Docsity
Docsity

Prepara i tuoi esami
Prepara i tuoi esami

Studia grazie alle numerose risorse presenti su Docsity


Ottieni i punti per scaricare
Ottieni i punti per scaricare

Guadagna punti aiutando altri studenti oppure acquistali con un piano Premium


Guide e consigli
Guide e consigli

Il gesto e il segno. Tecnica dell'incisione, Dispense di Arte

Libro di Guido Strazza. riassunto breve

Tipologia: Dispense

2021/2022

Caricato il 04/04/2022

giu5255
giu5255 🇮🇹

5

(1)

4 documenti

1 / 18

Toggle sidebar

Documenti correlati


Anteprima parziale del testo

Scarica Il gesto e il segno. Tecnica dell'incisione e più Dispense in PDF di Arte solo su Docsity! Collegare il segno il gesto significa non solo collegarlo alle necessità e alle intenzioni che determinano il gesto, ma anche i parametri che lo definiscono. Il segno come anello visibile di una struttura variabile più ampia. I segni, dunque virgola non sono solo espressione estatica e formale, né puri simboli, ma sono risultati di un nostro modo di essere. Si tratta di velocità, di tendenza alla trasformazione, di addensamento, si tratta insomma di rapporti tra i gesti (Le intenzioni), i segni, il tempo e lo spazio, velocità, accelerazioni. Fare e organizzare dei segni vuol dire realizzare la sintesi istantanea di qualcosa che è in movimento. I segni non sono che segni, Ma essendo fatti da noi, si comportano come noi, portano con sé l’ambiguità delle nostre valutazioni. Anzi, quella che cerchiamo, è l’espressione e l’appagamento di questa necessità. Ambiguità e precisione dei segni. Tutte le interpretazioni sono possibili. La prevalenza dell’una sull’altra dipende dalle intenzioni. Ma Le stesse strutture disegni sono anche lette come modo di strutturarsi e perciò ancora come qualità. E la valutazione istantanea della qualità che ce li fa a leggere come lettere o semplice arabesco, avendoci indotto tener conto di alcuni elementi piuttosto che di altri. Privilegiare una lettera sull’altro e non comporta infatti, L’annichilimento di altre possibili interpretazioni, ma significa muoversi nel mare dell’ambiguità. Apparentemente definitivi, i segni sono lì, nuove apparizioni, a riproporci con molta precisione l’ambiguità di ogni loro possibile significato. Significato e importanza della contraddizione. Se avessi intenzione di disegnare il simbolo di un quadrato, potremmo farlo Così O così Senza alternare il Significato Sei invece, Chiediamo ai segni il loro pieno significato e teniamo conto delle qualità, Sarà molto diverso che si disegni il quadrato in questi modi: Salta subito gli occhi che in ognuna di queste immagini il quadrato ha significati diversi. Questa figura potrà anche rappresentare un sole. Ho un filo di acciaio, ho molte altre cose, ma, è un’organizzazione, disegni in contraddizione con la struttura quadrangolare del foglio. Questi sono di contraddizione tra di loro, per il modo di crescere, per la diversa qualità ecc. Questa è una concordanza degli allineamenti tra quattro segni con le direttrici verticale-orizzontale. Questa è una contraddizione con la orizzontalità e la verticalità, con il parallelismo e la ortogonalità delle direttrici. Per questo la figura esprime mancanza di equilibrio, ma anche intenzione di rottura dell’equilibrio. Esattamente 1. Variazioni di forma e dimensione. 2. Variazioni di posizione e Direzione. 3. Variazioni di qualità. Tutti e 5 Esempi mostrano che variazioni progressive di forma, dei segni provocano un effetto tridimensionale. È importante notare come il semplice gioco di addensamento sia sufficiente da solo a determinare un effetto di spazialità. Il segno indotto L’interruzione è l’interferenza di trame, creano un segno indotto. Questo segno conserva il carattere vibratorio delle trame che lo riproducono. Nel caso di Un contorno, più che confine, il segno indotto e sospensione di una vibrazione. Nel caso di parziali sovrapposizioni, il segno indotto e accentuazione ritmica, momento critico della trasformazione, da un modo a un altro, di addensarsi dei segni. Trama indotta. I segni indotti dalle interferenze di contatto del distacco di più trame organizzate insieme, Costituiscono una trama nella trama. E questo anche il caso di un segno indotto di contorno, quando ha una forma organizzata. Questa nuova trama indotta sovrappone il suo ordine a quello diventato complementare nelle trame componenti e ne costituisce la struttura organizzatrice. La sua forma, le sue direttrici, il suo ritmo può essere in contraddizione con quella delle trame, componenti, offrendo una Importante possibilità di intervento espressivo nella composizione dell’insieme. Colore del bianco e nero. Se si sceglie il bianco e nero è perché si intuisce e si cerca qualcosa, che il colore non può dare; qualcosa che, Inutilmente si cercherebbe di imitare col colore di cui segni e tracce non sono di alcun modo surrogati, né hanno il nome. Il colore è luce percepita secondo le diverse collocazioni nello spettro visibile; Non ha dimensione, direzione, né verso di espansione. La trama è luce percepita come vibrazione segnica dal bianco al nero, alternanza ritmica tra presenza e assenza di luce. Trame colore agiscono secondo parametri percettivi diversi e costituiscono due modi della luce contraddittori e complementari. Contraddittori Perché mentre si diminuisce, coriandoli, la specificità qualità vibratorie dei segni basata sul contrasto, si compromette la natura aritmica e adimensionale del colore se lo si delimita in forme. Complementari perché, la realtà non producendo assoluti, i due modi non sono sempre combinati insieme. Non è possibile accoppiare trame e colori. Ogni trama o aggregazione di segni corrisponde un modo di vibrazione della luce. A ogni grado di addensamento dei segni corrisponde 1° di luminosità. nella realtà i segni in bianco e nero hanno un colore. Il nero non è vero nero, nel bianco della carta è vero bianco, ma per le valutazioni cromatiche passano in secondo piano e sono ignorate. Incisione e stampa. Perché l’incisione? Non si fa incisione per imitare qualità di altre tecniche, ma per ottenerne di nuove ed esprimere particolari modi della creatività. Anche se, ammette, la riproduzione di copie, all’incisione, non è un mezzo di moltiplicazione di immagini ma un mezzo espressivo originale, basato Sullo sdoppiamento oggettivo e temporale di un’unica volontà creativa. L’incisione della matrice, la prova di stampa ne so nei momenti catalizzatori complementari, la riproduzione delle copie e ripetuto momento interpretativo. Questo sdoppiamento non è esclusivo, si ripete in tutte le tecniche che prevedono la riproduzione ed è implicito e in contratto in quelle dirette. Tutto il lavoro dell’INCISORE si pone allo stesso autore come un processo rispetto al quale la prova definitiva, l’opera finita, perde il significato tradizionale di scelta per assumere quello più aperto e più credibile, di sosta inevitabile. L’avvicinamento a questa tecnica consiste, nel Conoscerne le possibilità, nel provare. Ma il vero scopo è quello di arrivare a sentire le limitazioni che impone. Tipi di incisione Incisioni in cavo Risultano nella stampa solo le zone e i segni incisi sulla matrice che è, inchiostrata con i tamponi e pulita in superficie, trasferirà alla Carta fortemente compressa col torchio a cilindri, l’inchiostro trattenuto nei solchi incisi. Di questo tipo e la calcografia nelle seguenti tecniche: Bulino. Punta secca. Punzone. Maniera nera. Queste sono le incisioni dirette. Acquaforte. Acquatinta. Queste sono le incisioni indirette. Incisioni a rilievo. Risultano nella stampa solo le zone i segni lasciati in rilievo sulla matrice che, inchiostrata con rullo esclusivamente in superficie, li trasferirà alla Carta compressioni a mano o con torchi a pressione verticale. Di questo tipo e l’incisione sul legno xilografia, su linoleum, su plastica. La tipografia è Una incisione di questo tipo. Altre tecniche di stampa, serigrafia, la fotografia, non sono incisioni. Incisione e la stampa calcografica. Materiali sui quali incidere  Le lastre. Si usano molti materiali: acciaio ferroso, Ottone, alluminio, plastica, ognuno con le sue caratteristiche di lavorazione di uso, ma le maniere che rispondono meglio sono in rame e lo zinco.  Il rame il lavori impegnativi è da preferire allo zinco per la sua resistenza all’usura della tiratura.  Lo zinco È meno resistente del rame, ma rende ottimi servigi e costa molto meno. Sia il rame che lo zinco si trovano in grandi lastre presso i grossisti. lo spessore medio conveniente è di 1 mm. preparazione delle lastre utensili e materiali necessari Carta sermiglio (abrasiva), fine e finissima Bianco di Spagna Brunitoio Lima Raschietto Punta di acciaio Taglio se non si è già fatta tagliare la lastra dal fornitore la si incide ripetutamente con una punta di acciaio fino a poterla spaccare facendo leva sul bordo del tavolo. la forza dei colpi e la forma sono gli elementi che determinano la intensità e la grandezza del… Si formano delle barbe. Se si lasciano, i punti avranno la qualità della puntasecca, se si tolgono avranno la qualità del bulino. il rapporto tra profondità e larghezza comporta segni più o meno neri perché con la profondità aumenta la qualità di inchiostro. naturalmente si può realizzare una composizione per punti con altri strumenti, per esempio un bulino, usato di punta, o con altre tecniche, come l’acquaforte, ma ognuno con qualità diversa. il punzone garantisce l’omogeneità dei punti. Esistono anche funzioni multipli. La ripetizione dei suoi punti da però un’espressione meccanica. Rotelle sono rotelline di acciaio zigrinato, di varie forme, fissate a un manico. si fanno scorrere sul metallo o a secco o sulle vernici per l’incisione all’acquaforte. L’azione della rotella se quest’e-mail a è quella di un punzone multiplo e da risultati delicati, meccanici, e poco resistenti alla tiratura. maniera nera non si procede dal bianco al nero facendo segni sulla lastra, ma si incide subito a secco tutta la lastra con una fitta trama che Dio il nero e si ricavano poi le valori intermedi fino al bianco, appiattendo le barbe con brunitoio e carte abrasive.si può realizzare lo sfumato.lo sfumato infatti può essere realizzato partendo da altri granitura della lastra, per esempio l’acquatinta, ma solo nella maniera nera si realizza il contrasto tra la qualità non strutturata, del nero e l’organizzazione in trama dei valori intermedi. L’incisione si esegue con la mezzaluna, spessa lama di acciaio con taglio ad arco seghettato. Per questa tecnica, conviene usare il rame, più resistente da eseguire con particolare accuratezza la mezzaluna, ce ne sono di misura è filettatura diverse.una buona misura media e di 80 righe/cm. si incide la trama facendo dondolare e avanzare la mezzaluna lungo percorsi paralleli e successivamente incrociati fino a riempire tutta la lastra.la regolarità e la pressione dei movimenti determineranno la qualità della trama che apparirà evidente nei mezzi toni. la quantità media per una buona e regolare granitura è di otto giri. terminati percorsi la lastra stampata deve dare un euro assoluto è uniforme.questo è raggiunto quando, muovendo la lastra controluce, non si vedono luccichii.eventuali ritocchi per riprendere il nero possono essere fatti con la stessa mezzaluna ho puntasecca se si tratta di piccole zone. Incisione indiretta È l’incisione realizzata con l’acido.sono di questo genere l’acqua forte e l’acqua tinta.si protegge la lastra con vernice acidoresistente è la si incide con una punta per mettere a nudo il metallo. Al gesto dell’incidere non corrisponde la qualità finale del segno. la concentrazione dell’acido, i tempi e i modi di acidazione (morsura) formeranno il segno che al momento dell’incisione della vernice non è che un progetto. le vernici oltre ad essere acido resistenti devono accettare l’incisione senza deformazioni ho screpolature mantenere una certa elasticità anche quando sono secche. ci sono pronte, liquide, da stendere col pennello, o solide in piccoli pani semisferici da stendere col tampone o con rullo. queste solide sono più adatte di quelle liquide per lunghe lavorazioni e morsure perciò mantengono più a lungo elasticità e resistenza. Per i normali tempi di lavoro e di morsura vanno benissimo anche le vernici liquide. vernici liquide Si comincia a fondando la colofonia, ridotta in piccoli pezzi, a fuoco lento. si aggiunge la cera in pezzi, quand’è amalgamata, il bitume in polvere, occorre mescolare spesso. quando la miscela è omogenea si lascia raffreddare per circa 10 minuti, poi mescolando si aggiunge la benzina fino a ottenere la fluidità necessaria. la benzina fa seccare la vernice. Quando va bene si filtra tutto attraverso una garza e si conserva in barattoli chiusi. vernice solida È la stessa formula ma si comincia sciogliendo la cera, poi il bitume e per l’ultima la colofonia, a fuoco lento e mischiando senza aggiungere benzina alla fine. Si travasa ancora calda filtrando la con della garza in una pentola con acqua fredda. Quando si condensa e può essere manipolata la si forma in piccole palle che si conservano avvolte in tela di nylon pronte per l’uso. vernice molle È una vernice che non secca e serve per incidere L’impronta di una qualunque materia compressa sulla lastra. Per riportare l’impronta in un tessuto, lo si stende sulla lastra, lo si copre con un cartoncino e lo si passa sotto il torchio a bassa pressione. Togliendo il tessuto la vernice si stacca dove la trama aderito e rimane scoperto il suo disegno. vernice da ritocco si usa la vernice liquida di copertura resa più essiccante con l’aggiunta di benzina. Questa serve per coperture definitive che non devono più essere incise.secca molto rapidamente, non scioglie la vernice ed è perciò molto utile per le successive coperture dei segni durante le morsure in tempi diversi. solventi delle vernici  petrolio bianco  acquaragia vegetale  benzina pura applicazione delle vernici liquide si stendono a freddo con pennello piatto sulla lastra sgrassata. Lo strato non troppo spesso si riscalda, il calore distende la vernice e accelera l’essiccamento. troppo calore rende fragile la vernice e infine la cuoce rovinandola. applicazione delle vernici solide Si appoggia la palla di cera sulla lastra mantenuta calda. Quando la vernice filtrata attraverso la tela la si distribuisce con un tampone di tessuto compatto riempito d’ovatta e rinforzato da un disco di cartone. lo strato deve essere uniforme e non troppo spesso. La temperatura deve essere bassa. Se la vernice fuma vuol dire che sta bruciando. affumicatura delle vernici solide tutte le vernici solide devono essere rafforzate impastandole con nerofumo di candela. Si sostiene la lastra con le mani, o con un morsetto con la parte verniciata verso il basso muovendola sulla fiamma. il nero fumo si impasta con la vernice ammorbidita dal calore e la rende resistente. troppo vicina la scioglie e brucia troppo lontana è inutile. gli acidi Per lo zinco Acido nitrico È un acido versatile. Violento in concentrazioni elevate, ben controllato da risultati di delicatezza. tossico, fumante e pericoloso. Va usato con attenzione Per gli occhi e la pelle. Durante la morsura si creano dei segni delle bollicine di gas che vanno tolte con una piuma.la loro quantità indica la forza e la qualità della morsura. Questa è regolare quando le bollicine si formano lentamente, è violenta quando si riproducono velocemente. L’acido nitrico incide anche esame ma è da evitare per le vie respiratorie perché produce esalazioni pericolose. Per il rame Percloruro di ferro si trova in confezioni, oppure sciolto allo stato solido. Questo si prepara in soluzione d’acqua. È un mordente tranquillo. I primi minuti sono i più efficaci perché col tempo si deposita nei solchi dell’ossido che rallenta la acidazione. Per questo è utile interrompere le morsure molto lunghe. il percloruro di ferro deve essere conservato per non più di tre ore o quattro mesi in contenitori opachi e pieni perché si deteriora con la luce con l’aria. Per quello che riguarda i tempi di morsura, la prima citazione è la più efficace. Proseguendo per le successive coperture bisogna progressivamente aumentare i tempi per occorrere uguale incrementi di valori di grigio. hai incisione ultimata la lastra va pulita prima con petrolio, solvente della vernice poi con alcol solvente della colofonia. ritocco dell’incisione Per un’errata concentrazione dell’acido, ho del tempo di morsura può accadere che la morsura non sia sufficiente i solchi non siano profondi.se il difetto riguarda qualche segno si può ricorrere al ritocco con bulini o punte togliendo poi le barbe, ma se la zona è molto grande e necessario di fare la morsura.bisogna sgrassare la lastra come per la prima morsura, ma non la si può verniciare perché occorre proteggere solo la superficie del metallo lasciando scoperti segni che si vogliono approfondire. si distribuisce la superficie con un rullo di gomma dura non troppo piccolo. si rulla l’inchiostro sulla lastra.quando è coperta la si cosparge di bitume in polvere usando la cassetta per acquatinta.il bitume aderisce le parti inchiostrate ma non è segni dei quali lo si fa uscire scotendo prima la lastra e sciacquandola poi velocemente in acqua corrente. non resta che fissare il bitume l’inchiostro scaldando la lastra, proteggere con vernice o nastro adesivo il resto e procedere alla morsura. Tarlatane Sono dei veli a trama larga e irrigiditi dall’ appretto, che servono per ripulire la lastra dall’inchiostro. vanno usate raccolte in grossi tamponi appiattiti e senza pieghe.il tampone per la prima pulitura va bene con la rigidezza naturale, quello mediano e quello per la finitura devono essere ammorbiditi sfregandoli con le mani. torchio calcografico È un piano di metallo che scorre tra due cilindri di acciaio a pressione regolabile. La lastra, inchiostrate appoggiata sul piano viene ricoperta dalla carta bagnata e dai Feltri (in genere due da 2 mm di spessore). scorrendo il piano la pressione trasmessa la carta dei Feltri, che la forzano a raccoglierne l’inchiostro.la pressione varia per ogni tecnica (poca per la punta secca, maggiore per un’acquaforte molto incisa) E si valuta con le prove e l’esperienza. lo scorrimento della lastra sotto il torchio deve essere lento e uniforme. La carta Deve essere speciale per l’incisione. Si usa bagnata per renderla malleabile e adatta a penetrare, sotto pressione.la si prepara mettendola a bagno dal giorno prima, e rullandola fra due carte assorbenti al momento dell’uso.è necessario che al momento della stampa la carta sia uniformemente bagnata e flessibile.la carta va maneggiata con due presette di cartone per proteggerla dalle ditte sporche di inchiostro. L’inchiostrazione si distribuisce l’inchiostro con una spatola di gomma su tutta la superficie della lastra, anche sulle parti non incise, e lo si forza nei solchi con insistenza usando il tampone.la lastra deve essere pulita, prima di grassi e mantenuta tiepida. si inizia la pulitura togliendo il grosso dell’inchiostro con un tampone di tarlatana, poi con un secondo me lo sporco fino a vedere i segni.i tamponi vanno spesso ripiegati per usare le parti pulite poi si prosegue con una tarlatana ammorbidita, fino a pulire la superficie non incisa. se si desidera una stampa velata con i contrasti addolciti ai bianchi non assoluti, si ci può fermare qui e passare al torchio. Questa è la “pulitura a velo”. Per contrasti netti e bianchi assoluti, si prosegue con la pulitura palmo sfregando la lastra con il palmo della mano impolverato di bianco di Spagna perché scivoli e pulisca fondo in metallo incastrato.finita la pulitura si ripassano i bordi e se rimettere lascia sul fornetto per aderire l’inchiostro. A questo punto si è pronti per la stampa. la stampa si mette la lastra sul piano del torchio e su questo la carta.sulla carta si stendono i Feltri e si gira la stella, quando la lastra è sotto pressione, fino a far passare il piano dall’altra parte. si solleva la carta cominciando da un angolo e sia alla prima prova.i Feltri assorbono l’acqua contenuta nella carta e si induriscono e perdono la loro elasticità. se la lastra è piccola si può ovviare all’inconveniente cambiando la posizione altrimenti è necessario cambiare i feltri. controllo del torchio il torchio deve essere uniforme da entrambi i lati e si controlla prima di fare il ciclo di prove. ritocco della stampa il ritocco è possibile solo quando è limitato a qualche punto dal quale la carta non ha rilevato bene.il ritocco dei piccoli punti deve essere fatto immediatamente, appena la stampa esce dal torchio e l’inchiostro ancora fresco, facendo scorrere una punta sul segno che in quel . Al suo rilievo ma non è incastrato. Se l’inchiostro che è già sul segno non bastasse se ne prende dell’altro. la correzione fatta immediatamente è invisibile.fatta dopo, mostrerebbe diversi momenti di essicattura. incisione e stampa colori L’incisione fonda il suo potere espressivo sul contrasto ritmato del bianco e del nero, della presenza dell’assenza di luce. metodo a più lastre È il metodo che consiste nell’incidere una lastra per ogni colore. L’incisione non cambia nulla e tutta la novità sta nel trasferire esattamente, con ricalchi dal bozzetto, le composizioni dei vari colori. le lastre devono avere le stesse dimensioni. si possono anche stampare i vari colori uno dopo l’altro senza togliere la carta del torchio. la successione dei colori è solitamente dal chiaro all’oscuro. L’inchiostrazione dei colori chiari conviene farla con l’inchiostro un po’ diluito. metodo a lastra unica È una tecnica moderna che permette la stampa a colori con una sola lastra e con un unico passaggio al torchio. È un metodo estroso che conduce ad effetti pittorici. ordinamento delle stampe essiccatura la stampa appena fatta è molto delicata. la carta umida è fragile, l’inchiostro fresco non può essere toccato. Il foglio deve essere appoggiato in piano per una prima leggera asciugatura.dopo qualche ore si raccolgono i fogli l’uno sull’altro sopra apponendo una carta velina e alternandoli con cartoni assorbenti. si mette sotto pressione al torchio così che seccheranno perfettamente stirate. Numerazione le notazioni di tiratura corrispondono a convenzioni ed esigenze mercantili.tuttavia danno un’indicazione sul processo di trasformazione dell’immagine. La qualità delle copie, decadde col progredire della tiratura.pieno significato hanno, le indicazioni di Stato e di prova d’artista con le quali si documenta il processo creativo e che costituiscono, per l’incisore stesso e per chi conosce a fondo questa tecnica, il cuore di tutto il lavoro. Per questo motivo conviene che ogni prova, venga eseguita con grande cura come per la prova definitiva. ci sono le diverse prove:  prove di stato: sono le prove fatte durante il lavoro di incisione, che comportano successivi interventi sulla matrice. Si numerano con le indicazioni 1 grado st. ecc.  prove d’artista: arrivati alla prova che si riconosce come definitiva può accadere che la qualità della stampa non corrisponda del tutto le possibilità dell’incisione. si mettono allora., Con prove successive, il tipo di inchiostrazione, l’assetto del torchio e il tipo di carta, fino a raggiungere la qualità voluta.queste sono le prove di stampa che sono l’incisore può seriamente fare costituiscono le vere prove d’artista. si numerano con frazioni di numeri romani: al numeratore il numero progressivo, al denominatore il totale delle prove.