolamentazione L’obiettivo di fondo della regolamentazione è la tutela del risparmio, che deve essere utilizzato per far crescere l’economia e aumentare il benessere. La regolamentazione è importante per mantenere il livello di fiducia nel sistema, essenziale per consentire la riduzione delle asimmetrie e risolvere i problemi di selezione avversa e azzardo morale. La regolamentazione prevede trasparenza informativa, per rendere i risparmiatori in grado di compiere scelte di investimento consapevoli. Vi sono inoltre norme che vietano gli abusi di mercato (insider trading) e la manipolazione informativa e operativa. Altre norme regolano invece il comportamento degli intermediari con regole di diligenza e correttezza nell’interesse del cliente. 45. Duration Con duration si intende la durata finanziaria di un titolo. Si tratta di una misura utilizzata per valutare l’investimento e i rischi connessi a eventuali cambi dei tassi d’interesse. La duration del titolo è dunque la media della scadenza dei singoli flussi di cassa ponderata per il valore attuale di ciascun flusso di cassa e il prezzo del titolo. La stima con duration è però corretta solo per variazioni dei rendimenti molto piccole. Per i titoli sotto la pari, la duration arriva a superare il valore asintotico crescendo fino ad un valore massimo raggiunto, che inizia a decrescere tendendo al valore asintotico. La duration modificata stima la variazione percentuale del titolo per ogni variazione del rendimento. Può essere utilizzata per stimare le possibili variazioni di prezzo del titolo al modificarsi del rendimento. 46. Operazioni di rifinanziamento nella politica monetaria Si tratta di operazioni di mercato aperto e si distinguono in: a) Principali: si tratta di operazioni temporanee (scadenza a una settimana e con frequenza settimanale) con cui la BCE offe liquidità al sistema attraverso aste standard con un tasso d’interesse minimo. b) A lungo termine: operazioni temporanee (scadenza trimestrale e frequenza mensile), consente di fornire liquidità per un periodo più lungo. Sono gestite per influenzare la curva dei rendimenti c) Rifinanziamento marginale: sono usate dalle banche per ottenere riserve liquide a brevissimo termine ad un tasso stabilito dalla BCE. Il tasso d’interesse applicato su tali operazioni, è più alto dei tassi delle operazioni ordinarie. 47. Diversificazione Dopo che le banche misurano il rischio di credito, impiegano tecniche di diversificazione per ridurre il rischio complessivo del portafoglio. La diversificazione è dunque un modo per ridurre il rischio di credito specifico, lasciando così alla banca esposta solo al rischio di credito sistematico del portafoglio. La diversificazione è realizzata per classi di importo, per settori di appartenenza, per area geografica e per forma tecnica. 48. TERP Con terp si indica il prezzo teorico ex diritto d’opzione. Le società quotate raccolgono mezzi finanziari attraverso l’emissione di nuove azioni. Il prezzo di emissione viene stabilito a sconto rispetto al terp. Questo si calcola: TERP = [(pm x NV) + (pe x NN)] / (NV +NN) dove pm = prezzo di mercato prima dell’aumento di capitale, Pe è il prezzo di emissione, NN è il numero delle azioni di nuova emissione ed NV delle vecchie. 49. Covenant Si trovano nei prestiti in pool, cioè prestiti erogati insieme da più banche per una grande impresa. Tali prestiti sono regolati da contratti che prevedono la revoca del prestito al verificarsi di alcune circostanze. È quindi frequente l’introduzione dei covenant, che impongono il rispetto di predeterminati livelli di taluni indicatori economico- patrimoniali e la previsione di adempimenti informativi nei confronti delle banche creditrici. Si tratta quindi di un accordo tra impresa e finanziatore, che mira a tutelare quest’ultimo in caso di danni derivanti da una gestione rischiosa. 50. Polizze index e unit linked Polizze linked: sono premi che vengono versati dagli assicurati in un’unica soluzione, preposte nelle polizze vita e miste. Si indicano con index linked quelle legate agli indici di mercato azionario e united linked se legate a fondi interni di gestione. Il relativo rendimento viene corrisposto in favore dell’assicurato che si assume tutto il rischio di mercato dell’investimento. 51. Valutazione delle azioni Il valore delle azioni è pari al rapporto tra capitale azionario e numero di azioni in circolazione. Al fine di valutare le azioni vengono utilizzati due metodi. Il metodo maggiormente analitico è il DCF (Discounted Cash Flow) ed è calcolato mediante la somma dei flussi di cassa nel periodo in considerazione e il valore terminale dell’impresa alla fine dei piani, attualizzati al fondo del capitale dell’impresa. Il metodo Gordon utilizza invece i dividendi posti al numeratore e i tassi di crescita del lungo periodo. 52. Sistema dei pagamenti Le banche hanno il monopolio dei servizi di pagamento, in quanto sono le uniche ad avere accesso alla banca centrale. Per tali servizi, le banche si fanno remunerare con commissioni di misura coerenti con i costi di produzione del servizio. L’esecuzione dei pagamenti, è fondata su accordi e intese che si configurano come sistemi di compensazione e di regolamento. La fase dello scambio può avvenire su base bilaterale quando i crediti e i debiti interbancari generati dalla prestazione di servizi di pagamento sono contabilizzati in conti reciproci, o multilaterale quando aumentano sia la quantità dei pagamenti effettuati tramite il sistema bancario, sia il numero delle banche coinvolte. 53. Compagnie di assicurazione Le compagnie di assicurazione si occupano di mutualizzare i rischi tramite la condivisione delle eventuali perdite derivanti da eventi dannosi tra una pluralità di soggetti aderenti al pool. Le compagnie di assicurazione, tramite calcoli attuariali, devono formulare le previsioni corrette sulla base delle quali calcolare i premi che devono essere pagati dagli assicurati. L’ammontare serve a coprire l’importo del risarcimento e a pagare le spese di gestione delle compagnie. Per far ciò, la compagnia fa leva sulla legge dei grandi numeri, secondo la quale all’aumentare delle osservazioni, la media dei casi del campione osservato approssima quella della popolazione. Le assicurazioni si dividono in ramo danni (perdita di valore di beni, rischi relativi alla persona, rischi di provocare danni economici o fisici a terzi e la copertura si risolve con il pagamento di un indennizzo al verificarsi del sinistro) e ramo vita (polizze caso morte che coprono il rischio di mortalità e polizze caso vita che proteggono dal rischio di longevità che rende inadeguate a una vita dignitosa le risorse di cui si dispone). 54. Sconto bancario Si tratta di un’operazione di smobilizzo di crediti ove un finanziamento è realizzato mediante l’anticipo da parte dell’istituto del valore dei crediti mercantili in portafoglio d’impresa. Sono prestiti autoliquidabili dove il rimborso avviene eventualmente da parte del finanziato. Nel caso del saldo finanziario, previa deduzione dell’interesse, la banca anticipa al cliente l’importo di un credito non ancora scaduto. L’operazione avviene mediante un precedente fido. 55. Insider trading Consiste nell’uso a fini speculativi di informazioni riservate. È un comportamento vietato in quanto abuso di mercato. La disciplina che reprime gli abusi di mercato, mira a creare una situazione di equal opportunity. 56. Specialist È un intermediario che svolge funzioni di market making, impegnandosi a sostenere la liquidità di uno o più titoli azionari mediante l’esposizione continua di proposte di acquisto e di vendita a prezzi compresi nell’intervallo massimo di scostamento del bid-ask. Ha la funzione di dare liquidità, ma se da un lato è utile per questo, dall’altro lato genera situazioni di asimmetria di informazione, perché egli ha tendenzialmente più informazioni specifiche sui titoli che tratta. 57. Montante e valore attuale Il montante è composto da una somma C, che viene prestata sommata ad una somma I, che consiste nella remunerazione del prestatore per esserci privato di C per un periodo di tempo t. Esprime quindi il valore del capitale C alla fine del periodo t. Il valore attuale rappresenta il capitale iniziale che bisogna investire affinché si ottenga un dato montante. 58. Margine di intermediazione È una voce del conto economico nel bilancio di una banca ed è, insieme al margine d’interesse, un risultato intermedio di rilievo. Questo è ottenuto tramite la somma algebrica del margine d’interesse (ricavi da interessi attivi + costi per interessi passivi) e di altre componenti: commissioni attive/passive, dividendi e proventi simili, risultati netti dell’attività di negoziazione, dell’attività di copertura, delle attività e passività valutate a fair value e utili/perdite della cessione o riacquisto di crediti, attività finanziarie disponibili per la vendita e detenute fino a scadenza e passività finanziarie. 59. Modigliani Miller (decisioni finanziarie di famiglie e imprese) Il modello assume che tutti i creditori sono in condizione di valutare il livello di rischio delle imprese, e che quindi si forma un mercato del debito perfetto in cui il tasso d’interesse è noto e uguali per tutti i prenditori. Postula inoltre che non vi sono tasse e costi di bancarotta. Secondo questo modello, in condizioni di incertezza, le scelte d’investimento sono indipendenti da quelle di finanziamento. Il valore dipende in quest’ottica solo dall’economia reale. 60. Moltiplicatore dei depositi Consiste nel rapporto tra base monetaria e depositi bancari, e rappresenta la propensione alla liquidità delle banche, ovvero indica in che misura i depositi bancari sono fronteggiati da riserva di moneta legale. Esso indica che i depositi sono inversamente proporzionali alla preferenza del pubblico per la liquidità e al coefficiente di riserva della banca 61. Moltiplicatore della moneta Consiste nel rapporto tra lo stock di moneta e lo stock di base monetaria ed è tanto maggiore quanto più alta è la componente dei depositi nella domanda complessiva di moneta. 62. OPA Offerta pubblica di acquisto, imposta dal legislatore, è finalizzata a trasferire agli azionisti di minoranza, il premio di maggioranza in occasione del trasferimento del controllo. Ciò avviene nei mercati in cui il trasferimento del controllo è determinato dalla volontà dell’azionista di maggioranza. Le opa obbligatorie, da un lato incentivano l’investimento nel mercato azionario, dall’altro innalza i costi da sostenere per acquisire il controllo delle società, impedendo trasferimenti di proprietà. Di conseguenza, nei mercati dove prevalgono le società a proprietà chiusa, il regolatore deve identificare un punto di equilibrio tra protezione dell’investitore e l’esigenza di non bloccare il mercato dal trasferimento del controllo della gestione. 63. Trasformazione delle scadenze Tramite il frazionamento delle passività, le banche sono in grado di utilizzare i depositi dei risparmiatori per erogare prestiti alle imprese. I depositi sono a breve termine e i prestiti a lungo termine. Poiché è improbabile che tutti i depositanti ritirino grosse somme di denaro contemporaneamente, è possibile per tali intermediari fare una trasformazione delle scadenze. Ciò può diventare un problema nel caso in cui, in mancanza di fiducia da parte dei depositanti, si ha la cosiddetta corsa agli sportelli. 64. Tassi di cambio e relative teorie Sono il prezzo di una moneta espresso in termini di un’altra. Nel lungo termine dovrebbero riflettere la teoria della parità dei poteri d’acquisto che si fonda sulla legge del prezzo unico secondo cui, se un prodotto si vende in due nazioni diverse, in un’economia aperta, il prezzo dovrebbe essere il medesimo in entrambe. La teoria della parità dei tassi d’interesse spiega invece il comportamento a breve scadenza. Secondo questa teoria, se il rendimento previsto sui depositi di una moneta è superiore a quello dei depositi dell’altra, tutti preferiranno desidereranno detenere solo i primi. Affinché vi sia equilibrio è dunque importante che entrambi i tassi di interesse siano uguali, il primo diminuito dell’apprezzamento atteso rispetto al secondo e viceversa. 65. Differenza di un investimento in azioni e in un fondo Un investimento in azioni, se il risparmiatore è in possesso di un portafoglio ben diversificato, consente di ottenere rendimenti elevati e stabili nel lungo termine. Investire in un fondo consente invece di affidare i propri risparmi a persone qualificate che investono al loro posto.