Attenzione e Coscienza
In questa videolezione parliamo dell’attenzione e del rapporto che ha con la coscienza.
L’attenzione può essere inconsapevole e quindi involontaria, o consapevole e quindi volontaria.
L’attenzione inconsapevole avviene attraverso processi preattentivi chiamati anche bottom-up, per cui gli stimoli vengono elaborati senza averne coscienza.
Quindi succede ad esempio con stimoli che hanno una bassa intensità oppure che sono troppo brevi per essere colti dalla nostra coscienza.
L’attenzione consapevole invece viene messa in campo nei compiti di ricerca visiva per cui grazie all'attenzione selettiva riusciamo a focalizzare volontariamente la nostra attenzione su un determinato stimolo ed elaborarlo a livello globale e non solo più a livello delle caratteristiche come avveniva nell'attenzione inconsapevole.
Siamo quindi in presenza di processi top-down.
Facciamo ora degli esempi dell’attenzione inconsapevole.
Un esempio di come intervenga l’attenzione inconsapevole ha a che fare con la percezione subliminale e il mascheramento.
In questa tecnica un paradigma tipico è quello del priming semantico in cui il soggetto
deve decidere più velocemente possibile se una stringa di lettere è una parola oppure no Questa parola è preceduta da uno stimolo detto stimolo prime, che può essere correlato o non correlato alla parola stessa.
Lo stimolo prime si presenta molto velocemente quindi sfugge alla completa consapevolezza.
Se la stringa di lettere è congruente allo stimolo prime, quindi sono correlati, come ad esempio frutto per quanto riguarda mela, l'elaborazione sarà più veloce e quindi i tempi di reazione sono più brevi, mentre se gli stimoli non sono congruenti quindi non sono correlati, per esempio luce rispetto a mela, i tempi di reazione sono molto più lunghi quindi l'elaborazione è meno veloce.
Questo dimostra però che il prime è stato elaborato a livello inconsapevole perché influenza proprio i tempi di risposta.
Attenzione e coscienza quindi sono strettamente legate, anche se abbiamo visto che non sempre viaggiano insieme, perché il prodotto dell'elaborazione può avere accesso alla coscienza senza l’attenzione focalizzata.
Quindi non si ha la consapevolezza dell'elaborazione dello stimolo ma dei risultati di questo processo.
Un altro esempio di come l'informazione viene processata a livello inconsapevole, quindi anche senza l'intervento dell’attenzione, è il caso dei pazienti con neglect.
Questa condizione è caratterizzata da una lesione cerebrale per cui i pazienti ignorano totalmente la parte sinistra del campo visivo.
Se si mostrano queste due case e si chiede in quale vorrebbero vivere, questi pazienti rispondono nella casa senza fuoco.
Questo dimostra che anche la parte sinistra del campo visivo, seppur non consapevolmente, è stata elaborata anche quindi senza l’attenzione focalizzata.
In conclusione abbiamo visto che esiste l’attenzione consapevole che si attiva nei compiti di attenzione selettiva in cui ricerchiamo volontariamente uno stimolo, ma esiste anche l’attenzione inconsapevole per cui gli stimoli sono elaborati anche senza l’attenzione focalizzata.
Alcuni esempi in cui ritroviamo l’attenzione inconsapevole, quindi l'elaborazione dello stimolo senza l’attenzione focalizzata, è il priming semantico per cui se si ha uno stimolo prime prima di uno stimolo target congruente allo stesso, i tempi di reazione sono molto più veloci nell’identificarlo, e un altro esempio è quello dei pazienti con neglet, che se devono scegliere il disegno di due case di cui una è in fiamme, alla risposta dove vorrebbero vivere scelgono quella non in fiamme, quindi questo dimostra che hanno avuto un'elaborazione, seppur non consapevole, della parte sinistra che ignorano.