Scarica I DISTURBI DELLA PROGRAMMAZIONE MOTORIA: LE APRASSIE e più Appunti in PDF di Neuroscienze solo su Docsity! I DISTURBI DELLA PROGRAMMAZIONE MOTORIA: LE APRASSIE Deficit primario dell’attività motoria Compare specificamente durante l’esecuzione intenzionale di un movimento finalizzato (su richiesta) Non consegue a deficit di input (sensoriale: sordità, cecità, anestesia tattile, …) Non consegue a deficit di output (motorio primario: paresi, tremore, atassia,…) Non è secondario a deficit di orientamento spaziale, di rappresentazione del corpo, a inerzia di tipo frontale. Fenomeno della Dissociazione automatico-volontaria Esecuzione del movimento in condizione artificiale NO Esecuzione dell’azione spontaneamente, esigenza interiore o sollecitazione ambientale SI Jackson (1900): afasico no protrusione linguale su comando, ma capace di mangiare Finkelburg (1870): asimbolia come disturbo della funzione simbolica. Associazione dei disturbi del linguaggio (orale e scritto) con il riconoscimento di azioni mimate, simboli convenzionali, oggetti, persone. Aprassia = disturbo della comunicazione poiché l’azione non viene adeguatamente riconosciuta Heymann Steinthal (1871): utilizza per la prima volta il termine aprassia il deficit riguarda la relazione tra i movimenti e gli oggetti da manipolare Theodor Meynert (1890): distinzione tra asimbolia sensoriale e asimbolia motoria (assenza di paralisi e difficoltà di usare oggetti) Disordine di astrazione e concettualizzazione (vedi asimbolia di Finkelburg) Malfunzionamento della capacità di produrre sequenza (gestualità e linguaggio richiedono la composizione di sequenze motorie ordinate) MA cerebrolesi sx hanno difficoltà nell’esecuzione di movimenti sia isolati che complessi Linguaggio emerso dalla comunicazione gestuale: “mirror neurons” - area di Broca nell’uomo coinvolta in compiti linguistici ma anche durante lettura silenziosa di verbi di moto, immaginazione e imitazione di movimenti. Embodied cognition: sovrapposizione linguaggio-azione MA dissociazione: pz afasici non aprassici, e viceversa FUNZIONI DISTINTE Aprassia e Afasia sono alterazioni di funzioni indipendenti, che compaiono associate per contiguità anatomica delle aree cerebrali nell’emisfero sinistro coinvolte o per condivisione di processi (e.g., semantici) Mancini: aprassia consegue a lesioni dell’emisfero dx associata o meno ad afasia (dipende dalla specializzazione per il linguaggio) LIEPMANN (1863-1925) Modello neurofisiologico dell’organizzazione dell’azione volontaria e dei possibili deficit 1. Aprassia ideativa (AI)*: deficit nel formulare i programmi motori (o memorie motorie), i quali si basano sull’immagine visiva della sequenza (vedi anche Keele, 1968). Il pz non sa cosa deve fare 2. Aprassia ideo-motoria (AIM)*: deficit nel trasformare il programma motorio nelle innervazioni adeguate Il pz sa quello che deve fare ma non sa come farlo 3. Aprassia melocinetica (AM): perdita di innervazioni cinestesiche. Il pz ha impaccio motorio che interessa solo l’arto controlaterale alla lesione specialmente nelle azioni complesse https://www.youtube.com/watch?v=74BeyDnH-EE * Sono deficit bilaterali, per cui sono compromessi i movimenti di ambedue gli arti 1: Aprassia melocinetica (AM) B 2: Aprassia ideomotoria (AIM) B 3: Aprassia ideativa (AI) A Lobo parietale inferiore: rappresentazione tridimensionale dell’azione (Movement formula) Area supplementare motoria (o area premotoria): trasformazione delle rappresentazioni spaziotemporali del movimento appreso in pattern di innervazione - engrammi cinestetico-innervatori (From movement formula to innervatory pattern) GESCHWIND (1926-1984) Modello anatomico dell’aprassia Aprassia come sindrome da disconnessione La stazione finale degli ordini che guidano il gesto è la corteccia premotoria e non il “sensorimotorio” (BA1,2,3,4) 1. Area di Wernicke emisfero sx Elaborazione ordine verbale 2. Fascicolo arcuato connessione Area di Wernicke con l’area Premotoria omolaterale - via perisilviana indiretta, segmento anteriore parieto- frontale = fascicolo longitudinale superiore 3. Area premotoria sx proiezione all’area motoria primaria omolaterale per esecuzione movimento mano dx e alla premotoria controlaterale (attraverso il corpo calloso) per l’esecuzione del movimento con la mano sx (iniziato dall’area motoria primaria dell’emisfero dx) Lesioni corticali e sottocorticali possono interrompere il passaggio dell’info uditiva in senso posteroanteriore (disconnessione area di Wernicke-corteccia premotoria) Simile il processo per le pantomime dell’oggetto presentato visivamente e per l’imitazione di gesti Difficoltà a programmare adeguatamente i gesti da eseguire o la loro sequenza. Incapacità ad usare singoli oggetti (ad es., usare il martello) o oggetti multipli in un’azione complessa (ad es., accendere candela servendosi del fiammifero), difficoltà a rievocare il movimento adeguato per l’oggetto Conoscenza della sequenza di eventi motori NO Esecuzione del gesto su imitazione SI Il paziente non sa cosa deve fare Il pz. ha di fronte a sé candela, candeliere e fiammiferi. “Il pz. mise la candela verticale sul tavolo, ignorando il candeliere, estrasse un fiammifero dalla scatola e lo portò vicino allo stoppino, senza averlo sfregato. Dopo un po’, si rese conto che il fiammifero andava accesso, ma lo sfregò sulla candela, vicino allo stoppino. Alla fine lo infilò sulla cima della candela” (De Renzi e Lucchelli, 1988) Per la valutazione si utilizzano: 1. test di utilizzazione di oggetti (martello, spazzolino, gomma, forbici) 2. test d’uso finalizzato di più oggetti (accendere la candela con un fiammifero, aprire il lucchetto con una chiave) SPIEGAZIONI Pick (1900): aprassia motoria – indipendenza tra deficit d’uso e riconoscimento di oggetti 1. Via semantico-lessicale (indiretta) per l’imitazione di gesti familiari e via sublessicale (diretta) per l’imitazione di gesti nuovi (e anche familiari attraverso la conversione diretta del gesto visto in output motorio) 2. Nella via semantico-lessicale è presente il lessico d’azione (lexicon) che comprende il repertorio di azioni apprese 3. Il lessico è ulteriormente suddiviso in input (riconoscimento di azioni familiari) e output (produzione di azioni familiari) Modello cognitivo di Rothi, Ochipa e Heilman (1991) Via semantico-lessicale (Modello modificato da Rumiati e Tessari, 2002; Cubelli et al., 2000) 1. Schema corporeo: Deficit imitazione e produzione su manichino di gesti nuovi 2. Soppressione della via che unisce i due lessici Motivo Non sono riportati pz che riproducono gesti familiari senza comprenderli 3. Buffer motorio: Magazzino temporaneo del gesto osservato o rievocato prima dell’esecuzione Deficit tutti i compiti di produzione, specialmente le sequenze Modello cognitivo di Rothi, Ochipa e Heilman (1991) Via semantico-lessicale Aprassia visuo-imitativa o di conduzione (Ochipa et al., 1994): Imitazione di gesti familiari più accurata di imitazione di gesti nuovi Modello cognitivo di Rothi, Ochipa e Heilman (1991) Via semantico-lessicale Imitazione di gesti nuovi più accurata di imitazione di gesti familiari Modello cognitivo di Rothi, Ochipa e Heilman (1991) Via semantico-lessicale Agnosia per le pantomime: Compromessa l’abilità di discriminare azioni familiari – non familiari Preservata la prestazione per compiti semantici e esecuzione di azioni su imitazione o ordine verbale Modello cognitivo di Rothi, Ochipa e Heilman (1991) Via semantico-lessicale Aprassia concettuale: Compromessa la prestazione per compiti semantici (conoscenza di oggetti, utensili, azioni) e pantomima su ordine verbale Preservata l’imitazione Importante per AI Modello cognitivo di Rothi, Ochipa e Heilman (1991) Via semantico-lessicale Compromessa la produzione gestuale in toto Preservata l’imitazione di gesti nuovi Modello cognitivo di Rothi, Ochipa e Heilman (1991) Via semantico-lessicale Compromessa la produzione gestuale su imitazione o comando verbale Preservata l’abilità di eseguire compiti di categorizzazione e giudizio (AI+AIM) Maggiormente compromesse le sequenze di movimento Modello computazionale di Cooper e Shallice (2006): Contention Scheduling (pianificatore di conflitti) Deficit ideativo Cooper, R. P., & Shallice, T. (2006). Hierarchical schemas and goals in the control of sequential behavior. Psychological Review, 113(4), 887– 916.doi:10.1037/0033-295x.113.4.887 Schemas: piani d’azione goaldirected di differente complessità Obj Repr: modo di utilizzare gli oggetti posti nell’ambiente Subs/Eff: sottosistemi reclutati per agire nell’ambiente con diversi effettori CLASSIFICAZIONE DEI DEFICIT APRASSICI PER DISTRETTO CORPOREO INTERESSATO Aprassia degli arti Aprassia bucco-facciale Aprassia del tronco Dissociazione automatico-volontaria Classificazione in base alla funzione prassica che risulta patologica: aprassia ideativa vs. aprassia ideomotoria MA questa distinzione non è stata sempre accetta L’AI è una forma grave di AIM? NO De Renzi e Lucchelli (1988) hanno documentato una doppia dissociazione tra AI e AIM, definite rispettivamente come deficit dell’uso di oggetti (AI) e di imitazione di azioni (AIM) Spesso i pz con AI incontrano difficoltà anche nell’imitazione (su ordine verbale o presentazione visiva) Disordine del movimento volontario dell’apparato faringo-buccofacciale Incapacità ad eseguire su richiesta verbale o imitazione azioni come, fischiare, soffiare, schioccare la lingua, dare un bacio… Dissociazione automatico-volontaria Associazione aprassia orale ed aprassia articolatoria o anartria: continuità anatomica dei centri nervosa coinvolti. Presenti doppie dissociazioni Non si distingue il deficit del processo di elaborazione delle informazioni (AI vs AIM) Frequenza: 40% dei cerebrolesi sinistri Lesioni: corteccia premotoria e parte anteriore dell’insula dell’emisfero sinistro Valutazione dell’ABF Esecuzione di azioni su comando verbale o su imitazione Dissociazione tra movimenti muscolatura assiale e degli arti (proposta da Geschwind) confermata solo da studi su comando verbale associata all’aprassia della stazione eretta e della marcia (lesioni frontali bilaterali) Ha caratteristiche sia ideative che ideomotorie; è limitata ai movimenti degli arti omolaterali all’emisfero dominante, quelli degli arti controlaterali sono risparmiati Lesioni non chirurgiche del corpo calloso causano aprassia se interessano le fibre che connettono: SMA, PMA, SPL, IPL, S2, M2. Pz con agenesia del corpo calloso e commissurotomia non mostrano aprassia Disturbo della capacità del paziente di costruire, comporre o disegnare strutture complesse, in cui la forma spaziale del prodotto non è adeguata Incapacità nel produrre costruzioni tridimensionali o disegni bidimensionali, non aprassia per singoli movimenti. Deficit complesso, cui possono contribuire molti fattori percezione visiva e spaziale attenzione visuo-spaziale memoria (episodica e semantica) processi di organizzazione della risposta motoria e di controllo visuo-motorio Valutazione 1. Disegno (copia o memoria) 2. Assemblare oggetti complessi (es: costruzione con cubi) Causata da lesioni emisferiche destre (produzioni impoverite, meno grave) e sinistre (produzioni spazialmente disorganizzate, perseverazioni, deficit localizzati) nelle regioni parietali, frontali, e sottocorticali. Capacità di abbigliarsi: 1. conoscere a cosa servono i diversi indumenti e come si usano in relazione al contesto 2. conoscenze motorie necessarie per l’uso dei diversi capi di abbigliamento 3. quando infiliamo un indumento, dobbiamo far corrispondere le diverse parti di cui è composto alle corrispondenti parti del corpo Ognuna di queste 3 forme di conoscenza può risultare compromessa da lesioni cerebrali. 1. Demenza (cappotto prima della camicia) 2. Aprassia ideativa conseguente a lesioni parietali sinistre 3. Lesioni parietali bilaterali e malattie degenerative https://www.youtube.com/watch?v=xjm0AAvEOUs