Docsity
Docsity

Prepara i tuoi esami
Prepara i tuoi esami

Studia grazie alle numerose risorse presenti su Docsity


Ottieni i punti per scaricare
Ottieni i punti per scaricare

Guadagna punti aiutando altri studenti oppure acquistali con un piano Premium


Guide e consigli
Guide e consigli

Il Long-COVID: un nuovo scenario clinico, Panieri di Medicina

Il Long-COVID: un nuovo scenario clinico, paniere risposte esatte evento fad ECM 16 CREDITI Portale EDUISS ( se hai bisogno di crediti ecm chiedi pure! servizio completo ad un euro a credito con invio attestato e scelta della data in modo da usufruire del cs)

Tipologia: Panieri

2023/2024

In vendita dal 14/12/2023

nickdave
nickdave 🇮🇹

4.7

(116)

84 documenti

1 / 14

Toggle sidebar

Spesso scaricati insieme


Documenti correlati


Anteprima parziale del testo

Scarica Il Long-COVID: un nuovo scenario clinico e più Panieri in PDF di Medicina solo su Docsity! DOMANDA RISPOSTA Il Long-COVID: un nuovo scenario clinico I sintomi disautonomici che caratterizzano la sindrome da Long-COVID sono: Piuttosto frequenti e indistinguibili da quelli riscontrabili in patologie note a patogenesi diversa La “fatigue” del Long-COVID è causata da meccanismi sconosciuti ma esistono alcune ipotesi per spiegarla: L’ipometabolismo di alcune aree cerebrali e fattori psicologici Quali esami cardiologici vanno eseguiti in pazienti con sospetto Long-COVID? Nessun test predefinito, esami cardiologici a giudizio del medico in base ai segni e sintomi del paziente Nella sindrome Long-COVID i disturbi del sonno più comuni sono rappresentati da: Insonnia, ipersonnia e sonno di cattiva qualità, descritti in otre il 25% dei casi di Long-COVID Il danno virale diretto e immuno-mediato ai miocardiociti può dare esito a: Evoluzione fibrotico-cicatriziale e aritmogena In accordo al documento “Buone Pratiche Cliniche per la Gestione e Presa in Carico delle Persone con Long- COVID” (2023), come vanno gestiti i casi di Long- COVID a maggiore complessità clinica? Presso ospedali o centri specialistici mantenendo un contatto diretto con Medico di Medicina Generale o Pediatra di Libera Scelta Il danno polmonare da SARS-CoV-2 può produrre: ARDS, Sindrome da distress respiratorio acuto e successivamente fibrosi polmonare In accordo al documento “Buone Pratiche Cliniche per la Gestione e Presa in Carico delle Persone con Long- COVID” (2023), chi deve ricevere una valutazione per Long-COVID? Pazienti con precedente ospedalizzazione dovuta a COVID o che presentano segni o sintomi persistenti o nuovi non attribuibili ad altre patologie per 4 settimane dopo l’infezione acuta In accordo al documento “Buone Pratiche Cliniche per la Gestione e Presa in Carico delle Persone con Long- COVID” (2023), quale dei seguenti aspetti è particolarmente importante nell’organizzazione di un centro di assistenza al Long-COVID? Avere servizi multidisciplinari, con competenze multi- specialistiche In accordo al documento “Buone Pratiche Cliniche per la Gestione e Presa in Carico delle Persone con Long- COVID” (2023), come dovrebbe essere organizzato un servizio Long-COVID? Offrire servizi multidisciplinari, prevedere modalità di erogazione sia a distanza che di persona, fornire valutazione e assistenza one-stop per anziani e fragili, prevedere il case manager, integrare servizi locali cure primarie, servizi specialistici Sebbene le evidenze scientifiche siano in costante aumento, la definizione dell’epidemiologia del Long- COVID nella popolazione adulta: È resa difficoltosa dalla mancanza di risultati consistenti dal punto di vista metodologico e da limiti metodologici degli studi disponibili, ad esempio follow-up di diversa durata, differenti definizioni di outcome, inclusione di soggetti con infezione non confermata, mancanza di un gruppo di confronto) La diagnosi differenziale nel sospetto di sindrome Long- COVID con disturbi disautonomici è da porsi: Principalmente con patologie neurologiche centrali e periferiche a patogenesi diversa I sintomi disautonomici più comunemente riferiti dai pazienti con sospetta sindrome da Long-COVID sono: Alterazioni cardiache e pressorie, dismotilità gastrointestinale, alterazioni della sudorazione In accordo al documento “Buone Pratiche Cliniche per la Gestione e Presa in Carico delle Persone con Long- COVID” (2023), quale figura può facilitare un’assistenza ottimale presso i servizi specialistici Long-COVID? Case manager (coordinatore del caso) Nel paziente con Long-COVID risulta utile avvalersi di scale di quantificazione del Dolore: Nei casi più impegnativi, per valutare l’efficacia del trattamento e per decisioni di tipo diagnostico In quali categorie di bambini si raccomanda di prevedere di eseguire il follow-up dopo l’infezione acuta da SARS-CoV-2? Categorie vulnerabili, in quanto fragili o scarsamente assistiti Nella sindrome Long-COVID ansia e depressione: Richiedono sempre una gestione diagnostico-terapeutica diversa da quella comunemente applicata Chi valuta inizialmente il paziente con sospette condizioni Long-COVID? Il Medico di Medicina Generale (MMG) o il Pediatra di Libera Scelta (PLS) In relazione alle anomalie del ritmo cardiaco nei pazienti con Long-COVID-19: Le aritmie sopraventricolari e ventricolari insieme a disturbi della conduzione sono state segnalate tra le possibili manifestazioni di Long-COVID, sebbene sia difficile stabilire il momento di insorgenza degli episodi aritmici Qual è la relazione tra Long-COVID e gravità della malattia acuta? Sembra esserci una correlazione con la gravità della malattia acuta: più è grave la malattia acuta, maggiore rischia di essere l’entità dei sintomi nel tempo Nei casi di infezione da SARS-CoV-2, la Multisystem Inflammatory Syndrome in Children MIS-C: È una rara sindrome iper-infiammatoria multisistemica che richiede l’immediato ricovero, finalizzato alla rapida impostazione del miglior trattamento L’anamnesi e l’esame obiettivo neurologico nel sospetto di sindrome Long-COVID con deficit cognitivi possono essere considerati: La base di partenza per la diagnosi e la diagnosi differenziale Nel sospetto di sindrome Long-COVID con deficit cognitivi l’iter diagnostico prevede: L’esecuzione di RMN nei casi in cui vi sia evidenza di mantenimento e/o peggioramento dei deficit Quale decreto ha previsto un riconoscimento normativo e regolatorio per il Long-COVID durante l’emergenza COVID-19? Decreto-Legge 25 maggio 2021, n. 73 (c.d. Decreto Sostegni Bis): Misure urgenti connesse all'emergenza da COVID-19, per le imprese, il lavoro, i giovani, la salute e i servizi territoriali I sintomi olfattori e gustativi del Long-COVID sono l’esito di una combinazione di: Infezione virale dell’epitelio gustativo e infezione virale dell’epitelio olfattivo Per la valutazione clinica di pazienti con sintomi e/o segni cardiovascolari del Long-COVID-19: La RMN cardiovascolare può essere necessaria per la valutazione delle camere cardiache, di zone ischemiche e miocardite/cardiomiopatie In accordo al documento “Buone Pratiche Cliniche per la Gestione e Presa in Carico delle Persone con Long- COVID” (2023), a che distanza di tempo dalla dimissione dopo ospedalizzazione per COVID si raccomanda di eseguire una valutazione per Long- COVID? 4-6 settimane Sebbene le evidenze scientifiche siano in costante aumento, la definizione dell’epidemiologia del Long- COVID nella popolazione adulta: È resa difficoltosa dalla mancanza di risultati consistenti dal punto di vista metodologico e da limiti metodologici degli studi disponibili, ad esempio follow-up di diversa durata, differenti definizioni di outcome, inclusione di soggetti con infezione non confermata, mancanza di un gruppo di confronto) Dalla letteratura sui fattori protettivi associati a post- COVID-19 (Tsampasian et al, 2023) emerge che: La vaccinazione anti-COVID-19 con almeno 2 dosi svolge un ruolo protettivo, riducendo di oltre il 40% il rischio di sviluppare condizioni post-COVID-19 Dai risultati attualmente disponibili in letteratura scientifica in merito al Long-COVID, emerge che: Una quota consistente di pazienti sopravvissuti alla fase acuta dell’infezione da SARS-CoV-2 sviluppa sintomi persistenti associabili al Long-COVID In accordo al documento “Buone Pratiche Cliniche per la Gestione e Presa in Carico delle Persone con Long- COVID” (2023), che tipo di valutazione non è prevista in una persona con sospette condizioni Long-COVID? Analisi genetica Nei casi di infezione da SARS-CoV-2, la Multisystem Inflammatory Syndrome in Children MIS-C: Normalmente si presenta tra le 2 e le 6 settimane dall’infezione acuta I meccanismi che perpetuano le sequele cardiovascolari del COVID-19 includono: Invasione virale diretta, infiammazione e risposta immunologica e down-regolazione dell’ACE2 Quali test funzionali vanno eseguiti in pazienti con sospetto Long-COVID? Nessun test predefinito, test funzionali a giudizio del medico in base ai segni e sintomi del paziente Durante l’emergenza COVID-19, il Long-COVID ha avuto un riconoscimento normativo e regolatorio in ambito sanitario? Sì, attraverso un protocollo nazionale di monitoraggio per pazienti che avevano avuto un ricovero ospedaliero per quadro severo di COVID-19 In accordo al documento “Buone Pratiche Cliniche per la Gestione e Presa in Carico delle Persone con Long- COVID” (2023), come vanno gestiti i casi di Long-COVID a maggiore complessità clinica? Presso ospedali o centri specialistici mantenendo un contatto diretto con Medico di Medicina Generale o Pediatra di Libera Scelta Quali sono le competenze specialistiche più frequentemente presenti nei centri di assistenza a Long-COVID? Cardiologia e pneumologia Il danno polmonare da SARS-CoV-2 può produrre: ARDS, Sindrome da distress respiratorio acuto e successivamente fibrosi polmonare La fisiopatologia della sindrome post-intensiva è: È multifattoriale Alcune sequele cardiache del Long-COVID sono dovute a una disregolazione di: Sistema renina-angiotensina-aldosterone, down- regolazione dell’ACE2 Tra i meccanismi sistemici non-organo-specifici del Long-COVID, la “fatigue” è stata paragonata a: Encefalomielite mialgica/sindrome da affaticamento cronico, ME/CFS I principali meccanismi di danno e sequele polmonari del Long-COVID sono: Meccanismi dipendenti dal virus, indipendenti dal virus, micro e macro-trombosi La condizione di Long-COVID può riguardare: Soggetti di qualunque età In ambito di specialistica ambulatoriale, cosa prevede il codice P01, in accordo al Decreto Legislativo del 29 aprile 1998, n. 124 (Gazzetta Ufficiale 99 del 30 aprile 1998)? Esenzione per “le prestazioni di diagnostica strumentale e di laboratorio e le altre prestazioni di assistenza specialistica finalizzate alla tutela della salute collettiva obbligatorie per legge o disposte a livello locale in caso di situazioni epidemiche” In relazione alla trombosi arteriosa associata al Long- COVID-19: Sono stati descritte sindromi coronariche acute in soggetti a basso rischio e senza coronaropatia significativa all'angiografia e eventi trombotici/tromboembolici inspiegabili a livello periferico/cerebrale/ splancnico In relazione alla trombosi arteriosa associata al Long- COVID-19: Sono stati descritte sindromi coronariche acute in soggetti a basso rischio e senza coronaropatia significativa all'angiografia e eventi trombotici/tromboembolici inspiegabili a livello periferico/cerebrale/ splancnico L’anamnesi e l’esame obiettivo neurologico nel sospetto di sindrome Long-COVID con deficit cognitivi possono essere considerati: La base di partenza per la diagnosi e la diagnosi differenziale Dalla letteratura sui fattori protettivi associati a post- COVID-19 (Tsampasian et al, 2023) emerge che: La vaccinazione anti-COVID-19 con almeno 2 dosi svolge un ruolo protettivo, riducendo di oltre il 40% il rischio di sviluppare condizioni post-COVID-19 Quali test funzionali vanno eseguiti in pazienti con sospetto Long-COVID? Nessun test predefinito, test funzionali a giudizio del medico in base ai segni e sintomi del paziente In accordo al documento “Buone Pratiche Cliniche per la Gestione e Presa in Carico delle Persone con Long- COVID” (2023), che tipo di valutazione non è prevista in una persona con sospette condizioni Long-COVID? Analisi genetica In relazione al follow-up della funzione polmonare nei pazienti affetti da COVID-19: Il follow-up della funzione polmonare a lungo termine (≥12 mesi) può essere necessario in individui in cui persistano dispnea e significative alterazioni strutturali del polmone I sintomi olfattori e gustativi del Long-COVID sono l’esito di una combinazione di: Infezione virale dell’epitelio gustativo e infezione virale dell’epitelio olfattivo In accordo al documento “Buone Pratiche Cliniche per la Gestione e Presa in Carico delle Persone con Long- COVID” (2023), quale dei seguenti aspetti è particolarmente importante nell’organizzazione di un centro di assistenza al Long-COVID? Avere servizi multidisciplinari, con competenze multi- specialistiche In quale percentuale i soggetti con una diagnosi confermata di infezione da SARS-CoV-2 riportano persistenza di astenia 4-12 settimane dopo la diagnosi di COVID-19? Almeno il 50% Quali sono alcune delle azioni suggerite in caso di dolore in un paziente con Long-COVID? Raccogliere un’anamnesi clinica specifica, Valutare l’opportunità di eseguire uno screening ematochimico, Consigliare valutazione specialistica, Eseguire valutazione multidimensionale Dalla letteratura (Tsampasian et al, 2023) emerge che tra i fattori demografici associati a un maggior rischio di sviluppare una condizione post-COVID-19 troviamo: Sesso femminile, età maggiore di 40 anni, Body Mass Index superiore a 30, abitudine al fumo Nella sindrome Long-COVID i disturbi del sonno più comuni sono rappresentati da: Insonnia, ipersonnia e sonno di cattiva qualità, descritti in otre il 25% dei casi di Long-COVID Quali aspetti caratterizzano i sintomi clinici di Long- COVID? Possono presentarsi singolarmente o in diverse combinazioni e possono essere transitori, intermittenti, costanti o cambiare la loro natura nel tempo Chi valuta inizialmente il paziente con sospette condizioni Long-COVID? Il Medico di Medicina Generale (MMG) o il Pediatra di Libera Scelta (PLS) In relazione alla trombosi arteriosa associata al Long- COVID-19: La gravità dell'infezione acuta e la necessità di ricovero in terapia intensiva non sono risultate correlate alle trombosi arteriose de novo Per quanto riguarda la diagnosi, quali specialisti dovrebbero valutare per primi un paziente con sospetto Long-COVID? I medici di medicina generale o i pediatri di libera scelta I sintomi disautonomici più comunemente riferiti dai pazienti con sospetta sindrome da Long-COVID sono: Alterazioni cardiache e pressorie, dismotilità gastrointestinale, alterazioni della sudorazione Nella fisiopatologia del Long-COVID sono coinvolti: Meccanismi generali, meccanismi sistemici non organo- specifici e meccanismi organo-specifici Sebbene la durata della sintomatologia sia variabile, si stima una persistenza di astenia dopo la diagnosi confermata di COVID-19 di: 4-12 settimane Durante l’emergenza COVID-19, il Long-COVID ha avuto un riconoscimento normativo e regolatorio in ambito sanitario? Sì, attraverso un protocollo nazionale di monitoraggio per pazienti che avevano avuto un ricovero ospedaliero per quadro severo di COVID-19 La diagnosi differenziale nel sospetto di sindrome Long- COVID con disturbi disautonomici è da porsi: Principalmente con patologie neurologiche centrali e periferiche a patogenesi diversa In accordo al documento “Buone Pratiche Cliniche per la Gestione e Presa in Carico delle Persone con Long- COVID” (2023), chi deve ricevere una valutazione per Long-COVID? Pazienti con precedente ospedalizzazione dovuta a COVID o che presentano segni o sintomi persistenti o nuovi non attribuibili ad altre patologie per 4 settimane dopo l’infezione acuta Dai risultati attualmente disponibili in letteratura scientifica in merito al Long-COVID, emerge che: Una quota consistente di pazienti sopravvissuti alla fase acuta dell’infezione da SARS-CoV-2 sviluppa sintomi persistenti associabili al Long-COVID Nel sospetto di sindrome Long-COVID con deficit cognitivi l’iter diagnostico prevede: L’esecuzione di RMN nei casi in cui vi sia evidenza di mantenimento e/o peggioramento dei deficit Gli studi scientifici sulla prevalenza di Long-COVID nella popolazione pediatrica: Sono pochi e presentano molti limiti metodologici, ad es. follow-up di diversa durata, differenti definizioni di outcome, inclusione di soggetti con infezione non confermata, mancanza di un gruppo di confronto In ambito di specialistica ambulatoriale, cosa prevede il codice P01, in accordo al Decreto Legislativo del 29 aprile 1998, n. 124 (Gazzetta Ufficiale 99 del 30 aprile 1998)? Esenzione per “le prestazioni di diagnostica strumentale e di laboratorio e le altre prestazioni di assistenza specialistica finalizzate alla tutela della salute collettiva obbligatorie per legge o disposte a livello locale in caso di situazioni epidemiche” In relazione alle manifestazioni Cardiovascolari del COVID-19, dallo studio di Carfi (Jama 2020) emerge che: Il Dolore toracico è presente in circa il 21% dei pazienti a 60 giorni dalla dimissione dall'ospedale In relazione alle trombosi venose associate a Long- COVID-19: Gli eventi tromboembolici registrati in casi di Long- COVID entro il primo anno dalla guarigione da COVID-19 acuta comprendono trombosi venosa profonda e tromboembolismo polmonare Il Long-COVID rappresenta una condizione clinica caratterizzata dal mancato ritorno allo stato di salute precedente l’infezione acuta da SARS CoV-2. La sua definizione è: Condizione caratterizzata da segni e sintomi causati dall’infezione da SARS-CoV-2 che continuano o si sviluppano 4 settimane dopo una infezione acuta Il danno virale diretto e immuno-mediato ai miocardiociti può dare esito a: Evoluzione fibrotico-cicatriziale e aritmogena