Definizione, Componenti e Funzioni della Motivazione
In questa videolezione parliamo della motivazione.
Ogni comportamento umano può essere spiegato da una serie di cause e può essere orientato da una serie di scopi e dalla soddisfazione di alcuni bisogni, quindi la motivazione può essere definita come l'insieme di cause, scopi e bisogni che guidano il nostro comportamento.
Infatti la motivazione è la finalità o la causa di un'azione, che quindi determina la direzione e l’intensità del nostro comportamento.
Le cause della motivazione spaziano da fenomeni fisiologici, che quindi hanno luogo all'interno dell'organismo come i principi omeostatici, fino a cause psicologiche e sociali, come per esempio la cultura e le interazioni con gli individui.
Molte motivazioni quindi derivano dalla nostra eredità biologica, per esempio la fame, la sete e la riproduzione vengono chiamati motivazioni primarie.
Altre derivano da aspetti acquisiti grazie all'interazione con l'ambiente e hanno a che fare quindi con meccanismi psicologici e cognitivi, e vengono chiamate motivazioni secondarie.
La motivazione è strettamente legata alle emozioni, infatti queste ci motivano fornendoci informazioni sul mondo, permettendoci di leggere le situazioni, e in base alla nostra esperienza emozionale capiamo come comportarci di conseguenza.
Quindi siamo spinti ad agire in un certo modo grazie alle emozioni con azioni di allontanamento o avvicinamento a un determinato stimolo.
Quindi se lo stimolo è piacevole e ci provoca delle emozioni positive, ci avvicineremo, se invece è uno stimolo negativo che ci provoca delle emozioni spiacevoli, saremo motivati a mettere in atto dei comportamenti di allontanamento da questo
stimolo.
Le emozioni però possono motivare anche in modo più diretto.
Infatti noi siamo motivati nel provare emozioni positive rispetto a quelle negative e quindi ricerchiamo maggiormente esperienze che possano darci emozioni positive, come gioia, felicità e soddisfazione, che diventano l'obiettivo principale delle nostre azioni, e questo è chiamato principio edonico, quindi secondo cui tutte le persone sono motivate a provare piacere ed evitare dolore.
In realtà possiamo fare delle cose che ci provocano dolore se però vediamo che ci permettono di raggiungere una condizione di benessere a lungo termine, per esempio quando andiamo dal dentista farci curare i denti affrontiamo una situazione spiacevole per poi giungere a un benessere finale più duraturo.
Due concetti importanti che hanno a che fare con la motivazione sono gli istinti e le pulsioni.
Come già detto la natura ci fornisce alcune motivazioni ma anche l'esperienza che facciamo nel nostro ambiente.
Gli istinti quindi sono le tendenze innate a perseguire un particolare obiettivo che quindi non hanno una precedente istruzione su come conseguirlo.
Quindi la natura ha predisposto l'essere umano a volere certe cose e quindi a mettere in atto i comportamenti che permettono di raggiungerle in modo per l'appunto istintivo, come per esempio il bambino che piange perchè è motivato dalla ricerca della vicinanza materna.
Quindi il suo istinto, il suo comportamento istintuale innato, inscritto nel suo corredo biologico è piangere.
Le pulsioni invece sono dei comportamenti generati dallo spostamento della situazione fisiologico-ottimale, quindi quando l'organismo sente un bisogno fisiologico non soddisfatto o alterato, si attiva una pulsione.
Per esempio rientrano in questi la fame, la sete e la riproduzione.
Si parte quindi da un concetto di omeostasi, ovvero la tendenza di un sistema a mantenersi in un particolare stato e quindi a intraprendere un'azione finalizzata a questo mantenimento, che quindi quando abbiamo dei valori fisiologici alterati si occupa di ripristinare l'equilibrio, e lo fa attraverso un'azione feedback perchè non appena rileva una modificazione dello stato fisiologico, manda il segnale per avviare delle azioni correttive, quindi delle pulsioni.
Ad esempio quando si rileva uno stato di scarsità di nutrienti nel corpo, quindi ci provoca una sensazione di fame, il corpo invia dei segnali che stimolano il comportamento di mangiare.
Quindi il concetto di istinto ha una predisposizione biologica innata a cercare determinate cose e raggiungere determinati obiettivi, mentre nel concetto di pulsione tale ricerca è avviata grazie a uno stato interno.
In conclusione abbiamo visto la definizione, le funzioni e le componenti della motivazione.
Questa può essere definita come l'insieme di cause e scopi che guidano il nostro comportamento.
Ha una funzione di allontanamento e avvicinamento a stimoli piacevoli o spiacevoli, quindi è strettamente collegata alle emozioni in modo indiretto, ma anche in modo diretto perché infatti la motivazione può avvalersi del principio edonico secondo cui le persone sono motivate a ricercare delle emozioni positive e a evitare delle emozioni negative.
Inoltre abbiamo visto che le componenti della motivazione possono essere distinte in istinti che sono innati, tendenze innate a mettere in atto un certo comportamento per realizzare determinati obiettivi inscritti biologicamente dentro di noi, oppure le pulsioni che sono dei comportamenti generati da stati interni e che si trovano in disequilibrio e quindi per il principio di omeostasi siamo motivati a riportarci allo stato iniziale.
Abbiamo anche visto che esistono delle motivazioni primarie ovvero quelle fisiologiche, ma anche delle emozioni più psicologiche e sociali che sono chiamate secondarie e che derivano dalla cultura e dall'interazione con l'ambiente.