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Eneide VII (1-58) traduzione letterale, Schemi e mappe concettuali di Letteratura latina

Traduzione letterale dei versi 1-58 del VII libro dell'Eneide

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

2022/2023

Caricato il 26/06/2023

cipicc
cipicc 🇮🇹

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Scarica Eneide VII (1-58) traduzione letterale e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Letteratura latina solo su Docsity! Eneide, VII (1-58) 1 - Anche tu, o Caieta, nutrice di Enea, desti morendo fama immortale ai nostri lidi; l'onore (tuo) ancora oggi perdura in quella terra (sedem) e il (tuo) nome, se questo è un qualche gloria, addita le tue ossa nella grande Esperia. 5 – Ma il pio Enea, celebrate le onoranze funebri secondo il rito, fatto un sepolcro di mucchi di terra, dopo che si calmarono i flutti tempestosi, prosegue la navigazione (iter) a vele e lascia il porto. Spirano i venti nella notte e la candida luna non si rifiuta (di favorire) la rotta; il mare risplende sotto itremuli raggi. 10 – Si rasenta la costa vicina al promontorio Circello, dove la ricca figlia del Sole fa risuonare di perpetuo canto le inaccessibili boscaglie e nel suo superbo palazzo (tectis = sineddoche) accende l'odoroso cedro per farsi luce durante la notte, mentre percorre le sottili tele con il pettine sonoro. 15 – Di là (dal mare) si udivano i ruggiti furibondi di leoni che respingevano le catene e che ruggivano con l'avanzare della notte; setolosi cinghiali e orsi grugnivano nelle tane, (dove) anche urlavano figure di lupi ( perifrasi per "lupi") grandi, che Circe, la dea crudele, con erbe portentose dalle sembianze di uomini aveva trasformati in volti e membra di fiere. 20 – E affinché i pii Troiani, penetrati nel porto, non avessero a patire questa tale mostruosa sventura (monstra) e non toccassero la spiaggia funesta, Nettuno gonfiò le (loro) vele con venti propizie e accelerò la rotta e li spinse oltre i flutti tempestosi. 25 – E già rosseggiava il mare per i raggi (del sole nascente) e dall'alto del cielo risplendeva sulla rosea biga la vermiglia Aurora, quando si calmarono i venti ed ogni soffio d'aria cessò d'un tratto: intanto i remi duravano fatica (luctantur) sulle onde immobili. E in quel momento (hic = valore temporale) Enea scorge dal mare un bosco immenso. 30 – Attraverso di esso il Tevere dalla bella corrente (scorrendo) con rapidi vortici e biondo di molta sabbia, si versa nel mare. Intorno e sopra, uccelli di vari colori, assuefatti alle rive e al letto del fiume, addolcivano l'aria con il loro canto e volavano per il bosco. 35 – (Enea) ordina ai compagni di cambiare rotta e di dirigere la prora verso terra e lieto s'inoltra nel fiume ombreggiato (opaco). Suvvia (age), ora o Erato io spiegherò quali furono i re, quali le vicende delle cose, quale fu lo stato dell'antico Lazio, allorché coorti straniere approdarono con la flotta alle spiagge Ausonie e ricorderò le prime cause della guerra. 40 – Tu o dea, tu ispira il oeta. Canterò orribili guerre, canterò eserciti e re, spinti dall'ira alle stragi funeste (in funera) e le schiee Tirrene ed Esperia, tutta raccolta in armi. Sorge per me un ordine di cose più grande , mi accingo (a cantare) un argomento più vasto. 45 – Il re Latino, già troppo vecchio, reggeva in lunga pace le (sue) terre e le (sue) tranquille città. Sappiamo che egli nacque da Fauno e da Marica, ninfa di Laurento. Il padre di Fauno (fu) Pico e Pico dice che tu, o Saturno, (sei il suo) genitore; tu (che sei) il più remoto fondatore della stirpe. 50 – Figli e prole maschile non ve ne fu (per Latino) per volere degli dei, poiché essendogli nato (un maschio), gli fu strappato nella prima giovinezza. Custodiva la casa e tanto vasti territori una figlia unica, già in età da marito, ormai nubile per gli anni compiuti. Molti del grande Lazio e di tutta l'Ausonia (la) chiedevano (in sposa); 55 – La chiese, bellissimo fra tutti gli altri, Turno, illustre per avi e bisavoli, che la consorte del re con brama ardente si studiava di farselo genero; maprodigi degli dei impedivano (il matrimonio) con vari terrori.