Correlati Neurali della Memoria
In questa videolezione parliamo dei correlati neurali della memoria.
Partiamo subito dicendo che la memoria non è un unico magazzino.
Esistono infatti più magazzini di memoria e, di conseguenza più correlati neurali.
Iniziamo ora a fare una distinzione dei vari magazzini di memoria in modo più schematico.
In un secondo momento li vedremo più nello specifico.
Possiamo dividere la memoria innanzitutto in memoria a breve termine e memoria a lungo termine.
A sua volta, la memoria a breve termine può essere divisa in memoria a breve termine verbale o spaziale, invece, la memoria a lungo termine può essere procedurale o dichiarativa.
È necessario fare un'ulteriore distinzione anche all'interno della memoria dichiarativa, che infatti può essere episodica o semantica.
Altre tipologie di magazzini sono quello della memoria di lavoro, della memoria prospettica e della memoria autobiografica.
La memoria di lavoro fa sempre parte della memoria a breve termine, quella prospettica non può essere categorizzata i nessuno dei due magazzini, né a breve termine, nè lungo termine e, invece, la memoria autobiografica appartiene a quella a lungo termine.
Partiamo con il primo magazzino, quello della memoria a breve termine.
Con memoria a breve termine, intendiamo la capacità di trattenere e rievocare le informazioni subito dopo la loro presentazione.
La memoria a breve termine ha una capacità e una durata limitata, infatti il tempo di permanenza degli stimoli è di circa 20 secondi.
La memoria a breve termine può essere di tipo verbale e quindi trattenere materiale linguistico oppure di tipo spaziale e quindi trattenere materiale visuospaziale.
I correlati neurali della memoria a breve termine sarebbero il lobo frontale mediale, che è questo in azzurro, la parte mediale è quella un po’ più interna che quindi non si può vedere lateralmente, e il lobo temporale mediale, il lobo
temporale, questa parte in verde, e la parte mediale, sempre nella zona un pochino più interna.
Passiamo ora alla memoria di lavoro.
Si tratta di un sistema per l'immagazzinamento temporaneo e la manipolazione dell’informazione.
Questa è la cosa importante, cioè l’informazione, all'interno della memoria di lavoro, non viene solo trattenuta in modo passivo, ma viene anche manipolata in modo attivo per compiere delle operazioni mentali, come ad esempio dei calcoli.
Per esempio calcolare la percentuale di uno sconto.
All'interno della memoria di lavoro sono presenti due componenti il ciclo articolatorio/ fonologico, che si occupa di materiale linguistico e il taccuino visuospaziale, che, invece, si occupa di materiale non verbale.
Per quanto riguarda i correlati neurali della memoria di lavoro, parliamo di un circuito fronto-parietale.
Passiamo ora alla memoria a lungo termine.
Con memoria a lungo termine intendiamo la capacità di trattenere informazioni per lunghi intervalli di tempo, anche per sempre.
All'interno della memoria a lungo termine possiamo operare una prima distinzione tra memoria procedurale, che si tratta di una memoria di procedure e quindi di azioni, quindi più automatizzata e, invece, una memoria dichiarativa, che sarebbe, invece, una memoria di esperienze ed eventi.
Un esempio di memoria procedurale è quella che utilizziamo per guidare una macchina, dopo tanto tempo utilizziamo una procedura, un po’ più automatizzata e sfruttiamo, appunto, una memoria di procedure, di azioni.
Invece, un esempio di memoria dichiarativa, quindi di esperienze di eventi è, ad esempio, il fatto di ricordarmi che cosa ho fatto ieri.
I correlati neurali della memoria procedurale sarebbero, in particolare, lo striato che si trova all'interno dei gangli della base, questa zona in rosa/viola e il cervelletto che, invece, è questa parte in verde, nell’immagine.
All'interno della memoria dichiarativa è possibile distinguere altre tipologie di memoria, altri magazzini, abbiamo infatti quello della memoria episodica.
Si tratta del ricordo di episodi ed eventi di vita.
Poi abbiamo anche la memoria semantica.
Si tratta del ricordo, invece, di concetti e significati.
Un esempio di memoria episodica è il ricordo, per esempio, del fatto che ieri sono andato al lago, mentre, invece, un esempio di memoria semantica è il ricordo per esempio del concetto del significato della parola “lago”.
All'interno della memoria dichiarativa è possibile trovare anche quella autobiografica.
Si tratta del ricordo di eventi e significati associati alla propria storia personale.
Vediamo ora i correlati neurali della memoria dichiarativa.
Partiamo subito dalla corteccia prefrontale laterale che è questa parte, appunto, nella zona più anteriore del cervello, sarebbe deputata alla memoria episodica e semantica, ma per lo più episodica.
Una struttura poi molto importante per la memoria dichiarativa in generale, è l'ippocampo che è una struttura che si trova,appunto, questa struttura in azzurro, che si trova un po’ più in profondità, a livello temporale.
Un'altra struttura importante nella memoria dichiarativa è l'amigdala che questa piccola struttura nella profondità del cervello, in rosso.
L'amigdala si occuperebbe, in particolare, del significato emotivo delle memorie dichiarative.
Passiamo ora alla memoria prospettica.
Con memoria prospettica, come si può intuire dalla parola “prospettica”, intendiamo la capacità di ricordare piani e intenzioni per il futuro.
Ecco in che senso, quindi, la memoria può essere definito un ponte tra il passato e il futuro.
Nella memoria prospettica sarebbe coinvolta la corteccia prefrontale anteriore, in particolare di destra, che viene anche chiamata Area 10 di Broadmann ed è questa parte in arancione proprio nel polo frontale.
In particolare, sarebbe implicata nella pianificazione, appunto, di intenzioni per il futuro, mentre, invece, l'ippocampo, questa struttura in azzurro nella profondità del lobo temporale, sarebbe implicata nella stima del tempo necessario a compiere determinati piani, determinate azioni nel futuro.
In questa videolezione abbiamo parlato dei correlati neurali della memoria.
Abbiamo visto che la memoria non è un unico magazzino e quindi non possiamo parlare di un unico correlato neurale.
Infatti la memoria è composta da vari magazzini di memoria e li abbiamo visti con le relative basi neurali.