Esercizio Svolto Simboli e Riti
Spiega i concetti di "simboli sacri" e "riti religiosi"
Vediamo innanzitutto cosa sono i simboli sacri.
Secondo Clifford Geertz, alla base di ogni rappresentazione religiosa ci sono dei simboli sacri che servono a sintetizzare l’ethos di un popolo. L’ethos è il carattere e la qualità della vita di un popolo, il suo stile e il suo sentimento morale ed estetico, il modo in cui guarda al mondo e le idee dell’ordine del mondo.
I simboli rinviano ai valori fondamentali e ultimi di una società. Nel caso della religione i simboli acquisiscono un’aura di sacralità, per questo parliamo di simboli sacri: infatti, il concetto di sacro è una nozione centrale in ogni pensiero religioso.
Secondo Emile Durkheim, le cose sacre sono separate e interdette. Interdette perché sono vietate a chi non è consacrato, a differenza delle cose profane che sono accessibili a tutti; separate perché sono separate dalle cose del mondo profano.
Per quanto riguarda la nozione di rito, esso è una sequenza di azioni, parole e gesti prestabilita in una formula fissa. Sono sequenze di azioni tramite cui vengono evocati dei simboli che svelano il carattere sacro ai partecipanti.
Alcuni esempi di riti sono: la processione del Venerdì Santo per i cristiani; il sacrificio di un montone nel giorno di ‘Id al Kabir per i musulmani; la vista di un Churinga per i giovani aborigeni australiani.
I riti sono di solito officiati da figure dotate di una certa autorità nel campo religioso. Inoltre, sono ciò che rende evidenti le verità della religione, quindi i valori, i fini ultimi, l’ordine del mondo e della società in cui ci si trova e hanno il compito di rassicurare i credenti sulle incertezze e le tensioni dell’esistenza.
Risposta attesa: Spiegazione.