Disturbi della Coscienza
In questa videolezione parliamo di disturbi della coscienza.
È necessario fare una distinzione.
Possiamo avere a che fare con disturbi della coscienza, intesa come consapevolezza di sé e del proprio stato psicofisico, quindi la consapevolezza di essere in un modo, di avere un determinato disturbo, oppure disturbi della coscienza come stato di veglia, quindi quei casi di coma e così via che poi vedremo.
Partiamo dai disturbi di coscienza come consapevolezza di sè, quindi quei disturbi in cui il paziente non ha consapevolezza della propria condizione e quindi non si rende conto, magari, di non riuscire più a fare una determinata cosa, e così via.
Dal momento che ci sono vari moduli di coscienza, quindi la consapevolezza di sé non è unitaria ma è suddivisa nelle varie modalità, quindi motoria, sensoriale, corporea, visiva e così via, ci sono anche varie tipologie di disturbi di questo tipo.
I disturbi di coscienza come consapevolezza di sè sono chiamati anosognosia, ma abbiamo varie tipologie di anosognosia
in base alla modalità.
Ad esempio per la vista, nel blindsight, oppure una anosognosia motoria, quindi anosognosia per l’emiplegia, cioè il paziente non è consapevole del fatto di non poter muovere metà del corpo, oppure una anosognosia sensoriale, quindi, per esempio, l’emisomatoagnosia, in cui il paziente non riesce a riconoscere metà del proprio corpo, oppure una anosognosia corporea, come nell’embodiment e nella somatoparafrenia, in cui ci sono disturbi di appartenenza corporea, in cui il paziente non riconosce, nel caso della somatoparafrenia alcune parti del proprio corpo, oppure nel caso dell’embodiment in cui incorpora arti di altre persone nella propria rappresentazione corporea, e non è consapevole di farlo.
Passiamo ora ai disturbi della coscienza come stato di veglia, quindi di vigilanza.
Appunto, lo stato di veglia è quello stato di vigilanza e di arousal che permette lo svolgimento di altre funzioni.
Un disturbo della coscienza in questo senso è lo stato di coma, appunto uno stato di abolizione della coscienza e delle funzioni somatiche.
Il coma può avere vari esiti.
Si può arrivare, infatti, a uno stato vegetativo, cioè una condizione di apparente stato di veglia, ma di incapacità di interagire con l'ambiente.
La persona in uno stato vegetativo ha delle reazioni solamente riflesse.
Un'altra possibile strada dopo il coma, è lo stato di minima coscienza, in cui sono presenti i comportamenti finalizzati, quindi c'è comunque un apparente stato di veglia, ma capacità di interagire con l'ambiente, attraverso, appunto, dei comportamenti finalizzati, non più reazioni riflesse.
La condizione più grave di abolizione, praticamente totale, della coscienza è quello di morte cerebrale, in cui c’è la perdita di tutte le funzioni dell'encefalo, incluse le funzioni vitali del tronco encefalico.
Infatti una persona con morte cerebrale viene tenuta in vita solamente grazie ai respiratori e all'utilizzo delle macchine.
In questa videolezione abbiamo parlato dei disturbi della coscienza.
Abbiamo visto disturbi della coscienza come consapevolezza di sé e quindi si parla di anosognosia, e invece abbiamo visto poi disturbi della coscienza come stato di veglia, e quindi abbiamo a che fare con il coma che può esitare in uno stato vegetativo, in uno stato di minima coscienza o addirittura nella morte cerebrale.