Corteccia Prefrontale Dorsolaterale e Disturbi Correlati
In questa videolezione parliamo della corteccia prefrontale dorsolaterale e dei disturbi correlati.
Questa corteccia filogeneticamente è abbastanza recente.
Vuol dire che nel corso dell'evoluzione è emersa abbastanza tardi rispetto ad altre aree del cervello.
Sembra originare dalle aree motorie, che infatti si trovano subito prima, in particolare dall’area supplementare motoria e dei gangli della base.
Si occupa di programmazione e controllo che, inizialmente, dal momento che originava dalle aree motorie, si trattava di programmazione e controllo soprattutto motorio.
La corteccia prefrontale dorsolaterale risulta connessa con tante aree, ad esempio con il talamo, con le aree sensoriali, con le aree motorie, con la corteccia cingolata, con i gangli della base e anche con il cervelletto.
Ecco, quindi, che attraverso tutte queste connessioni è costantemente informata sulle attività delle altre aree del cervello, quindi anche su ciò che accade nel mondo esterno e allo stesso tempo va ad influenzare le attività delle altre aree e quindi il comportamento nei confronti dell'ambiente, del mondo esterno.
Ma quali sono le funzioni della corteccia prefrontale dorsolaterale?
Vediamo.
Principalmente le funzioni sono tre.
Inibire le risposte comportamentali non congrue alla situazione, quindi una capacità di inibizione.
Valutare, pianificare, programmare strategie per l'esecuzione di un compito, quindi la funzione di pianificazione e programmazione proprio di alto livello, cioè il fatto di riflettere sulla modalità con il quale mettere in atto una determinata azione o un determinato ragionamento.
E poi un'altra funzione è quella della memoria di lavoro, che in particolare è necessaria a manipolare le informazioni.
Quindi una lesione della corteccia prefrontale dorsolaterale cosa provocherà?
Molto probabilmente provocherà un disturbo nell’inibizione di risposte comportamentali non congrue con la situazione, che si traduce nella cosiddetta perseverazione.
Cioè,
il paziente con una lesione a questo livello non sarà in grado di modificare il proprio comportamento e quindi di inibire le risposte comportamentali, che magari gli vengono più automatiche, in base alla richiesta di un certo compito, oppure alla richiesta dell'ambiente in un determinato momento, quindi metterà in atto sempre lo stesso comportamento, che quindi, a un certo punto, diventerà inadeguato.
Un altro probabile disturbo, in seguito alla lesione della corteccia prefrontale dorsolaterale, sarà l’incapacità di valutare, pianificare e programmare strategie per l’esecuzione di un compito.
Questo si tradurrà in particolare in disturbi di memoria, in disturbi nella risoluzione dei problemi, in disturbi del pensiero astratto e disturbi nelle stime cognitive.
Adesso vediamo singolarmente tutte queste tipologie di disturbi.
Un disturbo della memoria, conseguente a una lesione della corteccia prefrontale dorsolaterale, si può tradurre in un disturbo di memoria a lungo termine.
In particolare, la difficoltà sta nella pianificazione, quindi sempre un'abilità di alto livello, e nella messa in atto di strategie per la codifica del materiale da memorizzare e per la rievocazione, sempre, del materiale da, appunto, rievocare in questo caso, da ricordare.
Quindi non si tratterebbe primariamente di un disturbo di memoria, ma si tratta di un disturbo di pianificazione, di strategia, che quindi ha un impatto, a cascata, anche sulla memoria.
Un altro disturbo di memoria possibile è quello della memoria di lavoro.
In particolare, questi pazienti hanno difficoltà nella manipolazione delle informazioni, quindi magari riescono a tenere a mente un numero di telefono oppure una serie di cifre, appunto.
Ma nel momento in cui gli viene chiesto, ad esempio, di metterle in ordine crescente o decrescente, quindi di manipolarle, non riescono a farlo.
Un altro disturbo che può seguire una lesione di questa corteccia è il disturbo del pensiero astratto.
In particolare, questi pazienti non sono in grado di cogliere le caratteristiche essenziali che accomunano gli eventi o gli stimoli, quindi le caratteristiche essenziali della realtà.
Ecco che cos'è il pensiero astratto, proprio questa abilità.
Quindi, come si manifesta questo disturbo?
Ad esempio con l'incapacità di categorizzazione, cioè questi pazienti non sono in grado di inserire in delle categorie, ad esempio, delle parole.
Se io dico le parole “uva, mela, banana”, so che fanno parte della categoria della frutta.
Ecco, questi pazienti non sono in grado di categorizzare oppure non sono in grado di comprendere dei proverbi oppure delle metafore, proprio perché manca la capacità di cogliere le caratteristiche essenziali e quindi anche il significato che va oltre quello letterale, come nei proverbi e nelle metafore.
Un'altra tipologia di disturbo legata a questa lesione è il disturbo della stima cognitiva.
Con stima cognitiva intendiamo quell’abilità di considerare alcuni aspetti della realtà per dedurre qualcosa.
Per esempio, una stima cognitiva, in particolare, di tipo temporale, quando io chiedo al paziente di dedurre quanto tempo ci vuole a fare un'azione.
Per esempio quanto tempo ci vuole per andare in auto da Roma a Milano?
Nessuno sa la risposta precisa perché è abbastanza variabile.
Però abbiamo la possibilità di considerare alcuni aspetti della realtà, come ad esempio, più o meno a quanta velocità può andare una macchina, più o meno in che posizione dell'Italia si trovano queste due città, per dare una risposta il più possibile vicina, quindi una stima di quanto tempo ci vuole per fare quell’azione.
Ecco, questi pazienti non hanno questa capacità, non hanno la capacità di considerare alcuni aspetti della realtà, non li interpretano come indizi utili.
Un altro disturbo che probabilmente può esserci nel caso di lesioni alla corteccia prefrontale dorsolaterale è quello nella risoluzione di problemi.
Questa difficoltà è dovuta alla difficoltà nel pianificare le azioni oppure delle sottoazioni per risolvere il problema, oppure nel considerare alternative di risoluzione, quindi è un disturbo della flessibilità.
Il paziente quindi non ha flessibilità, non riesce a trovare alternative di risposta per problemi, che magari, devono essere risolti in modi diversi rispetto a quelli che utilizziamo di solito.
In questa videolezione abbiamo parlato della corteccia prefrontale dorsolaterale e dei disturbi correlati.
In particolare abbiamo visto quali funzioni sono legate alla corteccia prefrontale dorsolaterale e quali disturbi possono insorgere in seguito a una lesione di questa corteccia.