Esercizio Svolto Commissario ad Acta

Per rispondere a questa domanda, dobbiamo sapere come funziona il giudizio di ottemperanza.

Esso, ricordiamo, è quel giudizio che la parte vittoriosa di un processo attiva quando una pronuncia del Giudice amministrativo non viene spontaneamente attuata dalla P.A. a ciò obbligata; viene, quindi, chiamata in causa un'autorità giurisdizionale amministrativa ad hoc (il giudice dell'ottemperanza appunto), la quale si sostituisce alla P.A. inerte adottando il provvedimento necessario.

In base all'art. 21 del Codice del Processo amministrativo, questo Giudice può ordinare alla P.A. l'ottemperanza assegnandole un termine per provvedere e contestualmente nominare un commissario ad acta, ossia un soggetto che, scaduto il termine senza che la P.A. abbia provveduto, si sostituisce ad essa e adotta il provvedimento.

Ciò detto, analizziamo le tre alternative individuando quella corretta.

Alternativa A: E' una figura di cui si avvale il giudice dell'ottemperanza per provvedere ad adottare un atto al posto della P.A. inerte

Questa affermazione si riferisce chiaramente al giudizio di ottemperanza, spiegandone proprio la funzione del commissario ad acta. Ecco perché l'Alternativa A. è SCORRETTA.

Alternativa B: Trova fondamento nell'art. 21 del Codice del Processo che stabilisce che in tutte le ipotesi in cui il giudice deve sostituirsi alla P.A. può avvalersi di un proprio ausiliario

Anche quest'affermazione si riferisce correttamente al giudizio di ottemperanza, in quanto è proprio la citata norma ad attribuire fondamento normativo alla figura del commissario ad acta. Ecco perché l'Alternativa B. è SCORRETTA.

Alternativa C: Si sostituisce autonomamente alla P.A. inerte nell'adozione di un provvedimento

Questa affermazione è falsa in quanto il commissario ad acta può sostituirsi alla P.A. ma solo su ordine e come ausiliario del giudice dell'ottemperanza, non per decisione autonoma. Ecco perché l'Alternativa C. è CORRETTA.

Risposta attesa: Alternativa C.