Differenze tra Agnosia, Aprassia e Afasia
In questa videolezione parliamo della differenza tra agnosia, aprassia e afasia.
Si tratta di tre termini che apparentemente possono sembrare simili tra loro.
Questo perché c’è la presenza della “A” privativa.
La “A” privativa, nei vari termini, indica l'assenza di qualcosa.
Nella neuropsicologia indica, in particolare, l'assenza di un'abilità e quindi un disturbo, in questo caso neuropsicologico.
Nonostante questa apparente somiglianza, tuttavia, i tre termini indicano tre disturbi diversi, quindi l’agnosia è diversa dall’aprassia ed è diversa della afasia.
Ognuno di questi tre termini ha un significato differente, che adesso vedremo.
Partiamo dall’agnosia.
L’agnosia è un disturbo del riconoscimento percettivo.
Il paziente non riconosce oggetti, suoni, volti, luoghi e così via.
Può interessare le varie modalità percettive, quindi si può avere un’agnosia visiva nel momento in cui si tratta di un disturbo del riconoscimento percettivo visivo, oppure un’agnosia tattile, uditiva, e così via.
In tutti questi casi si tratta comunque di un
disturbo della percezione, quindi la funzione cognitiva compromessa, disturbata, è la percezione.
Passiamo ora a vedere che cos'è l’aprassia.
L’aprassia è un disturbo della gestualità, quindi motorio, in particolare della gestualità volontaria, cioè quei movimenti che sono deliberati dal soggetto, quindi non movimenti riflessi.
Esistono due tipologie di aprassia, due macrocategorie.
L’aprassia ideativa e l’aprassia ideomotoria.
Nell’aprassia ideativa viene a mancare il cosa devo fare, cioè il soggetto si chiede proprio: cosa devo fare?
Manca proprio la rappresentazione del gesto.
Mentre nell’aprassia ideomotoria il soggetto sa cosa deve fare, ma ha difficoltà su come farlo, quindi a un livello più esecutivo.
In entrambi i casi si tratta comunque di un disturbo del movimento, quindi la funzione cognitiva compromessa è quella motoria, nel caso dell’aprassia.
Passiamo ora al terzo termine che quello dell'afasia.
L’afasia è un disturbo del linguaggio.
Il paziente può avere difficoltà o a produrre il linguaggio, quindi o in produzione, oppure a comprendere il linguaggio, quindi in comprensione.
Infatti, in base alle tipologie, abbiamo disturbi diversi, si può avere un’afasia di Broca, un’afasia di Wernicke, un’afasia fluente, non fluente, globale e così via.
In ogni caso si tratta sempre di un disturbo del linguaggio, quindi la funzione compromessa è quella linguistica.
La differenza tra questi tre termini e tra questi tre disturbi si riscontra anche a livello anatomico lesionale, quindi vediamo dove sono le principali lesioni in queste tre tipologie di disturbi.
Nel primo disturbo, nell’agnosia, quindi nel disturbo di percezione, le lesioni si trovano nelle aree occipito-temporali o tra le aree occipito-parietali.
Nel caso della aprassia, quindi del disturbo del movimento della gestualità volontaria, le lesioni si collocano tra le aree frontali e quelle parietali.
Nell'ultimo disturbo che abbiamo visto, nell’afasia, quindi nel disturbo del linguaggio, le lesioni sono più a livello frontale e soprattutto nell’afasia di Broca, o temporale, soprattutto nell’afasia di Wernicke.
In questa videolezione abbiamo visto le differenze tra l’agnosia, l’aprassia e l'afasia.
Nonostante questi tre termini possano sembrare simili tra loro, rappresentano tre disturbi diversi.
L’agnosia un disturbo di percezione, l’aprassia di movimento e l'afasia un disturbo del linguaggio.
Abbiamo visto che si differenziano anche a livello lesionale anatomico.