Attività d'Impresa
Non tutte le attività possono essere classificate come attività d'impresa, ma occorre rispetto di alcuni requisiti.
Dove sono presenti questi questi requisiti?
Li troviamo nell'articolo 2082 del codice civile: l'articolo 2082 del codice civile recita che “è imprenditore chi esercita professionalmente un'attività economica organizzata al fine della produzione, dello scambio di beni o di servizi”.
Quindi già da questa definizione possiamo notare quelli che sono i requisiti affinché un'attività possa essere classificata come produttiva.
Il primo requisito riguarda innanzitutto, appunto, l'attività produttiva: che cosa si intende per attività produttiva?
Un'attività finalizzata alla produzione o allo scambio di nuova ricchezza, ossia alla produzione di una nuova utilità che aumenti il grado di ricchezza generale rispetto allo status precedente, in cui quell’utilità non era stata prodotta.
E in che modo questa utilità viene ad essere prodotta?
Viene ad essere prodotto appunto attraverso la realizzazione di un servizio o di un bene: il servizio nell'ipotesi in cui, ad esempio, parliamo di Luca, titolare di un'attività di ristorazione, mentre un ipotetico bene potrebbe essere il bene mattone prodotto dall’industria di Mario.
Non bisogna confondere l’attività produttiva con le attività cosiddette di mero godimento, che non rientrano
nella definizione di attività produttiva perché, appunto, non sono destinate alla produzione di nuovi beni o di servizi.
A titolo esemplificativo potremmo ricordare l'attività di chi gode dei frutti dei propri immobili, che vengono concessi in locazione a terzi: questi soggetti, o questo soggetto non può essere considerato imprenditore in quanto appunto è un'attività di mero godimento di un bene.
Il secondo requisito riguarda invece l’organizzazione: che cosa si intende per attività organizzata?
L’attività deve essere realizzata non solo con la capacità lavorativa di chi la pone in essere, ma anche con l'ausilio di altri strumenti tecnici o fattori produttivi.
Che cosa si intende per fattori produttivi?
Fattori produttivi per eccellenza vengono intesi appunto come il lavoro o il capitale, dove con lavoro viene sostanzialmente indicata la forza lavoro, ad esempio gli operai a disposizione del titolare dell'impresa, mentre come capitale vengono indicate qualsiasi entità, materiale o non materiale, che viene inglobata nel processo produttivo.
Quindi possiamo parlare, ad esempio, del denaro necessario per finalizzare l’impresa, oppure ancora i macchinari necessari, i brevetti essenziali per utilizzare i macchinari o comunque le invenzioni che vengono diciamo inglobate, appunto, nel processo di produzione.
Da questa definizione possiamo comprendere come l'organizzazione fa sì che l’attività sia etero-organizzata cioè l'etero-organizzazione vuol dire che l'organizzazione stessa include dei fattori diversi rispetto al lavoro personale del titolare dell'impresa.
Ed è proprio questo ciò che caratterizza l’attività produttiva rispetto, ad esempio, al lavoro autonomo, lavoro autonomo che invece è caratterizzato non dal fattore dell'etero organizzazione, ma dal fattore dell’auto-organizzazione.
Quindi abbiamo individuato una seconda classificazione, cioè la distinzione tra etero-organizzazione e auto-organizzazione.
Il terzo requisito, invece, riguarda la professionalità: un'attività è professionale quando è abituale, quindi non occasionale, stabile e preordinata, preordinata alla produzione, allo scambio appunto, del bene o del servizio finale.
Attenzione però: con continuità o stabilità, o comunque col termine abituale non si intende la non interruzione dell'attività, mi spiego meglio: un'attività può essere considerata produttiva anche nel momento in cui viene interrotta, come nel caso delle attività stagionali, che rientrano perfettamente nel concetto di impresa, in quanto l’interruzione appunto dipende proprio dalle caratteristiche intrinseche del ciclo produttivo, che fanno sì, appunto, che quell'impresa possa funzionare solo durante un determinato periodo dell'anno.
Al contrario, però, non rientrano nella definizione di attività imprenditoriale tutte quelle prestazioni occasionali che non sono quindi caratterizzate invece dalla stabilità e dalla continuità della prestazione.
Classico esempio le ripetizioni scolastiche occasionali che, appunto, per quanto ci siamo detti fino ad ora, non possono rientrare nella definizione di attività produttiva in quanto non hanno in sé il carattere del