Disturbi della Memoria Semantica
L'argomento di questa videolezione sono i disturbi della memoria semantica.
La memoria semantica racchiude tutte quelle conoscenze che le persone hanno sulla realtà, in particolare sugli oggetti, sulle parole e sui loro significati.
Ecco, un disturbo della memoria semantica va ad intaccare proprio queste conoscenze.
La particolarità della memoria semantica è che sembrerebbe esserci una indipendenza del sistema semantico rispetto agli altri magazzini e sarebbero, infatti, presenti delle doppie dissociazioni.
Esistono infatti dei pazienti che hanno dei disturbi della memoria retrograda, per esempio autobiografica, quindi riguardante gli eventi della loro vita, della loro storia e invece non hanno alcuna compromissione a livello di vocabolario e di conoscenze semantiche e, viceversa, quindi ci sono pazienti che hanno dei disturbi invece di conoscenze semantiche e la memoria retrograda autobiografica, invece, intatta.
Ecco, quindi queste doppie dissociazioni che ci fanno pensare proprio all’indipendenza magazzino semantico rispetto agli altri.
Addirittura, altre dissociazioni sarebbero presenti all'interno dello stesso magazzino semantico e quindi produrrebbero dei disturbi discreti, isolabili delle conoscenze semantiche.
Vediamo in che senso.
Nei pazienti è stata innanzitutto individuata una dicotomia concreto/astratto.
Cosa vuol dire?
Ci sono dei pazienti che hanno difficoltà nel rievocare il significato di parole concrete, come può essere
la parola “casa”, ma non di parole astratte, come può essere la parola “rispetto” e viceversa.
Quindi i pazienti che invece hanno difficoltà nel rievocare parole astratte, come “rispetto” e nessuna difficoltà a rievocare parole concrete, come ad esempio “casa”.
Questo ci fa pensare che quindi esista un magazzino semantico per le parole concrete e un magazzino semantico separato per le parole astratte.
Un'altra dicotomia che è stata evidenziata sempre nei pazienti con determinate lesioni, è quella animato/ inanimato.
Cosa vuol dire?
Ci sarebbero dei pazienti che hanno difficoltà sempre nel rievocare il significato di parole riguardo oggetti inanimati, quindi oggetti che sono stati costruiti dall'uomo, come può essere sempre una casa, una scrivania, insomma degli oggetti non viventi, appunto e, invece, riguardo oggetti, o meglio dire soggetti animati, come le persone e gli animali, le piante non ci sarebbero difficoltà.
Inoltre, sono stati evidenziati casi di pazienti che hanno il disturbo opposto, cioè una difficoltà a rievocare il significato di parole riguardanti soggetti animati e non inanimati.
Quindi anche qui sembrerebbe esserci una dissociazione e quindi due magazzini semantici diversi: uno per le parole riguardanti gli oggetti animati e uno per quelli inanimati.
Warrington e McCarty hanno poi proposto un'ipotesi cosiddetta sensoriale/funzionale, proprio per spiegare le differenze, le dissociazioni che si trovano all'interno della memoria semantica.
Secondo questi due autori, gli oggetti piccoli e manipolabili utilizzerebbero un canale motorio per essere riconosciuti, mentre gli oggetti grandi e non manipolabili, utilizzerebbero un canale sensoriale sempre per essere riconosciuti.
Anche questo ci fa pensare al fatto che esistano diverse aree cerebrali per diverse tipologie di concetti e che quindi una lesione in una determinata area cerebrale, che sta alla base di determinati della memoria semantica di determinati concetti, produrrebbe un disturbo proprio nella rievocazione del significato di quei concetti molto nello specifico.
Esistono poi dei pazienti che non sono in grado di ricordare alcuni significati, quando magari gli vengono dette delle parole verbalmente.
Quindi, ad esempio se gli viene chiesto: “che cos'è una casa?”, mentre invece sono in grado di rievocare il significato quando la casa gli è presentata visivamente, quindi magari attraverso delle fotografie.
Anche questo ci fa pensare a un'ulteriore divisione della memoria semantica: in memoria semantica verbale e visiva, poiché appunto ci sono pazienti che hanno difficoltà in una, ma non nell’altra e viceversa.
Quindi i dati presenti in letteratura, i dati che abbiamo visto fanno concludere due cose.
La prima è questa: ci sarebbe un'organizzazione categoriale nei magazzini di memoria semantica, quindi non un'unica memoria semantica, ma una memoria semantica divisa in categorie, appunto.
La seconda deduzione è che esisterebbero almeno due magazzini, quello semantico-visivo e quello semantico- verbale.
In questa videolezione abbiamo parlato dei disturbi della memoria semantica.
Innanzitutto, abbiamo visto cosa sono.
Abbiamo poi, visto che all'interno della memoria semantica, all'interno di questa tipologia di disturbi sono presenti varie dissociazioni e, di conseguenza, abbiamo visto varie ipotesi esplicative proprio dei disturbi della memoria semantica..