Domanda Svolta Riabilitazione del Neglect
La riabilitazione cognitiva del neglect:
A. È poco efficace per via dell'emiplegia.
B. Ha effetti che non dipendono dall'estensione della lesione.
C. È duratura e si generalizza alle attività della vita quotidiana.
D. Ha effetti fortementi limitati dal deficit anosognosico del paziente.
Per rispondere alla domanda, è necessario conoscere la riabilitazione cognitiva del neglect e la sua efficacia.
Successivamente, sarà possibile selezionare l'alternativa corretta.
La riabilitazione cognitiva del neglect consiste nel sottoporre il paziente a compiti che lo allenano a dirigere l'attenzione verso il lato affetto. Presuppone una buona consapevolezza della propria condizione e delle proprie difficoltà così come una buona capacità di mantenere l'attenzione orientata verso il lato affetto. Per questo motivo è di più difficile l'applicazione in pazienti con neglect che spesso presentano anosognosia (non consapevolezza del disturbo) e incapacità di mantenere l'attenzione orientata. Viene applicata per lo più in casi in cui la lesione non è particolarmente estesa e i risultati difficilmente vengono generalizzati alle attività quotidiane.
Vediamo ora, una per una, le alternative di risposta.
Alternativa A: È poco efficace per via dell'emiplegia.
L'emiplegia, essendo un disturbo motorio, non interferisce con la riabilitazione cognitiva.
L'alternativa è SCORRETTA.
Alternativa B: Ha effetti che non dipendono dall'estensione della lesione.
In realtà, più la lesione è estesa, più è probabile che vi siano disturbi concomitanti con il neglect che rendono di più difficile applicazione la riabilitazione cognitiva.
L'alternativa è SCORRETTA.
Alternativa C: È duratura e si generalizza alle attività della vita quotidiana.
La riabilitazione cognitiva raramente porta a dei risultati generalizzabili alle attività quotidiana.
L'alternativa è SCORRETTA.
Alternativa D: Ha effetti fortemente limitati dal deficit anosognosico del paziente.
La riabilitazione cognitiva non è indicata per pazienti con scarsa consapevolezza della propria condizione (anosognosia) perché il paziente risulta poco collaborativo.
L'alternativa è CORRETTA.
Risposta attesa: Alternativa D.