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Epistulae morales ad Lucilium, 95, 51-53, Appunti di Latino

Epistulae morales ad Lucilium, 95, 51-53 • TESTO LATINO • TRADUZIONE • ANALISI DEL PERIODO • ANALISI DEI VERBI • FIGURE RETORICHE • ANALISI STILISTICA • COMMENTO • BIBLIOGRAFIA  

Tipologia: Appunti

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Scarica Epistulae morales ad Lucilium, 95, 51-53 e più Appunti in PDF di Latino solo su Docsity! Epistulae morales ad Lucilium, 95, 51-53  TESTO LATINO  TRADUZIONE  ANALISI DEL PERIODO  ANALISI DEI VERBI  FIGURE RETORICHE  ANALISI STILISTICA  COMMENTO  BIBLIOGRAFIA Epistulae morales ad Lucilium, 95, 51-53 TESTO LATINO Ecce altera quaestio, quomodo hominibus sit utendum. Quid agimus? Quae damus praecepta? Ut parcamus sanguini humano? Quantulum est ei non nocere cui debeas prodesse! Magna scilicet laus est si homo mansuetus homini est. Praecipiemus ut naufrago manum porrigat, erranti viam monstret, cum esuriente panem suum dividat? Quando omnia quae praestanda ac vitanda sunt, dicam? Cum possim breviter hanc illi formulam humani officii tradere: omne hoc quod vides, quo divina atque humana conclusa sunt, unum est: membra sumus corporis magni. Natura nos cognatos edidit cum ex isdem et in eadem gigneret. Haec nobis amorem indidit mutuum et sociabiles fecit. Illa aequum iustumque composuit, ex illius constitutione miseries est nocere quam laedi: ex illius imperio paratae sint iuvandis manus. Ille versus et in pectore et in ore sit: Homo sum, humani nihil a me alienum puto. Haec habeamus: in commune nati sumus; societas nostra lapidum fornicationi simillima est quae casura nisi invicem ostarent, hoc ipso sustinetur. TRADUZIONE Ac vitanda (sunt) : proposizione coordinata interrogativa indiretta con perifrastica passiva Cum...breviter : proposizione avversativa Hanc...tradere : proposizione infinitiva (qui humani offici è un singolare collettivo e si traduce al plurale) Omne hoc unum est : proposizione principale Quo...sunt : proposizione relativa Membra...magni : proposizione principale Natura...edidit : proposizione principale Cum...gigneret : cum+congiuntivo, qui con valore causale Hanc...mutuum : proposizione principale Et... fecit : proposizione coordinata Illa...composuit : proposizione principale Ex...est : proposizione principale Nocere : proposizione infinitiva Quam laedi : proposizione comparativa di maggioranza (l’aggettivo miserius nella principale è comparativo di maggioranza neutro) Ex...sint : proposizione principale Iuvandis : gerundivo sostantivato Ille...sit : proposizione principale Homo sum : proposizione principale Humani...puto: proposizione coordinata Ita habeamus : proposizione principale In...sumus : proposizione principale Societas...est : proposizione principale Quae...sustinetur : proposizione relativa Casura : apodosi implicita ( in quanto è espressa da un participio ) di un periodo ipotetico dell’irrealtà Nisi...obstarent : protasi di un periodo ipotetico dell’irrealtà ANALISI DEI VERBI Sit utendum : perifrastica passiva -sit : da sum,es,fui,esse ; congiuntivo presente , III persona singolare -utendum : da utor,uteris,usus sum,uti ; gerundivo Agimus : da ago,agis,egi,actum,agere ; indicativo presente I persona plurale Damus : da do,das,dedi,datum,dare ; indicativo presente I persona plurale Parcamus : da parco,parcis,peperci,parsum,parcere ; congiuntivo presente I personale plurale (regge il dativo, cioè sanguini humano) Est : da sum,es,fui,esse ; presente indicativo , III persona singolare Nocere : da noceo,noces,nocui,nocitum,nocere ; infinito presente Debeas : da debeo,debes,debui,debitum,debere ; congiuntivo presente indipendente di tipo potenziale, II persona singolare Prodesse : da prosum,prodes,profui,prodesse ; infinito presente Praecipiemus : da praecipio,praecipis,praecepi,praeceptum,praecipere ; futuro semplice I persona singolare Porrigat : da porrigo,porrigis,porrexi,porrectum,porrigere ; congiuntivo presente III persona singolare Erranti : da erro,erras,erravi,erratum,errare ; participio presente sostantivato dativo maschile singolare Monstret : da monstro,monstravi,monstratum,monstrare ; congiuntivo presente III persona singolare Esuriente : da esurio,esuris,esurii,esurire ; participio presente sostantivato ablativo maschile singolare Dividat : da divido,dividas,divisi,divisum,dividere ; congiuntivo presente III persona singolare Praestanda sunt : perifrastica passiva -Praestanda : da praesto,praestas,praestavi,praestatum,praestare ; gerundivo nominativo neutro plurale -Sunt : da sum,es,fui,esse ; presente indicativo III persona plurale Vitanda sunt : perifrastica passiva -Vitanda : da vito,vitas,vitavi,vitatum,vitare ; gerundivo nominativo neutro plurale -Sunt : da sum,es,fui,esse ; presente indicativo III persona plurale Possim : da possum,potes,potui,posse ; congiuntivo indicativo I persona singolare Dicam : da dico,dicis,dixi,dictum,dicere ; congiuntivo presente indipendente di tipo deliberativo detto anche dubitativo, I persona singolare Tradere : da trado,tradis,tradidi,traditum,tradere ; infinito presente Vides : da video,vides,vidi,visum,videre ; presente indicativo II persona singolare Conclusa sunt : da concludo,concludis,conclusi,conclusum,concludere ; perfetto indicativo passivo III persona pluarale Edidit : da edo,edis,edidi,editum,edere ; perfetto indicativo III persona singolare Gigneret : da gigno,gignis,genui,genitum,gignere ; congiuntivo imperfetto III persona singolare interrogative , mentre nei due successivi Seneca fornisce le risposte : perché bisogna aiutare colui che si trova in difficoltà? Perché, sostiene, siamo tutti parenti. Nonostante ciò, sarebbe errato credere che l’autore rifiuti categoricamente la concinnitas , infatti fa ampio uso di alcuni procedimenti che le appartengono : un esempio è il poliptoto . Questa figura retorica è utilizzata per ben due volte all’interno dell’epistola 95 : nel paragrafo 51 , homo...homini e nel paragrafo 52, illa...illius...illius . Lo scopo in questo caso è forgiare sentenze in cui il pensiero sia espresso in modo intenso e incisivo . Ed è proprio sulle sentenze che si fondano le epistole senecane ,questa in particolare. Infatti Seneca sostiene : in commune nati sumus . Sono solo quattro parole , ma contengono un’enorme carica di significato . Essa è posta al termine del discorso , in modo tale da fornire un precetto da interiorizzare e per riassumere l’intero contenuto della lettera. Certamente così rimarrà impressa nella mente del fruitore,che Seneca intende educare. COMMENTO Le Epistulae morales ad Lucilium sono l’ultima opera a cui Seneca si dedicò prima di morire . Infatti la sua composizione è databile tra il 62 e il 65 d.C, cioè gli anni in cui si ritirò a vita privata, dopo aver compreso di non avere più ascendente su Nerone. Le lettere sono in totale 124 e sono suddivise in 20 libri. L’intento dell’autore è quello di assumere le veci di un maestro spirituale per il suo amico Lucilio, ma anche per i posteri. Dall’epistola 95 ,presente nel XV libro delle Epistulae, emerge con forza il topos dell’ humanitas . Il suo significato è palesemente insito già nella sua etimologia , cioè homo e quindi fa riferimento all’uomo, inteso come essere umano. Per Seneca l’individuo non è completamente e individualmente isolato o avulso da qualsiasi contesto sociale . Al contrario, si parte dal singolo per arrivare alla totalità , così come insegnava lo stoicismo, filosofia che Seneca abbracciava pienamente. Le azioni dei singoli diventano parte integrante di un unico organismo. Infatti alla domanda “quomodo hominibus sit utendum” (come ci si deve comportare con gli uomini) , risponde che aiutare gli uomini è un vero e proprio dovere morale e civile e nessuno può sottrarsi ,perché si tratta di una formula homini offici (formula dei doveri umani) . La solidarietà diventa un compito da portare a termine per potersi integrare pienamente in questa realtà dal carattere universale e omogeneo . Soprattutto è necessaria perché la natura ci ha generato fratelli e condividiamo tutti lo stesso sangue. In questo caso è interessante notare come Seneca , per far permeare in profondità tale concetto, utilizzi nel paragrafo 52 natura e cognatos . Dal punto di vista etimologico,in entrambi i termini si può ravvisare la stessa comune radice : il verbo nascor . L’intento dunque appare evidente : rafforzare il concetto della consanguineità , dell’origine universale di tutti gli uomini ( cognatos è formato da cum+nascor e indica proprio il consanguineo ) . Il discorso raggiunge la sua acme citando il celebre verso 77 dell’ Heautontimorumenos di Terenzio e cioè Homo sum, humani nihil a me alienum puto ( Sono un uomo, non reputo estraneo a me nulla che riguardi l’uomo) , che ha il sapore di una vera e propria sentenza , volta a innalzare la fratellanza tra gli uomini . Si noti il poliptoto terenziano homo...humani , che sembra proprio rievocare quello senecano homo...homini . In virtù di ciò, bisogna sostenersi gli uni con gli altri , proprio come le pietre di una volta , perché se le pietre non si sostenessero a vicenda , essa sarebbe destinata a crollare . Allo stesso modo, se ogni individuo non portasse a compimento il dovere della fratellanza , la nostra società crollerebbe inesorabilmente. Dunque è lecito parlare di umanesimo senecano , che consiste nel miglioramento del singolo, per poi mettersi a disposizione di tutta la società : il singolo attua un processo di miglioramento individuale, perché solo così si può arrivare a migliorare l’intera società ,raggiungendo il sommo bene. L’ humanitas , nell’ideologia di Seneca, equivale a un senso di pura filantropia , che porta l’uomo ad aiutare l’altro, sentendo i suoi bisogni e i suoi dolori . BIBLIOGRAFIA  Aricò,Bozzi,Casini,Michelazzo,Pieri,Posani e Santini, Autori latini 3, Le Monnier,Firenze, 1986, pp. 80-81  Diotti, Dossi e Signoracci, Res et fabula 3, SEI, 2012, pp. 98-99  Garbarino, Opera, Paravia , Varese, 2004, pp.70-72  Pontiggia e Grandi , Bibliotheca latina 3 , Principato, Milano, 2014, pp. 184-185  Roncoroni, Gazich, Marinoni e Sada, Vides ut alta 3, Carlo Signorelli Editore, Città di Castello,2018, pp. 35,37, 43-44, 92- 94