Che Cos'è L'Antropologia Culturale?
In questa lezione cercherò di illustrarvi rapidamente il mondo dell'antropologia.
In particolare, vedremo qual è l'origine del termine antropologia, quali sono le due branche principali di tale disciplina?
Ovvero l'antropologia fisica e l’antropologia culturale.
Cosa differenzia oggi l'antropologia da altre discipline come la filosofia e la sociologia?
Cosa, o meglio, chi studia l'antropologo?
E perché è importante oggi, tanto nello scacchiere delle discipline accademiche quanto nella vita di tutti i giorni, questa disciplina?
Iniziamo quindi col chiarire l'origine del termine antropologia antropologia deriva da due lemmi greci antropos che significa uomo può essere umano e logos, che significa discorso, pensiero, parola.
Letteralmente quindi antropologia vuol dire discorso intorno all'uomo.
La definizione che normalmente viene data di tale disciplina è quella di scienza dell'uomo, considerato sia come soggetto o individuo, sia in aggregati, comunità, situazioni.
L'antropologia viene poi spesso suddivisa in due branche principali l'antropologia fisica che ha quella branca che analizza le strutture e i processi comportamentali.
Dal punto di vista biologico indaga cioè i fattori legati alla natura umana dal punto di vista fisico, chimico e biologico.
E l'antropologia culturale, ovvero quella branca che studia la produzione di tutto ciò che è considerato cultura, sia i processi intellettuali e simbolici, quindi, come ad esempio la religione, l'arte, il linguaggio sia i supporti materiali come gli artefatti feticci, armamenti, vestiti e tutto ciò che ha a che vedere con la parte materiale della cultura.
Ma nel concreto ci si potrebbe chiedere cosa caratterizza l'antropologia contemporanea rispetto ad altre discipline, come ad esempio la filosofia o la sociologia rendendola unica.
Cerchiamo quindi di fare un po' di chiarezza.
L'osservazione partecipante è ciò che normalmente viene indicato come la caratteristica
peculiare dell'antropologia.
L'antropologo, infatti, al contrario dei filosofi o dei sociologi, vive spesso per lunghi periodi all'interno della comunità studiata una comunità spesso, sia geograficamente che culturalmente, molto distante da quella di provenienza l'antropologo, quindi ascolta, parla e soprattutto impara l'antropologo osserva, è il campo infatti a parlare.
L'antropologia si fa quindi interprete di culture ascoltate direttamente e non studiate a tavolino.
Lascia sempre aperto lo spazio all'ascolto, quindi evitando apriorismi o pregiudizi.
Rispetto alla filosofia, in particolare, potremmo riprendere la definizione di antropologia da Tim Ingold ovvero di antropology is philosophy with inside the people.
Quindi l'antropologia è una filosofia con al suo interno le persone.
L'antropologia infatti non studia l'altro ma studia con l'altro, e l'altro è parte fondamentale di questo studio non è solamente un oggetto che viene analizzato.
Rispetto alla sociologia, invece l'antropologia potremmo dire che studia gruppi umani non per cercare schemi comuni o universali, ma per indagare le varie culture.
L'antropologia non etichetta l'altro attraverso categorie prestabilite, ma lo ascolta per raccontarlo.
L'antropologia richiede poi ricerche di tipo qualitativo e non quantitativo.
Non importa quindi tanto la quantità di materiale raccolto, piuttosto la qualità di questo materiale.
L’oggetto di studio dell'antropologia culturale è quindi, come avrete capito, vastissimo.
Nel tempo essa ha perciò preso varie diramazioni più specifiche; per fare alcuni esempi: l'antropologia della violenza che studia le varie forme di violenza che vengono a crearsi all'interno di una cultura, sia essa violenza strutturale o violenza simbolica.
L'antropologia delle religioni, che studia invece le varie forme che la religione viene a prendere all'interno delle culture umane; l'antropologia della natura che, ad esempio cerca di mettere in crisi il concetto stesso di soggetto e di persona: esistono delle persone non umane, oppure l'unica essere che può essere definito soggetto e quindi persona è l'essere umano stesso?
L'antropologia della musica che indaga ad esempio il concetto di musica stesso, ovvero cosa possa essere definito musica e cosa sia invece un rumore; l'antropologia delle famiglie che cerca di mettere in crisi, anche in questo caso, il concetto ad esempio di famiglia naturale con Francesco Remotti, per dirne una.
L'antropologia economica che invece studia le varie forme che l'economia ha preso all'interno delle culture umane nella storia della nostra esistenza; l'antropologia politica che studia le varie forme, anche in questo caso che la politica ha preso invece all'interno delle culture umane.
Infine, per chiudere questo questo breve elenco l'antropologia dell'infanzia che studia il concetto stesso di infanzia, cosa voglia dire essere infante, cosa sia l'adolescenza che sta tutto abbia l'infanzia all'interno delle culture analizzate e che cosa sia un bambino bambino è un oggetto oppure un soggetto, anche lui all'interno della ricerca che l'antropologo sta svolgendo.
L'antropologo, quindi studia l'essere umano nella sua dimensione sociale e comunitaria.
Recandosi sul campo, cerca di allontanarsi dai propri schemi culturali per indagare ed interrogare la cultura del posto, lasciandola raccontarsi in ogni sua forma.
Questo per riportare come vivono e si organizzano socialmente gli esseri umani in altre parti del mondo.
L'antropologo, in sintesi, cerca di ridare valore e dignità a quei gruppi sociali che negli anni erano stati catalogati come inferiori, per questo dominava bili e spesso dominati.
Un esempio su tutti è la storia delle colonie, il periodo colonialista dell'europa e dell'occidente stesso.
Perché è importante l'antropologia oggi?
Potremmo dividere questo tema in tre punti.
Essa serve a tenerci a mente che non esistono culture superiori o inferiori, ma che ogni cultura ha una propria storia e costituisce una prospettiva sul mondo.
Per questo parimenti degna di nota e di dignità.
L'antropologia soprattutto, ci ricorda che non siamo unici non esistono culture uniche, ma quella dell'unicità è un'illusione, spesso di natura politica.
Ci aiuta infine a ricordare che allo stesso modo non esistono culture omogenee, oppure ogni cultura è il frutto di incontri e scontri spesso violenti.
In ultima analisi, l'antropologia ci invita a sospendere il giudizio, obbligandoci a decostruire le nostre categorie certezze per ripensare il nostro modo di esseri umani.