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Figure - Riccardo Falcinelli, Dispense di Comunicazione Grafica

riassunto completo per esame figure di Falcinelli

Tipologia: Dispense

2021/2022

Caricato il 01/09/2022

Sofiamira
Sofiamira 🇮🇹

4.7

(13)

4 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Figure - Riccardo Falcinelli e più Dispense in PDF di Comunicazione Grafica solo su Docsity! SPAZIO Il potere del centro Il centraggio è un'usanza storica basata su tendenze psicologiche. C'è un centro solo quando c'è uno spazio dato, definito che può essere misurato solo ad occhio nudo. Quando qualcosa è al centro, trasmette un senso di immobilità e calma perché sappiamo che è ben piantato, solido e immobile. Quando qualcosa è fuori centro, diventa un'immagine dinamica, instabile o irrequieta. La centratura è rara, infatti, colpire il bersaglio è sempre il risultato di un duro lavoro e di una scelta, ed è una manifestazione della volontà di liberarsi dal caos e dalla confusione. Il centro impartisce una composizione centrata: solenne, simmetrica e completa. Il prestigio del centro aumentò nel XV secolo con la scoperta della prospettiva. Attribuito al Brunelleschi, il suo teorico è Leon Battista Alberti, per il quale un dipinto è come una finestra che si apre sulla realtà. Il centraggio è un'usanza storica basata su tendenze psicologiche. Prospettiva = un sistema di regole grafiche che permette di suggerire un effetto tridimensionale su una superficie bidimensionale. L'idea della prospettiva è quella di utilizzare la geometria per trascrivere in un'immagine ciò che l'occhio vede in un momento preciso e in un luogo preciso. La prospettiva funziona solo se ti metti esattamente di fronte ad essa, un punto chiamato punto focale, che corrisponde all'occhio ideale. L'archetipo perfetto è la pittura di Leonardo da Vinci, in quanto sistema percettivo e simbolico in cui la linea di fuga degli elementi costruttivi diventa una freccia che punta al centro del dipinto, esaltando il soggetto. La prospettiva è una tecnica di codificazione in modo da coinvolgere la gerarchia dello sguardo dell’osservatore La camera oscura si basa sulla funzione di una scatola con un piccolo foro attraverso il quale passa la luce per proiettare sul fondo un'immagine esterna capovolta. Le immagini prospettiche possono essere ottenute senza calcoli. Un esempio che ci fa capire l'uso dello spazio è The Shining di Stanley Kubrick: Un bambino corre su un triciclo, il corridoio può andare solo in una direzione e gli occhi devono convergere in lontananza. In presenza dei gemelli il bambino non scappa, ma fa un gesto visivo, che è quello di coprirsi il viso, come se credesse che non esistono, quindi non c'è bisogno di scappare, perché lo fa non mette in pericolo il corpo ma guarda. Seduzione di periferia Un disegno nasce muovendo degli strumenti su una superficie, facendo interagire l’inventiva con matite, colori e pennelli; è un’attività di costruzione, mischiando ingredienti diversi fino a ottenere una certa forma. L’inquadratura è il frutto di un prelievo della realtà Paillot de Montabert , Consiglia di disegnare su cartoni abbastanza larghi, che possono essere rifilato in un secondo momento scegliendo la giusta composizione a posteriori , un suggerimento lontano in cui si era lavorato nei secoli precedenti ovvero di disegnare in tutta libertà e solo dopo di inquadrare la scena per fare il dipinto finale. Degas è un grande disegnatore a cui piace inquadrare, vede con un solo occhio e scatta decina di foto bellissima due di questi: - una foto fatta nel suo studio di una ragazza che si china e a un pezzo di schiena tagliata che finisce fuori quadro. - nel 1870 le foto ufficiali sono sempre centrate, nitide, in posa e in quei tempi una schiena mozzata era considerato un errore. Degas affascinato dall’imprecisione, dipinge il nudo con una posa a gambe larghe, erotica ma non seduttiva.un avere propria provocazione che in realtà si trova nel taglio con il piede mozzato tirato in faccia al pubblico e all’Accademia. 1 Degas si spira le fotografia, arriva persino a imitare l’effetto di sfocatura, mosso, l’indefinito qualcosa che precedentemente non era mai successo. Al Salon del 1879 Manet espone in barca ad Artenteuil La particolarità non si trova nelle persone troncate in quanto si era già abituati al mezzobusto già dei tempi della scultura romana ma che si mozzasse lo scavo di una barca, era un avere propria innovazione. Lepère realizza una composizione tradizionale della cattedrale di Rouen. Monet nel 1894 realizza la cattedrale di Rouen dove si focalizza nel cambiamento di luce, di colore, di tessitura: sta dipingendo l’atmosfera non l’architettura , In cui si vede meglio nel dettaglio specie se ravvicinato. A partire dagli anni 30 dell’ottocento l’Europa si ricopre di ferrovia è il treno trasforma il paesaggio in uno spettacolo: accelera la percezione e produce un’intensificazione della vita nervosa e la calma, L’interezza e la centratura suonano ormai come canoni passati, la modernità non permette più di vedere il mondo come si faceva secoli prima. Inizia così il rifiuto del cavalletto, il carrello e l’inquadratura classica e si sta affermando che la realtà è più vera se registrata con un margine di casualità di cui conseguenze sono: immagini dall’effetto mosso, sgranato, spesso fuori quadro. Gli aspetti autoriflessivi sono il parametro che usiamo più spesso per attribuire valore alla creatività. Questo non vuol dire che ciò che è decentrato tagliato sia per forza moderno e ciò che sta al centro sia invece banale e conservatore.infatti il grande fotografo Henry Cartier-Bresson sosteneva che per capire se uno scatto era di valore bisognava osservare prima di tutto quello che cadeva nei margini. FORME Il trionfo del rettangolo Claude è il protagonista de L’opera, uno dei romanzi significativi di Emile Zola, che per inventarlo si ispira a molti artisti conosciuti, come Claude Monet da cui prende il nome, la nevrosi da Cezanne e la prima tela che ricorda a Manet, ma aggiunge anche elementi autobiografici, come la smania si volersi distinguere da chiunque altro. (Storia) Claude si innamora di una donna, ma il vero amore lo trova con l’arte, ma non capito e tormentato dall’incomprensione, viene assorbito in un vortice ossessivo, tanto da portalo al suicidio davanti un’enorme tela irrisolta con un reettangolo alto otto metri e il corpo a penzoloni considerato come unica opera: una la messa in scena simbolica dell’impossibilità di compiere ambizioni creative. Nel XIX secolo il senso dell’esistenza non rincorre più la religione con Dio ma bensì l’opera. La forma del supporto determina come sarà fatta la composizione al suo interno. Venne trovato in un documento veneziano del 1494 una parola nuova “Quadro” Che si riferiva a un pezzo di parete fra due finestre destinato a essere affrescato questa è la prima attestazione del termine. 11 anni dopo viene usato in senso metaforico per intendere una descrizione ampia e organica come d’esempio dire il quadro della situazione. L’invenzione della prospettiva favorisce il rettangolo secondo l’idea che è un’immagine come una finestra a questo bisogna aggiungere la tela in quanto viene tenuta tesa, inchiodata a una cornice. La diffusione della stampa inventata da Gutenberg prescrive per esigenze tecniche di lavorare con testi e illustrazioni riquadrate: - il libro manoscritto può essere lavorato in qualsiasi direzione con una grande libertà come ogni attività pittorica. -la pagina tipografica è composta di caratteri che devono essere tenuti fermi per non sparpagliarsi in quanto obiettivo è quello di renderlo più omogeneo e livellato. Il Rinascimento non inventa solo la stampa a caratteri mobili ma anche la lineamento dell’impaginato in riga e colonna. La pittura era un’attività che seguiva richieste precise, che poi tra il 500 e il seicento in Olanda si diffonde il commercio di quadri già pronti dove nascono botteghe apposite in cui i costi sono contenuti e le dimensioni dei quadri sono più piccoli e vengono esposte già incorniciate e sono rettangolari. La pittura era inizialmente destinata a un’Elite che poi diventa un prêt a porter. 2 Dintornò dorato e psicologici La valle di Chio è la piazza che fu costruita nel punto da cui era possibile ammirare la magnificenza del territorio. Intorno al 1560 arriva Giorgio Vasari il quale costruisce un loggiato con nove archi di pietra grigia che si stagliano su un fondo di intonaco chiaro.il loggiato dà un significato diverso alle colline, le sottrae all’impossibilità della natura e ce la fa guardare in un altro modo. Giorgio Vasari ha trasformato il paesaggio in un panorama, cioè un’immagine da guardare con una disposizione estetica e si comporta come una cornice e ci suggerisce di pensare il mondo come se fosse un dipinto. Nel linguaggio comune la parola cornice, evoca un telaio dorato e si mette intorno alla pittura. Kant sosteneva che le cornici servivano solo per abbellire i quadri, Nicolas Poussin alla cornice invece teneva molto, come anche André Félibien Che dice che la cornice è il ruffiano dell’opera perché la mostra più bella e la fa notare. Kant considera l’immagine solo la superficie dipinta al contrario invece Poussin sostiene che l’opera è il colpo d’occhio d’insieme, cornice inclusa. Nei libri di storia dell’arte i quadri non compaiono mai con la cornice, il confine dell’opera è sempre il confine della tela. Fu Monet A inaugurare la composizione della tela al vivo, il modello più diffuso, che consentì Al pubblico che si accorgesse il ruolo e il peso di quei telai che avevano sempre avuto sotto gli occhi. D’accordo con la teoria di Kant, Google nella cultura contemporanea, le opere esistono come idee compositive e non come oggetti reali dovuto a una questione di riproducibilità fotografica. Poussin aveva ragione nel sostenere che ciò che sta intorno stabilisce i modi in cui l’immagine si rapporta con ciò che sta fuori. Ludwig Wittgenstein ribadì che non siamo in grado di vedere i margini della nostra visione, ciò che abbiamo di fronte è solo una parte del mondo e tuttavia non ne cogliamo i limiti. Quelle che chiamiamo immagini rendono esplicita questa soglia e ci mostrano dove finisce la foto. Se un’immagine finisce senza bordature, il soggetto si espande e vive in rapporto con l’esterno. Se è un segno robusto può valorizzare l’effetto di insieme, l’immagine nel complesso spicca, ma la protagonista sembra imprigionata. Esistono dei casi in cui la marginatura svolge un ruolo funzionale come ad esempio quello dei fumetti dove ogni vignetta è circondata da un segno scuro che ne dichiara il rapporto con le altre e i reciproci nessi temporali.lo spazio bianco e lo stratagemma grafico che rende sensato il rapporto tra le scene e i dialoghi. Windows McCay utilizza inquadrature per enfatizzare le valenze ritmiche e scandire il tempo da vignetta vignetta come se fossero dei veri e propri fotogrammi e il tratto è sottile e svolge il compito alla perfezione. George Herriman lascia fluire le situazioni, separate da uno spazio vuoto senza divisori per far spiccare poi con alcuni contorni le schermate più forti. Courbet dipinge le ragazze del villaggio dove all’epoca i critici dichiararono fosse goffo, campagnolo nel tema e nel gusto, questo perché nel 1852 al Salon, la tela fu esposta per la prima volta, ma schiacciata in mezzo a altri dipinti, che si contendevano l’attenzione e ovviamente vederla circondata da tanti dipinti ne cambiava l’impatto. A partire dal settecento era stata istituita la figura del Tappissier ovvero colui che era incaricato di attaccare le tele alla parete decidendone la posizione. 5 Attualmente l’isolamento delle rappresentazioni è impossibile, perché questa accostamento di più immagini viene utilizzata nei social network. Il Louvre nasce con l’idea di essere un vero e proprio archivio universale di tutta l’arte è possibile con l’accostamento che in passato non venivano mai fatti di opere differenti. Il MOMA, Museum of Modern Art di New York, venne inaugurato nel 1929 dove le opere sembravano più valorizzate con uno spazio adeguato che le separasse Dalle altre e facendo respirare le opere. Il MOMA fissa così un nuovo standard, l’idea è di al Fred H. Barr , Per la mostra dedicata ai post impressionisti europei. Il museo è una mostra ma anche un manifesto programmatico, Per esaltare qualcosa bisogna pensare bene non solo alle cornici, ma anche al vuoto tra luna e l’altra e si comprende che è una cornice è un recinto psicologico Che indirizza lo sguardo e gli da sensatezza. L’aggiunta di didascalia con la cornice psicologica, una volta letta non consentirà Più di vedere quell’immagine come prima. Dentro l’abisso Il Melò era una versione sentimentale del noir e la trama era ricca di colpi di scena e spesso inverosimile. Uno dei maestri del genere è Douglas Sirk E nell’immagine di da quella che avrei dovuto sposare non ci interessa la trama, ma il prototipo visivo ovvero quella di una donna che occupa il lato destro della composizione, ma in realtà È il ritaglio di un’immagine più grande di un riflesso della donna in uno specchio e si tratta di un Tops, cioè Quando la tensione emotiva e al suo picco, i protagonisti appaiono raddoppiati e il tema portante non sono le azioni che si compiono ma come vengono viste interpretate degli altri. I dipinti possiedono una cornice e questa indirizza la loro comprensione, cosa succede quando una cornice non è intorno ma si trova all’interno? Per comprendere il meccanismo concettuale, le immagini sono superfici da guardare e dunque se al loro interno c’è qualche tipo di incornicia mento, il guardare nasce raddoppiato. Il tema dell’immagine inquadrata dentro un’altra ha origini Remote a partire dalla pittura fiamminga, tramite apertura che mostrano fuori o altrove e propongono una seconda immagine che entra in dialogo con l’azione principale. Un’immagine contiene un’immagine che contiene un’immagine, e attraverso questo meccanismo si allude al significato ultimo della vicenda. In una scena della musica di Gion girato da Kenji Mizoguchi nel 1953, Dove la protagonista è in luce ed emerge tra le tue tende, è immobile, congelata e ascolta quanto le viene detto.un regista occidentale avrebbe usato un primo piano per sottolineare lo sguardo e l’emozione, ma il regista Mixoguchi non avvicino alla cinepresa e ci mostra la figura intera, ma ritagliata una scelta formale che può ricordare la suddivisione delle tavole dei manga è il risultato È pieno di sentimenti espressi al meglio perché insieme al volto vediamo quell’inquadratura emblema della vergogna. L’interesse principale è il ruolo sul piano compositivo, ad esempio con David Friedrich notiamo come in un suo dipinto albero e figure hanno un doppio compito, da una parte l’argomento del dipinto e dall’altra si comportano da cornice per il nostro sguardo che punta in lontananza una falce di luna. In Giappone invece possiamo vedere in una xilografia di Hiroshige un Pruno che ingombra lo spazio visivo al punto da sembrare un disturbo ed è talmente ravvicinato per essere il soggetto del disegno ,ma non riusciamo a vedere bene il giardino di fondo ed è una cornice che guarda oltre. 6 Negli anni 30 un regista russo sosteneva che l’incornicia mento dichiara la relazione dialettica che si instaura fra gli elementi in gioco nel fotogramma, ossia il dialogo da una parte dell’immagine con il tutto che la contiene. Nel cinema vengono utilizzate delle tecniche, dove tra il davanti e il dietro c’è un punto di dialogo è l’uno non esiste senza l’altro e insieme costruiscono il senso della scena. PERCEZIONE Il braccio degli impressionisti Possiamo osservare una pennellata e riconoscerci una figura solo se abbiamo già avuto esperienza dell’oggetto che rappresenta ed è un problema di percezione che riguarda cioè il modo in cui usiamo gli occhi e la mente. Un secolo prima dell’esordio degli impressionisti, Boucher utilizza una tecnica con il colore pastoso, veloce, quasi astratto. Con l’impressionismo invece notiamo bave di colore dense è compendiarie . Il nome proviene da un quadro di Monet chiamato Impression,soleil levant Dove il primo termine sta ad indicare la mano di pittura che gli imbianchini utilizzano per le pareti di un appartamento, prima di dipingerle o attaccarci la carta da parati, viene infatti utilizzato questo termine proprio perché è come se si stesse guardando un muro intonacato e non un’opera d’arte. Solitamente la distanza di un braccio è quella che ci fa vedere sia la materia di cui è fatto il dipinto, sia l’illusione di rappresentare qualcosa . Immagini = non sono la realtà. La parola immagine deriva da image ed è l’immagine in generale, di qualsiasi tipo. Picture è invece la cosa concreta, come ad esempio la pittura, la foto, il disegno… I termini derivano dal latino per image da Imago ovvero tutto ciò che riguarda l’immaginazione. Picture invece deriva da pictura cioè il quadro concreto, la superficie. Parlare di pennellate vuol dire pensare alla Picture. Nel secondo ottocento il pubblico inizia a capire che le Imagines sono picturae e che il loro valore non sta nel vedere qualcosa di dipinto bene da sembrare il reale, ma nel giocare con qualcosa fatto talmente bene ad essere artificio. Capire le immagini significa accettare il meccanismo che si utilizza e che ciascuno indistintamente possiede un fascino preciso differente. Una testa per una porta Apelle un famoso pittore un giorno si recò a Rodi per conoscere le opere di Protogene, scopre però che egli non fosse in bottega, ma via era solo una vecchia che faceva da guardia a un grande quadro bianco pronto per essere dipinto chiese cosi di chi doveva annunciare il passaggio, ma pelle disegno su quella superficie una riga colorata di una incredibile finezza, tornato a casa Protogene nota questa riga e si accorse subito che Apelle era passato così decide di prendere un altro colore. Apelle ritorno e decide non trovando Protogene, di tracciare un terzo colore ancora più fina, Protogeni quando torno la vede, e si dichiara battuto. Nel mondo antico l’arte a spesso amato in motivi geometrici tuttavia però, sono sempre stati la decorazione di un oggetto. 7 PERCEZIONE Strade,stracci,coltelli e pistole Ci sono figure dell’infanzia che appartengono a una schiera di personaggi che sono finite all’interno di un’immagine. Le immagini con questa storia non sono più solo una finestra ma un vero e proprio varco di un passaggio che permette di accedere a un’altra dimensione, dove ogni figura possiede un suo tempo per essere guardata e ne consegue che ci sono cose che noi siamo per prima, altre per seconde e poi così via. Un punto d’ingresso è qualcosa da cui partiamo e che accompagna lo sguardo all’interno dell’immagine È Uno escamotage a costruire per convogliare lo sguardo secondo un percorso prestabilito e molto spesso vediamo come un flusso pulviscolare che si muove attraverso le forme, tramite una forza che si propaga in certi punti, frutto di legami impliciti che l’occhio traccia tra nodi principali dell’immagini, Dove ci intravediamo un movimento chiamato tensione. Il nostro occhio non può fare a meno che di legare tramite una psicologia che si chiama induzione, la scuola di psicologia della Gestalt che sosteneva che nei processi visivi il risultato non è mai la somma dei singoli pezzi ma via un rapporto che ci fa intravedere qualcosa. Le strade, i coltelli e braccia si comportano come vere proprie frecce nello spazio, si aggiungono anche gli occhi che possono alludere in maniera implicita. Per gli occidentali contano l’ingresso è il colpo d’occhio, che ci indirizzano verso il nucleo visivo forte. In oriente si fermano i nuclei focali, dove l’importante è perdersi all’interno dell’immagine e non di andare da qualche parte. La spinta degli alberi Uno dei luoghi che ha contribuito a formare la grammatica dello spazio visivo è il teatro.gli elementi che compongono il palcoscenico classico sono tre: il boccascena che si comporta come una cornice, il fondale è la più grande tela che chiude sul retro il palco su cui è dipinto un paesaggio e infine le quinte ovvero le ante che servono al delimitare lo spazio su cui si nascondono i muri ma soprattutto le opere di servizio di attori e tecnici. Svolgono un ruolo simile, fanno convergere lo sguardo sull’azione al centro della scena. Questo tipo di meccanismo viene utilizzato all’interno della pittura cominciando a comparire con gruppi di alberi che sbucano ai lati. Sembrerebbe così che le quinte siano una variante del punto di ingresso, ci si accorge che se una sola quinta si trova in primo piano il ruolo può cambiare e lo spinge così in profondità, meccanismo chiamato POUSSOIR, da repousser, “RESPINGERE”, “ALLONTANARE”. La differenza tra quinta è Repoussier dipende dal ruolo che svolgono Nella composizione. Repoussier non significa qualcosa, ma svolge un compito ovvero rendere eloquente la lontananza e viene codificato in epoca barocca dove il pubblico vuole essere spinto dentro una storia e viene utilizzato soprattutto nel cinema, nelle serie TV e nei fumetti che ricorrono di questo meccanismo per concentrare l’attenzione sul soggetto principale e creare profondità Uno degli esempi più celebri ti Repoussier è il via col vento, dove l’albero non inquadra i terreni e la casa ma protende le aspirazioni verso il futuro e il cielo diventa una metafora assoluta del paradiso finché è sul cielo compare la scritta the and e l’albero decentrato diventa un brandello di sipario che incornicia l’intero film spingendoci a partecipare allo struggimento. 10 La scoperta del Fulcro Il mito dell’artista romantico parla di talenti incompresi in vita e riscoperti solo dopo la propria morte. Dorè al contrario era un uomo affermato che però era tormentato dal suo inferno; rappresentato dalle prime rappresentazioni di società di massa, che diventano una “Folla”. L’inferno di Dorè rappresenta un pò la società industrializzata , dove dal XIX Secolo, diventa un modello che si impone di vivere in tanti spazzi ridotti. Questo nuovo modo di “Stare” in spazzi ridotti, comporta a un nuovo modo di guardare , dove lo sguardo è sempre distratto dal rumore (visivo e sonoro) La maggior parte degli artefatti visivi del passato mette al centro la cosa più importante , se però veniva inserita la “folla”, ciò che veniva inserito al centro diventava poco visibile. A dora poco importava che il soggetto fosse grande o al centro, ma il suo unico interessa era quello di far risaltare una cosa su tanti e per farlo illumina un solo punto della scena, proponendo un dispositivo costruito per l’occhio moderno, dove le immagini non hanno più un centro ma un proprio fulcro = PERNO intorno a cui ruotare e si muove con tutta la composizione. Il fulcro è una versione esagerata del Repoussoif. Dorè è teatrale ed esaminando le sue gouache =bozzetti costruiti su una base scura su cui risaltano poche pennellate bianchissime, che definiscono il fulcro e il layout generale. La cultura romantica definiva magnifico l’emozione di sentirsi “minuscoli” rispetto alla vastità del creato così Dorè prendo questo sentimento e lo trasforma in un artificio retorico. Es. La Primavera e le affissioni cittadine È uno dei quadri più ambiti e oltre ad aspettare mentre si segue una fila, bisogna cercare di accaparrarsi la posizione migliore per osservarla. Al contrario le affissioni cittadine sono state pensate per essere viste in movimento. Dorè in anticipa dipinge avendo capito un nuovo meccanismo: - Si accorge che di fronte a un immagine centrata ci si accorge se non vista in maniera centrata che è “Deformata - Le immagini basate sul fulcro risultano invece plausibili Il fulcro è il cuore di quasi tutta la grafica horror, fantasy … ed è qualcosa in mezzo a tutto il resto che spicca maggiormente. La “Folla” è la grande protagonista delle narrazioni moderne, specialmente al cinema dove inizialmente gli osservatori non essendo abituati, di primo impatti rimasero un po sorpresi, ora siamo abituati. Nei film infatti la folla diventa un fondale su cui far spiccare l’attore principale. Esiste un tipo di fulcro che invece di essere realizzato con la luce puntata, è costruito con la profondità di campo, come possiamo osservare nel film Taxi Driver nel 1976. La gravità è nell’occhio di chi guarda Il verso di un’immagine dipende dalla posizione da cui pensiamo di guardare le cose. Spesso non è possibile trovare un verso giusto, perdiamo quelle coordinate gravitazionali che fanno coincidere la terra con la base geometrica delle immagini Bisogna accettare che un margine di ribaltamento è un diritto dell’osservatore infatti la flessibilità interpretativa è parte dell’opera. 11 Ogni azione è vincolata dalla forza di gravità, in quanto particolare, essendo costante e non ci da la sensazione né di essere spinti e né tirati. La gravità stabilisce ciò che è possibile fare e cosa no e questo comporta che sul fronte psicologico quando guardiamo un’immagine, il basso risulta più pesante. Es. Pallino in alto e Pallino in basso Se un pallino è in basso, sembra ben piantato a terra Se un pallino è in alto sembra sospeso, questo perchè è carico di una tensione che lo attira in basso. La gravità è incastonata nel nostro sguardo ed è questa capacità di vedere lo spazio carico di forza che rende comprensibili e sensate, le raffigurazioni. La nostra capacità di comprendere le immagini è dovuta anche a un concetto culturale e sociale. La faccenda del peso non è legata solo al peso delle cose, ma al come. Se sfochiamo qualcosa ci rendiamo conto di cosa possa o meno essere perchè distinguiamo uno scenario associandolo alla nostra esperienza. Al contrario se viene ribaltato qualcosa abbiamo la tendenza di individuare prima di capire di cosa si sta guardando, l’orientamento verticale ed orizzontale. Per stabilire ciò che sta in alto o in basso si applicano tre fattori: - Riconoscimento di quello che vediamo raffigurato in relazione alla gravità - Interpretazione delle masse tonali e cromatiche - Convenzione storica, sociale, critica che stabilisce il verso preferenziale. Ribaltare qualcosa, provoca un senso di straniamento. La direzione degli angeli e quella dei demoni Si da un’osservazione maggiore alla possibilità di ribaltare delle opere. Kandisjy nel 1926 afferma che la destra sia il luogo della casa, dell’appartenenza, mentre la sinistra rimanda alla lontananza e allo spostamento. Bewick sosteneva che ciò che veniva rivolto a destra o a sinistra non era una scelta neutra e andava ponderata con cura per attribuirgli un determinato significato. Recentemente sono stati condotti test usando una psicologia sperimentale, a cui sono stati sottoposte (le persone) a xilografie di Bewick (una originale, l’altra ribaltata). La risposta fu che maggiormente venne preferito l’orientamento voluto dall’artista (a sinistra). I risultati del test, confermerebbero che le immagini hanno un verso “giusto” e riconoscibile. Difronte un film si è coinvolti nella storia e non si notano con maggiore attenzione questi problemi, mentre nel dipinto vengono percepiti immediatamente. In fotografia il vuoto all’interno di uno spazio viene chiamato “aria” che consente di ottenere uno spazio che fa respirare il soggetto. Con l’influenza delle abitudini di lettura, la sinistra significa il prima o qualcosa di dato, la destra indica il dopo o la conseguenza di azione. Wofflin aveva definito l’angolo a destra in basso il “punto finale” del discorso figurativo. Moltissima comunicazione visiva funziona una delle regole d’oro della pubblicità, cioè mettere la chiusura del racconto come fa uno slogan oppure il marchio del produttore. 12 Secondo questa logica Ozu Arriva a cambiare dimensione alle cose così che non risultasse troppo invadente rispetto ai personaggi, infatti nella cultura giapponese il modo di sistemare le cose è un’arte diversa o una storia secolare. Il gioco di disporre e comporre rivela una sfumatura profonda del rapporto tra noi e le immagini. Il nostro cervello si è evoluto per usare il mondo ed è più pratico vivere in un mondo dove gli spazi e le cose sono immediatamente comprensibili e i più bravi a comporre sono gli artisti che hanno allenato lo sguardo attraverso una lunga frequenza con i linguaggi visivi. La composizione in pittura è la vita è aumentata non del brutto del doloroso ma degli aspetti stonati. TEORIA DELL’OCCHIATA La parola composizione oggi sembra ovvia, lo usiamo in pittura e musica e persino a riferimenti all’aspetto di un piatto di cucina, ma nel Rinascimento è inesistente. Fino al 300 la pittura era incentrata su concetti principali: il disegno e il colore. Il termine compositio inizia a mostrarsi nei ragionamenti di Leon battista Alberti nel De pictura 1435, dove Afferma che compositio= L’arte di mettere insieme un dipinto secondo una gerarchia in cui la storia è fatta di corvi, i corpi di membro, e le membra di piani cioè di superfici. Nel seicento il termine diventa un classico nell’ambito artistico, mentre prima di cosa parlavano gli artisti? Nelle opere del passato gli artisti non hanno mai messo figure a casaccio nello spazio è il principio guida è sempre stato la geometria, infatti tra le forme di base il cerchio rimanda alla perfezione, Dio, i motivi sacri con la mandorla, che dà una carica di significati esoterici. E nasce dall’incontro di due circonferenze che si intersecano passando l’una con l’altra e il risultato è un’apertura e infatti notiamo come Cristo e Maria sono sempre spesso al centro di questa mandorla. Le forme triangolari sono predilette per le raffigurazioni in cui il sacro una faccenda istituzionale: nel Rinascimento e lo schema prescelto in quanto il triangolo a una base ben piantata è un culmine in alto che conferisce ritmo ascendente e rimanda alla trinità. La cultura visiva del Rinascimento gira intorno a due temi principali: la raffigurazione di spazi illusionisti e la figura umana. Ed è un interesse che dura per tutto il cinquecento fino a quando non avviene un cambiamento dovuta a un mutamento del mercato e del ruolo dell’arte. Il seicento e l’epoca della controriforma, dei grandi dipinti religiosi, delle nature morte dei paesaggi da cavalletto è solo da ora, Si può parlare di composition (alla francese) Se osserviamo il ratto delle sabine di Poussin, notiam decine di corpi che fanno sì che l’insieme assomigli a un’inquadratura fotografica, per la realizzazione di ciò venivano costruite delle statuine di cera che venivano spostate e arrangiate finché non si trovava la disposizione che convinceva l’artista ed era una sorta di piccolo teatrino studiando così la distribuzione spaziale. Poussin è il primo “Peintre philosophe” = Il primo artista che decide il soggetto del dipinto e non lavora su sceneggiatura fornita dal committente come si era sempre fatto… Distinzione tra : - La trasfigurazione del 1520 di Raffaello, i critici hanno evidenziato come la parte bassa e quell’alta non siano legate, ci sono infatti due storie: c’è un sopra e un sotto con: di vista diversi come fotografie scattate in momenti diversi e poi incollati fra di loro ed era una 15 costruzione “a tappe “ Che per il pubblico del Rinascimento è comune e comprensibile, Perché il mondo spirituale si trova in alto e il mondo dei terreni si trova in basso e per Raffaello quello che contava era il disegno delle figure, la loro gestualità il chiaroscuro e gli elementi emotivi - Un quadro di Poussin, ci accorgiamo che l’effetto generale è quello di un unico elemento omogeneo con il nodo centrale che e la coerenza tra i vari elementi e questa capacità di tenere insieme tutto e quella che abbiamo oggi quando parliamo di composizione al cinema, nei fumetti e videogame. Poussin Ragionava in modo tale che è un regista intende la pittura non più come disegno ma come regia. Il De arte graphica di Du Fresnoy, È il primo manuale di composizione in senso moderno dove si danno consigli e suggerimenti sul buon dipingere ed è un testo destinato alle persone colte e da qui compare l’idea che è un dipinto sia una macchina cioè che abbia un funzionamento è la figura principale in un quadro è simile a un re in mezzo ai suoi cortigiani perché il regno funzioni con te nei rapporti fra i pezzi. Il Rinascimento modella i suoi ideali sulla pittura ad affresco, Cioè su superfici vaste in cui è difficile avere una visione d’insieme e gli affreschi hanno un aspetto dispersivo che però gli conferisce grandezza e solennità. Infatti molti dipinti impongono allo spettatore una visione parziale, frammentata e le dimensioni della scala non permettono mai di vedere l’insieme. Il periodo del barocco e quella del trionfo della pittura da cavalletto, cioè la tela dipinta olio, un oggetto più snello e leggero per le dimensioni più piccole in cui si può Cogliere un unico sguardo. Il tableau è il rettangolo incorniciato è trasportabile in cui è appunto l’oeillade (l’occhiata generale) Che rende coerente tutto. L'Ensemble è l’insieme organico e non parti slegate del dipinto. La centralità della composizione si afferma quando le immagini diventano più piccoli e maneggiabili per l’occhio.si è ipotizzato che questo cambio sia stato influenzato dalla diffusione di innovazioni ottiche come gli specchi convessi, le camere oscure, le lenti che proiettavano i modelli sulla tela aiutando i pittori a visualizzare l’effetto generale. Oltre ciò ovviamente va valutato anche la diffusione della carta. Nel medioevo la carta era un materiale raro e di poco interesse, ma con la rivoluzione tipografica di Gutenberg i libri tipografici costando meno permettono alle classi emergenti di accedere alla lettura. Comporre significa provare e riprovare, arrangiare le cose in modo differente fino a trovare una soluzione convincente. L’idea dell’artista moderno è proprio questo ovvero realizzare degli schizzi cosa infatti vediamo in una tavola di Andrea del sarto rimasta in completa in cui notiamo un angioletto posizionata differentemente dall’alone di una traccia di un altro paio di gambe e questo è stato provocato da quello che viene chiamato in gergo “pentimento” Cioè quando l’artista cambia idea durante la lavorazione. Nei secoli successivi l’uso intensivo di foglie fa sì che la struttura venga studiata da prima e nell’ottocento gli artisti lavorano su formati più piccoli. La differenza tra un affresco è una fotografia: L’affresco si esplora come una mappa La fotografia si coglie come l’esemble in un unico colpo d’occhio, La vera abilità sarà non tanto quella di fotografare ma di scegliere lo scatto fra tanti. Infatti su Instagram ci sono tante belle composizioni e l’esito è quello di molti tentativi e di centinaia di scarti. 16 La composizione = Oltre essere un’attività retorica come sosteneva Alberti è anche l’aspetto più moderno delle attività visive ovvero l’arte di tenere insieme un intero LE REGOLE DELL’ORIZZONTE Inquadrare il mondo è stata negli ultimi cinque secoli una pratica professionale, oggi lo smartphone però la ressa un gesto rapido, automatico e persino banale. Per quanto sia una mossa veloce, in quella frazione di secondo anche il fotografo meno dotato si pone una domanda di tipo estetico. C’è infatti un aspetto che ha arrovellato gli artisti: in che modo lo spazio vada suddiviso. Nel film “ I MISTERI DEL GIARDINO DI COMPTON HOUSE” Ambientato in Inghilterra, Peter Greenaway Racconta la storia di un Paesaggista a cui vengono commissionate 12 disegni di una tenuta di campagna che però si riveleranno indizi di un omicidio. L’artista Simone esce di carta e matita è un cavalletto speciale chiamato in quadratore (Framer, in inglese) usato per copiare la scena. È uno strumento che permette di concepire la natura già come figura ancor prima che sia ritratta trasformando lo spazio in una faccenda astratta, un gioco di rapporti che precede il soggetto.conseguenza della diffusione di tale rettangolari e dell’idea che il quadro sia una finestra perché è una volta stabilito il formato, le dimensioni e I margini, rimane solo da decidere in che maniera uno spazio simile vada suddiviso. È interessante la metafora dell’inquadratura scenica, perché la trama si svolge nel 1694 con la logica del protagonista ovvero quella di un uomo del XX secolo che scatta immagini nel luogo del delitto. Il meccanismo più semplice Utilizzati dei pittori è quello di tracciare gli assi di simmetria oppure le diagonali e le sotto diagonali ottenendo così degli spicchi su cui modulare il ritmo delle figure. A partire dal seicento Con il diffondersi dell’Accademia si prova a dare alla pittura fondamenti teorici soliti, tra le varie prescrizioni : - una pratica che suggerisce di battere il lato corto su quello lungo cioè di riportare la misura dell’altezza sulla base del quadro ricavando così una divisione dello spazio che elude la rigidità della centratura e delle simmetria perfetta chiamata “Rabatment” cioè ribaltamento. - “Sezione Aurea” , Anche se i pittori per far prima si inventavano procedure per applicare gli effetti senza perdersi in calcoli. In un rettangolo aureo la diagonale principale è sempre perpendicolare a quella del rettangolo contenuto al suo interno, si generalizza il principio rendendolo applicabile a qualsiasi cornice. Si tratta infatti la diagonale del dipinto e la sua perpendicolare passante per l’angolo opposto, allora incrocio si stabilisce il cuore focale della composizione e l’altezza del cielo. L’altezza dell’orizzonte: - Una scelta tipica dei dipinti navali è quella di far coincidere la linea del mare con l’assenza del ponte. - Per i dipinti western, l’orizzonte esalta la vastità di camion e pianure e il cielo è protagonista che invade i due terzi dello spazio trasmettendo un senso di sconfinatezza - Nei cartoni animati, e le scenografie sono disegnate con l’orizzonte Fort amente ripassato per restituirci la sensazione di guardare il mondo dell’altezza dei protagonisti. Nella storia l’elevatezza da cui si guardano le cose è una carica di valenza politica religiosa come possiamo notare nelle miniature mediorientali dove lo sguardo è sempre dall’alto per evitare l’effetto prospettico che ricorda il punto di vista di un cane, considerato animale impuro. 17 Il vuoto si addice ai cerbiatti Si racconta di un americano che commissionò un dipinto un vecchio artista giapponese il quale posizionò nell’angolo in alto un uccellino appollaiato sul ramo di ciliegio, mentre il resto della tela era vuoto. L’americano così chiese di metterci qualcos’altro ma il Maestro giapponese non acconsenti, l’americano insistette ed egli gli rispose che se riempiva il quadro l’uccello non avrebbe avuto più spazio per poter volare. Racconto tradizionale giapponese contiene un tipico insegnamento zen: il vuoto è inseparabile dal piano o meglio è il vuoto che rende sensato il piano, lo Yin e lo Yang, Sono in rapporto dinamico fra di loro, in una incessante divenire in cui nessuna deve prevalere sull’altra. In oriente per tradizione il piano non bilancia il vuoto ma Lorenzo è eloquente. Nell’arte cinese lo spazio libero è sempre stato importante quanto quello disegnato, a introdurre la pittura con il gusto per le lacune visive sarebbe stato Yuan Ma, Un paesaggista che piano piano comincia spingere i propri soggetti verso i bordi del quadro da qui “Pittura dell’angolo”. Un esempio è la grande onda di Kanagawa, nel 1830 dove sulla destra c’è un ampio campo libero che serve all’onda per poter volare, cioè innalzarsi verso l’alto e poi infrangersi in lontananza invece si intravede il monte Fuji.l’artista ci sta dicendo che per far vedere una cosa non importa che sia grande o piccola ma quello che conta sono i rapporti tra lei e tutto il resto. Confronto tra la madonna di Raffaello e l’Onda di Hokusai: • Raffaello bilancia l’insieme Miranda un effetto di sollievo e liberazione • Hokusai Lascia un piatto della bilancia vuoto per far scaturire da quel disequilibrio una tensione narrativa con cui raccontare il movimento dell’esistenza. A partire dal XVIII secolo gli scambi culturali sono diventati più frequenti e l’ingresso ufficiale del vuoto nelle opere occidentali avviene intorno alla metà dell’ottocento quando le stampe giapponesi cominciano a diffondersi in Europa. Watanabe, È il maestro del voto moderno notiamo come in  una sua illustrazione, Che si apre su due pagine, in quella destra è dominata dalla presenza di appena alcuni fili d’erba sulla sinistra si corteggiano degli insetti che escono dalla cornice e li fa finire e fuori così che dentro la pagina non rimanga quasi più niente cose che in Europa non si era mai vista. Ed è proprio dal XVIII secolo che il mondo visivo che conosciamo oggi inizia con il rapporti del modernismo come il famosissimo Less is More= l’essenzialità delle cose. Sei in Europa e in America Si impazzisce per il vuoto, negli anni 20 del 900 in Giappone scoppia la moda del piano perché essere occidentali è diventato all’improvviso chic. Si diffonde così il Kukan , Un termine utilizzato per riferissi a quadri dallo spazio piano tendenza grafica di quegli anni dove le figure occupano il campo piantate ben soli dal centro. Nel XX secolo a contribuire al successo del vuoto ci sono state esigenze commerciali dove i principali committenti sono le aziende e i mass media chi hanno sempre necessitato di foto illustrazioni con una zona libera dove poter scrivere dove appunto poter inserire il “copy”, Un vuoto non espressivo ma funzionale a informare, raccontare o semplicemente a vendere. Ogni foto di questo tipo sono venduti attraverso degli archivi digitali chiamati anche banche immagine e funziona tramite parole chiave. Bisogna accettare che la forma delle immagini è sempre l’esito della dialettica tra le idee degli artisti e le esigenze dei committenti   20 LE GINOCCHIA DEL REPORTER Dopo la guerra di Crimea quella di successione è la prima tragedia di cui abbiamo una cronaca visiva completa, sia dei cadaveri sia dei sopravvissuti. Tra le foto più famose della raccolta di Gardner, Vi è un tiratore scelto, morto sul campo di Gettysburg. L’immagine diventa subito un icona di massa, simbolo della ferocia bellica. 100 anni dopo però Frederic Ray nota qualcosa che non era stato osservato precedentemente, si accorse infatti che lo stesso morto compariva in un’altra foto ma in una posizione conosci un anno diverso. Frederic deduce che Gardner e i suoi collaboratori abbiano manipolato la scena spostando il cadavere per enfatizzare il  dramma. William Frassanito, Ha evidenziato che certe manipolazioni non erano reputate negative o fraudolente, Perché in quanto la fotografia era appena nata e il modello visivo era la pittura non vi era nulla di male nel sistemare un caduto in modo più artistico anche perché a garantire la verità bastava il fatto che il morto fosse realmente morto. In inglese : STRAIGHT= È una foto diretta del reale lo scatto del mondo così com’è STAGED= È una foto costruita, derivante da stage che è il nome del palcoscenico e del teatro di posa. Nelle foto di guerra ci aspettiamo che sia raccontata senza filtri, può esserci composizioni solo nelle foto di fiction e mai nella cronaca. Infatti la differenza tra reportage e messinscena non è di tipo figurativo ma di tipo politico. Nel 900 l’uso subdolo della manipolazione fotografica a contribuito a diffondere un atteggiamento complottistica nei confronti del potere ed è per questo che non ci vediamo mai fino in fondo di quello che vediamo . Sei una foto di guerra è manipolata smette di essere una testimonianza e diventa un’immagine di propaganda, le testimonianze sono sempre interpretazioni della realtà e notiamo come in un’inquadratura dei fratelli Lumière, vi è una fila di uomini che attraversa un valico innevato l’uno dietro l’altro e nessuno si è messo in posa, una ripresa simile non nasce con intenti artistici e poi mostra un’architettura di grande eleganza.non è una foto di moda ma è a tutti gli effetti un reportage. I fratelli Lumière compongono le proprie fotografie perché non possono fare altrimenti nonostante non fossero artisti ma fossero degli inventori, appassionati di immagini e tecnologia. Una radiografia si presenta così com’è perché il tecnico ,  ha adottato il punto Che gli permette di inquadrare entro i margini della lastra le informazioni necessarie. Venne filmato dall’Isis l’uccisione di Davis Haines, un cooperante britannico, Una decapitazione in mondovisione. Se ci pensiamo bene, ci accorgiamo che tra gli aspetti più inquietanti c’è il fatto che questa scena possiede una forma visiva studiata cominciando dall’arancione con cui è vestita la vittima il colore utilizzato dalle tute dei detenuti, questo perché se bisogna farsi capire dal nemico bisogna utilizzare il linguaggio Con cui è abituato e l’Isis così si rivolge agli occidentali utilizzando i codici di una serie televisiva, nell’inquadratura, nel taglio nelle auto ottenendo così un ordinamento visivo che rende le immagini impressionante memorabili. È una testimonianza, ma soprattutto c’è composizione per amplificarne la crudeltà. Me ne scattata una foto di reportage nell’8 giugno Del 1972 In  di UT.  Un gruppo di caccia bombardieri colpisse per errore alcune costruzioni civili in cui aveva trovato rifugio Kim Phùc, Si nota lei mentre scappa lungo la Route 1 , Insieme a soldati e abitanti del villaggio ed è una scena che viene riportata da vari reporter. La foto fa il giro del mondo a un eco enorme ed è divenuta negli anni una testimonianza nella storia visuale moderna.quel giorno oltre al fotografo UT, Vi erano altri fotografi, vediamo come in altre foto scattate da un 21 reporter della United press, stia raccontando l’avvenimento apocalittico mentre ritrae la piccola Kim che scappa, la differenza è che non viene premiato. Come mai? Bisogna ammettere che si tratta di una ragione formale perché sul piano con di contenuto le tue foto raccontano la stessa storia. Affiancando infatti le tue foto ci si accorge che nella foto di UT, L’obiettivo è più in basso è la linea orizzontale coincide con il volto di Kim del fratello.nella foto della United press, i soggetti sono parecchio al di sotto dell’orizzonte così che i bambini risultino visti un po’ dall’alto. UT, Sta fotografando proprio lei a differenza dell’altro fotografo che sta fotografando l’insieme e infatti vediamo la fuga di tante persone. UT Per scattare la foto a piegato le ginocchia senza neppure accorgersene e lo fa perché è più alto della bambina e vuole stare alla sua altezza nonostante ci sia un bombardamento.  Si dà per scontato che Nike UT Vado a premiato per quella foto perché quella foto è un pugno nello stomaco, si crede però che la forza di quel pugno dipenda solo dal soggetto, ma la composizione talvolta è intuire quando piegare le ginocchia proprio nel momento in cui Servirebbero per scappare. MEDIUM Le dimensioni di volto Le immagini di importanti musei vengono riprodotte ed è qualcosa che ormai è divenuto banale e che già conosciamo, e pure si tratta di un’invenzione recente visto che il francobollo è realizzabile solo a partire dalla seconda metà dell’ottocento con la foto incisione. La riproduzione diviene un aspetto cruciale del funzionamento dell’arte proponendo insieme nuovi problemi tecnici e teorici.   Se osserviamo il Sansone catturato dai Falistei ,realizzato nel 1619 e Alessandro Magno che fonda Alessandria del 1736, Si possono rintracciare alcuni punti in comune: la fase, la teatralità è un generale senso epico. Possiamo notare anche successivamente quali sono i veri rapporti proporzionali. •   il Sansone catturato dai Falistei è quasi 2 m cioè quattro volte del dipinto di Alessandro magno che fondò Alessandria. Questo avviene perché le dimensioni delle opere vengono quasi sempre uniformati con l’esigenza di impaginazione. Il risultato è che è una grande tela storica può sempre sembrare simile a un santino ho che è una minuscola natura morta possa risultare grande quanto una battaglia.   Nel mondo moderno le immagini hanno una doppia vita: esistono in forma concreta e allo stesso tempo attraverso i Mass Media, ci sono famosi quadri che conosciamo attraverso copie, poi succede che un giorno ci troviamo di fronte all’opera reale e rimaniamo interdetti in quanto ci pare minuscola oppure troppo grande.   Le copie sono una straordinaria con questa culturale ma portano dei rischi: il primo è idealizzare l’arte togliendogli concretezza. Le immagini non sono idee, sono oggetti concreti, occupano uno spazio preciso, hanno un certo peso cerca dimensioni.   Se prendiamo la grande onda di Hokusai, Possiamo dire che si tratta di una xilografia realizzata intorno al 1830. Un’opera grafica che nasce in più copie partendo da una matrice di legno incisa a mano.venne utilizzata, copiata, citata all’infinito in diversi contesti prendiamo ad esempio quella ad uso commerciale:  22 che il formato del taglio finale è stato deciso a posteriori. Questo è il tipico metodo di Newman: secondo lui è sempre il ritaglio che fa la foto.   Talvolta il taglio può persino valorizzare lo scatto.  Questo uso esplode all’inizio del XX secolo e fa parte di un’attività chiamata montaggi: tagliare e contrapporre le figure è considerato un processo analogo alla costruzione di un film.   Il taglio si è fatto bene è una metafora visiva, una forma di attenzione e qualcosa su cui concentrarsi. Può cambiare il contenuto di un’immagine o affinare lo sguardo su di essa e ogni taglio finisce per raccontare una storia completamente diversa   Alexander Liberman: Art director di Vogue fa delle foto a Erwin Blumenfeld, con una modella che occupa il centro, quasi simmetrica, con un effetto amplificato dal grande cappello che la copre.le braccia spezzano questo andamento statico e creano uno squilibrio, mentre una manciata di bracciali crea un peso visivo bilanciato dal fiocco che pende sulla sinistra. Decide però di non utilizzare quello scatto, ma alla bravura di pur avendo scelto un taglio ravvicinato, trovare lo spirito della foto. Il gioco di pesi e le diagonali nonostante il tipo di taglio è mantenuto. Ovviamente qualcosa è cambiato come ad esempio il rapporto che si viene a creare con il viso e il resto del corpo, ma prevale il volto emergendo così la personalità e i valori emotivi della modella.  Liberman Taglia l’originale radicalmente ma lo fa per amplificare la logica della foto non per modificarla.   Solitamente si prendono dipinto con più figure e si isola Un dettaglio per promuovere una mostra, sembra una scelta innocente ma in realtà non lo è e si trasforma da una scena Allegorica ho un ritratto psicologico. Le facce sono immagini preferite dal pubblico di massa perché si trovano sulla maggior parte dei magazine, sulle copertine dei romanzi e nei primi piani cinematografici e televisivi.    Se prendiamo come esempio la ragazza con l’orecchino di perla del 2000, Possiamo notare come sia stato attribuito al dipinto l’oggetto della trama.   Se prendiamo come scempio il Grande Gatbsy di Fitzgerald: Venne pubblicata da Penguins nel 1999 con una ragazza, la protagonista (non certo ma si crede che sia Daisy), Che ingombra il fronte tascabile al punto che l’occhio è lasciato fuori ma intravediamo il sopracciglio. Al centro domina il ricciolo che si avvolge intorno all’orecchio secondo il gusto di quegli anni. Il taglio è estremo e sentiamo lo spirito proprio dell’epoca, girando il libro troviamo la stessa logica, Con soggetto differente in quanto vi è un uomo. Si intuisce che due brandelli vengono da una stessa immagine, probabile che i due si stiano baciando. Dove avviene il bacio? Il bacio avviene dentro il libro e per saperne di più bisogna aprirlo e leggerlo.   Tagliare è una forma di attenzione, una scelta che chiede all’osservatore di focalizzare il particolare di un discorso più ampio.   Destino di un torero Copie di quadri famosi circolavano già dal 500 sottoforma di incisione.tra le prime vi è quella di Marcantonio Raimondi realizzata per gli affreschi di Raffaello.i dipinti erano ridisegnati da capo e la tecnica era legata al ritmo e alle possibilità manuali. Si tratta di reinterpretazione.   25 Il torero un morto olio su tela che Manet dipinge nel 1864, non venne mai finita ma venne realizzato in diverse versioni, perché spinto da un interesse espressivo e anche per allargare il mercato. La trasposizione del torero ad acqua forte e acquatinta realizzato tre anni dopo, ci fa notare il cambio di scala e di medium : L’olio a una base di 1,5 m con le sue dimensioni imponenti.l’incisione invece è di soli 19 cm e il tono tragico nasce attenuato. La stampa di Manet è da considerarsi un originale non un duplicato ho una fotocopia.   Con la comparsa della fotografia oltre all’incisioni cominciano a circolare fotografie delle opere d’arte identica all’originale. Le foto dei capolavori cominciano a campeggiare sulle pareti casalinghe e non si tratta di consumo Unicamente popolare ma diventa comune. Con il perfezionarsi delle tecnologie i dipinti iniziano essere riprodotti più spesso e solitamente su molti prodotti di consumo con finalità commerciali.   Negli anni 30 Walter Benjamin, sosteneva che la riproducibilità tecnica delle opere avrebbe comportato una perdita della loro aura, cioè quel Fascino suscitato nello spettatore dalle pitture originali e dalle sculture. La tecnica a cui si riferisce è la foto incisione: un medium meccanico che permette di stampare i quadri Qualsiasi superficie.    Oggi il merchandising attraverso la riproduzione prendo un dipinto, ne stravolge il senso ma lo stesso tempo, lo rende smaterializzato è ogni presente.   Oggi le persone vanno al Louvre per la Gioconda, il fascino non sta nei meriti della pittura, ma nel trovarsi di fronte all’originale di qualcosa conosciuto tramite libri, magliette, poster, film. Le persone ci vanno perché quella esposta è quelle autentica. In altre parole il pubblico di fronte agli originali prova un senso amplificato dell’aura, e questa sensazione è possibile grazie alla riproducibilità   Se prendiamo due dipinti: • uno del XIII Sec Utilizzato per essere messo sopra il tavolo dell’altare, non ritenuto un quadro e ne un’opera d’arte • Un quadro del 1860 fatto per essere ammirato, creato con l’intento di essere un’opera d’arte. Nel sito Metropolitan Museum di New York noteremo come entrambi saranno All’interno, in quanto basta inserire la parola mamma è avverrà una ricerca che suggeriranno degli elementi in comune come il fatto di avere fra le braccia un bambino.  In sostanza: La riproducibilità arresto arte cose che arte non erano   Il testo è una sequenza di lettere, l’immagine e tutto ciò che non è testo sottoforma di griglia di pixel. Lastoria delle immagini è diventata la storia di tutto quanto sia riproducibile.le immagini possiedono un meccanismo, un funzionamento che spesso precede il significato e lo indirizza.   I girasoli sono la cartolina più venduta nel bookshop e viene venduta con il 6% del mercato totale. Se osserviamo lo scaffale delle cartoline del bookshop della National Gallery, i girasoli risulteranno di più rispetto al resto.usando il lessico della televisione potremmo dire che bucano lo schermo.   La fotogenia: è la qualità di alcuni individui di venire bene in foto. Icogenia: È la qualità di risultare migliori visti in riproduzione Oggi ciò che conta è il colpo d’occhio.a partire dagli anni 50 i galleristi chiedevano di dipingere opere che risultassero migliori viste nei cataloghi.e chiaro che chi è più fotogenico 26 parta quindi avvantaggiato nella competizione di massa. Le immagini non sono più cose che si ammirano ma che si usano.     Come si costruisce il paradiso Lalla romano racconto che è un giorno andò a trovarla a casa Elsa Morante e quando entro nel suo studio esclamò: AH! IL PARADISO! (Riferendosi a una parete tappezzata di ritagli, figure e molti dipinti). È plausibile che quel muro fosse un insieme di figure significative dal valore simbolico e pure affettivo.   Collezionare immagini non è un’attività che riguarda solo i pittori, quasi tutti raccogliamo reperti iconografici. Negli studi creativi appuntiamo al muro ciò che può essere fonte di ispirazione insieme a note dei lavori in corso. Che si tratti di parole o di immagini, queste pareti funzionano tramite assonanze e tabelle personali e non sono pensate per essere esposte ma sono delle riflessioni della vita interiore rivelano molto del loro proprietario.   In tempi recenti si è provato a normalizzare un sito come Pinterest che riunisce già nel nome il Pin , con l’Interest Cioè cosa ci appassiona e vogliamo condividere.   Infatti la Bacheca social è pensata per essere mostrata agli altri, per essere condivisa.   I paradisi sono il risultato imprevisto dell’attività di social media, un fenomeno che come sappiamo debutta alla stampa .    Tra le prime raffigurazioni circolano quelle due volte, quelle che oggi chiameremmo santini, che si comprano sotto forma di foglia disfarsi dei venditori ambulanti e si diffondono con facilità.   Oltre ad artisti anche i filosofi come Sigmund Freud cominciano a Trarre vantaggio dalla compagnia delle riproduzioni in quanto aveva nel suo studio una copia Di un bassorilievo che ispirerà un suo testo cruciale per la psicoanalisi.   Aby Warburg È un pensatore che ha rivoluzionato la vita delle immagini, si dice che sia uno storico dell’arte, ma in realtà si fa fatica a classificarlo. Potremmo dire che prima di lui, gli storici dell’arte erano attenti ai capolavori, dopo hanno cominciato a interessarsi alle immagini, cioè quei processi di costruzione figurativa.  Un’opera ambiziosa e compiuta da Warburg: Tanti pannelli su cui ferma con dei puntini le immagini che andava raccogliendo, ritagli d’arte di ogni epoca . È significativo che le opere d’arte vengono accostate a materiali di consumo, in passato ogni rappresentazione visiva viveva chiusa nel suo contesto. La norma del mondo moderno invece fa l’opposto. Secondo lui Le immagini vanno fissate con le puntine per essere riposizionabili a seconda di come cambiano i ragionamenti tramite accostamenti mobili e permutazioni continua.   Marshall Mac Luan sosteneva che i media fossero delle estensioni dei nostri sensi e che le riproduzioni sono divenute protesi che hanno Affinato la capacità umana di stabilire legami tra mondi diversi e distanti.   Andre Malraux Nel 1947 pubblica un libro in usuale intitolato il museo dei musei. Secondo lui la riproduzione radicalizza la logica inventata dal museo e ci mette di fronte tutta l’arte, svincolandola della sua concretezza materiale. Il museo immaginario è un luogo mentale, ma pure una prospettiva in edita per lo sguardo e per la storia che consente di ritrovare l’abitudine umana a costruire visioni del mondo. 27