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Economia e gestione della banca appunti primo parziale, Appunti di Economia e gestione della banca

Appunti completi da cui studiare per la prima parte di economia e gestione della banca con la prof. MIgliavacca.

Tipologia: Appunti

2021/2022

In vendita dal 17/07/2022

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Scarica Economia e gestione della banca appunti primo parziale e più Appunti in PDF di Economia e gestione della banca solo su Docsity! ECONOMIA E GESTIONE DELLA BANCA APPUNTI + SLIDE LEZIONI E SLIDE 1,2. ▪ Sistema Economico: Insieme dei soggetti che svolgono attività atte a procurarsi beni e servizi funzionali al soddisfacimento dei propri bisogni all’interno di un framework regolamentativo. ▪ All’interno del sistema economico vengono scambiati beni, servizi e forza lavoro – che danno luogo al sistema reale – e in contropartita viene trasferita moneta, mezzi di pagamento alternativi o strumenti finanziari, la cui complessiva gestione dà luogo al sistema finanziario. Il sistema economico in senso lato, nel suo complesso, si compone di due facce della stessa medaglia: il sistema dell’economia reale e il sistema finanziario, che sono necessari entrambi e l’uno senza l’altro oggi non potrebbero esistere. Sistema reale - > sempre esistito , si compone di persone bene e serivzi che gli individui all’interno di una nazione si scambiano tra loro. In contropartita di questi scambi ci sono dei flussi finanziari che può voler dire moneta contante, moneta digitale… quindi uno scambio di strumenti finanziari. La gestione dei questi flussi è l’ossatura del sistema finanziario che non avrebbe senso di esistere se non ci fosse il sistema reale. I due sistemi devono stare in equilibrio, infatti la teoria finanziaria base disponde come condizione di equilibrio generale che prezzi per quantità di beni e quantità di moneta e velocità di circolazione siano in equilibrio. I due sistemi sono interdipendenti e necessari al sistema economico perché soltanto un loro ECONOMIA E GESTIONE DELLA BANCA APPUNTI + SLIDE contemporaneo equilibrio permette quello economico complessivo. La teoria economica suggerisce la necessità di equilibrio tra i due sistemi: 𝑃𝑄 = 𝑀𝑉 L’economia reale è rappresentata dal complesso di beni e servizi prodotti (Q) moltiplicato per i relativi prezzi (P) e deve essere in equilibrio con il quantitativo di moneta (M) presente sul mercato e dotata di una sua specifica velocità di circolazione (V). Moneta: ci sono vari tipi e agglomerati di moneta; la moneta è principalmente un mezzo per l’acquisto di beni e servizi. V= velocità di circolazione della moneta: numero di volte in cui un’unità di conto, ad esempio un euiro viene scambiata e venduta in un’unità di tempo. Quindi V è il numero di volte in cui un euro viene scambaito e venduto all’interno di una giornata. Dipende dalla propensione al consumo degli individui all’interno di un sistema economico, meno è la propensione più questo euro sarà statico nelle tasche del proprietario. Oltre a questo c’è anche la propensione al risparmio, cioè quanto del reddito non viene speso. Maggiore è la propensione al risparmio, minore sarà la velocità di circolazione della moneta. PQ = MV Se l’equazione non è in equilibrio, da una parte o dall’altra, le due variabili sono relativamente troppo alte o troppo basse. Basta che una delle 4 non sia in equilibrio che il sistema non lo è. Quindi per ritornare all’equilibrio almeno una deve cambiare. La capacità di tornare all’equilibrio non è omogenea per tutte. ECONOMIA E GESTIONE DELLA BANCA APPUNTI + SLIDE LE FUNZIONI SECONDO MERTON 1. fornire sistemi di compensazione e regolamento dei pagamenti; 2. creare meccanismi che consentano la raccolta di risorse presso il pubblico e 3. realizzare pooling per finanziare grandi investimenti; 4. effettuare trasferimenti intersettoriali (nel tempo e nello spazio) di risorse economiche e finanziarie; 5. ridurre le variabili finanziarie di rischio attraverso l’offerta di strumenti di copertura, diversificazione e assicurazione; 6. diffondere informazioni sui prezzi dei prodotti finanziari; 7. ridurre i problemi di incentivo e i costi di agenzia derivanti dalla presenza di asimmetrie informative tra i partecipanti al mercato finanziario LA FUNZIONE CREDITIZIA. Implica il passaggio di risorse finanziarie tra soggetti in surplus di potere d’acquisto e soggetti in deficit. Perché un soggetto in surplus fa fluire parte delle sue risorse verso un soggetto in deficit e non spendere tutto nell’economia reale? Perché quando questo eccesso di risorse finanziare può essere impacchettato in contratti finanziari è possibile che privarsi temporaneamente delle risorse in eccesso faccia sì che il potere d’acquisto alla fine del contratto finanziario ne risulti accresciuto grazie ad un guadagno finanziario ECONOMIA E GESTIONE DELLA BANCA APPUNTI + SLIDE Affinché il sistema finanziario esista è necessario che ci siano entrambe le tipologie di soggetti. All’interno del sistema finanziario, è possibile individuare diverse categorie di settori istituzionali. Il settore istituzionale identifica un gruppo omogeneo di persone fisiche e giuridiche (unità istituzionali) che dispone di autonomia e capacità decisionale in campo economico-finanziario e che, fatta eccezione per le famiglie, tiene scritture contabili separate. Possiamo suddividere gli individui in 5 settori istituzionali: 1) famiglie: singoli individui e nuclei f. che abitano all’interno di una regione geografica nella funzione di consumatori o produttori di beni o servizi; 2) settore pubblico: politiche fiscali e di welfare che riescano a modificare la capacità di produrre risparmio; 3) imprese non finanziarie: imprese produttive dei 3 settori tranne quello finanziario, società e quasi società private e pubbliche che producono beni e servizi non finanziari destinati alla vendita; 4) imprese finanziarie: unità economiche che raccolgono, trasformano e impiegano le disponibilità finanziarie di altri operatori economici (istituzioni finanziarie, imprese di assicurazione…); 5) resto del mondo. Ognuno di questi settori ha un saldo finanziario che la caratterizza: il saldo indica se quei soggetti sono in surplus o in deficit. Saldo: differenza tra le risorse finanziarie prodotte da uno dei settori (entrate) al netto di tutte le risorse che il settore spende, quindi entrate – uscite che dà il saldo finanziario. Se guardiamo il saldo aggregato (di ECONOMIA E GESTIONE DELLA BANCA APPUNTI + SLIDE tutti i settori) ci accorgiamo che in equilibrio la domanda aggregata deve essere pari all’offerta aggregata. Y= PIL. Y = C + S e PIL = C + I Quindi S = I vuol dire che il sistema finanziario è un gioco a somma zero, nessuno vince e nessuno perde perché se c’è qualcuno che vede diminuire i propri risparmi qualcun altro vede crescere i propri investimenti. Se i risparmi sono maggiori degli investimenti, il saldo finanziario è positivo e quella categoria di soggetti è in surplus; se sono uguali il saldo finanziario è nullo e quindi l’individuo impiega tutto ciò che produce; oppure se i risparmi sono inferiori alle uscite -> soggetto in deficit. I settori istituzionali sono caratterizzati da un saldo standard mentre le imprese sono tipicamente in deficit, con un flusso in uscita superiore a quello in entrata. ECONOMIA E GESTIONE DELLA BANCA APPUNTI + SLIDE Capacità di auto-finanziamento e di investimento delle imprese ▪ Gestione del deficit delle amministrazioni pubbliche e investimenti pubblici ▪ Interscambio con l’estero Segni e trend danno il via alle politiche di welfare future, perché se il saldo è positivo ma continua a diminuire, si dovrà cambiare qualcosa. ECONOMIA E GESTIONE DELLA BANCA APPUNTI + SLIDE E’ necessaria la dissociazione tra risparmi e investimenti e i due gruppi devono essere distinti perché affinchè questo potenziale surplus e questa mancanza possano tornare in pari è necessaria la finanziarizzazione dell’economia, è necessario che il reddito dei soggetti in surplus possa essere ascritto in un contratto finanziario, è necessario che i risparmi non rimangono statici. La dissociazione fra risparmi e investimenti origina dall’esistenza di settori istituzionali e con saldi finanziari con segni tipicamente contrapposti che fanno insorgere esigenze di trasferimento delle risorse monetarie dalle unità in surplus alle unità in deficit. La dinamica e l’entità dei fenomeni di dissociazione in atto nei sistemi economici traggono origine dai modelli di sviluppo economico seguiti. Dimensione e distribuzione dei saldi finanziari dei settori sono, infatti, riconducibili a scelte di welfare state, di politiche di distribuzione dei redditi, di natura fiscale. Tanto più ampi risultano, in termini relativi, i saldi finanziari dei diversi settori istituzionali, maggiore è il fabbisogno di disporre di dispositivi di trasferimento che sono individuabili nei contratti finanziari. E’ necessario che il surplus dei risparmi possa essere incorporato in un contratto finanziario perché soggetti in surplus e in deficit si scambino risparmi. E’ necessario perché soggetti in surplus e in deficit vogliono cose diverse -> le necessità non sono complementari. I soggetti in surplus e quelli in deficit devono essere messi in ECONOMIA E GESTIONE DELLA BANCA APPUNTI + SLIDE condizione di trasferire risorse all’interno del sistema economico. Affinché ciò sia possibile, è necessario un certo grado di finanziarizzazione dell’economia: I redditi non consumati o la ricchezza accumulata devono poter essere incorporati in contratti che rappresentano ▪ una forma di INVESTIMENTO per il detentore ▪ una forma di FINANZIAMENTO per l’utilizzatore E’ necessario che i contratti siano standardizzati. LEZIONE 2. Ci sono 3 modi in cui soggetti in surplus sono in contatto con soggetti in deficit: 1) scambi diretti autonomi: : i datori di fondi e i prenditori di fondi si incontrano senza che alcun intermediario assuma una propria posizione negli scambi, a credito o a debito; 2) scambio diretto assistito: negoziazione operata da tre individui, soggetto in surplus, la controparte soggetto in deficit e una terza parte che agisce da broker che può essere una banca, una SIM o un mercato. C’è sempre un contratto tra un soggetto in surplus e il soggetto in deficit, il broker aiuta quello in surplus a trovarne uno in deficit con delle necessità di finanziamento coerenti con le sue. 3 soggetti coinvolti ma 2 controparti, : i soggetti di domanda e di offerta sono controparti dirette dello scambio, ma l’intermediario svolge una funzione di ricerca e selezione della controparte, al fine di rendere compatibili le differenti esigenze dei soggetti di domanda e di offerta; 3) scambio intermediato o indiretto: prevede due contratti: il primo tra soggetto in s e intermediario e il secondo tra intermediario e soggetto in d. Il soggetto in surplus non sceglie niente del contratto. l’intermediario si interpone tra le due categorie di soggetti assumendo una propria posizione, a credito nei confronti del prenditore di fondi e a debito verso il datore di fondi. Fractional Reserve System -> il sistema bancario opera in regime di riserva frazionata, cioè quando il surplus di ricchezza viene lasciato , essa non rimane fisicamente all’interno dell’intermediario ma depositato rimane solo una frazione, il resto è un saldo virtuale. Una parte del deposito viene dato ai soggetti in deficit. La banca opera come trasformatore di scadenze per accordare le preferenze dei soggetti perché il deposito può essere ritirato in ogni momento, e quello che prende ECONOMIA E GESTIONE DELLA BANCA APPUNTI + SLIDE crisi di liquidità). I depositanti hanno fiducia nella promessa della banca di rimborsare i depositi a vista al nominale in virtù di tre fattori: • diversificazione del portafoglio impieghi; • contratto di debito e l’impegno di capitale proprio della banca; • presenza di schemi di assicurazione dei depositi e di un prestatore di ultima istanza (safety net). La banca può operare come entrambi -> Diversamente da quanto avviene negli scambi diretti, l’intervento dell’intermediario finanziario è in grado di minimizzare costi informativi, rischi di prezzo e di liquidità, assicurando pooling e sharing. Le banche agiscono contemporaneamente: • come asset broker: servizi di negoziazione, custodia, portafoglio (gestioni patrimoniali). Vengono sfruttate economie nei costi di transazione • come asset transformer: riconciliazione delle preferenze di investimento/indebitamento di soggetti in surplus e deficit. Assunzione del rischio di prezzo (limitato attraverso diversificazione dell’attivo, capitale proprio e safety net) e di liquidità Negli ultimi 15 anni non è più remunerativo avere dei depositi in banca, si continua a farlo per 3 fattori: -la diversificazione interna che opera la banca sul proprio portafoglio titoli crediti e investimenti e riesce a diminuire la rischiosità delle singole posizioni dei soggetti in deficit (molti clienti ed eterogenei) allora il rischio specifico di lasciare i risparmi diminuisce; 2) la raccolta per la banca è un rapporto di debito che prevede il rimborso di quanto prestato (non è detto che tutti i contratti finanziari siano costruiti su rapporti di debito, ma quelli che ECONOMIA E GESTIONE DELLA BANCA APPUNTI + SLIDE riguardano la raccolta bancaria si, a tempo o a vista); 3) inoltre c’è una garanzia esterna che sono gli schemi di assicurazione dei depositi che fino a 100k sono garantiti anche in caso di default della banca; 4) qualsiasi rapporto bancario implica la presenza di un conto corrente. 2. TRASFORMAZIONE DEL RISCHIO: puro e speculativo RISCHI PURI “non diversificabili” riguarda la persona o il patrimonio: es. invalidità/furto ▪ non può essere eliminato o neutralizzato con contratti di segno opposto; ▪ è sempre a sfavore ▪ può però essere trasferito. Attività assicurativa: ha per oggetto la negoziazione di rischi puri, i rischi cioè che si manifestano sotto forma di perdite o danni futuri e incerti nella frequenza e nella gravità (e quindi nel costo). L’assicurato trasforma un evento futuro dannoso e incerto in un costo certo (premio della polizza). La compagnia è in grado di far fronte ai suoi impegni di risarcimento attraverso processo di pooling, assumendo cioè un numero sufficientemente alto e diversificato di rischi, per il complesso dei quali è possibile prevedere con buona approssimazione il costo complessivo. Per i rischi speculativi, come l’oscillazione dei prezzi o dei tassi di mercato -> ▪ può essere eliminato o ridotto con operazioni e strumenti di hedging, ▪ è simmetrico: può essere a favore o a sfavore (rischio di guadagno e rischio di perdita). L’avversione al rischio dei datori di fondi potrebbe impedire il finanziamento della parte più rischiosa dei prenditori di fondi (il trasferimento diretto risulta difficoltoso). La trasformazione del rischio permette al datore di fondi di trovare forme di investimento che soddisfino la sua propensione al rischio e al prenditore di fondi di finanziarsi, nonostante presenti un rischio elevato. ECONOMIA E GESTIONE DELLA BANCA APPUNTI + SLIDE Due meccanismi principali per la trasformazione del rischio: ▪ un intermediario finanziario si interpone tra datore e prenditore di fondi, assumendo sul proprio bilancio una parte del rischio del prenditore; ▪ diversificazione del portafoglio: i datori di fondi possono impiegare il risparmio sotto forma di partecipazione a un portafoglio di strumenti finanziari di diversi emittenti. 3. INFORMAZIONI Il rischio percepito dal potenziale datore di fondi è quello relativo al rimborso alla scadenza; diventa quindi fondamentale il controllo dell’informazione ex-ante (valutazione dell’affidabilità) ed ex-post (monitoraggio dell’utilizzo delle risorse). Gli intermediari finanziari e i mercati organizzati hanno la funzione di ridurre il GAP informativo ▪ misurazione del rischio ex-ante e ex-post; ▪ funzione di “informazione di prezzo” (segnali di “convenienza” espressi attraverso la quotazione degli strumenti finanziari). ▪ Asimmetrie informative: un lato del mercato non è perfettamente informato sulla qualità e/o le caratteristiche del bene scambiato (Akerlof , The Market of Lemons, 1970) ▪ Adverse Selection: informazione nascosta ▪ Moral Hazard: azione nascosta ▪ ADVERSE SELECTION: informazione nascosta Manifestazione ex-ante dell’asimmetria informativa Gap informativo tra richiedente e cedente di fondi, costi informativi → Concessione di credito subottimale ECONOMIA E GESTIONE DELLA BANCA APPUNTI + SLIDE SWIFT) e i CISP (coloro che pur non essendo soggetti bancari possono emettere carte di pagamento) Fintech: acronimo che unisce il segmento finanziario a quello tecnologico, nave come innovazione di mercato esplosa dopo il 2008 quando è stata creata una criptò valuta che si muoveva attraverso una blokchain, cioè i bitcoin. Non passano attraverso gli intermediari finanziari ma sfruttano questa tecnologia, dei pacchetti di info che vengono validati dagli utenti che li utilizzano in finanza come criptovalute. FUNZIONE TRASMISSIONE POLITICA MONETARIA. Funzione che gli intermediari svolgono necessari affinché la politica monetaria della bc riesca a svolgere i suoi obiettivi. La banca svolge un’azione di trasmissione di questi impulsi. Tra le manovre di politica monetaria e il loro successo c’è la condizione che vengano attuati dagli intermediari. MONETA: Qualsiasi dispositivo personalizzato e/o insieme di procedure concordate tra l’utilizzatore e il prestatore di servizi di pagamento Moneta legale: emessa dalle autorità monetarie. la sua accettazione è imposta per legge • non può essere rifiutata dal creditore • estingue le obbligazioni monetarie a carico del debitore • viene creata da un soggetto pubblico (banca centrale) ▪ Moneta bancaria: insieme degli strumenti e delle procedure di pagamento alternativi alla circolazione della moneta legale. • strumento di pagamento: sostituto temporaneo della moneta che permette di ritardare l’esborso monetario ad un momento successivo alla conclusione dello scambio. • procedure di pagamento: rappresentano i sistemi di trasferimento della titolarità della moneta (bonifici, giroconti, procedure di incasso e pagamento ecc.) che poggiano sul sistema dei pagamenti. ▪ Moneta elettronica ▪ Cripto-Monet Moneta offerta: il circolante + depositi Base monetaria: circolante + riserve bancarie (libere o obbligatorie presso la BC) Depositi e riserve sono la parte più vincolata della moneta. LE FUNZIONI DELLA MONETA: • mezzo di regolamento degli scambi: mezzo di scambio che libera l’acquirente di un bene o servizio da ogni obbligo nei ECONOMIA E GESTIONE DELLA BANCA APPUNTI + SLIDE confronti del venditore • unità di conto: misura il valore intrinseco dei beni e dei servizi all’interno di un determinato contesto sociale. • scorta di liquidità: funzione di riserva (mantenimento del potere d’acquisto nominale). Il sistema dei pagamenti europeo è costituito da una serie di elementi: • strumenti (tradizionali, e-payement, m-payment, ....) • norme (Payment System Directive) • procedure (TARGET, TARGET 2) • produttori (banche, IMEL, IP) • autorità di controllo (BCE e BCN) L’attività delle autorità di controllo è atta ad assicurare efficienza e affidabilità dei trasferimenti di fondi tra gli operatori economici. La bc attraverso la politica cambia la q di moneta all’interno del sistema: espansiva: amplia la q di moneta; restrittive: distrugge la base monetaria, toglie delle risorse con 3 strumenti. La base monetaria non è il totale della moneta presente nel sistema perché ci sono anche i depositi la cui quantità è in funzione della propensione al consumo degli investitori. La bc non può intervenire sulla q di depositi. La bc non può neanche definire le riserve libere di una banca, non può costringerla ad avere più o meno riserve libere ma può diminuire o aumentare la q di denaro delle riserve obbligatorie. La SEPA ovvero la Single Euro Payments Area (Area Unica dei Pagamenti in Euro) è l'area in cui i cittadini, le imprese, le pubbliche amministrazioni e gli altri operatori economici possono effettuare e ricevere pagamenti in euro, sia all'interno dei confini nazionali che fra i paesi che ne fanno parte, secondo condizioni di base, diritti ed obblighi uniformi, indipendentemente dalla loro ubicazione all'interno della SEPA. Lo scopo della SEPA è quello di creare un mercato dei pagamenti armonizzato che offra degli strumenti di pagamento comuni (bonifici, addebiti diretti e carte di pagamento), che possono essere utilizzati con la stessa facilità e sicurezza su cui si può contare nel proprio contesto nazionale. ABI, al fine di agevolare il processo di adesione agli Schemi SEPA, assume il ruolo di National Adherence Support Organization (NASO) fornendo informazioni, svolgendo attività consulenziale rispetto alla predisposizione della documentazione richiesta dall’EPC per la partecipazione agli Schemi e fungendo da punto di contatto per lo scambio di comunicazione tra l’EPC e il partecipante. La PSD2, la Direttiva sui Servizi di Pagamento (Payment Services Directive) è l'iniziativa legislativa della Commissione Europea tesa ad ordinare in un singolo quadro normativo l'intera materia dei pagamenti. PRINCIPALI CAMBIAMENTI: • la banca riduce il ruolo tipico di intermediario nel sistema dei pagamenti a favore delle “terze parti”. PISP: payments initiation service provider (satispay) AISP: account information service provider (yolt, utego) CISP: card issuer service provider • Il Fintech: FAAMG ECONOMIA E GESTIONE DELLA BANCA APPUNTI + SLIDE IL FINTECH E LE BANCHE: Con il termine "Fintech" viene generalmente indicata l'innovazione finanziaria resa possibile dall'innovazione tecnologica, che può tradursi in nuovi modelli di business, processi o prodotti, ed anche nuovi operatori di mercato. (Fonte: Consob) L'utilizzo della tecnologia costituisce un elemento necessario per rendere possibile l'innovazione finanziaria. → Da minaccia al conto economico all’assorbimento di molti servizi e piattaforme III. TRASMISSIONE POLITICA MONETARIA La Banca Centrale quando immette euro o concede credito, incrementa il suo attivo e quindi «crea» base monetaria; quanto drena euro o vengono estinti prestiti, riducendo l’attivo «distrugge» base monetaria. La base monetaria, dunque è direttamente gestita dalla BCE, ma non rappresenta l’intera quantità di moneta a disposizione del pubblico, perché questa include anche i depositi bancari utilizzabili per effettuare pagamenti (attraverso assegni, carte di debito, giroconti…) Moltiplicatore monetario: rapporto tra la moneta disponibile (offerta, circolante + depositi) diviso la base monetaria (circolante + riserve). Fattore p: circolante diviso i depositi dà lo spaccato della propensione al consumo degli investitori. Circolante: moneta che spendono nel sistema; deposito: parte che lasciano ferma. Fattore B: rapporto tra riserve e i depositi. La riserva libera è una scelta bancaria di destinare parte di liquidità a riserva mentre quella obbligatoria ha un costo e deve essere detenuta presso i conti della BC. Per la banca tenere ferma liquidità è un costo implicito perché ha un mancato guadagno (non sta investendo), se il mercato è troppo volatile o c’è una crisi e il rischio è alto alla banca conviene sostenere un costo noto (mancato guadagno prevedibile) rispetto a investire questa liquidità non potendo prevedere guadagno e perdita attese. ECONOMIA E GESTIONE DELLA BANCA APPUNTI + SLIDE Target intermedi: quantità di moneta offerta ì disponibile, i tassi di interesse di mercato e il credito delle banche Target finali: prezzi al consumo, tassi di cambio, reddito pro capite, tasso di occupazione. I primi target che reagiscono agli impulsi di politica monetaria sono quelli operativi e ad oggi li anticipano. La bc guarda i target intermedi per capire se c’è una risposta positiva dei tassi di mercato alla politica monetaria. Ad es se aumenta il credito delle banche vuol dire che la politica espansiva sta funzionando. Se i target non rispondono come dovrebbero: cioè le banche non trasmettono il surplus di liquida e non aumentano l’attività creditizia quando c’è politica espansiva -> CREDIT crunch. -> le banche diminuiscono la loro attività creditizia anche quando hanno a disposizione la liquidità da prestare . Succede quando è troppo rischioso prestare quella liquidità e trasmetterla sui mercati perché devono farlo tramite loro risorse, concedendo più credito . Ma in un circuito indiretto concedere poi credito vuol dire rischiare le proprie risorse e i contratti verso i soggetti in deficit. Se i target operativi e intermedi reagiscono come dovrebbero e in modo coerente, la bce deve controllare che l’obiettivo finale sia in linea con le aspettative. LEZIONE 4. • I Target sono le variabili di mercato che reagiscono in maniera prevedibile agli interventi della BCE e che influenzano a loro volta gli obiettivi primario e secondari. • La BCE osserva i target operativi e intermedi per valutare il grado di avanzamento del processo di trasmissione degli impulsi di politica monetaria da parte degli operatori bancari. ECONOMIA E GESTIONE DELLA BANCA APPUNTI + SLIDE Nell’area dell’euro la decisione di politica monetaria più importante della Banca Centrale Europea è solitamente quella sui tassi di interesse di riferimento. E’ così che amplia o distrugge la base monetaria, perché i tassi di riferimento ricadono sulle banche commerciali che operano dei tassi differenti alla loro modalità creditizia che vengono imposte agli utilizzatori finali. La bce agisce quindi in modo indiretto sulla base monetaria. Qualsiasi modifica dei tassi di riferimento incide, a sua volta, sui tassi di interesse che le banche commerciali applicano ai prestiti concessi alla clientela. Perciò, le decisioni di politica monetaria influiscono sulla spesa dei consumatori e sugli investimenti delle imprese, perché vengono trasmesse dagli intermediari bancari. In periodi prolungati di bassa inflazione e tassi di interesse contenuti, la Banca Centrale può anche adottare misure non convenzionali di politica monetaria (e.g. Quantitative easing). Interessi bassi -> stimolare l’economia. Se la BCE abbassa i tassi di riferimento vuol dire che alle banche è concesso prendere a prestito liquidità a tassi più bassi e quindi esse potranno concedere credito ai consumatori finali a tassi più bassi che invogliano le persone a chiedere credito: comprare beni di consumo che creano un boost produttivo dell’economia (produzione di più beni perché la domanda aumenta), le imprese si amplieranno e assumeranno più persone. In questo processo i prezzi finali aumentano e così anche il tasso d’inflazione. Appena l’inflazione inizia ad aumentare la bce aumenta di nuovo i tassi segnaletici -> più costoso prendere a prestito liquidità sia per le bc che per i clienti -> raffreddamento della propensione al consumo -> cala la domanda e di conseguenza l’offerta -> i prezzi scendono e così il tasso d’inflazione. Se le banche non trasmettessero questi impulsi, tutto il sistema verso l’economia reale non si realizzerebbe -> credit crunch -> le banche non erogano credito o lo fanno a tassi elevati. ECONOMIA E GESTIONE DELLA BANCA APPUNTI + SLIDE Gli strumenti di politica monetaria : ▪ OPERAZIONI DI MERCATO APERTO : svolti dalla bce con l’aiuto delle bc nazionali, possono interessare tutte le b commerciali dell’euro zona. Acquisti e vendite di titoli presso gli operatori di mercato che determinano rispettivamente l’aumento (creazione) e la diminuzione (distruzione) di base monetaria e quindi di liquidità del sistema bancario. Sono effettuate dalla BCE e operativamente realizzate dalle BCN. Sono operazioni fondamentali perché influenzano i tassi di interesse di mercato, segnalano l’orientamento di politica monetaria e gestiscono condizioni subottimali di liquidità sui mercati. A tali operazioni possono partecipare tutte le banche dell’Eurosistema - Operazioni di rifinanziamento principale (l’unica segnaletica): danno l’indicazione della tipologia di politica monetaria che la bce sta adottando. operazioni segnaletiche temporanee di immissione di liquidità. Pronti contro termine effettuati ogni settimana: la banca vende a pronti e compra a termine, della durata di una settimana. Se il tasso si abbassa punta ad un’espansione della base monetaria e ad un aumento dei prezzi -> aumento dell’occupazione… - -Operazioni di rifinanziamento a più lungo termine: come quelle principali ma la loro scadenza è più lunga -> pronti contro termine a 3 mesi effettuati ogni mese. Volumi preannunciati, BCE rate-taker. La frequenza è mensile e ogni operazione dura 3 mesi. Non sono segnaletiche ma la BCE non impone un tasso ma una q. di liquidità pronta ad erogare al tasso richiesto dalle banche con un meccanismo ad asta. Non è segnaletica perché la banca è un rate taker, si adegua all’offerta da parte delle bc. - Operazioni strutturali Fine Tuning: : non hanno frequenza prestabilita, mirano a controllare oscillazioni impreviste di liquidità e tassi; sono eseguite dalle BCN e in casi eccezionali dalla BCE. Le emette quando ci sono squilibri temporanei di liquidità sul mercato. Le banche oggi stanno andando male per gli investimenti in titoli di debito sovrano e in materie prime, i primi ormai con poco valore e le seconde molto volatili. In questi casi di avversità esterne si utilizzano le operazioni di fine tuning. - Operazioni strutturali: operazioni di pronti contro termine che cambiano in modo definitivo la q. di liquidità a lungo termine sul mercato. Momento di svolta della politica monetaria. Non hanno un calendario fisso e sono un preludio ad un cambiamento dei tassi segnaletici. ECONOMIA E GESTIONE DELLA BANCA APPUNTI + SLIDE Oltre alle manovre standard ci sono anche misure non convenzionali: il quantitative easing tramite pronti contro termine ma l’acquisto non ha un limite quantitativo, acquista tutti quelli che una banca commerciale offre e nei momenti peggiori sono stati abbassati gli standard degli eligible asset perché c’è stato un titolo dell’euro zona che è sceso sotto la soglia minima che la bce aveva posto per l’acquisto -> i rating dei titoli di stato della grecia. Differenza tra QE e monetizzazione del debito: il QE lo fa solo la BCE mentre la monetizzazione può farla chiunque. I primi 2 sono più efficaci nel breve-medio termine. ▪ RISERVA OBBLIGATORIA -> più efficace nel lungo termine Deposito liquido che le banche devono versare presso la BCN in proporzione alla consistenza della raccolta diretta (depositi della clientela); è generalmente remunerato al tasso delle operazioni di rifinanziamento principali dell'Eurosistema Fa parte degli strumenti a disposizione della banca centrale e sono solo una parte delle riserve bancarie. Sono riserve liquidi o semiliquide che le banche obbligatoriamente devono detenere sui conti della banca centrale nazionali, Le BCN svolgono solo un ruolo tecnico e operativo. Gli asset liquidi che caratterizzano questo strumento particolar fanno parte di due tipi gli aggregati che entrano a far parte della riserva obbligatoria: ECONOMIA E GESTIONE DELLA BANCA APPUNTI + SLIDE A. Depositi di durata inferiore a due anni, titoli di debito con scadenza fino a due anni, titoli del mercato monetario B. Depositi di durata superiore a due anni, pronti/termine, titoli di debito superiore a due anni C. Sono esclusi gli asset che hanno come contropartita un'altra istituzione di credito soggetta al medesimo obbligo; la BCE; BCN Areat. Come si calcola la riserva obbligatoria? Si applica la reserve ratio: 1% di tutti gli asset che fanno parte dell'aggregato A; 0% sul gruppo B. Si applica una franchigia di 100.000; se l'1% degli asset dell'aggregato A è inferiore a 100k, allora la banca non deve detenere alcuna riserva obbligatoria. L'aggregato B è ideato come aggregato di riserva: nel caso di una crisi molto lunga che scolpisce il segmento bancario, il legislatore europeo potrebbe allargare il ventaglio di asset potenzialmente. computabili alla riserva obbligatoria anche a quelli meno liquidi e negoziabili rispetto a quelli ricompresi nell'aggregato A Come fa la riserva obbligatoria ad influenzare la stabilità dei tassi? La riserva obbligatoria deve essere pari all'1% in media su un periodo di 7 settimane. Al fine di favorire la stabilizzazione dei tassi di interesse, il regime di riserva obbligatoria dell'Eurosistema consente alle istituzioni di utilizzare un meccanismo di mobilizzazione della riserva. La parte mobilizzabile è pari al 100% della riserva, ma l'obbligo si considera soddisfatto se l'istituzione creditizia mantiene una riserva media giornaliera, calcolata nell'arco di sei o sette settimane (il cosiddetto periodo di mantenimento), almeno pari all'ammontare di riserva dovuto. Il calendario dei periodi di mantenimento viene fissato periodicamente. Alle inadempienze può essere applicata una sanzione calcolata applicando un tasso di penalizzazione (2.75%). Un aumento (diminuzione) del coefficiente di riserva obbligatoria comporta, a parità di altre condizioni, una diminuzione (aumento) dell'offerta di moneta. La riserva obbligatoria viene ridotta quando: Si ritiene necessaria una politica monetaria espansiva; ECONOMIA E GESTIONE DELLA BANCA APPUNTI + SLIDE Il sistema bancario è in crisi di redditività. Una riduzione della riserva obbligatoria aumenta le possibilità di erogare credito e quindi tende a migliorare i conti economici del sistema bancario. Chi prende decisioni riguardo a tutti i tassi citati fino ad ora? L'attuazione della politica monetaria unica è affidata al SEBC (Sistema Europeo delle Banche Centrali), che comprende: La BCE (Banca Centrale Europea) che ha poteri decisionali Le BCN (Banche Centrali Nazionali) che hanno poteri attuativi BC extra UEM che hanno solo ruolo consultivo La distinzione tra Eurosistema e SEBC rimarrà in vigore fino a quando alcuni dei paesi membri dell'Unione Europea manterranno la propria valuta nazionale All'interno dell'Eurosistema, gli organi decisionali responsabili della preparazione, condotta e implementazione della politica monetaria sono: Consiglio Direttivo (responsabile della formulazione della politica monetaria): decide in ultima istanza la direzione della politica monetaria, se espansiva o restrittiva, per quanto tempo. Il consiglio e composto da 25 persone Il regime di riserva obbligatoria dell'Eurosistema si applica agli istituti di credito dell'area dell'euro e mira principalmente a: ▪ Stabilizzare i tassi di interesse del mercato monetario ▪ Aumentare/allentare un fabbisogno strutturale di liquidità Stabilizzazione dei tassi: Al fine di favorire la stabilizzazione dei tassi di interesse, il regime di riserva obbligatoria dell'Eurosistema consente alle istituzioni di utilizzare un meccanismo di mobilizzazione della riserva. La parte mobilizzabile è pari al 100% della riserva, ma l'obbligo si considera soddisfatto se l'istituzione creditizia mantiene una riserva media giornaliera, calcolata nell'arco di sei o sette settimane (il cosiddetto periodo di mantenimento), almeno pari all'ammontare di riserva dovuto. Il calendario dei periodi di mantenimento viene fissato periodicamente. Alle inadempienze può essere applicata una sanzione calcolata applicando un tasso di penalizzazione (2.75%). ▪ Fabbisogno strutturale di liquidità Un aumento (diminuzione) del coefficiente di riserva obbligatoria comporta, a parità di altre condizioni, una diminuzione (aumento) dell’offerta di moneta. La riserva obbligatoria viene ridotta quando: 1) Si ritiene necessaria una politica monetaria espansiva; 2) il sistema bancario è in crisi di redditività. Una riduzione della riserva obbligatoria aumenta le possibilità ECONOMIA E GESTIONE DELLA BANCA APPUNTI + SLIDE L'unico soggetto in surplus stabilmente tale sono le famiglie; quelli stabilmente in deficit sono le imprese e il settore pubblico. Scambio intermediato: le famiglie offrono i loro risparmi, li depositano sui conti di intermediari creditizi e in contropartita 'intermediario bancario offre dei contratti di deposito (strumento finanziario). ECONOMIA E GESTIONE DELLA BANCA APPUNTI + SLIDE Scambio diretto ma assistito: le famiglie offrono i loro risparmi attraverso lo scambio di quote di fondi comuni, assicurazioni e fondi pensione con contratti di investimento, previdenziali, di assicurazioni. Scambio diretto: le famiglie utilizzano i propri risparmi per andare a investire direttamente sui mercati finanziari. Le imprese e il settore pubblico agiscono direttamente sui mercati; per questo c'è uno scambio diretto. STRUMENTI FINANZIARI È necessario che un'economia sia finanziarizzata, ossia che il surplus di famiglie possano essere messi in contratti standardizzati. Questi contratti standardizzati prevedono di catturare potere d'acquisto attuale (risparmio) e promettere in contropartita potere d'acquisto futuro aumentato del tasso d'interesse. Il grande vantaggio degli strumenti finanziari rispetto alla ricchezza reale è che sono standardizzati, ossia più facilmente negoziabili e trasferibili da un soggetto all'altro. ATTIVITÀ FINANZIARIA: strumento finanziario inteso nel suo senso più ampio. Un rapporto contrattuale nel quale le prestazioni delle controparti sono denominate in moneta e scadono in tempi diversi. Una attività finanziaria prevede un trasferimento di potere di acquisto contro una o più prestazioni future di segno opposto. Le AF possono avere la natura di: Contratti di mercato: contratti standardizzati, comprati e venduti sui mercati regolamentati; sono contratti standard che hanno come contro parte investitori retail. Contratti bilaterali (OTC): strumenti disegnati di volta in volta da due controparti; sono contratti solo per investitori istituzionali. ELEMENTI DEFINITORI - L'informazione: la valutazione delle varie tipologie di rischio nel corso della vita dell'attività finanziaria dipende dalle informazioni disponibili alle parti in causa. L'informazione è allo stesso tempo input e output dell'attività degli intermediari e dei mercati finanziari. E input in quanto i processi decisionali degli operatori si basano su informazioni (ad es. definizione del contratto, decisione di finanziamento/investimento). È anche output perché il prezzo di ciascuna ECONOMIA E GESTIONE DELLA BANCA APPUNTI + SLIDE attività finanziaria incorpora informazioni. 5) La natura giuridica del contratto: ci sono almeno 4 tipologie di strumenti; quelle che anno come rapporto sottostante: un rapporto di credito (titoli di Stato, obbligazioni, depositi bancari) un rapporto di partecipazione (azioni) un rapporto di tipo assicurativo (polizze vita, morte, danni) un rapporto derivato (opzioni, future, forward, cartolarizzazioni): non hanno un valore intrinseco in sé, ma lo derivano dall'assett sottostante. - Il tempo: identifica la durata dei contratti finanziari; può essere breve (max 12/18 mesi), media (da 2 a 10 anni), lunga (oltre 10 anni o perpetua). Gli S.F. secondo la natura del diritto oggetto del contratto di indebitamento: quando si acquista uno strumento di questo tipo si rinuncia a qualunque forma di ingerenza nella gestione dell'azienda che sto acquistando; l'emittente di questo strumento promette la remunerazione e la restituzione del capitale alla scadenza o al momento della liquidazione della società (titoli obbligazionari e strumenti di finanziamento). Ci sono delle clausole inserite in titoli di indebitamento e di stato che prevedono che in periodi di difficoltà lo stato può saltare o nosticinare dei pagamenti intermedi: nosticipare la restituzione Gli S.F. secondo la natura del diritto oggetto del contratto di indebitamento: quando si acquista uno strumento di questo tipo si rinuncia a qualunque forma di ingerenza nella gestione dell'azienda che sto acquistando; l'emittente di questo strumento promette la remunerazione e la restituzione del capitale alla scadenza o al momento della liquidazione della società (titoli obbligazionari e strumenti di finanziamento). Ci sono delle clausole inserite in titoli di indebitamento e di stato che prevedono che in periodi di difficoltà lo stato può saltare o posticipare dei pagamenti intermedi; posticipare la restituzione del capitale oppure può restituirne solo una parte. di partecipazione: non prevedono la restituzione del capitale e nemmeno necessariamente la remunerazione del capitale. Però, a differenza di quelli di indebitamento, danno un ruolo più attivo al detentore dello strumento nella gestione dell'azienda. Ci potrebbero essere delle distribuzioni di risultati periodici e la restituzione del capitale residuale dopo aver soddisfatto tutti gli altri portatori di interesse. Le assicurazioni: sono polizze contro un rischio puro. Consentono al contraente, dietro pagamento di un premio, di tutelarsi contro l'eventuale manifestazione di un ECONOMIA E GESTIONE DELLA BANCA APPUNTI + SLIDE prestazioni future di segno opposto. Le AF possono avere la natura di: ▪ contratti bilaterali (informazioni riservate) ▪ contratti di mercato (informazioni pubbliche) L’informazione: La valutazione delle varie tipologie di rischio nel corso della vita dell’attività finanziaria dipende dalle informazioni disponibili alle parti in causa. L’informazione è allo stesso tempo input e output dell’attività degli intermediari e dei mercati finanziari. È input in quanto i processi decisionali degli operatori si basano su informazioni (ad es. definizione del contratto, decisione di finanziamento/investimento). È anche output perché il prezzo di ciascuna attività finanziaria incorpora informazioni La natura del contratto sottostante: In una attività finanziaria le prestazioni delle due parti in causa sono rette da un contratto che può appartenere a tipologie diverse, con implicazioni economico-giuridiche diverse. Occorre innanzitutto distinguere tra attività finanziarie che esprimono: ▪ un rapporto di credito (titoli di Stato, obbligazioni, depositi bancari) ▪ un rapporto di partecipazione (azioni) ▪ un rapporto di tipo assicurativo (polizze vita, morte, danni) ▪ un rapporto derivato (opzioni, future, forward, cartolarizzazioni) Il tempo: La durata dei contratti finanziari può essere: breve (max 12/18 mesi), media (da 2 a 10 anni), lunga (oltre 10 anni o perpetua). Gli S.F. secondo la natura del diritto oggetto del contratto (1/2) ▪ di indebitamento: a fronte della rinuncia a qualunque forma di ingerenza nella gestione, è sancito il diritto alla remunerazione e, sulla base delle risorse esistenti, alla restituzione del capitale alla scadenza o al momento della liquidazione della società (titoli obbligazionari e strumenti di finanziamento); ▪ di partecipazione: per effetto dell’elevato grado di coinvolgimento del detentore nella gestione aziendale, comportano la rinuncia a un rendimento certo, in termini sia di remunerazione periodica sia di rimborso del capitale, a fronte del diritto alla distribuzione eventuale dei risultati periodici e alla restituzione del capitale residuale dopo aver soddisfatto tutti gli altri portatori di interesse (residual claimant). Gli S.F. secondo la natura del diritto oggetto del contratto (2/2) ▪ di assicurazione: consentono al contraente, dietro pagamento di un premio, di tutelarsi contro l’eventuale manifestazione di un evento avverso attinente alla vita umana o ad altri danni, al cui verificarsi matura il diritto a incassare un indennizzo. ▪ derivati: incorporano diritti od obblighi che insistono su elementi tipici di altri strumenti ECONOMIA E GESTIONE DELLA BANCA APPUNTI + SLIDE finanziari ai quali si riferiscono per effetto del manifestarsi di eventi contingenti (forwards, futures, swaps, opzioni). ▪ composti: nascono dalla combinazione di strumenti di base per soddisfare le varie e mutevoli esigenze dei datori e dei prenditori di fondi (obbligazioni strutturate). RENDIMENTO E RISCHIO DELLE AF. Il rendimento delle AF È la remunerazione percentuale per chi cede potere di acquisto e richiede un compenso sia per la rinuncia al potere di acquisto, sia per il rischio sopportato. Il rendimento di un’attività finanziaria è quantificato dal tasso di interesse: nominali, reali, fissi, variabili (indicizzazione monetaria, finanziaria, reale) Il tasso è determinato da: • Cedola rappresenta la possibile remunerazione periodica di contratti di indebitamento • dividendo rappresenta la possibile remunerazione di contratti di partecipazione (ad es. azioni) • variazioni di prezzo delle attività finanziarie • variazioni dei tassi di cambio • variazioni del tasso di inflazione. Il rischio delle AF Esiste sempre una probabilità non nulla che alla scadenza i contratti finanziari non vengano onorati o che, comunque, durante la vita dell’investimento si verifichino fenomeni che non possono essere perfettamente previsti e che modificano la situazione economica del creditore e del debitore. Le tipologie di rischio a cui si espone l’investitore sono di tipo: • finanziario (insolvenza, prezzo, tassi di cambio e interesse, liquidità) • non finanziario (frode, malfunzionamenti tecnologici, catastrofi naturali, ecc.) Ai sensi del TUF ART.1, C. 2 (TESTO UNICO DELLA FINANZA - D.LGS 58/1998) per "strumenti finanziari" si intendono: ▪ Azioni e titoli rappresentativi di capitale di rischio ▪ Obbligazioni; ▪ Titoli di stato; ▪ Strumenti del mercato dei capitali; ▪ Quote di un organismo di investimento collettivo del risparmio; ▪ Contratti derivati (futures swap opzioni forward). I mezzi di pagamento non costituiscono strumenti finanziari. ECONOMIA E GESTIONE DELLA BANCA APPUNTI + SLIDE AZIONI OBBLIGAZIONI {Dal punto di vista giuridico comprando una azione si diventa proprietari, quota parte, di quella società. [Dal punto di vista economico, [come conseguenza, ci si espone al ‘rischio imprenditoriale. (Comprando un'azione, quindi, si compra e si conferisce capitale di rischio e ci si espone ai possibili eventi positivi o negativi che ‘riguardano il ciclo di vita di una lazienda. Le obbligazioni sono titoli di debito: l'obbligazionista presta risorse finanziarie all'azienda e quest'ultima dovrà restituire capitale più interessi alle scadenze e nelle modalità previste. Fssere obbligazionisti quindi implica fornire liquidità ad un emittente sotto forma di prestito. Comprando un'obbligazione si conferisce capitale di debito. AZIONI OBBLIGAZIONI hanno scadenza. Ciò significa che una volta comprata non è previsto il "rimborso" da parte della società emittente. Per smobilizzare l'investimento bisogna ricorrere al mercato secondario e cercare un terzo compratore, esponendosi al rischio di prezzo/tasso. Poiché tramite le azioni si diventa soci dell’emittente, le azioni non [Le obbligazioni hanno scadenza (eccetto quelle perpetue). [AI tempo pattuito, l'azienda dovrà riconoscere gli interessi contrattualmente definiti (fissi 0 variabili) e il capitale versato, pena l'insolvenza dell'emittente. ECONOMIA E GESTIONE DELLA BANCA APPUNTI + SLIDE mercato, bilanciando le perdite/guadagni sulla posizione da coprire con i guadagni/perdite sul mercato dei derivati; ▪ speculazione: strategie finalizzate a realizzare un profitto basato sull'evoluzione attesa del prezzo dell'attività sottostante; Quando si parla di uno strumento derivato ci si deve ricordare che il suo valore deriva da quello del sottostante che è l’asset al quale lo strumento derivato è collegato, quindi il valore del sottostante determina quello del sottostante (underlying asset). I derivati possono essere standard e quindi trattati e compravenduti sui mercati standard, oppure possono essere frutti di contrattazioni bilaterali, che trovano posto over the counter, non ha caratteristiche standardizzate e hanno un grado di negoziabilità bassissimo. Sono strumenti creati da due controparti che decidono le caratteristiche che lo strumento deve avere. Nascono con l’obiettivo di hedging, cioè di copertura che vuol dire che quando compro un prodotto di investimento posso acquistare un prodotto sintetico di segno opposto che è proprio lo strumento derivato. In modo simmetrico acquista valore mentre l’asset del portafoglio lo perde e viceversa, ecco perché la finalità è la copertura dalle perdite. L’altra finalità è la speculazione, cioè una strategia finalizzata a realizzare un profitto basato sull’evoluzione attesa del prezzo dell’attività sottostante. I derivati regolari vengono scambiati sull’idem, la nicchia dei mercati regolamentati mentre i derivati over the counter vengono scambiati over the counter, cioè privatamente. La forma di derivato più semplice è l’opzione - > contratti derivati che attribuiscono al compratore il diritto di acquistare o vendere un'attività sottostante a (oppure entro) una certa data a un prezzo prefissato. ▪ OPZIONI contratti derivati che attribuiscono al compratore il diritto di acquistare o vendere un'attività sottostante a (oppure entro) una certa data a un prezzo prefissato. Le opzioni che conferiscono al possessore la facoltà di acquistare, in data futura, il sottostante vengono denominate opzioni call. Le opzioni che conferiscono al possessore la facoltà di vendere il sottostante, vengono denominate opzioni put. Il soggetto che acquista una opzione assume una posizione lunga (long), mentre la controparte, che vende l'opzione, assume una posizione corta (short). Dato che le opzioni conferiscono al loro possessore una facoltà e non un obbligo, potranno assumere un valore positivo (nel caso in cui risulti conveniente esercitare la facoltà) o, al massimo, nullo (*) ECONOMIA E GESTIONE DELLA BANCA APPUNTI + SLIDE Le opzioni che conferiscono al possessore la facoltà di acquistare, in data futura, il sottostante vengono denominate opzioni call che sono quelle corte. Le opzioni che conferiscono al possessore la facoltà di vendere il sottostante, vengono denominate opzioni put cioè quelle lunghe. Il soggetto che acquista una opzione assume una posizione lunga (long), mentre la controparte, che vende l'opzione, assume una posizione corta (short). Dato che le opzioni conferiscono al loro possessore una facoltà e non un obbligo, potranno assumere un valore positivo (nel caso in cui risulti conveniente esercitare la facoltà) o, al massimo, nullo (*) -> se perdo una scommessa ho una perdita pari solo al valore della opzione che ho acquistato. Esempio: compro l’opzione a 2 centesimi, tra una settimana potrò venderla a 1 euro, ma oggi vale 2 euro e cinquanta e quindi non la vendo a un euro -> perdo solo il costo dell’opzione -> metodo più economico per entrare sul mercato mentre il guadagno è potenzialmente esponenziale. Quando acquisto un’opzione (una call) , in contropartita c’è qualcuno che me la vende, se acquisto il diritto di comprare a 1 euro tra una settimana , quindi se tra una settimana esercito quella opzione qualcuno mi deve dare la quota a 1 euro. Se vale 1,50 euro, la controparte deve andare sul mercato, comprare l’azione a 1,50 euro e venderla a me ricevendo in contropartita 1 euro perché avevo acquistato quel diritto. Non devo cercare un compratore in quel momento ma esercitare il diritto acquistato con il contratto derivato. La contropartita ha un carattere passivo e deve rispettare il contratto. Le scommesse sono opposte, gioco a somma zero per cui se qualcuno ci sta guadagnando qualcuno simmetricamente ci sta perdendo. Tutte le caratteristiche dello scambio sono determinate contrattualmente, tra cui il periodo di attesa, il sottostante.. Le opzioni sono strumenti standard. Come tutti i derivati regolamentati si comprano direttamente sul mercato, sulla sezione che si chiama idem. SI può andare short anche su qualcosa che non ho. Il sottostante non è può essere misto perché è uno strumento standardizzato. FUTURE -> contratto a termine standardizzato con il quale le parti si impegnano a scambiare una certa attività (finanziaria o reale) a un prezzo prefissato e con liquidazione differita a una data futura. ▪ FUTURE contratto a termine standardizzato con il quale le parti si impegnano a scambiare una certa attività (finanziaria o reale) a un prezzo prefissato e con ECONOMIA E GESTIONE DELLA BANCA APPUNTI + SLIDE liquidazione differita a una data futura. È un contratto simmetrico in quanto entrambi i contraenti sono obbligati a effettuare una prestazione a scadenza. L'operatore che acquista il future (che si impegna, cioè, ad «acquistare» a scadenza il sottostante) assume una posizione lunga (long), mentre l'operatore che vende il future assume una posizione corta (short) È un contratto simmetrico in quanto entrambi i contraenti sono obbligati a effettuare una prestazione a scadenza. L'operatore che acquista il future (che si impegna, cioè, ad «acquistare» a scadenza il sottostante) assume una posizione lunga (long), mentre l'operatore che vende il future assume una posizione corta (short). Nella maggior parte dei casi i future non si concludono con la consegna fisica del bene sottostante. In Italia i future sono negoziati sul mercato IDEM. Al fine di ridurre i rischi di insolvenza, la Clearing House (che in Italia è la Cassa di Compensazione e Garanzia) obbliga i contraenti a liquidare quotidianamente le posizioni aperte in future attraverso il meccanismo del marking-to-market che significa che: Non si aspetta la scadenza del contratto future, si ha un meccanismo di Settlement, di liquidazione giornaliera del contratto in cui ogni giorno mi comporto come se fosse l’ultimo del contratto e avviene lo scambio fino alla scadenza del contratto per evitare che la controparte che accumula ingenti perdite, a fine mesa venda tutto, quindi si abbassa il rischio di controparte. Derivati negoziati sui mercati regolamentati: contratti con caratteristiche standardizzate e definite dall’autorità del mercato su cui vengono negoziati; tali caratteristiche riguardano l’attività sottostante, la durata, il taglio minimo di negoziazione, le modalità di liquidazione, ecc. In Italia il mercato regolamentato degli strumenti derivati è denominato IDEM ed è gestito da Borsa Italiana SpA. Sul mercato regolamentato circolano strumenti quali futures, opzioni, warrants, covered warrants e ETF. Derivati over-the-counter (OTC): contratti negoziati bilateralmente (direttamente tra le due parti) fuori dai mercati regolamentati; in questo caso i contraenti possono liberamente stabilire tutte le caratteristiche dello strumento; generalmente questi sono swap e forward La differenza tra forward e future è che i future sono standardizzati e compravenduti sul mercato regolarizzato mentre i forward sono strumenti ottici, ECONOMIA E GESTIONE DELLA BANCA APPUNTI + SLIDE emissioni di titoli: esso ha la funzione di esprimere un prezzo per i titoli di nuova emissione e di fornire fondi all’emittente, tipicamente una unità in deficit. Esempi di mercati primari: le aste dei titoli di stato, le operazioni di collocamento di strumenti finanziari di emittenti privati. il mercato secondario include le compravendite di uno strumento successive alla prima i cui flussi non entrano nelle casse dell’emittente. E’ importante il mercato secondario per smobilizzare un investimento. È il mercato in cui vengono scambiati titoli già emessi. Esso assolve la funzione di esprimere nel continuo il prezzo, dunque la valutazione, dei singoli titoli emessi e nello stesso tempo di consentire all’originale acquirente di liquidare il proprio investimento. Il mercato secondario non fornisce nuove risorse a unità in deficit, ma è fondamentale per: - assicurare la liquidità agli investitori; - consentire la valutazione nel continuo dei titoli emessi (e quindi per rendere possibile l’attività degli investitori istituzionali e privati). Misura bene la qualità dell’emittente perché oil prezzo dello strumento quotato incorpora le info relative all’emittente. Il mercato sconta le info perché le riconosce, le registra e le incorpora nel prezzo dello strumento ▪ Monetari/dei Capitali -> il mercato monetario è quello degli strumenti di breve periodo, sotto i 18 mesi. Quello dei capitali è quello in cui avvengono compravendite a medio-lungo termine. I mercati monetari consentono il trasferimento di disponibilità liquide dai fornitori di fondi agli utilizzatori, per brevi periodi di tempo, a costi/rischi contenuti. Le transazioni di mercato monetario possono essere anche di taglio elevato e, data la loro breve scadenza, caratterizzate da rischi contenuti. Esempi: depositi interbancari e pronti contro termine (repurchase agreements – repos), mercati regolamentati dei titoli di stato a breve, cambiali finanziarie e certificati di deposito. Nel mercato dei capitali avviene il trasferimento di fondi a medio-lungo termine fra le unità in surplus e in deficit. Sono transazioni di mercato dei capitali quelle in azioni e in titoli di debito a mediolungo termine (che possono avvenire su mercati regolamentati o non regolamentati). Il termine mercato dei capitali è a volte utilizzato in un'accezione più ampia come sinonimo di mercato finanziario. ▪ Regolamentati/OTC -> regolamentati: Mercato disciplinati da specifiche norme generali e di vigilanza, vedi Testo unico della finanza, (Tuf), D.lgs 58/1998); mercati over the counter -> Letteralmente “sopra il bancone” Mercato mobiliare non soggetto ad alcuna regolamentazione specifica relativa all’organizzazione e al funzionamento del mercato stesso. In Italia, CONSOB gestisce l'elenco dei Sistemi di Scambi Organizzati. Proibito agli investitori retail ECONOMIA E GESTIONE DELLA BANCA APPUNTI + SLIDE ▪ All’ingrosso/Al dettaglio -> all’ingrosso: O mercato wholesale Mercato sul quale operano investitori professionali e istituzionali che effettuano operazioni di controvalore unitario elevato; al dettaglio: O mercato retail Mercato caratterizzato da un elevato numero di operazioni di importo contenuto, sul quale possono operare sia investitori privati che istituzionali. E’ regolamentato, mentre quello all’ingrosso non necessariamente. La differenza principale tra i due è il valore della singola operazione perché nel mercato all’ingrosso è molto elevata. Quando il mercato è efficiente? Ci sono tre tipi di efficienza dei mercati: - Informativa: velocità con cui il prezzo del titolo riflette le informazioni disponibili. A seconda del tipo di informazioni si parla di: ▪ Efficienza in forma debole quando nei prezzi è presente l’informazione storica, quando il prezzo incorpora tutta l’informazione storica ▪ Efficienza in forma semi-forte quando nei prezzi è presente tutta l’informazione pubblica ▪ Efficienza in forma forte quando nei prezzi è presente tutta l’informazione pubblica e privata, quando il prezzo dell’azione rispecchia tutta l’informazione pubblica e privata dell’emittente -> non ci può essere efficienza forte perché il mercato (pubblico) non può avere informazioni private, perché nel momento in cui un’info raggiunge il mercato non è più pubblica. Esempio di mario draghi che dice whatever it takes, non aveva ancora messo denaro ma era un’info pubblica -> sconto di info future ma non è l’efficienza in forma forte, simile effetto hanno le fake news sui mercati - Allocativa: tutti gli operatori agiscono in maniera razionale, scegliendo le opportunità di investimento/ finanziamento che consentono di massimizzare la loro utilità attesa. → Ottimo paretiano. UN mercato efficiente da questo punto di vista implicherebbe che tutti gli autori agiscano dal punto di vista razionale, quindi tutti dovrebbero essere sull’ottimo paretiano -> solo teoria perché tutti gli operatori non sono razionali, ci sono una serie di variabili che influenzano la razionalità degli scambi - Tecnico operativa: capacità dei mercati di minimizzare i costi di transazione. CdT: l’insieme degli oneri che il soggetto sostiene per effettuare e gestire un investimento. - costo di ricerca - costo di valutazione - costi di esecuzione dello scambio - costi di gestione dell’investimento (costi delle operazioni intermedie, costi di amministrazione e controllo, eventuali costi di ricontrattazione, di risoluzione del contratto, di azione legale). Essa si misura con 3 variabili: 1. Ampiezza: ampi volumi degli ordini, gli scambi dei titoli sono numerosi e frequenti 2. Spessore: fitta distribuzione dei prezzi. La distanza tra offerta in termini di acquisto massimo e offerta minima in termini di vendita è ECONOMIA E GESTIONE DELLA BANCA APPUNTI + SLIDE minima. La distanza si chiama spread denaro lettera. Se lo spread è basso, il mercato è spesso perché è probabile che a breve ci sia un’offerta che incontri la domanda 3. Elasticità: reattività degli ordini per limitate variazioni di prezzo. Misura il tempo che ci vuole al prezzo per riadeguarsi alle nuove info. Un mercato molto elastico è uno in cui i prezzi sono molto reattivi. Il quarto indicatore è la capacità del prezzo di rispecchiare l’informazione, Price discovery: Condizioni di efficienza e di formazione dei prezzi dei mercati. Incorpora le info dell’emittente all’interno del prezzo dei suoi strumenti quotati Gli strumenti quotati sui mercati regolamentati sono sempre altamente negoziabili Figure del mercato: i brokers operano esclusivamente per conto terzi facilitando la ricerca delle controparti degli scambi e rendendo possibile l’incrocio tra domanda ed offerta. Possono offrire servizi informativi. ❑ i dealers operano per conto proprio ed assolvono la funzione di rendere liquido il mercato di particolari attività finanziarie, assicurando la continuità degli scambi. Essi detengono un proprio portafoglio di attività finanziarie che utilizzano per rispondere prontamente alle esigenze di negoziazione manifestate da altri operatori, esprimendo prezzi di acquisto (denaro - bid) e prezzi di vendita (lettera - ask) ❑ i market makers sono operatori che agiscono per conto proprio e che si sono impegnati a rendere pubbliche le condizioni di prezzo a cui sono disposti a negoziare, quotando i prezzi a cui intendono acquistare (prezzi denaro) e vendere (prezzi lettera) i lotti minimi delle attività finanziarie di cui si sono impegnati a “fare mercato” nei mercati regolamentati Fattori di imperfezione dei mercati: ▪ La divergenza di preferenze degli attori ▪ I costi di transazione ▪ La razionalità limitata ▪ L’asimmetria informativa (adverse selection e moral hazard) ▪ La divergenza di preferenze degli attori → Maturity, Size, Liquidity and risk transformation ▪ I costi di transazione → Economie di scala e di scopo ▪ La razionalità limitata → Attività di consulenza ▪ L’asimmetria informativa (adverse selection e moral hazard) → Intermediari (banche in particolare) sono in possesso di informazioni più accurate per la valutazione delle imprese e economie di scala su costi di monitoring I fattori di imperfezione dei mercati sono la ragion d’essere dell’esistenza degli intermediari finanziari che diminuiscono questi fattori d’imperfezione LEZIONE 7 + TESTIMONIANZA DOTT.SA DELL’ANGELO. TESTIMONIANZA FINTECH. ECONOMIA E GESTIONE DELLA BANCA APPUNTI + SLIDE alle aziende di accedere al credito in modo autonomo e funzionale: l’operazione presenta le caratteristiche base della cessione di crediti pro soluto, ma risulta più veloce, snella e meno vincolante. Insurtech Innovazione tecnologica applicata al settore assicurativo. Consente di definire in modo più puntuale delle categorie di rischio all’interno delle quali ricadono gli utenti. • Connected me (wearable smartwatch) • Connected car • Smart home. Non si basano su modelli statistici ma su dati reali Regtech Utilizzo delle tecnologie per migliorare la capacità delle istituzioni di soddisfare processi normativi. Il Regtech permette di aumentare la trasparenza e di standardizzare i processi normativi, senza lasciare spazio a interpretazioni ambigue. Un’applicazione è il KYC Wealthtech Tecnologia applicata al wealth management e investimenti, per automatizzarli e renderli più efficienti. Un’applicazione è il trasferimento di denaro, la gestione degli investimenti, il robo-advising, quest’ultimo utilizza algoritmi e machine learning per offrire consigli personalizzati di investimento. Trasferimenti peer to peer. Avvengono tra due controparti senza intermediari TECNOLOGIE L’Intelligenza Artificiale è un ramo dell’informatica che studia e realizza sistemi hardware e software con i quali le macchine assumono caratteristiche tipicamente umane. • Vista tramite telecamera • Udito tramite microfono • Voce tramite altoparlanti • Movimento tramite bracci meccanici • Percezioni cognitive tramite Advanced Analytics Il Machine Learning è una branca dell’AI che utilizza metodi statistici per migliorare la performance di un algoritmo nell’identificare pattern nei dati e creare predizioni. • Esempio: in banca i sistemi di ML nutriti con grandi quantità di dati sono in grado di identificare movimenti sospetti sui c/c prevenendo le frodi. La blockchain è un registro digitale aperto e distribuito in grado di memorizzare record di dati (denominati transazioni) in modo sicuro, verificabile e permanente. Blockchain indica una catena di blocchi, ciascun blocco indica una transazione che vengono registrate distribuendole su una serie di nodi nella rete, i nodi sono computer in ogni parte del mondo. Quando una transazione viene inserita nella rete, viene inserita in ordine cronologico, se voglio modificarlo dovrei modificare anche i successivi che sono stati inseriti e servirebbe il consenso di tutta la rete -> sicurezza. Ogni individuo sulla rete ha una copia provata del registor Le caratteristiche della tecnologia blockchain sono: 1. Decentralizzazione -> non c’è bisogno di un intermediario nel mezzo che verificasse la transazione 2. Tracciabilità ECONOMIA E GESTIONE DELLA BANCA APPUNTI + SLIDE dei trasferimenti 3. Trasparenza/verificabilità 4. Immutabilità del registro 5. Programmabilità dei trasferimenti La Blockchain è inclusa nella più ampia famiglia delle Distributed Ledger Technologies. Garantita dall’uso della crittografia simmetrica che si basa su una doppia chiave, una pubblica e una privata -> uso una chiave pubblica per decriptare un messaggio che può essere letto solo con la chiave privata del destinatario, con la chiave pubblica del mittente si può accedere alla transazione e verificare che davvero quel mittente abbia iniziato quella transazione. Una criptovaluta è una moneta digitale che utilizza la crittografia per proteggere le transazioni. La blockchain è la tecnologia sottostante alle cripto. La più nota è il Bitcoin, creato nel 2009 da uno o più hacker con lo pseudonimo Satoshi Nakamoto. Per avere una valuta alternativa a quella bancaria, slegata ai sistemi bancari. Caratteristiche: Dematerializzazione: Non esiste in forma fisica, si scambia solo per via telematica in modalità peer-to-peer; Decentralizzazione: È indipendente dal sistema bancario e funziona tramite blockchain. Si produce attraverso il «mining». Una volta emessa può essere acquistata o venduta su piattaforme di scambio; Divisibilità: Il più piccolo valore supportato dalla rete Bitcoin è il Satoshi; ogni Bitcoin può essere suddiviso in 100 milioni di Satosh; può essere diviso in più piccole parti (la più piccola è il satoshi) perché un solo bitcoin ad oggi vale 37k dollari; Pseudo- anonimità: Le transazioni non riportano l’identità degli utenti (mittente e beneficiario), ma soltanto le chiavi pubbliche e private utili alla finalizzazione della transazione stessa. PRO: Libertà di pagamento • Costo contenuto delle transazioni • Sicurezza dei wallet garantita dalla crittografia CONTRO: Scarsa diffusione perché non ha la funzione di unità di conto • Oscillazione di valore • Rischio smarrimento credenziali E’ stato applicato un limite di emissione alle crypto -> attività non più molto redditizia. Quante più transazioni vengono realizzate in bitcoin, tanto più esso assume valore ed è oggi uno strumento di speculazione, oscilla tantissimo. La moneta ha l’unità di conto (es: il pane costa 2 euro) mentre se dovessimo prezzare il bitcoin sarebbe difficile, perché oscilla molto. Le piattaforme di scambio delle cripto NON sono regolamentate, rischiose perché non c’è una tutela legale. LEZIONE 8 SLIDE E APPUNTI ECONOMIA E GESTIONE DELLA BANCA APPUNTI + SLIDE Il ruolo chiave di intermediazione finanziaria è svolto dalle banche, ma ci sono molti altri intermediari che possono svolgere le sue mansioni anche se nessuno può svolgere l’attività core, cioè la gestione di presa di depositi dalla clientela e contestuale concessione di credito. Tutti gli intermediari importanti per i aiutare la risoluzione dei problemi intrinsechi nei mercati. GLI INTERMEDIARI FINANZIARI: operatori professionisti specializzati nella produzione e nello scambio di strumenti e servizi finanziari. Secondo la definizione di Goodhart, gli intermediari finanziari: ▪ attenuano le imperfezioni di mercato esistenti, anche con contributi che derivano dalle economie di scala nello svolgimento di transazioni di mercato, raccolta di informazioni, gestione di portafogli… ▪ offrono servizi di assicurazione contro eventi accidentali; ▪ realizzano l’emissione di attività e passività finanziarie nelle forme e nei tagli graditi agli utilizzatori finali e ai risparmiatori. Gli intermediari finanziari possono essere classificati per: ▪ Specificità istituzionale ▪ Svolgimento della funzione monetaria ▪ Servizi e prodotti offerti -> divisione molto teorica e poco pratica, il più sensato è il terzo criterio La prima divide gli intermediari in due categorie: le banche e poi il resto del mondo 1. SPECIFICITÀ ISTITUZIONALE Intermediari bancari e non bancari. Attività bancaria: «l'esercizio congiunto dell'attività di raccolta di risparmio tra il pubblico e dell'attività di concessione del credito» (art. 10 del Testo unico bancario, d.lgs. 1 settembre 1993, n. 385 e successive modificazioni e integrazioni). Trascura i processi di diversificazione degli intermediari ed è strettamente dipendente dalla definizione, in un dato momento storico e/o in un determinato contesto istituzionale, di banca e di attività bancaria. Difettosa perché gli intermediari non bancari sono molto eterogenei tra di loro, non ha senso categorizzarli insieme. 2. SVOLGIMENTO DELLA FUNZIONE MONETARIA Intermediari monetari (le banche*) / non monetari (tutti gli altri) Gli intermediari bancari sono stati sottoposti ad un controllo più stringente da parte delle autorità, per gli effetti che l’immissione di moneta bancaria può creare nell’economia reale ai fini della stabilità. Lo svolgimento della funzione monetaria costituisce un vantaggio competitivo nell’offerta di strumenti di investimento del risparmio, il numero di intermediari che possono svolgere tale attività sta crescendo nel tempo in virtù di cambiamenti normativi. *NB: Con riguardo ai soggetti in grado di emettere moneta elettronica, le nuove disposizioni (Normativa PSD2) riservano tale facoltà ai seguenti soggetti: (i) Banche; (ii) IMEL; (iii) Banca centrale europea; (iv) Poste Italiane S.p.A.; (v) Stato italiano e altri Stati ECONOMIA E GESTIONE DELLA BANCA APPUNTI + SLIDE GESTIONE COLLETTIVA DEL RISPARMIO Servizio che si realizza attraverso la promozione e organizzazione di fondi comuni di investimento, l’amministrazione dei rapporti con i partecipanti e la gestione del patrimonio di OICR, mediante investimenti aventi ad oggetto strumenti finanziari, crediti, beni immobili o mobili. ▪ Permette di diversificare i propri investimenti, altrimenti impossibile a causa dei tagli minimi dei titoli negoziati sul mercato e dei costi connessi all’acquisto di titoli quotati. ▪ Consente agli investitori di delegare ad un operatore professionale specializzato le proprie scelte in materia di strumenti finanziari (maggiore professionalità del servizio reso); ▪ Permette un risparmio sui costi associati alle singole transazioni (economie di scala nei costi di negoziazione via acquisto di blocchi) OICR -> Organismi di investimento collettivo del risparmio; Secondo la definizione riportata nel Testo Unico della Finanza, gli OICR sono identificabili con: ▪ Fondi comuni di investimento (legge 77 del 1983) ▪ SICAV (Società di intermediazione a capitale variabile). Fondo comune di investimento: «Patrimonio autonomo, suddiviso in quote, di pertinenza di una pluralità di partecipanti e gestito in monte.» Il patrimonio è rappresentato dalle attività in cui è investito il fondo, il cui ammontare muta nel tempo in relazione alla redditività e alla rivalutazione delle stesse per effetto della gestione. Il patrimonio deve essere autonomo: distinto a tutti gli effetti dal patrimonio dei singoli partecipanti e da quello del gestore; la separazione patrimoniale salvaguarda i diritti degli investitori in caso di insolvenza del gestore o degli altri partecipanti al fondo (i.e. sul patrimonio in gestione non sono ammesse azioni dei creditori di altri investitori o della SGR). Il patrimonio si forma con i conferimenti dei singoli partecipanti (pooling delle risorse), che, per effetto della sottoscrizione, acquistano delle quote di partecipazione al fondo, in proporzione al conferimento effettuato. Gestione in monte: il patrimonio, conferito da una pluralità di investitori, viene gestito unitariamente da una SGR, secondo regole predefinite e unicamente volte al conseguimento dell’interesse dei partecipanti sulla base di una predeterminata politica di investimento. Il partecipante, con la propria adesione al fondo, investe il gestore di tutti i poteri di effettuare le scelte di investimento, senza necessità di raccogliere il preventivo assenso rispetto alle decisioni d’investimento prese. III: OICR, SICAV e SICAF (1/2) Società di investimento, previste dal TUF e iscritte in un albo tenuto da Banca d’Italia; sono S.p.A con sede legale e direzionale in Italia, avente per oggetto esclusivo l’investimento del patrimonio raccolto mediante ECONOMIA E GESTIONE DELLA BANCA APPUNTI + SLIDE l’offerta al pubblico di proprie azioni. Raccolgono denaro solo tramite l’emissione di proprie azioni che vengono collocate presso i risparmiatori e il sui unico scopo è quello di investire le risorse raccolte in strumenti finanziari. Identiche nel funzionamento ai fondi comuni di investimento; gli investitori, tuttavia, non sottoscrivono quote, bensì comprano azioni, acquisendo lo status di veri e propri azionisti. In questo modo, gli azionisti delle SICAV possono intervenire all’assemblea degli azionisti e, proporzionalmente al numero di azioni che ognuno possiede, influire sulle scelte di gestione La SICAV è una società, introdotta nel nostro ordinamento dal decreto legislativo 84/1992, definita aperta (o a capitale variabile) in quanto ogni giorno i risparmiatori possono sottoscrivere nuove azioni della SICAV ovvero richiederne il rimborso, secondo modalità stabilite dallo statuto della società stessa. SICAF, società ordinata dal decreto legislativo 44/2014 i cui investitori sono vincolati a mantenere il loro investimento per tutta la durata della società/ finestre Società di gestione del risparmio; Intermediario deputato in via esclusiva all’istituzione e gestione dei fondi comuni di investimento per conto della collettività degli aderenti. S.p.A. iscritte a un albo tenuto da Banca d’Italia Le SGR sono autorizzate da Banca d’Italia a: ▪ gestire fondi comuni di propria istituzione e patrimoni di SICAV/F ▪ prestare il servizio di gestione di portafogli ▪ prestare il servizio di consulenza in materia di investimenti ▪ prestare il servizio di ricezione e trasmissione di ordini, qualora autorizzate a prestare il servizio di gestione di Fondi di investimento alternativi (FIA). NB La banca NON può gestire un fondo comune, semplicemente colloca presso gli investitori i fondi gestiti dalle SGR. Tuttavia, la maggior parte delle SGR appartengono a gruppi bancari. Oltre a gestire i fondi comuni di investimento, le SGR possono istituire e gestire fondi pensione, svolgere attività di gestione individuale di portafogli nonché attività connesse e strumentali.