Circolazione dei Titoli di Credito
Parliamo della circolazione dei titoli di credito.
Una delle caratteristiche fondamentali dei titoli di credito è, infatti, la distinzione tra il concetto di titolarità del diritto di credito e il concetto di legittimazione ad esercitare quella prestazione.
Quindi, questa distinzione fa sì che si debba distinguere tra il titolare del diritto calcolare, che è il proprietario del titolo, mentre legittimato al suo esercizio è il possessore del titolo nelle forme prescritte dalla legge, che, come vedremo, in seguito cambiano a seconda della tipologia di titoli di credito.
Supponiamo di avere a che fare con Mario, che decide con un assegno di 100€ di pagare Luca per la sua prestazione da elettricista: bene, in questo caso non vi è dubbio che Luca sia, in entrambi i modi, titolare del diritto di credito, in quanto soggetto a cui si riferisce la prestazione che ha dato origine all’emissione, sia legittimato a pretendere che nei suoi confronti venga, quindi, esercitato il diritto di credito.
Supponiamo, però, che successivamente Luca perda il suo titolo, e lo perda perché il titolo viene rubato, ad esempio, da Paolo.
Bene, qui la situazione rispetto al caso precedente cambia, in quanto il ladro non acquista in alcun modo la proprietà del titolo, e la titolarità del diritto resta in capo al derubato.
Però Paolo, ad ogni modo, ha la possibilità di esercitare il diritto, quindi ha la legittimazione ad esercitarlo e far circolare
ulteriormente lo stesso.
Quindi, in questo caso è evidente come viene a galla la distinzione tra legittimazione e titolarità, che a sua volta appunto dà luogo o richiama la distinzione tra rapporto fondamentale e rapporto cartolare, dove per rapporto fondamentale si intende la situazione che è derivante dalla relazione tipica che intercorre tra sottoscrittore e imprenditore (quindi in questo caso tra Mario e Luca) mentre il rapporto cartolare è quello scaturente dalla situazione di possesso, come nel caso di Paolo, che ha semplicemente il possesso temporaneo o meno del diritto di credito.
Bene, il possesso, poi, può generare a sua volta una situazione di circolazione regolare o una situazione di circolazione irregolare.
La circolazione è regolare nel momento in cui il titolo circola sulla base di un valido negozio di trasmissione, quindi nel caso di Mario che decide di pagare appunto Luca tramite tramite un titolo di credito, e circolazione regolare nel momento in cui la circolazione non è sorretta da un valido negozio di trasferimento.
Andiamo avanti e analizziamo, poi, le diverse regole attinenti il regime di circolazione, a seconda della tipologia diritto di credito.
Nel caso di titoli nominativi, infatti, che sono quella tipologia di titoli di credito intestati ad una determinata persona, come esempio le azioni, il trasferimento avviene mediante l’annotazione del nuovo acquirente sia che sul registro dell'emittente: quindi in questo caso abbiamo il cosiddetto transfert.
Successivamente, invece, possiamo analizzare poi i titoli all’ordine, i quali titoli all'ordine, invece, sono quei titoli nei quali l'intestazione risulta solo dal titolo, e il trasferimento in questo caso si attua mediante girata, cioè l’ordine rivolto al debitore, che il creditore, appunto, rivolge per quanto riguarda il pagamento di una determinata persona.
Infine poi abbiamo i titoli al portatore, come ad esempio il denaro, che si trasferiscono semplicemente mediante una semplice consegna: titoli al portatore, che sono quelli in cui la legittimazione all'esercizio del diritto cartolare è data dalla detenzione del documento stesso.
È Importante ricordare che, in tutti e tre i casi, ad ogni modo, opera l'articolo 1994 del codice civile, il quale sancisce che chi in buona fede acquista il possesso di un titolo di credito in conformità delle norme che regolano la circolazione, diventa proprietario del titolo e titolare del diritto cartolare.
Quindi, in questo caso, il possessore, nel caso in cui dimostri di essere in buona fede, quindi di ignorare l'eventuale non titolarità dello stesso, diventa inattaccabile, la sua posizione diventa inattaccabile rispetto a quella dell'ex proprietario.
Quindi, ricapitolando quello che ci siamo detti oggi: abbiamo analizzato che cos'è la circolazione dei titoli di credito; abbiamo visto in che modo si distingue tra rapporto fondamentale e rapporto cartolare, e a loro volta poi abbiamo introdotto la distinzione tra circolazione regolare e circolazione irregolare; abbiamo analizzato poi i diversi regimi di circolazione, in relazione alla tipologia del diritto di credito che viene ad essere esaminata; e infine abbiamo analizzato l'articolo 1994 del codice civile, che tutela chi, in buona fede, acquista il possesso di un titolo di credito, rendendo la sua posizione inattaccabile rispetto a quella dell'ex proprietario.