Esercizio Svolto Classificazione e Collocazione delle Fonti Fatto
Qual è la forma più importante di consuetudine presente nell'ordinamento italiano?
A. Le norme di diritto internazionale privato.
B. L'art. 1 contenute all'interno delle Preleggi.
C. I regolamenti governativi.
Per rispondere al seguente quesito è necessario ripercorrere la distinzione tra fonti- atto e fonti- fatto.
In particolare, occorre soffermarsi sull'istituto delle consuetudini. Infatti, la fonte fatto per eccellenza un tempo si riteneva fosse la consuetudine. Trattasi di un comportamento sociale ripetuto nel tempo, il quale rappresenta l'elemento oggettivo della consuetudine, sino al punto da ritenersi obbligatorio e quindi giuridicamente vincolante, questo invece è l'elemento soggettivo. Anche se ora la consuetudine è quasi scomparsa dagli ordinamenti moderni che come quello italiano, s'ispirano al sistema della codificazione.
Alternativa A. Le norme di diritto internazionale privato.
Sicuramente questa è una consuetudine ma non è la più importante presente all'interno del nostro ordinamento. La si trova all'interno della Costituzione, in particolar modo al'interno dell'art. 10.1 Cost., sancendo la conformazione dell'ordinamento italiano alle norme del diritto internazionale, facendosi riferimento alle consuetudini internazionali, cioè norme che non hanno origine nei Trattati, trattandosi di fonte volontaria del diritto internazionale.
L'adeguamento dell'ordinamento italiano alle consuetudini internazionali è automatico, nel senso che il giudice dovrà applicarla direttamente nel nostro ordinamento, come se fosse una norma interna dello stesso rango di quella che la richiama cioè dell'art. 10. 1 Cost. Ecco perchè l'alternativa A E' SCORRETTA.
Alternativa B. L'art. 1 contenute all'interno delle Preleggi.
E' questa la risposta da dare. La presenza si avverte all'interno delle Disposizioni preliminari al Codice Civile, dette anche Preleggi. L'art. 1 disegna la gerarchia delle fonti del diritto italiano, enumerando dopo la legge, i regolamenti, le norme coperative e anche gli usi, che sono le consuetudini. Le consuetudini quindi sono ammesse all'interno del nostro ordinamento ma soltanto laddove non vi sia una norma superiore. Potendo esistere solo in materie che non sono regolate da fonti - atto, la c.d. consuetudine praeter legem o introduttiva; oppure quando vi è il richiamo esplicito da parte della legge, la c.d. consuetudine secundum legem; non potendo esistere quella che dispone in contrasto con le fonti - atto, la c.d. consuetudine secundum legem, dato che i comportamenti contrari alla legge sono semplicemente illegittimi. Ecco perchè l'alternativa B E' CORRETTA.
Alternativa C. I regolamenti governativi.
Questa risposta è assolutamente errata. Infatti, il regolamento rientra tra le fonti - atto, e quindi fa parte degli atti normativi, non invece delle fonti -fatto, e quindi non rientra tra le consuetudini dell'ordinamento giuridico italiano. Con il termine regolamento, si degnignano atti normativi, che possono essere emanati da vari organi presenti all'interno dell'ordinamento. Tra i più importanti ci sono i regolamenti dell'esecutivo, quindi i regolamenti governativi. Il regolamento esecutivo è una fonte secondaria, sottoposta nella gerarchia delle fonti, alle fonti primarie, cioè alla legge e agli atti con forza di legge. Ecco perchè l'alternativa C E' SCORRETTA.
Risposta attesa: Alternativa B