Coltivatori e Pastori
Benvenuti in questo video in cui vedremo coltivatori e pastori.
Nello specifico la lezione parlerà di orticoltura, società contadine, popoli pastori e comunità peripatetiche o nomadi.
Partiamo dall'orticoltura.
Orticoltura e agricoltura si fondano entrambe sullo sfruttamento di piante addomesticate e implicano entrambe un investimento lavorativo.
Cosa significa?
Che per entrambe orticoltura, agricoltura abbiamo proprio delle piante che vengono tra virgolette addomesticate.
Ciò significa che viene fatto un trattamento.
Comunque sulle piante vengono fatte crescere in qualche modo che non sia naturalmente e vengono viene fatto proprio un investimento lavorativo, vengono innaffiate, vengono piantate e così via.
L'orticoltura, nello specifico, implica la messa nel terreno delle talee in foto, queste qua.
E queste talee sono provenienti da alberi adulti che danno vita ad altri alberi, senza intervento.
Quindi non viene fatto nient'altro se non la preparazione del terreno.
Quindi il terreno viene preparato, vengono prese le talee da alberi adulti e vengono piantate nel terreno che veniva preparato.
Le specie coltivate in questo modo di solito si riproducono velocemente, per gran parte dell'anno quindi il rifornimento di cibo e continuo tutto l'anno.
Vediamo invece le società contadine e quindi l'agricoltura.
L'agricoltura è più complessa rispetto all'orticoltura, infatti, implica proprio delle operazioni e degli strumenti
che vanno oltre la semplice preparazione del terreno e si fonda soprattutto sulla coltivazione di legumi, cereali, alberi da frutto, che hanno bisogno di un terreno preparato come l'orticoltura, ma oltre a questo, operazioni legate a ritmi stagionali, quindi in alcuni mesi si fanno determinate cose, in altri se ne fanno altre e, soprattutto, cure continue.
Inoltre il ciclo agricolo è un ciclo.
Ciò significa che ci sono dei periodi che non sono produttivi.
Infatti è per questo motivo che i frutti, diciamo, dell'agricoltura non sono presenti tutto l'anno, ma vengono quindi devono essere accumulate le risorse.
Secondo gli antropologi, le società contadine contengono proprio le premesse per la comparsa dell'autorità politica e la stratificazione sociale, perché la gestione delle risorse deve essere fatta da qualcuno e tendenzialmente questo può far sì che venga stratificata la società.
Vediamo i popoli pastori.
La pastorizia è una forma di adattamento che segna il passaggio da un'economia di caccia-raccolta a un'economia di produzione.
Qual è la differenza?
Che prima c'era l'animale, le piante, io raccoglievo, cacciavo e mi cibavo di quello che offriva tra virgolette la natura adesso invece programmo cioè un'economia proprio di produzione.
Quindi la pastorizia è come l'allevamento?
No è diverso dall'allevamento.
L’allevamento riguarda gli animali stanziali e allevati con foraggi provenienti dalle coltivazioni, quindi c'è meno naturalezza, perché nella pastorizia invece gli animali vengono nutriti con pascola naturale.
Quindi non si deve preparare il foraggio.
Non ci sono le coltivazioni che devono essere fatte apposta per l'alimentazione dell'animale.
Infatti ad esempio nell'allevamento possiamo vedere animali come maiali, vitelli, come la intendiamo normalmente; invece, la pastorizia riguarda i dromedari, cammelli, le pecore, le capre, eccetera.
La pastorizia riveste molte forme.
Ad esempio in Africa centro-orientale c'è l'allevamento di dromedari e bovini che sono associati alla coltivazione di cereali.
Infatti, in questo caso abbiamo proprio un allevamento, come si dice, non una pastorizia, quindi c’è la coltivazione di cereali che poi funge da foraggio.
In Mongolia delle popolazioni nomadi che allevavano cavalli hanno contribuito a modificare il profilo culturale e politico di gran parte dell'Asia.
Vediamo le comunità peripatetiche: le comunità peripatetiche riguardano quelle che possiamo chiamare come pastorizia nomade; è una forma di adattamento che iper specializzata e combina l'allevamento degli animali migratori con attività stanziali come l'agricoltura e l'artigianato.
Quindi da un lato abbiamo allevamento di animali che comunque si devono spostare, dall'altro delle attività che sono più statiche.
Oggi esistono ancora i pastori nomadi e sono comunque restii ad adeguarsi a delle situazioni che sentono come minacciose per il mantenimento del loro stile di vita.
Altre comunità che fanno del loro del nomadismo il loro modello sono i rom, i Sinti e altri gruppi che vengono tutti conosciuti sotto il nome generico di zingari, a volte anche dispregiativo.
Queste comunità sono chiamate peripatetiche, cioè in movimento.
Quindi le comunità peripatetiche sono tutte quelle comunità che sono in movimento, non hanno una stanzialità, quantomeno nel lungo periodo.