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Economia e gestione della banca 1° parziale, Sbobinature di Economia e gestione della banca

Economia e gestione della banca 1° parziale= contiene slide della prof. Borroni con le sue spiegazioni e sono integrate col libro.

Tipologia: Sbobinature

2022/2023

Caricato il 14/06/2023

Francasble
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Scarica Economia e gestione della banca 1° parziale e più Sbobinature in PDF di Economia e gestione della banca solo su Docsity! Economia e Gestione della Banca pt. 1 prof. Borroni a.a. 2022/2023 Francesca Sblendido Pag. 1 a 49 ECONOMIA E GESTIONE DELLA BANCA 1 1 SISTEMA FINANZIARIO: STRUTTURA, CIRCUITI E SALDI FINANZIARI (CP EGB- CAP. 1) 1.1 DEFINIZIONE E FUNZIONI DEL SISTEMA FINANZIARIO • dal punto di vista strutturale→ Il sistema finanziario è costituito dal complesso integrato di contratti (strumenti finanziari), intermediari e mercati finanziari, autorità di regolamentazione e vigilanza e banche centrali, esistenti in un dato luogo in un dato momento. • dal punto di vista funzionale→ E’ un’infrastruttura cruciale per il funzionamento delle moderne economie in quanto svolge importanti funzioni, quali: o realizza il trasferimento di risorse dal risparmio agli investimenti (funzione creditizia o di allocazione del risparmio) o assicura l’efficiente funzionamento del sistema dei pagamenti (funzione monetaria) mediante creazione di mezzi di pagamento (di cui determinano regolamento) o trasmette al sistema economico gli impulsi della politica monetaria (funzione di trasmissione della politica monetaria) 1.1.1 Le funzioni dei sistemi finanziari (secondo R. Merton) • fornire sistemi di compensazione e regolamento dei pagamenti; • creare meccanismi che consentano la raccolta di risorse presso il pubblico e realizzare pooling per finanziare investimenti; • effettuare trasferimenti intersettoriali (nel tempo e nello spazio) di risorse economiche e finanziarie; • ridurre le variabili finanziarie di rischio attraverso l’offerta di strumenti di copertura, diversificazione e assicurazione→ RISCHIO • diffondere informazioni sui prezzi dei prodotti finanziari; • ridurre i problemi di incentivo e i costi di agenzia derivanti dalla presenza di asimmetrie informative tra i partecipanti al mercato finanziario Economia e Gestione della Banca pt. 1 prof. Borroni a.a. 2022/2023 Francesca Sblendido Pag. 2 a 49 1.2 CIRCUITI 1.3 L’ALLOCAZIONE DEL RISPARMIO Il sistema finanziario si colloca fra prenditori e prestatori finali di fondi sviluppando circuiti di collegamento. Una prima differenza si pone fra il collegamento diretto, via mercato (+ intermediari/asset broker), e quello indiretto, via intermediari (asset transformer). • CIRCUITO DIRETTO→ Il collegamento diretto individua un circuito di intermediazione nel quale le passività finanziarie create dalle unità in disavanzo finanziario trovano una contropartita diretta nelle attività ammesse allo stato patrimoniale delle unità in avanzo finanziario. (Come in tutti i mercati, sono necessari agenti o intermediari finanziari che facilitino e consentano l’incontro fra domanda e offerta). Non ci sono costi da sostenere→ intermediari= ASSET BROKERS o Circuito diretto puro = assenza di intermediari (rari). o Circuito diretto assistito= l’intermediario svolge una funzione più sofisticata, ma sempre senza ridurre significativamente il rischio (che resta in capo al soggetto) o Circuito diretto intermediato= l’intermediario assiste nell’esecuzione di un’operazione, gestendo le infrastrutture e mettendole a disposizione (la gestione del rischio resta in capo al soggetto) • CIRCUITO INDIRETTO→ Nel circuito finanziario indiretto il trasferimento di risorse avviene per il tramite di banche e di intermediari creditizi. Per questi operatori la funzione di intermediazione è effettuata con l’interposizione del proprio bilancio→ intermediari= ASSET TRANSFORMERS→ banche trasformano risorse (combinazione di rischio e rendimento delle unità in surplus che affidano i propri risparmi a quelle banche). Economia e Gestione della Banca pt. 1 prof. Borroni a.a. 2022/2023 Francesca Sblendido Pag. 5 a 49 • Dinamica • Entità Dimensione e distribuzione dei saldi finanziari dei settori sono, infatti, riconducibili a scelte di welfare state, di politiche di distribuzione dei redditi, di natura fiscale. Tanto più ampi risultano i saldi finanziari dei diversi settori istituzionali, maggiore è il fabbisogno di disporre di “dispositivi di trasferimento” che sono individuabili nei contratti finanziari (strumenti finanziari) 1.5.1 PERCHÉ GLI INTERMEDIARI? Con SFinterm=0 vi è comunque bisogno di effettuare trasferimenti di risorse finanziarie • inter-settoriali = da un settore all’altro • infra-settoriali = nello stesso settore→ intermediari finanziano le famiglie in deficit prendendo risorse dalle altre. Quali attività per gli intermediari? • funzione monetaria (pagamenti) • funzione di gestione dei rischi (copertura/trasferimento rischi; ad esempio, compagnie assicurative) • emissione di PF in contropartita di nuove AF per ogni settore o unità settoriali • ricomposizione dei portafogli di attivo e passivo 1.5.2 AF E PF DEI SETTORI ISTITUZIONALI da cosa dipendono? • scelte di investimento e finanziamento dei diversi settori nel tempo • trasformazioni strutturali del sistema finanziario (ad es. sviluppo dei circuiti diretti o dimensione mercati finanziari o ruolo investitori istituzionali • modelli di sviluppo economico perseguiti (welfare state) • fattori demografici • educazione finanziaria 1.5.3 TRE CONCETTI DI RICCHEZZA • Ricchezza finanziaria netta= AF – PF • Ricchezza totale lorda= AF + AR (att. Reali) • Ricchezza totale netta= Ricch. Tot. Lorda – PF = PN Economia e Gestione della Banca pt. 1 prof. Borroni a.a. 2022/2023 Francesca Sblendido Pag. 6 a 49 2 IL SISTEMA FINANZIARIO: LE DIVERSE COMPONENTI 2.1 I CONTRATTI FINANZIARI All’interno del sistema finanziario formale lo scambio di fondi avviene attraverso contratti finanziari, quali i depositi bancari, le obbligazioni, i titoli di Stato, i prestiti bancari, ecc. Tali strumenti contrattuali sono usualmente identificati come “attività finanziarie”, indicando i contratti finanziari detenuti dai soggetti cedenti risorse finanziarie (risparmio) • Attività finanziaria (AF)→ rapporto contrattuale nel quale le prestazioni delle controparti o Sono denominate in moneta= il valore nominale è certo e riconosciuto o Scadono in tempi diversi Una attività finanziaria prevede un trasferimento di potere di acquisto attuale (t0= prestazione contro una o più prestazioni future (t1= controprestazione ) di segno opposto→ la differenza tra le due genera il rischio, perché il trascorrere del tempo rende incerto ciò che può accadere. Le AF possono avere natura di • Contratti bilaterali (info riservate)→ caratteristiche fissate dalle parti private • Contratti di mercato (info pubbliche)→ le informazioni disponibili a tutti 2.1.1 ELEMENTI AF 1. Natura contratto sottostante: In una attività finanziaria le prestazioni delle due parti in causa sono rette da un contratto che può appartenere a tipologie diverse, con implicazioni economico-giuridiche diverse. Occorre innanzitutto distinguere tra attività finanziarie che esprimono: a. Rapporto di credito (titoli di Stato, obbligazioni, depositi bancari, strumenti derivati) senior o junior (subordinato) i. Contratto di credito→ consente trasferimento di risorse monetarie da unità in surplus a unità in deficit, contro il pagamento di interesse e restituzione delle somme da parte di queste. b. un rapporto di partecipazione (azioni con diritti patrimoniali e amministrativi differenti) i. Contratto di partecipazione→ consente trasferimento da unità in surplus a società di capitali in cambio di diritti patrimoniali (dividendi, rimborso capitale) e/ o amministrativi (diritto di voto). c. un rapporto di tipo assicurativo (polizze vita, morte, danni) i. Contratti di assicurazione→ unità di surplus fanno versamento periodico di somme (premi) a favore di intermediario assicurativo, che ha l’obbligo di risarcimento danni subiti dai soggetti assicurati se si verificano gli eventi previsti. ii. Contratti derivati→ combinazione di contratto di debito e assicurativo. Il prezzo dipende dall’andamento del prezzo di una merce sottostante (commodity) o di un contratto finanziario (azioni, titoli di Stato), o di variabili finanziarie. Economia e Gestione della Banca pt. 1 prof. Borroni a.a. 2022/2023 Francesca Sblendido Pag. 7 a 49 2. Tempo: La durata dei contratti finanziari può essere: breve (max 12 mesi), media (da 1 a 10 anni), lunga (oltre 10 anni o perpetua). 3. Informazione: La valutazione delle varie tipologie di rischio nel corso della vita dell’attività finanziaria dipende dalle informazioni disponibili alle parti in causa. L’informazione è allo stesso tempo input e output dell’attività degli intermediari e dei mercati finanziari. E’ input in quanto i processi decisionali degli operatori si basano su informazioni (ad es. definizione del contratto, decisione di finanziamento/investimento). E’ anche output perché il prezzo di ciascuna attività finanziaria incorpora informazioni, in quanto è il frutto del processo decisionale stesso. 2.1.2 RENDIMENTO E RISCHIO • Rendimento AF→ E’ la remunerazione percentuale per chi cede potere di acquisto e richiede un compenso per o Rinuncia al potere di acquisto o Rischio sopportato Rendimento determinato da: o Tasso d’interesse: il prezzo per lo scambio nel tempo di potere d’acquisto sotto forma di credito. Tipologie di tassi: nominali, reali, fissi, variabili (indicizzazione monetaria, finanziaria, reale) o dividendo rappresenta la remunerazione per i detentori di contratti di partecipazione (ad es. azioni) o variazioni di prezzo delle attività finanziarie o variazioni tassi di cambio o variazioni tassi di inflazione o tassazione ▪ sui redditi periodici ▪ su capital gain • Rischio AF→ Esiste sempre una probabilità non nulla che alla scadenza i contratti finanziari (es. debiti) non vengano onorati o che, comunque, durante la vita dell’investimento si verifichino fenomeni che non possono essere perfettamente previsti e che modificano la situazione economica del creditore e del debitore. Le tipologie di rischio a cui si espone l’investitore sono di tipo : o finanziario (insolvenza, prezzo, tassi di cambio e interesse, liquidità) o non finanziario (frode, malfunzionamenti tecnologici, catastrofi naturali, ecc.) 2.2 GLI STRUMENTI FINANZIARI AI SENSI DEL TUF Per "strumenti finanziari" si intendono • valori mobiliari • strumenti del mercato monetario • quote di un organismo di investimento collettivo del risparmio (OICR) (ad es. fondi comuni d’investimento) • contratti derivati Economia e Gestione della Banca pt. 1 prof. Borroni a.a. 2022/2023 Francesca Sblendido Pag. 10 a 49 acquistare (prezzi denaro) e vendere (prezzi lettera) i lotti minimi delle attività finanziarie di cui si sono impegnati a “fare mercato” nei mercati regolamentati. 3.3 L’OPERATIVITÀ DEGLI INTERMEDIARI FINANZIARI NEI MERCATI: L’OFFERTA DI SERVIZI E DI ATTIVITÀ DI INVESTIMENTO Per "servizi e attività di investimento" si intendono le attività di seguito riportate quando hanno per oggetto strumenti finanziari: • esecuzione di ordini per conto dei clienti • ricezione e trasmissione di ordini • consulenza in materia di investimenti • gestione di sistemi multilaterali di negoziazione (piattaforme specializzate per specifici strumenti finanziari/operatori) • sottoscrizione e/o collocamento di strumenti finanziari emessi nei mercati primari negoziazione per conto proprio di strumenti finanziari • gestione di portafogli 4 GLI INTERMEDIARI FINANZIARI Soggetti autorizzati e vigilati dalle autorità di vigilanza ▪ Banche ▪ Intermediari creditizi non bancari = società di credito al consumo, leasing, factoring e forfaiting. Sono specializzati in una certa attività creditizia, che finanziano assumendo passività finanziarie contratte con banche/ emissione titoli di debito sul mercato ▪ Società veicolo per la cartolarizzazione (SPV, Special Purpose Vehicle)= acquistano pool di prestiti bancari o strumenti di debito attraverso emissione di titoli obbligazionari. Rendimento e rimborso dipendono dalla performance dei portafogli di AF. ▪ SGR (Società di gestione del risparmio)= svolgono in esclusiva promozione e gestione di fondi comuni di investimento, di Sicav e fondi pensione. Gestiscono anche patrimoni finanziari attraverso la rete distributiva di altri intermediari. ▪ SIM (Società di intermediazione mobiliare) = producono e offrono servizi sull’investimento nei mercati finanziari. La distribuzione è sulla base di accordi siglati con altri intermediari o con l’impego di operatori specializzati. ▪ Compagnie di assicurazione = gestiscono rischi trasferitigli dagli assicurati dietro pagamento di premi. Contratti divisibili in due gruppi: o Vita: risarcimento di eventi riguardanti la vita umana o Danni: coperture rischi inerenti il patrimonio degli assicurati I premi sono investiti in attività reali e finanziarie a cui si attinge per il risarcimento di rischi contrattualmente assicurati. ▪ Istituti di moneta elettronica e di pagamento= o IMEL= diversi dalla banche e autorizzati e sottoposti alla vigilanza della Banca d’Italia. Emettono moneta elettronica (= valore monetario memorizzato elettronicamente o su supporto magnetico, rappresentato da un credito nei confronti dell’emittente). Possono svolgere attività accessorie come prestazione di garanzie, servizi di cambio, attività di custodia e registrazione Economia e Gestione della Banca pt. 1 prof. Borroni a.a. 2022/2023 Francesca Sblendido Pag. 11 a 49 o IP= autorizzati da Banca d’Italia e sottoposti a vigilanza. NON possono emettere moneta elettronica ATTIVITA’ FINANZIARIE TIPOLOGIA DI INTERMEDIARI Credito Credito a breve e medio lungo termine Banche, SPV Leasing finanziario: locazione finanziaria Società finanziarie di leasing finanziario, banche, SPV Factoring: cessione dei crediti d’impresa Società finanziarie di factoring, banche, SPV Credito al consumo Società finanziarie di credito al consumo, banche, SPV Finanziamento mobiliare Assunzione di partecipazioni nel capitale di imprese Società finanziarie di partecipazione, società finanziarie di merchant banking e merchant banks, fondi e società di venture capital e private equity, banche Sottoscrizione e collocamento di strumenti finanziari (azioni, obbligazioni, strumenti derivati) Società di intermediazione mobiliare (SIM), banche Negoziazione di strumenti finanziari Negoziazione di strumenti finanziari per conto proprio e/ o di terzi (broker e dealer) Società di intermediazione mobiliare (SIM), banche Gestione del risparmio Gestione individuale del risparmio e consulenza finanziaria Società di intermediazione mobiliare (SIM), società di gestione del risparmio (SGR), banche. Gestione collettiva del risparmio Società di gestione del risparmio (SGR), società di investimento a capitale variabile (Sicav) Assicurazione e previdenza Assicurazione vita e danni Compagnie di assicurazione Previdenza (fondi pensione e piani previdenziali) Compagnie di assicurazione, SGR, SIM e banche Servizi di pagamento Offerta di strumenti di pagamento Banche, società finanziarie emittenti carte di credito, istituti di moneta elettronica (Imel) e istituti di pagamento. Economia e Gestione della Banca pt. 1 prof. Borroni a.a. 2022/2023 Francesca Sblendido Pag. 12 a 49 FinTech→ soggetti che prestano servizi finanziari, che non sono banche e non necessariamente intermediari finanziari. Operano attraverso un uso marcato della tecnologia. BigTech→ grandi società della tecnologia che nascono come aziende non finanziarie, ma la loro capacità di processare dati ha fatto sì che alcune (es. Amazon, Apple, Samsung) affianchino alla loro attività core anche servizi finanziari (es. Apple Pay, Samsung Pay). La velocità è una loro peculiarità, e, attraverso algoritmi, propongono cose che potrebbero interessare ai clienti. Hanno un’estrema potenza tecnologica che permette pagamenti veloci, al minor costo e sicuri. 4.1 AUTORITÀ DI REGOLAMENTAZIONE E VIGILANZA La crucialità delle funzioni svolte dai sistemi finanziari giustifica l’ampia attività di regolamentazione che li contraddistingue, della cui produzione e vigilanza sono competenti le autorità di vigilanza. La necessità di prevenire “fallimenti” nel sistema è collegata ai costi relativi alle crisi, all’impatto delle stesse sulla fiducia dei partecipanti e sullo sviluppo delle economie interessate. La globalizzazione (= controllo di un’attività che non ha un luogo fisico fisso) dell’intermediazione finanziaria rende più importante il rafforzamento dei presidi per il coordinamento dell’attività di vigilanza e l’armonizzazione (=taluni luoghi sono più appetibili perché hanno una minore regolamentazione) dei regolamenti a livello internazionale. Quali attività? • regolamentazione (regulation)→ produzione di norme e regolamenti inerenti l’attività finanziaria. • vigilanza (supervision)→ controlli sulle singole componenti del sistema finanziario (ottica micro), e sul sistema finanziario nel complesso (ottica macro). 4.1.1 Autorità di regolamentazione e vigilanza nel sistema finanziario italiano Autorità Principali funzioni Banca d’Italia BCE Concorre alle decisioni della politica monetaria (nell’ambito dell’Eurosistema) e ne cura l’attuazione sul territorio italiano Svolge la funzione di vigilanza sulle banche e sugli intermediari finanziari ai fini della sana e prudente gestione e della tutela della stabilità complessiva e dell’efficienza del sistema finanziario nell’ambito del Single Supervisory Mechanism dell’Unione Bancaria Europea BCE: banche significant Banca d’Italia: banche less significant (cfr. più avanti nel corso) Consob (Commissione Nazionale per le società e la borsa) Svolge le funzioni rilevanti per la tutela del risparmio negli aspetti di correttezza e trasparenza con riferimento a strumenti ed emittenti, intermediari finanziari e mercati Ivass (Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni) Vigila sulle imprese di assicurazione ai fini della sana e prudente gestione, della trasparenza e della correttezza di comportamento e della stabilità ed efficienza del sistema Economia e Gestione della Banca pt. 1 prof. Borroni a.a. 2022/2023 Francesca Sblendido Pag. 15 a 49 • I sistemi finanziari basati sui mercati rafforzano il governo societario (corporate governance), favorendo le operazioni di acquisizione del controllo societario e rendendo più facile collegare il compenso del management alle performance societarie • I mercati facilitano la gestione del rischio attraverso la produzione/scambio di strumenti finanziari idonei al trasferimento del rischio La FINANCIAL SERVICES view Questa prospettiva minimizza la rilevanza del dibattito sulla superiorità della banca o del mercato. Tale impostazione sottolinea che contratti, mercati e intermediari nascono per migliorare le imperfezioni del mercato nell’offerta di servizi finanziari. I contratti finanziari sorgono per: ✓ cogliere potenziali opportunità di investimento, ✓ esercitare il controllo societario, ✓ facilitare la gestione dei rischi, ✓ migliorare la liquidità e la facilità di mobilizzazione del risparmio. Secondo questo punto di vista, il problema principale non è la scelta fra banche o mercati. Il problema è la creazione di un ambiente finanziario in cui gli intermediari e i mercati forniscano servizi finanziari efficienti. Concettualmente, i riflettori di questa prospettiva analitica riguardano le modalità di creazione di migliori banche e mercati. La LAW AND FINANCE view E’ una fattispecie della financial service view. Secondo la law and finance view la finanza è un insieme di contratti. Tali contratti vengono definiti - e resi più o meno efficaci - da diritti legali e meccanismi di applicazione. Da questo punto di vista, un sistema legale ben funzionante facilita il funzionamento dei mercati e degli intermediari. Il livello e la qualità dei servizi finanziari – determinati dal sistema giuridico - migliorano l'allocazione efficiente delle risorse e la crescita economica. Le norme e i meccanismi di applicazione delle stesse sono un modo più utile per categorizzare i sistemi finanziari piuttosto che concentrarsi sul prevalente orientamento dei medesimi a favore delle banche o dei mercati. Economia e Gestione della Banca pt. 1 prof. Borroni a.a. 2022/2023 Francesca Sblendido Pag. 16 a 49 Quale sistema finanziario è superiore? Idealmente il migliore è il financial services view, ma per il momento è ancora una view teorica. 5.3 L’ITALIA NEL CONFRONTO INTERNAZIONALE Per semplificare… Si può capire se il Sistema sia più o meno orientato agli intermediari, ma non c’è un valore massimo né migliore • credito totale bancario PIL • capitalizzazione di borsa PIL per memoria: • credito totale interno: Σ finanziamenti interni al settore non statale (impieghi banche + emissioni obbligazionarie imprese) + fabbisogno del settore statale • capitalizzazione di borsa→ valore molto più volatile del credito totale interno perché è immediata. o capitalizzazione di una società: n° azioni in circolazione x prezzo di mkt azione o capitalizzazione di un mercato: Σ capitalizzazione di tutti i titoli in esso quotati o capitalizzazione di borsa: Σ capitalizzazione di tutti i mercati da cui è composta Economia e Gestione della Banca pt. 1 prof. Borroni a.a. 2022/2023 Francesca Sblendido Pag. 17 a 49 5.4 GLI INDICI DI GOLDSMITH • Grado di intensità finanziaria→ 𝐴𝐹𝑡𝑜𝑡𝑎𝑙𝑖 𝑟𝑖𝑐𝑐ℎ𝑒𝑧𝑧𝑎 𝑛𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑎𝑙𝑒 = ∆𝐴𝐹𝑡𝑜𝑡𝑎𝑙𝑖 𝑃𝐼𝐿 Più il rapporto è elevato, maggiore è l’intensità finanziaria del Paese. • Rapporto di intermediazione→ 𝐴𝐹𝑖𝑛𝑡𝑒𝑟𝑚𝑒𝑑𝑖𝑎𝑟𝑖 𝑃𝐹𝑢𝑡𝑖𝑙𝑖𝑧𝑧𝑎𝑡𝑜𝑟𝑖 = ∆𝐴𝐹𝑖𝑛𝑡𝑒𝑟𝑚𝑒𝑑𝑖𝑎𝑟𝑖 ∆𝑃𝐹𝑢𝑡𝑖𝑙𝑖𝑧𝑧𝑎𝑡𝑜𝑟𝑖 Più questo rapporto si avvicina a 1 (= 100%), maggiore è il peso degli intermediari nel finanziamento del capitale di debito degli utilizzatori. • Grado di importanza relativa delle banche→ 𝐴𝐹𝑏𝑎𝑛𝑐ℎ𝑒 𝐴𝐹𝑖𝑛𝑡𝑒𝑟𝑚𝑒𝑑𝑖𝑎𝑟𝑖 = ∆𝐴𝐹𝑏𝑎𝑛𝑐ℎ𝑒 ∆𝐴𝐹𝑖𝑛𝑡𝑒𝑟𝑚𝑒𝑑𝑖𝑎𝑟𝑖 Più questo rapporto si avvicina a 1 (= 100%), maggiore è il grado di importanza relativo delle banche (giocano un ruolo importante nel finanziamento dell’economia). Paese 1 Paese 2 Paese 3 ∆AF totali 6.000 8.000 18.000 AF intermediari 2.500 6.800 14.000 AF banche 2.000 6.400 10.500 PF utilizzatori 2.900 7.300 25.000 PIL 35.000 26.000 29.000 Grado di intensità finanziaria 0,17 0,31 0,62 Rapporto di intermediazione 0,86 0,93 0,56 Grado di importanza relativa delle banche 0,80 0,94 0,75 5.5 L’INTERCONNESSIONE FINANZIARIA Si riferisce alle relazioni tra gli agenti economici dovute alle transazioni finanziarie realizzate. Il grado di interconnessione aumenta con: • le dimensioni degli intermediari bancari e finanziari • il livello di concentrazione dei sistemi finanziari • l’ampiezza dell’operatività internazionale degli operatori finanziari In un sistema finanziario altamente interconnesso, l’insolvenza di un intermediario viene trasmessa ad altre entità e all’economia reale. L'interconnessione è uno dei fattori chiave nei framework analitici per la valutazione del rischio sistemico nel settore bancario sviluppati da Fondo Monetario Internazionale (FMI - IMF), Banca per i regolamenti internazionali (BRI - BIS) e Financial Stability Board (FSB). Economia e Gestione della Banca pt. 1 prof. Borroni a.a. 2022/2023 Francesca Sblendido Pag. 20 a 49 • Prociclicità→ l’andamento di un ciclo viene accentuato dal verificarsi di certe situazioni. E’ positiva quando affrontiamo cicli positivi dell’economia, ma agisce con questo effetto moltiplicativo anche in condizioni di decrescita (amplificando ulteriormente gli effetti) • Concentrazione→ non conoscendo l’identità di questi soggetti, non si sa se sia concentrata o meno la proprietà di questi codici e cripto attività (anonimato). • Credito peer-to-peer→ faccio credito tra soggetti in posizione simmetrica. Il problema è che la maggioranza delle persone non è in grado di valutare il suo peer. • Rischio di concentrazione legato alla tecnologia→ il fatto che le chiavi siano in mano a pochi soggetti sconosciuti • Anonimato→ dà problemi in termini di antiriciclaggio e finanziamento ad attività illecite. 5.6.3 CROWDFUNDING Crowdfunding→ metodo di raccolta di denaro per finanziare imprese, consumatori e attività no profit. La tecnologia ha fatto emergere le fintech, tra cui si annovera in crowdfunding. Consente ai fundraiser di raccogliere risorse finanziarie direttamente da un gran numero di investimenti tramite piattaforme online, dove si possono anche esprimere e raccogliere impegni finanziari. 6 LE FUNZIONI DEL SISTEMA FINANZIARIO: PERCHÉ ESISTONO GLI INTERMEDIARI? 6.1 COME AGISCONO GLI INTERMEDIARI FINANZIARI (IF)? IF come asset broker → soggetto che facilita l’incontro tra le due parti, ma non si assume alcun rischio. E’ utile ma NON sufficiente. • fornisce servizi e informazioni • riduce le asimmetrie informative (cfr. più avanti) • non opera una trasformazione dei rischi di credito e di liquidità (tipica degli intermediari creditizi e, in particolare, bancari) • affronta rischi di tipo operativo. Può ridurlo, ma è ineliminabile da qualunque attività Economia e Gestione della Banca pt. 1 prof. Borroni a.a. 2022/2023 Francesca Sblendido Pag. 21 a 49 • viene remunerato attraverso commissioni, o provvigioni (percentuale applicata al volume dell’attività posta in essere). IF come asset transformer • si frappone tra le unità economiche in surplus e quelle in deficit, trasformando dal punto di vista qualitativo (rischi e scadenze) e quantitativo (importo) le risorse • è l’attività tipica delle banche ✓ Le banche raccolgono fondi presso i soggetti in avanzo emettendo proprie passività (secondary securities), che costituiscono la raccolta da impiegare in crediti e, alternativamente, in titoli e partecipazioni a favore delle imprese (primary securities) ✓ La differenza di rendimento tra primary e secondary securities ovvero tra attività (crediti, titoli, ecc.) e passività degli intermediari (depositi, obbligazioni, ecc.) definisce il costo del processo di intermediazione e la remunerazione lorda dell’attività degli intermediari finanziari a fronte dei rischi assunti Forbice dei tassi= interessi attivi - interessi passivi. E’ la differenza tra tasso medio applicato sull’attivo e tasso medio applicato sul passivo→ in valore assoluto = margine di interesse. 6.1.1 DA QUALI STRUMENTI (CONTRATTI) SONO COSTITUITE LE PASSIVITÀ BANCARIE (RACCOLTA DI FONDI PRESSO SOGGETTI IN AVANZO)? • DEPOSITI → annullano di fatto rischio di prezzo e di liquidità • tipicamente a vista= debiti che devono essere rimborsati a richiesta del depositante. L’unica obiezione che la banca può opporre è la disponibilità materiale fisica specialmente per ingenti quantità. • rimborso al valore nominale =NO incertezza sul prezzo di rimborso. Es. se ho deposito di 144€, la banca mi rimborsa 144 € (in assenza di interessi, costi, commissioni…) • natura monetaria = sono accettati come strumento di pagamento. OBBLIGAZIONI (≅ imprese non finanziarie)→ passività bancaria che gode di minori rischi rispetto alle obbligazioni emesse dalle imprese non finanziarie. Però NON assicurano quei benefici che assicurano i depositi. • A scadenza: avrò la restituzione solo quando il titolo scade. • NO safety net in caso di difficoltà. I depositanti hanno fiducia nella promessa della banca di rimborsare i depositi a vista al nominale in virtù di tre fattori: ✓ diversificazione del portafoglio impieghi; ✓ contratto di debito e l’impegno di capitale proprio della banca; ✓ presenza di schemi di assicurazione dei depositi e di un prestatore di ultima istanza (safety net) – cfr. più avanti Economia e Gestione della Banca pt. 1 prof. Borroni a.a. 2022/2023 Francesca Sblendido Pag. 22 a 49 6.1.2 I COSTI SOSTENUTI DAGLI INTERMEDIARI FINANZIARI IF come asset broker • Costi informativi e di transazione IF come asset transformer→ maggiori costi MA maggiori vantaggi per datori e prenditori di risorse • costi informativi e di transazione • costi di liquidità • rischio di prezzo o fattori legati al mercato o fattori legati all’emittente 6.2 QUAL È LA RAGION D’ESSERE DELL’INTERMEDIAZIONE? • In un mercato perfetto dovrebbero coincidere le preferenze espresse dai soggetti in surplus e quelle espresse dai soggetti prenditori in termini di scadenza, importo, grado di rischio • La definizione dei contratti finanziari comporta una distribuzione dei rischi tra le parti e il contratto, in quanto risultato di negoziazione, dovrebbe essere un compromesso accettabile tra finalità contrapposte • MA......esistono i mercati perfetti ??? ... e l’investitore razionale??? ….Ecco allora l’esistenza di intermediari, le cui principali funzioni sono: • conciliare le esigenze degli operatori finali offrendo o alle unità in deficit proprie AF gradite in termini di costo e durata o alle unità in surplus proprie PF gradite in termini di rischio, rendimento e liquidità. • trasformazione qualitativa e quantitativa dei contratti finanziari o trasformazione delle scadenze o trasformazione degli importi o riduzione del rischio • riduzione delle asimmetrie informative • economie di scala & di scopo→ riduzione dei costi di transazione per datori & prenditori di fondi. 6.3 I COSTI DI TRANSAZIONE In un sistema economico, gli agenti devono sostenere costi di transazione per: ✓ instaurare i rapporti (costi di ricerca del contraente e dei servizi di intermediazione); ✓ lo svolgimento di trattative, la definizione e la stesura dei contratti; ✓ il controllo del rispetto degli accordi (costi di monitoraggio dell'attività delle parti e di enforcement). Funzione creditizia degli intermediari Economia e Gestione della Banca pt. 1 prof. Borroni a.a. 2022/2023 Francesca Sblendido Pag. 25 a 49 Quali rimedi? Bisogna fare in modo che il soggetto agisca nell’interesse del depositante, ossia deve fare una gestione prudente (un certo livello di rischio non esagerato). ➢ Osservazione del comportamento dell’agente - monitoring (ad es. del debitore, del manager da parte degli azionisti) ➢ regolamentazione, per aumentare le informazioni prodotte dai debitori ➢ tipologia di contratti usati: contratti azionari vs contratti di debito (diverso accesso alle informazioni) ➢ livello del capitale dei debitori ➢ inserimento di clausole (covenants) volte a • mantenere informato il creditore/principale (attraverso la trasmissione di informazioni selezionate) • limitare/escludere comportamenti pregiudizievoli dell’agente (ad esempio, nuovi debiti, sostituzione di garanzie, vendita di asset aziendali, ecc.); • tutelare il valore delle garanzie (ad esempio, conservazione delle garanzie); • incentivare azioni degli agenti volte a mantenere/elevare le performance finanziarie (ad esempio, gli indici aziendali di redditività e solidità finanziaria) 6.4.3 IL CONFLITTO D’INTERESSI è una manifestazione dell’azzardo morale: sorge quando un individuo o una istituzione hanno molteplici obiettivi (interessi) contrastanti fra di loro. cosa comporta la presenza di conflitti di interessi ? ✓ una notevole riduzione della qualità delle informazioni disponibili ✓ aumenta il livello di asimmetria informativa. ➔ subottimale e inefficiente allocazione delle risorse (a scapito delle opportunità di crescita dell’economia) Quale rimedio? ➢ regolamentazione per la riduzione (non eliminazione...) dei conflitti di interesse In quali aree sono tipicamente presenti i conflitti di interesse? • attività di ricerca sulle società (analisti finanziari) e attività di brokeraggio in strumenti finanziari • attività di prestito e attività di underwriting/collocamento sui mercati • attività di consulenza finanziaria • auditing e consulenza delle società di revisione • valutazione del merito di credito e consulenza delle agenzie di rating Economia e Gestione della Banca pt. 1 prof. Borroni a.a. 2022/2023 Francesca Sblendido Pag. 26 a 49 Qualche considerazione “finale” sul ruolo degli intermediari Il ruolo degli intermediari nell’impostazione tradizionale è spiegato da ✓ esistenza di costi di transazione (Gurley & Shaw, 1960) ✓ presenza di asimmetrie informative (Leland & Pyle, 1977; e Diamond, 1984) Nonostante la riduzione dei costi di transazione e delle asimmetrie informative nei mercati non si è ridotto il bisogno di intermediari finanziari (Allen & Santomero, 1996). Merton (1995) suggerisce di guardare ai sistemi finanziari non in termini istituzionali bensì in termini funzionali, perché mentre le istituzioni “nascono e muoiono”, non così è per le funzioni dei sistemi finanziari (origination, distribution, servicing, etc.) Aumento della frammentazione nell’attività finanziaria Direttamente proporzionale alla specializzazione, cioè gli intermediari si sono specializzati e sono diventati abili in un determinato comparto. Però questa frammentazione ha il venire meno negli intermediati della capacità di cogliere la visione sistemica. Crescita ruolo dei mercati finanziari e dell’innovazione finanziaria MA… • NO decremento nel ruolo degli intermediari finanziari • bundling & unbundling→ si vende un prodotto complesso, perché costruito da più prodotti (alla base ci sono economie di scopo). I prodotti devono essere facilmente assemblabili (= bundling) e altrettanto facilmente separabili (= unbundling). Se il cliente non ha necessità di tutte le parti che compongono quel prodotto, si può togliere una parte senza ridurre l’efficacia di quel prodotto. In questo modo si seguono le mutevoli esigenze. Innovazione finanziaria e tecnologica, competizione e deregolamentazione→ ruolo “centrale” delle banche commerciali in molti paesi industrializzati MA… Disintermediazione: non completa dal lato del passivo (rischio e liquidità delle passività offerte, funzione monetaria delle passività a vista) e dell’attivo (accesso al credito per taluni segmenti di clientela) Specializzazione: nella produzione di attività finanziarie sofisticate per il risk management (es. derivati, cash management, ecc.) Complementarietà: crescente con i mercati (via servizi di investimento, consulenza, cartolarizzazioni, ecc.) 7 LA FUNZIONE CREDITIZIA Cp EGB: cap. 1-2 Funzioni del sistema finanziario • creditizia (o allocativa) • monetaria Economia e Gestione della Banca pt. 1 prof. Borroni a.a. 2022/2023 Francesca Sblendido Pag. 27 a 49 • trasmissione della politica monetaria La funzione creditizia (o allocativa, o di intermediazione) • facilitare il trasferimento delle risorse monetarie dai soggetti in avanzo finanziario ai soggetti in disavanzo finanziario, che devono fronteggiare fabbisogni di fondi, generati da decisioni di consumo o di investimento • riconciliare le preferenze di datori (depositanti) e prenditori di fondi • capacità allocativa del sistema finanziario - merito creditizio= capacità di un soggetto di usare quel finanziamento e di produrre un reddito necessario e sufficiente per poter rimborsare in linea capitale e in linea interessi il finanziamento. - sviluppo economico (→ creazione di valore)= il soggetto sia in grado di aumentare il PIL del Paese con i fondi. Questo vale per tutti i prestiti. Ma il sistema finanziario serve per la crescita? studio delle connessioni tra il funzionamento del sistema finanziario, la crescita economia e la diseguaglianza la preponderanza delle prove suggerisce che: • lo sviluppo del sistema finanziario ( banche e mercati azionari) stimola la crescita economica e • sistemi finanziari meglio funzionanti favoriscono la crescita principalmente migliorando l'allocazione delle risorse e il cambiamento tecnologico, non aumentando i tassi di risparmio • lo sviluppo finanziario amplia le opportunità economiche e restringe la distribuzione del reddito, principalmente aumentando i redditi delle classi meno abbienti Lo sviluppo finanziario favorisce la crescita, ampliando le opportunità Il trasferimento delle risorse si svolge attraverso accordi e prestazioni differite nel tempo, che comportano il rischio per il creditore relativo al buon fine della controprestazione futura T0 prestazione T1 controprestazione Il sistema finanziario cerca di rendere efficiente il trasferimento di risorse attraverso: 1. liquidità, negoziabilità e standardizzazione degli strumenti 2. trasformazione del rischio 3. informazioni 7.1 LIQUIDITÀ, NEGOZIABILITÀ E STANDARDIZZAZIONE • cosa è liquidità? attitudine di un’AF ad essere trasformata in moneta o in breve termine o senza perdite Dove (t0 < t1) Economia e Gestione della Banca pt. 1 prof. Borroni a.a. 2022/2023 Francesca Sblendido Pag. 30 a 49 • unità di conto: misura ciò che in teoria non esiste, vale a dire il valore intrinseco dei beni e dei servizi all’interno di un determinato contesto sociale. • scorta di liquidità: funzione di riserva (mantenimento del potere d’acquisto nominale). Es: la banconota da 20 euro rimane tale, ma dopo un anno potrò comprare meno (sarà diminuito il potere d’acquisto) 8.1.1 LA MONETA moneta a corso legale= ha un valore in virtù di un provvedimento normativo Può essere coadiuvata da altri organismi (zecca dello Stato). Di norma esiste una ripartizione. Di norma gli euro sono stampati dalla banca d’Italia su norme definite dalla BCE. Non è tracciabile né la transazione collegata, né i soggetti (è alimentata da attività illegali) Base monetaria= moneta legale + riserve detenute dalle banche sotto forma di depositi. ▪ la sua accettazione è imposta per legge→ non ci si può rifiutare di ricevere un pagamento in moneta legale. ▪ non può essere rifiutata dal creditore ▪ estinzione delle obbligazioni monetarie a carico del debitore ▪ viene creata da un soggetto pubblico (banca centrale) moneta scritturale o moneta bancaria (?) o moneta fiduciaria ▪ utilizzabile in alternativa a quella legale o basata su una o più “scritture” contabili (MONETA SCRITTURALE)→ Questa moneta deriva da una scrittura contabile inerente la movimentazione di depositi di moneta detenuti dal pubblico presso gli operatori autorizzati a offrire strumenti e servizi di pagamento alternativi al denaro contante. La moneta in quanto tale è costituita dai depositi bancari a vista e in conto corrente. I mezzi con cui si paga un servizio sono strumenti di pagamento (assegni, carte di credito, bonifici...). Serve comunque però anche la moneta scritturale. Vantaggi: ▪ minori costi di trasporto ▪ Facilità di utilizzo anche in luoghi e tempi diversi ▪ Sicurezza grazie a meccanismi di autenticazione o fino a poco tempo fa, creata esclusivamente dalle banche…(moneta bancaria)→ Fino a qualche tempo fa la moneta scritturale e fiduciaria era solo di origine bancaria. Oggi non è più così: c’è una divaricazione tra moneta bancaria e strumenti di pagamento, questi ultimi possono essere originati anche da soggetti non bancari (Samsung Pay, Google Pay, Apple Pay...). o circola sulla base della fiducia che il creditore ripone nel debitore (e nella banca del debitore (moneta fiduciaria)→ NON ha potere liberatorio come la moneta legale. Qualsiasi genere monetario che non sia la moneta legale, è accettato sulla base della fiducia che il creditore ripone nel debitore (sul fatto che possa convertire a vista il proprio debito in moneta legale). Il creditore non ha nessun obbligo legale ad accettare un pagamento con uno strumento diverso dalla moneta legale, ma lo fa nei termini della fiducia che ha nel debitore. Grazie agli avanzamenti tecnologici, l’uso dei mezzi di pagamento alternativi al contante continua ad essere più marcato. Economia e Gestione della Banca pt. 1 prof. Borroni a.a. 2022/2023 Francesca Sblendido Pag. 31 a 49 ▪ insieme degli strumenti e delle procedure di pagamento alternativi alla circolazione della moneta legale→ Mezzi usati al posto della moneta legale e che servono per movimentare la moneta bancaria (carte, app...). Sono dispositivi personalizzati e/o insiemi di procedure concordate tra l’utilizzatore e il prestatore di servizi di pagamento, di cui il primo si avvale per impartire un ordine di pagamento. Procedure di pagamento. Insieme agli operatori costituiscono il sistema dei pagamenti • strumento di pagamento: sostituto temporaneo della moneta che permette di ritardare l’esborso monetario ad un momento successivo alla conclusione dello scambio. • procedure di pagamento: rappresentano i sistemi di trasferimento della titolarità della moneta (bonifici, giroconti, procedure di incasso e pagamento ecc.). 8.1.2 CRIPTOATTIVITÀ, VALUTE VIRTUALI E STABLECOINS • criptoattività: attività finanziaria di natura digitale il cui trasferimento è basato sulla crittografia e sulla DLT (blockchain)→ consente di rendere le transazioni anonime. o no diritti di carattere economico (pagamento cedole o dividendi) o no passività di un emittente • perché acquistarle? aspettative di aumento dei prezzi (attenzione alle “bolle”!) • attenzione all’uso illecito (riciclaggio, finanziamento al terrorismo, ecc.) e il BITCOIN? → no stabilità nel valore, no garanzia (banca centrale o governo) Il valore dei bitcoin cambia 1. il loro numero è limitato perché la procedura di estrazione è complessa. 2. Rialzo dei prezzi per molta richiesta. Per due motivi: • bolla generata dalle mode: le persone perdono gran parte del loro patrimonio • Per la caratteristica del funzionamento della tecnologia sottostante, ci sono attività illecite, riciclaggio di denaro proveniente da operazioni illecite, finanziamento al terrorismo... Il bitcoin NON è una moneta, ma un’attività finanziaria GLI ISTITUTI DI MONETA ELETTRONICA Gli istituti di moneta elettronica sono intermediari, diversi dalle banche, autorizzati e sottoposti al controllo dell’Autorità di vigilanza, che svolgono in via esclusiva l’attività di emissione di moneta elettronica (termine con cui si identifica un valore monetario memorizzato elettronicamente, rappresentativo di un credito nei confronti dell’emittente. • La moneta elettronica non implica necessariamente la presenza di un conto corrente bancario • Gli IMEL possono offrire servizi di pagamento, ma NON possono remunerare con gli interessi le somme costituite in forma di moneta elettronica. • quali sono i pericoli delle valute virtuali (≅ bitcoin)? o Alta volatilità e rischio “bolla” o No protezione giuridica (no servizio finanziario regolamentato) o “uscita” dall’investimento? Tempi anche molto lunghi o No trasparenza sul prezzo o Possibile sospensione nelle negoziazioni (o peggio) Economia e Gestione della Banca pt. 1 prof. Borroni a.a. 2022/2023 Francesca Sblendido Pag. 32 a 49 o Informazioni fuorvianti • Cosa sono gli stablecoins? o Criptoattività o Variazioni di prezzo molto contenute o Due tipi: ▪ Collegato a portafoglio (paniere) di attività ($, €, paniere di valute) ▪ Prezzo stabilizzato attraverso algoritmi che adeguano O/D o ci sono comunque rischi (credito, mkt, liquidità, collegati alle attività; funzionamento, collegato a algoritmi) o necessarie regole uniformi o a livello internazionale studio del problema (FSB – Financial Stability Board e Bank of International Settlements – BIS) ▪ stablecoin emesso da banche centrali? ▪ Wholesale (= solo dagli intermediari) o retail (= da tutti)? La partenza LIBRA project (lug 2019) • moneta virtuale • adesione iniziale principali players del sistema dei pagamenti (VISA e Mastercard) • numerose critiche da Aut Vig a livello internazionale • i diversi partners si “sfilano” via via dal progetto.... L’arrivo? DIEM project – gen 2021 (??) • mobile • stable • fast • for the World • scalable • secure 8.1.3 QUALI SONO I RISCHI DELLE CRIPTO-ATTIVITÀ? Quali rischi? • non generano alcun beneficio per la società o no utilizzo per i pagamenti (su larga scala) o no utilizzo per attività produttiva o no aiuti per cambiamento climatico • pericolo di riciclaggio, finanziamento del terrorismo e evasione fiscale • forma di investimento? o prive di valore intrinseco o no flussi finanziari o no servizi d’uso o no miglioramento a diversificazione del portafoglio o volatilità molto elevata Economia e Gestione della Banca pt. 1 prof. Borroni a.a. 2022/2023 Francesca Sblendido Pag. 35 a 49 • rischio di disintermediazione dei depositi bancari – mezzo di pagamento • quantità max • no remunerazione (o tassi disincentivanti) • effetti sulla politica monetaria – a livello interno – a livello internazionale veloce • propagazione shock • tassi di cambio • pericolo di “eurizzazione” 8.1.6 CARATTERISTICHE DEI MEZZI DI PAGAMENTO • rapidità (float) • sicurezza • economicità TIPS: TARGET Instant Payment Settlement https://www.ecb.europa.eu/paym/target/tips/ html/index.en.html: TIPS – Il 21 novembre 2017, il Consiglio Europeo per i Pagamenti (European Payment Council – EPC) ha introdotto nell’area SEPA) il nuovo schema per il pagamento di bonifici istantanei (SEPA Instant Credit Transfer – SCT Inst), che prevede un tempo massimo di esecuzione di ogni singola transazione non superiore ai 10 secondi e una disponibilità del servizio garantita tutti i giorni dell’anno, 24 ore al giorno. Un anno dopo, il 30 novembre 2018, la Banca d’Italia – che era stata incaricata dall’Eurosistema di sviluppare tale sistema – era già in grado di avviare in esercizio il servizio TIPS (TARGET Instant Payment Settlement), che consente il regolamento immediato di singoli pagamenti istantanei in moneta di banca centrale, in linea con lo schema SCT Inst. Il servizio, concepito come piattaforma di regolamento multi- valutaria, è stato sviluppato con l’obiettivo, tra gli altri, di favorire l’integrazione dei servizi di pagamento al dettaglio offerti dalla comunità finanziaria europea e di eliminare le barriere dovute alla scarsa interoperabilità tra le piattaforme di regolamento preesistenti. Renzetti et al., TIPS – Target Instant Payment Settlement, Banca d’Italia, Mercati, infrastrutture, sistemi di pagamento, n.1, 2021 Il sistema dei pagamenti • è costituito da una serie di elementi: o strumenti (tradizionali, e-payment, m-payment,…) o norme (Payment System Directives – PSD 1 e 2) o procedure (SEPA, TARGET) o produttori (banche, IMEL, IP, “terze parti”,…) o autorità di controllo (BCE e BCN) Economia e Gestione della Banca pt. 1 prof. Borroni a.a. 2022/2023 Francesca Sblendido Pag. 36 a 49 la cui attività è diretta ad assicurare efficienza e affidabilità dei trasferimenti di fondi tra gli operatori economici→ ruolo della tecnologia: Fintech. • Sistemi dei pagamenti e area € o TARGET: pagamenti all’ingrosso (superiori a 50mila €) o TARGET2 Securities: regolamento delle transazioni in titoli o SEPA: pagamenti al dettaglio (pari o inferiori a 50mila €) ▪ IBAN PRODUTTORE GENERE STRUMENTO/ PROCEDURA Banca Centrale Moneta legale Banconote e monete metalliche Sistema bancario Assegno bancario Assegno circolare Bonifico Giroconto Ordini automatizzati di incasso e pagamento Carte di debito Carte di credito bancarie Sistema postale Moneta scritturale Assegno postale Assegno postale vidimato Bonifico Carte di debito Carte prepagate Altri operatori non bancari (IMEL, IP) Carte di credito non bancarie Moneta elettronica Servizi di pagamento 8.2 PSD2- UNA RIVOLUZIONE IN ATTO Open Banking→ ecosistema aperto e digitale che consente, anche senza la presenza di accordi prestabiliti, lo scambio di dati e informazioni, non solo finanziarie, tra gli operatori (bancari, finanziari e non) che ne fanno parte. Si scambiano con altri soggetti diversi dalla banca. • possibilità per un utente di c/c on line di effettuare pagamenti o accedere alla rendicontazione bancaria attraverso o la propria banca o terze parti autorizzate (Third Party Providers – TPP, di solito banche o BigTech)→ soggetto non necessariamente bancario che può avere accesso al c/c o con finalità solo informativa, o con finalità dispositiva. ▪ Informativo: si autorizza l’accesso a un soggetto terzo (non necessariamente bancario), che fornisce info in modo aggregato relativamente a tutti i miei rapporti di conto. Questo terzo può dare visione dettagliata della tipologia delle spese e degli incassi. Economia e Gestione della Banca pt. 1 prof. Borroni a.a. 2022/2023 Francesca Sblendido Pag. 37 a 49 ▪ Dispositivo: il soggetto che ha informazioni viene autorizzato ad operare sul conto. Una situazione di questo genere ottimizza la gestione finanziaria, ma ci sono una serie di rischi legati all’attribuzione a terzi. • Cyber: rischio legato alla tecnologia e alla possibilità che qualcuno si intrometta nel rapporto tra le banche e l’aggregatore (terza parte) • Molteplicità delle chiavi in realtà i servizi PIS e AIS servono da “vettore” per servizi a valor aggiunto e servizi in bundle di tipo finanziario, assicurativo, di investimento, commerciale attenzione ai rischi! • Cyber • Molteplicità di “chiavi” • Frodi • Capacità di gestione delle APP Sono le principali “terze parti” (TPP – Third Party Providers) GAFA, FAMG, FAAMG, FANG,…→ BigTech 9 FUNZIONE DI TRASMISSIONE DELLA POLITICA MONETARIA Cp EGB: cap. 11 9.1 LE FUNZIONI DELLA BANCA CENTRALE • gestione della politica monetaria e del cambio è mantenimento del potere d’acquisto della moneta a livello Strong Customer Authentication • conoscenza (quello che sai): solo il cliente conosce (PIN; pwd) • possesso (quello che hai): solo il cliente ne dispone (es. dispositivo mobile) • inerenza (quello che sei): caratterizza solo il cliente (es. impronta digitale, riconoscimento facciale) Economia e Gestione della Banca pt. 1 prof. Borroni a.a. 2022/2023 Francesca Sblendido Pag. 40 a 49 9.3.3 GLI AGGREGATI MONETARI differenti aggregati monetari dell’Area Euro ordinati in funzione della loro capacità di trasformarsi in contante (essere o diventare in breve tempo moneta legale). • M1 (ristretto): circolante + depositi c/c (a vista) • M2 (intermedio): M1+ depositi con scadenza < 2 anni o ritirabili con preavviso max 3 mesi • M3 (ampio): M2 + titoli obbligazionari (scadenza < 2 anni), quote di fondi monetari Salendo negli M aumenta il tempo per poter rendere liquida quell’attività finanziaria. La BCE ✓ monitora tutti e tre gli aggregati per l’attuazione della politica monetaria ✓ pone l’accento su M3 (più stabile), anche se meno controllabile nel breve rispetto a M1 9.4 I TARGET (OBIETTIVI) DI POLITICA MONETARIA sono le variabili di mercato che reagiscono in maniera prevedibile agli interventi della BCE e che influenzano a loro volta gli obiettivi finali la BCE osserva i target per valutare il grado di avanzamento del processo di trasmissione degli impulsi di politica monetaria da parte degli operatori bancari. 9.4.1 COME AGISCE IL MECCANISMO DI TRASMISSIONE DELLA POLITICA MONETARIA? area dell’euro: la decisione di PM più importante della BCE è solitamente quella sui tassi di interesse di riferimento→ Tasso d’interesse= obiettivo operativo che consente di perseguire l’obiettivo intermedio finalizzato al perseguimento di quello finale. qualsiasi modifica dei tassi di riferimento incide, a sua volta, sui tassi di interesse che le banche applicano ai prestiti concessi alla clientela→ Se la BCE aumenta il tasso d’interesse, ci sarà una minore richiesta di prestiti perché il denaro sta diventando più caro. Ci sarà quindi anche minore quantità di denaro nell’economia. le decisioni di politica monetaria influiscono sulla spesa dei consumatori e sugli investimenti delle imprese. bassa inflazione & tassi di interesse contenuti? adozione di misure non convenzionali di PM (es. quantitative easing) Economia e Gestione della Banca pt. 1 prof. Borroni a.a. 2022/2023 Francesca Sblendido Pag. 41 a 49 9.4.2 CHI PRENDE LE DECISIONI DI PM? SEBC (Sistema Europeo delle Banche Centrali) : • Banca Centrale Europea (BCE - ECB) - poteri decisionali • Banche Centrali Nazionali (BCN - NCB) - hanno poteri attuativi • BCN extra UEM - solo ruolo consultivo ➢ SEBC: BCE + BCN Stati membri UE (indipendentemente dal fatto che abbiano adottato l’euro) ➢ Eurosistema: BCE + BCN paesi che hanno adottato l’euro come moneta nazionale UE - € UE – non € Austria Lettonia Bulgaria Belgio Lituania Croazia Cipro Lussemburgo Danimarca Estonia Malta Polonia Finlandia Paesi Bassi Regno Unito Francia Portogallo Repubblica Ceca Germania Slovacchia Romania Grecia Slovenia Svezia Irlanda Spagna Ungheria Italia 9.4.3 L’EUROSISTEMA organi decisionali responsabili della preparazione, condotta e implementazione della politica monetaria sono: ▪ Consiglio Direttivo (responsabile della formulazione della politica monetaria) https://www.ecb.europa.eu/ecb/orga/decisions/govc/html/index.it.html ▪ Comitato Esecutivo (responsabile della attuazione della politica monetaria) https://www.ecb.europa.eu/ecb/orga/decisions/eb/html/index.it.html Economia e Gestione della Banca pt. 1 prof. Borroni a.a. 2022/2023 Francesca Sblendido Pag. 42 a 49 ▪ Consiglio Generale (organo di transizione, sarà sciolto una volta che tutti gli Stati membri dell’UE avranno introdotto la moneta unica.) https://www.ecb.europa.eu/ecb/orga/decisions/genc/html/index.it.html 9.4.4 ACCENTRAMENTO DECISIONALE E DECENTRAMENTO OPERATIVO Il comitato esecutivo nulla potrebbe se i governatori della BCN (banca centrale nazionale) non trasmettessero le decisioni a livello delle singole unità nazionali. I governatori siedono nel consiglio direttivo ma sono i destinatari delle decisioni del comitato esecutivo. 9.5 COME OPERA LA BCE obiettivo: controllo del tasso di interesse a breve necessario a mantenere la stabilità dei prezzi nel medio periodo (inflation targeting). Obiettivo intermedio = crescita M3. strumenti: con cui realizzare obiettivi operativi • Convenzionali: affidati alla BCE sin dalla sua origine 1. operazioni di mercato aperto (OMA – main financing operations)→ per controllare i tassi d’interesse a breve termine, determinare condizioni di liquidità. Di distinguono in operazioni di “finanziamento” (=dirette a fornire liquidità al sistema bancario) e di “assorbimento” (=dirette a drenare liquidità). i. Operazioni di rifinanziamento principale (ORP) ii. Operazioni di rifinanziamento a più lungo termine (ORLT) iii. Operazioni di regolazione puntuale (fine tuning – OFT) iv. Operazioni di tipo strutturale (OS) 2. Operazioni attivabili su iniziativa delle controparti (OIC) i. Depositi (deposit facility) ii. Operazioni di rifinanziamento marginale (marginal lending facility) 3. Facoltà di imporre obblighi di riserva (ROB) Economia e Gestione della Banca pt. 1 prof. Borroni a.a. 2022/2023 Francesca Sblendido Pag. 45 a 49 • Con sala operativa molto efficiente • Con grande potenziale di partecipazione in asta Procedure bilaterali→ Tra la BCE e una banca specifica. BCE concede un finanziamento a una singola banca • tutte le operazioni per le quali non si ricorre all’asta: • operazioni in cui le controparti vengono contattate direttamente dall’Eurosistema; • operazioni realizzate nei mercati regolamentati dalle BCN (più raramente dalla BCE) - per l’Italia→ Banca d’Italia. d) Le tipologie di contratti. Definitività o meno dell’operazione. • Operazioni temporanee→ tipiche delle aste standard o sono dirette ad immettere/drenare liquidità = la temporaneità è di norma molto breve (7-15 giorni), ma può arrivare anche fino a un anno. o mediante asta o periodi di tempo brevi (prevalentemente da 1 a 7 giorni e sino ad un anno) o sottoforma di contratti d’acquisto od operazioni di pronti contro termine→ i momenti sono pronti e termine, di pari entità ma di segno opposto. o Bisogno della BCE di tutelarsi dal rischio di insolvenza • Operazioni definitive. Riporta la medesima quantità di liquidità al sistema o uguale finalità o sono acquisti (immissioni di liquidità)/vendite (drenaggi di liquidità) di strumenti finanziari senza vincolo di successiva vendita/riacquisto o procedure bilaterali→ realizzate dalle BCN, ed eccezionalmente dalla BCE 9.6 LE OPERAZIONI DI MERCATO APERTO (OMA)→ DIVERSE FATTISPECIE IN RELAZIONE A DIVERSI OBIETTIVI • Operazioni di rifinanziamento principale (ORP)→ finanziare il sistema bancario. Sono le più importanti e frequenti atte a soddisfare il fabbisogno di liquidità del sistema bancario. Hanno scadenze di 7-15 gg e vengono erogate come pct o credito garantito. • Operazioni di rifinanziamento a più lungo termine (ORLT)→ fornire liquidità aggiuntiva al sistema attraverso aste standard a tasso variabile (in quanto non dirette a influenzare il tasso i di mercato) senza indicazione del minimo e con annuncio anticipato della quantità offerta. Possono esserci anche ORLT speciali di durata mensile e supplementari di durata 6 mesi – 4 anni, tutte a tasso fisso. • Operazioni di regolazione puntuale (fine tuning - OFT)→ assorbire effetto sui tassi di improvvise e inattese fluttuazioni della liquidità. Non sono preordinabili né standardizzabili, quindi alla BCE serve flessibilità. o OFT dirette a immettere base monetaria= effettuate con aste veloci (nell’arco di 2 ore dall’annuncio) o con procedute bilaterali. Economia e Gestione della Banca pt. 1 prof. Borroni a.a. 2022/2023 Francesca Sblendido Pag. 46 a 49 o OFT per assorbire base monetaria= attraverso procedure bilaterali come operazioni temporanee ▪ Raccolta di depositi a tempo determinato→ con aste standard o aste veloci, e realizzate tramite BCN o BCE. Hanno durata predefinita ma non standardizzata (tra 1 e 7 gg) • Operazioni di tipo strutturale→ modificare (aumentare o ridurre) in via duratura l’ammontare di base monetaria detenuta dal sistema bancario obiettivo: dare sistemazione a carenze o eccessi di liquidità imprevisti per la singola istituzione creditizia e che perdurano alla fine della giornata operativa. 9.6.1 OPERAZIONI ATTIVABILI SU INIZIATIVA DELLE CONTROPARTI Si dà sistemazione a posizioni di carenza/eccesso di liquidità, che si possono determinare in modo imprevisto durante o alla fine di ogni giornata operativa. Due tipologie di operazioni: 1. operazioni di rifinanziamento marginale (marginal lending facility) o brevissima durata o importo “teoricamente” illimitato o garantita da attività idonee depositate presso la BCE 2. deposito overnight presso la Banca Centrale (deposit facility)→ se si ha eccesso di liquidità si può posizionare sul mercato interbancario o presso la BCE (facendovi un deposito). 9.7 LA RISERVA OBBLIGATORIA • Obiettivi o favorire la stabilizzazione dei tassi di interesse del mercato monetario o concorrere alla creazione o all’aumento del fabbisogno strutturale di liquidità del sistema bancario • destinatari o banche residenti area euro o filiali di banche extra area euro insediate nell’area euro. • modalità di calcolo o aggregati soggetti a riserva o aliquote o franchigia • movimentazione della riserva→ Obbligo di versamento sul conto di riserva obbligatoria attraverso cui BCE regola la liquidità a disposizione del mercato, e contribuisce alla definizione dei tassi di interesse (obiettivo operativo) • modalità di calcolo ✓ aggregati soggetti a riserva 1. depositi a vista con scadenza predeterminata e con preavviso sino a due anni. 2. titoli di debito con scadenza originaria sino a due anni. 3. depositi e titoli con durata superiore a 2 anni. 4. pronti contro termine Economia e Gestione della Banca pt. 1 prof. Borroni a.a. 2022/2023 Francesca Sblendido Pag. 47 a 49 ✓ aliquote • 1% su aggregati 1. e 2. (dal 18 gennaio 2012) • 0% su aggregati 3. e 4. ✓ Franchigia 100.000€ ✓ assolvimento dell’obbligo: sui saldi di fine giornata osservati nell’arco del periodo di mantenimento (un mese) ✓ remunerazione • al tasso sui depositi presso la BCE («allo scopo di allineare maggiormente tale remunerazione alle condizioni del mercato monetario» -27 ott 2022) https://www.ecb.europa.eu/press/pr/date/2022/html/ecb.pr221027~25d335259c.it.html • calcolata sulla riserva dovuta e non su quella eccedente • periodo di mantenimento: calendario BCE tre mesi prima dell’inizio dell’anno • conto di riserva: La ROB viene tenuta su speciali conti di riserva (reserve accounts) presso la BCN in cui una banca ha sede • movimentazione o durante il periodo di mantenimento si può movimentare integralmente la Rob, cioè si possono utilizzare i soldi sul conto di riserva ma … o …il saldo medio di periodo, calcolato all’ultimo giorno del periodo stesso, non deve essere inferiore alla riserva dovuta (giornalmente la Rob può quindi essere inferiore o superiore a quanto dovuto) cosa succede se la banca non ottempera all’obbligo di riserva dovuta? penalty rate for deficiencies: tasso rifinanziamento marginale + 2,50 punti percentuali