Scarica I luoghi di svago nella Parigi di fine ‘800 e più Appunti in PDF di Elementi di storia dell'arte ed espressioni grafiche solo su Docsity! I luoghi di svago nella Parigi di fine ‘800 Parigi tra divertimento e malinconia Piccolo viaggio attraverso le opere di alcuni artisti che lavorarono nella capitale francese, nella metà e fine dell'’800, e che misero sulla tela i luoghi di ritrovo e di divertimento dei parigini. 1) IL BAR DELLE FOLIES BERGÈRE 1881/82 Manet In questa opera che è l'ultimo grande dipinto al quale lavora Manet, è rappresentato uno dei locali trasgressivi e alla moda della città. Dietro la cameriera che guarda con occhi mesti l'osservatore e l'avventore, è posto un grande specchio che occupa tutta la parete, la folla dei clienti che si vede è solo il riflesso di ciò che le sta di fronte. Manet nel riflesso rappresenta il vasto e affollato locale e descrive il contenuto delle sue serate. Vediamo in alto a sinistra una acrobata in piedi sul trapezio e vari personaggi che conversano. A destra della cameriera un altro uomo di mezza età e dall'aspetto molto distinto è raffigurato con una giovane. E' proprio attraverso lo specchio che riesce a mostrare il vasto e affollato salone delle Folies Bergère un locale molto frequentato dalla borghesia parigina. | rapidi tocchi di colore ricostruiscono la descrizione della sala, piena di dame e gentiluomini e anche la sua atmosfera chiassosa inondata dalla luce dei globi di vetro bianco e dei lampadari di cristallo. L'immediatezza della visione, la chiarezza della luce, la semplicità del soggetto sono un punto di riferimento sia per gli impressionisti che per le generazioni artistiche successive. A Manet questi artisti devono il coraggio di aver spezzato il predominio della cultura accademica per una pittura delle emozioni e della libertà espressiva. 2) IL BALLO AL MOULIN DE LA GALETTE 1876 Renoir Uno dei più celebri dipinti che testimonia il clima di festa e spensieratezza di quegli anni è “Ballo al Moulin de la Galette”, Il dipinto rappresenta un ballo all'aperto nel locale parigino chiamato "Moulin de la Galette” nel celebre quartiere di Montmartre, uno dei luoghi preferiti dagli artisti del tempo. Il locale prendeva nome da un vecchio mulino abbandonato e dalle galettès (biscotti in francese), che venivano offerti come consumazione ai clienti. Vari personaggi, sono seduti su sedie e panchine tra gli alberi. Alcune coppie danzano, al suono di un'orchestrina posta a sinistra, sullo sfondo, in un'atmosfera di chiassosa allegria. | parigini dell'epoca amavano trascorrere i pomeriggi di festa in locali alla moda, dove ballavano, chiacchieravano, bevevano e si divertivano. la tecnica utilizzata è tipicamente impressionista, fatta di pennellate veloci, riflessi di luci,ombre colorate (e non più nere o grigie come nei quadri tradizionali), abolizione della linea di contorno e, rifiuto del chiaroscuro. I colori di Renoir sono mobili e brillanti, in continuo e mutevole rapporto reciproco e sempre sensibili ai molteplicii filtraggi della luce del sole, di conseguenza le ombre risultano sempre colorate, in quanto - secondo l'arttista-la natura conosce soltanto i colori, e il bianco e il nero non lo sono. Una delle più equilibrate dimostrazioni di questa teoria delle ombre la si trova nel Moulin de la Galette realizzato nel 1876 e presentato l'anno successivo alla terza esposizione impressionista. Tramite un uso nuovo e libero del colore l'artista cerca di suggerire non solo il senso del movimento, già di per sé assai difficoltoso da rendere, ma addirittura lo stato d'animo di gioia e spensieratezza di un pomeriggio di festa. Forma e colore diventano così un tutt'uno: la prima è costruita mediante il secondo che, a sua volta, assume un rilievo diverso a seconda del contrasto fra luci e ombre e fra toni caldi e freddi. Osservando, ad esempio, le due coppie danzanti di sinistra, si nota come i vestiti delle ragazze spicchino contro gli abiti maschili per la diversa luminosità (sono infatti assai più chiari) che li fa vibrare di colore definendo di conseguenza sia la forma dei corpi sia la sensazione del moto. Quest' opera è realizzata in parte “en plein air”, in parte in atelier Renoir fece posare amici e amiche e qualche modella La luce che filtra dalle fronde degli alberi restituisce il senso dello spazio e della profondità Renoir vuole trasmettere non solo il senso di movimento della scena ma soprattutto lo stato d'animo collettivo di spensieratezza, leggerezza e gioia Perché il quadro non diventi la rappresentazione di un particolare pomeriggio o di uno specifico avvenimento, il pittore avvolge i personaggi in un'atmosfera "dinamica" volutamente poco definita nei particolari: L'opera diventa quindi "un'impressione universale di festa, movimento e vivacità Il fascino del mondo parigino negli ultimi trent'anni dell'Ottocento era legato anche alla vita notturna e agli spettacoli messi in scena nei teatri Tra gli autori che hanno rappresentato maggiormente la vita notturna di Parigi troviamo Edgar Degas e Henri Toulouse-Lautrec. 3) L'assenzio 1876 Degas Edgar Degas è un pittore che non ama rappresentare i paesaggi ma predilige soffermarsi sui caratteristici interni parigini. L'assenzio, ne costituisce un esempio emblematico essendo ambientato all'interno di un Cafè.