Scarica Letteratura Italiana (4) - Dal secondo Ottocento al primo Novecento e più Dispense in PDF di Italiano solo su Docsity! Prof. Mirko Tamburello Dal secondo Ottocento al primo Novecento Indice degli autori COLLODI CARDUCCI VERGA DE ROBERTO PASCOLI D'ANNUNZIO DELEDDA SVEVO PIRANDELLO REBORA CAMPANA SABA GADDA UNGARETTI MONTALE QUASIMODO Dal secondo Ottocento al primo Novecento pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. 10 11 14 18 20 23 27 35 39 43 44 46 48 49 51 55 Contesto storico-culturale Prof. Mirko Tamburello DAL REALISMO AL DECADENTISMO LA CULTURA - Nella seconda parte dell'Ottocento si afferma in tutti i campi della cultura una corrente di pensiero che prende il nome di Positivismo, in riferimento al metodo rigoroso delle scienze positive, fondate sull’osservazione dei fatti concreti, reali e misurabili scientificamente. Nato in Francia ad opera di Comte (1798-1857) il Positivismo afferma che (la realtà è costituita da fatti concreti, analizzabili alla luce della scienza.) Il Positivismo è un’ideologia ottimistica per la sua incrollabile fiducia nella scienza e nel progresso, da cui derivano per l’uomo felicità e benessere. - L'applicazione dei principi della scienza alla storia naturale porta alle teorie ) | diversi stadi evolutivi possono essere rapportati a quelli definiti dalla legge dei tre stadi dell’Evoluzionismo di Darwin (1809-1882), secondo le quali (le culture umane sono collocate in differenti stadi evoluti di Comte, la Legge dei tre stadi filosofici-evolutivi: Corrisponde al periodo dell'infanzia dell'umanità; nella quale tutto dipende da esseri soprannaturali, dapprima dai feticci delle religioni animistiche poi dalla pluralità di divinità (politeista) e alla fine dall'unico Dio (monoteista). Teologico Corrisponde al periodo dell'adolescenza del pensiero; in cui il soprannaturale è rimpiazzato da forze astratte: la «Natura» di Spinoza, il «Dio-geometra» di Cartesio, la «Materia» di Diderot, la «Ragione» dell'Illuminismo. Metafisico Corrisponde alla maturità del pensiero umano. In questa fase, l'uomo smette di sognare e applica la ragione alla realtà. Si arriva a questo stadio grazie all'opera di uomini come Galileo Galilei, passando per l'illuminismo e approdando al positivismo nel XIX secolo. Positivo Dal secondo Ottocento al primo Novecento 2 La Letteratura Prof. Mirko Tamburello LA LETTERATURA In letteratura si fronteggiano due diverse sensibilità che rispecchiano l'adesione o viceversa la contrapposizione ai principi del positivismo: - alla prima appartengono il realismo, il naturalismo e il verismo; - alla seconda il simbolismo, il decadentismo e la scapigliatura. O Il Realismo Il realismo è un filone letterario che si afferma a metà ottocento in opposizione al romanticismo: alla soggettività del narratore si i sostituisce una narrazione che si basa sulla F9) rappresentazione il più possibile oggettiva della realtà. La letteratura quindi è considerata un veicolo per rappresentare al | 1 lettore i diversi aspetti della realtà. Il maggior esponente del realismo è Gustave Flaubert. O Il Naturalismo Nel momento in cui il realismo assorbe le suggestioni che derivano dall'affermazione di nuove scienze, come la genetica, esso si radicalizza e dà vita al naturalismo, grazie ad autori come Emile Zola. In questo caso lo scrittore, oltre ad operare un rifiuto della cultura romantica e adottare il criterio dell'in personalità di Flaubert, si cimenta nella composizione di grandi affreschi sociali, in cui i personaggi vengono definiti secondo criteri scientifici come ad esempio ambiente, ereditarietà, economia. O Il Verismo In Italia la lezione naturalista viene recepita dal verismo: applicando il metodo dell'osservazio ne scientifica del reale i veristi italiani portano alla ribalta le classi sociali più umili, prima estranee alla letteratura, soprattutto ribadiscono la necessità di rappresentare il reale in modo oggettivo. Dal secondo Ottocento al primo Novecento 5 La Letteratura Caratteristiche del Realismo ri 4a ione: impersonalità della narrazione; il rigore formale e il culto dell'arte; Prof. Mirko Tamburello la rappresentazione della piccola borghesia; il rifiuto del romanticismo nei temi. FRANCIA NATURALISMO Xx © Caratteristiche del Naturalismo l’impersonalità della narrazione; il metodo scientifico nella narrazione; la rappresentazione delle masse popolari; l’impegno sociale delle tematiche. ITALIA VERISMO » © IMPERSONALITÀ DELLA e PRIMATO DEL ROMANZI ® RIFIUTO DEI CANONI TRADIZIONALI DEL BELLO; ®© OPPOSIZIONE RIGIDA ALLA LETTERATURA ROMANTICA; ® ATTENZIONE PER LA REALTÀ SOCIALE E PER | CETI POPOLARI. NARRAZIONE; 0 COME FORMA DI SCRITTURA; v IMPOSTAZIONE SCIENTIFICA DELLA NARRAZIONE; IMPEGNO SOCIALE; RAPPRESENTAZIONE DELLA CITTÀ E DEGLI OPERAI. v e LA COMPONENTE SCIENTIFICA PASSA IN SECONDO PIANO; e PESSIMISMO E CONSERVATORISMO; ® RAPPRESENTAZIONE DELLA CAMPAGNA E DEI CONTADINI. Dal secondo Ottocento al primo Novecento La Letteratura Prof. Mirko Tamburello O Il Simbolismo L'aspirazione al vero, in cui lo scrittore analizza i fatti concreti e considera l'uomo come frutto dell'ambiente e dei fattori ereditari, non è condivisa da tutti. Già dagli anni Settanta dell'Ottocento si manifesta infatti una sfiducia nei confronti del positivismo. Ci si interroga sul mistero della vita, inspiegabile per via scientifica ma intuibile solo attraverso l’arte. A partire da queste riflessioni si afferma il Simbolismo, un'importante esperienza che influenzerà tutta la poesia moderna alla cui base c'è la persuasione che la letteratura debba indagare i misteri del reale, trasformando quanto è sperimentato dai sensi in simboli che rimandano ad altro. O Il Decadentismo Le trasformazioni economiche e sociali della fine dell'Ottocento vennero accolte con crescente disagio dagli intellettuali e dagli artisti, che sentirono la loro estraneità nei confronti di una società tutta tesa alla produzione e al guadagno, portata a mercificare l’arte e l'artista. Ne nacque un movimento di opposizione alla cultura ufficiale, parallelo al Simbolismo, che si sviluppò in Francia, a partire dal 1880, il Decadentismo. Il sonetto Corrispondenze di Charles Baudelaire diventa il manifesto del movimento. | poeti e gli artistiche aderirono a questo movimento si sentivano estranei all’ottimismo della società del loro tempo e ne percepivano la prossima crisi. La nuova generazione, in polemica con l'atteggiamento progressista del positivismo, rinunciava all'osservazione concreta della realtà per tornare a forme idealistiche e spiritualistiche di una cultura che veniva sempre più considerata come un privilegio riservato solo a pochi eletti, in polemica con la società di massa. Caratteristica del Decadentismo è la convinzione che in ogni uomo esistano zone oscure a cui non è possibile giungere con la ragione, così come la natura è animata da forze misteriose non comprensibili attraverso la scienza. Solo la poesia è in grado di indagare gli aspetti più segreti dell’esistenza umana e del mondo, ma è una poesia Dal secondo Ottocento al primo Novecento 7 Carlo Collodi CARLO COLLODI (1826-1890) Carlo Lorenzini, vero nome di Carlo Collodi, nasce il 24 novembre del 1826 a Firenze in una famiglia di modeste origini. Iniziò ventenne la carriera scrivendo recensioni per il catalogo di una grande libreria fiorentina. Come giornalista divenne famoso in breve tempo e collaborò a testate in tutta Italia. Volontario nelle Guerre di indipendenza del '48 e del '60, fu anche un commediografo. Dal 1856 usò lo pseudonimo Carlo Collodi, dal nome del paese tra Lucca e Pistoia dove era nata la madre. Trova Prof. Mirko Tamburello la sua vera strada quando, già avanti con l’età, si dedica alla letteratura per l’infanzia. |l suo primo libro per l'infanzia è del 1876: i "Racconti delle fate", splendide traduzioni di fiabe francesi. Nel 1881, sul numero iniziale del "Giornale per i bambini" (pioniere dei periodici italiani per ragazzi), uscì la prima puntata de "Le avventure di Pinocchio", con il titolo "Storia di un burattino". Lorenzini morì improvvisamente nel 1890 a Firenze. Le avventure di Pinocchio (1883) COMPOSIZIONE TEMA STILE PERSONAGGI Nasce come racconto settimanale sul “Giornale dei bambini” nel 1881. Nel 1883 viene raccolto in volume. Una storia di grande carica umana: le straordinarie peripezie del ragazzo-burattino, le scoperte ora gioiose ora dolenti che egli fa del mondo e della vita, i suoi scatti di ribellione e i suoi pentimenti, la sua ansia di giustizia, le sue speranze e i suoi crucci, si compongono in un racconto nitido che è da tempo giudicato un vero classico, che oltrepassa i confini della mera letteratura per l'infanzia. Collodi usa una lingua semplice, un fiorentino agile e concreto, lontano dal modello manzoniano de | promessi sposi che si ispirava al fiorentino parlato dalle persone colte. | personaggi principali, oltre il protagonista sono: Geppetto, il Grillo parlante, Mangiafuoco, il Gatto e la Volpe, la Fata dai capelli turchini e Lucignolo. Dal secondo Ottocento al primo Novecento 10 Giosuè Carducci Prof. Mirko Tamburello GIOSUÈ CARDUCCI (1835-1907) Nasce nel 1835 a Valdicastello, in Versilia, e trascorre l'infanzia a Bolgheri, un paesino della Maremma toscana dove il padre è medico condotto. La figura del padre, liberale e carbonaro, impegnato nel movimento risorgimentale e perseguitato per le sue idee politiche, influenzerà profondamente la formazione del Carducci. Altrettanto avverrà con il paesaggio della Maremma, solitario e selvaggio, che resterà impresso nel suo animo rappresentando un'ispirazione costante della sua poesia. Nel 1849 segue la famiglia a Firenze, dove frequenta il liceo classico dei padri Scolopi, quindi si laurea giovanissimo in Lettere alla Normale di Pisa. Matura in questi anni il suo amore per i classici e l'avversione per il Romanticisimo, a cui contrappone l'ideale di una poesia forte, animata dall'amore per la patria, la giustizia e la libertà. Nel 1856 insegna in un liceo ma, a causa delle sue idee liberali e violentemente anticlericali, l'incarico non gli viene confermato ed egli si mantiene grazie alle lezioni private e a una collaborazione editoriale. Finalmente nel 1860 il Ministro della Pubblica Istruzione del neonato regno d'Italia lo nomina professore di Letteratura Italiana all'Università di Bologna, città da lui subito amata, dove insegnerà per quarant'anni e risiederà fino alla morte, avvenuta nel 1907. Un anno prima aveva ricevuto il premio Nobel per la letteratura, primo fra gli scrittori italiani. Carducci è una delle personalità più in vista della cultura dell'Italia della seconda metà dell'ottocento, il suo percorso di letterato si svolge intorno a un ideale classicista: il riferimento alla poesia antica, latina e italiana, come modello cui rivolgersi costantemente. Dal secondo Ottocento al primo Novecento 11 Giosuè Carducci Prof. Mirko Tamburello LE OPERE La PRIMA PRODUZIONE di Carducci si caratterizza per il classicismo letterario (Juvenilia 1850-60) e per l'avvicinamento agli ideali democratici e socialisti. Nella SECONDA PRODUZIONE viene meno l'elemento civile a favore di quello lirico. Da una parte il poeta esalta il mito della Roma antica, dall'altro è forte la presenza di temi quali la morte, la memoria, il tempo. - Prima produzione Testi poetici che si caratterizzano per il classicismo letterario, i suoi modelli sono i poeti latini Orazio e Virgilio è il classicisti italiani Parini e Alfieri. Juvenilia (1857) . . Raccolta che ha come tema centrale questioni politiche, una forte Levia Gravia (1868) polemica contro la Chiesa e la Monarchia, particolare spazio trova l'esaltazione del socialismo. - Seconda produzione Con quest'opera l'autore annuncia la sua volontà di operare una Odi barbare . , Lita . . sui radicale riforma della lirica italiana cercando nuovi moduli espressivi, (1873-89) nuovi toni. Nuovi temi: la morte, la nostalgia, il progresso. Selezione in cui prevale il tono intimistico e lirico, segna il Rime nuove passaggio ad una concezione della poesia, che, pur rimanendo (1887) legata a motivi classici e romantici, si apre anche alla nuova sensibilità decadente. Dal secondo Ottocento al primo Novecento 12 Giovanni Verga Fase romantica Amore e patria (1857) | carbonari della montagna (1861) Sulle lagune (1863) Prof. Mirko Tamburello Romanzo di tema storico e patriottico. Tema centrale è la lotta antigiacobina in Calabria, al tempo del regno di Murat a Napoli. Il romanzo è ambientato a Venezia, nel periodo delle guerre di indipendenza. L'elemento patriottico costituisce lo sfondo della storia d'amore tra un ufficiale ungherese è una ragazza veneziana.l'intreccio deltema politico con quello amoroso richiama la forma epistolare dell’Ortis di Foscolo. - Fase tardo-romantica e scapigliata Una peccatrice (1866) Storia di una capinera (1871) Eva (1873) Eros (1875) Romanzo ambientato in un mondo elegante dominato da passioni travolgenti. | protagonisti sono un modesto giovane catanese è una donna aristocratica che vivono una storia d'amore tragica. Romanzo in forma epistolare. Maria è costretta a diventare monaca, a poco a poco sfiorisce, si ammala e muore, come una capinera chiusa in una gabbia, per mancanza di libertà. La vicenda si svolge sa Firenze, da poco diventata capitale d’Italia. Il protagonista, il giovane pittore squattrinato Enrico Lanti, narra in prima persona la sua drammatica storia. Eva è una bellissima ballerina, ricca di fascino e di mistero, della quale si innamora cosciente, però, che il suo sogno è irrealizzabile. Invece il sogno si avvera, i due si conoscono e si innamorano. Risalta un interesse psicologico dell'autore e l'atteggiamento provocatorio tipico della scapigliatura. Si narra del tormento amoroso di un giovane marchese per la cugina Adele.la donna amore per i dolori che egli le ha procurato e lui stesso allora decide di suicidarsi. Dal secondo Ottocento al primo Novecento 15 Giovanni Verga - Fase verista Nedda (1874) Vita dei campi (1880) Prof. Mirko Tamburello Novella che segna il graduale passaggio al verismo. Nella storia l'autore interviene talvolta a difesa della protagonista, manca quindi di impersonalità. Nedda è una ragazza orfana che lavora nei campi in condizioni di estrema miseria. Raccolta di otto novelle scritte secondo la poetica del verismo. | protagonisti sono di bassa estrazione sociale e le vicende sono narrate dal loro punto di vista e con il loro linguaggio. I Malavoglia (1881) COMPOSIZIONE STRUTTURA TEMI TRAMA Romanzo inserito nel progetto del “ciclo dei vinti”. Il titolo fa riferimento, in senso antifrastico, alla famiglia protagonista della storia. L'ambientazione in cui si svolge la vicenda è quella di Aci Trezza, un piccolo borgo di pescatori vicino a Catania. Racconta la storia sfortunata di una famiglia umile. | protagonisti che tentano di mutar stato sociale, di arricchirsi, sono destinati al fallimento. Segue quindi l'accettazione rassegnata della propria miseria. 1 Toscano sono una famiglia di pescatori di Aci Trezza composta dal vecchio Padron ‘Ntoni, da suo figlio Bastianazzo con la moglie Maruzza e i loro cinque figli: ‘Ntoni, Luca, Alessi, Mena e Lia. Quando il giovane ‘Ntoni parte per il servizio militare, privando la famiglia del suo contributo al lavoro comune, Padron ‘Ntoni, per rimediare al danno economico, acquista a credito un carico di lupini da rivendere. Ma durante durante un temporale, la barca si capovolge e Bastianazzo muore nel naufragio. Per saldare il debito Padron’ Ntoni deve vendere la casa del nespolo. Da questo momento una serie di sciagure: Luca muore da soldato; il giovane ‘Ntoni, tornato dal servizio militare, decide di tentare la fortuna in continente ma finisce in carcere. Anche Lia si mette sulla cattiva strada e per il disonore causato dal suo comportamento Mena non può sposarsi; Maruzza muore di colera; Padron’Toni finisce la sua vita in un ospedale. Solo Alessi, il più piccolo, riesce a salvarsi. Dal secondo Ottocento al primo Novecento 16 Giovanni Verga Prof. Mirko Tamburello Novelle rusticane Dodici novelle ambientate nelle campagne siciliane. Il tema (1883) principale è quello economico e della “roba”. È la storia di Gesualdo Motta che da semplice manovale diventa don grazie al patrimonio accumulato. Sposa una nobile, ma la sua vita risulterà un fallimento e morirà solo e vinto. Mastro don Gesualdo (1889) IL PENSIERO E LA POETICA * Pessimismo e fatalismo Condivide la concezione dell'evoluzione naturale è il principio della lotta per la vita introdotti dal Positivismo, ma li interpreta in senso pessimistico. Secondo l’autore le strutture della società sono immodificabili e ogni uomo, in obbedienza ad una legge dolorosa del vivere, è destinato alla sofferenza e alla sconfitta. > * Poetica verista Intorno al 1880 lo scrittore dichiara la propria adesione ai canoni della scientificità, oggettività e impersonalità dell'opera d’arte, sulla scia del Naturalismo francese. Il narratore deve rappresentare i fatti senza giudicarli né commentarli, senza esprimere i propri sentimenti. Lo . IL VERISMO DI VERGA SCRITTORE / SCIENZIATO scrittore, come lo scienziato, deve [ OSSERVARE E DOCUMENTARE LA REALTÀ SOCIALE IN MODO LUCIDO E DISTACCATO mostrare i rapporti di I causa ed effetto, i IMPERSONALITÀ ASSENZA DEL GIUDIZIO DELL'AUTORE DiveRSE CLASSI SOCIALI DALLE CLASSI PIÙ BASSE A QUELLE PIÙ ALTE nessi che legano FORMA INERENTE AL SOGGETTO | PERSONAGGI SI PRESENTANO DA SOLI CON IL LORO LINGUAGGIO STRANIAMENTO PRESENTARE COME NORMALE CIÒ CHE È STRANO l'uomo all'ambiente e i condizionamenti naturali. \ . In quest'ottica I MALAVOGLIA RAPPRESENTAZIONE DELLA VITA DEI PESCATORI bisogna procedere Mastro DON GESUALDO RAPPRESENTAZIONE DELLA VITA DELLA BORGHESIA DI PROVINCIA dal semplice al x LA DUCHESSA DI LEYRA RAPPRESENTAZIONE DELLA VITA DELLA NOBILTÀ CITTADINA complesso: dalle L'ONOREVOLE SCIPIONI RAPPRESENTAZIONE DEL MONDO PARLAMENTARE ROMANO classi più basse alle L'Uomo Di Lusso RAPPRESENTAZIONE DEL MONDO DEGLI ARTISTI E DEGLI SCRITTORI classi alte. Dal secondo Ottocento al primo Novecento 17 Giovanni Pascoli Prof. Mirko Tamburello GiOvANNI PASCOLI (1855-1912) Giovanni Pascoli nasce nel 1855 a San Mauro di Romagna, in provincia di Forlì, e compie i suoi primi studi in collegio. Il drammatico assassinio del padre, in circostanze mai del tutto chiarite, quando Giovanni aveva solo dodici anni, poi la morte della madre e di due fratelli segnano profondamente la sua infanzia e condizionano la sua futura personalità, portandolo a una concezione pessimistica della vita. Grazie a una borsa di studio frequenta l’Università di Bologna, dove è allievo di Giosuè Carducci. In quegli anni aderisce ai primi movimenti socialisti e anarchici; ma la partecipazione ad alcune manifestazioni antigovernative gli fa perdere la borsa di studio e subire qualche mese di carcere. Ripresa l’università, dopo la laurea inizia a insegnare latino e greco, prima a Matera, poi a Massa, dove lo raggiungono le sorelle minori, con le quali cerca di ricreare l’ambiente familiare. La casa, punto di coesione dei legami affettivi, che comprendono idealmente anche i familiari defunti, viene rappresentata simbolicamente dall'immagine del “nido” - che ricorre in varie poesie di Pascoli - considerato l’unico possibile rifugio contro la violenza dominante nel mondo esterno. In questi anni Pascoli inizia anche la pubblicazione delle prime poesie di Myricae (1891), seguite da Canti di Castelvecchio (1903) e Poemi conviviali (1904). Nel 1905 viene chiamato a succedere a Carducci alla cattedra di letteratura italiana all’Università di Bologna e inizia la collaborazione con diverse riviste di letteratura. Muore nel 1912. La visione del mondo di Pascoli si forma a partire da due fondamentali esperienze: - i tragici avvenimenti che travolgono la sua famiglia - ela crisi politica e culturale della seconda metà dell’Ottocento. Dal secondo Ottocento al primo Novecento 20 Giovanni Pascoli LE OPERE Prof. Mirko Tamburello Le grandi raccolte Myricae (1891) Poemetti (1897) Canti di Castelvecchio (19083) Poemi conviviali (1904) - Opere civili Odi e Inni (1906) In latino significa “tamerici”, umili cespugli di campagna, in riferimento alla poesia delle “piccole cose”. La poetica dell'autore, procede da una scrittura di tipo descrittivo ad una di tipo simbolico, da un linguaggio preciso ed esplicativo ad uno indeterminato e allusivo (simbolismo). | contenuti della raccolta sono vari: molti componimenti riguardano aspetti quotidiani di natura paesaggistica; subentrano successivamente tematiche più intime, legate ai ricordi della famiglia, al nido distrutto. Il tema della morte è presente in modo ossessivo, annunciato dalla stringente dedica al padre morto. Il tema centrale è l'esaltazione della vita campestre. Raccolta di poesie ispirata a tematiche campestri e familiari. All'osservazione della natura e alle misteriose analogie si aggiungono i temi dei lutti familiari e dei ricordi d'infanzia vissuti a San Mauro. Raccolta su personaggi e miti del mondo classico. Il classicismo di pascoli si sofferma su un mondo pieno di mistero e inquietudini di fronte ai grandi interrogativi esistenziali. Parte dell’opera di Pascoli è dedicata all’intento Poemi Italici (1911) civile e impegnato del poeta. Temi nazionalisti e celebrativi. Poemi del risorgimento (1913) Dal secondo Ottocento al primo Novecento 21 Giovanni Pascoli Prof. Mirko Tamburello IL PENSIERO E LA POETICA * Il fine della poesia La sfiducia nelle certezze scientifiche, indotta dalla crisi del positivismo, genera in lui un senso di smarrimento che lo spinge a rinchiudersi negli affetti familiari. Angoscia e senso di disorientamento convergono nell'idea che il nulla è il destino di tutta la fatica dell’uomo. Unica nota positiva è la poesia, nella quale Pascoli riconosce un fine consolatorio. Consola anime irrequiete, rende gli uomini consapevoli del dolore dell'esistenza, li dispone ad accontentarsi del loro piccolo mondo, placando il desiderio del possesso e della sopraffazione. * Tra simbolismo e classicismo Pascoli rientra in pieno nel filone del simbolismo europeo, anche se la sua poesia rimane legata alla grande tradizione classica. * La poetica del fanciullino Il poeta coincide con il fanciullino, ossia con quella parte infantile che sopravvive in fondo ad ogni uomo e che tende ad essere soffocata con l'età adulta, e che solo il poeta riesce a mantenere intatta durante tutta la vita. In chiave simbolica il fanciullino vede tutte le cose con estremo stupore e meraviglia, in modo intuitivo e con percezioni non razionali. * II poeta veggente Il fanciullino cerca la poesia nelle piccole cose, anche quotidiane; come un veggente che ha la vista più acuta e scopre nelle cose somiglianze, relazioni, corrispondenze misteriose e legami inconsueti che sfuggono alla percezione abituale. Dal secondo Ottocento al primo Novecento 22 Gabriele D'Annunzio Il piacere (1889) Prof. Mirko Tamburello COMPOSIZIONE STRUTTURA TRAMA È il primo romanzo di D'Annunzio, che già da tempo aveva in mente di comporre un'opera narrativa che oltrepassasse la misura della novella, cui fino a quel momento si era dedicato. Diviso in quattro parti, il romanzo non segue rigorosamente l'ordine cronologico degli avvenimenti. Lo sviluppo narrativo è molto elaborato, spezzato da frequenti digressioni sugli ambienti raffinati della vicenda. Lo stile è prezioso e letterario. Protagonista è il giovane dandy Andrea Sperelli conte d’Ugenta che, disperato per l’amore non più corrisposto dalla sua ex amante Elena Muti, si getta in una serie di avventure erotiche. Per una donna arriva a sfidare un uomo in un duello. Ne esce gravemente ferito, trascorre la convalescenza nella villa di una cugina. Lì, a contatto con la natura, ha modo di riflettere sulla sua vita giungendo ad identificare nell'arte è l'unico possibile e autentico scopo dell’esistenza. - Le opere del Superuomo nietzschano Giorgio è un intellettuale appassionato di Wagner e la sua Trionfo della morte vicenda di amore e morte con Ippolito è ispirata al (1894) . Tristano e Isotta. Più politica è invece la connotazione di Claudio, Vergini delle rocce protagonista del romanzo, la cui azione è tesa a (1895) contrastare il grigio diluvio democratico del mondo contemporaneo. Stelio, un altro intellettuale superuomo (in cui è facile Il fuoco riconoscere un alter-ego dello scrittore), ha una relazione (1900) con una donna (riconoscibile in Eleonora Duse), dalla quale trae ispirazione per la sua arte. Laudi del cielo del mare Contiene libri di poesie: Maia; Elettra; Aleyone; Merope della terra e degli eroi (1904) Dal secondo Ottocento al primo Novecento 25 Gabriele D'Annunzio Prof. Mirko Tamburello IL PENSIERO E LA POETICA A caratterizzare la sua ampia produzione è uno straordinario eclettismo, la capacità di anticipare il futuro delle mode letterarie e artistiche. Partendo dall'assoluto che la vita stessa deve diventare un'opera d’arte e alle ragioni della bellezza devono piegarsi le altre istanze; l'ideale a cui approda D'Annunzio è quello di un'arte totale in cui confluiscono, sotto il segno della bellezza, tutte le espressioni creative dell’uomo. Il nuovo eroe per eccellenza è l’artista: da una parte cerca l'affermazione individuale; dall'altra è attratto dallo spettacolo della decadenza: da scandaloso esteta a sacerdote laico del mito dell’arte. IL SuPERUOMO| Il poeta, sulla scia di Nietzsche, guarda al passato eroico, in vista di un futuro segnato dal risorgere degli antichi valori. Un futuro in cui tramite volontà di potenza, un uomo eccezionale si affermerà in antitesi con la società del tempo. PANISMO | SPIRITO COME PURO ISTINTO CHE SI FONDE CON LA NATURA I | SUPEROMISMO | | INDIVIDUO SUPERIORE ALLA MASSA E ALLA MORALE COMUNE | | ESTETISMO | | ARTE COME BELLEZZA E VALORE ASSOLUTO | Guardando all'opera di Leonardo Da Vinci, che cela il mistero nelle sue tele, D'Annunzio sostiene i limiti del realismo e concepisce la Natura secondo un'ottica simbolista. Spesso nelle opere dell'autore è prevalente l'aspetto irreale e l'immobilità classica dei sogni. D'Annunzio recupera l'ideale greco, teorizzato da Nietzsche, della vita in armonia con la natura, in questo caso la poesia diventa utile perché sintetizza il tutto (panismo). Dal secondo Ottocento al primo Novecento 26 Grazia Deledda Prof. Mirko Tamburello GRAZIA DELEDDA (1871-1936) Nasce a Nuoro da una famiglia borghese, a diciassette anni invia ad una rivista letteraria romana un suo racconto dal titolo Sangue sardo: la storia di una donna che uccide per amore. I suoi scritti risentono di un clima tardo romantico, i sentimenti descritti sono privi di spessore psicologico e colmi di fatalità ineluttabile. Accostata al verismo per le opere in cui dimostra una profondissima conoscenza del mondo sardo su più livelli sociali. In altre opere pone al centro della narrazione la crisi esistenziale, elemento che appartiene al decadentismo e che si discosta dal verismo. Alcuni critici la paragonano a Dostoevskij, espressione italiana del travaglio morale. Deledda morì per un tumore al seno, il 15 agosto 1936. Grazia Deledda è stata una delle più importanti e influenti scrittrici italiane del Diciannovesimo e del Ventesimo secolo, e nel dicembre 1927 vinse il premio Nobel per la letteratura, la prima donna italiana a farlo. Come già detto, Deledda fu esponente, anche se a modo suo, del verismo e del decadentismo, e scrisse sempre molte storie di contadini e paesani della sua terra, la Sardegna. LE OPERE Anime oneste (1895) Romanzo familiare. Elias Portuolu (1900) | Storia d'amore tra un ex detenuto e la cognata. Cenere (1904) Si affronta il tema del rapporto filiale Canne al vento Romanzo in cui si rappresenta la fragilità dell'uomo travolto da (1913) una sorte cieca e spietata. Racconta della relazione scandalosa tra un sacerdote è sua La madre (1920) d madre. | suoi temi principali sono l'etica patriarcale del mondo sardo e le sue atmosfere fatte di affetti intensi e selvaggi. Dal secondo Ottocento al primo Novecento 27 Contesto storico-culturale Prof. Mirko Tamburello LA LETTERATURA Una delle caratteristiche della produzione letteraria del primo Novecento è la tendenza innovativa, caratterizzata da una generale spinta verso la modernizzazione. Si afferma infatti una categoria culturale: il Modernismo che attraverso la ricerca sperimentale di nuovi moduli espressivi propugna un radicale rinnovamento della letteratura. O Le avanguardie Con le avanguardie la battaglia per la modernizzazione della cultura assume toni più accesi. Il centro delle attività è Parigi, frequentata da artisti come Marinetti, De Chirico, Modigliani, Picasso. Nasce il Futurismo (1909): in Italia fioriscono diversi circoli futuristi calamitando l'adesione di numerosi giovani artisti. Questo si traduce, per quanto riguarda la poesia, al superamento degli schemi metrici tradizionali, a vantaggio di una vera e propria distruzione della sintassi. © | Rondisti Agli eccessi linguistici delle avanguardie si contrappone il gruppo dei rondisti, sostenitori di una prosa raffinata ed elegante. Prezzolini definisce il rondisti come un gruppo di intellettuali con una chiara idea di ordine, che si contrappone alla letteratura impressionista e futurista. O Il romanzo Con l'avvento del modernismo e delle avanguardie il genere romanzesco subisce delle trasformazioni. Si affermano le novità introdotte da autori come James Joyce, Marcel Proust, Virginia Wolf e Franz Kafka, che collocano al centro del loro racconto l'analisi interiore del soggetto e il modo in cui esso vive la realtà, descritta non più oggettivamente, ma dalla prospettiva dell'individuo che osserva. Nuove sono anche le tecniche narrative, tra cui il flusso di coscienza e il monologo interiore. Dal secondo Ottocento al primo Novecento 30 Contesto storico-culturale Prof. Mirko Tamburello O La poesia Nel panorama della poesia italiana del primo novecento si affermano diversi movimenti avanguardisti: il futurismo, che segna l'abbandono degli schemi metrici e l'uso delle parole in libertà; il crepuscolarismo: altra forme di poesia innovativa, ma più legata alla tradizione. Portavoce di una poesia dimessa e quotidiana; i vociani: autori di poesie del “frammento” in versi liberi e di una poetica di tipo espressionista, che attribuisce significati nuovi alle parole, caricandole di tensione e violenza espressiva; l’ermetismo: tendenza poetica caratterizzata dall'utilizzo di un linguaggio oscuro e difficile. | versi ermetici sono estremamente concentrati, il linguaggio ridotto all'essenziale, costituito prevalentemente da termini astratti. Tra i poeti ermetici ricordiamo: Ungaretti, Quasimodo, Gatto, Luzi. Dal secondo Ottocento al primo Novecento 31 Contesto storico-culturale Prof. Mirko Tamburello O Futurismo Primo movimento italiano di avanguardia, nasce a Parigi nel 1909 con la pubblicazione del Manifesto del Futurismo di Filippo Tommaso Marinetti. | centri italiani più importanti sono Milano e Firenze. Il periodo più significativo del movimento va dal 1909 alla prima guerra mondiale. Tra gli autori che aderiscono sin dall'inizio, oltre a Marinetti, Buzzi, Soffici, Folgore, Govoni, Palazzeschi. Il movimento nega polemicamente il passato, riproponendo un nuovo modo di intendere il rapporto tra arte e vita, tra individuo e società; afferma E FIGARO . un nuovo ideale di società, rinnovato dalle macchine e dal progresso. | futuristi esaltano la civiltà industriale e l'alleanza dell'uomo con le macchine, contro l'immobilità delle vecchie ideologie passate. Consapevoli della profonda frattura con il passato creata dalla civiltà tecnologica e industriale i futuristi elaborano in ambito artistico nuove forme espressive: “ - parole in libertà; e - largo uso dell’onomatopea e dell’analogia; - distruzione della sintassi. O Espressionismo Movimento di avanguardia nato in Germania tra il 1905 e il 1925. Gli espressionisti sono portatori di nuovi temi, ad esempio - la città vista come un luogo infernale; come luogo di alienazione per l’uomo; - l'orrore della guerra, l'angoscia e l’incubo; - la civiltà delle macchine. Varia anche lo stile di scrittura, si procede con una particolare tecnica: - l’isolamento di un particolare che diventa spaventosamente gigantesco. Autori del genere: Kafka, Pirandello, Svevo, Rebora, Campana. Dal secondo Ottocento al primo Novecento 32 Italo Svevo Prof. Mirko Tamburello ITALO SVEVO (1861-1928) Aron Hector Schmitz nasce a Trieste nel 1861: la città era - allora ancora parte dell'Impero austroungarico, di cui egli era quindi cittadino; sarebbe diventato cittadino italiano dopo la Prima guerra mondiale, con l'annessione di Trieste al Regno d’Italia. Insieme ai fratelli studia in un collegio in Baviera materie commerciali. || suo interesse per la cultura letteraria lo porta a leggere i classici sia tedeschi che italiani. Nel 1880, dopo il fallimento dell’azienda commerciale paterna, accetta un lavoro in banca e nel frattempo inizia a collaborare con giornali locali, riuscendo a far pubblicare alcuni racconti. Nel 1892, con lo pseudonimo di Italo Svevo (scelto con l’intento di valorizzare la sua doppia cultura italo- tedesca), esce il primo romanzo, Una vita, che passa però sotto silenzio. Nel 1896 si sposa ed ha una figlia. Nel 1898 pubblica il suo secondo romanzo, Senilità, ma la freddezza con cui è accolto lo avvilisce tanto da allontanarlo dalla scrittura. Dimessosi dalla banca, entra nell'azienda del suocero, per conto della quale fa molti viaggi, lasciando alla scrittura uno spazio solo marginale. Nel 1907, frequentando un corso di inglese a Trieste, ha come insegnante il grande scrittore irlandese James Joyce, che lo incoraggia a riprendere a scrivere. Quando nel 1925 pubblica La coscienza di Zeno, senza successo, è proprio Joyce a presentare il libro ad alcuni critici francesi, che lo apprezzano molto; in Italia il primo a scoprirne il valore e a imporlo all'attenzione del pubblico è il poeta Eugenio Montale. Svevo muore nel 1928 per le ferite riportate in un incidente automobilistico. Italo Svevo è un intellettuale anomalo, appartato dal mondo politico e letterario dell'epoca. Nella sua opera vi sono rilevanti influssi esterni: - la psicoanalisi di Freud; - il pessimismo di Schopenhauer; - l'evoluzionismo di Darwin. Dal secondo Ottocento al primo Novecento 35 Italo Svevo LE OPERE Una vita (1892) Senilità (1898) Prof. Mirko Tamburello La storia ruota intorno ad Alfonso Nitti - prototipo dell’inetto di Svevo - trasferitosi da poco a Trieste, dopo aver trovato lavoro da impiegato presso una banca. Un giorno viene invitato a casa del banchiere capo, dove si riunisce un salotto letterario, guidato dalla figlia, Annetta. Qui, Alfonso cerca il suo modo di emergere socialmente, mostrando le sue ambizioni letterarie. Conosce quindi Annetta con cui intreccia una relazione amorosa. Ma quando Alfonso è sul punto di sposare Annetta, improvvisamente, ritorna nel suo paese, in una sorta di fuga dalla sua nuova vita per assistere la madre malata, che muore poco dopo. Al ritorno di Alfonso a Trieste Annetta sta per sposarsi con il cugino e a lui viene affidato una mansione meno importante in un altro ufficio. Alfonso, vittima della sua inettitudine e credendo che Annetta desideri la sua morte, si suicida. La trama (ispirata a vicende autobiografiche, come afferma Svevo stesso) ruota intorno alla storia d’amore tra Emilio e Angiolina. Emilio, impiegato con velleità letterarie, vive un’esistenza monotona e grigia, quando incontra la giovane Angiolina, di cui si innamora. La donna, tuttavia, si dimostra meno coinvolta del protagonista ed è anzi attratta da diversi altri uomini. Il legame tra Emilio e la giovane, che doveva rimanere libero e disimpegnato, si dimostra invece ben più complesso, poiché Angiolina, donna opportunista e infedele, controlla i sentimenti di Emilio. Ormai stanco, l'impiegato interrompe la relazione con Angiolina, non cessando tuttavia di amarla. In seguito, scopre che la donna è scappata a Vienna con un cassiere di una banca. Il protagonista ritorna a vivere la sua esistenza grigia e mediocre in solitudine, ricordando le donne amate, Amalia e Angiolina, unendo nella memoria l’aspetto dell’una con il carattere dell’altra. Dal secondo Ottocento al primo Novecento 36 Italo Svevo Prof. Mirko Tamburello La coscienza di Zeno (1923) COMPOSIZIONE STRUTTURA TRAMA TEMI Terzo romanzo di Italo Svevo, scritto dal 1919 al 1922 e pubblicato nel 1923, dopo il lungo silenzio letterario dell’autore. Raggiunge il successo nazionale e internazionale grazie a Eugenio Montale, che in un articolo del 1925 tesse le lodi del romanzo, e a James Joyce, amico di Svevo, che fa conoscere il romanzo in Francia. Innovativa è la struttura del romanzo, costruito ad episodi e non secondo una successione cronologica precisa e lineare. || narratore è il protagonista, Zeno Cosini, che ripercorre sei momenti della sua vita all'interno di una terapia di psicoanalisi. La Coscienza si apre con la Prefazione del dottore psicoanalista che ha avuto in cura Zeno e che l'ha indotto a scrivere la sua autobiografia. Il protagonista si è sottratto alla psicoanalisi e il medico per vendetta decide di pubblicare la sue memorie. Zeno nel racconto ripercorre sei significativi episodi della sua vita, legati da una radice comune, l'incapacità di vivere, l'inettitudine che è la sua vera malattia. Ricorda come cominciò a fumare e come non sia mai riuscito ad accendere "l'ultima sigaretta". Il susseguirsi di pentimenti, buoni propositi e fallimenti che si realizza rispetto al fumo si estende anche alle circostanze più importanti della vita: al difficile rapporto col padre; al matrimonio con Augusta, accettato sotto la spinta del caso e poi rivelatesi felice; alla relazione con la giovane Carla, voluta per sconfiggere la paura d’invecchiare. Nell'ultimo episodio la guerra sorprende Zeno ed egli ne rimane sconvolto. Ancora una volta la sorte lo aiuta e gli consente di arricchirsi con un fortunato commercio. Ciò lo fa sentire forte e sano e lo spinge ad abbandonare la cura psicoanalitica. Chiude il romanzo l'apocalittica previsione di una catastrofe, prodotta dagli ordigni di guerra e che travolgerà la terra. L’inettitudine e la malattia sono i temi principali, narrati in prima persona dal protagonista. Dal secondo Ottocento al primo Novecento 37 Luigi Pirandello Prof. Mirko Tamburello LE OPERE Il fu Mattia Pascal (1904) Il romanzo è diviso in 18 capitoli in cui Pirandello delinea una vicenda circolare basata sul percorso dell'identità del protagonista che da Mattia Pascal diventa Adriano Meis per poi tornare ad essere Mattia Pascal. STRUTTURA Mattia Pascal vive a Miragno, un immaginario paese della Liguria. Il padre, intraprendente mercante, ha lasciato alla famiglia una discreta eredità, che presto va in fumo per i disonesti maneggi dell'amministratore, Batta Malagna. Mattia per vendicarsi compromette la nipote Romilda. Costretto a sposarla si trova a vivere un contesto familiare che è un inferno. Mattia decide allora di fuggire per tentare una vita diversa. A Montecarlo vince alla roulette un'enorme somma di denaro e per caso legge su un giornale della sua presunta morte. Ha finalmente la possibilità di cambiare vita. Col nome di Adriano Meis comincia a viaggiare, poi si stabilisce a Roma come pensionante in casa del signor Paleari. S'innamora della figlia di lui Adriana. A questo punto si accorge che la nuova identità fittizia non gli consente di sposarsi, perché Adriano Meis per l'anagrafe non esiste. Architetta allora un finto suicidio per poter riprendere la vera identità. Tornato a Miragno dopo due anni nessuno lo riconosce e la moglie è ormai risposata e con una bambina. Non gli resta che chiudersi in biblioteca a scrivere la sua storia e portare ogni tanto dei fiori sulla sua tomba. TRAMA | temi affrontati ruotano tutti intorno all'identità e alla fuga dalla realtà e dalla forma. Pascal tenta di liberarsi dalla maschera che gli è stata imposta dalla società, ma alla fine il suo percorso è destinato al fallimento. TEMI Opere teatrali Si ribaltano principi della verosimiglianza. | protagonisti, perlopiù Così è (se vi pare, o. ngi ; borghesi, si scontrano con la relatività del reale e con le proprie (1917) maschere. Enrico IV Al grottesco si sostituisce il tragico: i protagonisti rappresentano la (1922) tormentata coscienza dell’uomo. Dal secondo Ottocento al primo Novecento 40 Luigi Pirandello Sei personaggi in cerca d’autore (1921) Questa sera si recita a soggetto (1930) Prof. Mirko Tamburello Pirandello inaugura la stagione del metateatro, in cui si assiste allo scardinamento delle regole teatrali della finzione. Cade la quarta parete, cioè la parete immaginaria tra spettatori e attori e la riflessione sul teatro avviene direttamente sulla scena. Uno Nessuno e centomila (1926) STRUTTURA TRAMA TEMI Pirandello stesso definisce questo romanzo “di scomposizione della vita”. Negli otto capitoli che lo compongono si assiste ad un lungo processo ragionato sulla frantumazione dell'io moderno. Vitangelo Moscarda è un uomo benestante. Una mattina sua moglie Dida gli fa un'osservazione in sé innocua, ma che lo fa sprofondare in una profonda crisi esistenziale. La donna infatti gli fa scoprire una lieve pendenza del naso, un piccolo difetto di cui egli non aveva coscienza. Gli altri vedono in lui una moltitudine di difetti e di caratteristiche di cui lui non è a conoscenza. Lui non è “uno”, come credeva di essere, ma è “centomila”. Il suo io è fratturato in un'infinità di maschere in cui lui non si riconosce. In un primo tempo cerca di disfarsi delle immagini fittizie che gli altri hanno di lui. Ma il tentativo non ha l’effetto sperato: la folla, lungi dal ricredersi di avere una visione distorta della sua persona, lo considera matto. La “follia” di Vitangelo (ovvero il suo sforzo di distruggere le maschere) non ha alcun esito. Solo, povero, creduto pazzo da tutti, Vitangelo in qualche modo ne esce vincitore: ora non è più costretto a essere “qualcuno”, può essere “nessuno” , rifiutare ogni identità e rinnegare il suo stesso nome, abbandonarsi allo scorrere puro dell’essere e disgregarsi nella natura, vivendo attimo per attimo senza cristallizzarsi in nessuna maschera. Ora è nuvola, ora è vento, ora albero... La lotta contro la “forma” porta il protagonista ad essere ritenuto pazzo. L'uomo, invece, si sente finalmente libero nella sua vita vera, la follia sembra essere l'unica strada per essere felici. Dal secondo Ottocento al primo Novecento 41 Luigi Pirandello Prof. Mirko Tamburello IL PENSIERO E LA POETICA * Il contrasto tra vita e forma La vita è il flusso istintivo che anima ciascun individuo, la forma è la maschera che viene imposta dalla società. | personaggi di Pirandello lottano per diventare maschere nude, cioè liberarsi dalle imposizioni. * Il relativismo e il pessimismo Non esiste una realtà unica e uguale per tutti, ma è moltiplicata per ciascun individuo. Così come all'interno di ogni persona non c'è un'identità unitaria. Ne consegue una visione pessimista dell'esperienza umana. * L’umorismo Pirandello, nel saggio L'umorismo del 1908, distingue - il comico, inteso come avvertimento del contrario, che produce il riso; - dall'umorismo, inteso come il sentimento del contrario, cioè la riflessione che l'artista coglie nella contraddizione. Dal secondo Ottocento al primo Novecento 42 Dino Campana Prof. Mirko Tamburello Tuttavia Campana si rivela anche attentissimo conoscitore delle regole che sconvolge e nutre il culto per la perfezione. Dino Campana può esser fatto rientrare, almeno marginalmente, nell’ambito della corrente "vociana" (corrente che ebbe origine dalla rivista La Voce, settimanale e poi quindicinale di letteratura), di cui rappresenta l’espressione legata al simbolismo ed all’espressionismo. Per Campana la poesia è un mezzo per riuscire ad affermare la propria libertà. Come per la sua vita, vagabonda e anarchica, caratterizzata dalla irrefrenabile smania del viaggio, anche la poetica di Campana ha come tema centrale il viaggio, onirico o reale, inteso come ricerca (o fuga). Nel 1913 affiderà il manoscritto dei Canti Orfici, la sua maggiore opera, a Soffici e Papini che con negligenza lo smarriranno. Campana lo riscriverà ricostruendolo a memoria e lo pubblicherà l’anno seguente. L’opera verrà accolta favorevolmente dalla critica. Canti orfici | Canti Orfici sono una straordinaria opera in cui si alternano prosa (1919) e versi (un prosimetro, come la Vita Nuova di Dante); vi si coglie una poesia spesso tortuosa, ma anche spontanea e pura, certamente vissuta, legata ad una esistenza irregolare e soprattutto tragica; è un "racconto" di esperienze visionarie denso di immagini, suoni e colori. La poesia francese dell'Ottocento è una forte componente culturale di Campana e la sua poetica risente spesso del modello degli autori francesi a lui cari: Baudelaire, Verlaine, Rimbaud. Dal secondo Ottocento al primo Novecento 45 Umberto Saba Prof. Mirko Tamburello UMBERTO SABA (1883-1957) Umberto Saba nasce a Trieste il 9 marzo 1883 da Ugo Edoardo Poli, agente di commercio appartenente a una nobile famiglia di Venezia, e da Felicita Rachele Cohen, un’ebrea di Trieste. Il padre lo abbandona quando era molto piccolo e questo evento segna profondamente la vita del poeta, la cui infanzia è triste e malinconica a causa di questa assenza. | suoi studi sono discontinui: frequenta il Ginnasio Dante Alighieri, ma alla madre viene sconsigliato di fargli continuare gli studi; si imbarca su una nave come mozzo. Nel 1903 si trasferisce a Pisa per frequentare i corsi di letteratura italiana all'università. Nel 1906 si trasferisce a Firenze, città in cui inizia a condurre un’intensa vita culturale; in questi stessi anni conosce Carolina Wélfler (la Lina delle sue poesie), che in seguito diventerà sua moglie. Nel periodo precedente alla Prima Guerra Mondiale, Saba assume posizioni interventiste, tanto che collabora con Mussolini al Popolo d’Italia. Parte per la guerra in posizioni di retrovia, ma quando torna del 1918 le sue crisi nervose si sono acuite ed è costretto a farsi ricoverare nell’ospedale militare di Milano. Dopo la guerra, Saba torna a Trieste e apre la Libreria antica e moderna e nel 1921 esce la prima edizione del Canzoniere. Nel 1938 deve abbandonare Trieste e trasferirsi a Parigi, a causa delle leggi razziali e delle sue origini ebraiche, tornando in Italia l’anno successivo e cercando rifugio prima a Roma, poi a Trieste e infine a Firenze — dove prezioso gli sarà l’aiuto di Eugenio Montale e Carlo Levi. Successivamente si trasferisce a Milano, dove collabora con il “Corriere della Sera” per dieci anni. Nel 1955, dopo una svolta religiosa molto forte, decide di farsi ricoverare in una clinica di Gorizia, dove passerà i suoi ultimi anni, fino alla morte, sopraggiunta nel 1957. Dal secondo Ottocento al primo Novecento 46 Umberto Saba Prof. Mirko Tamburello LE OPERE Poesie Raccolta che contiene tutti i componimenti poetici dell'autore. Nei suoi componimenti più maturi aderisce a certe soluzioni . proposte dall'ermetismo, come l'abolizione del metro e Canzoniere . , ii . . l'estrema contrazione dello sviluppo tematico in pochi versi, ma (1921-61) . na . rimane comunque fedele alla struttura tradizionale della linea petrarchesca e leopardiana, che, con estrema attenzione, già in precedenza aveva coltivato, conservando l'uso della rima. Prose Gli Ebrei (1910-12) Cinque racconti sul tema. Scorciatoie e raccontini . Raccolta che raccoglie frammenti di riflessioni sulla poesia (1946) e sulle proprie esperienze di vita. Ernesto (1953) Vicenda autobiografica di un giovanile amore omosessuale. IL PENSIERO E LA POETICA * La poesia onesta La poesia di Saba è connessa in modo inscindibile con le stesse ragioni esistenziali che l'hanno indotto a cercare nella psicoanalisi non solo uno strumento di cura, ma un modo per esplorare la propria realtà interiore e il mondo esterno. Tra i punti di riferimento fondamentali vi è dunque Freud. “Ai poeti resta da fare la poesia onesta”, così Saba polemicamente dichiara contro le formulazioni dannunziani, ritenute spesso artificiose e lontane dalla realtà. * Il ruolo del soggetto La poesia viene intesa da Saba come strumento di analisi del reale in tutte le sue componenti, ma anche come mezzo per confessare le contrastanti passioni che agitano l'animo del poeta. È dunque fondamentale il ruolo del soggetto che scrive all'interno della poesia scritta. Dal secondo Ottocento al primo Novecento 47 Giuseppe Ungaretti LE OPERE Prof. Mirko Tamburello Nell'opera poetica di Ungaretti possiamo definire due fasi distinte e separate. - nella prima fase componimenti ermetici, con l'essenzialità della parola e le innovazioni formali; - Nella seconda fase componimenti più classici è il recupero della tradizione. Prima fase - Ermetismo rivoluzionario In questa raccolta Ungaretti individua il Il porto . . nucleo portante della propria poetica, sepolto . (1916) basata sulla riscoperta della parola essenziale. Allegria di | Il titolo esprime già, in modo paradossale, il naufragi senso di disperata e allegra resistenza (1919) dell'uomo nella desolazione circostante. Seconda fase - Ermetismo più classico In queste prime opere, di carattere ermetico, si evidenzia la frantumazione della metrica e della sintassi classica; assenza completa della punteggiatura; uso cospicuo dell’analogia. Raccolta di poesie in cui Ungaretti recupera, Recupero della Sentimento | versi più tradizionali è una scelta più alta e | metrica tradizionale, del tempo preziosa del lessico. In questa opera i poeti normalizzazione (1931) ermetici successivi riconosceranno il proprio della punteggiatura. modello espressivo. IL PENSIERO E LA POETICA Ungaretti avverte l'esigenza di una nuova poesia, lontana dalla retorica dannunziana e dallo sperimentalismo vuoto delle avanguardie: lavora sulla parola capace di esprimere la verità profonda della realtà nella sua essenzialità. Concepisce la poesia come strumento per esaminare la propria anima. L’io-poetante, con le sue peculiarità psicologiche e biografiche, deve quindi essere al centro della poesia, che è veramente tale quando si fonda sulla ricerca memorialistica. La poesia consente il recupero della propria identità perduta attraverso il viaggio nella memoria. Dal secondo Ottocento al primo Novecento 50 Eugenio Montale Prof. Mirko Tamburello EUGENIO MONTALE (1896-1981) Nato a Genova nel 1896 da un’agiata famiglia della media borghesia. Sempre indeciso sull'indirizzo da dare alla propria ui vita “pratica”, il poeta arriva fino ai 30 anni senza un lavoro fisso; nel 1927 finalmente viene assunto come redattore presso la casa editrice fiorentina Bemporad. Deve quindi trasferirsi a Firenze, dove nel 1929 viene nominato direttore della Biblioteca del Gabinetto Vieusseux fino al 1938, quando viene allontanato dall’incarico perché si è sempre rifiutato di prendere la tessera del Partito fascista. Questi anni sono caratterizzati da una straordinaria intensità di rapporti umani e culturali. In questo periodo si situa anche l’inizio del rapporto affettivo con Drusilla Tanzi, che sarebbe diventata ben presto la compagna e poi la moglie di Montale. Dopo la Liberazione Montale partecipa (per gli affari culturali) al Comitato di liberazione nazionale e aderisce, ma per poco, al Partito d'azione (unica e breve partecipazione attiva alla vita politica). Nel 1948 si trasferisce a Milano, dove lavora come redattore del “Corriere della Sera”; l’attività giornalistica continua quasi fino alla morte, sopraggiunta nel 1981. Gli ultimi anni sono prodighi di riconoscimenti nazionali (per esempio la nomina a senatore a vita nel 1967) e internazionali (ricordiamo, fra tutti, il premio Nobel assegnatogli nel 1975). Montale è uno dei maggiori poeti della letteratura europea del ‘900. La sua esperienza poetica copre un arco di circa sessant’anni. Il suo messaggio consiste nell'affermazione di una ricerca tenace e continua del “varco” della vita, di uno spiraglio, di una speranza, pur nella negatività dell’esistenza. Dal secondo Ottocento al primo Novecento 51 Eugenio Montale LE OPERE Prof. Mirko Tamburello Le raccolte del Pessimismo Ossi di seppia (1916-25) Le occasioni (1926-39) La bufera e altro (1940-54) Il titolo rinvia all'immagine marina degli ossi di seppia: essi possono galleggiare felicemente nel mare o essere sbattuti sulla riva come inutili relitti. L'immagine allude alla estrema aridità che caratterizza lo sfondo ambientale delle poesie (il paesaggio della riviera ligure). In questo ambiente, arso dal sole, il poeta scandisce alcuni momenti della sua esistenza, che si svolge all'insegna del male di vivere. Il titolo della raccolta allude al riferimento ad alcuni avvenimenti occasionali che innescano la creatività del poeta. Anche qui resta però la desolata consapevolezza dell'immutabilità del corso dell'esistenza, destinato inesorabilmente a sfociare nella dissoluzione finale. Il titolo della raccolta esprime un chiaro riferimento alla tragedia della seconda guerra mondiale, che conferma la visione pessimistica del poeta per cui non è possibile alcun riscatto per l'umanità. A caratterizzare questa raccolta è la centralità della figura femminile: destinataria delle composizioni sono infatti alcune donne corrispondenti a persone reali, e sono tutte assenti. Contro la società di massa La raccolta apre una nuova fase della produzione poetica di Montale. A prevalere sono adesso le polemiche contro la società di massa, di cui il poeta denuncia l'imbarbarimento e la sostanziale volgarità. La sfrenata Satura (1962-70) corsa all'arricchimento, infatti, per Montale segna il punto più tragico di un degrado che finisce per svuotare l'uomo e la sua dignità. Dal secondo Ottocento al primo Novecento 52