Basi Neurali dell'Attenzione
In questa videolezione parliamo delle basi neurali dell’attenzione.
L’attenzione è un insieme di processi utili a dirigere le nostre risorse cognitive su determinati stimoli.
L’attenzione può operare in modo volontario quindi attraverso processi top-down oppure in modo involontario quindi attraverso processi bottom-up.
Questi due processi, quindi questi due tipi di attenzione, vengono regolati da diverse aree cerebrali.
Parliamo ora dei processi top-down.
Per processi top-down si intendono quei processi che dal soggetto vengono rivolti verso lo stimolo, quindi quando si dirige consapevolmente la propria attenzione verso un determinato stimolo, e quindi parliamo dell’attenzione volontaria che è guidata da uno scopo.
I processi top-down sono collegati anche alla memoria di lavoro ovvero quel tipo di memoria che ci consente di trattenere le informazioni utili che ci servono per il tempo necessario ad eseguire un compito.
Quindi, grazie a questa, riusciamo a mantenere in memoria le informazioni rilevanti dello stimolo che vogliamo cercare e quindi dirigere la nostra attenzione consapevolmente e volontariamente su di esso.
Per esempio quando dobbiamo rilevare i numeri rossi in mezzo a dei distrattori, la memoria di lavoro ci aiuta a tenere in mente le informazioni numeri e l'informazione rosso.
Così riusciremo
a dirigere la nostra attenzione su questi stimoli corrispondenti alle caratteristiche.
Proprio per il coinvolgimento della working memory e dell’inibizione degli altri stimoli irrilevanti, che sono entrambe funzioni esecutive, l’attenzione involontaria, quindi processi top-down, vengono regolati dalle aree frontali.
In particolare viene attivata l’area prefrontale dorso-laterale e l’area orbito-frontale.
Passiamo ora ai processi bottom-up, che sono i processi involontari per cui è lo stimolo a balzare alla nostra attenzione, come per esempio un forte rumore improvviso.
Quindi le informazioni salienti dello stimolo attraggono la nostra attenzione automaticamente e le aree che si attivano in questo caso sono le aree parietali posteriori e superiori.
Esistono quindi due sistemi attenzionali, uno anteriore e uno posteriore.
Quello posteriore si focalizza sulle informazioni anche a livello spaziale e infatti in questi processi è coinvolta anche la via del where, ovvero quella che dal lobo occipitale va verso il lobo parietale e che ci permette di localizzare gli oggetti ed elaborare le informazioni spaziali.
A questo punto poi interviene il sistema attenzionale anteriore, che fa un'analisi più accurata dello stimolo per capire se effettivamente quello individuato dal sistema posteriore è lo stimolo target, quindi quello che stiamo cercando, oppure se deve continuare a spostare l’attenzione su altre posizioni dello spazio.
Quindi il sistema attenzionale anteriore in qualche modo guida il sistema attenzionale posteriore nella sua attività di selezione.
In conclusione esistono diversi tipi di attenzione che vengono regolate da diverse aree cerebrali.
Per quanto riguarda l'attenzione volontaria, questa è regolata dal sistema attenzionale anteriore costituito dalle aree prefrontali, in particolare dalla corteccia dorso-laterale e dalla corteccia orbito-frontale.
Queste permettono l'attivazione di processi top-down, per cui il soggetto dirige volontariamente e consapevolmente l’attenzione verso determinato stimolo, e un esempio l'abbiamo nei compiti di ricerca visiva.
Abbiamo poi l’attenzione involontaria che è regolata dal sistema attenzionale posteriore costituito dalle aree parietali e dalla via del where, ovvero quella occipito-parietale.
In questo caso si tratta di processi bottom-up perché le informazioni salienti dello stimolo vengono automaticamente intercettate dal nostro sistema attentivo, quindi è un'attenzione involontaria inconsapevole.
Per esempio quando sentiamo un forte rumore dirigiamo la nostra attenzione verso la fonte di questo rumore, perché questo implica la via del where, che ci permette di localizzare spazialmente quello stimolo, quindi da dove proviene quel rumore.
Il rapporto tra questi due tipi di attenzione è fondamentale nella vita quotidiana perché l’attenzione involontaria seleziona lo stimolo a cui dobbiamo prestare attenzione mentre l’attenzione volontaria guida il processo di selezione e quindi se lo stimolo a cui stiamo prestando attenzione è veramente quello che ci interessa, quindi lo stimolo target.