Scarica EUROPA E IL MONDO NEL SECONDO OTTOCENTO e più Sintesi del corso in PDF di Storia solo su Docsity! EUROPA E IL MONDO NEL SECONDO OTTOCENTO Lo scenario europeo del secondo Ottocento fu dominato da Francia, Prussia, Inghilterra e Russia. Declinava invece l’Austria. AUSTRIA La soluzione al declino adottata dall’imperato fu la creazione dell’impero austro-ungarico, costituito dall’AUSTRIA e UNGHERIA. FRANCIA La rivoluzione del 48 si era conclusa con la Seconda Repubblica e le elezioni vinte dal nipote di Napoleone, Napoleone III, che instaurò l’impero francese: politica estera aggressiva, politica interna a sostegno della modernizzazione e industrializzazione, portando un miglioramento delle condizioni di vita. Perde consensi dall’alta borghesia per il trattato firmato con l’Inghilterra sul libero commercio. PRUSSIA La Prussia era sotto la guida di Bismarck e del re Guglielmo I ed era una potenza industriale e militare. Obiettivo: unificare sotto di Bismarck tutti gli Stati tedeschi. Bismarck non teme di affrontare una guerra: ِـ con l’Austria nel 1866 ِـ La guerra dichiarata dalla Francia nel 1870 dove l’esercito francese crollò e la battaglia decisiva fu a Sedan proclamando successivamente la terza Repubblica. La Francia si arrese cedendo l’Alsazia e la Lorena. Il popolo parigino non accettò la resa costituendo un governo rivoluzionario la Comune di Parigi, considerato la prima esperienza di regime proletario della storia. RUSSIA Voleva affermarsi come potenza, ma era molto arretrata: - Non aveva sviluppo industriale - Mancava una classe borghese forte - Le campagne erano organizzate sul latifondo nobiliare basato sulla servitù della Gleba - Le sue mire espansionistiche nei Balcani vengono vanificate da Bismarck con il Congresso di Berlino. INGHILTERRA Era una potenza egemone durante l’età Vittoriana. La regina collaborò con due grandi primi ministri, Benjamin Disraeli e William Gladstone che favorirono la modernizzazione dello stato. Le loro riforme garantirono una lunga pace sociale, PAESI EXTRA-EUROPEI STATI UNITI Volevano crescere come potenze industriali e espansionistiche: per questo ci fu la continua espansione nei territori del Far West. Intanto vi fu uno scontro ideologico tra chi favoriva l’abolizione della schiavitù e chi no. Il conflitto di risolse con una guerra civile tra stati del Nord e stati del Sud: guerra di secessione. Vinsero gli antischiavi, così da risolvere i problemi di integrazione afroamericana. GIAPPONE Provocò una reazione nazionalistica che portò alla restaurazione di un imperatore. Su impulso di Mutsuhito, il paese divenne potenza industriale e imperialista. CINA La debolezza del governo e la crescente povertà diedero inizio a rivolte popolari. Nella seconda metà dell’Ottocento l’Europa e il mondo furono interessati dalla SECONDA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE e nasce la civiltà industriale. Il processo di industrializzazione ha visto come protagonista il proletariato. - Erano lavoratori spinti nelle fabbriche e allontanati dalle campagne. - Erano soggetti a lunghissime ore di lavoro - Lavoravano con donne e bambini - Salari bassissimi Lo sviluppo avvenne con introduzione di nuovi sistemi e metodi di produzione formando anche nuove categorie di operai qualificati. Gli operai per risolvere i loro problemi formarono diverse forme di aiuto come le Società di mutuo soccorso. Nascono le cooperative di lavoro e consumo nelle quali i lavoratori si univano per organizzare una produzione. Iniziarono a formarsi vere e proprie organizzazioni di operai con un duplice obiettivo: ottenere salari migliori e approvare la legge di leggi a tutela degli operai. Si organizzarono i primi scioperi. Le prime proposte di riforme e leggi a favore degli operai vennero dalla GRAN BRETAGNA. Nel 1824 venne riconosciuto ai lavoratori il diritto di riunirsi in libere associazioni. Si affermarono le Trade Unions, antenate dei moderni sindacati. Nel 1833 il governo inglese regolamentò con una legge il lavoro degli operai limitando lo sfruttamento del lavoro minorile e femminile. Vi fu la creazione di impianti industriali. Il promotore della nuova impostazione basata sulla divisione del lavoro fu l’ingegnere statunitense Frederick W. Taylor. Una iniziale applicazione delle teorie di Taylor fu attuata dall’americano Henry Ford, fondatore dell’industria automobilistica a suo nome. Viene considerato l’inventore della catena di montaggio. Ford comprese che non ha senso produrre di più se non esiste un mercato di massa: bisognava fornire prodotti più accessibili a tutti, operai stessi. Si organizzarono la diffusione e le tecniche di vendita. Fiorirono le Fiere specializzate per settore industriale, mentre le Esposizioni Universali erano organizzate annualmente nelle capitali del mondo. la prima esposizione internazionale si tenne a Londra nel 1851 al Crystal Palace. Grande importanza incominciò ad assumere anche la pubblicità attraverso manifesti e la stampa. Durante la SECONDA FASE della RIVOLUZIONE INDUSTRIALE, Inizia la fase della BELLE EPOQUE (1880-1905) Si crearono nuovi prodotti: la bicicletta, la macchina per scrivere, la cerniera lampo, il telefono, la radio, il grammofono, il pneumatico, il motore a scoppio, la dinamite … La scienza si arricchì di nuove discipline come biochimica o batteriologia che resero possibile la preparazione di antibiotici e la pratica dell’anestesia. Le ricerche di Louis Pasteur e Robert Koch portarono all’introduzione della sterilizzazione degli alimenti e scoperta di vaccini. In agricoltura fu introdotto l’uso di fertilizzanti chimici mentre per conservare gli alimenti si fece ricordo ai processi di congelamento. Nel 1895 il fisico tedesco Wilhelm Roentgen scoprì i raggi X, Fu rivoluzionata anche la tecnica di composizione rivoluzionaria: furono inventate nuove macchine per comporre caratteri tipografici. I nuovi motori a scoppio più piccoli e leggeri vennero applicati a mezzi di locomozione: prima sulle automobili e poco dopo con i fratelli Wright sugli aeroplani. I cantieri navali progettarono mezzi più sicuri. Le linee ferroviarie furono estese. Nelle città cominciarono a circolare automobili, biciclette e tram elettrici. Vennero realizzati canali, trafori e ponti. Importante fu l’invenzione del cinema e i fratelli Lumiere furono i pionieri degli spettacoli cinematografici, le brevi pellicole apparirono come novità da fiera nel 1895-96 a Parigi, Berlino, Londra, Bruxelles, New York. La PRIMA rivoluzione industriale si fondò sul vapore e uso del carbone; la SECONDA si sviluppò sull’elettricità, petrolio e produzione di acciaio e cemento. Il ferro fu sostituito dall’acciaio. L’industria siderurgica divenne il settore portante dell’industrializzazione, Si aprì l’era del cemento. L’elettricità venne prodotta da turbine a vapore azionate dalla forza dell’acqua. Nel 1879 Edison brevettò la prima lampadina elettrica e subito comparve nelle strade di New York l’illuminazione elettrica. Il primo posso petrolifero fu aperto negli stati uniti nel 1859 e alla fine del secolo il petrolio cominciò a trovare la sua applicazione. I suoi vantaggi furono avvertiti dall’industria meccanica e chimica. Nacquero i motori a scoppio e dieci anni dopo a Diesel. Vi fu la continua innovazione tecnologica, resa possibile dallo sviluppo della ricerca scientifica. La realizzazione e aggiornamento degli impianti industriali richiedono enormi CAPITALI. Si affermano così grandi imprese industriali. Si trattava di società per azioni, il cui capitale era costituito dalle quote di più azionisti. Per finanziare l’industria, esse si rivolgevano sia alle banche sia a investitori privati, ovvero le società collocavano le proprie azioni in Borsa. La necessità di limitare la concorrenza portò alla formazione di cartelli e Trusts: i cartelli si costituivano quando due o più imprese si accordavano sui prezzi di vendita e si spartivano il mercato; i trusts erano concentrazioni di imprese operanti in un determinato settore e governate da un unico soggetto economico. Le grandi concentrazioni industriali e finanziare acquisirono un peso crescente riuscendo a condizionare anche le scelte dei governi riguardo politica ed economia. Lo sviluppo delle organizzazioni degli operai e le leggi inglesi furono favorite dalla diffusione delle idee socialiste. Il socialismo è nato come movimento di pensiero e poi movimento politico. I pensatori sostenevano la necessità di modificare tutta la società: senza proprietà privata e proprietà privata dei mezzi di produzione industriale. Si avanzava l’ipotesi di una società fondata sulla proprietà comune e sui valori di uguaglianza e solidarietà. I rappresentanti furono Robert Owen, un industriale scozzese ‘illuminato’, che fondò comunità ispirante agli ideali socialisti come quella di New Harmony. Questo è il primo socialista insieme ad altri definiti ‘utopisti’, in quanto le loro teorie difficilmente potevano essere messe in pratica. - Il socialismo scientifico di KARL MARX Contributo decisivo fu dato da Karl Marx e Friedrich Engels. Il primo concordava con i primi teorici sulla critica sulla proprietà privata e la necessità di abbattere il capitalismo e occorrevano i mezzi per raggiungere quella società ideale, analizzando in modo scientifico la società reale. Per questo definì la propria teoria Socialismo scientifico. Secondo Marx, il mezzo per abbattere il capitalismo e giungere alla nuova organizzazione socialista era la lotta di classe. La società capitalistica genava due classi sociali antagoniste: la borghesia e il proletariato. Nel 1848 Marx e Engels pubblicano il manifesto del Partito comunista. Sviluppo poi le sue teorie nelle sue opere tra cui IL CAPITALE. Il fervore dei socialisti servì a rafforzare lo spirito di lotta dei lavoratori unendosi in organizzazioni. le prime esperienze sindacali vi furono nella prima metà dell’ottocento. A livello internazionale fu la National Labour Union la prima grande associazione sindacale degli stati uniti costituita nel 1866, ottenendo otto ore per tutti i lavoratori. In Europa la lotta per le otto ore durò decenni e si concluse nei primi del Novecento. Per aumentare il proprio potere di contrattazione con gli industriali, le organizzazioni degli operai si riunirono in un congresso nel 1864 a Londra. Fu fondata l’Associazione internazionale dei Lavoratori o anche la PRIMA INTERNAZIONALE per coordinare il movimento operaio mondiale. La lotta per i diritti e tutela dei lavorati si estese a quella per ottenere i diritti politici. Per conseguire questi obiettivi, il socialismo diede vita a partiti politici: il primo fu il Partito Socialdemocratico tedesco, poi il Partito socialista italiano e infine il Partito laburista inglese. Questi partiti erano contrari all’abbattimento dei governi liberali per poi instaurare la dittatura del proletariato. Miravano a trasformare il sistema capitalistico in uno più vicino agli ideali di giustizia e uguaglianza. I partiti più radicali furono i Partiti socialisti on Francia e Belgio che si collegavano alle idee anarchiche del russo Bakunin. LA DOTTRINA SOCIALE DELLA CHIESA CATTOLICA Nel corso dell’ottocento la chiesa aveva già difeso i principi di fratellanza contro quelli del liberismo economico. Sulla questione sociale tardò a dare il suo pensiero. La risposta ufficiale arrivò nel 1891 con l’enciclica di papa Leone XIII Rerum Novarum, così chiamata dalle prime parole del testo latino. La soluzione ai conflitti fra classi doveva nascere attraverso una collaborazione fra lavoratori e datori di lavoro. Il papa scrisse altre encicliche nelle quali affrontò i problemi che la nuova società poneva, contrapponendo al Marxismo e al liberalismo la dottrina sociale della Chiesa.