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Fedro, Lucano, Persio, Seneca, Sbobinature di Latino

Vita e opere degli autori latini

Tipologia: Sbobinature

2020/2021

Caricato il 21/06/2023

wajen38983
wajen38983 🇮🇹

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Scarica Fedro, Lucano, Persio, Seneca e più Sbobinature in PDF di Latino solo su Docsity! FEDRO: Fedro nacque intorno al 20-15 a.C. in Tracia. Venne portato schiavo a Roma, assegnato alla familia di Augusto ed infine liberato. Pubblicò i suoi libri di favole esopiche nell’epoca di Tiberio, scrivendo fino ad età avanzata, e morì probabilmente all’epoca di Caligola. Le poche noKzie che si hanno su di lui provengono dai prologhi e dagli epiloghi di diversi suoi scriL, dove appunto era solito scrivere qualche riga in prima persona per dialogare con il leMore. In quesK suoi “spazi personali” ci informò di aver subìto conseguenze negaKve ad un’azione giudiziaria, poiché Seiano lo accusò di allusioni sgradite ai potenK nelle sue favole. Dopo esserne uscito, nei suoi intervenK in prima persona dopo il terzo libro sembrava volersi mantenere su un profilo basso, prediligendo argomenK leMerari. Le “Fabulae Aesopiae” sono una raccolta di cinque libri che contengono oltre un cenKnaio di componimenK. La poeKca di Fedro è dichiarata nel prologo del primo libro dove afferma che “ho raffinato, con versi senari, gli argomenK che l’autore Esopo inventò”. Pur omaggiando Esopo, Fedro, dandosi il merito di aver raffinato il materiale dello scriMore greco aMraverso la sua opera leMeraria, dichiara di volersi meMere allo stesso livello del maestro. Nel corso della produzione, però, Fedro chiarisce di avere con Esopo un rapporto di rivalità ma non di invidia. Il poeta fa uso del sermo urbanus di sKle medio, alternando termini epici con parole di uso quoKdiano. Fedro vuole collocare la favola esopica al livello dei generi della tradizione leMeraria alta con la volontà di essere uKle oltre a rallegrare il leMore: voleva dare alle sue favole una doppia funzione, trasmeMendo un intento didascalico serio divertendo il leMore aMraverso un discorso di sKle comico. Ma il suo pessimismo nel confronK della società e dell’uomo rendeva inuKli i tentaKvi di far prevalere la saggezza, secondo lui non c’è virtù che possa salvare dall’ingiusKzia. AMraverso la finzione allegorica della favola esopica ci tramanda la visione delle classi subalterne e raffigura il suo tempo come un periodo di abusi e violenza. La morale che propone nelle sue favola, che si può trovare all’inizio (promiKo), o alla fine (epimiKo), è quasi sempre un invito alla rassegnazione di un futuro mai migliore. Fedro lascia intravedere nella propria opera una riconoscibile concezione del potere: egli non meMe in discussione l’andamento monarchico, anzi aMribuisce delle qualità posiKve ai primi imperatori, rappresentando Augusto come un sovrano saggio e descrivendo Tiberio come una persona di intelligente interpretazione. Il lato negaKvo della monarchia è che agli esclusi dal potere e dalle ricchezze non resta che sopportare. Come accade spesso nella favola esopica, i protagonisK rappresentano vizi e virtù umane. Ne “il lupo e l’agnello” , ad esempio, il lupo rappresenta allegoricamente l'uomo forte e prepotente, mentre l'agnello simboleggia l'uomo debole e indifeso. L’ambientazione è quasi inesistente. Fedro mira alla brevitas dello sKle, facendo risaltare le telegrafiche e coincise baMute dei personaggi. La sintassi è semplice, ma il lessico viene usato con accuratezza. Solitamente, nelle sue favole, il personaggio negaKvo parla di più rispeMo al personaggio posiKvo; questa prevalenza di parola fa sì che il caLvo riesca a distorcere la realtà prima ancora di inKmorire il più debole. Come appunto si nota ne “il lupo e l’agnello”, quando il lupo cerca di convincere l’agnello di star sporcando la sua acqua, o ne “la mucca, la capra, la pecora e il leone”, dove il leone persuade gli altri animali a dargli molte più parK di preda di quanto gli speMava. DavanK a questo uso della parola, i deboli non hanno speranza di ricevere giusKzia. LUCANO: Lucano nacque a Còrdoba nel 40 d.C. da una famiglia benestante che si trasferì a Roma per partecipare aLvamente alla vita poliKca e leMeraria dell’impero. Lucano frequentò la scuola dello storico Cornuto. La sua prima produzione poeKca dimostrò il suo raro e precoce talento leMerario, rendendolo famoso. Fu educato secondo lo stoicismo, tuMavia non sembra fedele ad un’unica doMrina filosofica. Ciò che lo distanzia maggiormente dallo stoicismo è la mancanza di fede nel disegno razionale del Fato: per lui la Fortuna è una dea capricciosa che dispensa viMorie e insuccessi in un modo del tuMo irrazionale. Lucano lavorò ad un progeMo epico-storico sulle guerre civili, al quale si dedicò fino alla morte. Fu forse la fama che egli riceveMe con questa sua opera a suscitare in Nerone una profonda invidia nei suoi confronK, o fu il cambiamento del pensiero poliKco del poeta a produrre un’avversione nel princeps che lo portò ad aderire alla congiura dei Pisoni, dopo la quale, una volta scoperto, fu costreMo da Nerone al suicidio in giovane età. Il poema accennato è il “Bellum Civile”, conosciuto anche come “Pharsalia”, dal nome del luogo in cui di svolse la baMaglia decisiva tra Cesare e Pompeo, e narra della guerra civile tra quesK ulKmi. In un’apostrofe dedicata a Giulio Cesare, Lucano augura eterna gloria sia all’impresa militare compiuta dal personaggio, sia al poema. Tra le fonK di Lucano si possono considerare i libri di Livio sulle guerre civili e il “de bello civili” di Giulio Cesare. La narrazione del giovane poeta, però, non si può associare a quella di Cesare: quest’ulKmo voleva meMere in buona luce il suo operato, mentre Lucano non esita a descrivere Cesare come un violento. Poche volte lo considera non responsabile di un evento disastroso, ma spesso, pur di enfaKzzare la negaKvità del personaggio, tende a deformare i faL, presentandoli in maniera contrastante alla realtà. Il Bellum Civile: Libro 1 : il poema si apre con una breve introduzione dove il poeta lamenta l'orrore dell'idea stessa di guerra civile; è presente inoltre una lunga dedica adulatoria nei confronK di Nerone. Si ricapitolano poi gli evenK che hanno portato alla guerra. Si introduce quindi la figura di Cesare, pronto ad aMraversare il fiume Rubicone, nonostante la patria gli sKa implorando la pace. Il libro termina con scene di panico nella ciMà, terribili prodigi e visioni di disastri futuri. Libro 2 : il poeta presenta catone, uomo di eroici principi che, nonostante aborrisca la guerra civile, convince Bruto che è meglio combaMere che rimanere a guardare. Bruto si allea quindi con Pompeo, mentre Cesare tenta di bloccare quest’ulKmo a Brindisi, inuKlmente, poiché egli riesce a fuggire in Grecia. Libro 3 : a Pompeo appare in sogno la defunta moglie Giulia, figlia di Cesare, che gli predice con odio terribili sventure. Mentre Cesare fa ritorno a Roma, dove riceve la soMomissione del popolo e del senato, Pompeo riceve l’appoggio di tuMe le popolazioni della Grecia. Cesare si dirige verso la Spagna, ma è traMenuto dal lungo assedio di Marsiglia. Libro 4 : la prima metà del libro è occupata dal confliMo di Cesare contro i pompeiani che prosegue in Spagna. Intanto, Pompeo interceMa una zaMera su cui viaggiano cesariani alla deriva, che preferiscono tuL uccidersi piuMosto che cadere prigionieri. Il libro si chiude con la campagna in Africa di Curione contro i pompeiani, che però viene sconfiMo e ucciso a causa di un tranello degli alleaK africani. Libro 5 : il senato, esule, conferma il proprio supporto per Pompeo. Appio, capo dell’esercito di Pompeo in Grecia, consulta l’oracolo di Delfi per apprendere la propria sorte nella guerra, ma oLene una profezia incomprensibile. In Italia Cesare marcia su Brindisi per aMraversare l'AdriaKco e scontrarsi con Pompeo, che meMe l'amata moglie Cornelia al sicuro sull'isola di Lesbo. Libro 6 : una buona parte del libro di concentra su Sesto, figlio degenere di Pompeo, che si reca dalla più potente strega della regione, EriMo, per conoscere il futuro. La maga rianima il cadavere di un soldato con una spaventosa cerimonia; il morto predice la sconfiMa di Pompeo, la rovina di Roma e l’assassinio di Cesare. Libro 7 : i soldaK desiderano scontrarsi, ma Pompeo è dubbioso sull’aMacco finché Cicerone non lo convince. Segue lo scontro decisivo, dove cesariani hanno la meglio, e Lucano interviene direMamente lamentando la perdita della libertà. Cesare si disKngue per la sua crudeltà poiché nega gli onori funebri ai pompeiani. Pompeo fugge, così da preservare i supersKK del suo esercito. Libro 8 : Pompeo fugge a Lesbo e si ricongiunge alla moglie, e decide di cercare rifugio ed aiuto in EgiMo, ma il Faraone teme la vendeMa di Cesare e progeMa di assassinare Pompeo mentre sbarca. Quest'ulKmo sospeMa il tradimento; consola quindi la moglie, e rema da solo fino alla spiaggia, dove viene ucciso e decapitato acceMando il suo fato alla maniera stoica, sopportando il dolore con fermezza. Il corpo è geMato in mare, ma è spazzato a riva dalle onde ed un certo Cordo gli dà umile sepoltura. Libro 9 : la moglie di Pompeo piange il marito, mentre Catone prende le redini della causa del senato. Eroicamente conduce le truppe aMraverso la tremenda calura e i serpenK velenosi del deserto africano, mentre Cesare visita Troia e onora gli spiriK dei suoi antenaK. Poco dopo arriva in EgiMo; quando gli emissari del Faraone gli presentano il capo di Pompeo, Cesare nasconde la sua gioia e si finge addolorato e sdegnato e condanna il gesto del sovrano d’EgiMo. Libro 10 : Cleopatra, sorella di Tolomeo, seduce Cesare e lo accoglie nella sua reggia. PoKno, principale tutore del giovane re, intende far assassinare Cesare ma è ucciso mentre i romani aMaccano il palazzo. Un altro notabile egiziano compie un ulteriore tentaKvo, ma il poema si chiude bruscamente mentre Cesare combaMe per salvarsi. I personaggi principali: Cesare è l’eroe nero, non è sicuramente un eroe posiKvo. Viene descriMo come colui che vuole prevalere sugli altri e Lucano lo considera irascibile, ma lo ammira pere la sua fiera personalità di dominatore. Pompeo è l’opposto di Cesare: lui è un personaggio in evoluzione, ovvero, passa da uomo che cerca la gloria ad uomo penKto, anche se negli ulKmi secondi prima di morire. Cantore è invece l’unico personaggio posiKvo del racconto: incarna il modello ideale del saggio stoico, poiché combaMe per la Patria anche se vorrebbe stare lontano dal confliMo, fa scelte sempre per il bene dello Stato e affronta qualsiasi sofferenza con coraggio per dare esempi posiKvi ai suoi seguaci. TuMavia, essendo stato un vinto sin dall’inizio, ovvero avendo sempre loMato per cause perse, Lucano riKene che non abbia discepoli a cui tramandare queste sue qualità. Come Cesare, anche Catone è un personaggio staKco, ma, a differenza del diMatore romano, incarna valori posiKvi e principi eKci. Il suo suicidio non viene citato nel Bellum Civile perché il poema non è completo. Lucano fu più esplicito nel manifestare la propria visione del potere, e forse questo aMeggiamento contribuì alla sua morte. Egli trasmeMe la sua visione della realtà aMraverso scelte struMurali e sKlisKche che fanno del Bellum Civile un manifesto ideologico. Dal punto di vista del genere leMerario, Lucano contrappone il proprio poema epico-storico con quello epico-mitologico di Virgilio. Lucano sembra voler svelare quelle che crede siano finzioni da parte di Virgilio, ovvero l’esaltazione dell’età augustea aMraverso le gesta di Enea e la provvidenza dell’impero romano. All’oLmismo di Virgilio, che canta le sofferenze di Enea, Lucano risponde con l’amaro pessimismo per l’inuKlità delle guerre civili. Egli afferma infaL che la pace successiva alle guerre civili verrà per forza dominata da un padrone e che soltanto durante le guerre civili è concesso piangere, perché, quando uno dei due combaMenK avrà vinto, bisognerà mostrarsi felici. Per questo Lucano viene considerato un anK-Virgilio e il Bellum Civile un’anK-Eneide. È possibile che il pessimismo di Lucano sia stato maturato cogliendo qualche zona d’ombra già nella visione del poema di Virgilio, apparentemente idilliaca. Forse fu di fronte al turbamento di Virgilio di fronte alle molte morK necessarie per arrivare ad un presente di splendore che Lucano acquisì la consapevolezza che il principato non poteva valere il prezzo di tanto sangue. Dal punto di vista struMurale, Lucano contrappone una poeKca della molteplicità alla poeKca dell’unità uKlizzata da Virgilio: mentre l’Eneide si concentra sulla missione del fondatore di Roma, il Bellum Civile si divide in una molteplicità di evenK che avvengono anche contemporaneamente in luoghi differenK, i quali protagonisK sono spesso personaggi minori. Nel Bellum Civile sembra mancare un vero e proprio antagonista ed è assente anche la presenza degli dei. Le divinità sonno spesso nominate nel poema, ma, a differenza di quello virgiliano, non sono il motore dell’azione, bensì agiscono solo all’interno degli excursus. Fa eccezione la dea Fortuna, caraMerizzata come la dea bendata che distribuisce in modo casuale i propri favori. Nonostante il rifiuto della mitologia, nel poema Lucano fa uso del soprannaturale: l’elemento fantasKco ha lo scopo di suscitare il coinvolgimento del leMore. Sono molte e molto deMagliate le descrizioni dei prodigi e delle profezie, che sono post eventum come nell’Eneide. Dal punto di vista retorico, Lucano fa uso di molte e frequenK figure retoriche, prediligendo le iperboli e le metafore. Il suo sKle può definirsi “conceMoso” perché nei suoi versi ogni metafora è generata da un elemento presente in breve nella metafora precedente. Un’altra sua caraMerisKca è l’espressionismo, che si riconosce nel gusto per le descrizioni raccapriccianK, frequenK nel Bellum Civile: Lucano rappresentava la realtà narrata come se fosse presente davanK al leMore. L’espressionismo è una costante nella leMeratura laKna fin dalle origini. Dal punto di vista sintaLco, infine, il poeta alterna nei suoi versi periodi lunghi e complessi, con largo uso di enjambements, a sentenze rapide e coincise. PERSIO: Persio nacque a Volterra nel 34 a.C. da una ricca famiglia etrusca. Compie i suoi studi a Roma con i migliori maestri ed entra in contaMo con Cornuto, il cui incontro segnò la vita del giovane. Quando dovrà decidere l’aLvità a cui dedicarsi nella sua vita adulta, infaL, egli sceglierà di tenersi lontano dalla vita poliKca e di impiegare il suo tempo nello studio della filosofia. Persio dedicò la sua